martedì 31 gennaio 2017

Bill Gates, analisi del suo portafoglio (prima di quattro parti)

In uno dei tanti libri che ho letto di Warren Buffett, spesso l’Oracolo di Omaha faceva riferimento a Bill Gates, l’uomo più ricco del mondo, come ad un amico. Bill Gates è molto di più, infatti, oltre ad aver seguito le orme di Buffett come investitore, Buy and Hold, il classico cassettista, nel suo portafoglio il 58% è costituito da azioni della Berkshire Hathaway (BRK.B), proprio la società di Warren Buffett.

La Fondazione Bill & Melinda ha un saldo di 18.5 miliardi dollari, infatti da quando Gates ha lasciato la Microsoft (MSFT) si è dato alla filantropia con sua moglie. Questo tipo di ricchezza è qualcosa che la maggior parte di noi può solo sognare. Non dimentichiamo che comunque Gates è un umano, è un investitore come noi, ha rivoluzionato il mondo con il suo Windows, ma è sempre alla ricerca di società sottovalutate per acquisti sul lungo termine, alcune delle quali diano anche buoni dividendi.

Come detto, Bill Gates è un amico personale di Warren Buffett, quindi non è una sorpresa vedere la Bill & Melinda Gates Foundation avere un approccio simile agli investimenti di Buffett. Nel suo portafoglio, elencato qui sotto infatti, possiamo vedere titoli ad alto rendimento di dividendo. La Fondazione Bill & Melinda possiede diverse aziende altamente redditizie, con vantaggi competitivi sostenibili. Molte delle società pagano dividendi agli azionisti e aumentano i dividendi nel corso del tempo.

Ecco i primi 4 titoli del suo portafoglio comporto da 16 azioni

Berkshire Hathaway (BRK.B)
Waste Management (WM)
Canadian National Railway (CNI)
Caterpillar (CAT)

Berkshire Hathaway (BRK.B)
Berkshire Hathaway (BRK-B)) occupa la maggior parte del portafoglio di investimento di Bill Gates (58%), ed è facile capire perché. E’ un titolo sicuro e con un ottimo management. Berkshire sotto la guida di Warren Buffett è cresciuta da un produttore tessile in difficoltà, in uno dei più grandi conglomerati nel mondo.

Berkshire Hathaway (BRK.B) per noi è un Buy. La nostra analisi di basa su aspetti fondamentali molto positivi, come l’ultima trimestrale, che dovrebbero aiutare questo titolo a superare la maggior dei suoi competitor del settore. I punti di forza della società sono la sua crescita dei ricavi, l’andamento del titolo solido, solida posizione finanziaria con livelli di debito ragionevoli. Riteniamo i suoi punti di forza superano il fatto che l’azienda ha avuto un deludente rendimento del capitale proprio.

La crescita dei ricavi di BRK.B ha leggermente superato la media del settore dello 0,1%. Poiché lo stesso trimestre di un anno fa, i ricavi sono leggermente aumentati dello 0,1%. La crescita dei ricavi non sembra aver però modificato le stime societarie anche in vista del calo degli utili per azione. Rispetto al suo prezzo di un anno fa, le azioni di BRK.B sono salite del 31,00%. Pensiamo che dovrebbe continuare a muoversi verso l’alto, nonostante il fatto che ha già goduto di un bel guadagno nel corso dell’anno passato.

I guadagni di Berkshire Hathaway per azione sono diminuiti del 23,6% nel trimestre più recente rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. Questa società ha registrato un utile volatile di recente. Ma riteniamo che sia
pronta per una crescita dell’EPS nel prossimo anno. Durante lo scorso anno fiscale, ha aumentato la sua
le sue stime dell’EPS a 9,77 dollari rispetto agli 8,06 dollari dell’anno precedente. Il mercato si aspetta un miglioramento dei guadagni (10.82 contro 9,77).

Berkshire Hathaway, analisi tecnica, breve periodo, trend line, medie mobili

Waste Management (WM)
Waste Management (WM) è l’incarnazione di una società con una certa sicurezza economica. Opera nella rimozione dei rifiuti e servizi di riciclaggio. Questo è un settore altamente concentrato, con pochi competitor nel grande mercato.

Waste Management (WM) per noi è un Buy. Secondo le nostre analisi, i punti di forza della società sono la solida performance del titolo, la crescita dei ricavi, la notevole redditività del capitale, un buon flusso di cassa e l’ampliamento dei margini di profitto.

Rispetto al suo prezzo di un anno fa, le azioni di WM sono salite del 33.35%, superando le prestazioni del mercato durante lo stesso periodo di tempo. Per quanto riguarda il futuro del titolo anche se quasi ogni titolo può scendere, WM dovrebbe continuare a muoversi verso l’alto, nonostante il fatto che abbia già goduto di un bel guadagno nel corso dell’anno passato.

Nonostante il suo fatturato in crescita, l’azienda ha sottoperformato la media del settore del 12,2%. Dal momento che nello stesso trimestre di un anno fa, i ricavi sono aumentati del 5,6%. Questa crescita dei ricavi non sembrano però aver toccato le stime societarie. Il rendimento del capitale è leggermente migliorato rispetto allo stesso trimestre di un anno prima. Questo può essere interpretato come una modesta forza nell’organizzazione societaria. Rispetto ad altre aziende nel settore, il ritorno sul patrimonio netto supera la media del settore e lo S&P500.

Il cash flow operativo netto è aumentato a 753 milioni o il 14,61% rispetto allo stesso trimestre dello scorso
anno. Nonostante un aumento del flusso di cassa, il tasso di crescita dei flussi di cassa sono ancora inferiori
al tasso di crescita media del settore del 25.12%.

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Canadian National Railway (CNI)
Canadian National Railway è l’unica linea ferroviaria transcontinentale del Nord America. Ha una rete enorme, circa 31.000 km di linea, che abbraccia tutto il Canada e gli Stati Uniti.

Canadian National Railway CO (CNI) per noi è un Buy. Gli investitori hanno cominciato a riconoscere i fattori positivi tra cui la crescita degli utili. Questo ha contribuito a guidare in alto le azioni di un +38.67% rispetto all’ultimo anno, con una crescita che ha superato quella dell’indice S&P500. Per quanto riguarda il futuro, anche se ogni titolo può scendere in un mercato orso, la società dovrebbe continuare a muoversi verso l’alto, nonostante il fatto che abbia già goduto di un bel guadagno nel corso dell’anno passato.

Ha migliorato gli utili per azione dell’11,9% nel trimestre più recente rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. L’azienda ha mostrato un profilo di guadagni positivi di crescita nel corso degli ultimi due anni. Durante lo scorso anno fiscale, ha aumentato le sue stime dell’EPS a 4,67 rispetto ai 4,40 dollari dell’anno precedente. Nonostante il fatturato in crescita, l’azienda ha sottoperformato rispetto al settore del 6,0%.
Dal momento che nello stesso trimestre di un anno prima, i ricavi sono leggermente aumentati dell’1,6%. La crescita dei ricavi della società sembra aver contribuito ad incrementare l’utile per azione.

Il margine di profitto lordo è piuttosto elevato, attualmente e al 53,00%. E’ aumentato rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, insieme al margine di profitto netto del +31,64% e al di sopra di quello della media del settore.

Canadian National Railway CO (CNI), analisi tecnica, media mobile, lungo periodo, settore ferrovia

Caterpillar (CAT)
Caterpillar è un marchio forte con una posizione industriale dominante. Produce macchinari pesanti, soprattutto per i settori delle costruzioni e minerari. Il 2016 è stato un anno da dimenticare per Caterpillar. Il forte calo dei prezzi dei metalli preziosi ha pesato sulla domanda dei macchinari pesanti. Ad esempio, i guadagni di Caterpillar per azione sono scesi di quasi la metà nel terzo trimestre.

Secondo la nostra analisi, non è il momento per entrare in Caterpillar (CAT). I principali fattori che hanno influenzato il nostro rating sono vari. Tra quelli positivi però troviamo che l’azienda ha una solida performance del titolo. Allo stesso tempo, però, troviamo anche debolezze tra cui la crescita debole degli utili della società per azione, un deterioramento dell’utile netto e alti rischi di gestione del debito.

Rispetto al suo prezzo di un anno fa, il prezzo delle azioni di CAT sono salite del +64.33%, superando le prestazioni del più ampio mercato durante lo stesso periodo di tempo. Per quanto riguarda il futuro del titolo, la nostra analisi indica che non è consigliabile ulteriori investimenti in questo titolo, nonostante i suoi guadagni dell&##8217;anno scorso.

Il suo calo del fatturato, ha leggermente sottoperformato la media del settore del 4,2%. Poiché lo stesso
quarto di un anno fa sono scesi del 13,2%. La debolezza dei ricavi della società sembra aver colpito le stime riducendo l’utile per azione. Il rapporto debito-equity è molto elevato, 2,80 e attualmente è superiore alla media del settore, il che implica un maggiore rischio associato alla gestione dei livelli di debito all’interno della società.

La società sulla base della variazione del risultato netto rispetto dello stesso trimestre di un anno fa, ha significativamente sottoperformato rispetto allo S&P500 e l’industria del settore.

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Discolure

Nei nostri portafogli abbiamo Waste Management sul medio periodo.

venerdì 27 gennaio 2017

Brembo Spa, storia infinita di crescita continua

Brembo S.p.A. nasce l’11 gennaio 1961 a Sombreno, una frazione di Paladina, a pochi chilometri da Bergamo, come piccola officina a carattere familiare. Inizialmente il nome era OMdS (Officine Meccaniche di Sombreno) di Emilio Bombassei e Italo Breda. Per la sede iniziale venne scelto un cascinale ristrutturato da cui ricavare l’officina vera e propria; nei primi mesi però, durante la sistemazione del cascinale, le macchine utensili vennero sistemate nei vani di una stalla nel centro storico di Sombreno.

Oggi Brembo è una realtà italiana da cinque stelle, pensiamo solo al fatto che il primo Gennaio 2013, 4 anni fa, non decadi, ere, epoche, solo 4 anni fa, il titolo valeva in borsa 10 euro, oggi supera i 60 euro, 6 volte l’investimento iniziale, senza soste, senza pitstop, mai uno sbadiglio, una linea retta continua di successi e management eccezionale.

E stando ai calcoli degli analisti, anche il 2017 sarà un anno d’oro per Brembo e i suoi azionisti, tant’è che oggi accaparrarsi qualche sua azione non è cosa per tutte le tasche. Prima o poi, come è fisiologico che sia, arriverà anche uno stop a questa crescita. Ma intanto la Brembo ha saputo costruirsi un’immagine vincente, forte, solida. In Borsa ma anche e soprattutto nel mondo.

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Le banche d’affari più importanti d’Europa raccomandano di continuo questo gioiello italiano da 4 miliardi di capitalizzazione e con stime di crescita in doppia cifra per i prossimi 2 anni. Brembo (30% dell’ebitda negli Usa) gode per gli esperti di Mediobanca di un vantaggio competitivo strutturale all’interno del suo comparto ma anche di una buona posizione finanziaria.

Basti pensare alle marche d’auto o moto che utilizzano i prodotti Brembo, I freni sono dispositivi standard per auto Aston Martin, Porsche, Ferrari, Pagani, Lamborghini e BMW M, e per altre auto ad alte prestazioni come Ford GT, Dodge Viper ed alcune versioni speciali della Jaguar XKR. La Brembo ha sottoscritto un contratto di fornitura con l’Alfa Romeo nel 1964, ed è diventato il fornitore ufficiale di componenti frenanti per Moto Guzzi nel 1972. Altre auto che utilizzano sistema frenante Brembo sono: Abarth Grande Punto, Maserati GranTurismo S, Infiniti G35, Acura TL, Nissan GTR, Nissan 350Z, Nissan Sentra, Subaru Impreza WRX, Mitsubishi Lancer Evolution e Alfa Romeo Giulia (2016).

Inoltre, le seguenti case motociclistiche utilizzano sistemi frenanti Brembo: Cagiva, Ducati, MV Agusta, Aprilia, Bimota, BMW, Harley-Davidson, Husqvarna, KTM, Moto Morini, IMZ-Ural, Yamaha, Triumph Motor Company, TM Racing.

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I ricavi netti consolidati del gruppo Brembo nel terzo trimestre 2016 ammontano a 566,8 milioni di euro, in aumento dell’11,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il principale contributo alla crescita dei ricavi deriva ancora dalle applicazioni per auto (+13,3%). Bene anche il settore delle moto, in crescita del 12,5%. Più debole invece, ma pur sempre in crescita, l’ambito delle competizioni (+3,4%) mentre il settore dei veicoli commerciali è sostanzialmente invariato (+0,5%).

A livello geografico, rispetto al terzo trimestre 2015, le vendite in Italia aumentano dell’8,5%, in Germania del 3,7%, nel Regno Unito del 17,7%, mentre in Francia calano del 10%. Per quanto riguarda i paesi asiatici, il mercato indiano cresce del 7,1%. Bene la Cina, che cresce del 123%. Le vendite in Nord America (Usa, Canada e Messico) aumentano del 5,5%. Il Sud America (Argentina e Brasile) registra un’inversione di tendenza dopo un lungo periodo di sofferenza ed è in crescita del 6,4% (+25,1% a parità di cambi).

Sempre in linea con le nuove tecologie

Quest’anno abbiamo ampliato la nostra presenza produttiva in Nord America e ci aspettiamo di festeggiare con i nostri Clienti un anno di forti vendite – ha dichiarato Dan Sandberg, Presidente e CEO di Brembo Nord America – Stiamo continuando la nostra partecipazione al North American International Auto Show, esponendo la più recente tecnologia per i sistemi frenanti e celebrando le vittorie nei campionati mondiali auto e moto.

Lo stand accoglie più di trenta prodotti, tra cui i nuovi dischi ventilati, i freni di stazionamento elettromeccanici, la tecnologia brake-by-wire, nonché una gamma completa di pinze stradali in alluminio. I visitatori sono invitati a riconoscere il sistema frenante di alcune vetture, rispondendo ad alcune semplici domande. Inoltre, è esposto anche l’impianto frenante che ha equipaggiato la Ford GT del Chip Ganassi Racing che ha vinto la 24 Ore di Le Mans lo scorso giugno. Brembo presenta anche le sue pinze ad alte prestazioni per vetture stradali insieme agli ultimi dischi freno in carbonio ceramico, assicurando la massima potenza frenante.

Batman per la Batmobile sceglie Freni Brembo

Anche Batman si affida alla Brembo. La sua ultima batmobile realizzata per le riprese del film Batman vs Superman: Dawn of Justice, è stata infatti equipaggiata con gli impianti frenanti della celebre azienda stezzanese. Per una pellicola cinematografica come questa serviva un gioiello tecnologico anticonvenzionale e fuori dagli schemi.

E così ha optato per Brembo e, più precisamente, per un sistema frenante anteriore-posteriore composto da quattro pinze a sei pistoni, che agiscono su quattro dischi flottanti da 380 millimetri di diametro. Si tratta di un complesso derivato da componenti racing, caratterizzato da un livello di tecnologia e di prestazioni che non ha eguali sul mercato e che offre il massimo della tecnologia d’avanguardia Brembo.

mercoledì 25 gennaio 2017

Biotech, ecco i motivi per scegliere questo settore

Dopo il crollo del 20% circa lo scorso anno, il settore biotech potrebbe dar vita ad un rally e permettere agli investitori di prendervi parte.

Nel 2016, il settore biotech è stato uno dei peggiori interpreti del mercato, ma ha accolto il nuovo anno con una ventata di freschezza. Nelle prime cinque sedute è salito del 5% e i sentiment sono molto positivi su questo settore. Dopo la brutta annata, le valutazioni dei colossi sono addirittura più basse del 2011 e ad un certo punto, il sentimento non può che andare verso l’alto. Gli investitori hanno visto accadere qualcosa di simile nel settore energetico dopo 18 mesi di “Purgatorio”. L’energia si è rivelato essere uno dei settori più produttivi del mercato nel 2016.

Il sorprendente risultato delle elezione in America ha fatto piazza pulita per i repubblicani. Questo ha sostanzialmente diminuito le possibilità di una legislazione negativa sull’industria nel 2017, anche se Trump in uno dei suoi innumerevoli Tweet ha ribadito che il settore dovrebbe comunque avere qualche regola, questo potrebbe portare ad avere qualche preoccupazione, ma il neo presidente ha indicato diversi candidati pro-mercato a capo delle principali agenzie sanitarie governative. Questo porterà un ambiente maggiormente favorevole per le fusioni quest’anno dopo che il Dipartimento del Tesoro ha di fatto annullato la mega-fusione tra Allergan (AGN) e Pfizer (PFE).

JP Morgan ospita ogni anno nel mese di gennaio una delle più grandi conferenze sanitarie dell’anno a San Francisco, frequentata da analisti e gestori di fondi. E’ dove le aziende espongono i loro farmaci in fase di sviluppo e come stanno andando.

Durante la conferenza aumentano gli interessi sulle piccole e medie capitalizzazioni. Takeda ha acquistato la mid-cap ARIAD Pharmaceuticals (ARIA) per oltre $5 miliardi, con un premio del 75%. Inoltre, sia Johnson and Johnson (JNJ) che Sanofi (SNY) sono ancora interessate ad acquisire Actelion, la più grande società biotech d’Europa.

I nomi da tenere d’occhio come possibili fusioni sono Aratana Therapeutics (PETX) e Acadia Pharmaceuticals (ACAD).

Aratana è uno degli ultimi piccoli giocatori rimasti in materia di salute animale, un settore che si sta rapidamente consolidando. La società ha una capitalizzazione di mercato di poco più di $ 300 milioni e ha ottenuto per i suoi primi tre farmaci l’approvazione della FDA nel 2016.

Acadia ha una capitalizzazione di mercato tra i $5 e i $15 miliardi. Il suo farmaco principale è Nuplazid, approvato per la psicosi trovata nel 40% dei pazienti col morbo di Parkinson. Alla fine, questo sarà un prodotto da $ 1 miliardo all’anno.

Il farmaco è in fase avanzata di sperimentazione per gli stessi sintomi che si trovano comunemente nelle popolazioni con Alzheimer e schizofrenia. Il 20% del flottante è di proprietà della Baker Bros. Si vocifera che tra gli interessati sia compresa anche Pfizer.

Di solito, all’uscita dalla conferenza della JP Morgan aumentano i commenti positivi degli analisti dando una spinta al settore. Celgene (CELG), dopo la sua presentazione di quest’anno, non ha fatto altro che salire. Nei risultati preliminare per l’intero esercizio 2016 i dati mostrano un aumento del 22% dei ricavi e un altro aumento di circa il 20% nel FY2017. La società ha anche ribadito le guidance per gli utili del 2020 a $ 13,00.

lunedì 23 gennaio 2017

Warren Buffett compra in Italia e crede in Trump

La Berkshire Hathaway di Warren Buffett continua a fare acquisti in Europa, infatti secondo un noto giornale tedesco, la società americana avrebbe consluso un accordo per acquistare la Wilhelm Schulz, leader mondiale nei componenti per tubazioni industriali. L’acquisto segue l’intenzione sottolineata più volte dal magnate americano, di allargare sempre più i suoi investimenti in Europa.

Ma non si ferma qui, sembra infatti che anche in Italia ci siano acquisti interessanti. L’Europa è stata un terreno di caccia relativamente raro per Buffett. Detto questo però il miliardario ha segnalato il suo interesse a virare le sue idee nel 2008. Nel mese di dicembre infatti ha acquistato la Marmon Holdings e ha completato l’acquisizione della Zephir SpA, produttore italiano di trattori industriali e veicoli per spostare vagoni ferroviari. All’inizio dell’anno, Marmon ha anche annunciato l’acquisizioni in Italia del produttore di attrezzature per la pasta, Dominioni Punto & Pasta Srl e la ditta Angelo Po di Modena.

Dominioni comprende modelli che impastano e producono gnocchi con un apparecchio da tavolo che può servire fino a 120 porzioni di pasta all’ora. Marmon ha circa 20.000 dipendenti e ha detto d’aver generato un fatturato di 8 miliardi l’anno scorso.

Stando a quanto riferito da Handelsblatt, l’intesa per acquisizione di Wilhelm Schulz è avvenuta tramite la Precision Castparts Corporation (PCC), un’unità sussidiaria con sede a Portland, in Oregon, di cui la Berkshire ha acquisito l’intera quota due anni fa per 37 miliardi di dollari.

Warren Buffett compra in Italia e crede in Trump

Wilhelm Schulz è società specializzata nella produzione di raccordi per tubi d’acciaio inossidabile fondata nel 1945, vanta una presenza internazionale nel settore e il suo assorbimento rientra pienamente nella strategia della Precision Castparts, importante fornitore dell’industria dell’aerospazio che detiene già una filiera di unità manifatturiere impegnate nella produzione di componenti di metallo destinati a motori per aerei e impianti di produzione elettrica e dell’industria dell’Oil & Gas.

Sostenitore della Clinton ma crede in Trump

Dopo aver pubblicamente sostenuto l’elezione di Hillary Clinton alla Casa Bianca, Warren Buffett, fondatore, presidente e Ceo della Berkshire Hathaway, si è detto ottimista per l’imminente avvio della presidenza targata Donald Trump alla Cnbc.

L’America funziona, l’ho già detto in precedenza: funzionerebbe meravigliosamente sotto Hillary Clinton e penso funzionerà bene anche sotto Donald Trump”, ha detto il famoso oracolo della finanza sul red carpet steso in occasione della presentazione di un documentario Hbo sulla sua vita. Gli Stati Uniti, “hanno la salsa segreta.

Trump vince le elezioni, nuovo presidente americano

Nel frattempo le azioni di Berkshire Hathaway salgono del 20% nel 2016, consentendo al guru della finanza di guadagnare 12,3 miliardi di dollari. E facendo salire la sua fortuna personale a 74,2 miliardi di dollari, abbastanza da renderlo il secondo uomo più ricco al mondo dopo Bill Gates.

A fare i calcoli è la rivista “Forbes”, secondo la quale Buffett ha approfittato del rally di Wall Street innescato dalla vittoria di Donald Trump. Nonostante fosse un sostenitore di Hillary Clinton, Buffett ha guadagnato 7,8 miliardi di dollari dopo la sconfitta della candidata democratica alle elezioni, accumulando 3,6 miliardi nei due giorni che hanno seguito il voto.

venerdì 20 gennaio 2017

Investire dividendi alti, il settore Reit in netta crescita

Una valida strategia per realizzare rendimenti annui superiori alla media è quella di investire dividendi di aziende che lo generano in aumento da diversi anni, concentrando l’attenzione sulla costanza con cui esso sale nel tempo. Il metodo migliore per sfruttare questi dividendi incassati, se l’ottica di investimento è di lungo periodo, è quello di reinvestirli nel titolo stesso, affinché il successivo stacco del dividendo (calcolato proprio sul numero di azioni in possesso) diventi più sostanzioso del precedente, a maggior ragione se l’azienda ne avrà nel frattempo innalzato il suo tasso.

Diventa così fondamentale individuare quei settori, o addirittura quelle singole società, in grado di produrre nel futuro un’elevata crescita, la quale molto probabilmente si concretizzerà proprio nel tanto auspicato aumento del dividendo per azione.
A tal proposito, un settore che ultimamente appare in fase di netta espansione è quello di investimento immobiliare, ovvero il REIT. Questo settore è frammentato in una serie di sotto-settori in base all’uso a cui è destinato l’immobile (residenziale, industriale, ufficio, hotel, ecc.).

National Health Investors Inc.
National Health Investors (NHI) effettua i propri investimenti immobiliari in strutture sanitarie (come uffici medici e ospedali) adibite all’assistenza di anziani e degenti a lungo termine.
Si tratta di un’azienda da 3 miliardi di capitalizzazione, costituita ben 25 anni fa e che dunque ha come caratteristica a proprio favore un’enorme affidabilità e stabilità ben testimoniata dalla sua progressiva ed incessante crescita.

Il terzo trimestre 2016 si è chiuso con un fatturato di 63,5 milioni (+8,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente) e un +13,04% dei flussi di cassa netti.
Per quanto questi risultati non siano eclatanti il dividendo attuale è di 3,60$ dollari per azione a maggior ragione la garanzia che esso venga effettivamente pagato è assoluta.
Oltretutto per Febbraio (come per tutte le aziende REIT) verrà annunciato a quanto ammonterà il dividendo erogato nel 2017, con prospettive di un miglioramento del 5%.

National Health Investors (NHI), Investire dividendi alti, il settore Reit in netta crescita

First Industrial Realty Trust
First Industrial Realty Trust (FR) si occupa dell’acquisizione, gestione, locazione e vendita di immobili ad uso industriale, forniti non solo a imprese regionali, bensì anche a multinazionali. Il punto di forza della società è la sua grande capacità di mettere a punto qualsiasi tipologia di impianto dell’intera catena industriale del proprio cliente.

Nel terzo trimestre del 2016 il fatturato è cresciuto dell’1,52% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e soprattutto l’utile netto ha registrato un +126,47% dovuto in larga misura alle enormi entrate derivanti dai proficui accordi di collaborazione effettuati con altre società.

Il dividendo di 0,76$ per azione è cresciuto di circa il 50% nell’ultimo anno e quasi raddoppiato nell’ultimo biennio e per Febbraio, mese in cui verranno riportati i risultati del quarto ed ultimo trimestre 2016, le probabilità di un ulteriore aumento sono piuttosto alte.

First Industrial Realty Trust (FR), migliori azioni con dividendi del 2017, investire nelle Reit

Weingarten Realty Investors
Weingarten Realty Investors (WRI) possiede oltre 200 centri commerciali posti nei quartieri metropolitani degli Stati Uniti e dati in locazione a rivenditori in grado di servire la comunità. La società si occupa inoltre della gestione, ristrutturazione e cura di questi locali, così da renderli molto attraenti per la clientela.
Dopo l’innalzamento del dividendo dell’anno scorso, appare molto probabile un ulteriore miglioramento alla luce degli ottimi risultati ottenuti fino al terzo trimestre del 2016: +20% dell’utile netto, +6,8% del fatturato e +76,35 milioni di dollari nei flussi di cassa.

Weingarten Realty Investors (WRI), migliori azioni con dividendi del 2017, settore immobiliare

QTS Realty Trust Inc
QTS Realty Trust (QTS) è un’azienda di investimento immobiliare operante in tutto il mondo nel sotto-settore “data center”, ovvero uno spazio fisico (stanza, magazzino, edificio) all’interno del quale vengono sviluppate e gestite le apparecchiatura telematiche per le società che hanno bisogno di immagazzinare grossi volumi di dati ed aver connettività in Internet.

Uno degli elementi principali elementi per valutare l’effettiva capacità di una società di aumentare nel tempo il proprio dividendo è l’andamento dei flussi di cassa: se mai questo dovesse ridursi (come avvenuto nella crisi immobiliare del 2008), allora diverrà piuttosto complesso per l’azienda rispettare gli impegni presi con i suoi azionisti, se non ricorrendo a capitale di debito che alla lunga potrebbe mettere in discussione l’intera gestione operativa.

Nel caso di QTS i flussi di cassa netti sono aumentati del 12,30% nel giro di un anno e ciò, unito alla rapida espansione aziendale, ha dato la possibilità di portare il dividendo a 1,44$ per azione. Attenzione però all’altissimo rapporto prezzo su utili che lascia intendere una certa sopravvalutazione del prezzo del titolo.

QTS Realty Trust Inc, investire in alti dividendi, settore immobiliare

martedì 17 gennaio 2017

Rame, il suo peso nei mercati e le stime per il 2017

Il prezzo del rame, nel contesto dei mercati, ha un significato diverso dalle altre materie prime. Infatti, questa “speciale” commodity è associata con la salute dell’economia, agisce come un barometro della forza economica, da qui il suo alias “Dr. Copper. Allora la domanda nasce spontanea, il suo prezzo nel 2017 salire o scenderà? Secondo noi il suo prezzo scenderà quest’anno, le incognite e i problemi nel mondo sono davvero tanti. Pensate alle tensioni geopolitiche, difficilmente ci sarà una crescita economica nei mercati sviluppati, i tassi di interesse, le votazioni in Europa e l’occupazione.

Detto questo, il rame è salito nel corso delle ultime settimane, anche se si è tentati di dare un volto speculativo alla salita, gli sviluppi sui fondamentali sono molto forti, questi hanno contribuito ad un interesse speculativo sostenendo un ambiente più rialzista per il rame. Il miglioramento della crescita della domanda è stato più forte di quanto avevamo previsto, pensiamo comunque che già per il primo trimestre 2017 è probabile queste buone notizie saranno assorbite dal mercato, spingendo di nuovo il prezzo verso i 2.20 $ alla libbra.

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Sorprendentemente ci troviamo in una situazione in cui, nonostante il sentimento ribassista in linea con i futures di rame, il metallo è riuscito a tenere testa ai ribassi nelle ultime settimane, mantenendosi al di sopra dei segnali ribassisti di mesi fa. Questo potrebbe essere un segno di una ripresa costante della domanda?

Se diamo uno sguardo alle previsioni delle domande possiamo notare che la produzione e il consumo erano gia in aumento nel 2015, ma il consumo era comunque in una sorta di limbo non equilibrato, questo ha portato il prezzo a scendere fino ai 5.6 $ alla libbra. In pratica gli investitori devono stare attenti. Infatti, non sempre i comunicati dei dipartimenti definiscono un trend, a volte bisogna interpretare anche altri segnali per capire la direzione di una materia prima. Che sia su lungo termine o breve termine.

La debolezza alla fine dello scorso anno, causato dal sentiment negativo, ha portato il mercato ad ignorare le risposte sulla fornitura aggiunta nel mese di gennaio, quando la Cina ha accettato di aumentare le scorte, e le principali fonderie cinesi hanno accettano di ridurre drasticamente la produzione di circa il 20% per il 2016. A questo punto gli elementi fondamentali cominciano a scontrarsi l’uno con l’altro lasciandoci con una domanda, in quale direzione quindi andrà il rame?

I prezzi della produzione in Cina, il principale consumatore di metalli al mondo, sono saliti velocemente a Novembre più che negli ultimi 5 anni, in quanto i prezzi del carbone, acciaio e altri materiali da costruzione sono aumentati vertiginosamente. I dati ottimistici provenienti dalla Cina, gli Stati Uniti e l’Europa suggeriscono che l’economia globale potrebbe lentamente entrare in un periodo di reflazione.

Reflazione: Nel linguaggio economico, moderata nuova inflazione successiva alla deflazione innescata dalla iniezione di una maggior quantità di moneta, e che si accompagna solitamente a una ripresa economica.

Goldman Sachs ha riferito che prevede un deficit di rame di circa 180.000 tonnellate per il 2017, dalle precedenti stime di un surplus sulla fornitura di 360.000 tonnellate. La banca si aspetta un aumento dei prezzi intorno 6.200 $ per tonnellata per i prossimi sei mesi. I futures sul rame sul London Metal Exchange è salito dello 0,8 per cento a 5.872 $ per tonnellata, mentre il contratto di rame sulla borsa di Shanghai Futures Exchange è aumentato del 1,7% a 47.890 yuan a tonnellata.

Il fattore Africa

Fonti del settore in Zambia hanno riferito a Reuters a Dicembre che alcuni grandi cambiamenti sono in corso nel mercato del rame nel paese. Il cambiamento è stato innescato dalla mutazione politica del governo nei riguardi delle fonderie locali. Sarà introdotta una nuova tassa dal governo dello Zambia sulle importazioni di concentrati di rame. I funzionari a quanto pare hanno intenzione di tassare le spedizioni in entrata di concentrato fino al 7,5%. Questo probabilmente porterà ad una battuta d’arresto sulle importazioni in Zambia che attualmente gestiscono almeno 500.000 tonnellate all’anno, provenienti dalle miniere della vicina Repubblica Democratica del Congo.

Sempre le fonti del settore hanno riferito che il surplus improvviso di concentrato congolese avrebbe turbato la catena di fornitura per i primi sei mesi del 2017. Con 500.000 tonnellate di concentrato di fornitura di surplus, sicuramente il Congo cercherà di vendere il proprio prodotto in altre parti del mondo – forse in Cina o in India, spediti attraverso i porti del Sud Africa. Questo potrebbe tradursi in una contrazione dell’offerta a breve termine. Le fonderie dello Zambia hanno riferito che stanno facendo pressione sul governo per eliminare la nuova tassa.

Conclusioni

Per concludere, il rame è sicuramente una commodity da tenere sotto controllo. Anche se abbiamo visto movimenti deboli nelle attività come il calo dei prezzi, che hanno portato a un sentiment negativo generale verso gli investitori. Ci potrebbe sicuramente essere spazio per grandi movimenti nel 2017 in quanto gli investitori istituzionali cominceranno ad approfittare dei prezzi più bassi e della grande volatilità.

mercoledì 11 gennaio 2017

Investire nel 2017, quali sono i segnali macro da seguire

Il 2017 ormai è iniziato e molti economisti e analisti avranno detto la loro su cosa si attendono per quest’anno, diamo anche una nostra visione come Domino Solutions per capire cosa ci potremmo attendere in alcuni settori importanti.

Partiamo ovviamente da quello che potrebbe accadere a livello geopolitico. Le aspettative dello scorso anno avevano previsto che il 2016 sarebbe terminato con un mercato toro globale soprattutto nel settore azionario mentre i rendimenti dei titoli rimanevano relativamente bassi, di seguito vi presenteremo le questioni più importanti che possono preoccupare gli investitori dai i primi giorni delle negoziazioni andando avanti nell’anno che si svolgerà.

Insediamento di Donald Trump
Donald Trump potrà essere una delusione ?
Gli investitori all’inizio di dicembre 2016 erano fiduciosi che la combinazione delle normative di Donald Trump nell’ambito economico avrebbero aiutato le aziende americane a produrre margini di profitto più alti. In questo modo c’è stato una grande rotazione col denaro che è passato dagli investimenti in obbligazioni verso i titoli azionari.

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Lo Standard & Poor’s 500, il Dow Jones Industrial Average e il Nasdaq Composite hanno tutti avuto un rialzo intorno all’8% e il 10% a partire dall’8 di novembre 2016. Il rendimento sui titoli del Tesoro a 10 anni nel frattempo è salito dell’1,32% nel mese di luglio al 2,5% del mese di novembre, una crescita rapida che proprio sottolinea ciò che dicevamo e cioè il passaggio di consegna di denaro dalle obbligazioni verso le azioni.

E’ troppo presto comunque per dire che il mercato azionario in questo momento è in una fase di trend rialzista, diciamo che aspettiamo ancora alcune conferme tra cui l’insediamento dello stesso Trump che avverrà il prossimo 20 gennaio. Noi crediamo che Wall Street possa raggiungere nuovi massimi e i titoli azionari di bassa e media capitalizzazione possano salire ancora di molto.

La Brexit in Europa
In che modo l’Europa e il Regno Unito potranno gestire la brexit ?
Questo potrebbe essere un punto fondamentale soprattutto per la sterlina e gli indicatori di rischio politico e potranno fornire forti opportunità commerciali nel 2017, il Regno Unito ha rinunciato definitivamente ad un accesso al mercato unico per avere il pieno controllo dei propri confini, questo ha portato gli investitori ad abbassare il valore delle attività dello stesso Regno Unito vedendo la sterlina al ribasso e mettendo in dubbio Londra come uno dei più grandi centri di finanziatori mondiali.

La debolezza dell’euro nei confronti della sterlina sugli sviluppi della Brexit ci ha suggerito che potrebbe esserci una riduzione proprio della politica monetaria inglese. Una previsione stravagante fatta da Saxo Bank vede l’euro scendere di 73 pips sulla base del fatto che l’Unione europea sarà costretta ad agire velocemente a causa delle forti forze migratorie verso l’Europa dal Regno Unito. C’è anche la questione di ciò che significa Brexit per il futuro dell’euro, con la Francia, l’Olanda, l’Italia e la Germania che nel 2017 saranno in piena elezione e se i movimenti anti euro prenderanno il sopravvento, come è successo in Gran Bretagna anche la Germania potrà rivalutare il proprio salvataggio di Deutsche Bank.

Il Petrolio verso i 70 $
Il petrolio finalmente raggiungerà un equilibrio di prezzo ?
La fornitura di petrolio dei più grandi produttori al mondo sarà, dal primo giorno di negoziazione del mese di gennaio, tagliato come avevano definito i membri dell’Opec come Arabia Saudita e Russia. A Ottobre alla fine avevano deciso di ridurre la produzione a seguito di un accordo globale per tagliare le forniture per la prima volta dopo la crisi finanziaria che ha colpito il petrolio anni fa.

Sicuramente ci sarà ancora più interesse e il ritorno da parte degli Stati Uniti verso gli scisti bituminosi e i recuperi di approvvigionamenti dalla Libia e Nigeria, nazioni che fino adesso erano conflittuali con il contratto sul petrolio, potranno far abbassare gli approvvigionamenti.

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L’esito di questa incognita determinerà quanto è se l’offerta e la domanda di petrolio entreranno in equilibrio nel 2017 e se i prezzi rimarranno al di sopra dei 50 dollari al barile, fino ad allora crediamo che i mercati entreranno in una modalità attendere e vedere.

Se i membri dell’Opec e i paesi cooperanti come la Russia avranno successo, si potrà finalmente parlare di uno svuotamento dei serbatoi in eccesso da parecchi mesi e questo potrà porre fine alla sovrabbondanza di approvvigionamenti della materia prima. Secondo il Bloomberg commodity index, un paniere di 22 contratti a termine, la sovrabbondanza è aumentata del 12% nel 2016 il suo primo aumento a partire dal 2010. Oltre al petrolio però ci sono anche i metalli industriali come lo zinco e rame che hanno hanno aumentato i loro prezzi nelle speranze che la crescita globale possa essere più forte e sostenibile nel futuro.

Le banche sono finalmente fuori dal tunnel
Gli indici azionari bancari in Giappone, Europa e Stati Uniti hanno registrato movimenti a doppia cifra nella metà del 2016, questo cambio segna un nuovo inizio per il settore che è stato afflitto dalle preoccupazioni sull’erosione della redditività dai bassi tassi di interesse, alla rigorosa regolamentazione e ha multe per cattivi comportamenti.

Secondo noi una delle cause più importanti sull’ottimismo e la prospettiva dell’innalzamento dei tassi di interesse, questo aiuterà la crescita economica ad essere più forte, grazie anche alla politica negli switch monetari e le misure fiscali per il prossimo. Un aumento del rendimento dei titoli a lungo termine aiuteranno le banche e i loro margini di profitto, grazie all’aumento dei valori sui prestiti e mutui, quindi noi restiamo ampiamente rialzisti sulle banche e sul settore.

In Europa al contrario le cose potrebbero complicarsi, le banche stanno soffrendo parecchio e un aumento dei tassi pare assai lontano. I salvataggi non aiuteranno gli istituti ad uscire dalle cattive gestioni manageriali degli ultimi anni.

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La crescita negli Stati Uniti continuerà

La crescita reale negli Stati Uniti è salita di un bel 2% così come il tasso di inflazione, mentre il tasso di disoccupazione è passato dal 12% del 2008 al 4,9% del 2016, questi dati suggeriscono che un livello più alto dei tassi di interesse potrà aiutare le grandi imprese ad avere dei margini lordi più alti se uniamo a questo il fatto che Donald Trump potrebbe attuare delle modifiche alle tassazione delle multinazionali, soprattutto all’estero potrebbe riportare gli Stati Uniti ad essere di nuovo una superpotenza come è successo nei dodici cicli precedenti iniziati nel 1945 dopo la seconda guerra mondiale.

La vittoria elettorale di Donald Trump ha intensificato il ribasso delle attività economiche che hanno stimolato un fuggi generale dei fondi azionari e obbligazionari nei mercati emergenti a un ritmo che non si vedeva dal 2013. Il pesos messicano e lira turca sono piombati ai minimi storici con il post elettorale di Trump che ha stimolato un dollaro più forte e rendimenti obbligazionari più elevati, solo la Russia sembra sfuggire a questa tendenza in parte grazie alla “connessione” tra Donald Trump è Vladimir Putin.

Col capitale che scorre fuori dalla Cina nonostante gli sforzi per arginarla, i mercati emergenti si aspettano ulteriori aumenti dei tassi negli Stati Uniti nel 2017, gli investitori dei mercati emergenti si stanno concentrando sulla differenziazione e la gestione del rischio.

giovedì 5 gennaio 2017

Azioni con dividendo da acquistare per il 2017

I titoli con dividendo scelti, sono ottime aziende con un forte flusso di cassa, per cui candidati ad una crescita nel 2017, inoltre hanno ottimi dividendi che potranno essere intascati in attesa della plusvalenza sul prezzo.

Giusto un anno fa, nel giro di 2 settimane il mercato è sceso di quasi un 10%, diventando cosi un ottimo momento per gli acquisti, dovendo però superare la paura di acquistare con un mercato in calo. Ad esempio se aveste acquistato l’ETF sullo S&P500 ad inizio 2016 avreste realizzato un +12%, se lo aveste acquistato il 16 febbraio avreste realizzato a fine anno un +21%, non male direi.

Ciò che ci ha insegnato è che ignorando i catastrofismi di alcuni mezzi di informazione finanziaria, si possono ottenere ottimi rendimenti futuri acquistando titoli con dividendo durante le correzioni di mercato. Ora però ci troviamo ad affrontare un dilemma diverso.

Negli ultimi due mesi, il mercato azionario si è spostato nettamente in alto. Molti esperti prevedono un’altra correzione come lo scorso anno. Il fatto che così tanti ci credono, mi porta a pensare che possa non accadere. La questione ora è come mettere soldi a lavorare sul mercato azionario, con gli indici principali che hanno raggiunto, o sono vicini ai livelli record. Quale idea può essere considerata buona se è impostata per una perdite a breve termine e un rendimento di lungo inferiore alla media.

Per ottenere rendimenti decenti da qui in avanti, il consiglio è di iniziare, cercando in titoli che non hanno partecipato al rally di fine 2016. Ci sono un sacco di titoli che hanno registrato rendimenti negativi o vicini allo zero negli ultimi sei mesi. Per molti di questi titoli, però, lo scarso rendimento è dovuto ad una società con scarse performance.

Tuttavia, ci sono aziende con forti attività e interessanti prospettive di crescita, ma con i prezzi delle loro azioni in ritardo in modo significativo rispetto al mercato globale nel corso dell’ultimo anno. Per trovare queste azioni con un forte potenziale futuro, bisogna ricercare tra quelle che hanno avuto una performance di borsa negativa e poi scavare attraverso i dati finanziari per trovare quelle aziende con rendimenti interessanti, flussi di cassa stabili e crescenti, oltre a forti prospettive di crescita continua.

Di seguito alcune aziende le cui azioni non sono andate benissimo ma che hanno buone prospettive.

Western Refining Logistics LP (WNRL) possiede, gestisce, sviluppa e acquisisce terminali, serbatoi, tubazioni e altre attività di logistica. La società genera ricavi principalmente da canoni e tariffe per il trasporto di petrolio greggio e raffinati e di altri prodotti attraverso i suoi terminali e oleodotti. La società è stata fondata il 17 luglio 2013 e ha sede a El Paso, TX.

Il titolo è in calo del 8,1% nel corso dell’ultimo anno. Questo MLP ha aumentato il suo dividendo del 10%/12% all’anno e ha uno yield del 7,9%. Sponsor di WNRL, Western Refining Inc. (WNR), che si fonderà con Tesoro Corporation (TSO) quest’anno. E’ probabile che WNRL finirà per fondersi con Tesoro Logistics LP (TLLP) ed essere tolta dal mercato ad un prezzo superiore.

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Omega Investors Healthcare Inc. (OHI) opera come un fondo di investimento immobiliare, che investe nel settore sanitario a lungo termine con particolare attenzione alle strutture di cura specializzate situate negli Stati Uniti. La società è stata fondata il 31 marzo 1992 ed ha sede a Hunt Valley, MD.

Omega Healthcare Investors Inc. ha aumentato il suo dividendo per 18 trimestri consecutivi. Eppure il titolo ha avuto un rendimento totale negativo del 4,7% l’anno scorso. L’attuale dividend yield del 7,8% con una crescita del dividendo costante dà una forte probabilità di tornare a rendimenti totali a doppia cifra.

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Public Storage (PSA), gestisce un fondo di investimento immobiliare che possiede dei box per immagazzinamento ad uso personale, per le attività e per auto. Essa opera attraverso attività domestiche, Europee e Commerciali, in cui acquisisce, sviluppa, possiede e gestisce questi box offrendo spazi di archiviazione e spazi commerciali affittabili. L’azienda è stata fondata da Bradley Wayne Hughes, Sr. e Kenneth D. Volk, Jr. nel 1972 e ha sede a Glendale, CA.

Public Storage ha registrato un rendimento totale negativo del 7,8%. Negli ultimi 20 anni, il titolo ha prodotto un rendimento annuo composto del 14,5% medio. Un ritorno alla media è sufficiente per portare a lauti guadagni nei prossimi anni.

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