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venerdì 9 novembre 2018

Analisi dei migliori ETF dopo il calo in borsa di Ottobre

Possiamo dire con certezza che ottobre ha portato poche notizie positive agli investitori azionari. L'indice europeo Eurostoxx 600 è sceso del 7,3% nell'undicesimo mese dell'anno a causa di diversi settori, facendo registrare alcuni dei peggiori cali sui titoli degli ultimi anni.

I titoli dei settori discrezionali e tecnologici sono stati tra i più colpiti, con conseguenti riduzioni sostanziali delle quotazioni di ETF e fondi dedicati ai fattori di crescita e di momentum. Certo, volendo fare un'analisi più approfondita, il mese scorso ci sono state anche buone notizie per alcuni fondi azionari ad ampio raggio, e anche per i fondi incentrati sul value.



Alcuni dei migliori ETF di ottobre infatti sono stati proprio quelli incentrati sul Value, cioè quegli ETF che hanno in portafoglio azioni in via di guarigione, in particolare se la crescita e il momentum dovessero continuare a soffrire. Un altro vantaggio di questi ETF, è che questi possono aiutare gli investitori a limitare la volatilità del portafoglio.

Di seguito vi segnaliamo alcuni degli ETF dedicati al Value Investing.

iShares Edge MSCI USA Value Factor - ISIN:IE00BD1F4M44

Questo ETF replica un indice delle azioni statunitensi a grande e media capitalizzazione. Le azioni sono selezionate e ponderate utilizzando metriche fondamentali (guadagni, entrate, valore contabile e guadagni in contanti), puntando sull'esposizione in titoli sottovalutati in ciascun settore.

Questo ETF si distingue dalle strategie di Value perché i pesi dei settori sono ben equiparati. Persino alcuni tra i migliori ETF che utilizzano le metriche di valutazione della vecchia scuola sono fortemente concentrati in uno o due settori, in genere quello energetico e servizi finanziari.

Raramente la tecnologia appare nelle strategie del value, ma questo ETF assegna il 26,54% del suo peso proprio in quel settore, compreso un peso superiore al 12% alle azioni di Apple Inc. (AAPL). E' uno dei migliori ETF per investitori prudenti alla ricerca di titoli value perché la deviazione standard triennale del 10,64% non è allarmante rispetto agli ampi benchmark azionari e una commissione annuale di appena dello 0,20% lo rende favorevole tra le strategie beta intelligenti.



iShares Edge MSCI World Minimum Volatility - ISIN:IE00B8FHGS14

L'ETF mira a conseguire un rendimento sull'investimento attraverso una combinazione di crescita del capitale e reddito sul patrimonio del ETF, che riflette il rendimento dell'Indice MSCI World Minimum Volatility.

Per gli investitori value, alcuni dei migliori ETF si concentrano sui mercati al di fuori degli Stati Uniti. Molti di questi mercati hanno valutazioni inferiori a quelle dei principali benchmark azionari nazionali. L'ETF in questione non è stato immune dalla discesa di Ottobre, ma questo è uno dei migliori ETF da considerare quando i titoli internazionali si riprenderanno.

Da inizio anno è cresciuto del +9%, ciò è dovuto alla sua bassa volatilità sostenuta dagli indici, indicando che l'inclinazione del suo valore sulle azioni internazionali tornerà a salire. La deviazione standard triennale del fondo è inferiore a quella di numerosi indici azionari internazionali ampiamente seguiti. La diversità geografica rappresenta una potenziale sfida. l'EFT ha un costo di 0.30% annuale di commissioni.



SPDR MSCI USA Small Cap Value Weighted - ISIN:IE00BSPLC413

L'indice MSCI USA Value Weighted replica i titoli azionari statunitensi ponderati in base a quattro variabili contabili fondamentali: vendite, profitti, entrate di cassa e valore contabile.

I titoli a bassa capitalizzazione possono far parte della value proposition e tale combinazione si è rivelata proficua per investimenti long-term. In effetti, alcuni dei migliori ETF dell'area smallcap sono value. l'ETF misura la performance dei titoli che presentano forti caratteristiche Value nell'indice Russell. Il value è misurato dai seguenti fattori di rischio: rapporto tra valore contabile e prezzo, rapporto tra guadagni e prezzi e rapporto prezzo/vendite.

L'ETF detiene oltre 40 titoli, di cui circa il 50% fanno parte del settore finanziario, industriale e consumi ciclici. Dall'inizio dell'anno è salito di circa 4 punti percentuali, ma solo in ottobre ne ha persi 6. Riteniamo che questo sia uno dei migliori ETF nel segmento a bassa capitalizzazione in portafogli longterm. Commissioni dello 0.25%.

Piccola nota statistica. Jeremy Siegel, nel suo libro Stock for the long run, ha messo a confronto un investimento di 1$ in large Cap contro 1$ in MidCap e 1$ in smallcap in un portafoglio detenuto per 50 anni. Ebbene mentre le large cap hanno reso circa il 4.500%, le smallcap sono arrivate a 12.800% nello stesso arco temporale.

venerdì 4 novembre 2016

I mercati emergenti sono ad una svolta positiva

In termini generali, sia i mercati azionari emergenti che quelli sviluppati hanno messo a segno una progressione; i titoli dei mercati emergenti hanno in generale sovraperformato gli omologhi dei mercati sviluppati, poiché il miglioramento dei fondamentali e maggiori rendimenti hanno spinto i flussi di fondi verso i mercati emergenti.

In particolare gli emergenti asiatici hanno affrontato venti contrari negli ultimi anni, ma crediamo che la regione si trovi ad un punto di svolta. Vediamo una serie di settori sottovalutati e crediamo sia il caso di prendere in considerazione di iniziare ad investire in quei paesi. Il grafico qui sotto mostra un doppio rimbalzo sull’ETF EFA (iShares MSCI EAFE ETF) che hanno creato un mini trend positivo molto importante. Il rimbalzo è dovuto soprattutto sulla crescita nominale in Cina e i miglioramenti dei profitti aziendali.

I mercati emergenti sono ad una scolta positiva, ETF EFA, analisi tecnica, medie mobili a 5 anni, analisi fondamentale mercati emergenti

Il prodotto interno lordo (Pil) nominale della Cina si riflette nei prezzi alla produzione che stanno avendo una svolta positiva quest’anno per la prima volta in quasi cinque anni. Questo spostamento reflazionistico sta prendendo piede dato che la crescita in Cina si sta stabilizzando. Questo dovrebbe sostenere mercati emergenti asiatici, dato che i cicli economici e di mercato sono direttamente correlati a quelli cinesi.

In aggiunta i canali di distribuzione online nei mercati emergenti stanno crescendo rapidamente. Così come in Occidente, per i distributori tradizionali la crescente penetrazione dell’online è stata accompagnata da una riduzione delle vendite a perimetro costante. La Cina ha spianato la strada nell’e-commerce e, guardando avanti, anche l’India offre un enorme potenziale. Inoltre c’è una crescente attenzione verso il benessere personale e la salute. La crescita della ricchezza spinge la domanda per cure mediche di qualità, portando però al contempo a una maggiore incidenza di malattie legate allo stile di vita come l’obesità e problemi cardiovascolari.

Nel complesso quindi vediamo validi motivi per investire in modo selettivo nei mercati emergenti sul lungo termine. I paesi siamo convinti siano migliori sono Indonesia e India. Inoltre non dimentichiamo gli upgrade delle agenzie di rating su Israele e Taiwan. I tagli dei tassi in Indonesia supportano maggiori investimenti delle imprese e la spesa dei consumatori, mentre l’India ha attuato riforme chiave per il suo sistema fiscale.

venerdì 8 luglio 2016

I 3 ETF sullo S&P500 migliori da inizio anno

Dopo aver sofferto pesantemente subito dopo il voto Brexit, lo S&P500 ha rimbalzato fortemente facendo registrare il più alto guadagno settimanale dal 20 Novembre. Lo scioglimento sui timori per la Brexit e i forti aumenti del prezzo del petrolio sono stati i principali fattori alla base del rimbalzo. Il benchmark ha registrato un guadagno settimanale del 3,2% la scorsa settimana. Questo ha aiutato gli ETF che replicano la performance dell’indice S&P500 di registrare guadagni durante la scorsa settimana.

I colloqui di stimolo aggressivo nel Regno Unito hanno spinto gli investitori verso un notevole interesse per l’acquisto di titoli dei settori che sono scesi maggiormente tra cui i finanziari, che hanno svolto un ruolo chiave nel diminuire i timori per la decisione della Gran Bretagna di lasciare l’Unione europea.

Nel frattempo, le crescenti aspettative di stimolo economico più aggressivo in Inghilterra ha avuto anche un impatto positivo sul sentiment degli investitori. Il Governatore della Banca d’Inghilterra Mark Carney ha indicato che le nuove misure di stimolo potrebbero essere necessarie per incrementare l’economia del paese. Carney ha detto che:

Le prospettive economiche si sono deteriorate e la politica monetaria allenterà molto probabilmente durante l’estate. Dovremmo discutere ulteriormente la gamma di strumenti a nostra disposizione e prendere misure supplementari necessarie.

Forti guadagni dei prezzi del petrolio
Sia il greggio WTI sia il Brent sono aumentati del 5,7% la scorsa settimana, che a sua volta hanno portato i settori energetici a registrare guadagni. Il settore energetico più ampio – Energy Select Sector SPDR ETF (XLE) – ha guadagnato il 2,7% durante lo stesso periodo. I prezzi del petrolio hanno recuperato sul debole dollaro, gli scioperi in Norvegia e l’interruzione della produzione in Venezuela.

Inoltre, raffinatori e produttori di petrolio in Venezuela hanno lottato per mantenere la produzione in seguito la carenza di attrezzature e interruzioni di corrente. Inoltre, l’Energy Information Administration (EIA) ha riferito che le scorte commerciali di petrolio negli Stati Uniti sono diminuite di 4,1 milioni di barili a 526,6 milioni per la settimana conclusa il 24 giugno registrando il loro sesto declino settimanale. Questo è stato il più ampio rispetto alle previsioni di una diminuzione di 2,4 milioni di barili degli analisti.

Il forte rimbalzo ha contribuito al rimbalzo dello S&P500 facendolo chiudere a fine settimana intorno i 2100 punti. In questo scenario, abbiamo evidenziato tre ETF che replicano la performance dell’indice e rimarranno sul radar degli investitori, almeno nel breve termine.

SPDR S & P 500 ETF (SPY)
Questo fondo detiene 505 titoli nel suo paniere con il 17,8% del proprio patrimonio investito nei primi 10 titoli. Information Technology occupa la prima posizione mentre Financials si attesta alla seconda posizione con il 15,6% del suo patrimonio. SPY ha restituito il 3,5% la scorsa settimana. Il fondo è molto popolare con 178 miliardi di capitalizzazione e un forte volume medio giornaliero di oltre 122 milioni di azioni. Inoltre ha un dividend yield annuo del 2,1%. Da inizio anno sta rendendo il +3% esclusi i dividendi.

iShares Nucleo S & P 500 (IVV)
Questo prodotto mantiene un portafoglio di 504 titoli nel suo paniere con il 17,8% del proprio patrimonio investito nei primi 10 titoli. Come SPY, Information Technology occupa la prima posizione mentre Financials occupa la posizione successiva con il 15,6% del suo patrimonio. IVV è salito del 3,6% la scorsa settimana. Questo fondo popolare ha 73 miliardi di capitalizzazione e un solido volume medio giornaliero di oltre 4 milioni di azioni. Ha un dividend yield annuo del 1,7%. Da inizio anno sta rendendo il +2.83% esclusi i dividendi.

Vanguard 500 ETF (VOO)
Questo fondo detiene 509 titoli nel suo paniere con il 18,6% del proprio patrimonio investito nei primi 10 titoli. Proprio come i due precedenti, Information Technology occupa la prima posizione mentre Financials occupa la posizione successiva con il 16,3% del suo patrimonio. VOO è salito del 3,7% la scorsa settimana. Il fondo è molto popolare con 46 miliardi di capitalizzazione e un forte volume medio giornaliero di oltre 2 milioni di azioni. Ha un dividend yield annuo del 2,1%. Da inizio anno sta rendendo il +2.85% esclusi i dividendi.

mercoledì 18 febbraio 2015

Investire in ETF Indiani: le migliori opportunita dei mercati emergenti nel 2015

Gli investimenti in ETF dell'India sono stati proficui nell'ultimo anno. In realtà, i principali investimenti Indiani hanno più che raddoppiato il rendimento del 15% dell'S&P 500 negli ultimi 12 mesi. Se si desidera diversificare a livello globale, investire in ETF Indiani è una delle migliori scommesse. Dallo scorso anno, l'ETF iShares MSCI India (INDA) è in crescita del 34% negli ultimi 12 mesi, il WisdomTree India Earnings Fund (EPI) è in crescita del 40% e l'iShares S&P India Nifty 50 Fund Index (INDY) è arrivato al 41%. Ma mentre i guadagni di questi investimenti sono stati ottimi, la domanda da un milione di dollari per il futuro è se gli investitori globali debbano continuare a dare la priorità all'India rispetto ad altri mercati emergenti. Penso che la risposta possa essere "sì".

Ci sono alcuni timori che i guadagni degli ETF Indiani possano evaporare nel 2015 perché è difficile avere fiducia che la crescita di India duri ancora. Per cominciare, si teme che un nuovo metodo di calcolo sia quello di gonfiare il tasso di crescita dell'India. In particolare, il dipartimento statistiche della nazione vantava un tasso dell'espansione per l'economia del 7,5% con questa nuova metodologia, anche se i rapporti Reuters indicano "progetti in fase di stallo e capacità tesa nei settori dell'elettricità, delle infrastrutture e delle abitazioni." Bisogna tenere a mente, però, che l'India non è la Cina, che sta soffrendo un rallentamento. L'India non vede la sua crescita massima del PIL del 6,6% dal 2011, quindi questo è chiaramente un'accelerazione, anche se il livello non è chiaro.

Inoltre, il problema più grande per gli investitori ETF negli anni passati era stato un tasso di inflazione rovente. Ma l'inflazione indiana è scesa con forza dall'11,6% di novembre 2013 al 5,4% nel mese di gennaio 2015, dimostrando che il problema potrebbe essere risolto senza alzare i tassi. Questo è in parte grazie alle mosse da parte della Reserve Bank of India del 2014, così come i prezzi dell'energia e il calo del petrolio. Ci sono dei rischi, naturalmente. Il governo business-friendly del primo ministro Narendra Modi ha raccolto grande ottimismo, ma con meno di un anno sotto la sua guida, difficilmente può essere dichiarato un eroe dell'economia per ora.

E poi, non si può continuare a fare affidamento esclusivamente sulle azioni degli Stati Uniti per sempre. E' innegabile che la leadership dei titoli azionari globali è stato degli Stati Uniti, ma la diversificazione geografica è cruciale quanto espandere il vostro portafoglio tra settori e asset classes. Penso che gli investitori dovrebbero guardare agli ETF Indiani EPI, INDY e INDA nel nuovo anno. Potrebbero essere presi in considerazione anche i fondi più piccoli come il PowerShares India Portfolio (PIN), o l'ETF Market Vectors India Small Cap Index (SCIF) se cercate qualcosa di di veramente aggressivo.

ETF iShares MSCI India (INDA)

L'investimento mira a monitorare i risultati di investimento del MSCI India Index. L'indice sottostante è progettato per misurare la performance dei titoli azionari di società la cui capitalizzazione di mercato, rappresenta l'85% delle migliori imprese nel mercato azionario indiano. I componenti includono principalmente beni di prima necessità, l'energia, finanziari e aziende di tecnologia dell'informazione.

Ripartizione Geografica
Asia - Emergente 100,00

Distribuzione Settoriale
Materie prime 8,04
Beni di consumo ciclici 7,67
Finanza 17,88
Immobiliare 0,38
Beni di consumo difensivi 12,28
Salute 9,57
Servizi di pubblica utilità 2,72
Servizi alla comunicazione 2,43
Energia 9,70
Beni industriali 5,27
Tecnologia 24,05



WisdomTree India Earnings Fund (EPI)

L'investimento mira a replicare il prezzo e rendimento delle prestazioni del WisdomTree India Earnings Index. In circostanze normali, almeno il 95% del patrimonio totale del fondo sarà investito in titoli che compongono l'indice e investimenti che hanno caratteristiche economiche che sono sostanzialmente identiche alle caratteristiche economiche di tali titoli che lo compongono.

Ripartizione Geografica
Asia - Emergente 100,00

Distribuzione Settoriale
Materie prime 9,29
Beni di consumo ciclici 9,37
Finanza 25,77
Immobiliare 0,76
Beni di consumo difensivi 4,35
Salute 4,78
Servizi di pubblica utilità 5,79
Servizi alla comunicazione 1,41
Energia 15,18
Beni industriali 4,36
Tecnologia 18,94



iShares S&P India Nifty 50 Fund Index (INDY)

L'investimento mira a monitorare i risultati di investimento di un indice composto da 50 tra i principali titoli azionari indiani. Esso mira a monitorare i risultati di investimento del CNX Nifty IndexTM ("indice sottostante"), che misura la performance azionaria delle prime 50 società in base alla capitalizzazione di mercato.

Ripartizione Geografica
Asia - Emergente 100,00

Distribuzione Settoriale
Materie prime 7,70
Beni di consumo ciclici 9,63
Finanza 30,08
Immobiliare 0,28
Beni di consumo difensivi 9,55
Salute 6,10
Servizi di pubblica utilità 3,44
Servizi alla comunicazione 1,79
Energia 8,71
Beni industriali 5,41
Tecnologia 17,31

mercoledì 19 novembre 2014

Investire in azioni: Le migliori dopo le elezioni americane midterm (parte 2)

Non sempre i mercati vengono influenzati dalla politica, ma quando avviene, diventano solitamente un'opportunità per gli investitori esperti. Non è sempre facile capire quali settori o azioni sono da comprare o da vendere. Alcune azioni sono buone per i trading, altre per posizioni a lungo termine. Molte analisi effettuate in conseguenza delle elezioni di medio termine del 2014 non possono essere riprodotte immediatamente, alcuni titoli richiedono tempo per svilupparsi. Il trucco è quello di chiedersi che tipo di rialzo ci si potrebbe aspettare da un titolo acquistabile, per quanto tempo e se il vostro denaro potrebbe ottenere un miglior rendimento, adeguato al rischio, altrove. Ecco alcune indicazioni di settori e titoli.

Leggi il settore della Difesa

Credito al consumo

Dopo la conclusione delle elezioni di medio termine 2014, altri titoli da acquistare sono quelli del credito al consumo. La tendenza per questi titoli è superiore in ogni caso, come riporta la Fed di New York il credito al consumo è nuovamente in aumento dopo cinque anni di declino e siamo diretti nella stagione delle vacanze.

Due azioni che sono scambiate a valutazioni ragionevoli ed hanno grandi prospettive di crescita davanti a loro sono società di carte di credito.

Visa Inc. (V)
Visa International Service Association di San Francisco in California (USA), comunemente chiamata VISA, è una Joint venture di 21.000 istituzioni finanziare che emettono prodotti Visa includendo carte di credito e di debito. È leader nel mercato delle carte di credito con il 57%, davanti a Mastercard con il 26% segue American Express con poco più del 13% del dato complessivo.

Visa non ha debiti e quindi ha un rapporto debito-equity pari a zero, che noi consideriamo un segno relativamente favorevole. Insieme con il favorevole rapporto debito-equity, la società mantiene un adeguato quick ratio di 1.35, che illustra la capacità di evitare problemi di liquidità a breve termine. Il margine di profitto lordo per Visa è piuttosto elevato; Attualmente è a 65.56%. Esso è aumentata dal medesimo trimestre dell'anno precedente. Insieme a questo, il margine di profitto netto di 33,23% ha significativamente sovraperformato contro la media del settore.



MasterCard (MA)
MasterCard Worldwide è un'organizzazione di proprietà di oltre 25.000 istituti finanziari che emettono la sua carta. MasterCard è anche il marchio della società di carte di credito. Fu creata originariamente dalla United California Bank (più tardi First Interstate Bank che si è poi fusa in Wells Fargo Bank), Wells Fargo, Crocker National Bank (fusasi anche lei con Wells Fargo) e Bank of California (fusasi in Union Bank of California) come un competitore della BankAmericard emessa da Bank of America. BankAmericard è ora la carta di credito VISA, emessa da Visa International.

La crescita dei ricavi è salita rispetto la media del settore del 6,6%. Dal momento che lo stesso trimestre di un anno prima, i ricavi sono aumentati del 12,8%. La crescita dei ricavi della società sembra aver contribuito a incrementare l'utile per share. Ii debt-equity è molto basso, a 0,23, ed è attualmente inferiore a quello della media del settore, il che implica che vi è stato un grande successo nella gestione dei livelli di debito. Per aggiungere a questo, MA ha un quick ratio di 1,56, che dimostra la capacità dell'azienda di coprire le esigenze di liquidità a breve termine. Mastercard ha migliorato gli utili per azione del 19,7% nel trimestre più recente rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. L'azienda ha mostrato un profilo di utili positivi per la crescita del titolo nel corso degli ultimi due anni. Riteniamo che questa tendenza dovrebbe continuare. Durante lo scorso anno fiscale ha aumentato le sue stime a 2,57 dollari contro 2,19 dollari dell'anno precedente. Quest'anno, il mercato si aspetta un miglioramento degli utili a 3,08 dollari contro 2,57 dollari.



Energia

Il calo dei prezzi del petrolio hanno succhiato il carburante del settore energetico negli ultimi mesi, ma una maggioranza repubblicana al Congresso potrebbe essere proprio la scintilla necessaria per illuminare il settore e i fondi settoriali correlati. Anche se la nuova legislazione non è passata, i repubblicani almeno bloccheranno i vincoli ambientali più severi sulle imprese di combustibili fossili o forse rilancieranno il dibattito del gasdotto Keystone.

Un ETF solido come Energy Select Sector SPDR (XLE) è in grado di fornire una forte combinazione di un'ampia esposizione nel settore energetico, spese basse e un ritorno solido. Troverete i migliori nomi di società energetiche, come Exxon Mobil Corporation (XOM) e Halliburton Co (HAL), in portafoglio. Inoltre, l'esposizione regionale del quasi 100% in Nord America, solidifica la sua posizione per un potenziale aumento nel settore energetico degli Stati Uniti.

Ripartizione Geografica

Stati Uniti 99,42
Europa Occidentale - Non Euro 0,58

Primi 10 Titoli

Exxon Mobil Corporation 16,13
Chevron Corp 13,37
Schlumberger NV 7,75
EOG Resources Inc 3,86
ConocoPhillips 3,80
Occidental Petroleum Corp 3,48
Pioneer Natural Resources Co 3,32
Anadarko Petroleum Corp 3,22
Halliburton Co 3,18
Williams Companies Inc 3,05



giovedì 13 novembre 2014

Investire in azioni: Le migliori dopo le elezioni americane midterm (parte 1)

Non sempre i mercati vengono influenzati dalla politica, ma quando avviene, diventano solitamente un'opportunità per gli investitori esperti. Non è sempre facile capire quali settori o azioni sono da comprare o da vendere. Alcune azioni sono buone per i trading, altre per posizioni a lungo termine. Molte analisi effettuate in conseguenza delle elezioni di medio termine del 2014 non possono essere riprodotte immediatamente, alcuni titoli richiedono tempo per svilupparsi. Il trucco è quello di chiedersi che tipo di rialzo ci si potrebbe aspettare da un titolo acquistabile, per quanto tempo e se il vostro denaro potrebbe ottenere un miglior rendimento, adeguato al rischio, altrove. Ecco alcune indicazioni di settori e titoli.

Difesa

Anche se questa amministrazione è stata ostile nei confronti dei costi della difesa, non si può negare le minacce incombenti che esistono. Le ultime includono l'ISIS e la Russia. Questo significa un supporto continuo per l'intero settore della difesa. Il famoso sequester, (ricordate?), riguardante il taglio al bilancio della difesa, era provvisorio ed era molto piccolo, quindi quelle saranno azioni da acquistare. In questo settore ci sono molti grandi titoli di acquistare nonchè due ETF, tra cui:

Lockheed Martin (LMT)
Lockheed Martin Corporation è una società di sicurezza globale impegnata nella ricerca, progettazione, sviluppo, produzione, integrazione e mantenimento di sistemi di tecnologia avanzata. La società opera in quattro segmenti di business: Aeronautica, Sistemi Elettronici, Sistemi Informativi - Generali e Space Systems.

Lockheed Martin Corp ha migliorato gli utili per azione del 7,4% nel trimestre più recente rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. Nel corso dell'esercizio passato, LMT ha aumentato le sue stime a 9,04 dollari contro 8,34 dollari dell'anno precedente. Quest'anno, il mercato si aspetta un miglioramento degli utili a 11,17 dollari contro 9,04 dollari. Il Cash flow operativo netto è aumentato a 990,00 milioni dollari o il 10,00% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. LMT con il suo calo del fatturato ha leggermente sottoperformato la media del settore dell'1,1%.



Northrop Grumman (NOC)
La Northrop Grumman Corporation è una società conglomerata (multinazionale) statunitense nel campo aerospaziale e della difesa, risultata dall'unione avvenuta nel 1994 fra Northrop e Grumman. Si sono aggiunte più tardi altre grandi società con l'acquisizione della Westinghouse Electronic Systems Group, Logicon, Teledyne Ryan, Litton (Ingalls, Avondale), Newport News, e TRW (senza LucasVarity). L'attuale amministratore delegato è Ronald Sugar, eletto dal consiglio d'amministrazione il 19 febbraio 2003, ed entrato in carica il 1º aprile successivo, succedendo a Kent Kresa . I prodotti più noti del complesso industriale militare Northrop Grumman Corp. sono il RQ-4 Global Hawk Unmanned Aerial Vehicle (UAV), l'aereo da caccia imbarcato F-14 Tomcat, e il bombardiere strategico B-2 Spirit.

Northrop Grumman Corp ha migliorato gli utili per azione del 5,6% nel trimestre più recente rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. L'azienda ha mostrato un profilo di utili positivi per azione nel corso degli ultimi due anni. Riteniamo che questa tendenza dovrebbe continuare. Nel corso dell'esercizio passato, Northrop Grumman Corp. ha aumentato le sue stime a 8,34 dollari contro 7,80 dollari dell'anno precedente. Quest'anno il mercato si aspetta un miglioramento degli utili a 9,47 dollari contro 8,34 dollari. L'attuale rapporto debito-equity, 0.60, è basso ed è al di sotto della media del settore, il che implica che vi è stata una gestione efficace dei livelli di debito.



Raytheon (RTN)
Raytheon Company, insieme alle sue controllate, sviluppa prodotti, servizi e soluzioni nei mercati della difesa e di sicurezza informatica. La società serve sia clienti nazionali sia internazionali, principalmente come un contraente di programmi di difesa correlati a clienti governativi. Essa opera in sei segmenti di business Integrated Defense Systems (IDS), Intelligence e Sistemi Informativi (IIS), Missile Systems (MS), Network Centric Systems (NCS), Space and Airborne Systems (SAS) e Servizi Tecnici (TS).

RTN ha migliorato gli utili per azione del 9,3% nel trimestre più recente rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. L'azienda ha mostrato un profilo di utili positivi negli ultimi due anni. Riteniamo che questa tendenza dovrebbe continuare. Nel corso dell'esercizio passato, ha aumentato le sue stime a 5,96 dollari contro 5,66 dollari dell'anno precedente. Quest'anno, il mercato si aspetta un miglioramento guadagni a 6,87 contro 5,96 dollari. L'attuale rapporto debito-equity, 0,40, è basso ed è al di sotto della media del settore, il che implica che vi è stata una gestione efficace dei livelli di debito.



PowerShares Aerospace and Defense (PPA)
Il cui indice sottostante è composto da azioni ordinarie di 48 società quotate al New York Stock Exchange o al NASDAQ. Queste aziende sono impegnate principalmente nella ricerca, sviluppo, produzione, funzionamento e supporto delle operazioni di difesa, militari, sicurezza nazionale e dello spazio. Il fondo non è diversificato.

Ripartizione Geografica
Stati Uniti 99,24
Europa Occidentale - Euro 0,76

Primi 10 Titoli

Lockheed Martin Corp 6,57
General Dynamics Corp 6,36
Honeywell International Inc 6,36
United Technologies Corp 6,32
Boeing Co 5,98
Northrop Grumman Corp 4,65
Raytheon Co 4,54
Textron Inc 4,52
Precision Castparts Corp 4,35
Rockwell Collins Inc 4,14



martedì 4 novembre 2014

Investire in ETF: quattro internazionali ottimi per un acquisto

Nonostante le recenti uscite e le previsioni su quando la Federal Reserve avrebbe alzato i tassi di interesse, la Yellen e il suo gruppo non lo hanno ancora fatto. E anche quando lo faranno, la Fed non ha intenzione di passare da zero all'8% in una notte. Così una delle principali preoccupazioni degli investitori per il futuro, resta quella di trovare un reddito affidabile. Un ottimo modo per trovare questo reddito sono gli ETF internazionali con dividendi.

I fondi scambiati in borsa (ETF) offrono agli investitori un ampio e giornaliero accesso a buon mercato in alcune delle migliori aziende del mondo che pagano dividendi. Rendimenti da dividendi più elevati e valutazioni interessanti attendono gli investitori disposti a dare un'occhiata agli ETF internazionali con dividendi. Considerando che i tassi di interesse, anche quando la Fed li aumenterà, rimarranno bassi, questi ETF meritano di essere presi in seria considerazione.

Ma come sapere quali fondi sono la scelta giusta per voi? Ecco quattro dei migliori ETF internazionali con dividendi da tenere in considerazione per un acquisto.

iShares International Select Dividend ETF (IDV)

IShares International Select Dividend ETF (IDV) potrebbe essere uno dei posti migliori per iniziare quando si tratta di ETF internazionali con dividendi. L'ETF da 4,3 miliardi di dollari è uno dei più grandi dedicati al settore. IDV tiene traccia del Dow Jones EPAC Select Dividend Index, che è una misura delle azioni che pagano un elevato dividendo sui mercati sviluppati non-USA. Le intenzioni dell'ETF con dividendo è di monitorare quelle azioni che effettuano elevati pagamenti e scegliere coloro che hanno pagato constantemente i loro dividendi per periodi di tempo più lunghi. Questo attualmente crea un portafoglio di 100 diversi titoli non statunitensi, come l'azienda farmaceutica AstraZeneca PLC (AZN) e quella delle telecomunicazioni francese Orange (ORAN). IDV fornisce un forte dividend yield del 4,9%. Questo è più del doppio dell'attuale dividend yield medio dello S&P 500 di circa l'1,8%. Per quanto riguarda le prestazioni, nel corso degli ultimi 5 anni, questo ETF è riuscito a produrre un rendimento totale annuo di quasi l'8%.



Ripartizione Geografica

Canada 6,10
Regno Unito 15,49
Europa Occidentale - Euro 37,76
Europa Occidentale - Non Euro 9,84
Medio Oriente 0,97
Giappone 1,59
Australasia 24,41
Asia - Paesi Sviluppati 3,85

Distribuzione Settoriale

Materie prime 3,90
Beni di consumo ciclici 9,06
Finanza 16,87
Immobiliare 3,15
Beni di consumo difensivi 4,12
Salute 2,37
Servizi di pubblica utilità 17,46
Servizi alla comunicazione 16,66
Energia 7,80
Beni industriali 16,09
Tecnologia 2,52

FlexShares International Quality Dividend ETF (IQDF)

Non tutti i titoli che pagano un elevato rendimento da dividendo sono un buon acquisto. Infatti a volte un rendimento elevato può individuare problemi in un'azienda. A tal fine, la ricerca di pagatori di dividendi di "qualità" è altrettanto importante quanto la ricerca di rendimenti elevati. L'ETF FlexShares International Quality Dividend (IQDF) è uno dei nuovi ETF smart beta sorti negli ultimi mesi.

Questo ETF tenta di aggirare i problemi di possedere solo titoli ad alto rendimento. IQDF utilizza un modello di scoring di sua proprietà, che determina un "fattore di qualità" dei titoli che offrono dividendi. Guardando ai problemi dei flussi di cassa, utili, crescita dei ricavi e della gestione, l'ETF dovrebbe aiutare a prevenire inconvenienti e ad evitare cali di dividendi. L'ETF monitora attualmente 210 titoli diversi suddivisi nei mercati sviluppati in grado di soddisfare i suoi requisiti di qualità. L'attenzione alla qualità aiuta su due fronti. In primo luogo, il fondo produce un sano 3,9%. In secondo luogo, IQDF è riuscito a mettere in atto un'impressionante performance nella sua breve vita. Fin dalla sua istituzione nel mese di aprile dello scorso anno, l'ETF è riuscito a produrre un ritorno del 7,68%.



Ripartizione Geografica

Stati Uniti 0,33
Canada 5,61
America Latina e Centrale 3,69
Regno Unito 16,28
Europa Occidentale - Euro 24,40
Europa Occidentale - Non Euro 7,39
Europe dell'Est 6,96
Africa 1,84
Medio Oriente 0,75
Giappone 11,74
Australasia 9,05
Asia - Paesi Sviluppati 4,84
Asia - Emergente 7,11

Distribuzione Settoriale

Materie prime 8,13
Beni di consumo ciclici 9,10
Finanza 24,81
Immobiliare 7,16
Beni di consumo difensivi 7,27
Salute 7,98
Servizi di pubblica utilità 4,88
Servizi alla comunicazione 7,73
Energia 9,79
Beni industriali 8,80
Tecnologia 4,35

WisdomTree Emerging Markets Equity Income ETF (DEM)

La percezione generale è che i mercati emergenti siano rischiosi e pieni di aziende potenzialmente "immature". Tuttavia, questi mercati possono essere un luogo fertile per gli investitori e dotati di alcuni grandi rendimenti. Uno dei motivi principali è che molte azioni dei mercati emergenti in realtà sono caratterizate da grandi fondatori e strutture di proprietà famigliari.

I dividendi rappresentano uno dei modi migliori per questi proprietari di trarre profitto dai loro investimenti. L'ETF WisdomTree Emerging Markets Equity Income è ancora uno dei migliori modi per investire sui titoli che pagano dividendi nei mercati emergenti. Monitorizza 340 diverse aziende, molte delle quali gli investitori stranieri non ne hanno mai sentito parlare. Ad esempio Padini Holdings o Tung Ho Steel. Il beneficio derivante dall'adozione di DEM per ottenere l'accesso a questi titoli è un rendimento del 4,5% e il 23% di ritorno dal suo lancio nel 2007. L'unico vero inconveniente di possedere questo ETF è il costo di gestione, in quanto le spese sono un pò alte, intorno allo 0,63%.



Ripartizione Geografica

America Latina e Centrale 14,11
Europe dell'Est 29,26
Africa 11,80
Asia - Paesi Sviluppati 12,06
Asia - Emergente 32,77

Distribuzione Settoriale

Materie prime 14,10
Beni di consumo ciclici 4,50
Finanza 24,21
Immobiliare 1,63
Beni di consumo difensivi 2,73
Salute 0,26
Servizi di pubblica utilità 7,72
Servizi alla comunicazione 15,92
Energia 19,67
Beni industriali 3,75
Tecnologia 5,52

iShares International Developed Real Estate ETF (IFGL)

Proprio come negli Stati Uniti, alcuni settori al di fuori dei confini, naturalmente, producono più di altri. Uno dei migliori produttori di reddito sono gli immobili commerciali. Il numero di nazioni che hanno adottato il trust di investimento immobiliare (REIT) come struttura continua a crescere e ad usufruirne è l'iShares International Developed Real Estate ETF (IFGL).

Questo ETF monitorizza 190 diversi REIT intenzionali, Real Estate Operating companies (REOs) e altri proprietari globali. E come le REIT statunitensi, queste imprese girano la maggior parte del loro reddito agli investitori in cambio di benefici fiscali. I rendimenti per gli ETF REIT internazionali sono un pò più complicati, perché le distribuzioni possono variare notevolmente da un trimestre all'altro. Per esempio: Sulla base della distribuzione più recente di IFGL, il rendimento del fondo è del 2,4%. Ma se si calcola la media delle distribuzioni degli ultimi quattro trimestri, il rendimento raggiunge picchi dell'11,6%.



Ripartizione Geografica

Canada 4,08
Regno Unito 12,72
Europa Occidentale - Euro 15,45
Europa Occidentale - Non Euro 4,32
Medio Oriente 0,22
Giappone 26,53
Australasia 11,85
Asia - Paesi Sviluppati 23,84
Asia - Emergente 1,00

Distribuzione Settoriale

Beni di consumo ciclici 0,81
Immobiliare 99,08
Salute 0,12

venerdì 29 agosto 2014

Investire in ETF: I 3 migliori da acquistare con gli stimoli monetari

Dopo che il Presidente della Banca centrale europea (BCE), Mario Draghi, ha comunicato che il tanto atteso quantitative easing sarebbe pronto, qual'ora l'ambiente deflazionistico dovesse peggiorare, indicando che la BCE è pronta ad intervenire con tutti i mezzi a disposizione. Gli investitori hanno percepito questa affermazione come il probabile inizio di un programma di riacquisto di asset o altro tipo di programma di stimolo. Questa percezione ha spinto le borse europee verso i picchi più alti di questo mese. Diversi indici nazionali sono aumentati dell'1%.

L'euforia degli investitori è giustificata in quanto il denaro a basso costo atteso dalla BCE dovrebbe essere un vantaggio per le Borse europee che, dopo aver visto qualche raggio di speranza lo scorso anno, hanno ricominciato a languire quest'anno a causa delle preoccupazioni deflazionistiche. L'efficacia di precedenti QE si è dimostrata estremamente vantaggiosa per il mercato statunitense e giapponese. Durante il periodo del QE, l'indice di riferimento chiave USA, lo S&P 500, è salito alle stelle di circa il 175%. L'economia statunitense ha ottenuto una buona spinta, il che ha portato la Fed a concludere il suo programma quest'anno. Un altro esempio è il modello giapponese che fondamentalmente ricorda i problemi della zona euro. Il Giappone è stato appesantito da una striscia deflazionistica di 15 anni e da una crescita debole. Per combattere la situazione, nell'aprile 2013, la Banca del Giappone ha promosso 1.400 miliardi di dollari di allentamento quantitativo per raggiungere un tasso di inflazione del 2% entro due anni. L'indice di riferimento chiave giapponese, il Nikkei, è salito del 25% circa.
Il QE è una forma di stimolo monetario, applicabile quando qualsiasi altro sostegno monetario non riesce a fornire lo slancio necessario agli indicatori economici.
Ai primi di giugno, la BCE ha annunciato un taglio del tasso di riferimento allo 0,15% dallo 0,25%, inoltre, ha introdotto un tasso di deposito del -0,1% precedentemente tenuto allo zero per cento, il primo caso di tasso di interesse negativo per una grande banca centrale. L'inflazione annuale è scivolata al minimo di 5 anni nel mese di luglio, lo 0,4% in quel mese, in calo dallo 0,5% di giugno e dall'1,6% del mese di luglio 2013. I tassi di inflazione negativi sono stati notati in Grecia, Portogallo, Spagna e Slovacchia. La BCE segue come direttiva il mantenimento dell'inflazione vicino al 2%.

Dopo la pubblicazione del tasso di crescita dello 0,2% nel 1° trimestre, il PIL della zona euro in fase di stallo nel Q2, conferma che l'economia della regione sta perdendo forza. Il principale motore della zona Euro, l'economia tedesca, si è infatti indebolita nel Q2, la seconda più grande economia della zona euro, la Francia, è in fase di stallo e la terza, l'Italia, è già scivolata in recessione.

Nuovi guai bancari sono esplosi in Portogallo e la disoccupazione nel mese di luglio ha raggiunto circa l'11,5% secondo i dati Bloomberg, non lontano dal livello record del 12% toccato lo scorso anno. Sebbene Draghi non parli esplicitamente di QE nel suo discorso del 22 Agosto e fà ancora affidamento sulle misure politiche adottate nel mese di giugno, per ravvivare i numeri dell'inflazione e della crescita dell'area Euro, un ulteriore deterioramento delle prospettive di inflazione a medio termine potrebbero costringerlo ad intraprendere il QE. La maggior parte degli ETF azionari europei hanno guadagnato in seguito al commento di Draghi. Lo Stoxx 600 ha registrato il più grande guadagno (più del 2%) dal mese di febbraio, riflettendo l'ottimismo degli investitori circa l'introduzione del programma di acquisto di asset.

Per coloro che sono interessati a partecipare a questa euforica attesa del QE, ecco tre ETF:



db X-trackers MSCI Germany Hedged Equity Fund (DBGR)
Anche se la Germania si è afflosciata nel Q2, la sua economia è più robusta rispetto ai suoi vicini della zona euro. Quindi, è meglio concentrarsi su un ETF tedesco senza esposizione in Euro, in quanto un eventuale allentamento renderebbe la moneta più debole. Le quotazioni sono risultati di investimento che corrispondono generalmente alle prestazioni, al lordo di commissioni e spese, del MSCI Germany US Dollar Hedged Index. L'indice è progettato per fornire un'esposizione nei mercati azionari tedeschi e allo stesso tempo mitigare l'esposizione alle fluttuazioni tra il valore del dollaro e dell'Euro. Il fondo di norma investirà almeno l'80% del suo patrimonio netto, più l'importo di eventuali prestiti a fini di investimento, in titoli azionari tedeschi e negli strumenti destinati a coprire l'esposizione del fondo all'Euro. Il fondo si concentra principalmente sui settori delle Materie prime, Beni di consumo ciclici, finanziari, salute e Beni Industriali.

Ripartizione Geografica
Europa Occidentale - Euro 100,00%
Ripartizione Settoriale
Materie prime 15,73
Beni di consumo ciclici 19,02
Finanza 17,18
Immobiliare 0,54
Beni di consumo difensivi 1,79
Salute 14,32
Servizi di pubblica utilità 5,07
Servizi di comunicazione 5,33
Beni industriali 13,21
Tecnologia 7,81

iShares MSCI USA ETF (EWU)
L'ETF mira a monitorare i risultati di un indice composto da titoli azionari del Regno Unito. Il fondo monitorizza i risultati di investimento del MSCI United Kingdom Index, che consiste in azioni scambiate principalmente sul London Stock Exchange. Investirà almeno il 90% del suo patrimonio in titoli dell'indice e in certificati di deposito ("DRS") rappresentativi dei titoli dell'indice stesso.

Ripartizione Geografica
Regno Unito 99,60
Stati Uniti 0,24
Ripartizione Settoriale
Materie prime 9,70
Beni di consumo ciclici 7,54
Finanza 21,00
Immobiliare 1,48
Beni di consumo difensivi 16,41
Salute 9,46
Servizi di pubblica utilità 4,30
Servizi alla comunicazione 5,58
Energia 17,23
Beni industriali 6,28
Tecnologia 1,03

Vanguard FTSE Europe ETF (VGK)
L'ETF mira a replicare la performance di un indice di riferimento che misura il rendimento dei titoli emessi da società con sede nei principali mercati europei. Il fondo impiega un approccio d'investimento ad indicizzazione investendo tutto, o quasi tutto, il suo patrimonio in azioni ordinarie incluse nel FTSE Developed Europe Index. Il FTSE Developed Europe Index è composto da circa 500 azioni ordinarie di società situate in 16 paesi europei, per lo più società del Regno Unito, Francia, Svizzera e Germania.

Ripartizione Geografica
Regno Unito 33,41
Europa Occidentale - Euro 44,33
Europa Occidentale - Non Euro 21,97
Ripartizione Settoriale
Materie prime 9,27
Beni di consumo ciclici 8,88
Finanza 20,99
Immobiliare 1,19
Beni di consumo difensivi 12,94
Salute 13,22
Servizi di pubblica utilità 4,25
Servizi alla comunicazione 5,26
Energia 9,68
Beni industriali 10,41
Tecnologia 3,91

domenica 20 luglio 2014

I migliori ETF a media capitalizzazione da acquistare in questo periodo

La parte di mercato maggiormente trascurata dagli investitori è quella delle Medie capitalizzazioni, questo perche gli investitori che cercano la crescita guardano oltre, mentre vengono evitate da coloro che cercano una stabilità nei loro portafogli. Tuttavia, ora potrebbe essere proprio il momento giusto per dare un'occhiata più da vicino a questo livello di capitalizzazione di mercato, soprattutto considerando alcune delle tendenze di mercato.

Le small caps sono attualmente di fronte ad una debolezza, mentre molti titoli caldi più piccoli stanno attraversando un'altra fase di consolidamento. Nel frattempo, le grandi capitalizzazioni, grazie alla loro maggiore esposizione estera, potrebbero essere colpite da un dollaro più forte, dalle preoccupazioni europee e dall'incertezza dei mercati emergenti.

In questo tipo di ambiente, le medie capitalizzazioni sono in grado di cavalcare l'onda ed offrire il meglio di entrambi i mondi. Molte midcap hanno un pò di esposizione estera, ma non un livello altissimo, mentre possono ancora offrire un potenziale di crescita. Molti investitori non sanno da dove cominciare per le mid caps, ma gli ETF offrono una varietà di modi per affrontare questa trascurata parte del mercato.

In realtà ci sono letteralmente decine di fondi a media capitalizzazione attualmente in commercio che forniscono vari tipi di esposizioni per vari classi, tra cui "la grandezza", "il valore" e "la crescita", un gran numero di scelte, anche se, può essere difficile districarsi tra quelli apparentemente molto simili. Dopo tutto, molti di questi prodotti hanno come obiettivi gli stessi titoli anche se hanno differenti inclinazioni, schemi di ponderazione o concentrazione nei loro portafogli.

Qui di seguito, abbiamo evidenziato questi tre fondi per gli investitori che cercano operazioni in midcap trascurate:

SPDR SP 400 Mid Cap Value ETF (MDYV)
Questo ETF replica la performance del ritorno complessivo dell'S&P Mid Cap 400 Value Index, al lordo di commissioni e spese. Il fondo detiene poco meno di 300 titoli in portafoglio, con una capitalizzazione di mercato media ponderata di 4,76 miliardi di dollari. Questo fondo ha un dividend yield basso di circa l'1,4%, mentre ha un rapporto spesa di 25 punti base l'anno. Il prodotto ha superato il popolare MDY da inizio anno ed ha anche battuto l'S&P 500.

Ripartizione Geografica
Stati Uniti 99,79
America Latina e Centrale 0,21

Ripartizione Settoriale
Materie prime 8,57
Beni di consumo ciclici 11,49
Finanza 14,39
Immobiliare 13,14
Beni di consumo difensivi 5,40
SaluteSalute 6,92
Servizi di pubblica utilità 8,28
Servizi alla comunicazione 0,80
Energia 5,22
Beni industriali 13,91
Tecnologia 11,88



Vanguard Mid-Cap Value ETF (VOE)
Questo fondo cerca di replicare il CRSP US Mid Cap Value Index, utilizzando una gestione passiva, l'approccio full-replication. Il prodotto ha poco più di 200 titoli nel suo paniere, distribuendo le attività molto bene in quanto solo l'11,2% degli assets sono nella top ten delle aziende. Il dividend yield è solido di circa l'1,8%, mentre il costo è molto basso, nove punti base l'anno. Questo fondo ha facilmente superato il più popolare ETF mid cap, (MDY), inoltre ha anche battuto l'S&P 500 da inizio anno.

Ripartizione Geografica
Stati Uniti 97,89
Regno Unito 1,62
Europa Occidentale - Non Euro 0,49

Ripartizione Settoriale
Materie prime 7,25
Beni di consumo ciclici 15,18
Finanza 18,01
Immobiliare 4,43
Beni di consumo difensivi 8,31
Salute 8,37
Servizi di pubblica utilità 9,87
Servizi alla comunicazione 0,74
Energia 6,73
Beni industriali 11,36
Tecnologia 9,74



Vanguard SP Mid-Cap 400 ETF (IVOO)
Per coloro che cercano di andare oltre il valore nel mondo mid cap, IVOO è un fondo che replica l'indice S&P Mid Cap 400 e potrebbe essere una scelta molto interessante. Questo prodotto contiene circa 400 titoli in portafoglio, molto ben diversificato nelle varie attività tra tutti quelli analizzati. Questo fondo ha una resa dell'1,2%, mentre il suo rapporto spesa è piuttosto a buon mercato , 15 punti base l'anno. Tuttavia, IVOO non è andato così come i suoi omologhi di valore quest'anno, ma la sua performance è in linea con gli altri parametri di riferimento MDY e SPY. Eppure, con il suo approccio più equilibrato, questa potrebbe essere una valida scelta per gli investitori che cercano di andare al di là del valore per chiudere il 2014 in questo segmento di mercato trascurato.

Ripartizione Geografica
Stati Uniti 99,89
America Latina e Centrale 0,11

Ripartizione Settoriale
Materie prime 6,23
Beni di consumo ciclici 14,49
Finanza 13,43
Immobiliare 8,90
Beni di consumo difensivi 3,95
Salute 9,39
Servizi di pubblica utilità 4,35
Servizi alla comunicazione 0,67
Energia 6,42
Beni industriali 18,55
Tecnologia 13,63



lunedì 16 giugno 2014

Perchè comprare una casa è un terribile investimento

Qualche giorno fa mi sono imbattuto in un'analisi eseguita dal famoso economista di Yale Robert Shiller, uno degli esperti più autorevoli del mondo nello studio sui valori degli immobili, ha analizzato i prezzi delle case nel corso dell'ultimo secolo e ha scoperto che il valore delle case salgono con lo stesso tasso di inflazione. Questa opinione è condivisa anche dal professore dell'USC Economics Robert Bridges.

Invece di acquistare una casa del valore ipotetico di 100.000 euro che cresce seguendo il ritmo dell'inflazione, è molto più produttivo mettere quei 100 mila euro in un fondo che storicamente è aumentato ad un ritmo più veloce dell'inflazione escludendo anche le cedolari dei dividendi.



A questo punto vien da pensare che l'affitto sia il metodo migliore in questo periodo, e probabilmente anche per il futuro. Mantenere una casa di proprietà ha un costo non indifferente. I proprietari di case pagano un affitto sotto forma di:

- Imposta patrimoniale - Manutenzione / Riparazioni - Assicurazione - Mutuo (se esistente) - Perdita di opportunità (l'importo investito nella casa avrebbe potuto in alternativa produrre guadagni nel mercato azionario.)

Questo è il prezzo da pagare semplicemente per mantenere qualcosa che già avete acquistato!

Non vorrei girare il coltello nella piaga ma aggiungiamo inoltre che comprare una casa comprende anche i costi di transazione (notaio, agente immobiliare, ispezioni varie ecc..) che spesso arrivano anche al 7% del valore totale dell'immobile. Quindi in partenza siete già in perdita del 7%. Senza contare poi l'altrettanto 7% da pagare quando la casa la si vende.

Oltre al costo, ci sono altri vantaggi nell'affitto:

L'affitto fornisce più convenienza, le responsabilità sono del padrone di casa per fare le riparazioni necessarie, mantenere il vialetto in ordine e mantenere il prato rasato. Affittare inoltre ti rende più mobile; è più facile muoversi rapidamente se si trova un altro lavoro o abete qualche altro motivo per muoversi, come problemi di sicurezza, conflitti coi vicini o cambiamenti nel quartiere come il piano regolatore. Tipo che vi hanno costruito un penitenziario a 200 metri.

Se avete bisogno di accedere rapidamente a del denaro in caso di emergenza, non sarete in grado di ottenere questo denaro in modo tempestivo se avete comprato la casa utilizzando la vostra liquidità. Una casa in vendita può rimanere sul mercato senza ottenere nessuna offerta anche per molto tempo. Al contrario, i titoli sono molto liquidi, possono essere venduti in qualsiasi momento e anche produrre dividendi che possono essere distribuiti sia come reddito o reinvestiti per ulteriori guadagni.

Mancanza di diversificazione: i proprietari di case di solito mettono una grand parte del loro patrimonio netto più il debito in una risorsa. Questo non è solo una restrizione nell'investimento del mercato immobiliare, ma è anche una restrizione dell'investimento in una determinata area di mercato immobiliare in una città particolare e addirittura una strada.

Per ottenere l'esposizione al mercato immobiliare senza perdere la liquidità e la diversificazione, può essere meglio guardare in un fondo come Vanguard REIT (VNQ), come alternativa nel possedere una casa fisica. Tuttavia, può essere saggio stare alla larga dal settore abitativo visto dove stanno andando i tassi di interesse, ricordiamo che la BCE ha annunciato l'intenzione di aumentare i tassi di interesse il prossimo anno. Invece di investire nel settore immobiliare (sia esso in forma di REIT o in forma di acquisto fisico), può essere molto più produttivo e semplice investire in un fondo come (VTI) o (SPY).

Conclusione:

Uno dei miei principi di investimento chiave è la semplicità. Comprare una casa crea complessità e mal di testa. Questa complessità è completamente inutile e incoerente con i principi di investimento intelligenti. Comprare una casa crea complicazioni inutili, non produce ritorni sugli investimenti e restringe la vostra diversificazione. L'affitto è un'alternativa molto più efficiente ed efficace alla proprietà. Per questi motivi, una casa non ha posto nel portafoglio di nessuno. Non è mai una buona idea acquistare una casa a titolo definitivo, figuriamoci prendere in prestito soldi per questo.

martedì 1 maggio 2012

I cinque migliori ETF di sempre


One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +80.49%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +128.43
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +14.22%


Questa settimana abbiamo deciso di scrivere un articolo dedicato agli ETF, di preciso i migliori di sempre, quelli in poche parole hanno fatto guadagnare di più finora.
All'inizio quando ho cominciato la ricerca ho pensato che la lista sarebbe stata dominata da ETF che investissero in paeso come Brasile, Russia, India o Cina. A dirla tutta pensavo che la Cina avrebbe fatto da padrona, dopo tutto quello che sentiamo da un decennio a questa parte sulla Cina non ci sarebbe da stupirsi, l'economia vola, cresce ad un ritmo spaventoso, senza freni. invece il Brasile ha fatto una lieve comprarsa, e la Cina ? Non c'è.

Ma allora quali sono i migliori ETF ? E' stata una grande sorpresa per me vedere il risultato.

iShares MSCI Brazil Index Fund (NYSEArca: EWZ)
Data di lancio: 2000/07/10
Ritorno da quando è stato lanciato: 355,17 %
Assets Under Management (2012/04/12): $ 9,06 miliardi
Afflussi coplessivi da quando è stato lanciato: € 7,05 miliardi

L'MSCI Brazil Index Fund, scambiato con il ticker EWZ è un fondo, creato nel luglio 2000, che corrisponde al prezzo e prestazioni rese, al lordo di commissioni e spese, di azioni negoziate pubblicamente sul mercato brasiliano, misurata mediante l'indice MSCI Brazil. L'indice sottostante cerca di valutare la performance del mercato azionario brasiliano con capitalizzazione intorno all'85%.

Chi avrebbe potuto immagine che EWZ sarebbe stato l'unico fondo BRIC della lista dei migliori ? Lanciato nel 2000 fornisce un'ampia esposizione in Brasile, paese che ha reso la performance migliore del gruppo dei sudamericani.
Facciamo un paio di considerazioni su questo ETF, in primo luogo il lancio nel 2000 è capitato nel momento migliore per cavalcare l'onda dei mercati emergenti in forte espansione proprio a partire da metà 2000.
Secondo, gli investitori americani, godono del fatto che EWZ permette l'esposizione alle valute. Il Real brasiliano si è apprezzato tantissimo nei confronti del dollaro americano, l'esposizione ha permesso di non perdere delle percentuali sul cambio.



iShares MSCI Canada (EWC)
Data di lancio: 3/18/1996
Ritorno da quando è stato lanciato: 359.24%
Assets Under Management (4/12/2012): $4.62 miliardi
Afflussi coplessivi da quando è stato lanciato: $4.15 miliardi


MSCI Index Fund, scambiato sotto il ticker EWC è un fondo, creato nel marzo 1996, che corrisponde al prezzo e prestazioni rese, al lordo di commissioni e spese, di azioni negoziate pubblicamente sul mercato canadese, misurata mediante l'indice MSCI Canada. L'indice sottostante cerca di valutare la performance del mercato azionario canadese con capitalizzazione intorno all'85%.

L'iShares MSCI Canada Index Fund (NYSEArca: EWC), che segue l'indice MSCI Canada, è la secondo più vecchio ETF sulla lista. Come un buon canadese, EWC è un ETF molto molto "tranquillo". Offre una esposizione al mercato canadese, ma in qualche modo, ha collezionato un gain 359 per cento dal suo lancio.

Questo successo può essere parzialmente e innegabilmente risalire alla sua età, dal momento che nessun, con una vita superiore ai 15 anni, avrebbe potuto non rendere qualcosa di positivo.

Probabilmente non fa male che il 26 per cento delle aziende del EWC sono energetiche, che sono stato un vero boom da quando si è visto in borsa lo scoppio della bolla Internet. E infine, come EWZ, EWC ha beneficiato di un impatto valutario: il dollaro canadese, o loonie, è cresciuto a dismisura dal 1996, passando da circa 0,70 dollari USD a 1,01 dollari di oggi.



SPDR S&P MidCap 400 ETF (MDY)
Data di lancio: 5/4/1995
Ritorno da quando è stato lanciato: 503.05%
Assets Under Management (4/12/2012): $9.65 miliardi
Afflussi coplessivi da quando è stato lanciato: $5.42 miliardi


Proprio come iShares ETF Canada EWC, l'S&P MidCap 400 ETF SPDR (NYSEArca: MGA) ha anni di esperienza per attribuire il suo successo. In realtà, è il nonno della lista, e sin dal suo inizio nel maggio 1995, ha guadagnato il 503,05 per cento dei rendimenti totali.

Questo inizio precoce aiuta MDY, ma lo fanno anche i buoni rendimenti delle Midcap (società a media capitalizzazione). Da quando è stato lanciato, MDY, ha sovraperformato le large-cap (società ad alta capitalizzazione) con 169.40 punti percentuali.



iShares S&P Latin America 40 Index Fund (NYSEArca: ILF)
Data di lancio: 10/26/2001
Ritorno da quando è stato lanciato: 577.82%
Assets Under Management (4/12/2012): $2.0 miliardi
Afflussi coplessivi da quando è stato lanciato: $1,007.99 miliardi


Questo ETF è un fondo, creato nell'ottobre 2001, che corrisponde al prezzo e prestazioni rese, al lordo di commissioni e spese, di società nei titoli messicani e sudamericani nel mercato S&P Latin America 40 Index. L'indice sottostante prende in considerazione quattro principali mercati latino-americani tra cui Argentina, Brasile, Cile e Messico, e cattura il 70% della loro capitalizzazione di mercato totale.

La seconda migliore performance ETF di tutti i tempi è l'iShares S&P Latin America 40 ETF. Si tratta di un long-running ETF lanciato nel 2001 e ha partecipazioni importanti in Brasile e Messico rispettivamente al 54 per cento e il 28 per cento.

E' sorprendente per me che l'America Latina, piuttosto che i paesi BRIC, abbiano avuto un ritorno così esplosivo. La verità è che non importa quale fascia annuale si guardi (un anno, due anni, cinque anni, ecc), l'America Latina è regina.

La Cina ottiene tutta la stampa, ma per i ritorni, l'America Latina fa da padrona.



iShares MSCI Investible Mexico Market Index Fund (NYSEArca: EWW)
Data di lancio: 3/18/1996
Ritorno da quando è stato lanciato: 679.59%
Assets Under Management (4/12/2012): $1.26 miliardi
Afflussi coplessivi da quando è stato lanciato: $792.4 miliardi


Così il gioco è fatto: Il n ° 1, best-ritorno ETF sin dall'inizio è ... il MSCI Investable Market Index Fund Messico! Ecco il vincitore. Questo ETF è stato aiutato dal fatto che è stato lanciato nel 1996. Ma, onestamente, la maggior parte di quel ritorno positivo non è avvenuto fino intorno al 2003, quando i mercati messicani hanno cominciato a fornire buone rese fino ad allora lacrimando.

Il patrimonio netto del fondo sono il 22,15 per cento investito nella società controllata di telecomunicazioni America Movil, società posseduta dall'uomo più ricco del mondo, Carlos Slim, se per caso non lo conoscete vuol dire che è un po che non girate sui siti di finanza. Il messicano Carlos Slim ha scavalcato niente di meno che Warren Buffett e Bill Gates.

Inoltre EWW è al 11,6 per cento delle sue partecipazioni in Wal-Mart de Messico. Entrambe le società hanno avuto risultati in crescita anno per anno, aumentando i loro guadagni rispettivamente del 21,6 per cento e 9,25 per cento, solo nell'ultimo anno.

Naturalmente non è proprio un investimento intelligente puntando tutto su poche società, ma fino ad ora, EWW è stato davvero un grande ETF.



Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

lunedì 5 marzo 2012

Gli ETF più volatili sulla scia del debito della Grecia


One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +66.64%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +116.92%
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +14.02%


Domenica sera Bloomberg ha rilasciato un rapporto riguardante un articolo della rivista Der Spiegel in cui si diceva che la Grecia potrebbe non riuscire a raccogliere sufficienti investitori per partecipare ad una svalutazione volontaria per l'abbassamento del debito., questo secondo anonimi funzionari della Banca Centrale Europea.

Questo potrebbe essere un grosso problema per il piano di salvataggio greco che ormai più che un piano sembra una trilogia cinematografica. L'ultimo accordo prevede infatti che il piano vada a buon fine se alcuni investitori privati "volontariamente" accettano un taglio del 70% del proprio guadagno o addirittura una perdita di esso entro l'8 marzo alle 3 del mattino.

Se questo dovesse fallire, nessuno è abbastanza sicuro di quello che potrebbe accadere per quanto riguarda le "clausole di azione collettiva" e l'attivazione dei credit default swaps sul debito sovrano greco.

La Grecia ha detto che il 75% degli investitori privati devono accettare i "tagli" affinché l'accordo possa essere volontario e trattenere la Grecia dal costringere gli investitori a partecipare per chiudere l'affare. Se questo non dovesse accadere, l'affare di 130 miliardi di euro probabilmente crollerà e se ciò avviene, nessuno è abbastanza sicuro di quello che succederà dopo.

Come se non dovesse bastare la Spagna preoccupa Bruxelles. Venerdì scorso il premier iberico Mariano Rajoy aveva annunciato che Madrid non riuscirà a rispettare gli obiettivi di bilancio fissati per il 2012 dal precedente governo di Luis Zapatero: il rapporto deficit Pil non scenderà al 4,4%. Al massimo, sarà raggiunto il 5,8%. Un cambiamento di obiettivo "serio e grave", secondo Amadeu Altafaj, portavoce del vicepresidente della Commissione europea e responsabile Ue degli Affari economici, Olli Rehn.
Bisogna capire se si tratta di un fatto temporaneo o strutturale e cosa si intenda fare sul 2012. La Commissione europea farà la sua analisi e darà le sue raccomandazioni. La posizione della Commissione resta immutata: riteniamo che la piena attuazione sia una pietra miliare nella risposta alla crisi, specialmente nei paesi sotto osservazione dei mercati.

Quello che constatiamo è che fino allo scorso novembre ci dicevano che Spagna poteva andare un po' oltre l'obiettivo di deficit-Pil 2011 al 6%, ma comunque tra il 6 e il 7%. Ma poi a dicembre ci è stata comunicata una deviazione che avrebbe potuto essere di 2 punti percentuali, e qualche giorno fa di 2,5 punti percentuali.

Dobbiamo sapere l'origine di questa deviazione e quali misure sono da prendere nel 2012 per rimediare a questa situazione. Una volta che avremo chiarezza sulle cifre, la commissione farà la sua analisi e se necessario le sue raccomandazioni al Consiglio.
Ha detto Altafaj.

Fatta questa premessa, analizziamo brevemente 5 ETF che potrebbero essere estremamente volatili in queste condizioni critiche per l'Europa.

iShares MSCI Germany Index ETF (NYSERCA:EWG)
E' sceso del 1,1% Venerdì mentre il mondo guardava all'Europa nel tentativo di risolvere la crisi in corso.
L'iShares MSCI Germany Index Fund si propone di fornire risultati di investimento che corrispondono generalmente al prezzo e prestazioni rese dei titoli quotati sul mercato tedesco, come misurato dall'indice MSCI Germania.



CurrencyShares Euro Trust (NYSEARCA:FXE)
Questo ETF che segue il Dollaro-Euro è diminuito dello 0,77% Venerdì, e negli scambi di Domenica sera 4 marzo 2012, il dollaro-euro è sceso a 1,318 dollari.


iShares MSCI Spain Index (NYSEARCA:EWP)
E' diminuito dell'1,05% Venerdì mentre gli investitori continuano a preoccuparsi della solvibilità a lungo termine del paese (Spagna) il quale trova di fronte ad una recessione e problemi austerity.
L'iShares MSCI Spain Index Fund si propone di fornire risultati di investimento che corrispondono generalmente al prezzo e prestazioni rese dei titoli quotati nel mercato spagnolo, come misurato dall'indice MSCI Spagna.



Vanguard MSCI Europe ETF (NYSEARCA:VGK)
Sceso dell'1,24% Venerdì ed è probabile che rimarrà sotto pressione fino alla fine della settimana.


Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

domenica 26 giugno 2011

Mercati emergenti, ETF rating. I migliori momenti per entrare o uscire.

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Il famoso investitore John Templeton una volta disse: Compra quando c'è sangue nelle strade. In questo momento c'è un sacco di "sangue" nei mercati azionari emergenti.

John Pollen responsabile del desk Mercati Emergenti di Pioneer Investments ultimamente ha dichiarato:
Dopo che i rendimenti dei listini Emergenti sono stati pari a una media del 25% (in euro) ci aspettiamo guadagni a doppia cifra anche nell’anno che verrà, visto che le valutazioni sono ancora convenienti e ci sono segnali di ripresa anche negli Stati Uniti.
L'indice azionario Msci Emering Markets ha segnato un 13,20% in dollari nel 2010, questo siginificato che le previsioni rimangono ottimistiche nei paesi delle nuove economie. Fondi come l’Aviva Investors Emerging Markets Equity Small Cap di Aviva (+ 43,11%), il Vontobel Equity Emerging Markets del gruppo elvetico Vontobel (+34,83%) o il JPM Funds Emerging Markets Value di JPMorgan AM (+34,31%) hanno conquistato risultati addirittura tripli rispetto alla media del mercato, e fra le scuderie italiane spicca il buon piazzamento (+29,60%) di Pioneer Emerging Europe & Mediterranean Fund, di Pioneer Investments, gruppo Unicredit. 

Ma quali sono i merrcati migliori ? i listini asiatici meritano una sottolineatura in quanto hanno prospettiva di crescita migliori, dietro troviamo l'America Latina e via via fino agli ultimi quali Russia e Turchia, capaci ci prepararsi alla doppia cifra ma ancora indietro rispetto agli altri.

I gestori di JPMorgan am puntano, invece, sul Brasile, sui paesi dell’Europa dell’est e sulla Corea, ma non mettono da parte India e in Cina; per Pioneer Investments saranno Turchia (diventata uno dei mercati più interessanti nel corso degli ultimi anni grazie a un miglioramento strutturale della propria stabilità politica e a una decisiva riduzione del tasso di inflazione) e Indonesia i Paesi su cui puntare.

Di seguito vi mostriamo le nostre indicazioni paese per paese:

Africa

I nostri modelli continuano ad essere molto rialzista per l'Africa nel lungo termine. Questo è il paese dove sarà più facile aumentare la propria ricchezza. Tuttavia, il modello storico dei flussi di fondi dimostra che quando i grandi mercati emergenti sono colpiti, i mercati di frontiera come l'Africa sono colpiti più duramente. C'è una forte possibilità di vedere a breve termine un mercato orso nei grandi mercati emergenti. Come risultato quindi siamo neutrali sull'Africa nel breve termine.

L’ Africa produce più di 60 metalli e prodotti minerali ed è il maggior produttore di molti dei più importanti minerali e metalli a livello mondiale, inclusi oro, platino, diamanti, uranio, manganese, cromo, nichel, cobalto e bauxite. Il Continente nero ospita il 30% circa delle riserve minerarie del pianeta, inclusi il 40% di oro e 60% di cobalto: è un produttore assolutamente strategico di questi metalli preziosi.

L’Africa detiene il più rapido tasso mondiale di urbanizzazione. Il continente è in grande cambiamento demografico. Già con tassi di crescita urbana che raggiungono il 4,58%, l’Africa si sta urbanizzando più velocemente di qualsiasi altro continente.
Entro il 2030 l’ Africa cesserà di essere un continente rurale. In realtà, con

Brasile

Continuiamo a rimanere molto rialzisti sul Brasile per il lungo termine. Le fortune del mercato azionario brasiliano sono strettamente legate ai prezzi delle merci. I prezzi delle materie prime sono scivolati e quindi anche il mercato brasiliano azionario. I nostri modelli sono ribassisti nel breve termine.

Dal punto di vista tecnico, l'EWZ ETF ha fallito la resistenza sei volte e sta ora testando il supporto, come mostrato nel grafico. Se questo supporto è decisamente rotto, potrebbe esserci un'altra correzione dal 10% al 15%.



Cina

Continuiamo ad essere ribassisti sulla Cina nel lunghissimo termine a causa dei cambiamenti demografici. I dati storici dimostrano che i mercati azionari nei paesi con popolazioni più giovani rendono decisamente meglio. A causa della politica del figlio unico, la popolazione anziana della Cina supererà ben presto la sua popolazione più giovane. I nostri modelli sono inoltre ribassista sulla Cina nel breve termine, ma rialzista nel medio periodo.

Dal punto di vista tecnico, il FXI ETF è piatto e la probabilità di una correzione del 10% al 15% è molto alta. Il grafico mostra anche un recente "doppio top" al livello di resistenza di 46,00 $. Osserveremo attentamente come si comporta l'EFT in tutto verso il supporto a 42,00 $.



India

I mercati indiani sono storicamente guidati dal bilancio del governo centrale. Quest'anno il bilancio è stato molto positivo. L'india è in ripresa ma il rally non sembra durare. Il problema è certamente l'aumento dei tassi di interesse. La Reserve Bank of India è davanti rispetto alla Cina, che è dietro la curva nel controllo dell'inflazione. Questo sviluppo rende i nostri modelli molto rialzista sull'India nel medio termine. Lo slancio della crescita dell'inflazione è in decelerazione.

Indonesia

L'Indonesia è stato uno dei migliori mercati performanti. Ha dati demografici molto validi ed è ricco di risorse naturali - i nostri modelli continuano a rimanere rialzisti per il medio e lungo termine.

Archivio informazioni ING investment management
Naturalmente, i paesi la cui la crescita è stimolata da driver interni forti e sostenibili si trovano nella migliore posizione: in mercati quali Indonesia l’espansione economica rimarrà sostenuta anche quando la crescita del commercio globale rallenterà. Il forte sviluppo demografico e occupazionale, la bassa penetrazione del credito, il forte interesse per le riforme e una sana bilancia dei pagamenti sono le caratteristiche che dovrebbero rendere vincenti queste economie nel corso di un'altra fase recessiva globale.
Per questo motivo abbiamo gradualmente aumentato la nostra esposizione verso questo gruppo di mercati.
Corea

I tassi di interesse sono in aumento. Chi esporta tecnologia può anche prendere qualche colpo ma le esportazioni automobilistiche sono la componente maggiore. La Corea sta beneficiando della momentanea interruzione del Giappone.
Dal punto di vista tecnico una correzione è probabile. Pertanto, stiamo riducendo il nostro rating a breve.

Malaysia

La Malesia è probabile essere colpiti se la Cina viene colpita.

Fausto Tenini su Milano Finanza scrive a proposito della Malaysia. (20 Giugno 2011)
Più elevato il rischio specifico per Jakarta, mentre la Malesia evidenzia una dinamica a bassa volatilità da non sottovalutare. Molto interessante la pressione rialzista che caratterizza il mercato nelle ultime settimane, e su rilassamento delle tensioni internazionali in atto ci si potrebbe nuovamente attendere un tentativo di rafforzamento, dopo la lateralità degli ultimi mesi. Basso legame verso il mondo occidentale, in termini di beta e correlazione per questi indici, mente la dipendenza dell'indice Cece era ad esempio molto più evidente.
Messico

Non c'è alcun cambiamento nel nostro rating sul Messico. Rimaniamo ribassista nel breve e medio termine.

Russia

I mercati russi sono fortemente dipendenti dal prezzo del petrolio e del gas poiché la Russia è il secondo produttore al mondo di petrolio e gas, oltre che il principale produttore di acciaio, nickel e oro (anch'esso ai massimi storici). Il prezzo del petrolio si è abbassato questa settimana e così ha fatto il mercato russo. Sembra che il clima economico stia migliorando e questo è una buona notizia in vista di investimenti sul lungo periodo.

Le stime di crescita per l'economia si attestano attorno al 5% per il 2012, con un'inflazione inferiore al 10%. Dal punto di vista tecnico il mercato russo ha rotto il supporto. Il nostro rating di breve termine è ora vendere.

Singapore

Il mercato di Singapore è stato sul fuoco. Tuttavia, Singapore è fortemente dipendente dalla crescita dell'economia in Cina. Dal momento che ci aspettiamo che l'economia cinese a rallentare, stiamo riducendo il nostro rating su Singapore di due tacche da strong buy in folle.

Dal punto di vista tecnico, a differenza di altri mercati emergenti, Singapore ha spaccato la resistenza. Dopo ogni correzione, il mercato di Singapore potrebbe essere il primo a riprendersi. In ogni correzione, cercheremo di acquistare ETF EWS nel range tra 11,00$ a 12,00$.



Sudafrica

Il Sudafrica è probabile che sia un attore migliore rispetto ai paesi asiatici nel lungo periodo. Tuttavia, attualmente, il mercato azionario è fortemente legato ai prezzi delle materie prime. Dal momento che i nostri modelli sono ribassisti nei confronti dei prezzi delle materie prime nel breve periodo, stiamo declassamento il Sud Africa sul breve termine.

L’80% della popolazione sudafricana vive nell’Africa sub-sahariana e in Sud Africa, il 20% nel Nord Africa. I livelli di istruzione sono molto migliorati rispetto al passato. Il 98% dei bambini sono stati iscritti alle scuole elementari (dati UNESCO al 2005). Il 37% alla scuola secondaria rispetto al 22% nel 1990, in linea con le statistiche per l’Asia negli anni  Settanta.

Taiwan

L'economia di Taiwan è fortemente dipendente dalla tecnologia. L'estate è tradizionalmente un periodo di lentezza per la tecnologia. Di conseguenza siamo ribassisti sul rating a breve termine su Taiwan.

Thailandia

La Thailandia continua ad avere la sua parte di difficoltà nel gestire l'economia del paese. Per questo motivo, continuiamo a mantenere una neutralità rating a breve termine sulla Thailandia.

Turchia

La Turchia continua a beneficiare di diversi sviluppi. Ha stretti legami economici con la Germania e i mercati tedeschi sono stati molto forti negli ultimi tempi. La Turchia è uno dei maggiori fornitori di manodopera immigrata in Germania.

La Turchia è un modo per investire in Medio Oriente a basso rischio. Beneficia di un aumento delle esportazioni dalla Russia verso l'Europa occidentale.

Dal punto di vista tecnico, il mercato turco si è ritirato. L'ETF TUR è entrato nella fascia superiore della nostra zona di acquisto. Coloro che non detengono una posizione in TUR possono prendere in considerazione una leggera esposizione per iniziare. Investitori aggressivi possono iniziare intorno ai 61,00 dollari ma gli investitori prudenti potrebbero voler attendere una ulteriore pull back intorno ai 50$.



Vietnam

Siamo molto fiduciosi sul Vietnam per il medio e lungo termine. Il Vietnam sta rapidamente attirando la migrazione di fabbricazione dalla Cina grazie al suo costo del lavoro più basso.

Il Vietnam sta anche beneficiando della situazione in Giappone.

Dal punto di vista tecnico, l'ETF VNM si è tirato indietro ed è ora vicino al limite superiore della nostra gamma di Buy. Il Vietnam continua ad essere neutrale per il rating di breve termine, ma il VNM ETF diventerà  strong buy su qualsiasi ritiro intorno i 18.00 $. A seconda di ciò che accade in Cina, gli investitori aggressivi possono considerare una posizione intorno ai 20$, ma gli investitori prudenti potrebbe voler aspettare i 18.00 $.



Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

mercoledì 16 giugno 2010

Gli ETF con Dividendi sono molto più interessanti delle obbligazioni

Recentemente i prezzi dei Treasury Bond hanno registrato un'impennata, spingendo in basso i loro rendimenti ai minimi, quasi minimi da record. Con i rendimenti obbligazionari in calo, i dividendi delle azioni diventano sempre più attraenti per gli investitori.

Orizzonte temporale di investimento lungo per i paesi europei

Per la maggior parte dei paesi, le società per azioni non hanno fornito costanti rendimenti positivi a lungo termine. Storicamente, gli investitori hanno la necessità di mantenere le azioni per 20 o 30 anni per avere la garanzia di rendimenti positivi in società inglesi, olandesi, irlandesi, svedesi e svizzeri. Gli investitori francesi, tedeschi e spagnoli avrebbero necessità di un orizzonte temporale d'investimento di 50-60 anni per essere sicuri di un rendimento reale positivo, gli investitori belgi e italiani avrebbero bisogno di un orizzonte temporale d'investimento di oltre 70 anni, secondo il ricercatore Elroy Dimson.

Paura in Europa

C'è stato un sacco di ansia per la crisi del debito in Europa nel corso delle ultime settimane. Molte imprese europee hanno visto enormi vendite in borsa nonostante i loro bilanci forti e gli ottimi cash flow. Il grafico seguente mostra che il prezzo del Vanguard europeo ETF (VGK) è precipitato del 15% dall'inizio dell'anno.



Dividend Aristocrats in Europa

Lo S&P Europe 350 Dividend Aristocrats è progettato per misurare le prestazioni dell'indice S&P Europe 350 che ha costantemente aumentato i dividendi ogni anno per almeno 10 anni consecutivi. Ci sono 35 aziende in questa lista. Queste società, duramente colpite, hanno visto aumentare notevolmente la loro recente produzione. Due di loro sono quotate al NYSE: Novartis AG (NVS) E National Grid Transco (NGG). Entrambe hanno presentato un P/E di solo 10 punti.

10 principali ETF europei (per patrimonio netto)

Poiché la maggior parte degli "Europe Dividend Aristocrats" non sono quotati nelle borse statunitensi, l'unica scelta per gli investitori sono gli ETF europei. I seguenti sono i 10 principali per patrimonio netto:

Nome ETF (Ticker) - Rendimento a 12 mesi - Indice di spesa

iShares MSCI EAFE Index (EFA) - 3.0% - 0.35%

Vanguard ETF Europa Pacifico (VEA) - 2.7% - 0.11%
Vanguard europea ETF (VGK) - 4.2% - 0.16%
iShares S & P Europe 350 Index (IEV) - 3.0% - 0.60%
iShares MSCI EMU Index (EZU) - 3.5% - 0.56%
SPDR S & P Emerging Europe (GUR) - 0.5% - 0.59%
SPDR DJ EURO STOXX 50 (FEZ) - 3.4% - 0.29%
SPDR DJ STOXX 50 (FEU) - 3.9% - 0.29%
WisdomTree SmallCap Europa Div (DFE) - 3.6% - 0.58%
WisdomTree Dividend Europe totale (DEB) - 2.7% - 0.48%

Paesi europei nella Top MSCI EAFE Index Fund (EFA)

EFA include le azienda provenienti dall'Europa, Oceania e Estremo Oriente. Di seguito ci sono i primi 8 paesi europei all'interno dell'EFA. Essi rappresentano più del 57% delle aziende EFA:

Paese - Percentuale

Regno Unito (EWU) - 20.8%
Francia (EWQ) - 9.3%
Germania (EWG) - 7.6%
Svizzera (EWL) - 7.6%
Spagna (EWP) - 3.5%
Paesi Bassi (EWN) - 2.8%
Svezia (EWD) - 2.8%
Italia (EWI) - 2.7%

Totale - 57.1%

Conclusione

In una realtà in rapido cambiamento, un investitore deve aggiustare il proprio asset allocation in base alle condizioni attuali. Vi sono un centinaio di ragioni per passare liquidi al 100%, ci sono società forti che che possono perdere terreno o sospendere il proprio dividendo a causa di eventi imprevisti, come BP. Un paniere di azioni continentali non ha quel tipo di rischio. Con gli ETF europei, si può ricevere un flusso costante di reddito e possono tranquillamente competere con i bond governativi a lungo periodo.

Per maggiori informazioni vi invitiamo a scrivere a giuseppe@dominosolutions.it

Fonte Seekingalpha