giovedì 29 agosto 2013

La crisi siriana e dei mercati emergenti darà il via ad una nuova recessione ?

Il copione è pronto per il resto del 2013. Diamo uno sguardo in autunno, la Federal Reserve avrebbe lentamente iniziato a calare il "buy bond" da 85 miliardi di dollari o quantitative easing che in questi anni ha pompatp denaro fresco nei mercati. I rendimenti obbligazionari avrebbero iniziato a salire lentamente. L'economia avrebbe balbettato, ma alla fine si sarebbe arresa all'evidenza, non si può immettere denaro per sempre nel mercato senza poi pagarne lo scotto, e la politica monetaria avrebbe cominciato lentamente a tornare alla normalità.

Il problema è che la storia non sta andando nel modo in cui avrebbe voluto la fed. La minaccia di una fine del QE negli Stati Uniti aveva iniziato a creare una crisi nei mercati emergenti. Ora la minaccia di un'azione militare in Siria intensificherà la spirale verso il basso. Che tra l'altro sta per diffondersi anche nell'Europa quasi fuori dalla crisi, con i paesi periferici già pronti a lamentare problemi di risanamento.

Mentre l'agitazione in Siria sale sempre di più, la crescita globale pagherà una depressione. Il risultato ? La Fed proseguirà a stampare soldi più a lungo di quanto previsto, non avrà altra scelta.

Per tutta la scorsa settimana, i mercati emergenti hanno iniziato a traballare. L'India sembrava di entrare in una crisi finanziaria in piena regola con la Rupia che continua a toccare minimi storici. Lungi dal trasformarsi in una superpotenza economica - come doveva essere quando i BRIC erano di gran moda - ora invece siamo di fronte ad un caso disperato. La crescita ha subito un rallentamento, l'inflazione è in aumento e il governo è spaventato da grossi deficit (ma non l'avevamo già sentita questa ?). Il capitale sta cominciando a lasciare il paese.



Il Brasile non è in forma molto migliore. La scorsa settimana la banca centrale ha dovuto "buttare" 60 miliardi dollari per puntellare la valuta USDBRL dopo essere scesa al minimo di cinque anni contro il dollaro.

La crisi sta cominciando a diffondersi in altri importanti mercati. In Turchia è già partita attraverso una ribellione politica e ora c'è lo sconvolgimento economico, come da copione. La lira turca USDTRY è in caduta libera e le obbligazionaria a 10 anni solo salite al di sopra del 10%. I titoli indonesiani JAKIDX sono sceso del 5% in una sola seduta e sono stati gettati ai minimi del 2013. Gli investitori hanno paura e dopo anni di accumulo nei mercati emergenti portando fuori i capitali.

Ora c'è la prospettiva di un intervento militare da parte degli USA e della Gran Bretagna nella guerra civile in Siria. L'uso di armi chimiche lascia le grandi potenze con poca scelta: se accettiamo che i regimi brutali possono utilizzare gas contro la propria gente per rimanere al potere, allora il loro uso si diffonderà.

Il problema è che si tratta di un brutto momento per i mercati. Un intervento in Siria minaccia di sconvolgere il Medio Oriente e rilancia verso l'alto i prezzi del petrolio. Renderà gli investitori nervosi e se i russi continueranno ad insistere sul backup del regime di Assad ad oltranza, può persino trasformarsi in un conflitto ancora più grave di quanto chiunque abbia calcolato.

Le nuove economie in via di sviluppo sono sempre state volatili, e dopo più di un decennio di stabilità e di crescita un selloff era quasi matematico. La guerra civile in Siria sono mesi che attende la proverbiale goccia, ed è sempre improbabile che l'Occidente stia a guardare senza muovere un dito. Il problema è che sia la crisi dei mercati emergenti sia il conflitto siriano avranno due grandi conseguenze per il resto dell'economia mondiale.

La prima è che questi paesi sono molto più importanti di quelli di una volta. Il mondo non ha visto una vera e propria crisi dei mercati emergenti dal crollo finanziario asiatico del 1990. Sono stati in via di sviluppo fino ad oggi. Il risultato di oltre un decennio di crescita ininterrotta li hanno resi molto ricchi e rappresentano una quota di gran lunga maggiore del commercio mondiale rispetto qualche anno fa. Circa il 50% dell'economia mondiale è oggi rappresentato dai mercati emergenti. Se la crescita di quelle economie fosse crollata negli anni 90 il suo impatto sarebbe stato contenuto. Ora si rischia di far precipitare il mondo in recessione.

La seconda è che gran parte della zona euro è ora, a tutti gli effetti, un mercato emergente. I paesi periferici dell'Europa - Grecia, Cipro, Italia, Spagna, Portogallo e Irlanda - hanno molte delle stesse caratteristiche di nazioni come Thailandia e Malesia degli anni 90. Hanno enormi debiti in quello che è a tutti gli effetti una valuta - l'euro - su cui non hanno alcun controllo. Il capitale rischia di fuggire al primo segno di guai seri. Non hanno la possibilità di stampare la propria valuta per uscire dai guai.

Se la crisi dei mercati emergenti si diffonderà, e se un intervento militare in Siria spingerà verso l'alto il prezzo del petrolio, la zona euro sarà spinta in recessione molto rapidamente, il 70% dell'economia globale potrebbe essere a un punto morto.

Dove si colloca la Fed ? In una correzione. In realtà, gli Stati Uniti non possono semplicemente dare una spinta al problema dei mercati emergenti o di un conflitto in Medio Oriente considerandola una questione di poco conto. La propria crescita dipende dal commercio con quelle nazioni, e così è la stabilità del suo sistema bancario. Con nessuna espansione in questi mercati, la crescita USA evapora, e con essa il caso di un possibile tapering.

La lezione del Giappone è che è molto più facile iniziare il quantitative easing che fermarlo. La Federal Reserve sta per imparare la lezione. Nel corso delle prossime settimane, il "Septaper" sarà tranquillamente accantonato. Si può cercare di porre fine al QE in febbraio o marzo del prossimo anno - ma da allora qualche nuova crisi potrebbe essere alla porta.

mercoledì 28 agosto 2013

6 dividendi con cedole superiori del 50% rispetto ai decennali del Tesoro

Mettiamo da parte la teoria, è venuto il momento di passare alla pratica e di tirare fuori alcuni nomi di società con crescita dei dividendi da prendere in considerazione. Il mio punto di partenza sono le migliori società con dividendo il cui rendimento è superiore del 50% rispetto a quello dei decennali del Tesoro. Il 19 Agosto il rendimento del decennale è stato del 2,53%. Una resa del 50% superiore a quello attuale del Tesoro a 10 anni sarebbe il 3,80%.

Ecco come sono stati selezionati i titoli analizzati: sono i migliori dividendi con rese maggiori del 3,80%. Siccome si tratta dei migliori dividendi, ognuno ha aumentato il dividendo annuale per almeno 25 anni consecutivi, i cosidetti "Champions" o "Dividendi aristocratici".

Nella tabella qui sotto, oltre al rendimento corrente di ogni azienda, ho incluso il tasso di crescita del dividendo degli ultimi 3 anni (DGR), il valore dell'ultimo aumento di ogni società e il numero di anni consecutivi in cui ogni società ha aumentato la sua distribuzione di dividendi.



Come potrete notare dai grafici delle aziende, negli ultimi tre anni questi titoli, oltre ad aver fornito un aumento del dividendo medio del 3,5%, hanno anche fornito un aumento di valore medio del 25,97%.

Altria Group, Inc.* (MO)
La società è impegnata nella produzione e vendita di sigarette e di alcuni prodotti negli Stati Uniti; tramite la sua controllata UST LLC (UST) si occupa della produzione e vendita di prodotti vinicoli e tramite John Middleton Co. (Middleton) è impegnata nella produzione e vendita di sigari fatti a macchina di grandi dimensioni e tabacco per pipa. Philip Morris Capital Corporation (PMCC), un'altra società interamente controllata da Altria Group, Inc., gestisce un portafoglio di finanziamenti e leasing finanziari.

AT&T* (T)
fornisce servizi di telecomunicazioni negli Stati Uniti e nel mondo. Offre servizi e prodotti ai consumatori negli Stati Uniti e servizi e prodotti alle imprese e altri fornitori di servizi di telecomunicazioni in tutto il mondo. La società opera in quattro segmenti: Wireless, che fornisce voice, wireless e trasmissione di dati attraverso gli Stati Uniti e tramite accordi di roaming in un numero significativo di paesi stranieri; Wireline, che prevede voice in primo luogo, rete fissa e trasmissione di dati, AT&TU - Verse television, banda larga ad alta velocità e servizi voice (U-Verse) gestiti in rete per i clienti commerciali.

Consolidated Edison* (ED)
E' una holding di Consolidated Edison Company di New York, Orange e Rockland Utilities. Le operazioni di business principali di Consolidated Edison Company of New York derivano da impianti di energia elettrica, gas e aziende per la distribuzione di vapore. Orange and Rockland Utilities si occupano di erogazione di gas ed energia elettrica. Le sue attività sono legate alla vendita di energia a clienti all'ingrosso e al dettaglio, forniscono alcuni servizi energetici e partecipano a progetti di infrastrutture energetiche.

HCP Inc.*(HCP)
E' una real estate investment trust (REIT). La società investe principalmente in beni immobili del settore sanitario negli Stati Uniti. HCP acquisisce, sviluppa, dispone e gestisce beni immobili della sanità e fornisce finanziamenti per gli operatori sanitari. Il portafoglio societario è costituito da investimenti in cinque segmenti di assistenza sanitaria: case per anziani, life science, studi medici, infermieristici ed ospedali.

Piedmont Natural Gas Inc.(PNY)
E' una società di servizi energetici la cui attività consiste nella distribuzione di gas naturale ai clienti residenziali, commerciali, industriali del North Carolina, South Carolina e Tennessee, tra cui 51.600 clienti serviti nei comuni come clienti residenziali. Nella Carolina copre numerose città.

WGL Holdings (WGL)
. L'Azienda, tramite le proprie controllate, vende e distribuisce gas naturale e/o fornisce una gamma di prodotti e servizi connessi con l'energia a clienti nel Distretto di Columbia e le aree circostanti metropolitane in Maryland e Virginia. Opera in tre segmenti: utility regolamentato, vendita di energia al dettaglio e progettazione/costruzione di sistemi energetici.

(X) Titolo presente nella classifica "Champions Dividend" dell'anno scorso.

Tutto ciò che trovate in questa lista non significa che sia un grande investimento come crescita dei dividendi. Le azioni con dividendo - come qualsiasi investimento - devono corrispondere alla vostra esigenza e ai vostri obiettivi. Sono soggette al rischio di mercato per prezzo e ai singoli rischi aziendali per i dividendi. L'indicazione migliore è quella di fare la vostra analisi prima di investire in qualsiasi titolo.

venerdì 23 agosto 2013

Le migliori azioni nel portafoglio del miliardario Leon Cooperman

Leon Cooperman è nato 25 aprile 1943 nel South Bronx di New York. E' cresciuto lì da genitori ebrei, emigrati dalla Polonia. Cooperman è stato il primo nella sua famiglia a prendere una laurea. Come studente universitario presso l'Hunter College, Cooperman è stato un membro attivo della Alpha Epsilon Pi. Dopo la laurea, è diventato un ingegnere di controllo qualità alla Xerox nel 1965, successivamente ha ricevuto l'M.B.A. alla Columbia Business School, laureandosi nel 1967.

Nel 2012 Cooperman è stato incluso nella lista delle 50 personalità più influenti secondo Bloomberg Markets Magazine.
Nel 2013 Forbes ha elencato Cooperman come uno dei 40 gestori di hedge fund con maggiore guadagno, valore netto 2.5 miliardi di dollari.

Contrariamente alle credenze di molti investitori, il 13F degli hedge fund possono essere utile per aiutarci a battere il mercato.
Il modulo 13F è un rapporto trimestrale da parte dei gestori di investimento istituzionali che hanno almeno 100 milioni di dollari in beni patrimoniali in gestione, come richiesto dalla SEC. Questi investitori sono banche, assicurazioni, hedge fund, società di investimento, fondazioni e fondi pensione. Il modulo 13F riporta solo le posizioni lunghe. Le posizioni corte non sono tenute ad essere divulgate e non sono segnalate.
La nostra ricerca mostra che in media i più popolari titoli a bassa capitalizzazione tra gli hedge fund generano un rendimento medio superiore di 18 punti percentuali per anno, e il nostro portafoglio, sulla base di queste scelte, ha sovraperformato l'indice S & P 500 di 33 punti percentuali negli ultimi 11 mesi.

Un altro uso potenziale dei moduli 13F è quello di trattare i singoli gestori di fondi come i propri stagisti non pagati: non necessariamente fanno quello che dicono, ma le loro idee d'investimento meritano ulteriori ricerche. Di seguito vi mostriamo i 5 migliori titoli azionari che il miliardario Leon Cooperman possiede nel suo hedge fund.

Omega ha aumentato la sua partecipazione in Sprint Nextel, ora Sprint Corporation (S) a seguito del rilevamento di maggioranza da parte di Softbank (SFTBF.PK) con oltre 95 milioni di azioni acquistate alla fine del secondo trimestre del 2013.

La suddivisione dei titoli di Leon Cooperman del fondo Omega

Softbank non solo aveva acquistato una quota di Sprint, ma ha anche fornito alla nuova società denaro contante, Sprint Nextel è stata costantemente redditizia nei trimestri precedenti e questo dovrebbe aiutarla a finanziare le sue operazioni. Sulla base dei numeri EBITDA della società prima del l'accordo il multiplo EV / EBITDA è 8.5x, quindi il mercato sta già scontando l'acquisizione in una sorta di inversione di tendenza.

Cooperman e la sua squadra hanno tagliato la partecipazione in SLM (SLM) del 12%, la società che si occupa dei prestiti agli studenti conosciuto come "Sallie Mae", è rimasta una delle loro prime scelte. Naturalmente molti investitori stanno lontano dalle società di prestiti agli studenti, dato il relativo alto tasso di insolvenze nel settore, anche se Sallie Mae ha un livello di utili abbastanza elevato. In particolare il P/E è di 10, inoltre le stime indicano che la società continuerà a macinare profitti almeno fino alla fine dell'anno.

Il fondo ha venduto un certo numero di azioni di American International Group (AIG), vendendo a giugno 5,8 milioni di azioni e rimanendo con oltre 7,5 milioni di azioni. Il prezzo delle azioni della società di assicurazioni è stato in aumento nel corso dell'ultimo anno, ma è ancora lontano rispetto al valore contabile del patrimonio netto. Gli analisti di Wall Street sono convinti che l'azione abbia un buon valore sulla base dei guadagni, seguendo il suo modello di vendita degli asset.

La suddivisione dei titoli di Leon Cooperman del fondo Omega

Sirius XM (SIRI), è stata un altra delle società più importanti del fondo Omega con circa 72 milioni di azioni. Nel secondo trimestre del 2013, il fatturato di Sirius è cresciuto del 12% con il reddito ante imposte resciuto di quasi il 50%. Il P/E è passato da 49 a 30 e i mercati hanno già scontato la crescita futura del prezzo attuale. Questo la rende più speculativa, anche se potremmo fare un check-in dopo un paio di trimestri.

A completare la nostra lista di titoli preferiti da Cooperman dall'inizio di luglio c'è Qualcomm (QCOM). Qualcomm ha una potenziale crescita a un prezzo ragionevole, un'ottima prospettiva a nostro avviso, dal momento che i suoi guadagni sono stati ben al di sopra delle aspettative negli ultimi trimestri. Sicuramente ci aspettiamo che la crescita rallenti ma le aspettative degli analisti, nei prossimi anni, vedono le vendite societarie salire di quasi il 90%.

3 società i cui dirigenti stanno acquistando grandi quantità di azioni (seconda parte)

Potrebbero aver bisogno di denaro per un grande acquisto personale, come ad esempio una nuova casa o uno yacht o potrebbero avere bisogno di denaro per finanziare un ente di beneficenza. A volte vendono come parte di un programma di vendita previsto messo in atto quale finalità per una corretta diversificazione, che gli permetterebbe vendere azioni in diverse fasi anzichè vendere tutto ad un solo prezzo.

Altre volte vendono perché pensano che la loro azione è sopravvalutata e il rischio/rendimento non è più attraente. Alcuni addirittura scaricano le proprie azioni perché sono a conoscenza, dall'interno, che un concorrente sta mangiando quote di mercato.

Ma gli investitori di solito comprano le loro proprie azioni per un motivo: Pensano che il titolo è un affare e che avrà un enorme rialzo.

La parola chiave in questa ultima affermazione è "pensano". Solo perché un insider aziendale pensa che le azioni della sua società avranno un rialzo, non significa che avverrà per forza. Gli addetti ai lavori possono avere tutti le convinzioni del mondo, ma se il mercato non è d'accordo con loro, il titolo potrebbe finire per non andare nella direzione sperata.

Alla fine della giornata, sono i grandi gestori di fondi istituzionali che muovono grandi fondi di investimento e gli hedge fund che guidano i prezzi delle azioni, non gli addetti ai lavori. Detto questo, molti di questi esperti operatori seguiranno l'attività di acquisto degli insider, quando saranno d'accordo con l'insider stesso che il titolo è sottovalutato ed ha un potenziale rialzo. Questo è il motivo per cui è così importante monitorare sempre le attività degli insider, ma è due volte più importante assicurarsi che l'andamento del titolo coincida con l'acquisto dell'insider.

Recentemente, un certo numero di addetti ai lavori delle stesse società hanno acquistato grandi quantità di titoli. Questi addetti ai lavori vedono nel mercato una buona possibilità per la crescita delle azioni della propria azienza, il che merita uno sguardo più da vicino. Di seguito ci sono tre titoli i cui dirigenti hanno fatto grandi acquisti depositati presso la SEC.

Un'altra azione su cui gli insider sono attivi è Impac Mortgage (IMH)
la quale offre servizi ipotecari residenziali negli Stati Uniti, gli insider stanno comprando questo titolo in questo periodo. Le azioni sono scese del 27,4% dall'inizio dell'anno.

Impac Mortgage ha una capitalizzazione di mercato di 89 milioni di dollari (molto piccola, attenzione) e una valutazione d'impresa di 6,05 miliardi di dollari. Questo titolo possiese un forward price-to-earnings di 124.10. Non è una società ricca di liquidità, dal momento che sua posizione di liquidità totale a bilancio è di 14,15 milioni e il debito totale è di 5,98 miliardi di dollari.

Dal punto di vista tecnico IMH attualmente in un trend al di sotto delle sue medie mobili a 50 e 200 giorni, il indica un treend ribassista. Questo titolo è rimasto in laterale nel mese scorso, con le azioni in movimento tra i 9,80 $ e 10,90 $. Un movimento nel breve con elevati volumi sopra il limite superiore del suo modello grafico di trading laterale potrebbe innescare un grande rilancio negli scambi delle azioni.

Cercate un sostenuto movimento o chiusura i livelli a 9.80 $ con un volume che salga o sopra il suo volume medio degli ultimi 3 mesi di 29.759 azioni. Se questo breakout si innesca presto, allora IMH allestirà un nuovo test o, eventualmente, adotterà i suoi prossimi importanti livelli di resistenza da 11,88 $ a 11,95 $. Qualsiasi movimento con elevati volumi sopra quei livelli darà a IMH la possibilità di raggiungere quota 14.

Acquisto eseguito:
31 Luglio 2013: Richard H. Pickup - 20093 azioni a 10.05 $ per un controvalore di 201934 $
31 Luglio 2013: Richard H. Pickup - 32236 azioni a 10.09 $ per un controvalore di 325261 $



Un titolo del settore sanità su cui gli insider stanno accrescendo è Luminex (LMNX), che sviluppa, produce e commercializza tecnologie per analisi biologica e prodotti con applicazioni in ambito industriale della diagnostica. Gli addetti ai lavori stanno comprando questo titolo con notevole forza dal momento che le azioni sono in crescita del 23,2% dall'inizio dell'anno.

Luminex ha una capitalizzazione di mercato di 859 milioni di dollari e un valore di impresa di 784 milioni di dollari. In questo momento il titolo è sovrappesato, con un price-to-sales di 119,83 e un price-to-book di 33,63. Il suo tasso di crescita stimato per quest'anno è del 36,7% e per il prossimo anno è stimato al 51,2%. Questa è una società ricca di liquidità dal momento che la posizione di liquidità totale a bilancio è di 42,97 milioni di dollari e un debito totale di appena 1,67 milioni di dollari.

LMNX è attualmente in trend sopra la media mobile a 200 giorni e di poco inferiore ai 50 giorni, segnando un trend neutrale. Di recente ha avuto un gap con un forte calo da 23,50 dollari a 19,75 dollari con pesanti volumi al ribasso. In seguito a tale movimento, le azioni di LMNX hanno iniziato a rimbalzare a 19,75 dollari e il titolo sta cominciando a spingere in modo tale da innescare una crescita degli scambi a breve termine.

Qualsiasi movimento con elevati volumi sopra i 20 $ darà a LMNX la possibilità di raggiungere quota 25 - 26 $.

Acquisto eseguito:
09 Agosto 2013: G. Walter Loewenbaum,II - 4600 azioni a 21.17 $ per un controvalore di 97382 $
06 Agosto 2013: Patrick J. Balthrop - 58250 azioni a 20.21 $ per un controvalore di 1.18 Milioni $
06 Agosto 2013: Patrick J. Balthrop - 81565 azioni a 10.10 $ per un controvalore di 823806 $



L'ultimo nome acquistato da alcuni grossi insider è Theravance (THRX), è una società biofarmaceutica con una linea di prodotti scoperti con collaborazioni strategiche con altre aziende farmaceutiche. Gli addetti ai lavori stanno comprando questo titolo con molta forza da tempo, dal momento che le azioni sono in crescita del 64% finora nel 2013.

Theravance ha una capitalizzazione di mercato di 3,56 miliardi di dollari e un valore d'impresa di 3,71 miliardi di dollari, ha un price-to-sales di 371,87 e un price-to-book di 42,96. Il suo tasso di crescita stimato per quest'anno è del -840%, il salto di qualità dovrebbe farlo l'anno prossimo, infatti per il 2014 le stime sono di una crescita intorno al 43,6%. E' una società ricca di liquidità dal momento che la sua attuale posizione di liquidità in bilancio è di 533,33 milioni di dollari contro un debito di 459,96 milioni di dollari.

Dal punto di vista tecnico THRX è attualmente in trend neutrale. Il titolo di recente ha toccato la sua resistenza a 39,60 $. L'azione è poi scesa intorno ai 37,60 dollari ed è di nuovo sotto al supporto chiave a breve termine di 37,20 dollari per azione. Il prossimo importante livello di supporto è a 34.00 dollari per azione.

Acquisto eseguito:
24 Luglio 2013: Rick E. Winningham - 11000 azioni (altri dati non disponibili)
24 Luglio 2013: Bradford J. Shafer - 5000 azioni (altri dati non disponibili)
24 Luglio 2013: Michael W. Aguiar - 5000 azioni (altri dati non disponibili)



mercoledì 21 agosto 2013

L'Europa finalmente mostra segni di ripresa anche se siamo lontani

La preghiera per il recupero della zona euro è stata finalmente esaudita. Dopo 18 tristi mesi di recessione, il PIL della zona euro è aumentato dello 0,3% (un tasso annualizzato dell'1,1%) nel secondo trimestre rispetto al livello iniziale del 2013. Questo risultato è stato leggermente più alto del previsto, anche se le prospettive di crescita rimangono deboli.

La ripresa è stata guidata dalla Germania, il cui PIL è aumentato dello 0,7% e dalla Francia che ha fatto sorprendentemente bene, con un'uscita dello 0,5%. C'erano anche alcune notizie incoraggianti dall'Europa meridionale. In Italia e in Spagna i dati continuano ad essere negativi, ma il tasso di declino stà rallentando allo 0,2% e 0,1% rispettivamente. C'è stato inoltre un forte rimbalzo in Portogallo, che ha subito una profonda recessione: il PIL è cresciuto dell'1,1%.

Il dato lascia ancora il PIL della zona euro dello 0,7% inferiore rispetto ad un anno fà. Il calo delle uscite dal secondo trimestre del 2012 è stato maggiore nella minuscola Cipro, dove il PIL è sceso del 5,2% e in Grecia, dove è sceso del 4,6%. Nonostante la sua performance nel secondo trimestre, l'economia portoghese è del 2% più bassa rispetto ad un anno fà.

Il record dell'economia della zona euro dopo il picco raggiunto prima della crisi finanziaria globale, cinque anni fa, è ancora più deprimente. L'uscita è inferiore al 3%, in America è superiore di oltre 4 punti percentuali. Tra le grandi economie della zona euro solo il PIL tedesco supera ormai il suo picco pre-crisi del 2%. Le economie della periferia dell'Eurozona hanno sofferto cadute drastiche, anche se la Grecia è in un campionato a sé stante, con una contrazione del 23%.

andamento PIL nella zona euro 2012 - 2013

Anche con così tanto terreno perduto da compensare, le prospettive di medio termine sono di una ripresa poco brillante nella zona euro, che continuerà ad essere frenata dal settore bancario. Previsioni recentemente esaminate dalla Banca centrale europea prevede che in media il PIL della zona euro per l'intero 2013 sarebbe dello 0,6% inferiore al 2012 e che sarebbe cresciuto solo dello 0,9% nel 2014. Una ripresa tiepida che con poca probabilità potrà fare molto per i disoccupati, soprattutto quelli dell'Europa meridionale dove i tassi di disoccupazione sono straordinariamente elevati. La fine della recessione darà linfa fresca ai leader europei, che potranno (ancora) proclamare che il peggio della crisi è finita. Ma la debolezza della crescita lascierà ancora la zona euro vulnerabile al malcontento sociale e della politica.

Come abbiamo detto solo Francia e Germania sono state in grado di trainare l'europa, la crescita della Germania ha superato il secondo trimestre degli Stati Uniti di tre decimi di punti percentuale. Nonostante la recessione in corso abbia paralizzato il suo commercio, e l'Europa è scivolata verso il basso, le più grandi aziende del paese continuano a guardare al di fuori del continente per avere migliori entrate.

La "DIHK", camera di commercio tedesca, è un pò più ottimista però sulle prospettive commerciali del paese. Infatti ha detto che si aspetta che la Germania, dopo il 2013, superi gli Stati Uniti come il secondo più grande esportatore del mondo, dietro solo la Cina. La Germania attualmente controlla una quota del 7,5% del commercio mondiale, in calo rispetto alla quota all'11% che aveva nei primi anni 90' in cui ha contribuito ad alimentare alcuni dei più grandi produttori del paese. Le esportazioni in Germania significano molto di più per la salute del paese - e la salute delle proprie attività - di quanto non lo faccia per l'America.

Solo il tempo ci dirà però se l'economia travagliata del continente possa realmente migliorare, ma per ora, è un grande segnale per gli investitori in titoli europei che hanno subito per anni dati pessimistici.

martedì 20 agosto 2013

3 società i cui dirigenti stanno acquistando grandi quantità di azioni (prima parte)

La seconda parte dell'articolo sarà online nei prossimmi giorni
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Potrebbero aver bisogno di denaro per un grande acquisto personale, come ad esempio una nuova casa o uno yacht o potrebbero avere bisogno di denaro per finanziare un ente di beneficenza. A volte vendono come parte di un programma di vendita previsto messo in atto quale finalità per una corretta diversificazione, che gli permetterebbe vendere azioni in diverse fasi anzichè vendere tutto ad un solo prezzo.

Altre volte vendono perché pensano che la loro azione è sopravvalutata e il rischio/rendimento non è più attraente. Alcuni addirittura scaricano le proprie azioni perché sono a conoscenza, dall'interno, che un concorrente sta mangiando quote di mercato.

Ma gli investitori di solito comprano le loro proprie azioni per un motivo: Pensano che il titolo è un affare e che avrà un enorme rialzo.

La parola chiave in questa ultima affermazione è "pensano". Solo perché un insider aziendale pensa che le azioni della sua società avranno un rialzo, non significa che avverrà per forza. Gli addetti ai lavori possono avere tutti le convinzioni del mondo, ma se il mercato non è d'accordo con loro, il titolo potrebbe finire per non andare nella direzione sperata.

Alla fine della giornata, sono i grandi gestori di fondi istituzionali che muovono grandi fondi di investimento e gli hedge fund che guidano i prezzi delle azioni, non gli addetti ai lavori. Detto questo, molti di questi esperti operatori seguiranno l'attività di acquisto degli insider, quando saranno d'accordo con l'insider stesso che il titolo è sottovalutato ed ha un potenziale rialzo. Questo è il motivo per cui è così importante monitorare sempre le attività degli insider, ma è due volte più importante assicurarsi che l'andamento del titolo coincida con l'acquisto dell'insider.

Recentemente, un certo numero di addetti ai lavori delle stesse società hanno acquistato grandi quantità di titoli. Questi addetti ai lavori vedono nel mercato una buona possibilità per la crescita delle azioni della propria azienza, il che merita uno sguardo più da vicino. Di seguito ci sono cinque titoli i cui dirigenti hanno fatto grandi acquisti depositati presso la SEC.

Il primo titolo che gli insider stanno comprando è Philip Morris International (PM)
produce e vende sigarette e altri prodotti di tabacco nei mercati al di fuori degli USA, gli addetti ai lavori stanno comprando questo titolo, dato che le azioni sono in crescita del 5,5% finora nel 2013.

Philip Morris International ha una capitalizzazione di mercato di 143.000 milioni di dollari e un valore d'impresa di 168 miliardi. Questo titolo è scambiato ad una valutazione ragionevole, con un price-to-earnings finale di 17,25 e un forward price-to-earnings di 14,6. Il suo tasso di crescita stimato per quest'anno è del 4,2% e per il prossimo anno è intorno all'11,8%. Questa non è una società ricca di liquidità, dal momento che la posizione di liquidità totale a bilancio è di 3,59 miliardi di dollari e il debito totale è di 25,50 miliardi. Questa azione mette in mostra attualmente un dividend yield del 3,8%.

Dal punto di vista tecnico, PM è attualmente in trend negativo, al di sotto di entrambe le sue medie mobili, 50 e 200 giorni, il che è ribassista. Questo titolo è stato scambiato al ribasso nel corso degli ultimi due mesi, con quote scese dal suo massimo di 95,38 dollari al suo recente minimo di 85,21 dollari per azione. Durante questi movimenti, le azioni di PM hanno fatto per lo più massimi e minimi più bassi, che tipicamente indica un ribasso del prezzo.

Finché questo titolo è in trend negativo il supporto a breve termine saranno gli 80 $. Cercate un sostenuto movimento o chiusura sopra questo livello con un volume che colpisca vicino o sopra la media degli ultimi tre mesi a 5,10 milioni di azioni. In quel caso PM proverà un nuovo test o, eventualmente, adotterà i suoi prossimi importanti livelli di resistenza da 91,40 dollari a 92,26 dollari per azione. Qualsiasi movimento con elevato volume sopra quei livelli metterà le azioni PM in un range da 94 a 95.

Acquisto eseguito:
8 Agosto 2013: Graham Mackay - 123,500 azioni a 89.15 $ per un controvalore di 11.01 Milioni



Un'altra azione su cui gli insider stanno crescendo è RadioShack Corp (RSH)
. La società si occupa della vendita al dettaglio di beni e servizi elettronici di consumo attraverso la sua catena di negozi RadioShack. Gli addetti ai lavori stanno comprando questo titolo con discreta forza, dal momento che le azioni sono in aumento del 17,4% dall'inizio dell'anno 2013.

RadioShack ha una capitalizzazione di mercato di 250 milioni di dollari e una valutazioni d'impresa di 536 milioni di dollari. Questo titolo ha una valutazione a buon mercato, con un price-to-sales di 0,06 e un price to book di 0,48. Il suo tasso di crescita stimato per quest'anno è del -101,7% e per il prossimo anno è del 44,4%. Non è ricca di liquidità, dal momento che la posizione di liquidità totale a bilancio è di 432 milioni di dollari e il debito totale è di 712,70 milioni.

Dal punto di vista tecnico, RSH è attualmente al di sotto delle medie mobili a 50 e 200 giorni, il che è ribassista. Questo titolo ha vissuto un brutto downtrending negli ultimi tre mesi, con azioni cadute dai suoi massimi di 4,28 dollari al suo recente minimo di 2,18 per azione.

Se siete nel campo dei toro su RSH, cercate quindi lunghi scambi polarizzati, finché questo titolo è in un trend sopra il supporto a breve termine di $ 2,46 e poi una volta che spacca i suoi 200 giorni a $ 2,92 e i suoi 50 giorni a 3,14 dollari ad azione con un elevato volume. Cercate un sostenuto movimento o chiusura sopra i 3 dollari con volumi vicino o sopra la sua media degli ultimi 3 mesi a 3,21 milioni di azioni. Se questo breakout si innesca presto, allora RSH proverà un nuovo test o, eventualmente, adotterà i suoi prossimi importanti livelli di resistenza da 3,30 a 3.60 $.

Acquisti eseguiti:
5 Agosto 2013 - Robert E. Abernathy - 97000 azioni a 2.55 $ per un controvalre di 247,330 $
2 Agosto 2013 - Robert E. Abernathy - 3,000 azioni a 2.56 $ per un controvalre di 7,680 $
1 Agosto 2013 - Telvin Jeffries - 11,395 azioni a 2.83 $ per un controvalre di 32,190 $
25 Luglio 2013 - Mr. H. Eugene Lockhart - 5,000 azioni a 2.67 $ per un controvalre di 13,347 $
5 Luglio 2013 - Darvin D. Lively - 168,524 azioni a 3.12 $ per un controvalre di 524,952



Un'altra azione su cui gli insider sono attivi è Duke Energy (DUK)
società energetica principalmente dislocata in America. Opera negli Stati Uniti in primo luogo attraverso le sue dirette e indirette controllate. Le azioni sono salite del 4% dall'iniazio dell'anno.

Duke Energy (DUK) ha una capitalizzazione di circa 47 miliardi di dollari, opera in tre segmenti: U.S. Franchised Electric and Gas, Commercial Power and International Energy. Nel novembre del 2011 Duke Energy Renewables ha annunciato di aver acquisito tre progetti commerciali di megawatt solari. Il portafoglio è costituito dai 4298 pannelli Murphy Farm Solar Project situati su otto ettari di terreno acquistati e 4340 pannelli Wingate Solar Project situati su sette ettari di terreno acquistati. Il suo P/E è di 12.92 con liquidità pari a 5,244 miliardi di dollari. Il suo dividendo annuale è intorno al 4.5%.

Dal punto di vista tecnico la società ha toccato il massimo a 75$ prima di scendere in questo periodo di prese di posizioni in Agosto. A 67$ il titolo diventa appetibile. La società negli ultimi 3 anni è salita del 300% e ha ancora spazio di crescita vista la sua esposizione nelle energie rinnovabili.

Acquisti eseguiti:
12 Agosto 2013 - James E. Rogers - 2.11 milioni di azioni a 28.46 $ per un controvalre di 60 Milioni
12 Agosto 2013 - James E. Rogers - 949,629 azioni a 70.52 $ per un controvalre di 67 Milioni



venerdì 9 agosto 2013

6 banche extra-Europa che offrono interessi sul conto oltre il 10%



Vi presentiamo sei paesi dove gli interessi da deposito battono la crescita degli indici azionari, i rendimenti dei conti risparmio in questi paesi possono surclassare quelli dell'Europa, anche se i risparmiatori di molti paesi esteri non sono necessariamente messi meglio. I tassi di interesse sono così bassi sui conti di risparmio europei che mettere i soldi in banca sembra solo leggermente più intelligente che metterli sotto un materasso.

Con il conto di risparmio medio che paga lo 0,08% e il tipico Certificato di Deposito (CD) a un anno che rende lo 0,24%, secondo Bankrate.com, il vecchio approccio ha perso appeal. Ma in altri paesi, i tassi sono fino a 100 volte superiori a quelli dell'Europa - rendimenti che farebbero venire i brividi agli investitori dei mercati azionari.

Purtroppo, questi tassi sono possibili in parte da inflazioni alle stelle, instabilità finanziaria, azioni delle banche centrali e fluttuazioni valutarie. Alcuni di questi rendimenti sono off limits per gli eurpei, dal momento che alcune banche permettono l'apertura di tali conti solo ai residenti o alle persone che operano in quei paesi.

I risparmiatori devono guardare il "quadro completo", dice Greg McBride, analista finanziario senior per Bankrate.com.
Guadagnare il 10% quando l'inflazione è del 9% non è meglio che guadagnare il 2% quando l'inflazione è pari all'1%.
Diamo uno sguardo a i paesi che forniscono questi magnifici conti risparmio

Ucraina

I risparmiatori in Ucraina probabilmente non hanno bisogno di rischiare di investire nel mercato azionario: Possono ottenere rendimenti che vanno dall'8% al 15% in conti di deposito assicurati dal governo, secondo Deposits.org, che mette a confronto i tassi di risparmio internazionali.

Alla Ukrsofstbank, ad esempio, i risparmiatori possono ottenere un rendimento annuo del 17,50% se vincolano i loro soldi per tre mesi. E si può guadagnare fino al 18% per un deposito a termine di un anno (simile ad un CD di un anno). L'inflazione, nel frattempo, in media è diminuita dello 0,6% lo scorso anno.

Mongolia

I 2,75 milioni di abitanti di questo paese asiatico possono accedere ad un conto di deposito ad un anno presso la Khan Bank che paga il 15,1%, un jackpot a confronto con i rendimenti nella maggior parte del mondo.

Ma la maggior parte di quel rendimento sarà mangiato dall'inflazione, il qualeè stato di circa il 14% l'anno scorso. I risparmiatori che svincolano i soldi prima del termine minimo di un anno potrebbero anche affrontare una penale del 4%.

Bangladesh

L'economia del Bangladesh è classifica 44° nel mondo, secondo Deposits.org, ma i tassi di risparmio sono tra i primi 10 a livello globale. Un deposito vincolato ad un anno in HSBC Bangladesh paga il 12% ogni anno. Il che può sembrare attraente per qualcuno, anche dopo aver preso in considerazione un aumento stimato del 9% dei prezzi al consumo l'anno scorso.

Tuttavia, i risparmiatori hanno bisogno di depositare un minimo di 100.000 Taka del Bangladesh sul conto, l'equivalente di circa 1.300 dollari e le tariffe che si possono ottenere partono dal 7,5% per la clientela retail.

Vietnam

Orient Commercial Joint Stock Bank, una banca in Vietnam di proprietà congiunta con BNP Paribas, offre un conto di deposito con un vincolo di un anno che ha un rendimento annuo del 10%. La banca avverte che i tassi di deposito sono "fortemente influenzati dalla banca centrale del Vietnam." Il rendimento del 10% verrebbe pagato al termine del periodo di 12 mesi e potrebbe lasciare i risparmiatori con un rendimento reale inferiore dell'1% dopo il tasso di inflazione annuo del 9%.

Serbia

Komercjalna Banka in Serbia paga anche un rendimento annuo del 10% per un deposito vincolato ad un anno, ma i risparmiatori serbi potrebbero trarre benefici maggiori oltre al rendimento in quanto l'inflazione è leggermente inferiore a quella del Vietnam, attestandosi a circa il 7% l'anno scorso. C'è un deposito minimo richiesto sul conto di 5.000 dinari serbi (circa 60 $). Argentina

Gli argentini possono guadagnare un enorme 22% all'anno sui loro risparmi attraverso un conto di deposito a un anno con ICBC Argentina, secondo Deposits.org. Che è più di 90 volte il tasso medio dei CD negli Stati Uniti, ma i risparmiatori europei potrebbero cavarsela meglio dopo l'inflazione.

I prezzi al consumo sono aumentati di circa il 25% nel 2012 in Argentina, secondo i dati compilati da parte della Central Intelligence Agency, lasciando quei risparmiatori con una perdita del 3% annuo. In Europa, dove i prezzi sono in crescita di circa il 2% l'anno, un investitore in un CD ad un anno, che paga una cedola media nazionale, avrebbe una perdita di circa l'1,8%.

lunedì 5 agosto 2013

5 titoli azionari che rendono positivo il Dow Jones



La settimana scorsa il Dow Jones Industrial Average è salito di più di 110 punti, o lo 0,7%, un salto che ha spinto l'indice ad un massimo storico di 15,634.32. Il guadagno giornaliero è avvenuto sulla scia di due uscite economiche migliori del previsto: la prima è stato il dato del prodotto interno lordo del secondo trimestre e il rapporto sull'indice ADP dei salari americani.

Il dato del PIL del secondo trimestre non è stato così schiacciante, ma il fatto che abbia battuto una proiezione piatta del 1%, combinata con un aumento di 200.000 posti di lavoro creati delle imprese nel mese di luglio, dato superiore alle previsioni, ha dato ai mercati la speranza per una seconda metà più forte.

Todd M. Schoenberger Socio Amministratore della LandColt Capital a USA Today:
Il rapporto del PIL è decisamente spaventoso. Dopo diversi cicli di QE e un miglioramento un pò lento nel mercato del lavoro, una percentuale dell'1,7 è ridicola per la nostra economia, ma per Wall Street questa è una notizia fantastica. E' difficile capire se la Fed toglierà il piede dal pedale del proverbiale QE con un così basso e abissale tasso di crescita. Dovrebbe essere lo status quo per i tori, in quanto il rally continuerà per il resto dell'estate.
Il Federal Open Market Committee si è riunito Mercoledì 31 luglio ed i timori del mercato che la banca centrale diminuisse l'acquisto di 85 milioni di dollari mensili di asset erano stati leggermente attenuati dopo che il presidente Ben Bernanke aveva detto che la Fed sarebbe rimasta in pista con il suo programma di stimolo. Dopo tutto, lo stimolo della Federal Reserve è stato la guida principale dell'attuale mercato rialzista. Mentre il Dow Jones Industrials ha chiuso con lo 0,1%, non riuscendo ad ottenere alcun beneficio sostanziale dall'annuncio della Fed, la media di fine luglio è stata del 4% - il suo settimo mese di utili negli ultimi otto.

Di seguito vi mostriamo un analisi dei titoli che hanno maggiornmente performato il Dow Jones negli ultimi mesi aiutando l'indice a segnare nuovi massimi:

1. UnitedHealth Group (UNH) - L'assicuratore sanitario più grande degli Stati Uniti, il 31/07 ha chiuso con una crescita dello 0,8% e le azioni della società sono salite del 34,31% dall'inizio dell'anno ad oggi. Due settimane fa, la società ha rilasciato gli utili del secondo trimestre, riportando profitti che hanno battuto le aspettative degli analisti grazie ad un aumento delle sottoscriscrizioni abbastanza alte da superare i costi medici.

Attualmente, UnitedHealth è il più grande fornitore di piani Medicare Advantage per i privati, con 3 milioni di clienti, il programma ha rappresentato circa un quarto degli utili della società lo scorso anno. Anche se il CEO Stephen Hemsley resta "straordinariamente più rialzista" rispetto a quanto gli investitori si aspettavano, l'analista Sheryl Skolnick di CRT Capital Group ha riferito a Bloomberg, dopo che gli utili sono stati rilasciati, che l'Obamacare rimane un problema.

La legge sull'accessibilità alle cure abbasserà i rimborsi per le versioni private di Medicare delle compagnie assicuratrici in modo che corrispondano più strettamente a quello che il governo paga e Hemsley ha riconosciuto che "il grave sottofinanziamento" del piano Medicare per privati continuerà a fare pressione sui margini di profitto l'anno prossimo.



2. Walt Disney Co. (DIS) - Le azioni della società sono aumentate dello 0,73% il 31/07, portando il guadagno del titolo da inizio anno al 29,85%. Anche se Walt Disney è una società diversificata con attività in cinque segmenti di business, l'industria cinematografica della ricava molta dell'attenzione degli investitori ed è comprensibile - si tratta di un alta posta in gioco. Gli Studios dell'azienda si stanno occupando del flop di The Lone Ranger, ma hanno ottenuto incassi importanti nel 2013 con Iron Man 3, che ha rastrellato 1,2 miliardi di dollari in tutto il mondo.



3. Bank of America (BAC) - Dopo essere salita fino al 2,1% nel corso degli scambi del 31/07, le azioni della seconda banca degli Stati Uniti hanno chiuso positive dello 0,55%. Finora questo anno, le azioni sono aumentate del 25,75%, il titolo ha postato guadagni costanti in quanto i suoi utili del secondo trimestre sono stati riportati all'inizio di questo mese.

Beneficiando di maggiori ricavi dalle vendite dei titoli azionari, e dalle negoziazioni, gli utili hanno battuto le aspettative degli analisti. Inoltre, le misure di riduzione dei costi sono state per lo più responsabili dell'aumento delle stime della banca, ma sarà necessario trovare un modo per far crescere le stime per i prossimi anni al fine di mantenere la crescita degli utili.
Questo è stato un trimestre in cui Bank of America ha eseguito le strategie che aveva predisposto, Ma c'è ancora molto lavoro da fare.
Edward Jones analista bancario della Shannon Stemm al New York Times


4) Home Depot (HD) - Affinché i negozi per la casa possano far bene, i consumatori devono o acquistare case esistenti da sistemare o riparare le case in cui stanno attualmente vivendo! Su tale base, il rapporto della National Association of Realtors sulle vendite di case esistenti nel mese di giugno potrebbe essere una cattiva notizia per Home Depot. Ma, nonostante l'incremento del 2% delle vendite di case esistenti, il titolo ha guadagnato il 2,81% questo mese, il 31/07 a fine giornata lo 0,55%, ma è aumentato del 27,78% da inizio anno ad oggi.



5) 3M (MMM) - Il produttore di una vasta gamma di prodotti - dall'auto pulizia del circuito di alimentazione, al nastro adesivo al Post-it - ha registrato un aumento dello 0,5% il 31/07, con le azioni aumentate del 26,47% da inizio anno ad oggi.

L'azienda è conosciuta come una macchina da profitto abbastanza affidabile, in quanto i margini dei profitti operativi sono costantemente al di sopra del 20%. Ma negli ultimi anni, la crescita delle vendite è stata lenta. Tuttavia, l'utile è aumentato del 2,6% nel secondo trimestre, i dirigenti hanno detto che la società porterà avanti nuove opportunità di forte crescita nel prossimo futuro.



venerdì 2 agosto 2013

5 motivi per cui tutti odiano questo mercato toro



Gli investitori hanno fatto un sacco di soldi ultimamente, con i massimi raggiunti dallo S&P 500 che dall'inizio dell'anno sta guadagnando circa il 20%. Sul lungo periodo, lo S&P500, è salito del 75%, incluso il 2008 in cui ci fu la grande recessione dei mutui subprime che tutti conosciamo. Allora, perché sono tutti così pronti a dubitare di questo rally ?

1. Non riusciamo a separare le singole azioni dall'economia generale

Consideriamo la Cina, vedrà una crescita del PIL superiore al 7% quest'anno, ma ha visto la caduta del mercato azionario del 12% misurata con l'indice SSE. Oppure la Germania, che forse riuscirà ad avere la fortuna di finire il 2013 mantenendo le sue stime di crescita del PIL, ma ha visto un rally di solo il 9% del DAX dall'inizio dell'anno. Molti esperti benintenzionati parlano di turbolenze economiche degli Stati Uniti riferendosi a titoli azionati, ma in realtà i titoli azionari possono muoversi separatamente.


2. L'etica sugli utili societari

Questo anno, i profitti delle imprese in percentuale al PIL hanno toccato il loro livello più alto dal 1950. Nel frattempo, il lavoro è difficile da trovare e i salari sono stagnanti, con il reddito medio familiare più basso dell'8% nel 2011, di quanto non lo fosse nel 2007, prima della crisi finanziaria. Inoltre, il reddito medio familiare è giù di quasi il 9% rispetto al picco del 1999.

Molti pensano che sia ingiusto che mentre le aziende continuano a prosperare, il popolo americano debba lottare per la sopravvivenza, siamo d'accordo. Da un punto di vista etico possiamo essere d'accordo che a livello politico si debba fare qualcosa, l'azienda cresce e prospera e così dev'essere per i suoi lavoratori, ma è una questione politica e purtroppo non c'entra nulla con la costruzione di un portafoglio azionario.

3. L'ostinazione nel rimanere appesi ad una cattiva chiamata

Arroganza e illusione sono i maggiori rischi per gli investitori, è comune vedere investitori con titoli sotto del 30% continuare a tenere le posizioni aperte piuttosto che ammettere l'errore. Prendete Peter Schiff di Euro Pacific Capital, continua a battere il tamburo sul discorso dell'iperinflazione, nonostante i suoi terribili avvertimenti dopo il 2008 non abbiano portato ad alcun dato negativo, continua con la sua missione.

Tutti facciamo acquisti sbagliati come investitori, la maturià in questo "lavoro" si vede nel mommento in cui ammettiamo l'errore e ne accettiamo le conseguenze. Non c'è vergogna in una cattiva decisione fatta durante una condizione senza precedenti dei mercati globali nel corso degli ultimi cinque anni - ma fare gli stessi errori a fronte di nuovi dati solo per evitare di dire che ci siamo sbagliati non è il modo migliore per gestire un portafoglio.

4. La riluttanza di comprare ai massimi

Personalmente credo che il mercato sia pronto per un lieve ritracciamento dopo i massimi toccati in questi giorni. I guadagni poco brillanti e le continue revisioni al ribasso delle previsioni del PIL negli Stati Uniti e in Europa danno conferma alla mia ipotesi. Ma è anche vero che la prospettiva può essere di una crescita ancora più marcata, sono diffidente nel comprare a metà di anno che ha già realizzato il suo massimo, una correzione sarebbe proprio quello che mi serve per investire con fiducia.

La mia sensazione è che molti scettici di rally sono quelli con motivazioni simili, cercano di tornare indietro nel tempo rimuginando l'aver perso l'acquisto nel momento del ribasso, così entrano, senza logica e non appena ottengono una perdita del 5% si fanno prendere dal panico, "appena entro io tutto scende". Coloro che hanno acquistato i primi di maggio, prima della caduta del 22 maggio-22 giugno, hanno recuperato, se presi dal panico hanno venduto, ahimè, hanno commesso un grave errore.

5. Sovraccarico di informazioni

Siamo bombardati da informazioni ogni giorno e il problema più grave è che tendiamo a leggere solo quelle che ci fanno comodo. Anche in un contesto macroeconomico meno complicato, sarebbe difficile separare le notizie di qualità dai rumors, gli eventi fruibili dal clamore sensazionalisto o le strategie di investimento a lungo termine da tattiche di marketing per diventare ricchi rapidamente. Una sana dose di scetticismo è un buon modo per mantenere gli investitori onesti e mantenere la prospettiva.

Tanto per essere sicuro che il tuo punto di vista su questo rally sia giusto da qualunque lato lo veda, non c'è alcuna garanzia sulla tua scelta. Giusta o sbagliata non puoi avere certezze in questo mercato pazzo, ma avrai una migliore possibilità di investire saggiamente se sarai consepavole di te stesso ed eviterai certe insidie, come la "paura del muro" (Wall Street).

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

giovedì 1 agosto 2013

Innovazioni per l'HIV: Johnson & Johnson e Glaxo contro Gilead



Tempo fà, un paziente affetto da HIV poteva passare la giornata prendendo ben 30 compresse. Oggi basterà una sola pillola al giorno, grazie ad Atripla (di Gilead GILD ). Tuttavia, il farmaco deve essere preso a vita e può causare, a lungo andare, danni al fegato, spingendo le case farmaceutiche a cercare una terapia ancora più sicura e meno onerosa. Johnson & Johnson (JNJ) e GlaxoSmithKline (GSK) stanno attualmente testando una combinazione di iniezioni nelle persone affette da HIV per vedere se riescono a tenere sotto controllo il virus per lungo periodo.

Iniezioni Vs. Pillole

I pazienti di solito preferiscono le pillole invece degli aghi. Tuttavia, quelli affetti da HIV devono prendere le loro pillole per tutta la vita. Gilead e gli altri hanno notevolmente ridotto il numero di farmaci antivirali che i pazienti devono ingoiare ogni giorno. Eppure, molti pazienti sceglierebbero le iniezioni se fatte una volta al mese o anche meno frequentemente.

Secondo i risultati presentati al Meeting "International AIDS Society's" a Kuala Lumpur nel mese di giugno, 40 volontari sani hanno preso una combinazione di GSK744 della Glaxo e TMC278 di J&J ritenuta necessaria per controllare l'HIV. Lo studio suggerisce che le iniezioni potrebbero, un giorno, fornire una più sicura e conveniente opzione di trattamento rispetto alle pillole quotidiane.

E' stato condotto un sondaggio sulla preferenza. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nanomedicine nel mese di aprile, su 400 pazienti affetti da HIV, l'84% ha detto che avrebbe probabilmente o sicuramente provato la terapia iniettabile mensile. Come un vaccino, le iniezioni trimestrali potrebbero anche rivelarsi utili. La pillola di Gilead Truvada è stata testata come vaccino ed è stato dimostrato che avrebbe ridotto le probabilità, per le persone non infette di contrarre il virus, però, nella vita reale i disagi e gli effetti collaterali nel prendere una medicina quotidiana potrebbero scoraggiare molti ad utilizzarla.



La combinazione

Un componente della combinazione sperimentale, TMC278 di J&J, nota anche come Edurant, è stato approvata in forma orale dalla FDA nel 2011. L'altro componente, GSK744 viene sviluppato da ViiV Healthcare, una joint venture tra il colosso britannico Glaxo e il partner di minoranza Pfizer (PFE) e l'azienda giapponese Shionogi. Il farmaco è una versione del Dolutegravir, un nuovo imminente farmaco di Glaxo, che prevede di ottenere l'approvazione Americana a partire da agosto e potrebbe dal quale potrebbe guadagnare più di 1 miliardo di fatturato entro il 2018, secondo le stime compilate da Bloomberg.



Nello studio, i partecipanti sani hanno preso il GSK744 in compresse una volta al giorno per due settimane, poi hanno sospeso il trattamento per una settimana, prima di ricevere una delle tre diverse combinazioni di iniezioni una volta al mese per quattro mesi. Un quarto gruppo ha ricevuto solo due iniezioni a distanza di tre mesi. GSK e J&J stanno continuando a testare la combinazione su pazienti affetti da HIV.



La Cina

La Cina è potenzialmente un mercato enorme per i trattamenti contro l'HIV. Ufficialmente la popolazione di persone affette da HIV in Cina è conteggiata in 800.000, ma molti credono che ufficiosamente il numero sia almeno il doppio. Hangzhou Ascletis, una startup Biopharma con sede in Cina, sviluppa un candidato, chiamato TMC310911, quale trattamento conveniente per i pazienti cinesi affetti da HIV.

L'azienda ha acquisito il composto da Johnson & Johnson. Il CEO di Ascletis, Jinzi Wu, in precedenza era stato responsabile dello sviluppo di farmaci HIV alla GlaxoSmithKline. Wu si aspetta che il mercato per i trattamenti dell'HIV in Cina cresca del 30% all'anno per i prossimi anni, più del mercato farmaceutico complessivo in Cina. Con il contratto di licenza di Janssen, Ascletis ha la possibilità di essere la prima azienda locale a produrre e vendere un inibitore delle proteasi dell'HIV in un mercato in crescita.

Il governo cinese paga per la maggior parte dei trattamenti contro l'HIV, ma la maggior parte dei pazienti non è stata in grado di accedere ad alcuni dei più recenti farmaci antivirali a causa dei costi. I pazienti stanno assumendo farmaci per l'HIV di prima generazione dal momento che costano meno delle pillole più recenti.

Il TMC310911 della J&J (che Ascletis rinomina in ASC-09) offre il migliore inibitore della proteasi dell'HIV oltre a fornire un trattamento ad un prezzo che si adatta benissimo al bilancio della sanità in Cina. Ascletis prevede di vendere il farmaco dai 4.000 ai 5.000 dollari all'anno. Janssen, società del gruppo J&J ha già sviluppato il TMC310911 oltre la fase 2 e guadagna royalties da Ascletis sulle vendite del farmaco in Cina. Janssen ha mantenuto i suoi diritti sul farmaco in tutti gli altri mercati.

Ascletis è stata lanciata due anni tramite un venture capitale di 100 milioni di dollari guidata da Hangzhou Binjiang Investment Holding, un operazione della Chinese Real Estate del magnate Jinxing Qi.

ViiV Healthcare

GSK e Pfizer hanno impostato la joint venture con ViiV tre anni fà, con l'impegno di creare un asset per combattare l'HIV/AIDS suddividendo la proprietà in 85% e 15%. L'anno scorso è avvenuta una grande ristrutturazione. La società giapponese Shionogi ha ricevuto una partecipazione nella joint venture in cambio della rinuncia ai suoi diritti sul farmaco sperimentale per l'HIV Dolutegravir. Secondo i termini dell'accordo, ViiV ha acquisito i diritti mondiali esclusivi di Dolutegravir e di altri composti inibitori dell'integrasi in fase iniziale. In cambio, Shionogi riceve una royalty sulle vendite ed è diventato azionista al 10% di ViiV, ottenendo anche un posto nel consiglio.

Gli analisti ritengono che a un certo punto ViiV sarà trasformata in una società indipendente, che offrirà una sfida diretta a Gilead. In uno studio testa a testa, il Dolutegravir è stato paragonato direttamente ad Atripla di Gilead e il Dolutegravir è uscito in anticipo. Dolutegravir ha bloccato tutti i segni del virus nel 88% dei pazienti dopo 48 settimane, rispetto all'81% di Atripla di Gilead, come riportato nel luglio 2012. I dati hanno persuaso JPMorgan (JPM) ad aumentare le possibilità di successo sulla regolamentazione.



Sintesi

Gilead è stata la società numero uno nel mercato dell'AIDS per anni, costruendo principalmente un franchise di campioni di incasso per l'HIV, con farmaci della sua linea di produzione. Il programma combinato rappresenta una strategia con cui Glaxo e gli alleati stanno cercando di contrastare il peso di Gilead nel settore, unendo le forze per lo sviluppo di nuovi farmaci di marca per l'HIV.

Contro il franchising in pillole per l'HIV di Gilead, sembra che Glaxo e J&J possiedano la più avanzata terapia di iniezioni di lunga durata. In una mossa strategica, sia GSK che il suo socio di minoranza Pfizer hanno rinunciato ad una parte del loro patrimonio in Viiv Healthcare a favore di Shionogi in cambio di una partecipazione di controllo nel dolutegravir che ha dimostrato un grande successo nel bloccare l'HIV dalle cellule penetranti. E J&J si è unita nella creazione della nuova combinazione iniettabile.

Questo sviluppo porta una forte concorrenza nel mercato dell'HIV ed è una buona notizia sia per i medici che per i pazienti, in quanto può rallentare l'ascesa senza fine dei prezzi dei farmaci anti-HIV. Gli investitori che desiderano scommettere sulle prossime terapie HIV hanno inoltre più opzioni.

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo