mercoledì 30 marzo 2011

Grande opportunità, 6 titoli vicini al livello chiave di supporto

Queste aziende sono molto vicino alla negoziazione o al livello di supporto chiave. In generale, questi titoli sono in grado di offrire una crescita degli utili, rapporti PE ragionevoli e perfino dividendi in alcuni casi. Tuttavia, per varie ragioni, sono giù dai massimi recenti e potrebbero essere grandi acquisti in questo momento, in quanto, storicamente, sono cresciute dopo aver toccato questi livelli di supporto chiave in passato. Naturalmente, alcuni di questi potrebbero scendere ulteriormente e rompere al ribasso questi livelli di supporto chiave. Per questo motivo invitiamo molto alla calma e invitiamo a prestare attenzione a quello che accadrà nei prossimi giorni senza tuffarsi a capofitto sui titoli segnalati.
Il livello di supporto chiave tende ad essere la media mobile a 200 giorni, come indicato nei dati e grafici qui sotto.

Eccovi l'elenco dei 6 titoli in questione con alcune descrizioni e copia del grafico:

Microsoft Corporation ( MSFT )
Le azioni sono scambiate a 25,62 dollari. La media mobile a 50 giorni è di circa 26,83 dollari e la media mobile a 200 giorni è di circa 25,74 dollari. Le stime degli utili sono di circa 2,55 dollari per il 2011 e 2,76 dollari per il 2012. Questo dà a Microsoft Corporation ( MSFT ) un rapporto di PE di solo circa 10 volte gli utili. Il dividendo è di 64 centesimi per azione su base annua che è una resa di circa il 2,5%. Microsoft ha una quantità enorme di denaro contante in bilancio - circa 40 miliardi dollari.

L'opportunità di Microsoft Corporation ( MSFT ) sembra chiara, acquistare a buon mercato ora. Microsoft Corporation ( MSFT ) ha alcuni nuovi prodotti emozionanti, come la Kinect per Xbox. Inoltre Microsoft Corporation ( MSFT ) ha una distribuzione di un dividendo solido, un bilancio forte e un rapporto PE basso che rende queste titolo un metodo di investimento a basso rischio nel settore tecnologico.

Si può vedere nel grafico seguente che il titolo ha toccato la media a 200 giorni e sta generando un modello testa-spalla ormai in fase di spalla destra. Da seguire, se genera il testa-spalla e supera la MM 200 giorni potrebbe risultare un ottimo affare.


Research In Motion ( RIMM )
Le azioni sono scambiate a 56,89 dollari. La media mobile a 50 giorni è di circa 63,80 dollari e la media mobile a 200 giorni è di circa 56,44 $. Le stime degli utili sono di 6,81 dollari per il 2011 e 6,85 dollari per il 2012. Questo dà a Research In Motion un rapporto di PE di solo circa 8 volte gli utili. Research In Motion ha una solidità patrimoniale.
L'opportunità nasce dal fatto che le azioni sono scese molto la scorsa settimana quando ha annunciato una trimestrale deludente.
Research In Motion ha alcuni nuovi prodotti, come il tablet computer "Playbook", che uscirà il 19 aprile. La società u ha un grosso potenziale di crescita con un rapporto PE basso che rende questo titolo un modo poco pericoloso per investire nel settore tecnologico.

Si può vedere nel grafico seguente che Research In Motion è intorno alla media mobile a 200 giorni e ben al di sotto della media mobile a 50 giorni, quindi potrebbe essere un buon acquisto adesso.


Bank of America ( BAC )
Le azioni sono scambiate a 13,34 dollari. La media mobile a 50 giorni è di circa 14,23 dollari e la media mobile a 200 giorni è di circa 13,49 dollari.

Le stime degli utili sono di 1,33 dollari per il 2011 e 1,87 dollari per il 2012. Bank of America ha un rapporto di PE di solo circa 10 volte gli utili. Il dividendo è di 4 centesimi per azione per anno, che è una resa dello 0,3%.

L'opportunità di Bank of America nasce dalle recenti notizie che la Federal Reserve ha negato la sua intenzione di pagare un dividendo più elevato. Nel corso del tempo, le azioni di Bank of America potrebbero offrire un potenziale rimbalzo e un dividendo che è destinato a crescere unito ad un rapporto PE basso.

Manteniamo comunque una posizione stabile con uno sguardo al prezzo del petrolio che ci darà dimostrazione se la recessione è in fase di doppio dip oppure la ripresa continua decisa.


Synovus Financial Corp. ( SNV ).
Le azioni sono scambiate a 2,47 dollari. La media mobile a 50 giorni è di circa 2,66 dollari e la media mobile a 200 giorni è di circa 2.47 dollari. Le stime sui guadagni sono in perdita di 22 centesimi per il 2011 e un utile di 18 centesimi per il 2012. Questo dato fornisce alla società un rapporto PE di circa 13 volte gli utili in avanti. Il dividendo è di 4 centesimi per azione per anno, che è una resa di circa 1,6%.

L'opportunità di Synovus Financial sono sulle notizie di una persistente debolezza del mercato immobiliare. Nel corso del tempo, le quote di Synovus Financial offrono un potenziale rimbalzo, un dividendo che è destinato a crescere, e alcuni analisti credono che sia un obiettivo di qualche acquisizione.

Proprio come Bank of America sarà interessante seguire il mercato immobiliare USA e il prezzo del petrolio nei prossimi mesi per farci una idea dell'andamento della crescita.


Intel Corporation ( INTC )
Le azioni sono scambiate a 20,37 dollari. La media mobile a 50 giorni è di circa 21,15 dollari e la media mobile a 200 giorni è di circa 20.25 dollari. Le stime degli utili sono di 2,04 dollari per il 2011 e 2,20 dollari per il 2012. Intel ha un rapporto PE di solo 10 volte gli utili. Il dividendo è di 72 centesimi per azione per anno, che è una resa di circa 3,6%, inoltre possiede un enorme quantità di denaro in bilancio - circa $ 20 miliardi.

Le azioni di Intel hanno abbandonato parzialmente i timori che i più piccoli rivali stiano sottraendo quote di mercato. Un'altra preoccupazione è come la crisi in Giappone potrebbe impatterà sul settore tech. Nel lungo periodo, tali azioni offrono certamente una crescita, un dividendo solido, un bilancio forte e un rapporto PE a bassa che rende questo titolo un rischio basso per investire nel settore tecnologico.

Solo nel caso che Intel abbia un reddito negativo o un orientamento passivo sulla questione giapponese bisogna stare alla larga da questa large-cap, in ogni caso stiamo a guardare e manteniamo una posizione aperta nelle prossime settimane.


Force Protection ( FRPT )
Le azioni sono scambiate a 4,96 dollari. La media mobile a 50 giorni è di circa 5,29 dollari e la media mobile a 200 giorni è di circa 4,91 dollari. Le stime degli utili sono di 37 centesimi per il 2011 e 44 centesimi per il 2012. Force Protection ha un rapporto PE di circa 12,5 volte gli utili.
Questo creatore di veicoli blindati ha un bilancio molto forte con circa $ 150 milioni in contanti.

Un ottimo titolo da seguire con attenzione ed acquistare ai primi segni di "sgancio" dal supporto a 5 dollari.


I grafici sono forniti da Yahoo Finance. Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo.

giovedì 24 marzo 2011

I motivi per cui l'immobiliare (real estate) può rallentare la ripresa economica americana

Stiamo davvero vivendo un periodo di grande confusione, non bastavano i macroeconomici di tutto il mondo in diretta ogni giorno a renderci la vita difficile, ora ci sono anche gli interventi sempre più frequenti della FED, il terremoto in Giappone e le varie rivoluzioni nei paesi nord africani. Non voglio minimizzare le difficoltà e il dolore delle persone che stanno vivendo queste catastrofi in prima persona, vogliamo solo dire che dal punto di vista economico tutte queste situazioni ci stanno mettendo molto in difficoltà.

Il mercato reagisce con grande volatilità e se in un primo momento sembrava dover affondare a causa del sell-off dei giorni scorsi causati da un panic selling ingiustificato, ora pare essersi ripreso e lotta "solo", si fa per dire, con un petrolio che non ne vuole sapere di tornare sotto gli 80$ al barile, soglia più che soddisfacente.

Oggi non vi diamo report su titoli appetibili e non vogliamo convincervi a rimanere nel mercato in un momento assai volatile, oggi parliamo di real estate, immobiliare. Il settore che da decenni regola l'economia come settore anticipatore del mercato come evidenziato da Martin J. Pring nel suo Analisi tecnica dei mercati finanziari.

In una fase di mercato caratterizzata da un quadro tecnico che sembra evidenziare una inversione della tendenza da orso a toro, può essere molto utile osservare il comportamento dei settori anticipatori per ottenere una conferma dell'attuale fase di inversione. Il settore immobiliare è un settore anticipatore.

Ma allora come si sta comportando il real estate in America ? Andiamolo a scoprire non tenendo conto delle condizioni geopolitiche del mondo, ignoriamo tutti i fattori esterni e concentriamoci solo sul settore immobiliare in se.

Gli errori del passato non sono ancora stati corretti

Corelogic recentemente ha stimato che circa 11 milioni di mutui sono ancora superiori al valore del sottostante immobiliare. Circa 7 milioni di mutuatari non pagano e sono in fase di preclusione. Il valore dell'immobiliare continua a decrescere anche se ad un ritmo più lento. Le famiglie con un patrimonio netto negativo aumenteranno aggiungendo sempre più pressione al potere di acquisto che diminuirà.

Demografia

Gli anni più favorevoli passati ormai. Sogni di pensione in crociera, golf e seconde case non si sono concretizzati per molti figli della generazione "boom economy". L'invecchiamento della popolazione dovrebbe creare un freno alla domanda di alloggi, che proroga il periodo necessario ad assorbire le scorte in eccesso. È improbabile che le nascite e l'immigrazione possano produrre la stessa domanda che abbiamo vissuto quando i figli della "boom economy" compravano case venti anni fa. E' altrettanto irrealistico aspettarsi un altro periodo in cui chiunque può chiedere un mutuo senza alcuna garanzia e questo venga concesso, i subprime insegnano.

Il decesso del mercato secondario

Il mercato immobiliare non può sopravvivere senza finanziamenti, e il finanziamento non può sopravvivere senza un vivace mercato secondario. Sono passati oltre due anni da quando Freddie (FMCC.OB) e Fannie (FNMA.OB) sono stati messi sotto "tutela". Tim Geithner ha recentemente presentato un non-piano per la riforma del GSE, a conferma del fatto che nessuno vuole veramente lavorare su questa patata bollente. Senza una strategia a lungo termine per un mercato stabile il finanziamento immobiliare può scomparire con una sola mossa falsa da parte dei responsabili politici.

I bilanci famigliari distrutti

Durante la decade 2000-2010, molte famiglie americane si sono godute la ricchezza prodotta dal valore sempre crescente e gonfiato delle loro abitazioni. Ora che i prezzi sono stati livellati e il mercato della casa è in crisi, solo quelle famiglie che hanno avuto la lungimiranza di costruirsi un'alternativa hanno un potere d'acquisto elevato. La prudenza sta aiutando queste famiglie a vivere il momento di crisi, ma stiamo comunque parlando di una percentuale bassa rispetto alla massiccia perdita delle famiglie americane.

I pignoramenti

Ci sono pignoramenti in corso. Ci sono case vuote. Ci sono venditori in attesa di vedere al più presto la ripresa del mercato. Ci sono costruttori pronti a riempire l'inventario di nuove costruzioni e attendono con ansia un cenno di riavvio del mercato.

L'inflazione

Inflazione è causata anche da un aumento delle materie prime. Un'inflazione data da iniezione di moneta stampata porta sicuramente ad una svalutazione, ma non altrettanto sicuramente ad una inflazione. Questo perchè c'è scarsità di moneta nell'economia reale. Le offerte del settore immobiliare possono anche essere basse ma resta il fatto che è troppo tardi. Sempre più americani col tempo si faranno una ragione che diventerà molto più difficile diventari proprietari di una casa.
Affinché il rapporto debito/reddito rimanga lo stesso, il reddito dovrà aumentare in proporzione. Senza inflazione dei salari, l'aumento dei prezzi delle case sarebbero semplicemente ingovernabile e non darebbe scampo a famiglie con reddito medio-basso, sottolineo medio.

Il caos dei regolamenti governativi

L'intervento del governo è stato altro che sbalorditivo dopo il crollo della bolla dei sub-prime. La strategia di lotta contro delle banche si è semplicemente trasformata in creazione di mediatori di credito ipotecari invece di finanziatori. Senza finanziamenti, o finanziamenti più difficili da ottenere, i compratori scarseggiano e i costruttori rimangono con cantieri aperti per anni.

Aumento dei tassi ipotecari

Qualsiasi aumento dei prezzi potrebbe creare disagio alla Fed e le politiche del Tesoro, senza dubbio con conseguente aumento dei tassi ipotecari. L'andamento dei tassi sui mutui ipotecari è al rialzo, anche senza alcun segno di una ripresa del mercato immobiliare. Questo dovrebbe servire a mantenere un coperchio sulla rivalutazione del prezzo a tempo indeterminato.

Costo degli alloggi

Il costo base degli alloggi è previsto in aumento in seguito alla lotta dello Stato e dei comuni locali per superare i deficit di bilancio. Dove possibile, i politici locali non solo aumenteranno le tasse di proprietà, ma anche canoni di utenza quali acqua, fogna, rifiuti o permessi e licenze di qualsiasi tipo.

Questi sono alcuni punti che potrebbero fare chiarezza sul futuro del mercato immobiliare americano. Anche se il futuro non sembra roseo per quanto riguarda questo settore, gli acquisti si stanno muovendo. Lentamente ma si stanno muovendo. Noi non vediamo tutto negativo, leggendo i dati appena forniti sicuramente qualche dubbio puoi venirci, ma la ripresa è un qualcosa di lento, molto lento.
Sulla base dei dati forniti dalla Mortgage Banker’s Association si è appreso che nella settimana conclusasi lo scorso 18 marzo, l’indice relativo alle richieste di mutui ipotecari si è attestato a 524,4 punti, in rialzo del 2,7%. La stessa variazione percentuale è stata registrata per le richieste di rifinanziamento, mentre le domande di mutui per l’effettivo acquisto di un immobile hanno segnato un incremento del 2,5%.
Attendiamo quindi fiduciosi con un occhio ottimistico e realistico il futuro del real estate facendo molta attenzione agli equilibri dei dati futuri. Disoccupazione, case vendute e nuove costruzioni.

mercoledì 23 marzo 2011

I rating acquisto/vendita delle 425 Large-Cap USA aggiornato al 23 Marzo 2011


Esattamente un mese fa, il 23 febbraio 2011, avevamo fornito l'elenco delle 1092 società con rating di acquisto/vendita fornito da analisti di Wall Street.

Oggi vi forniremo lo stesso elenco ma di tutte le Large-Cap quotate, una lista molto molto interessante.

Questa classifica è stata aggiornata oggi. Qui di seguito ci sono le più quotate società USA Large Cap sulla base di valutazione media di analisti di Wall Street. Questi titoli sono valutati da almeno cinque analisti. Ogni analista assegna un valore di rating che va da 1 a 5, dove 1 è il punteggio massimo (STRONG BUY) e 5 è il punteggio più basso (STRONG SELL). Quindi la media è calcolata per rappresentare il punteggio globale di un titolo.

Buona lettura.

1 Thermo Fisher Scientific Inc. (NYSE:TMO) 1.38 Strong Buy
2 Credit Suisse Group AG (ADR) (NYSE:CS) 1.40 Strong Buy
3 Novartis AG (ADR) (NYSE:NVS) 1.43 Strong Buy
4 KKR & Co. L.P. (NYSE:KKR) 1.43 Strong Buy
5 Activision Blizzard, Inc. (NASDAQ:ATVI) 1.46 Strong Buy
6 Covidien plc (NYSE:COV) 1.48 Strong Buy
7 Agilent Technologies Inc. (NYSE:A) 1.50 Strong Buy
8 El Paso Corporation (NYSE:EP) 1.54 Strong Buy
9 Mobile TeleSystems OJSC (ADR) (NYSE:MBT) 1.55 Strong Buy
10 Danaher Corporation (NYSE:DHR) 1.55 Strong Buy
11 Williams Companies, Inc. (NYSE:WMB) 1.55 Strong Buy
12 ABB Ltd (ADR) (NYSE:ABB) 1.56 Strong Buy
13 Apple Inc. (NASDAQ:AAPL) 1.56 Strong Buy
14 Halliburton Company (NYSE:HAL) 1.56 Strong Buy
15 Enterprise Products Partners L.P. (NYSE:EPD) 1.57 Strong Buy
16 Google Inc. (NASDAQ:GOOG) 1.58 Strong Buy
17 MetLife, Inc. (NYSE:MET) 1.60 Strong Buy
18 Teva Pharmaceutical Industries Ltd (ADR) (NASDAQ:TEVA) 1.61 Strong Buy
19 LyondellBasell Industries NV (NYSE:LYB) 1.62 Strong Buy
20 Visa Inc. (NYSE:V) 1.62 Strong Buy
21 Gerdau SA (ADR) (NYSE:GGB) 1.63 Strong Buy
22 Kohl's Corporation (NYSE:KSS) 1.63 Strong Buy
23 Anheuser-Busch InBev NV (ADR) (NYSE:BUD) 1.64 Strong Buy
24 Archer Daniels Midland Company (NYSE:ADM) 1.64 Strong Buy
25 PNC Financial Services (NYSE:PNC) 1.65 Strong Buy
26 Precision Castparts Corp. (NYSE:PCP) 1.65 Strong Buy
27 Accenture Plc (NYSE:ACN) 1.65 Strong Buy
28 JPMorgan Chase & Co. (NYSE:JPM) 1.65 Strong Buy
29 Schlumberger Limited. (NYSE:SLB) 1.66 Strong Buy
30 Companhia de Bebidas das Americas (ADR) (NYSE:ABV) 1.67 Strong Buy
31 Cognizant Technology Solutions Corp. (NASDAQ:CTSH) 1.67 Strong Buy
32 Deere & Company (NYSE:DE) 1.67 Strong Buy
33 Microsoft Corporation (NASDAQ:MSFT) 1.68 Strong Buy
34 National-Oilwell Varco, Inc. (NYSE:NOV) 1.68 Strong Buy
35 MasterCard Incorporated (NYSE:MA) 1.69 Strong Buy
36 American Tower Corporation (NYSE:AMT) 1.70 Strong Buy
37 Barrick Gold Corporation (USA) (NYSE:ABX) 1.70 Strong Buy
38 Target Corporation (NYSE:TGT) 1.70 Strong Buy
39 Companhia Energetica Minas Gerais (ADR) (NYSE:CIG) 1.71 Strong Buy
40 Celgene Corporation (NASDAQ:CELG) 1.71 Strong Buy
41 Prudential Financial, Inc. (NYSE:PRU) 1.71 Strong Buy
42 The Procter & Gamble Company (NYSE:PG) 1.72 Strong Buy
43 Liberty Media Corp (Starz) (NASDAQ:LSTZA) 1.73 Strong Buy
44 United Technologies Corporation (NYSE:UTX) 1.73 Strong Buy
45 VimpelCom Ltd (ADR) (NYSE:VIP) 1.73 Strong Buy
46 E.I. du Pont de Nemours & Company (NYSE:DD) 1.73 Strong Buy
47 Air Products & Chemicals, Inc. (NYSE:APD) 1.74 Strong Buy
48 Cooper Industries plc (NYSE:CBE) 1.74 Strong Buy
49 EMC Corporation (NYSE:EMC) 1.74 Strong Buy
50 Goldcorp Inc. (USA) (NYSE:GG) 1.75 Strong Buy
51 BHP Billiton plc (ADR) (NYSE:BBL) 1.75 Strong Buy
52 CSX Corporation (NYSE:CSX) 1.75 Strong Buy
53 priceline.com Incorporated (NASDAQ:PCLN) 1.75 Strong Buy
54 Republic Services, Inc. (NYSE:RSG) 1.75 Strong Buy
55 Union Pacific Corporation (NYSE:UNP) 1.75 Strong Buy
56 United Parcel Service, Inc. (NYSE:UPS) 1.76 Strong Buy
57 The Coca-Cola Company (NYSE:KO) 1.77 Strong Buy
58 NIKE, Inc. (NYSE:NKE) 1.77 Strong Buy
59 Medco Health Solutions Inc. (NYSE:MHS) 1.77 Strong Buy
60 General Mills, Inc. (NYSE:GIS) 1.79 Strong Buy
61 Simon Property Group, Inc (NYSE:SPG) 1.80 Strong Buy
62 UnitedHealth Group Inc. (NYSE:UNH) 1.80 Strong Buy
63 ACE Limited (NYSE:ACE) 1.82 Buy
64 Stanley Black & Decker, Inc. (NYSE:SWK) 1.82 Buy
65 Aon Corporation (NYSE:AON) 1.82 Buy
66 Ecolab Inc. (NYSE:ECL) 1.82 Buy
67 Merck & Co., Inc. (NYSE:MRK) 1.84 Buy
68 Hewlett-Packard Company (NYSE:HPQ) 1.84 Buy
69 Apache Corporation (NYSE:APA) 1.85 Buy
70 Goodrich Corporation (NYSE:GR) 1.85 Buy
71 AngloGold Ashanti Limited (ADR) (NYSE:AU) 1.86 Buy
72 Crown Castle International Corp. (NYSE:CCI) 1.86 Buy
73 Carnival Corporation (NYSE:CCL) 1.86 Buy
74 Coach, Inc. (NYSE:COH) 1.87 Buy
75 State Street Corporation (NYSE:STT) 1.87 Buy
76 Companhia Brasileira de Distrib. (ADR) (NYSE:CBD) 1.88 Buy
77 International Paper Company (NYSE:IP) 1.88 Buy
78 Goldman Sachs Group, Inc. (NYSE:GS) 1.88 Buy
79 Staples, Inc. (NASDAQ:SPLS) 1.88 Buy
80 Oracle Corporation (NASDAQ:ORCL) 1.88 Buy
81 Pfizer Inc. (NYSE:PFE) 1.89 Buy
82 WellPoint, Inc. (NYSE:WLP) 1.89 Buy
83 Vale (ADR) (NYSE:VALE) 1.89 Buy
84 Brookfield Asset Management Inc. (USA) (NYSE:BAM) 1.89 Buy
85 Time Warner Cable Inc. (NYSE:TWC) 1.89 Buy
86 International Business Machines Corp. (NYSE:IBM) 1.89 Buy
87 Time Warner Inc. (NYSE:TWX) 1.89 Buy
88 AmerisourceBergen Corp. (NYSE:ABC) 1.90 Buy
89 Amgen, Inc. (NASDAQ:AMGN) 1.90 Buy
90 FedEx Corporation (NYSE:FDX) 1.90 Buy
91 QUALCOMM, Inc. (NASDAQ:QCOM) 1.90 Buy
92 Rio Tinto plc (ADR) (NYSE:RIO) 1.90 Buy
93 Cliffs Natural Resources Inc (NYSE:CLF) 1.90 Buy
94 Sempra Energy (NYSE:SRE) 1.90 Buy
95 Express Scripts, Inc. (NASDAQ:ESRX) 1.90 Buy
96 Valeant Pharmaceuticals Int (USA) (NYSE:VRX) 1.91 Buy
97 McKesson Corporation (NYSE:MCK) 1.91 Buy
98 Peabody Energy Corporation (NYSE:BTU) 1.91 Buy
99 Liberty Media Corp (Capital) (NASDAQ:LCAPA) 1.92 Buy
100 Micron Technology, Inc. (NASDAQ:MU) 1.92 Buy
101 Vivo Participacoes SA (ADR) (NYSE:VIV) 1.92 Buy
102 Baidu.com, Inc. (ADR) (NASDAQ:BIDU) 1.92 Buy
103 Comcast Corporation (NASDAQ:CMCSA) 1.93 Buy
104 The Boeing Company (NYSE:BA) 1.93 Buy
105 BlackRock, Inc. (NYSE:BLK) 1.93 Buy
106 Gilead Sciences, Inc. (NASDAQ:GILD) 1.94 Buy
107 Annaly Capital Management, Inc. (NYSE:NLY) 1.94 Buy
108 AFLAC Incorporated (NYSE:AFL) 1.94 Buy
109 3M Company (NYSE:MMM) 1.94 Buy
110 Public Service Enterprise Group Inc. (NYSE:PEG) 1.94 Buy
111 General Motors Company (NYSE:GM) 1.95 Buy
112 Kraft Foods Inc. (NYSE:KFT) 1.95 Buy
113 Praxair, Inc. (NYSE:PX) 1.95 Buy
114 Mechel OAO (ADR) (NYSE:MTL) 1.95 Buy
115 Illinois Tool Works Inc. (NYSE:ITW) 1.95 Buy
116 Occidental Petroleum Corporation (NYSE:OXY) 1.96 Buy
117 Kinross Gold Corporation (USA) (NYSE:KGC) 1.96 Buy
118 Allergan, Inc. (NYSE:AGN) 1.96 Buy
119 Honeywell International Inc. (NYSE:HON) 1.96 Buy
120 McDonald's Corporation (NYSE:MCD) 1.96 Buy
121 Check Point Software Technologies Ltd. (NASDAQ:CHKP) 1.96 Buy
122 Cameron International Corporation (NYSE:CAM) 1.97 Buy
123 Baker Hughes Incorporated (NYSE:BHI) 1.97 Buy
124 BHP Billiton Limited (ADR) (NYSE:BHP) 2.00 Buy
125 Banco Itau Holding Financeira S.A. (ADR) (NYSE:ITUB) 2.00 Buy
126 Agrium Inc. (USA) (NYSE:AGU) 2.00 Buy
127 Fresenius Medical Care AG & Co. (ADR) (NYSE:FMS) 2.00 Buy
128 Syngenta AG (ADR) (NYSE:SYT) 2.00 Buy
129 Tyco Electronics Ltd. (NYSE:TEL) 2.00 Buy
130 Diageo plc (ADR) (NYSE:DEO) 2.00 Buy
131 Shire Plc. (ADR) (NASDAQ:SHPGY) 2.00 Buy
132 Vodafone Group Plc (ADR) (NASDAQ:VOD) 2.00 Buy
133 The Allstate Corporation (NYSE:ALL) 2.00 Buy
134 Baxter International Inc. (NYSE:BAX) 2.00 Buy
135 The Blackstone Group L.P. (NYSE:BX) 2.00 Buy
136 Chevron Corporation (NYSE:CVX) 2.00 Buy
137 Fluor Corporation (NEW) (NYSE:FLR) 2.00 Buy
138 General Dynamics Corporation (NYSE:GD) 2.00 Buy
139 Intuit Inc. (NASDAQ:INTU) 2.00 Buy
140 Johnson Controls, Inc. (NYSE:JCI) 2.00 Buy
141 Liberty Media Corp (Interactive) (NASDAQ:LINTA) 2.00 Buy
142 Las Vegas Sands Corp. (NYSE:LVS) 2.00 Buy
143 NextEra Energy, Inc. (NYSE:NEE) 2.00 Buy
144 Spectra Energy Corp. (NYSE:SE) 2.00 Buy
145 St. Jude Medical, Inc. (NYSE:STJ) 2.00 Buy
146 Norfolk Southern Corp. (NYSE:NSC) 2.03 Buy
147 Starwood Hotels & Resorts Worldwide, Inc (NYSE:HOT) 2.03 Buy
148 Bank of America Corporation (NYSE:BAC) 2.04 Buy
149 The Western Union Company (NYSE:WU) 2.04 Buy
150 News Corporation (NASDAQ:NWSA) 2.04 Buy
151 Canadian Natural Resource Ltd (USA) (NYSE:CNQ) 2.05 Buy
152 Cardinal Health, Inc. (NYSE:CAH) 2.05 Buy
153 salesforce.com, inc. (NYSE:CRM) 2.05 Buy
154 The Kroger Co. (NYSE:KR) 2.05 Buy
155 SanDisk Corporation (NASDAQ:SNDK) 2.05 Buy
156 Dollar General Corp. (NYSE:DG) 2.05 Buy
157 Freeport-McMoRan Copper & Gold Inc. (NYSE:FCX) 2.05 Buy
158 Symantec Corporation (NASDAQ:SYMC) 2.05 Buy
159 PepsiCo, Inc. (NYSE:PEP) 2.06 Buy
160 CA, Inc. (NASDAQ:CA) 2.06 Buy
161 Marvell Technology Group Ltd. (NASDAQ:MRVL) 2.06 Buy
162 Intel Corporation (NASDAQ:INTC) 2.06 Buy
163 Wal-Mart Stores, Inc. (NYSE:WMT) 2.07 Buy
164 Devon Energy Corporation (NYSE:DVN) 2.07 Buy
165 Pioneer Natural Resources (NYSE:PXD) 2.07 Buy
166 TIM Participacoes SA (ADR) (NYSE:TSU) 2.07 Buy
167 Grupo Televisa, S.A. (ADR) (NYSE:TV) 2.07 Buy
168 Viacom, Inc. (NYSE:VIA.B) 2.07 Buy
169 TransCanada Corporation (USA) (NYSE:TRP) 2.08 Buy
170 CVS Caremark Corporation (NYSE:CVS) 2.08 Buy
171 BP plc (ADR) (NYSE:BP) 2.08 Buy
172 Dover Corporation (NYSE:DOV) 2.08 Buy
173 Xerox Corporation (NYSE:XRX) 2.08 Buy
174 Teck Resources Limited (NYSE:TCK) 2.09 Buy
175 American Express Company (NYSE:AXP) 2.09 Buy
176 The Bank of New York Mellon Corporation (NYSE:BK) 2.09 Buy
177 Starbucks Corporation (NASDAQ:SBUX) 2.09 Buy
178 Ford Motor Company (NYSE:F) 2.10 Buy
179 Juniper Networks, Inc. (NYSE:JNPR) 2.10 Buy
180 CenturyLink, Inc. (NYSE:CTL) 2.10 Buy
181 Marriott International, Inc. (NYSE:MAR) 2.11 Buy
182 Petroleo Brasileiro SA (ADR) (NYSE:PBR) 2.11 Buy
183 General Electric Company (NYSE:GE) 2.11 Buy
184 Invesco Ltd. (NYSE:IVZ) 2.11 Buy
185 Parker-Hannifin Corporation (NYSE:PH) 2.11 Buy
186 Philip Morris International Inc. (NYSE:PM) 2.11 Buy
187 Humana Inc. (NYSE:HUM) 2.12 Buy
188 Energy Transfer Partners, L.P. (NYSE:ETP) 2.12 Buy
189 Toronto-Dominion Bank (USA) (NYSE:TD) 2.13 Buy
190 Lowe's Companies, Inc. (NYSE:LOW) 2.13 Buy
191 PG&E Corporation (NYSE:PCG) 2.13 Buy
192 CONSOL Energy Inc. (NYSE:CNX) 2.13 Buy
193 DIRECTV (NASDAQ:DTV) 2.13 Buy
194 Abbott Laboratories (NYSE:ABT) 2.14 Buy
195 Corning Incorporated (NYSE:GLW) 2.14 Buy
196 Kellogg Company (NYSE:K) 2.14 Buy
197 Newfield Exploration Co. (NYSE:NFX) 2.14 Buy
198 Stryker Corporation (NYSE:SYK) 2.15 Buy
199 Morgan Stanley (NYSE:MS) 2.15 Buy
200 Bed Bath & Beyond Inc. (NASDAQ:BBBY) 2.17 Buy
201 Hess Corp. (NYSE:HES) 2.17 Buy
202 Marsh & McLennan Companies, Inc. (NYSE:MMC) 2.17 Buy
203 V.F. Corporation (NYSE:VFC) 2.17 Buy
204 The Charles Schwab Corporation (NYSE:SCHW) 2.18 Buy
205 Silver Wheaton Corp. (USA) (NYSE:SLW) 2.19 Buy
206 Newmont Mining Corporation (NYSE:NEM) 2.19 Buy
207 The Home Depot, Inc. (NYSE:HD) 2.19 Buy
208 Eni S.p.A. (ADR) (NYSE:E) 2.20 Buy
209 Tenaris S.A. (ADR) (NYSE:TS) 2.20 Buy
210 Marathon Oil Corporation (NYSE:MRO) 2.20 Buy
211 Valero Energy Corporation (NYSE:VLO) 2.20 Buy
212 Williams Partners L.P. (NYSE:WPZ) 2.20 Buy
213 Wells Fargo & Company (NYSE:WFC) 2.21 Buy
214 CBS Corporation (NYSE:CBS) 2.21 Buy
215 Aetna Inc. (NYSE:AET) 2.22 Buy
216 Broadcom Corporation (NASDAQ:BRCM) 2.22 Buy
217 Banco Bradesco SA (ADR) (NYSE:BBD) 2.22 Buy
218 Discover Financial Services (NYSE:DFS) 2.22 Buy
219 Walgreen Company (NYSE:WAG) 2.22 Buy
220 DISH Network Corp. (NASDAQ:DISH) 2.23 Buy
221 Eaton Corporation (NYSE:ETN) 2.23 Buy
222 The Progressive Corporation (NYSE:PGR) 2.23 Buy
223 Potash Corp./Saskatchewan (USA) (NYSE:POT) 2.23 Buy
224 ASML Holding N.V. (ADR) (NASDAQ:ASML) 2.23 Buy
225 Weatherford International Ltd. (NYSE:WFT) 2.23 Buy
226 AT&T Inc. (NYSE:T) 2.23 Buy
227 Magna International Inc. (USA) (NYSE:MGA) 2.24 Buy
228 Omnicom Group Inc. (NYSE:OMC) 2.24 Buy
229 Amazon.com, Inc. (NASDAQ:AMZN) 2.24 Buy
230 Suncor Energy Inc. (USA) (NYSE:SU) 2.24 Buy
231 CIGNA Corporation (NYSE:CI) 2.24 Buy
232 Enersis S.A. (ADR) (NYSE:ENI) 2.25 Buy
233 TOTAL S.A. (ADR) (NYSE:TOT) 2.25 Buy
234 Boston Properties, Inc. (NYSE:BXP) 2.25 Buy
235 Caterpillar Inc. (NYSE:CAT) 2.25 Buy
236 Yum! Brands, Inc. (NYSE:YUM) 2.25 Buy
237 Ingersoll-Rand PLC (NYSE:IR) 2.26 Buy
238 Host Hotels & Resorts, Inc. (NYSE:HST) 2.26 Buy
239 American Electric Power Company, Inc. (NYSE:AEP) 2.26 Buy
240 Penn West Petroleum Ltd (USA) (NYSE:PWE) 2.27 Buy
241 Analog Devices, Inc. (NYSE:ADI) 2.27 Buy
242 Agnico-Eagle Mines Limited (USA) (NYSE:AEM) 2.27 Buy
243 Cablevision Systems Corporation (NYSE:CVC) 2.27 Buy
244 Cummins Inc. (NYSE:CMI) 2.28 Buy
245 Empresa Nacional de Electricidad (ADR) (NYSE:EOC) 2.29 Buy
246 America Movil SAB de CV (ADR) (NYSE:AMX) 2.29 Buy
247 Canadian Imperial Bank of Commerce (USA) (NYSE:CM) 2.29 Buy
248 Sprint Nextel Corporation (NYSE:S) 2.29 Buy
249 The Walt Disney Company (NYSE:DIS) 2.30 Buy
250 Dell Inc. (NASDAQ:DELL) 2.30 Buy
251 NetApp Inc. (NASDAQ:NTAP) 2.30 Buy
252 Franklin Resources, Inc. (NYSE:BEN) 2.30 Buy
253 The Estee Lauder Companies Inc. (NYSE:EL) 2.30 Buy
254 Lorillard Inc. (NYSE:LO) 2.30 Buy
255 Talisman Energy Inc. (USA) (NYSE:TLM) 2.30 Buy
256 Johnson & Johnson (NYSE:JNJ) 2.30 Buy
257 ConAgra Foods, Inc. (NYSE:CAG) 2.31 Buy
258 Waste Management, Inc. (NYSE:WM) 2.31 Buy
259 Altera Corporation (NASDAQ:ALTR) 2.31 Buy
260 Costco Wholesale Corporation (NASDAQ:COST) 2.31 Buy
261 Rockwell Automation (NYSE:ROK) 2.31 Buy
262 Tyco International Ltd. (NYSE:TYC) 2.32 Buy
263 Hartford Financial Services (NYSE:HIG) 2.32 Buy
264 Automatic Data Processing (NASDAQ:ADP) 2.32 Buy
265 CME Group Inc. (NASDAQ:CME) 2.32 Buy
266 U.S. Bancorp (NYSE:USB) 2.32 Buy
267 Cisco Systems, Inc. (NASDAQ:CSCO) 2.33 Buy
268 BRF Brasil Foods SA(ADR) (NYSE:BRFS) 2.33 Buy
269 Royal Dutch Shell plc (ADR) (NYSE:RDS.A) 2.33 Buy
270 Adobe Systems Incorporated (NASDAQ:ADBE) 2.33 Buy
271 First Solar, Inc. (NASDAQ:FSLR) 2.33 Buy
272 Vornado Realty Trust (NYSE:VNO) 2.33 Buy
273 Zimmer Holdings, Inc. (NYSE:ZMH) 2.33 Buy
274 Transocean LTD (NYSE:RIG) 2.35 Buy
275 Continental Resources, Inc. (NYSE:CLR) 2.35 Buy
276 Discovery Communications Inc. (NASDAQ:DISCA) 2.35 Buy
277 T. Rowe Price Group, Inc. (NASDAQ:TROW) 2.35 Buy
278 Texas Instruments Incorporated (NYSE:TXN) 2.35 Buy
279 Avon Products, Inc. (NYSE:AVP) 2.35 Buy
280 ArcelorMittal (ADR) (NYSE:MT) 2.36 Buy
281 Polo Ralph Lauren Corporation (NYSE:RL) 2.36 Buy
282 Medtronic, Inc. (NYSE:MDT) 2.36 Buy
283 Altria Group, Inc. (NYSE:MO) 2.36 Buy
284 The TJX Companies, Inc. (NYSE:TJX) 2.36 Buy
285 Anadarko Petroleum Corporation (NYSE:APC) 2.37 Buy
286 H.J. Heinz Company (NYSE:HNZ) 2.37 Buy
287 Intuitive Surgical, Inc. (NASDAQ:ISRG) 2.37 Buy
288 Cameco Corporation (USA) (NYSE:CCJ) 2.38 Buy
289 PPL Corporation (NYSE:PPL) 2.38 Buy
290 Raytheon Company (NYSE:RTN) 2.38 Buy
291 Concho Resources Inc. (NYSE:CXO) 2.38 Buy
292 Cenovus Energy Inc (ADR) (NYSE:CVE) 2.38 Buy
293 Capital One Financial Corp. (NYSE:COF) 2.39 Buy
294 STMicroelectronics N.V. (ADR) (NYSE:STM) 2.39 Buy
295 Edison International (NYSE:EIX) 2.39 Buy
296 Fifth Third Bancorp (NASDAQ:FITB) 2.39 Buy
297 EOG Resources, Inc. (NYSE:EOG) 2.39 Buy
298 Ecopetrol S.A. (ADR) (NYSE:EC) 2.40 Buy
299 Sanofi-Aventis SA (ADR) (NYSE:SNY) 2.40 Buy
300 Statoil ASA(ADR) (NYSE:STO) 2.40 Buy
301 eBay Inc. (NASDAQ:EBAY) 2.40 Buy
302 The McGraw-Hill Companies, Inc. (NYSE:MHP) 2.40 Buy
303 Qwest Communications International Inc. (NYSE:Q) 2.40 Buy
304 Wynn Resorts, Limited (NASDAQ:WYNN) 2.40 Buy
305 Chesapeake Energy Corporation (NYSE:CHK) 2.41 Buy
306 Bristol Myers Squibb Co. (NYSE:BMY) 2.41 Buy
307 Monsanto Company (NYSE:MON) 2.41 Buy
308 SeaDrill Limited (NYSE:SDRL) 2.41 Buy
309 Fomento Economico Mexicano SAB (ADR) (NYSE:FMX) 2.42 Buy
310 Noble Corporation (NYSE:NE) 2.43 Buy
311 Bunge Limited (NYSE:BG) 2.43 Buy
312 Citigroup Inc. (NYSE:C) 2.43 Buy
313 Emerson Electric Co. (NYSE:EMR) 2.44 Buy
314 The Travelers Companies, Inc. (NYSE:TRV) 2.44 Buy
315 Citrix Systems, Inc. (NASDAQ:CTXS) 2.44 Buy
316 Becton, Dickinson and Co. (NYSE:BDX) 2.45 Buy
317 Exxon Mobil Corporation (NYSE:XOM) 2.45 Buy
318 Companhia Siderurgica Nacional (ADR) (NYSE:SID) 2.45 Buy
319 Ameriprise Financial, Inc. (NYSE:AMP) 2.45 Buy
320 AvalonBay Communities, Inc. (NYSE:AVB) 2.46 Buy
321 ConocoPhillips (NYSE:COP) 2.48 Buy
322 Verizon Communications Inc. (NYSE:VZ) 2.49 Buy
323 Yahoo! Inc. (NASDAQ:YHOO) 2.49 Buy
324 The Bank of Nova Scotia (USA) (NYSE:BNS) 2.50 Buy
325 Canadian Pacific Railway Limited (USA) (NYSE:CP) 2.50 Buy
326 Enbridge Inc. (USA) (NYSE:ENB) 2.50 Buy
327 Royal Bank of Canada (USA) (NYSE:RY) 2.50 Buy
328 China Mobile Ltd. (ADR) (NYSE:CHL) 2.50 Buy
329 Gold Fields Limited (ADR) (NYSE:GFI) 2.50 Buy
330 Taiwan Semiconductor Mfg. Co. Ltd. (ADR) (NYSE:TSM) 2.50 Buy
331 GlaxoSmithKline plc (ADR) (NYSE:GSK) 2.50 Buy
332 Applied Materials, Inc. (NASDAQ:AMAT) 2.50 Buy
333 HCP, Inc. (NYSE:HCP) 2.50 Buy
334 PACCAR Inc (NASDAQ:PCAR) 2.50 Buy
335 Public Storage (NYSE:PSA) 2.50 Buy
336 Southwestern Energy Company (NYSE:SWN) 2.50 Buy
337 The Gap Inc. (NYSE:GPS) 2.52 Buy
338 Research In Motion Limited (USA) (NASDAQ:RIMM) 2.52 Buy
339 Best Buy Co., Inc. (NYSE:BBY) 2.52 Buy
340 Motorola Solutions Inc (NYSE:MSI) 2.52 Buy
341 TD Ameritrade Holding Corp. (NASDAQ:AMTD) 2.52 Buy
342 Infosys Technologies Limited (ADR) (NASDAQ:INFY) 2.53 Buy
343 Canadian National Railway (USA) (NYSE:CNI) 2.53 Buy
344 Sun Life Financial Inc. (USA) (NYSE:SLF) 2.53 Buy
345 Mead Johnson Nutrition CO (NYSE:MJN) 2.54 Buy
346 Nucor Corporation (NYSE:NUE) 2.54 Buy
347 Xcel Energy Inc. (NYSE:XEL) 2.54 Buy
348 The Chubb Corporation (NYSE:CB) 2.55 Buy
349 VMware, Inc. (NYSE:VMW) 2.56 Buy
350 Rogers Communications Inc. (USA) (NYSE:RCI) 2.56 Buy
351 Alcoa Inc. (NYSE:AA) 2.56 Buy
352 NVIDIA Corporation (NASDAQ:NVDA) 2.56 Buy
353 Noble Energy, Inc. (NYSE:NBL) 2.57 Buy
354 The Southern Company (NYSE:SO) 2.57 Buy
355 Lockheed Martin Corporation (NYSE:LMT) 2.58 Buy
356 ITT Corporation (NYSE:ITT) 2.58 Buy
357 AutoZone, Inc. (NYSE:AZO) 2.58 Buy
358 The Dow Chemical Company (NYSE:DOW) 2.59 Buy
359 Kimberly-Clark Corporation (NYSE:KMB) 2.59 Buy
360 Nexen Inc. (USA) (NYSE:NXY) 2.59 Buy
361 CPFL Energia S.A. (ADR) (NYSE:CPL) 2.60 Buy
362 General Growth Properties, Inc (NYSE:GGP) 2.60 Buy
363 FMC Technologies, Inc. (NYSE:FTI) 2.61 Neutral
364 Northern Trust Corporation (NASDAQ:NTRS) 2.61 Neutral
365 BCE Inc. (USA) (NYSE:BCE) 2.61 Neutral
366 Principal Financial Group, Inc. (NYSE:PFG) 2.61 Neutral
367 Ivanhoe Mines Ltd. (USA) (NYSE:IVN) 2.63 Neutral
368 Compania de Minas Buenaventura SA (ADR) (NYSE:BVN) 2.63 Neutral
369 ARM Holdings plc (ADR) (NASDAQ:ARMH) 2.63 Neutral
370 The Hershey Company (NYSE:HSY) 2.63 Neutral
371 Whole Foods Market, Inc. (NASDAQ:WFMI) 2.63 Neutral
372 Entergy Corporation (NYSE:ETR) 2.63 Neutral
373 SYSCO Corporation (NYSE:SYY) 2.64 Neutral
374 Alcatel-Lucent (ADR) (NYSE:ALU) 2.64 Neutral
375 PPG Industries, Inc. (NYSE:PPG) 2.64 Neutral
376 TELUS Corporation (USA) (NYSE:TU) 2.65 Neutral
377 M&T Bank Corporation (NYSE:MTB) 2.65 Neutral
378 BB&T Corporation (NYSE:BBT) 2.66 Neutral
379 Banco Santander (Brasil) SA(ADR) (NYSE:BSBR) 2.67 Neutral
380 Dominion Resources, Inc. (NYSE:D) 2.67 Neutral
381 Sara Lee Corp. (NYSE:SLE) 2.67 Neutral
382 Genzyme Corporation (NASDAQ:GENZ) 2.69 Neutral
383 Reynolds American, Inc. (NYSE:RAI) 2.70 Neutral
384 C.H. Robinson Worldwide, Inc. (NASDAQ:CHRW) 2.70 Neutral
385 Equity Residential (NYSE:EQR) 2.71 Neutral
386 Kinder Morgan Energy Partners LP (NYSE:KMP) 2.73 Neutral
387 The Mosaic Company (NYSE:MOS) 2.74 Neutral
388 Paychex, Inc. (NASDAQ:PAYX) 2.75 Neutral
389 Thomson Reuters Corporation (USA) (NYSE:TRI) 2.76 Neutral
390 Netflix, Inc. (NASDAQ:NFLX) 2.77 Neutral
391 SAP AG (ADR) (NYSE:SAP) 2.78 Neutral
392 Northrop Grumman Corporation (NYSE:NOC) 2.79 Neutral
393 Sony Corporation (ADR) (NYSE:SNE) 2.80 Neutral
394 Exelon Corporation (NYSE:EXC) 2.80 Neutral
395 Southern Copper Corporation (USA) (NYSE:SCCO) 2.80 Neutral
396 EnCana Corporation (USA) (NYSE:ECA) 2.81 Neutral
397 Progress Energy, Inc. (NYSE:PGN) 2.84 Neutral
398 AstraZeneca plc (ADR) (NYSE:AZN) 2.86 Neutral
399 Boston Scientific Corporation (NYSE:BSX) 2.87 Neutral
400 CNH Global N.V. (ADR) (NYSE:CNH) 2.88 Neutral
401 Biogen Idec Inc. (NASDAQ:BIIB) 2.88 Neutral
402 Colgate-Palmolive Company (NYSE:CL) 2.88 Neutral
403 Bank of Montreal (USA) (NYSE:BMO) 2.88 Neutral
404 Murphy Oil Corporation (NYSE:MUR) 2.88 Neutral
405 Consolidated Edison, Inc. (NYSE:ED) 2.93 Neutral
406 FirstEnergy Corp. (NYSE:FE) 2.94 Neutral
407 SunTrust Banks, Inc. (NYSE:STI) 2.94 Neutral
408 Manulife Financial Corporation (USA) (NYSE:MFC) 2.94 Neutral
409 Nokia Corporation (ADR) (NYSE:NOK) 2.97 Neutral
410 Imperial Oil Limited (USA) (AMEX:IMO) 3.00 Neutral
411 Banco Santander-Chile (ADR) (NYSE:SAN) 3.00 Neutral
412 Alcon, Inc. (NYSE:ACL) 3.00 Neutral
413 American International Group, Inc. (NYSE:AIG) 3.00 Neutral
414 Telefonaktiebolaget LM Ericsson (ADR) (NASDAQ:ERIC) 3.05 Neutral
415 Duke Energy Corporation (NYSE:DUK) 3.11 Neutral
416 Campbell Soup Company (NYSE:CPB) 3.16 Neutral
417 UBS AG (USA) (NYSE:UBS) 3.17 Neutral
418 Weyerhaeuser Company (NYSE:WY) 3.19 Neutral
419 Eli Lilly & Co. (NYSE:LLY) 3.22 Neutral
420 Turkcell Iletisim Hizmetleri A.S. (ADR) (NYSE:TKC) 3.22 Neutral
421 Diamond Offshore Drilling, Inc. (NYSE:DO) 3.24 Neutral
422 Telecomunicacoes de Sao Paulo SA (ADR) (NYSE:TSP) 3.25 Neutral
423 Wipro Limited (ADR) (NYSE:WIT) 3.33 Neutral
424 Banco de Chile (ADR) (NYSE:BCH) 3.50 Sell
425 Telefonos de Mexico, S.A. (ADR) (NYSE:TMX) 4.00 Sell

lunedì 21 marzo 2011

Società di energia solare in evidenza dopo le conseguenze economiche del terremoto in Giappone

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Gli eventi in Giappone hanno messo l'industria nucleare nel panico. L'approvvigionamento energetico deve pur arrivare da qualche parte e l'energia solare è pronta ad essere un beneficiario primario di questi tragici eventi.

Alcuni importanti giornali mondiali tra cui il magazine Indian Express sostiene infatti che la crisi degli impianti giapponesi avrebbe favorito la nascita della discussione sul "sempre più convinto sviluppo" dell'energia solare ed eolica.
Il magazine, continua, è convinto che il disastro abbia smosso il mondo a rendersi conto che questo è il momento propizio per il lancio di nuove idee nello sviluppo dell'energie alternative.

Un altro dato in grado di condizionare il futuro delle rinnovabili sarà infine l’applicazione delle nuove tecnologie, che dovranno essere opportunamente applicate per rendere sempre più efficiente la produzione di eco-energie, con costi ribassati rispetto alle attuali soglie.

A sentire quanto riportato dal quotidiano economico Nikkei, il Governo giapponese è pronto, infatti, a varare un piano di incentivi rivolti all’utilizzo dell’energia solare nelle abitazioni e comprendente sgravi fiscali per i produttori di impianti domestici, in modo da tagliarne il costo finale sul mercato di circa la metà e sconti sull’acquisto di apparecchiature pulite.

Gli obiettivi, annunciati dallo stesso premier Yasuo Fukuda, prevedono l’abbattimento del 60-80% del livello attuale di emissioni in atmosfera entro il 2050, soprattutto in vista dell’aumento del 6,4% registrato nell’anno fiscale 2006 dal 1990. Tokyo, inoltre, conta di riuscire a dotare di impianti ad energia solare almeno il 70% delle nuove abitazioni entro il 2020.

Di seguito vi proponiamo quattro titoli del settore energia solare da tenere sotto controllo in vista di questi importanti sviluppi.

First Solar (FSLR)
First Solar Inc. è impegnata nella produzione e vendita di moduli solari con una tecnologia avanzata di semiconduttori film sottile, progetta, costruisce e vende sistemi fotovoltaici (FV) e sistemi per energia solare. L'azienda opera in due segmenti: components segment and systems segment. Component segment progetta, produce e vende moduli solari a sviluppatori di progetti solari e integratori di sistema. Segment Systems fornisce impianti solari fotovoltaici per sistemi commerciali, che comprendono lo sviluppo del progetto, l'ingegneria, l'approvvigionamento e la costruzione (EPC), operativi e di manutenzione (O & M) i servizi e, ove necessario, finanzia il progetto. Nel mese di aprile 2009, First Solar ha acquisito un progetto imprenditoriale di sviluppo della OptiSolar Inc.

La più grande società di produzione di energia solare del mondo con un capitale di oltre 12 miliardi di dollari, First Solar è l'unico produttore di pannelli senza l'utilizzo di chip di silicio, utilizzando invece tellururo di cadmio. Quattro giorni dopo il terremoto in Giappone, il prezzo del titolo era balzato da 140 dollari a quasi 160 dollari.

Suntech (STP)
Suntech Power Holdings Co., Ltd. (STP) è una società di energia solare impegnata nella progettazione, sviluppo, produzione e commercializzazione di impianti fotovoltaici (PV) tra cui una serie di pannelli fotovoltaici ad integrazione architettonica (BIPV). Approvvigiona e costruisce sistemi di energia solare mediante propri moduli solari per alcune parti correlate e per clienti terzi. I prodotti Suntech forniscono energia elettrica per applicazioni residenziali, commerciali, industriali e pubbliche in vari mercati in tutto il mondo. Fornisce inoltre servizi di system integration PV ai clienti in Cina e negli Stati Uniti, e si sta espandendo nello sviluppo di sistemi di alimentazione. Suntech vende i suoi prodotti in diversi mercati dell'energia solare in tutto il mondo, tra cui Germania, Italia, Stati Uniti, Cina, Corea del Sud, Spagna, Medio Oriente, Australia e Giappone.

Suntech è tra i volti della fiorente industria solare in Cina, alcuni analisti ritengono che il suo valore sia sottovalutato. L'unico neo deriva dal fatto che il mondo sembra stia aspettando una bolla immobiliare in Cina e se questo accadesse Suntech subirebbe una dura battuta d'arresto.

Yingli (YGE)
Yingli Green Energy Holding Company Limited è un produttore di pannelli fotovoltaici verticali (PV). L'azienda progetta, produce e vende moduli fotovoltaici e progetta, assembla, vende ed installa sistemi fotovoltaici. La società commercializza moduli fotovoltaici con i suoi brand in diversi mercati a livello globale, tra cui Germania, Spagna, Italia, Grecia, Francia, Corea del Sud, Stati Uniti e la Cina. Nel gennaio 2009, la Società ha completato l'acquisizione di Cyber ​​Power Group Limited.

Yingli, un altro importante produttore cinese di pannelli solari, beneficia anche di costi di produzione inferiori che hanno portato rapidamente la società alla ribalta nel mercato mondiale. La Germania è il suo mercato primario il quale potrebbe fornire un ulteriore impulso a seconda di come il Cancelliere Merkel decida di andare avanti con il riallineamento della politica energetica tedesca.

SunPower (SPWRA)
SunPower Corporation (SPWRA) è società di servizi che progetta, produce e commercializza pannelli solari ad alto rendimento per l'energia elettrica. La società opera attraverso due segmenti: components segment and systems segmen. Il segmento dei sistemi rappresenta le vendite direttamente ai proprietari di sistemi e sviluppatori e comprende l'ingegneria, l'approvvigionamento, la costruzione (EPC) e altri servizi relativi a sistemi a energia solare in grado di integrare i pannelli solari della SunPower e l'equilibrio dei componenti degli stessi sistemi, così come i materiali forniti da altri produttori . Il Settore Componenti rappresenta principalmente le vendite di pannelli solari della SunPower e degli inverter a installatori di sistemi solari e altri rivenditori, tra cui una rete di terze parti della società.

Trading sotto la stima per gli analisti che hanno segnalato come target price i 19$, SunPower è una azienda di grandi dimensioni con 1,5 miliardi di dollari di capitalizzazione in questo settore in rapida evoluzione. Ha dovuto affrontare una concorrenza agguerrita da competitor a basso costo in particolare cinesi, ma è riuscita con molta astuzia a tagliare i costi. Può essere in grado di colmare il divario.

E con questo ho terminato, spero che anche questo articolo vi aiuti a seguire meglio i vostri investimenti. Ricordo a tutti che chi volesse ricevere i prossimi articoli direttamente nella propria email può farlo iscrivendosi alla nostra newsletter cliccando su Iscriviti alla nostra newsletter gratuita per ricevere news, report e info .

venerdì 18 marzo 2011

Alcuni titoli che non risentono delle vendite di questo periodo

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Il mercato azionario statunitense si è mosso decisamente verso il basso Mercoledì aggiungendo perdite ai giorni precedenti. I mercati sono scossi dalle notizie provenienti dal Giappone e dai continui sviluppi in Medio Oriente, dai timori in merito alle basse vendite di nuove costruzioni e su come la Federal Reserve terminerà il suo programma di acquisto bond da 600 miliardi dollari.

Nonostante queste turbolenze, i titoli di cui parleremo tra poco hanno mostrato una particolare forza relativa rispetto agli indici di mercato. Gli investitori potrebbero voler premiare questi titoli dando uno sguardo più attento che va al di là della situazione generale globale.

Big Lots Inc. (BIG)
Big Lots attraverso le sue consociate è un rivenditore di merchandising: casa, arredamento, e altro. La categoria comprende materiali di consumo, prodotti dietetici di bellezza, plastica, carta, chimica e per animali domestici.
Utili e ricavi in crescita oltre le attese per Big Lots. Il quarto trimestre infatti si è chiuso con profitti per 110,1 mln di dollari (1,46 usd/azione), in aumento rispetto ai 105,4 mln (1,27 usd/azione) dello stesso periodo dello scorso anno e a fronte dei 104,9 mln del consensus.
I ricavi passano invece da 1,46 a 1,52 mld di dollari superando anche gli 1,51 miliardi indicati dagli analisti.

Con un P/E di 12.13, un rendimento del capitale del 22,85% e le opportunità di crescita continua, Big Lots offre agli investitori un margine di sicurezza anche in caso di buyout. Gli investitori dovrebbero considerare questo titolo come accumulo sulla debolezza dei prezzi azionari.

Chesapeake Energy (CHK)
La società ha beneficiato Mercoledì dei forti acquisti dei produttori di gas naturale in risposta ai problemi delle centrali nucleari in Giappone. Anche se le cose non dovessero peggiorare, gli analisti si aspettano che questo brutto incidente migliori le prospettive future per il carbone e l'energia del gas naturale sia nel breve termine sia nel lungo termine. Altri nomi di produttori di gas naturale, sono Consol Energy (CNX) e Southwestern Energy (SWN).

Chesapeake è stato un produttore in forte ritardo. Da Novembre 2010 la società è salita di circa il 50%. Parte di questa mossa è stata correlata ad un aumento globale dei prezzi delle materie prime e quindi da una vista migliore dei prezzi di gas naturale e infine dal ruolo dell'azionista di maggioranza Carl Icahn il quale ha spinto la gestione di Chesapeake per ridurre il debito con la vendita di 5 miliardi di dollari di asset (compresa la loro intera partecipazione in aziende come Shale Fayetteville) per pagare il debito.

Chesapeake Energy rimane uno dei migliori produttori di gas naturale. La loro CEO, Aubrey McClendon, ha attirato critiche per i suoi pacchetti a pagamento, ma è molto apprezzata nel settore. Ha co-fondato Chesapeake nel 1989. Gran parte della forza dei produttori di gas naturale si basa sul rafforzamento dei prezzi. Nonostante questo, Chesapeake è già ad un prezzo ragionevole sulla base degli ultimi utili. L'azienda ha un trailing P/E di 13,79 e il prossimo P/E di 11,51. Se stai pensando di investire in una società di produzione di gas naturale, segui molto attentamente questo titolo.

International Coal Group (ICO)
La società ha beneficiato Mercoledì dei forti acquisti in aziende del carbone come risposta alle questioni delle centrali nucleari in Giappone. Anche se le cose dovessero stabilizzarsi, gli analisti si aspettano che questo brutto incidente migliori le prospettive future per il carbone e l'energia del gas naturale sia nel breve termine sia nel lungo termine. Altri nomi di aziende produttrici di carbone sono la Peabody Energy (BTU) e l'Alpha Natural Resources (ANR).

International Coal Group è stata fondata nel 2004 dal famoso investitore Wilbur Ross il quale ha recentemente venduto metà dell'azienda attraverso un'offerta in azioni a 8,16 dollari. E' stata spesso indicata come un obiettivo primario in periodi di buyout a causa delle sue riserve di carbone metallurgico e delle sue dimensioni relativamente piccole. In un recente articolo di Barron un analista ha affermato che il titolo ha un target price di 14 $. La società presenta un prossimo P/E inferiore a 10 ma dopo un brusco aumento delle società legate al carbone negli ultimi mesi e la riduzione delle quote gli investitori possono trarre beneficio avvicinandosi a questa azienda (e l'industria in generale) con cautela .

James River Coal Company (JRCC)
JRCC ha beneficiato della forte attività di acquisto tra i titoli di gas naturale e carbone. Una notizia recente sulla società parla di un accordo per l'acquisto dell'asset Magnetar Capital (industria carbone) per 475 milioni dollari in contanti. L'acquisizione crediamo sia stato estremamente positivo per James River Coal Company, in quanto sarà in grado di raddoppiare le sue dimensioni tuttora al di sotto dei prezzi di mercato. Gli investitori comunque dovrebbero essere cauti circa l'industria. Mentre i cambiamenti secolari potrebbe continuare ad aiutare i titoli di carbone, preferiamo consigliare molta pazienza. James River Coal Company sembra essere un nome relativamente a buon mercato in un settore costoso.

Holdings Mobility di Motorola (MMI)
Mobility di Motorola è stata realizzata quest'anno, dopo il tanto atteso spin-off con Solutions Morotola. L'azienda dispone di dispositivi wireless, di comunicazione e di attrezzature di rete domestica. Il segmento è stato a lungo criticato per la sua incapacità di rinnovarsi in seguito al declino dei prodotti Motorola Razr.

Dopo aver toccato un massimo di 36,54 $ a fine gennaio, il titolo è stato scambiato a partire dai 22.96 $. Il titolo può beneficiare della carenza degli Ipad2 di Apple (AAPL). Potrà inoltre trarre beneficio dall'uscita di un nuovo tablet WiFi XOOM che ha un prezzo competitivo rispetto i competitor.

Motorola Mobility Holdings è in un settore competitivo con giganti del mercato come Apple, ma ci può essere motivo per gli investitori di dare un'occhiata più da vicino. MMI sta pagando il prezzo per il ritardo della sua posizione rispetto all'industria ma i suoi risultati storici mostrato che il suo è un prodotto vincente. Nel 2007 mentre ancora era una controllata di Motorola, MMI aveva fatturato circa 23 miliardi di dollari.

lunedì 14 marzo 2011

Il terremoto in Giappone che danni economici produrrà sul mercato globale ?

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Il più grande disastro naturale nella storia moderna del Giappone è iniziato con un massiccio terremoto di magnitudo di 8.9 della scala Richter nei fondali marini dell'Oceano Pacifico al largo della costa di Sendai a nord di Tokyo. L'effetto di questo terremoto è stato come far cadere un masso delle dimensioni dell 'isola di Wight, l'isola più grande nel Regno Unito, nell'oceano. E' stato fino a 1.000 volte più potente di quello che ha colpito la Nuova Zelanda il mese scorso ed ha immediatamente generato un micidiale tsunami di più di 20 metri di altezza. La scossa è stata alla pari con i più potenti terremoti della storia, come il terremoto in Valdivia Chile nel 1960 (9.5), il terremoto Prince William Sound del 1954 in Alaska (9,2), il sisma di Sumatra in Indonesia nel 2004 (9.1) e la Kamchatka del 1952 in Russia ( 9.0).

Gli scienziati di Pasadena in California ora dicono che il terremoto di Sendai ha spostato l'asse terrestre ed non ha accorciato la durata di un giorno per un pelo. Inoltre, la forza di questo massiccio terremoto ha spostato parti del Giappone orientale fino a 20 metri più vicino al Nord America, mentre il Giappone continentale si è spostato verso il basso di 5 metri.

E' stato comunque lo tsunami che ha creato danni in modo sostanziale rispetto allo stesso terremoto. Le città costiere di Fukushima, Miyage, Iwate e Aomori, prefetture della regione di Tohoku in Giappone sono state letteralmente spazzate via, mentre le centrali nucleari di Fukushima sono state danneggiate al punto di quasi fusione del nocciolo.

Quale impatto economico ci dobbiamo aspettare da questa catastrofe ?

Anche se l'impatto sui mercati finanziari è stato abbastanza violento oggi, con una caduta del Nikkei del 6,18%, non crediamo che i prezzi delle azioni giapponesi, che sono scesi a meno di 200 punti venerdì scorso, abbiano pienamente scontato questa catastrofe. Subito dopo il terremoto di Kobe il 17 gennaio 1995, il Nikkei 225 perse circa l'8% per finire poi con un minimo del 26% al di sotto dal 1 gennaio 1995 prima del terremoto.

La reazione impulsiva sui mercati valutari è stato uno yen forte, con i trader che hanno ipotizzato un rimpatrio del JPY investito in titoli del Tesoro degli Stati Uniti e le altre attività in valuta estera sempre del Giappone. Tuttavia è improbabile che una notevole quantità di fondi investiti all'estero saranno effettivamente rimpatriati per pagare la ricostruzione del terremoto.

Per quanto riguarda l'impatto sui rendimenti JGB, il governo prevede di utilizzare 200 miliardi di yen in fondi di emergenza già disponibili per sollevarsi nell'immediato dalla catastrofe per poi studiare un bilancio suppletivo separato dal bilancio 2011 per i quali il finanziamento è ancora in discussione in parlamento . Per l'immediato futuro i JGB hanno maggiori probabilità di beneficiare di un movimento "rischio off" dei fondi.

La Regione Tohoku produce circa l'8% del Pil del Giappone

La maggior parte dei danni dal terremoto e dello tsunami si sono verificati nella regione di Tohoku, che rappresenta circa l'8% del PIL giapponese. In particolare, le città costiere più colpite sono state Fukushima, Miyage, Ibaraki e Aomori. Queste prefetture producono un combinato per poco meno del 6% del Pil del Giappone. Quanto il prodotto interno lordo di queste prefetture saranno interessate è ancora sconosciuto, ma l'elettricità, comunicazioni telefoniche e strade sono state gravemente compromesse.

La città più colpita, Sendai, della prefettura di Miyagi, che ha un PIL di circa 8.5 trilioni di yen.

Standard&Poor's ritiene che il terremoto in Giappone sarà probabilmente la catastrofe più costosa della storia. Il più costoso terremoto mai registrato finora è stato il Northridge, in California del 1994, che causò 15 miliardi di dollari di perdite.
Alcuni analisti ritengono che il danno economico dal terremoto di Sendai sarà inferiore del terremoto di Kobe nel 1995, mentre riteniamo che il terremoto di Sendai potrebbe superare il danno economico sia dello tsunami del 2004 (10 miliardi di dollari) sia quello di Kobe del 1995(100 miliardi di dollari).

Dopo il terremoto di Kobe la produzione industriale del Giappone del 2,6% rimbalzò al 2,2% in Febbraio per raggiungere l'1,0% in Marzo. L'intero costo del terremoto di Kobe è stato stimato di circa il 2% del PIL giapponese.

Un rapporto di Credit Suisse stima inizialmente una forbice che va da 10 miliardi a 50 miliardi di dollari. In Europa, i titoli di alcuni delle più grandi compagnie di assicurazione internazionali, tra cui Swiss Re (SWCEY.PK), Munich Re e Hannover Re sono scese Venerdì del 4% al 5% sulle preoccupazioni che la combinazione mortale del terremoto e dello tsunami costerà loro molto caro. Gli investitori potrebbero anche perdere milioni in investimenti obbligazionari attraverso operazioni per un totale di circa 1,5 miliardi dollari.

I prezzi delle azioni delle principali assicurazioni non-vita come la giapponese Tokio Marine (ADR: TKOMY.PK), Holdings NKSJ e MS&AD Insurance hanno visto i prezzi delle azioni cedere pesantemente Venerdì della scorsa settimana sul presupposto che avranno notevoli perdite da crediti di assicurazione.

Interrotte le forniture dei semiconduttori

Il Giappone produce oltre il 40% dei chip NAND flash di memoria del mondo e il 15% di DRAM. Il terremoto può compromettere seriamente la fornitura di semiconduttori in tutto il mondo, secondo alcuni analisti.

Anche una settimana di chiusura di due impianti di fabbricazione eliminerebbe una parte considerevole della produzione di silicio, causando oscillazioni dei prezzi e maggiori carenze sul breve termine. Tuttavia non tutti concordano con l'opinione oggettiva degli analisi. La società di ricerche di mercato iSuppli non crede che la produzione di memorie DRAM e NAND saranno interessate dal sisma. Micron (MU), Toshiba (ADR: TOSBF.PK) e gli impianti di produzione di Elpida Memory si trovano abbastanza lontano dalle zone colpite dallo tsunami. Detto questo, molte fabbriche produttrici nella regione non venderanno o spediranno prodotti fino a quando i danni del terremoto non saranno riparati. Ciò include Sony (SNE), Murata (ADR: MRAAY.PK), Renaissance Electronics and Shin-Etsu Chemical ( ADR: SHECY.PK).

Interrotta la fornitura di automobili

Le spedizioni di automobili saranno ad intermittenza, come le immagini dai media hanno mostrato, alcuni navi con automobili Nissan (ADR: NSANY.PK) nel porto pronte per la spedizione sono state spazzate via. La Nissan ha fermato la produzione in tutti e quattro i suoi impianti giapponesi. Gli impianti di assemblaggio della Toyota (TM) hanno la produzione ferma e due stabilimenti di parti a Tohoku, tra cui uno in funzione con Panasonic (PC) che produce batterie per veicoli ibridi. Honda HMC Assembly Plant Suzuka è stato chiuso solo per un breve periodo Venerdì, ma il suo impianto di assemblaggio di auto Sayama rimarrà chiuso anche oggi. La produzione dei veicoli Subaru sono state sospese.

Danni ad impianti petrolchimici

JX Holdings (ADR: JXHLY.PK) e Cosmo Oil hanno dovuto chiudere i loro stabilimenti di Sendai e Chiba a causa di gravi incendi, come ha fatto la JFE Holdings. Tutte le aziende chimiche hanno cessato la sua attività nella zona.

Danni e pulitura di impianti nucleari di potenza Fukushima

Nel 2007, Tokyo Electric Power fu costretta a chiudere la Kashiwazaki-Kariwa Nuclear Power Plant dopo il terremoto di Niigata pubblicando la sua prima perdita in 28 anni. Nel 2008 l'impianto non aveva ancora riaperto e Tokyo Electric registrò la sua seconda perdita.

TEPCO ha un totale di 10 centrali nucleari in due siti nella prefettura di Fukushima che producono 9.000 KW di potenza, circa 20% della potenza totale generata da TEPCO.

L'esplosione del primo reattore dopo il suo ingresso nelle prime fasi del nucleo e l'infuso di acqua di mare per il raffreddamento delle alte temperature nel reattore probabilmente significa che la società dovrà rottamare questo reattore. La sostituzione di questo reattore vecchio di circa 40 anni con uno nuovo costerebbe circa 6,6 milioni dollari per un reattore con 2.200 kW di capacità. Oltre ai mancati guadagni i costi di riparazione e l'eventuale pagamento di residenti colpiti nella zona potrebbe portare a TEPCO ancora un altro paio di anni di perdite.

venerdì 11 marzo 2011

5 titoli con alta sostenibilità dei dividendi

Abbiamo deciso di creare un nuovo piccolo servizio, creeremo un portafoglio virtuale dove inseriremo i titoli che secondo noi sono da acquistare e togliere quelli che pensiamo siano "alla frutta". Partiremo con un budget di 100.000 $ e vedremo col tempo dove potremmo arrivare. Appena il servizio (gratuito) sarà online gli iscritti alla newsletter riceveranno una notifica.

Esistono molti metodi per creare una schema a nostro modo "migliore" per ottenere un portfolio capace di unire una crescita continua e dividendi trimestrali sempre maggiori. Di strategie ce ne sono infinite, quella che proponiamo noi oggi è la strategia preferita da molti investitori a livello internazionale. Vari studi infatti hanno dimostrato che titoli con un payout basso hanno un rendimento migliore nel tempo rispetto a titoli azionari che hanno un payout elevato. Questa strategia mira ad avere un portafoglio azionario con titoli che offrono un crescita costante di cedole dividendi anche se non troppo elevate rispetto ad altre.

Ma che cos'è il payout ? E quanto dovrebbe essere ?
Il Payout ratio è la divisione dei dividendi pagati agli azionisti con gli utili netti di un determinato periodo, di solito annuale. La parte di retribuzione non pagata agli investitori è lasciata per investimenti al fine di fornire un supporto alla crescita futura degli utili. Gli investitori che cercano un elevato reddito nel breve termine e una crescita del capitale limitata preferiscono aziende con elevato rapporto di distribuzione di dividendi. Tuttavia gli investitori che cercano una crescita del capitale possono preferire un payout più basso perché le plusvalenze sono tassate con un'aliquota più bassa.

Questo cosa significa ?
Significa che un payout ratio elevato potrebbe indicare che l'azienda non sarà in grado per molto tempo di pagare i suoi dividendi attuali e quindi sarà costretta ad abbassarne la percentuale. Un payout ratio basso invece, potrebbe indicare che l'azienda gestisce meglio la distribuzione dei dividendi, una cedola più bassa ma capace di crescere nel tempo.

Spesso gli investitori si sono imbattuti sul valore di payout ratio giusto per la propria strategia. Diciamo che ogni investitore, in basse alle proprie esigenze, sceglierà il valore più appropriato anche rapportato agli orizzonti temporali dell'investimento.

Noi puntiamo su titoli che possono fornire dividendi per 5-8 anni con crescita lenta ma costante, che pagano dividendi regolari e schivano periodi di crisi. Il nostro livello di payout ratio sarà quindi 65%.

Ogni mese aggiorneremo, se c'è la necessità, il nostro portfolio aggiungendo o togliendo titoli che ottengono maggiore o minore consenso dalle nostre analisi. La lista che forniremo in seguito è composta da titoli che hanno aumentato la loro distribuzione di dividendi per almeno 25 anni consecutivi (dividendi aristocratici). Oltre al dividendo punteremo anche su società che mostrano una crescita futura capace di sostenere sempre maggiori investimenti e dividendi.

Ecco i primi 5 titoli che hanno superato la nostra selezione.

1. Universal Corporation (UVV)
Universal Corporation (UVV) è un commerciante di tabacco in foglia. E' una holding che opera attraverso numerose società controllate direttamente e indirettamente possedute. La filiale principale della Universal è Universal Leaf Tobacco Company Inc.. La parte più cospicua del business della società comporta l'approvvigionamento, lavorazione, confezionamento e fornitura di flue-cured e tabacco Burley in foglia ai fabbricanti di prodotti di tabacco per il consumo finale. I segmenti per la sua flue-cured e le operazioni di tabacco Burley sono per il Nord America e in altre regioni. Universal Corporation (UVV) ha anche un terzo segmento che consiste nell'attività di tabacco scuro, la sua joint venture di tabacco orientale e di alcuni servizi legati al tabacco.

Il primo valore è relativo agli ultimi 12 mesi, il secondo valore è la crescita degli ultimi 5 anni

Venditi: 2.46 Bil - 8.37%
Utili: 141.04 Mil - 17.50%
Dividendo per azione: 1.92 - 2.80%
Dividendo percentuale: 4.63% - 3.60%
Payout ratio: 31.93%

2. Kimberly-Clark Corporation (KMB)
Kimberly-Clark Corporation è una società che si occupa della cura ed igiene personale con la produzione di vari prodotti come K-C Professional a altri brand. La società è principalmente impegnata nella produzione e commercializzazione di una gamma di prodotti per la salute e l'igiene in tutto il mondo, opera in quattro segmenti: Personal Care; Consumer Tissue, KC & Other Professional e Health Care. Il segmento Personal Care produce e commercializza pannolini usa e getta, pantaloni per bambini, salviettine umidificate, prodotti per l'igiene femminile e incontinenza e altri prodotti correlati. Il segmento Consumer Tissue produce e commercializza salviette per il viso e asciugamani di carta. Il Professional KC & Other produce e commercializza tovaglioli, tergicristalli e una gamma di prodotti per la sicurezza sicurezza. Infine l'ultimo segmento, l'Health Care produce e commercializza prodotti sanitari monouso.

Il primo valore è relativo agli ultimi 12 mesi, il secondo valore è la crescita degli ultimi 5 anni

Venditi: 19.75 Bil - 4.42%
Utili: 1.84 Bil - 3.12%
Dividendo per azione: 2.80 - 7.96%
Dividendo percentuale: 4.32% - 3.60%
Payout ratio: 58.87%

3. AT&T (T)
AT&T Inc. (AT & T) fornisce servizi di telecomunicazioni negli Stati Uniti e nel mondo. Offre servizi e prodotti ai consumatori negli Stati Uniti e dei servizi e prodotti alle imprese e altri fornitori di servizi di telecomunicazioni in tutto il mondo. La società opera in quattro segmenti: Wireless, che fornisce sia vocali wireless e di trasmissione di dati attraverso gli Stati Uniti e tramite accordi di roaming, in un numero significativo di paesi stranieri; wireline, che prevede la voce in primo luogo di rete fissa e di trasmissione di dati, AT&TU -Verse television, banda larga ad alta velocità e servizi voce (U-Verse) gestiti in rete per i clienti commerciali.; soluzioni pubblicitarie, che pubblica Pagine bianche e gialle e la pubblicità di directory basati su Internet e ricerca locale, e altri, fornisce i risultati da Sterling Commerce, Inc.

Il primo valore è relativo agli ultimi 12 mesi, il secondo valore è la crescita degli ultimi 5 anni

Vendite: 124.28 Bil - 23.21%
Utili: 19.09 Bil - 31.87%
Dividendo per azione: 1.72 - 5.39%
Dividendo percentuale:5.97% - 4.80%
Payout ratio: 58.87%

4. Abbott Laboratories (ABT)
Abbott Laboratories (ABT) è impegnata nella scoperta, sviluppo, produzione e vendita di linea diversificata di prodotti sanitari. La società opera in quattro segmenti: prodotti farmaceutici, prodotti diagnostici, prodotti nutrizionali e prodotti vascolari. I suoi prodotti farmaceutici comprendono una linea per adulti e farmaci pediatrici, commercializzati e venduti. I suoi prodotti diagnostici comprendono una linea di sistemi diagnostici e test, commercializzati e venduti alle banche del sangue, ospedali, laboratori commerciali, cliniche, studi medici, siti di test alternativi per la cura con le proteine plasmatiche e società terapeutiche.

Il primo valore è relativo agli ultimi 12 mesi, il secondo valore è la crescita degli ultimi 5 anni

Vendite: 35.17 Bil - 9.50%
Utili: 4.63 Bil - 6.53%
Dividendo per azione: 1.92 - 9.86%
Dividendo percentuale: 3.91% - 2.80%
Payout ratio: 58.78%

5. McDonald's Corporation (MCD)
McDonald's Corporation è un franchising e gestisce i ristoranti McDonald's nel settore dei servizi alimentari. Questi ristoranti servono vari menu in oltre 100 paesi in tutto il mondo. Tutti i ristoranti sono gestiti sia dalla società o da concessionari, tra cui affiliati convenzionali in base ad accordi di franchising, e mercati esteri affiliati e licenziatari di sviluppo in base ad accordi di licenza. centri di distribuzione indipendente di proprietà e gestiti, sempre approvati dalla società, da distributori di prodotti e fornitori per ristoranti. Inoltre il personale del ristorante è addestrato per la conservazione, manipolazione e preparazione dei prodotti e nella consegna del servizio al cliente.

Il primo valore è relativo agli ultimi 12 mesi, il secondo valore è la crescita degli ultimi 5 anni

Vendite: 24.07 Bil - 4.72%
Utili: 4.95 Bil - 13.92%
Dividendo per azione: 2.44 - 27.53%
Dividendo percentuale: 3.22% - 2.80%
Payout ratio: 48.68%

domenica 6 marzo 2011

Obama prende in considerazione l'utilizzo del petrolio delle riserve strategiche

Articoli collegati: Come le agitazioni libiche influiscono sul petrolio.

L'amministrazione Obama potrebbe prendere in considerazione la possibilità di attingere alle riserve di petrolio degli Stati Uniti, tra le preoccupazioni che i prezzi del greggio, salito a 104 dollari al barile, e le tensioni in Medio Oriente-Nord Africa potrebbero danneggiare la ripresa economica Usa, ha detto Bill Daley, capo dello staff della Casa Bianca Domenica.

Stiamo cercando di guardare tutte le opzioni, ha detto Daley alla NBC "Meet the Press".

Daley non ha indicato quando Obama avrebbe deciso se attingere alle riserve o quali altre opzioni il presidente potrebbe considerare.

Attingere riserva di petrolio è stato fatto in occasioni molto rare, ha detto Daley. Ci sono un sacco di fattori che sono da studiare, e non è solo il prezzo.

Il petrolio punto i 104 $
Perché il petrolio è salito al di sopra dei 104 dollari al barile Venerdì, il livello più alto in più di due anni ?
La media nazionale per la benzina normale è salita a 3,38 dollari al gallone, come il 28 febbraio da circa 2,70 dollari di un anno prima, secondo la US Energy Information Administration
Il salto riflette l'aumento dei prezzi del greggio a causa delle agitazioni in tutto il Medio Oriente e Nord Africa.

Le tensioni sono continuate senza sosta Domenica il Libia nel Nord Africa dove sono situate le maggiori riserve di petrolio. Ci sono anche le preoccupazioni che i disordini nella regione potrebbe diffondersi a più grandi e più influenti paesi produttori di petrolio, in particolare l'Arabia Saudita, il più grande esportatore del mondo, interrompendo le forniture del mondo.

La regione è stata un focolaio di agitazione politica e di rivolta negli ultimi mesi. Uomini forti da lungo tempo in Tunisia e in Egitto sono stati costretti ad abdicare. Iresidente dello Yemen, Ali Abdullah Saleh, che è stato al potere per 32 anni, ha deciso di non correre per la rielezione nel 2013. Ma nonostante le proteste crescenti, Saleh si è rifiutato di dimettersi entro la fine del 2011. Ci sono state anche le proteste antigovernative e la violenza in Marocco, Bahrein, Qatar, Oman, Iraq e Iran, insieme con la rinnovata mobilitazione in Egitto.

La rivolta in Libia ha bloccato la spedizione di circa il 60% dei suoi 6 milioni di barili al giorno, ma poco di quel petrolio sarebbe stato destinato per le raffinerie statunitensi.

Il prezzo dell'energia può avere un impatto serio. L'incertezza in Medio Oriente ha causato enorme aumento nelle ultime settimane. Ha continuato Daley.
I 727 milioni di barili di riserva della US Strategic Petroleum Reserve è il più grande deposito di petrolio di emergenza di proprietà di un governo al mondo.
La riserva d'emergenza è stato istituito in seguito alla carenza di petrolio nel 1973-1974 dall'embargo OPEC contro gli Stati Uniti per sostenere Israele nella guerra dello Yom Kippur.

La riserva consente al governo di rispondere a interruzioni di forniture commerciali e di mantenere una riserva di carburante per la difesa nazionale. Il petrolio viene conservato in enormi caverne sotterranee di sale lungo la costa del Golfo del Messico.


Il governo ha sfruttato parte della riserva nel 1991, durante la prima guerra in Iraq e dopo l'uragano Katrina nel 2005.

In basso il grafico che mostra l'andamento delle riserve di petrolio negli Stati Uniti.


martedì 1 marzo 2011

S&P500, molti buoni motivi per essere Toro oggi

Gli indici americani stanno vivendo una piccola correzione a Wall Street. I trader trovano nella agitazione in Medio Oriente un "giustificato motivo" per scaricare i titoli e prendere profitto. Eppure, questo non è il momento per entrare nel "Fear Factor" (Fattore Paura) o iniziare a pensare a prospettive negative sull'economia degli Stati Uniti. A nostro parere, gli Stati Uniti sono ancora una guida in questa strada accidentata della ripresa economica.

Se non altro, questa mini-correzione appare come una nuova area dove l'indice S&P 500 probabilmente da inizio ad un consolidamento prima di fare un'altra sgambata verso l'alto. Attualmente non siamo eccessivamente preoccupati per la breve correzione, dato che non abbiamo visto nulla di sostanzialmente pericoloso per la ripresa economica degli Stati Uniti. Invece, vediamo questo come un'opportunità per prendere qualche azione, in quanto lo S&P 500 non ha davvero lasciato la sua traiettoria verso l'alto. Siamo più rialzisti sul S&P500 ora, grazie anche ad un dollaro debole, la debacle in Libia e la correzione del mercato in sé.


Approfittando di un dollaro debole

Circa il 60% dei guadagni sullo S&P500 oggi sono effettivamente generati al di fuori degli Stati Uniti. Questo potrebbe essere un fatto sorprendente per alcuni investitori, ma è la verità, ed è un qualcosa di cui prenderne atto. La macroeconomia di base ci dice che quando una valuta nazionale di un paese si indebolisce di valore, le esportazioni all'estero dovrebbero aumentare di conseguenza, dato che i suoi prodotti diventano più competitivi sui mercati esteri a causa del costo più basso.

Considerato il fatto che il dollaro si è indebolito in rapporto a molti partner commerciali degli Stati Uniti, pensiamo che si sia mantenuto e cementata la forza dei guadagni derivanti dalle vendite all'estero per lo S&P500. Il primo trimestre della stagione degli utili per il 2011 sicuramente ci ha indicato che questo sta effettivamente accadendo. Inoltre, ci aspettiamo che il dollaro rimanga "economico" per il 2011 e di conseguenza anticipi questa tendenza all'aumento del fattura estero.

Due esempi che esemplificano questa realtà attualmente sono Caterpillar (CAT) e Abercrombie & Fitch (ANF), entrambi hanno postato utili elevati che sono stati alimentati dalle vendite all'estero.

Facendo un passo avanti, speriamo che un dollaro debole potrebbe anche contribuire a ridurre l'attuale tasso di disoccupazione degli Stati Uniti e migliorare il PIL. A breve e medio termine un dollaro debole rende la nostra convinzione rialzista sull'indice S&P500 ancora più forte - a prescindere da qualunque volatilità ci sia a breve termine sul mercato.

La Libia non rischia di deragliare l'economia degli Stati Uniti

Da un punto di vista dei mercati di capitali, il pasticcio libico è esattamente ciò che sembra, solo confusione. Siamo dell'idea che questa sia stata la scusa migliore per Wall Street di giustificare la svendita al fine di incassare i profitti. Guardando le performance dell'indice S&P500, siamo stati corretti in quanto l'indice è sceso fino al -3,5% ad un certo punto, ma ha chiuso la settimana solo verso il basso del -1,63%.

C'è un dibattito attualmente in corso intorno negli Stati Uniti sulle importazioni di petrolio dalla Libia. E' un dato quasi irrilevante dato che non è niente rispetto alla quantità di petrolio importato dal Canada. A questo punto il Brent Crude Oil è quasi del 15% più elevato del prezzo del petrolio Nymex (US), perché l'Europa importa più petrolio dalla Libia rispetto agli Stati Uniti

La differenza di prezzo tra il petrolio Nymex e Brent rende più chiaro che l'economia statunitense non deve preoccuparsi molto di una perturbazione del petrolio libico. Piuttosto, i prezzi del petrolio Usa hanno sicuramente più paura che un paese molto più "produttore" di petrolio come l'Arabia Saudita potrebbe non essere in grado di mantenere la calma dei suoi manifestanti. Andando avanti, non vediamo il fiasco libico come una ripercussione significativa e/o deragliante per la ripresa economica degli Stati Uniti.