sabato 24 settembre 2011

Titoli europei ottimi per un acquisto scontato di questo periodo

Il nostro Stock Win Usa Portfolio da inizio anno sta realizzando il 19.39%

I mercati europei in questo periodo sono certamente in subbuglio per molte questioni, dalla crisi del credito al debito della Grecia e dei paesi periferici. Ma non per questo non ci sono buoni affari in borsa. Facciamo allora una ricerca a Wall Street che hanno sede europea ma che operano a livello globale e quindi sono quotate in America.

I mercati di tutti i continenti sono immersi negli ultimi mesi in gravi situazioni sui timori di pesanti debiti, in particolare la Grecia, il Portogallo ma anche l’Italia e l’Irlanda, questa condizioni getterà la zona euro in una crisi del settore bancario simile a quella accaduta negli Stati Uniti nel 2008. L’indice MSCI europeo è sceso del 27% in tre mesi, con un declino dello stesso indice Americano giù del 14%. 


Tutto questo ha lasciato molti titoli con fondamentali ottimi ad un livello di acquisto molto buono. L’indice MSCI Europe è scambiato 11 volte gli utili e porta con se dividendi per un valore del 4,1% rispetto ad un rapporto prezzo/utili di 14 e dividendi del 2,1% della sua controparte statunitense.

Naturalmente, alcune imprese europee, in particolare le banche, sono dotate di grande rischi. Sono portatrici di più di 100 miliardi di dollari di esposizione verso il debito greco attraverso obbligazioni e derivati, secondo alcune stime di UBS e Bank for International Settlements.

Gli strateghi dicono che ci sono ottime opportunità nelle telecomunicazioni, nella tecnologia, nell’energia, nei beni di consumo e nel farmaceutico, quest’ultimo per vari motivi tra cui anche le grandi quantità di cash flow e forti dividendi. 

“Gli investitori potrebbero esagera nel sottostimare sia i titoli macro che micro, ci sono stati cali anche tra gli operatori globali che hanno isolato la flessibilità finanziaria.” 
Si è espresso così Gary Motyl, Chief Investment Officer di Templeton Global Equity Group.



La spagnola Telefonica (TEF), nell’ultimo trimestre ha raccolto vendite il 46% delle proprie vendite dall’America Latina. Per Motyl è una delle favorite, in parte perchè vende otto volte  le previsioni di quest’anno, molto meno dell’indice MSCI Europe. I pagamenti dei dividendi di quest’anno si prevedono superiori al 12% secondo i dati di FactSet. I dividendi consumano la maggior parte dei guadagni, per cui un dato di profitto inferiore alle attese potrebbe danneggiare i pagamenti, ma l’azienda all’inizio di quest’anno ha annunciato un insolito “minima remunerazione agli azionisti” con obiettivo di 1,75 euro per azione, inclusi i dividendi e il riacquisto di azioni, il prossimo anno si attende di meglio. 


La svedese Telefon AB LM Ericsson (ERIC), produttore di apparecchiature wireless, genera più di tre quarti delle sue vendite al di fuori dell’Europa. Ercisson come costruttore di nuove reti, aggiornamenti e servizi di noleggio aziendale per la gestione delle reti. Si vende poco meno di 11 volte le previsioni dei guadagni di quest’anno, e nel 2011 i dividendi sono attesi intorno al 3,7% secondo i dati FactSet.

Motyl raccomanda inoltre la farmaceutica svizzera Roche (ROG), specializzata in farmaci contro il cancro e l’artrite. inoltre il suo business deriva anche dalle attrezzature diagnostiche per l’HIV e il diabete, L’Europa ha contribuito solo col 35% delle sue vendite lo scorso anno. Il dividendo della società è intorno al 4,9% secondo le previsioni di quest’anno.

Gli investitori che fanno acquisti in Europa dovrebbero sempre seguire le strategie di acquisto in periodo recessivo, ha scritto Gary Bakcer, capo strategist azionario europeo di Bank of America, in una nota scritta ai clienti Mercoledì. Secondo i test retrospettivi dei cicli economici e i rendimenti azionari dal 1992, è un buon momento per entrare nel mercato di titoli con buoni fondamentali, perchè le previsioni degli indicatori economici tra cui il gross-domestic-product e il business surveys si stanno deteriorando. 



Baker punta come titoli su British American Tobacco (BTI) , la seconda più grande azienda di commercializzazione di tabacco dopo Altria (MO), per i suoi guadagni e dividendi stabili. Le azioni sono quasi 14 volte gli utili, ma i dividendi di quest’anno saranno pari al 4,7%. L’azienda ha una minore esposizione di vendite in Europa rispetto all’Asia e alle Americhe, esclusi gli Stati Uniti, dove partecipa con una quota del 43% nella Reynolds American (RAI).


Total (TOT), è una compagnia petrolifera francese, con sede a Parigi. È una delle prime quattro aziende mondiali operanti nel petrolio e nel gas naturale (assieme a Royal Dutch Shell, BP ed ExxonMobil). La società opera nell'intera catena produttiva del gas e del petrolio, dalla ricerca di nuovi giacimenti alla vendita al dettaglio dei prodotti derivati. La Total opera anche nel comparto della chimica.

Secondo l’analista Jefferies & Co la redditività gli utili dovrebbero crescere più velocemente aspettandosi un raddoppio per il 2015. Il titolo viene venduto sei volte gli utili e il dividendo supera di poco il 7% annuo. 

Questa tempesta sui mercati dovrebbe essere meno grave di quella del 2008, secondo Richard Taylor, responsabile della ricerca azionaria europea di Jefferies. In primo luogo, le aziende finanziariamente sono più forti rispetto ad allora e in secondo luogo, le autorità hanno il vantaggio, si spera, di aver imparato qualcosa dalla prima crisi, compresa l’importanza del funzionamento del mercato del credito.

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

venerdì 23 settembre 2011

Quali sono i mali dell'economia mondiale ?

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Il nostro One Million Dollar Portfolio da inizio anno sta realizzando il 14.60%

Il nostro Stock Win Usa Portfolio da inizio anno sta realizzando il 21.36%

Fino a poco tempo fa gli analisti ci narravano le condizioni macroeconomiche del mondo pressapoco così: abbiamo avuto una grave crisi finanziaria nell'autunno del 2008, la quale ha immediatamente portato a una grave recessione che sarebbe poi stata seguita da una ripresa relativamente veloce.

Tutti i paesi del mondo in maniera diversa dovrebbero recuperare, anche se presumibilmente a tassi variabili, e le persone ragionevoli potrebbero essere in disaccordo su quali di questi paesi possano crescere più o meno velocemente rispetto ad altri.

Una metafora marittima eccellente per questa situazione è che la marea solleva tutte le barche. Un'immagine più adatta potrebbe essere il consiglio che l'economista Warren Buffet ha dato qualche tempo fa:

Voi non sapete chi sta nuotando nudo fino a quando la marea non si ritira.

La domanda che ci poniamo noi ora è, la marea sta arrivando o sta per andarsene ? Ha già rovinato la spiaggia oppure il peggio deve ancora arrivare ?
Per capire dove esattamente il mondo economico si sta dirigendo dobbiamo inevitabilmente tenere analizzare tre paesi: gli Stati Uniti, la Germania e la Cina e per tutti e tre la questione principale è la stessa: il credito. Ogni nazione lotta con un diverso tipo di credito, ma il nocciolo della questione è sempre lo stesso: come allontanarsi da un modello di crescita basato sulla leva finanziaria troppo elevate, pur riuscendo a crescere.

La spesa del consumatore

Negli Stati Uniti le famiglie sono l'epicentro della crisi a causa della decrescita dei consumi. Molti americani hanno ridotto i loro risparmi e hanno preso in prestito denaro prima della crisi del 2008, ovviamente erano invitati da settori finanziari che con le loro pubblicità invogliavamo il cliente ad ottenere sempre di più pur avendo un debito nei loro confronti sempre più elevato.
Ci sono scuole di pensiero convinte che i prezzi degli immobili non risaliranno e che i soldi per le pensioni saranno sempre più a rischio. Questo ovviamente indurrà molte famiglie a riflettere sempre di più sul loro futuro e il tasso dei risparmiatori salirà.

Questo pensiero è applicabile non solo ai privati ma anche alle imprese. Infatti molte compagnie evitano di fare investimenti in ricerca e sviluppo o non assumono proprio per il timore di una nuova caduta, ed è assai difficile immaginare che politicamente in America ci siano idee legislative capaci far cambiare idea alla piccola e media impresa.

Abbiamo perso mezzo decennio

Se si confronta il PIL nominale pro capite del secondo trimestre 2006 con quello del secondo trimestre 2011, noterete che gli Stati Uniti hanno avuto circa l'8% di crescita. Eppure l'inflazione nello stesso periodo è stata più alta. In altre parole, la più grande economia del mondo, pari al 25% della produzione mondiale ha già perso un mezzo decennio.

Gli Stati Uniti potrebbero cominciare a tirarsi fuori dal loro malessere. E' ancora la patria di grandi opportunità e di innovazioni e di grandi aziende che stanno facendo un sacco di soldi. Il patrimonio netto finanziario del settore privato ha forti prospettive basate su nuove tecnologie capaci di attrarre i migliori talenti del mondo.

Eppure non sembra essere utile, i politici non sembrano capire bene quali siano i reali problemi, puntano sempre e solo sulla fiducia dei consumatori e sulla retorica del confronto senza rendersi conto che la soluzione per la crescita è aiutare ogni tipo di azienda cominciando con i tagli occupazionali da parte di governi statali e locali.

La crisi bancaria

A peggiorare la situazione non ci sono buone notizie nemmeno dal settore bancario.
L'amministrazione Obama ha preso la decisione di permettere alle grandi banche di ricapitalizzare con la ripresa economica, ma anche di aumentare i dividendi ed i versamenti di bonus. Questa strategia appare sempre più discutibile perchè i livelli di capitale delle banche sono probabilmente troppo bassi per attenuare lo shock di una eventuale tappa verso il basso.

Ad aggravare la situazione, direttamente ed indirettamente, c'è il disastro economico europeo. L'eccesso di indebitamento non può essere attribuito in primis ai governi ma è stato incoraggiato dalla maggior parte dal settore finanziario. Le banche emanano regole pazze in vista di prestiti sovrani definendoli “Privi di rischio”. Ma cosa non lo è al giorno d'oggi ?
Questo metodo come modello di crescita deve cambiare e sarà molto difficile da far digerire al vecchio continente.

Il debito greco

I tedeschi sono i creditori numero uno del debito greco. L'idea principale è quella di blindare una ristrutturazione del debito greco garantendo così che l'impatto non si diffonda al resto dell'unione monetari. Anche questo si sta rivelando assai difficile, e come testimonianza abbiamo la pressione al rialzo dei tassi di interesse italiani.
Alla fine, la Banca Centrale Europea potrebbe tenere una grande quantità di debito italiano, spagnolo e chissà di quali altri paesi. Ma il loro processo di acquisto di bond è più probabile che porterà con se una parte del credito periferico mantenendo alta la minaccia di espasione.

Forse l'euro si indebolirà abbastanza per aiutare a salvare l'Italia e gli altri. Ma l'effetto potrebbe essere di breve durata e la politica degli Stati Uniti sarà quella di scoraggiare gli afflussi di capitale e di conseguenza molti possessori di riserve ufficiali preferiranno diversificare dal dollaro.
La sterlina britannica sembra improbabile per guadagnare valore, lo yen giapponese rimane volatile, e il franco svizzero è ora legato all'euro.

Le dimissioni di Stark


La moneta europea potrebbe rimanere relativamente forte, quindi non dovremmo aspettarci un deprezzamento indotto di esportazione per la zona euro. Anche così, le dimissioni del 9 settembre di Juergen Stark - un membro tedesco del comitato esecutivo della BCE - ha spinto l'euro verso il basso. Il supporto più lontano dalla BCE per la Germania potrebbe essere un punto di svolta.

Il continente è entrato in un periodo di austerità fiscale e monetaria di grande confusione. In questa situazione, è difficile vedere come l'Unione europea potrà mostrare qualcosa di diverso da una bassa crescita per i prossimi anni, mettendo un altro quarto di economia mondiale in stasi.

E poi c'è la Cina, che è stata a lungo caratterizzata da una grande quantità di prestiti da imprese statali e le loro spin-off, ma si è recentemente trasferita rapidamente verso il credito al consumo, in particolare all'alto reddito delle famiglie nell'acquistare immobili in attesa del futuro assetto degli aumenti di prezzo.

La quota della Cina della produzione mondiale rimane relativamente piccola - circa il 12 per cento, anche con la regolazione più generosa del potere d'acquisto - ma contribuisce più di un quarto della crescita mondiale, e ha un effetto definitivo sui prezzi di molte materie prime, con conseguenze significative per prosperità nella maggior parte del mondo via di sviluppo.

L'impatto cinese

La Cina può fare un lavoro migliore nella gestione del flusso di credito ?
Probabilmente no. Lo sviluppo economico è spesso descritto come "recupero". Ma le prospettive di crescita globale nel breve termine molto dipenderà dal fatto che la Cina possa evitare di seguire le orme degli Stati Uniti e in Europa.

La crescita sulla base di una grande quantità di leva si è dimostrato fragile, ma non ci siamo ancora spostati verso un diverso modello. Per ora, la transizione da un alto livello di debito del settore pubblico e privato sarà probabilmente prolungata e sarà certamente doloroso.

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lunedì 19 settembre 2011

13 titoli nei portafogli di George Soros e Jim Cramer

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Il nostro One Million Dollar Portfolio da inizio anno sta realizzando il 15.69%

Il nostro Stock Win Usa Portfolio da inizio anno sta realizzando il 25.06%

Oggi vi presentiamo 13 titoli molto interessanti che fanno parte dei portafogli di due grandi investitori americani, George Soros e Jim Cramer. Soros è attualmente presidente del Soros Fund Management e dell'Open Society Institute ed è anche ex membro del Consiglio di amministrazione del Council on Foreign Relations. Negli USA è noto per avere elargito larghe somme di denaro agli avversari di George W. Bush nel corso delle ultime elezioni presidenziali. Ha appoggiato il democratico Barak Obama alle presidenziali americane del 2008. L'ex presidente della Federal Reserve Paul Volcker scriveva nell'introduzione de "L'alchimia della finanza", un libro pubblicato da Soros nel 2003:
George Soros ha lasciato un segno nella veste di speculatore dall'enorme successo, saggio abbastanza dal ritirarsi sostanzialmente quando ancora il gioco volgeva a suo favore. Il grosso delle sue enormi vincite sono oggi votate ad aiutare paesi emergenti o in via di transizione a rendersi delle "società aperte", aperte non solo nel senso della libertà di scambi commerciali, ma soprattutto tolleranti nei confronti delle nuove idee e dei diversi approcci di pensiero e comportamentali.
George Soros è classificato n. 35 sulla lista di Forbes delle persone più ricche del mondo, e divenne noto come "l'uomo che fece saltare la Banca d'Inghilterra", dopo aver fatto 1 miliardo di dollari nel 1992. Ha guadagnato la sua fortuna iniziale, attraverso investimenti e speculazioni valutarie.

James Cramer è un personaggio televisivo americano, un ex manager di hedge fund e autore di best-seller. Cramer è ospite di Mad Money CNBC e un co-fondatore e presidente di TheStreet.com.

Ecco una semplice analisi dei 13 titoli preferiti da Goorge Soros e Jim Cramer

Westport Innovations (WPRT)
Cramer ha consigliato questa azienda energetica per il suo ruolo di primo piano nel futuro del gas naturale. Westport converte i motori alimentati a petrolio in quelli che possono essere eseguiti su gas naturale liquefatto. Recentemente hanno fatto un accordo con General Motors ( GM ) per rendere i veicoli leggeri a gas naturale e ha lanciato un programma di co-marketing con la Royal Shell olandese ( RDS.A ) per formare il mercato nordamericano per i veicoli alimentati a gas naturale liquefatto.

A causa del recente +19%, Cramer è in attesa di un pullback e raccomanda l'acquisto del appena questo accadrà.

Westport Innovations Inc. è un fornitore di motori e tecnologie di sistema di alimentazione che utilizza combustibili gassosi. La tecnologia della società e i suoi prodotti consentono basse (2,4 litri), medie (da 5,9 a 8,9 litro), pesanti (da 11 a 16 litro) ed elevata potenze (superiore a 16 litri) di petrolio a base di motori a combustibile da utilizzare principalmente nel gas naturale.



Apple (AAPL)
Cramer ha lodato Apple definendola una macchina di innovazione e la società meglio gestita in America.
Per molti investitori il titolo non è sceso tanto quanto inizialmente previsto alla notizia delle dimissioni di Steve Jobs. La Apple è a buon mercato rispetto al suo reddito con 357 miliardi dollari capitalizzazione di mercato e trading a solo 15 volte gli utili. Soros ha quasi 100 milioni di dollari in azioni AAPL e opzioni call. Bill Miller di Legg Mason Capital Management ha il 2,3% del suo portafoglio in Apple.



FedEx (FDX)
Jim Cramer ha spesso detto che i titoli di spedizione e trasporto sono un buon barometro per misurare il ritmo dell'economia. Essere in calo del 20% sulla sua media mobile a 52 settimane è un segnale interessante per FedEx potrebbe risalire sul breve sfruttando la crescita delle festività natalizie. A Cramer piace FedEx, ma preferisce United Parcel Service (UPS) (che possiede la sua fiducia), perché è di trading molto vicino al basso della sua media a 52 settimane e offre un rendimento del 3,25%. FedEx ha un 23,25 miliardi dollari di capitalizzazione di mercato. Soros ha quasi 70 milioni di dollari nel titolo FDX in azioni comuni e opzioni call.

AT&T (T)
A Jim Cramer piace AT&T per la forte protezione del rendimento in un mercato incerto. Soros ha aumentato la sua posizione nel titolo del 7% di recente. AT&T sta cercando di aggirare l'offerta del Dipartimento di Giustizia che ha bloccato la fusione con la rivale T-Mobile. Questo gigante delle telecomunicazioni ha una capitalizzazione di 163 miliardi dollari e rendimenti del 6,25% annui. Soros ha quasi 68 milioni di dollari con posizione rialzista in AT&T.



IBM Corp. (IBM)
IBM offre soluzioni integrate per aiutare le aziende a risolvere problemi tecnologici. L'azienda ha una capitalizzazione di mercato 192 miliardi di dollari e dividendi del 1,9%. Soros ha avviato una nuova posizione del marchio IBM nel secondo trimestre. Louis Navellier di Navellier and Associates ha il 2,55% del suo portafoglio nel titolo IBM pure.

American Science and Engineering (ASEI)
Questa società opera nell'ambito della prevenzione e protezione della sicurezza nazionale e produce scanner a raggi X in una varietà di formati. Cramer ha fornito una raccomandazione Buy per questo titolo, ma solo quando va il titolo sarà sceso abbastanza da offrire un buon punto di ingresso. ASEI ha un dividendo del 1,875%.

Potash (POT)
Sul tema della carenza alimentare globale Cramer ha raccomandato la migliore delle società di fertilizzanti con l'ipotesi che una classe media in aumento in tutto il mondo aumenta la domanda per i polli, mucche, ecc e che tutti si nutrono di grano. Cramer consiglia l'acquisto su un pullback. Mohnish Pabrai ha una posizione del 19% del titolo. Soros ha aumentato la sua posizione in POT del 47% durante il secondo trimestre.

USB Bancorp (USB)
Anche se Jim Cramer non è un amante dei titoli finanziari, la sua fiducia è stata data a UBS della quale possiede azioni. Uno dei pochi titoli finanziari che offre una resa niente meno che il 2,25%. La banca ha una capitalizzazione di mercato 42,25 miliardi di dollari. Soros ha avviato una nuova posizione nel titolo USB durante il secondo trimestre.

Caterpillar (CAT)
Cramer ha dato una raccomandazione Buy a Caterpillar, soprattutto se il titolo dovesse colpire gli 80 dollari. United Rentals (URI) è un distributore CAT che ha segnalato il tutto esaurito degli impianti il mese scorso. Ken Fisher Fisher Asset Management detiene una partecipazione particolarmente ampia di azioni Caterpillar.

Cramer ha detto CAT è stato uno dei più migliori titoli da possedere in questo mercato, e pensa che sia incredibilmente a buon mercato. Caterpillar è scambiato a 14 volte gli utili e offre il 6,05 di utili per azione. Soros ha avviato una nuova posizione del marchio nel corso del secondo trimestre.

Altria (MO)
Uno dei più alti rendimenti al Nasdaq, Cramer ha approvato la proprietà di questa holding del tabacco. Soros ha avviato una piccola nuova posizione in Altria (MO) durante il secondo trimestre.

Altria Group, Inc. è una società holding. A partire dal 31 dicembre 2009, Altria Group, Inc. società interamente controllate incluse Philip Morris USA Inc. (PM USA), che è impegnata nella produzione e vendita di sigarette senza fumo e di alcuni prodotti negli Stati Uniti; UST LLC ( UST), che tramite le sue controllate si occupa della produzione e vendita di prodotti non da fumo e del vino, e John Middleton Co. (Middleton), che è impegnata nella produzione e vendita di sigari fatti a macchina di grandi dimensioni e tabacco da pipa. Philip Morris Capital Corporation (PMCC), un'altra società interamente controllata da Altria Group, Inc., gestisce un portafoglio di leasing su leveraged finance e diretto.

Amazon (AMZN)
Un utente ha chiesto a Cramer durante la una puntata della strasmissione Mad se Amazon era considerata una vera azienda tech. Cramer ha risposto che si tratta più di una semplice tech. Si tratta di un magazzino al dettaglio, il più grande del mondo, in effetti. Cramer consiglia vivamente il titolo visto in crescita per i prossimi anni.

Questo mega rivenditore è entrata con successo nello spazio internet mobile con il suo Kindle e-Reader. L'azienda ha una capitalizzazione di mercato di 98 miliardi dollari. Louis Navellier di Navellier e Associati ha ridotto la sua posizione del 5%.
Soros ha tagliato la partecipazione in AMZN del 96% nel secondo trimestre.

Express Scripts (ESRX)
Express Scripts sta seguendo la fusione con Medco Health e il suo completamento è previsto per l'inizio del 2012. La società farmaceutica ha una capitalizzazione di mercato di 21,3 miliardi dollari. Steven Cohen di Sac Capital Advisors ha ridotto la sua posizione del 15%.

Oracle (ORCL)
Questo tecnologico domina il mercato enterprise e ha appena ricevuto recensioni contrastanti da una serie di società finanziarie. Mentre RBC Capital ha declassato, Credit Agricole e FBR entrambi hanno fatto un upgrade. RBC era preoccupato strategia combinata hardware-software dell'azienda e che dei concorrenti togliessero quote di mercato.

Quale società tecnologica può essere un buon acquisto in questo mercato, Cramer ha detto che devono avere l'esposizione a mercati finali forti, alti rendimenti e un solido bilancio. Oracle ha tutti e tre. Inoltre i nuovi prodotti aiuteranno l'azienda a prendere quota di mercato e guadagni a due cifre. Anche in questo mercato è riuscita a fornire il 17% di crescita degli utili. Il titolo è relativamente a buon mercato. Soros ha una posizione molto piccola in questo gigante del software.

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mercoledì 14 settembre 2011

La via più sicura al posto dei Bond, titoli ad alto dividendo. Ecco alcuni esempi.

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Il nostro One Million Dollar Portfolio da inizio anno sta realizzando il 14.82%

Il nostro Stock Win Usa Portfolio da inizio anno sta realizzando il 23.19%

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In questi momenti assai difficili, con l'altissima incertezza in Europa, il rallentamento dell'economica americana, molti investitori fuggono dai listini di borsa per cercare rifugio nei bond, ma fuggire dalla borsa in questi momenti è un grosso errore. Infatti le blue chip stanno fornendo una rendita molto al di sopra dei treasury USA a 10 anni. Alcuni di questi titoli hanno addirittura un rendimento di dividendo migliore rispetto alla loro offerta obbligazionaria.
Le obbligazioni (dette anche bond, come spesso sentiamo dire in tv) sono dei titoli di debito emessi dalle società al fine di ottenere un finanziamento. Chi acquista questi titoli, diventa un finanziatore della società ed ha diritto a ricevere solo ed esclusivamente gli interessi pattuiti all'acquisto dei titoli, indipendentemente dall'andamento della società.
Il problema con le obbligazioni

Le obbligazioni hanno una volatilità minore rispetto alle azioni, per questo motivo tradizionalmente sono viste come un porto sicuro dagli investitori. In più offrono un pagamento regolare degli interessi avendo come priorità la liquidazione.
Il contro però deriva dallo stato dei tassi di interesse talmente bassi che che gli stessi investitori vedono un leggero rischio nel proprio asset.

Questo è solo uno dei motivi per cui un investitore dovrebbe avere timore di questo tipo di legame e concentrarsi invece su una vasta gamma di titoli che offrono dividendi.

Di seguito vi elenchiamo tre motivazioni del perché i titoli che offrono dividendi sono migliori delle obbligazioni a lungo termine.

1. Bassi tassi d'interesse
Gli investitori domandano un reddito fisso indipendentemente dai tassi , accettando ogni tipo di resa, anche quelli che sono collocati al di sotto del livello di inflazione.
Ma con i tassi bassi gli investitori non solo stanno perdendo potere d'acquisto, i loro bond diminuiranno di valore se e quando i tassi di interesse cominceranno a salire.

2. I bond a 100 anni
Una soluzione per i tassi bassi sembra essere l'alto rendimento dei bond 100 anni. Ma mentre gli investitori saranno in grado di ottenere un alto rendimento dai bond a 100, essi otterranno anche un ripido aumento dei costi. Quante società centenarie puoi nominare ? Solo poche delle aziende presenti sul mercato hanno un elevato profilo di business capace d'essere vincenti per il prossimo secolo. Così, mentre da un lato si potrebbero ottenere dei tassi di guadagno elevati, bisognerà aggiungere il rischi d'impresa.

3. Debolezza degli accordi sui bond
Con i prezzi così bassi, gli investitori sono stati disposti ad accettare condizioni di prestito più deboli, o accordi, al fine di guadagnare cifre leggermente superiori. Tra le altre cose, gli accordi limitano le azioni che le aziende possono fare per proteggere il capitale degli investitori obbligazionari. Se la situazione economica diventa più recessiva, gli investitori obbligazionari non potranno godere delle protezioni che pensano di aver ottenuto acquistando bond di una data azienda.

E allora tu cosa farai ?
Con dubbia opportunità per gli investitori obbligazionari conservativi, i titoli che offrono dividendi sembrano un'alternativa molto interessante. Quali investitori di titoli azionari potete approfittare dei prestiti a basso tasso che le aziende hanno richiesto per ricerca e sviluppo per generare rendimenti solidi, in più si ottiene un flusso di reddito migliore che cresce nel tempo, aiutando a superare le devastazioni dell'inflazione. Anche le più sicure obbligazioni societarie non possono promettere questo.

Di seguito vi segnaliamo alcune società con ottimi dividendi che possono sostituire tranquillamente un investimento obbligazionario.

Il settore migliore dove investire il proprio denaro in un periodo di incertezza è forse quello delle utilities. Con una parte significativa della loro attività derivanti da operazioni regolate, possono offrire un rendimento costante in quasi tutti i clima economici. I loro alti dividendi aiutano a mantenere costante il prezzo del titolo, il che significa una minore volatilità. E bassa volatilità è uno dei principi chiave alla base portafoglio.

National Grid (NGG)
NYSE - Market Cap.: 34.78 miliardi $
E' una società internazionale di elettricità e gas. National Grid è proprietaria della rete di trasmissione di energia elettrica in Inghilterra e Galles, e gestisce il sistema in Gran Bretagna. La società possiede e gestisce anche il gas ad alta pressione del sistema di trasmissione in Gran Bretagna e la sua attività di distribuzione del gas è offerto a 11 milioni di abitazioni ed imprese. Negli Stati Uniti, National Grid fornisce elettricità a circa 3,3 milioni di clienti in Massachusetts, New Hampshire, New York e Rhode Island, e gestisce la rete elettrica di Long Island. National Grid possiede oltre 4.000 megawatt di produzione di energia elettrica contratte che fornisce energia a oltre un milione di clienti.



Southern Company (SO)
NYSE - Market Cap.: 35.02 miliardi $
The Southern Company possiede Alabama Power Company (Alabama Power), Alabama Power Company (Alabama Power), Georgia Power Company (Georgia Power), Gulf Power Company (Gulf Power), e Mississippi Power Company (Mississippi Power), ognuno delle quali è una società operativa di pubblica utilità . Le società operative tradizionale erogano servizio elettrico negli Stati di Alabama, Georgia, Florida e Mississippi. Inoltre, Southern Company possiede Southern Company Power (Power Sud), che è anche una società di utilità operativa. Southern Power acquista, detiene e gestisce le attività di generazione e vendita di energia elettrica. Il 12 marzo 2010, Southern Energy Renewable Energy ha acquisito First Solar.



Exelon Corp. (EXC)
NYSE - Market Cap.: 28.89 miliardi $
La società opera attraverso le sue filiali principali: Exelon Generation Company, LLC (Generation), Commonwealth Edison Company (ComEd) and PECO Energy Company (PECO). Generation è un programma di utilità pubblica. La sua attività è costituita dalla proprietà di impianti di generazione elettrica, le sue operazioni di commercializzazione all'ingrosso di energia e le sue operazioni di vendita al dettaglio. ComEd fornisce fornitura energetica ad imprese tramitel'acquisto e la vendita al dettaglio regolati di energia elettrica, e la fornitura di servizi di trasmissione e distribuzione. Al 31 dicembre 2010, ComEd aveva circa 66.200 clienti retail (clienti principalmente commerciali e industriali). PECO consegna fornitura energetiche ad industrie tramite l'acquisto e la vendita al dettaglio regolati di energia elettrica.



Ogni azienda ha un dividendo elevato e un payout ratio sostenibile. National Grid è un titolo che ha continuato a svolgere bene in un clima economico volatile. In breve, l'utility del Regno Unito offre risorse indispensabili e operazioni regolate.

Exelon fornisce energia a basso costo dalle sue stabili centrali nucleari, dando un vantaggio di prezzi rispetto ai combustibili fossili. La futura legislazione ambientale che limita le emissioni di carbonio potrebbe contribuire a dare alla società un vantaggio ancora più grande.

Southern è interessante per la sua buona regulatory relationships, che le permette di alzare i tassi e la crescente popolazione nella sua area di servizio (il Sud degli Stati Uniti). Mentre il titolo è il più costoso è ancora solido sul lungo termine.

2. Blue chip di alta qualità
Johnson&Johnson (JNJ) offre un rendimento del 3,5%. Negli ultimi cinque anni l'azienda è riuscita a crescere il suo payout di circa il 10% all'anno.

Intel (INTC) dovrebbe essere un altro titolo interessante per gli investitori del reddito. Con il suo 4,2% di rendimento e la sua posizione dominante gli investitori non dovrebbero preoccuparsi di questo titolo che offre dividendi da decenni. La società ha acquistato quasi 7,7 miliardi dollari in titoli negli ultimi quattro trimestri e ha un P/E di appena 9.

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venerdì 9 settembre 2011

Disoccupazione America: il piano di Obama per salvare gli States

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Il nostro One Million Dollar Portfolio da inizio anno sta realizzando il 16.30%

Il nostro Stock Win Usa Portfolio da inizio anno sta realizzando il 23.61%

Obama ha annunciato un piano brillante per abbassare la disoccupazione negli Stati Uniti. Un'immissione di 450 miliardi di dollari per passare dall'attuale 9,1% al 7,5% nei prossimi anni. Investimenti pubblici, grandi opere infrastrutturali, inclusa la modernizzazione di 35.000 scuole, questi sono i temi più importanti. La campagna elettorale è decisamente cominciata e non si risparmiano colpi, l'idea Obama è chiara ed ingegnosa. Se i repubblicani non approveranno il piano di salvataggio saranno additati come i soli responsabili del disastro ipotetico dell'America. Traditori della patria, a tanto si arriverà. Se invece i repubblicani accetteranno il piano di Obama, il presidente americano avrà scavato una importante fondamenta per il secondo mandato.

Intanto però i repubblicani resistono e chiedono riduzioni fiscali ma anche tagli alla spesa pubblica che Obama non sembra voler toccare. E questo è un dato negativo, perchè con la maggioranza alla camera Obama potrebbe avere difficoltà a far approvare tutto il suo piano, dove i leader della maggioranza repubblicana hanno segnalato la loro opposizione a nuove spese che si aggiungono al deficit del bilancio federale. Obama, in un discorso del 5 Settembre a Detroit, ha affermato che avrebbe sfidato i Repubblicani nel trovare un accordo sugli sgravi fiscali, che dovrebbero avere come principale obiettivo la classe media americana, e tradursi in uno stimolo per la spesa dei consumatori.

Il piano di lavoro di Obama si allinea al suo pacchetto di stimolo economico da 830 miliardi dollari del 2009 in cui, allo stesso modo, si sottolineava l’importanza dei tagli fiscali, degli investimenti in infrastrutture e dell’assistenza alle amministrazioni locali.

L’alto tasso di disoccupazione ha aumentato i timori che l’economia potrebbe andare verso un’altra recessione. La crescita dell’occupazione netta pari a zero nel mese di agosto è la dimostrante di una situazione di stallo economico e di una crisi del debito europeo che ha spaventato anche le aziende e i consumatori. Ecco perché Obama punta tutta la sua rielezione sulla lotta contro la disoccupazione.

Il tema disoccupazione e il rilancio dell’economia saranno al centro dell’attenzione nei prossimi mesi, con l’avvicinarsi delle elezioni nel 2012. Anche Mitt Romney, tra i Repubblicani che potrebbe fronteggiare Obama alle prossime Presidenziali, ha avanzato una proposta basata su 59 punti per rilanciare l’economia, incentrata nella riduzione delle imposte al ceto medio.

Almeno il 70% circa dei 450 miliardi per lo stimolo occupazione sarà dedicato alla riduzione della pressione fiscale per i lavoratori o per gli aiuti ai disoccupati. Il restante 30% sarà dedicato a progetti infrastrutturali come programmi per le attrezzature scolastiche.

Negli Stati Uniti i dipendenti pagano il 6,5% di trattenuta fiscale in busta paga e vedranno confermato uno sconto di circa 2 punti percentuali, al 4,5%. L'altro 6,5% è a carico delle aziende per un totale del 13% di trattenute fino a un tetto massimo salariale, altamente regressivo. Ai datori di lavoro che assumono disoccupati in cerca di lavoro da oltre sei mesi, un bonus di 4.000 dollari. Alle famiglie dei lavoratori dipendenti, 1.500 dollari di alleggerimento della trattenuta fiscale in busta paga.

Innanzitutto grazie agli sgravi fiscali: il presidente vuole dimezzare quella "payroll tax" che è la ritenuta alla fonte sulle buste paga, il "cuneo fiscale" ripartito fra dipendenti e imprese per finanziare la Social Security. Un esempio del suo effetto: per una piccola impresa con 50 dipendenti il risparmio netto equivale a 80.000 dollari.

Così Obama spiega il suo programma di rilancio:
Stasera ci riuniamo qui in un momento di urgenza per la nostra nazione. Continuiamo ad affrontare una crisi economica che ha lasciato milioni di nostri concittadini senza lavoro, e una crisi politica che ha peggiorato le cose, ma i milioni di americani senza lavoro non hanno tempo da perdere con i giochi della politica. Sono cresciuti in un'America dove il duro lavoro e il senso di responsabilità venivano premiati. Se ti comportavi bene, in questo paese potevi farcela. Ma da decenni il nostro contratto sociale sta disintegrandosi.
Mentre la maggioranza degli americani fa fatica ad arrivare a fine mese, una minoranza opulenta e le grandi imprese godono di privilegi fiscali esclusivi. Warren Buffett paga un'aliquota fiscale inferiore a quella della sua segretario: uno scandalo che lui stesso ci chiede di abolire.
La normativa fiscale dovrebbe favorire le imprese che creano più lavoro, non quelle che possono permettersi i migliori lobbisti, non è lotta di classe, è matematica, ci sono scelte da fare ed è chiaro dove sta l'interesse della maggioranza degli americani.

La Federal Reserve
Intanto la Fed non lesinerà sforzo alcuno per irrobustire la crescita economica Usa e ridurre il tasso di disoccupazione. Lo ha assicurato il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, durante un discorso all'Economic Club del Minnesota.
La Fed è pronta ad agire per sostenere l'economica americana e dispone delle misure necessarie ma non ha ancora deciso se metterle in campo.
Queste sono le parole di Ben Bernanke nella sua ultima seduta del 8 Settembre prima della prossima in programma il 20-21 Settembre. Diciamo che il discorso non si allontana molto da quello di fine Agosto durante l'incontro a Jackson Hole con i banchieri centrali, il numero uno della Fed ha lasciato aperta la porta a nuove misure di stimolo ma non ha specificato quando queste misure saranno applicate ne quali potrebbero essere.

Bernanke ha anche parlato di una gamma di strumenti per ridare stimolo monetario aggiuntivo. Due sono i programmi che la Fed potrebbe intraprendere:

1) Spostamento del portafoglio dei titoli del tesoro in mano alla banca centrale con meno Bond a breve scadenza e più titoli a lunga scandeza.

Il FOMC si attende un tasso di crescita più lento rispetto a Giugno con un possibile ulteriore rischio di un peggioramento dell'outlook economico. La Fed ha una gamma per fornire ulteriore stimolo monetario, abbiamo discusso dei pro e contro di questi strumenti ad Agosto.

L'obiettivo sarebbe quello di abbassare i tassi a lungo termine per favorire l'espansione economica.

2) Altro lancio di acquisti di buone del tesoro e di titoil legati ai mutui che la Fed ha già in portafoglio per un totale di 2320 miliardi di dollari.

Qualunque sia la strada che la Fed sceglierà di utilizzare per aiutare l'economia del paese, i rischi dell'inflazione non ci sono, sempre secondo Bernanke, che non è preoccupato di una ulteriore crescita dei prezzi.

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

mercoledì 7 settembre 2011

L'imminente fallimento della zona Euro

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Il nostro One Million Dollar Portfolio da inizio anno sta realizzando il 14.53%


Vi è mai capitato di guardare in tv un bel film dove c'è un detonatore con una bomba e un timer impostato ad una certa ora ? Stiamo lì incollati in attesa dello 00:00 per vedere cosa accade. Solitamente nei film spunta fuori un eroe che con un miracolo insperato taglia il cavo giusto a 00:01. L'Europa è un po come quel film, solo che a salvarla purtroppo non esiste alcun eroe.

Il mondo in questo momento ha un problema. Tutte le sue principali economie stanno rallentando, Stati Uniti, Europa e Giappone sembrano proprio non avere la forza per uscire da questo momento di crisi economica. Il Giappone è in crisi da anni e per dargli una mano madre natura ha deciso pure di scatenargli addosso tutta la sua ira. Gli Stati Uniti sono alle prese con un presidente che promette milioni di posti lavoro (già sentita questa) senza neanche avere l'idea di cosa stia accadendo al suo paese. In un sondaggio di qualche giorno fa alla domanda “pensi che il tuo presidente stia lavorando bene per risolvere il problema economico del paese ?” L'81% degli americani hanno risposto no. Un applauso ad Obama che è riuscito a fare peggio di Carter che alla stessa domanda trentanni fa si beccò niente meno che il 78% di no.

Per quanto riguarda l'Europa, beh, non aggiungiamo altro agli innumerevoli articoli negativi che sono volati in questi giorni sulla cattiva gestione dell'intero pacchetto economico dell'Eurozona.

Il problema di questi problemi, perdonate il gioco di parole, è che queste grandi economice trainano anche quelle più più piccole, quindi come un domino, se cadono gli Stati Uniti, cade la Cina. Se cade la Cina, cade l'India e se cade l'India Dio solo sa cosa può cadere.

Quello particolarmente preoccupante è il famoso effetto blow-up che sta per abbattersi sull'Europa. L'Europa è un continente famoso per la sua interconnessione finanziaria ben gestita e la sua popolazione culturalmente risparmiatrice. Una sua caduta preoccupa di più che i problemi di rallentamento dell'economia americana, anche se ci sono alcune analogie con la situazione degli States. I loro governi e le banche centrali hanno perseguito politiche monetarie e fiscali sconsiderate per anni ed ora ne pagano le conseguenze.

Politicamente i leader dei governi europei stanno pagando una perdita di fiducia e di voti, proprio come Obama negli Stati Uniti. Hanno speso grandi somme di denaro per stimolare la ripresa nel tentativo di un non certo salvataggio, proprio come la Fed ha fatto con un investimento di 600 miliardi di dollari questa primavera.

Il deficit e i debiti stanno affossando tutti e due i paesi e le economie come conseguenza dimostrano enormi incertezze.

Ma strutturalmente come possiamo accostare l'Europa e gli Stati Uniti ? Possiamo immaginare l'America dove ogni stato è sovrano ma tutti fanno capo alla FED. Alcuni stati spendono più di altri e quando si trovano in difficoltà chiedono aiuto alla Fed che acquista il loro debito per tenerli a galla mettendo in difficoltà gli Stati che invece utilizzano programmi economici e sociali più intelligenti.

Secondo l'Unione Europea questa idea renderebbe l'Europa più unita. Ma come è possibile ?



Guardando la tabella qui sopra viene in mente una sola cosa, l'Europa ha le spalle al muro. La Grecia presto andrà in default a causa del proprio debito sovrano. Martedì i rendimenti sui bond annuali hanno raggiunto il 60%. E' un segno che gli investitori non hanno fiducia nella capacità del governo greco di ripagare il proprio debito.

Il fondo monetario della BCE sta cercando di creare uno strumento di stabilità finanziaria (EFSB) al fine di cautelarsi ulteriormente nel caso del default Grecia. Hanno già impegnato 110 miliardi di euro e stanno cercando di mettere insieme un pacchetto di altri 109 miliardi. Ma la Finlandia insiste perchè gli aiuti alla Grecia siano seguiti da garanzie collaterali, e come biasimarla. In poche parole la Finlandia chiede che la Germania e la Francia garantiscano il contributo che la Finlandia verserà per aiutare la Grecia. Ma qui siamo al ridicolo.

La Grecia ha perso ogni bersaglio fiscale. Stanno cercando di portare il loro deficit al 7,6% del PIL attraverso misure di austerità più elevate, ma sembra che ancora una volta viaggeranno intorno all'8,5%. In pratica chiedono ai greci di fare qualcosa che non vogliono fare, e per le strade di nuovo i cittadini girano in segno di protesta.

Se la Grecia cade in default, allora si aprirà il proverbiale vaso di Pandora. Le banche europee, diverse dalle banche greche, detengono 46 miliardi di euro del debito pubblico greco. La Belga Dexia da sola detiene il 39% del debito sovrano greco, quello della Commerzbank in Germania è circa il 27%. Secondo il Wall Street Journal ci sono debiti sconosciuti agli assicuratori e alle banche d'investimento.

The International Accounting Standards Board (IASB) ha messo in guardia le banche sul debito greco in loro possesso. Il fatto è che queste banche sono sottocapitalizzate e in difficoltà. Il loro "stress test" sono una finzione. La liquidità sta iniziando a ridursi nel loro sistema bancario a causa di questi nervosismi. Rabobank, per esempio, ha detto che sta alzando cautamente i prestiti interbancari. Nel complesso il credito sta cominciando a stringere rendendo nervosi i depositanti del debito greco

In altre parole, gli europei hanno creato un problema che non riescono a risolvere.

Ecco le loro alternative:

1) Salvare la Grecia, con lo spettro che Italia e Spagna siano i prossimi obiettivi da aiutare. Questo non è attraente per Germania e Francia che conoscono i loro contribuenti e sanno che dovranno sopportare la maggior parte della spesa.

2) Avere un buy della BCE per il debito greco, se necessario, per mantenere a galla la Grecia. Il problema è che l'inflazione e le prospettive sono negative per tutti i paesi, paganti e non.

3) Optare per una unione fiscale per cui Bruxelles controlli la spesa e la tassazione. O almeno come Sarkozy e la Merkel propongono, coordinare le loro politiche di bilancio e fiscali e passare un emendamento per creare un equilibrio di bilancio di ciascun paese. In bocca al lupo.

Quale di queste politiche saprà soddisfare al meglio gli obiettivi necessari per migliorare i danni peggiori:

1) Eliminare la necessità della BCE di acquistare obbligazioni continuamente sui mercati secondari;

2) Garantire che i paesi con problemi abbiamo accesso ai finanziamenti;

3) Impedire che i paesi forti siano trascinati da quelli più deboli.

Quale delle suddette politiche impedirà l'inadempimento della Grecia ? lascerà i paesi ricchi fuori dai guai ? Creerà enormi liquidità nella zona euro ? Salverà le banche?

La risposta numero 2 è quella ovvia, quella che non colpirà i contribuenti delle economie potenti dell'Unione europea, che ridurrà l'effetto del debito sovrano, che rafforzerà le riserve delle banche insolventi (almeno sulla carta), e metterà il problema fuori dalla porta per un altro giorno.

La risposta numero 2 consentirà ai contribuenti di Germania, Francia e Belgio, le cui banche detengono un sacco di debito pubblico e privato greco, di rimanere fuori dai guai perché la Grecia sarà in grado di rimborsare i loro obblighi in un euro svalutato. Cioè, i contribuenti di quei paesi non dovranno pagare per disincagliare le loro banche. O, peggio, una Grecia inadempiente.

Questo piano non risolve nulla se non nel brevissimo termine. Subito dopo, l'inflazione scioglierà gran parte del debito sovrano della zona euro e del debito privato e i risparmiatori saranno derubati del loro capitale. Tale capitale sarà distrutto e consumato dall'inflazione dei prezzi. Le loro economie continueranno a ristagnare, la disoccupazione rimarrebbe alta, le entrate fiscali alla fine declinerebbero in termini reali e saremo nuovamente di fronte agli stessi problemi di oggi. Non c'è modo di evitarlo.

L'Unione Europea deve affrontare un problema irrisolvibile, un problema che ha creato da sola. Non si può avere una unione monetaria senza unione fiscale. Almeno quando nessuna nazione ha l'obbligo di fair play finanziario.

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venerdì 2 settembre 2011

I titoli che offrono dividendi da tenere in portfolio per sempre

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Il nostro One Million Dollar Portfolio da inizio anno sta realizzando il 16.03%

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Varie volte quest'anno ci siamo trovati a scrivere articoli che segnalavano ottimi titoli che fornissero alti dividendi, questo perchè siamo estremi difensori della politica del reinvestimento dividendi, una politica che nel tempo ha pagato e che nel tempo pagherà, ne siamo certi.
In economia il dividendo è quella parte di utile che viene consegnato (in gergo: distribuito) da una società ai suoi azionisti.  La decisione di distribuire il dividendo è ratificata dall'assemblea ordinaria, ma è una tipica decisione degli amministratori, che dopo aver definito il bilancio prevedono l'erogazione in tempi, modi e quantità, tenendo conto delle necessità d'investimento dell'azienda. Come già accennato, non viene distribuito l'intero utile, ma una sola parte di esso in quanto una percentuale va accantonata per legge come "riserva legale" ed un'altra variabile, a riserva straordinaria per i rinvestimenti o finalità aziendali.
Il dividendo può essere distribuito in un'unica soluzione annuale, in due soluzioni semestrali o nel caso di aziende quotate ni borsa a Wall Street, ogni tre mesi.
Negli ultimi anni le aziende statunitensi hanno pagato circa il 40% del loro reddito netto di dividendi in contanti. Tuttavia, un numero significativo di imprese non paga dividendi, mentre altre pagano i loro dividendi superando il loro reddito e indebitandosi. 

La scelta di pagare dividendi per una società è molto importante perché determina il flusso di fondi e di investitori ai quali questi fondi sono conservati dalla ditta per il reinvestimento. La politica dei dividendi può anche fornire informazioni al titolare di azioni riguardo le performance aziendali.

Di seguito vi segnaliamo cinque titoli che hanno superato tutti i test più inimmaginabili e che hanno dimostrato di essere titoli perfetti come investimento sulla crescita del prezzo che come dividendi da rendita. 

Procter & Gamble Company (PG) 
La Procter & Gamble Company (PG) è focalizzata sulla fornitura di beni di consumo confezionati. I prodotti della società sono venduti in oltre 180 paesi in primo luogo tramite la grande distribuzione, negozi di alimentari, negozi di appartenenza, negozi ad alta frequenza e di quartiere. Servono molti consumatori nei mercati emergenti operando in circa 80 paesi. Al 30 giugno 2010, P&G era composta da tre unità di business globali (GBUs): bellezza e cura del corpo, salute e benessere e cura della casa. Le vendite di Wal-Mart Stores e le sue affiliate rappresentano circa il 16% dei suoi ricavi totali durante l'anno fiscale conclusosi il 30 giugno 2010 (anno fiscale 2010).

PG non ha ancora annunciato il suo prossimo pagamento dei dividendi. Le azioni della società sono attualmente scambiate a 63,30 dollari. L'ultima data della dichiarazione secondo il consiglio di amministrazione per lo stacco del dividendo è stato il 22 Luglio 2011. Il dividendo annunciato per il terzo trimestre del 2011 è stato di 0.525 dollari ad azione. Quindi, per l'intero anno, il dividendo annualizzato è attualmente pari a (0,525 X 4 Q = 2.10 $).

La discesa a 60 dollari a Luglio ha avuto come risultato la probabilità di aumentare il proprio dividendo per il trimestre in corso. Procter and Gamble potrebbe anche prendere in considerazione la possibilità di riacquistare le proprie azioni in tali circostanze dal momento che potrebbe considerare il riacquisto di azioni come la sua migliore opzione.

In un simile scenario PG potrebbe anche prendere in considerazione l'opzione di conservare i soldi per questo trimestre in corso e di investire in buoni del tesoro rendimento con rendimento al 10%. La capitalizzazione di mercato di PG è 171,82 miliardi dollari.

L'utile per azione di PG è attualmente di 3,93 $ il quale indica un segno positivo per quanto riguarda la redditività delle sue operazioni.

Merck & Company (MRK) 
Merck & Co., Inc. (MRK) è una società globale di assistenza sanitaria. Merck offre soluzioni attraverso i suoi medicinali soggetti a prescrizione, vaccini, terapie biologiche, salute degli animali e prodotti per la cura che commercializza attraverso la sua joint venture. Merck opera in quattro segmenti: Farmaceutico, salute degli animali, cura personale dei consumatori e il segmento Alliances. Il segmento farmaceutico comprende farmaci per la salute e vaccini commercializzati direttamente dalla società o tramite joint venture. Composti di agenti terapeutici e preventivi, venduti con prescrizione medica per il trattamento di varie patologie. L'azienda vende questi prodotti sulla salute principalmente a grossisti e rivenditori di farmaci, ospedali, agenzie governative e operatori sanitari.

Merck ha avuto un crollo nel prezzo del titolo nell'ultimo periodo. Il prezzo delle azioni è sceso da un massimo 32,23 dollari a 31,86 dollari indicando un tasso di crescita negativo del'1,15%. Una delle ragioni principali per tale declino nel caso delle azioni farmaceutiche potrebbe essere legato al calo dei margini lordi rispetto al trimestre scorso o forse alla sua ridotta posizione di cassa.

La società può anche spendere molti soldi in ricerca e sviluppo in quanto l'anno fiscale sta volgendo al termine e può avere in programma di introdurre un nuovo lancio di prodotto per i propri clienti. L'ultima data di dichiarazione dividendo per il terzo trimestre è stata il 26 Luglio 2011. Per il quarto trimestre la società potrebbe considerare un'opzione che consente di conservare la propria liquidità per il nuovo anno fiscale 2012 al fine di finanziare le sue operazioni in materia di marketing.

Quindi per gli investitori che preferiscono dividendi, MRK è un acquisto ideale per il momento da quando ha previsto una politica di alti dividendi nel prossimo futuro.

Diageo (DEO)
Diageo plc (DEO) opera nel settore delle bevande con una serie di marchi internazionali. Diageo produce e distribuisce una serie di marche di alcolici tra cui birra e vino. La gamma di marchi premium che produce e distribuisce comprende la vodka Smirnoff, Johnnie Walker whisky, Baileys Original, il rum Captain Morgan, Jeb scotch whisky, gin Tanqueray e Guinness. In più ha anche i diritti di distribuzione per il brand di tequila José Cuervo in Nord America e in molti altri paesi. La marca di birra migliore in assoluto di Diageo è la gigante Guinness. Opera in Nord America, Europa e Asia Pacifico. Nel giugno 2010, la società ha aumentato la sua quota di partecipazione del gruppo a Londra.

La ragione principale per tale apprezzamento del prezzo del titolo è legato alla crescita delle vendite del 7% per l'azienda negli ultimi cinque anni. La crescita degli utili negli ultimi cinque anni è stato affidabile. Il dividend yield attuale del 3,26%, dividendo annualizzato di 2,47 dollari e una crescita dei dividendi nell'ultimo quinquennio del 5% indica forti risultati finanziari. La società non ha tuttavia ancora annunciato un dividendo fino ad ora per i suoi azionisti.

Il motivo principale potrebbe essere legato allo stato patrimoniale dell'azienda che è attualmente debole a causa della sua eccessiva politica del debito concentrata al fine di finanziare le sue operazioni. Il consiglio di amministrazione dell'azienda potrebbe prendere in considerazione la possibilità di reinvestire la sua resa allo scopo di finanziare le sue operazioni piuttosto che affidarsi pesantemente sul debito.

Tuttavia, un aumento del finanziamento del debito può costringere Diageo ad aumentare il suo dividendo per il prossimo anno fiscale. In un portafoglio diversificato Diageo offre una perfetta combinazione di diversità globale e una concentrazione che indicano un rifugio sicuro per gli investitori.

PepsiCo, Inc (PEP)
PepsiCo PEP) è una società globale di alimenti, snack e bevande. I marchi della società comprendono Quaker Oats, Tropicana, Gatorade, Lay, Pepsi, Walkers, Gamesa e Sabritas. La società è organizzata in quattro business: PepsiCo Foods Americhe (PAF), PepsiCo Beverages Americhe (PAB), PepsiCo Europa e PepsiCo Asia, Medio Oriente e Africa (AMEA). Le 4 unità di business di PepsiCo sono costituite da sei segmenti: FLNA, QFNA, LAF, PAB, Europa e AMEA. Il portafoglio della società comprende avena, riso e cereali a base di alimenti, così come le bevande gassate e non gassate. Le attività della società si trovano in Nord America (Stati Uniti e Canada), Messico, Russia e Regno Unito.

Le azioni della società sono scese da 63,70 $ a 63,02 $ nell'ultimo periodo. I rischi più percepibili per PepsiCo sono legati al breve termine. Come molte altre società di beni di consumo, PepsiCo sta lottando con il costo delle materie prime e l'inflazione. Dato che il prezzo dei beni aumentano come l'alluminio e il mais, il profitto di PepsiCo automatimente di corrode.

Come la maggior parte delle altre aziende del settore, PepsiCo, Inc. aumenterà i prezzi per compensare gli effetti dell'inflazione. Tuttavia se i costi di ingresso continuano ad aumentare a un ritmo sostenuto, gli investitori potrebbero vedere qualche profitto al ribasso il quale può indicare un ribasso dei dividendi. Dal momento che gli investitori preferiscono acquistare ad un tasso più basso e vendere ad un superiore, PepsiCo Inc. in questo momento è uno titoli migliori.

The Coca-Cola Company (KO)
Coca Cola è una società che vende la sua omonima bevanda non alcolica il tutto il mondo. La società possiede le licenze e commercializza oltre 500 marchi di bibite analcoliche, bevande frizzanti in primo luogo, ma anche una varietà di bevande come acqua, succhi, tè, caffè e bevande energetiche per lo sport. Possiede e commercializza anche i marchi di Diet Coke, Fanta e Sprite. Produce, commercializza e vende bevande concentrate come sciroppi. Opera in sei segmenti: Eurasia e Africa, Europe, Latin America, North America, Pacific, Bottling Investments and Corporate.

Un titolo da lungo tempo tra i favoriti di Warren Buffett, la più grande società al mondo di bevande società. Anche se la Coca-Cola è un simbolo americano, l'azienda ha un numero significativo di centri operativi in tutto il mondo. Si tratta di un'impresa politica per migliorare la sua posizione globale attraverso alleanze locali.

Coca-Cola ha più di 500 marche a livello globale, un'azienda molto molto redditizia con un dividendo annuale del 2,87 %. Ha forte presenza nei mercati emergenti e anche se la società non non dovesse fare alcun profitto ha abbastanza contanti per pagare gli attuali dividendi per i prossimi cinque anni. 

O-Metrix ha un punteggio di 5.5. Non alto come gli altri della lista top, ma l'attuale P/E ratio è ben al di sotto dello storico 15-20.

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