mercoledì 27 maggio 2015

Portafoglio Warren Buffett i suoi 20 migliori dividendi - parte 5/5

La prima parte dell'articolo la potete trovare a questo indirizzo: Portafoglio Warren Buffett i suoi 20 migliori dividendi - parte 1/5
La seconda parte dell'articolo la potete trovare a questo indirizzo: Portafoglio Warren Buffett i suoi 20 migliori dividendi - parte 2/5
La terza parte dell'articolo la potete trovare a questo indirizzo: Portafoglio Warren Buffett i suoi 20 migliori dividendi - parte 3/5
La quarta parte dell'articolo la potete trovare a questo indirizzo: Portafoglio Warren Buffett i suoi 20 migliori dividendi - parte 4/5

Questo articolo è stato scritto per darvi un'idea su come "l'Oracolo di Omaha", Warren Buffett, considerato uno dei più grandi investitori, se non il più grande, di tutti i tempi, è riuscito ad ampliare la sua fortuna seguendo uno dei suoi principi cardini negli investimenti, scegliere attività con un forte vantaggio competitivo a prezzi equo. Questo gli ha permesso di raggiungere un patrimonio netto di $ 70 miliardi di dollari. Quasi tutto il suo portafoglio è costruito su aziende che pagano dividendi, in questi articoli vengono analizzate quelle in cui preferisce investire, che sono quelle che hanno il dividendo più alto e un forte vantaggio competitivo nel loro settore. Il suo portafoglio attuale è costituito da 48 aziende, di queste 33 pagano dividendi, con una media del 2,17%. Le migliori 6 costituiscono il 70% del suo portafoglio, quindi le considera le più convincenti e pagano in media un dividendo del 2,53%, di queste, 3 fanno parte della chiera dei dividendi Aristocratici.

Nell'articolo sono analizzate le 20 aziende, appartenenti al portafoglio di Buffett, che pagano il dividendo più alto e lo abbiamo suddiviso in 5 parti. In ognuna di esse, vengono analizzati 4 titoli, suddivisi in rigoroso ordine alfabetico, in cui vengono presi in considerazione alcuni dati fondamentali dell'azienda tra cui rapporto P/E, storia del dividendo, dividend yield attuale e altro. Ecco gli ultimi 4 titoli, sperando che la lettura possa darvi degli spunti da approfondire per i vostri futuri investimenti.

Verizon (VZ)
Dividend Yield: 4.43%
P/E Ratio: 14,98
Anni di dividendi stabili o in Aumento: 31
Percentuale nel Portafoglio di Warren Buffett: 0,70%
Tasso di Crescita degli ultimi 10 anni dell'Utile per azione: 7,5%
Paga dividendi dal: 1984

Verizon Communications Inc. opera come una holding e fornisce banda larga con altri servizi di comunicazione wireless e wireline per consumatori privati, imprese e governi. Fornisce inoltre servizi convergenti di comunicazione, informazione e divertimento oltre alla rete in fibra ottica più avanzata degli Stati Uniti. E' stata fondata nel 1983 e ha sede a New York.

La crescita dei ricavi di VZ ha leggermente superato la media del settore del 3,9%. Anche lo stesso trimestre dell'anno prima, i ricavi sono aumentati del 3,8%. L'utile netto è aumentato del 6,9% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa, passando da 3,947 miliardi a 4,219 miliardi. Il cash flow operativo netto è aumentato a 10,169 miliardi o del 42,44% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Il margine di profitto lordo è piuttosto elevato, attualmente si attesta al 62,18%. Il margine di profitto netto del 13,19% è in media con il settore.

L'utile per azione è diminuito dell'11,3% nel trimestre più recente rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. Prevediamo che questa tendenza si possa invertire nel prossimo anno. Nel corso dell'esercizio passato, Verizon ha registrato un utile più basso pari a 2,51 dollari rispetto ai 4,00 dollari dell'anno precedente. Quest'anno, il mercato si aspetta un miglioramento del risultato a 3,85 dollari contro 2,51 dollari. Verizon è il titolo col maggior rendimento nel portafoglio di Warren Buffett grazie al suo dividend yield del 4,4%.



Viacom (VIAB)
Dividend Yield: 1,9%
P/E Ratio: 12,9
Anni di dividendi stabili o in Aumento: 6
Percentuale nel Portafoglio di Warren Buffett: 0,57%
Tasso di Crescita degli ultimi 10 anni dell'Utile per azione: 12,7%( utilizzati 8 anni a causa dello spin off da CBS nel 2006)
Paga dividendi dal: 1993

Viacom è una società internazionale di contenuti di intrattenimento, possiede e gestisce reti via cavo e imprese media e trasmette al pubblico programmi televisivi, film, brevi video, applicazioni, giochi, marche di prodotti di consumo, social media e altri divertimenti. Viacom è stata fondata da Sumner Redstone il 31 dicembre 2005 ed ha sede a New York

Il ROE della società è notevolmente aumentato rispetto a quello dello stesso trimestre dell'anno prima, questo è un importante segnale di forza all'interno della società. Il cash flow operativo netto è aumentato a 624,00 milioni di dollari o il 20,00% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Viacom ha registrato un forte calo degli utili per azione nel trimestre più recente, ma riteniamo che sia pronta per una crescita dell'EPS nel prossimo anno. Nel corso dell'esercizio passato la società ha aumentato le sue stime di utili a 5,45 dollari contro i 4,90 dollari dell'anno precedente. Quest'anno, il mercato si aspetta un ulteriore miglioramento a 11,86 dollari contro i 5,45 dollari. Anche se il rapporto debt-to-equity netto di 5,74 è molto alto, attualmente è inferiore a quello della media del settore, inoltre, mantiene un basso quick ratio di 0.86, che dimostra però l'incapacità di evitare problemi di liquidità a breve termine.

Viacom genera il 73% dei ricavi dalle sue reti televisive diversificate e il 27% dalla sua divisione cinematografica, la Paramount Entertainment. La società ha poche spese in conto capitale, di conseguenza, genera significativi flussi di cassa che utilizza per premiare gli azionisti con dividendi e riacquisto di azioni. Nel corso degli ultimi 5 anni, ha riacquistato il 9,2% delle sue azioni in circolazione ogni anno, inoltre, ha un dividend yield dell'1,9%, cosi gli azionisti possono aspettarsi rendimenti di circa l'11% annui.



Wal-Mart (WMT)
Dividend Yield: 2.49%
P/E Ratio: 15,81
Anni di dividendi stabili o in Aumento: 42
Percentuale nel Portafoglio di Warren Buffett: 4,45%
Tasso di Crescita degli ultimi 10 anni dell'Utile per azione: 7,4%
Paga dividendi dal: 1973

Wal-Mart Stores è il più grande rivenditore al mondo e gestisce più di 11.000 negozi discount di varie grandezze per oltre 3 milioni di metri quadrati circa. WMT è stata fondata da Samuel Moore Walton e James Lawrence Walton il 2 luglio 1962 e ha sede a Bentonville.

Il rapporto debt-to-equity è basso, attualmente è dello 0,66, ed è inferiore a quello della media del settore, il che implica che vi sia stato uno sforzo relativamente utile per la gestione dei livelli di debito. Purtroppo il quick ratio di 0,19 è molto debole e dimostra una mancanza di capacità di affrontare problemi di liquidità a breve termine. L'utile per azione è diminuito del 6,4% nel trimestre più recente rispetto a quello dello stesso trimestre di un anno fa.

Questa società ha registrato un utile in qualche modo volatile di recente e riteniamo che sia probabile che segnali un calo degli utili nel prossimo anno. Nel corso dell'esercizio passato ha aumentato le sue stime di utili a 4,99 dollari contro i 4,86 dollari dell'anno precedente, ma per il prossimo anno, il mercato si aspetta una contrazione del 2,5% negli utili a 4,86 dollari contro i 4,99 dollari. Wal-Mart è la 5° azienda per percentuale nel portafoglio di Warren Buffett ed è il suo classico titolo, cioè, leader del settore negli Stati Uniti, con un forte vantaggio competitivo e gestione amichevole degli azionisti. Il vantaggio competitivo deriva dalla sua dimensione e conseguente efficienza operativa.

L'azienda utilizza la propria dimensione verso i fornitori facendogli pressione affinché abbassino i prezzi e poi passa il risparmio ai consumatori, questo sì traduce in un ciclo virtuoso di feedback positivi. La semplicità del modello di business di Wal-Mart è uno dei suoi punti di forza. La società è quello che si definisce "shareholder friendly", cioè molto attenta verso gli azionisti. Wal-Mart ha aumentato i suoi pagamenti di dividendi per 42 anni consecutivi, il che la inserisce tra i dividendi aristocratici, inoltre, ha riacquistato circa il 2,8% delle azioni in circolazione ogni anno. Con il suo attuale dividend yield del 2,5% e il suo riacquisto di azioni, gli investitori possono aspettarsi un rendimento di circa il 5% nel lungo periodo da questa società.



Wells Fargo (WFC)
Dividend Yield: 2.56%
P/E Ratio: 13.41
Anni di dividendi stabili o in Aumento: 6
Percentuale nel Portafoglio di Warren Buffett: 23.73%
Tasso di Crescita degli ultimi 10 anni dell'Utile per azione: 12,0%
Paga dividendi dal: 1939

Wells Fargo è una società a livello nazionale, diversificata, di servizi finanziari e bancari. Fornisce attività bancarie, assicurative, investimenti, mutui e prodotti finanziari per consumatori retail e commerciali presso le sue filiali. L'azienda è stata fondata da Henry Wells e William Fargo il 18 marzo 1852 e ha sede a San Francisco.

La crescita dei ricavi ha leggermente superato la media del settore dello 0,8%, anche lo stesso trimestre dell'anno prima i ricavi sono aumentati del 2,9%. La società ha registrato un utile per azione piatto nel trimestre più recente, riteniamo però che sia pronta per una crescita dell'EPS nel prossimo anno. Durante l'ultimo anno fiscale ha incrementato le sue stime di utili a 4,10 dollari contro i 3,89 dell'anno precedente, quest'anno, il mercato si aspetta un miglioramento del risultato a 4,15 dollari contro i 4,10.

Il margine di profitto lordo è attualmente molto alto, a 92,88%. Il cash flow operativo netto è sceso a 2,515 miliardi o dell'11,47% rispetto allo stesso trimestre dell'anno scorso. Wells Fargo è ora la più grande azienda nel portafoglio della Berkshire Hathaway con il 23,73%, oltre 8 Punti percentuali in piu rispetto alla seconda, Coca-Cola. Wells Fargo è cresciuta fino a diventare la più grande banca degli Stati Uniti in base alla sua capitalizzazione di mercato pari a 282 miliardi di dollari.



In definitiva

Quello che abbiamo visto, e vedremo nei successivi articoli, dimostra che il portafoglio di Warren Buffett è pieno di aziende di altissima qualità che negli anni arricchiranno gli azionisti a lungo termine, detto questo, un investitore avveduto richiede di più che copiare semplicemente ogni mossa dell'Oracolo di Omaha. Un investitore intelligente dovrebbe imparare da Warren Buffett e analizzare i suoi investimenti da solo per capire se corrispondono al suo stile di investimento.

venerdì 22 maggio 2015

Portafoglio Warren Buffett i suoi 20 migliori dividendi - parte 4/5

Questo articolo è stato scritto per darvi un'idea su come "l'Oracolo di Omaha", Warren Buffett, considerato uno dei più grandi investitori, se non il più grande, di tutti i tempi, è riuscito ad ampliare la sua fortuna seguendo uno dei suoi principi cardini negli investimenti, scegliere attività con un forte vantaggio competitivo a prezzi equo. Questo gli ha permesso di raggiungere un patrimonio netto di $ 70 miliardi di dollari. Quasi tutto il suo portafoglio è costruito su aziende che pagano dividendi, in questi articoli vengono analizzate quelle in cui preferisce investire, che sono quelle che hanno il dividendo più alto e un forte vantaggio competitivo nel loro settore. Il suo portafoglio attuale è costituito da 48 aziende, di queste 33 pagano dividendi, con una media del 2,17%. Le migliori 6 costituiscono il 70% del suo portafoglio, quindi le considera le più convincenti e pagano in media un dividendo del 2,53%, di queste, 3 fanno parte della chiera dei dividendi Aristocratici.

Nell'articolo sono analizzate le 20 aziende, appartenenti al portafoglio di Buffett, che pagano il dividendo più alto e lo abbiamo suddiviso in 5 parti. In ognuna di esse, vengono analizzati 4 titoli, suddivisi in rigoroso ordine alfabetico, in cui vengono presi in considerazione alcuni dati fondamentali dell'azienda tra cui rapporto P/E, storia del dividendo, dividend yield attuale e altro. Ecco i penultimi 4 titoli, sperando che la lettura possa darvi degli spunti da approfondire per i vostri futuri investimenti.

Sanofi (SNY)
Dividend Yield: 3,17%
P/E Ratio: 25,43
Anni di dividendi stabili o in Aumento: 21
Percentuale nel Portafoglio di Warren Buffett: 0,19%
Tasso di Crescita degli ultimi 10 anni dell'Utile per azione: 2,5%
Paga dividendi dal: 1993

Sanofi si occupa di ricerca, produzione e distribuzione di prodotti farmaceutici ed opera attraverso i segmenti: prodotti farmaceutici, vaccini, salute degli animali e altro. L'azienda è stata fondata nel 1994 e ha sede a Parigi, Francia.

Il margine di profitto lordo per Sanofi è piuttosto elevato, attualmente è al 61,71%, ed è aumentato rispetto allo stesso trimestre del precedente esercizio. L'utile per azione di Sanofi è diminuito del 25% nel trimestre più recente rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. Riteniamo che la società sia pronta per una crescita dell'EPS nel prossimo anno.

Nel corso dell'esercizio passato, Sanofi ha aumentato le sue stime di utili a 2,01 dollari contro l'1,90 dell'anno precedente. Quest'anno, il mercato si aspetta un miglioramento del risultato a 3,18 dollari contro i 2,01 dollari. L'utile netto è notevolmente diminuito del 26,4% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa, scendendo da 1,494 miliardi a 1,099 miliardi di dollari. Nel 2014, ha generato l'82% dei ricavi dai prodotti farmaceutici, il 12% dai vaccini e il 6% da prodotti per la salute degli animali. L'azienda ha una forte esposizione nei Mercati Emergenti, con il 36% delle vendite del 2014 provenienti da questi mercati. Dal 2007 al 2013, la Società ha lanciato 10 prodotti. Dal 2014 al 2020, si aspetta di lanciarne 18.



Suncor Energy (SU)
Dividend Yield: 2.70%
P/E Ratio: 21,99
Anni di dividendi stabili o in Aumento: 24
Percentuale nel Portafoglio di Warren Buffett: 0,69%
Tasso di Crescita degli ultimi 10 anni dell'Utile per azione: 3,6%
Paga dividendi dal: 1993

Suncor Energy è una società energetica integrata che sviluppa bacini di risorse di petrolio. Esplora, acquisisce, sviluppa, produce e commercializza petrolio greggio e gas naturale in Canada e a livello internazionale. La società è stata fondata nel 1917 e ha sede a Calgary in Canada.

L'attuale rapporto debit-to-equity di 0,35, è basso ed è al di sotto della media del settore, il che implica che vi sia stata una efficace gestione dei livelli di debito. Inoltre mantiene un adeguato quick ratio di 1,26, il che dimostra la capacità di evitare problemi di liquidità a breve termine. Il Cash flow operativo netto è sceso a 876,00 milioni di dollari o del 49,45% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. La società ha registrato un forte calo degli utili per azione nel trimestre più recente, questo declino è in atto ormai dagli ultimi due anni. Nel corso dell'esercizio passato ha registrato un utile per azione di 1,83 dollari rispetto ai 2,59 dollari dell'anno precedente. L'utile netto è notevolmente diminuito del 123% rispetto allo stesso trimestre di anno fa, scendendo da 1,485 miliardi a -$ 341,00 milioni di dollari.

L'aspetto negativo è il suo elevato rapporto prezzo-utili rispetto ad altre compagnie petrolifere pubbliche, attualmente è scambiata con un rapporto P/E di circa 22, ben al di sopra della maggior parte dei suoi competitor.



United Parcel Service (UPS)
Dividend Yield: 2,99%
P/E Ratio: 20,68
Anni di dividendi stabili o in Aumento: 32
Percentuale nel Portafoglio di Warren Buffett: 0,01%
Tasso di Crescita degli ultimi 10 anni dell'Utile per azione: 3,6%
Paga dividendi dal: 1983

United Parcel Service è una società di logistica che fornisce spedizioni globali e servizi di gestione tramite una catena di consegna. Offre servizi di logistica per il mercato globale, che comprendono trasporto, distribuzione, spedizione, via terra, mare e aereo, intermediazione e finanziamento. La società è stata fondata da James E. Casey e Claude Ryan il 28 agosto 1907 e ha sede ad Atlanta, GA.

La crescita dei ricavi di UPS ha leggermente superato la media del settore dello 0,4%. Anche lo stesso trimestre dell'anno prima, i ricavi sono aumentati dell'1,4%. L'utile netto è aumentato del 12,6% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa, passando da 911,00 milioni a 1,026 miliardi. United Parcel Service ha migliorato l'utile per azione del 14,3% nel trimestre più recente rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. Nel corso dell'esercizio passato ha registrato un utile più basso pari a 3,28 dollari rispetto ai 4,62 dollari dell'anno precedente. Quest'anno, il mercato si aspetta un miglioramento degli utili a 5,16 dollari contro i 3,28 dollari.

La più grande rete di distribuzione diventa sempre più forte e il suo vantaggio competitivo aumenta sempre di più spedendo in tutto il mondo. L'industria delle spedizioni negli stati uniti è un oligopolio in gran parte dominato da soli 3 attori: Fed Ex, United Parcel Service e l'ufficio postale degli Stati Uniti. Dei tre, solo le società quotate in borsa sono redditizie. L'azienda si aspetta dal 6% al 12% di crescita dell'EPS per l'anno fiscale 2015. L'azienda dispone di decenni di aumenti di dividendi e ha ridotto le sue azioni in media del 2% l'anno negli ultimi dieci anni.



US Bancorp (USB)
Dividend Yield: 2,30%
P/E Ratio: 13,73
Anni di dividendi stabili o in Aumento: 7
Percentuale nel Portafoglio di Warren Buffett: 1,39%
Tasso di Crescita degli ultimi 10 anni dell'Utile per azione: 7,8%
Paga dividendi dal: 1930

US Bancorp opera come una holding bancaria, che attraverso le sue controllate fornisce una gamma completa di servizi finanziari, inclusi prestiti e servizi di deposito, gestione della liquidità, cambio valuta e servizi fiduciari e gestione degli investimenti. US Bancorp è stata fondata nel 1929 e ha sede a Minneapolis, MN.

La crescita dei ricavi ha leggermente superato la media del settore dello 0,1%. Anche lo stesso trimestre di un anno fa, i ricavi sono aumentati dell'1,6%. Il miglioramento dell'utile per azione del più recente trimestre è stato leggermente positivo. Nel corso dell'esercizio passato, US Bancorp ha aumentato le sue stime di utili a 3,08 dollari contro i 3,01 dollari dell'anno precedente. Quest'anno, il mercato si aspetta un ulteriore miglioramento a 3,25 dollari contro i $ 3,08.

Il margine di profitto lordo è attualmente molto alto, attestandosi al 87,98% ed è aumentato rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. L'utile netto è aumentato del 2,4% rispetto all'anno prima, passando da 1,397 miliardi a 1,431 milirdi di dollari. E' facile capire perché Warren Buffett ha investito 3,4 miliardi di dollari del portafoglio della Berkshire Hathaway in questa banca. US Bancorp è leader nel settore bancario in quanto a ROA, ROE e rapporto di efficienza (il rapporto di efficienza viene calcolato dividendo le spese al lordo degli interessi passivi per i ricavi totali).

Inoltre ha un payout ratio oscilla dal 30% al 40% l'anno ed anche il suo obiettivo di spesa, per il riacquisto di azioni proprie ogni anno, si muove in un range tra il 30% e il 40% degli utili. Ai livelli di prezzo attuali, questa banca da una resa per gli azionisti del 5,1%. Al suo attuale rapporto P/E, questa banca sembra essere un pò sottovalutata.



In definitiva

Quello che abbiamo visto, e vedremo nei successivi articoli, dimostra che il portafoglio di Warren Buffett è pieno di aziende di altissima qualità che negli anni arricchiranno gli azionisti a lungo termine, detto questo, un investitore avveduto richiede di più che copiare semplicemente ogni mossa dell'Oracolo di Omaha. Un investitore intelligente dovrebbe imparare da Warren Buffett e analizzare i suoi investimenti da solo per capire se corrispondono al suo stile di investimento.

giovedì 21 maggio 2015

Lo yen si indebolisce sui massimi del nikkei 225 degli ultimi 15 anni

Le azioni giapponesi sono salite per il quarto giorno di fila, col Nikkei 225 Stock Average che ha chiuso al suo livello più alto degli ultimi 15 anni, come lo yen indebolito e dati del governo hanno mostrato l'economia è cresciuta più rapidamente del previsto. Con l'aggiunta dell'allentamento da parte della Banca del Giappone all'orizzonte e gli hedge fund che cercano di ricostruire alcune posizioni speculative, tutto si è concentrato su un punto cruciale, quando la valuta del Giappone avrebbe spinto contro il dollaro rafforzandolo a livelli degli ultimi tre mesi.

Il prodotto interno lordo del Giappone annualizzato è salito al 2,4 per cento nel primo trimestre, le imprese hanno aumentato le spese e potenziato le scorte, questo secondo un rapporto governativo. Il risultato ha battuto le stime che vedevano una espansione all'1.6 per cento secondo gli economisti dopo aver visto il ribasso intorno all'1,1 per cento nei tre mesi precedenti.
L'economia è in ripresa per due trimestri consecutivi, le aspettative per questo trend positivo continueranno nel prossimo periodo e dovrebbero portare a nuovi massimi il Topix.
Secondo Hiroichi Nishi, un manager di SMBC Nikko Securities Inc. di Tokyo.

Un calcolo dei titoli immobiliari ha riportato guadagni tra i 33 gruppi industriali del Topix. Sumitomo Realty è salita del 5,3 per cento e Mitsubishi Estate Co. del 3,5 per cento. I produttori di gomma dopo il crollo del petrolio hanno rafforzato le prospettive dei costi di produzione più bassi. Il produttore di resina JSR Corp è salita del 3,4 per cento, mentre il suo più grande cliente Bridgestone, è salita del 2,2 per cento.



Ma che cosa succede ora ? L'ultima rottura non può segnare una svolta definitiva, ma la maggior parte degli analisti sono fiduciosi che lo yen sarà inferiore entro la fine di quest'anno, spingendo il cambio a 125 nei confronti del dollaro. La recente stabilità nella valuta è stata una manna per gli investitori stranieri e l'acquisto di titoli azionari giapponesi, con l'indice Nikkei 225 superiore del 15 per cento finora quest'anno. I forti acquisti esteri di titoli azionari giapponesi ha anche contribuito a sostenere lo yen, ma ora i trader, dopo un lungo periodo di sterilità, vedono un aumento della volatilità.

La gente sembra avere dimenticato che il cambio USDJPY ancora esiste, ha riferito Matthew Cobon, fund manager di Threadneedle Investments. C'è stata una notevole mancanza di volatilità. Gli hedge fund che vogliono comprare i dollari sono riluttanti a vendere l'euro dando una "occhiata" allo yen, riferisce Yunosuke Ikeda, capo strategies di FX a Nomura. I gestori di fondi seguiranno l'atmosfera della BoJ, che si riuniranno oggi, e le prospettive di bilancio del Giappone presentate nelle prossime settimane.

Il punto di vista tra gli analisti a Tokyo è che i fondamentali stanno facendo pressione per uno yen più debole per la fine di quest'anno con una visione immutata dei numeri del PIL, sottolineando le turbolenze in atto nell'economia giapponese. Il titolo Takata, per esempio, è crollato del 10 per cento dopo aver richiesto il più grande richiamo automobilistico nella storia degli Stati Uniti. Il produttore di air-bag ha quasi raddoppiato il richiamo di circa 34 milioni di veicoli negli Stati Uniti.

Le costruzioni di nuove case negli Stati Uniti è salito ad aprile, il livello più alto dal novembre del 2007, indicando che il settore ha riacquistato il passo dopo una fase di debolezza. Gli investitori hanno anche esaminato i dati rilasciati dal verbale ieri sera sulla riunione di aprile della Federal Reserve per carpire indi sui tempi di un aumento dei tassi di interesse. La Banca del Giappone ha inizio un incontro politico di due giorni il Giovedi.



Intanto si fanno più forti le pressioni è la probabilità che la BoJ, sotto Haruhiko Kuroda, intraprenderà un altro ciclo di allentamento monetario, il che riflette il fatto che la ripresa del paese resta fragile. Un mercato del lavoro sotto torchio e un rally in azioni sono punti luminosi, grazie al deprezzamento dello yen. L'allentamento monetario della abenomics, la strategia economica triplice introdotta nel 2012 dal primo ministro Shinzo Abe, ha fatto scendere lo yen inesorabilmente, mentre il governo cerca di progettare un aumento dell'inflazione. Nonostante la debolezza dello yen però, gli investimenti all'estero del Giappone sono stati forti - quasi il 38 per cento su base annua nel corso degli ultimi sei mesi avvicinandosi a livelli record.

Se riusciranno i negoziati, riferisce Yamada, il Giappone potrebbe fornire maggiore libertà diplomatica per iniziare a parlare dello yen verso il basso. Sulla previsione di un indebolimento dello yen alcuni trader pensano che sia comunque già sceso troppo. Secondo Ugo Lancioni, direttore di valuta a Neuberger Berman, lo yen è sottovalutato del 20-25 per cento rispetto alle altre valute del G10. E' la moneta più economica del G10.

Lancioni inoltre aggiunge che un aumento dei rendimenti obbligazionari globali sono un'opportunità per gli investitori istituzionali giapponesi di riallocare i loro portafogli da debito pubblico giapponese, ma una tale mossa è mitigata dall'avversione al rischio, che è appesantita dalla volatilità.

venerdì 15 maggio 2015

Portafoglio Warren Buffett i suoi 20 migliori dividendi - parte 3/5

Questo articolo è stato scritto per darvi un'idea su come "l'Oracolo di Omaha", Warren Buffett, considerato uno dei più grandi investitori, se non il più grande, di tutti i tempi, è riuscito ad ampliare la sua fortuna seguendo uno dei suoi principi cardini negli investimenti, scegliere attività con un forte vantaggio competitivo a prezzi equo. Questo gli ha permesso di raggiungere un patrimonio netto di $ 70 miliardi di dollari. Quasi tutto il suo portafoglio è costruito su aziende che pagano dividendi, in questi articoli vengono analizzate quelle in cui preferisce investire, che sono quelle che hanno il dividendo più alto e un forte vantaggio competitivo nel loro settore. Il suo portafoglio attuale è costituito da 48 aziende, di queste 33 pagano dividendi, con una media del 2,17%. Le migliori 6 costituiscono il 70% del suo portafoglio, quindi le considera le più convincenti e pagano in media un dividendo del 2,53%, di queste, 3 fanno parte della chiera dei dividendi Aristocratici.

Nell'articolo sono analizzate le 20 aziende, appartenenti al portafoglio di Buffett, che pagano il dividendo più alto e lo abbiamo suddiviso in 5 parti. In ognuna di esse, vengono analizzati 4 titoli, suddivisi in rigoroso ordine alfabetico, in cui vengono presi in considerazione alcuni dati fondamentali dell'azienda tra cui rapporto P/E, storia del dividendo, dividend yield attuale e altro. Ecco altri 4 titoli, sperando che la lettura possa darvi degli spunti da approfondire per i vostri futuri investimenti.

MT Bank Corporation (MTB)
Dividend Yield: 2.34%
P/E Ratio: 16,26
Anni di dividendi stabili o in Aumento: 25
Percentuale nel Portafoglio di Warren Buffett: 0,60%
Tasso di Crescita degli ultimi 10 anni dell'Utile per azione: 5,4%
Paga dividendi dal: 1979

MT Bank Corp. è una holding bancaria. La società, attraverso le sue controllate, MT Bank e Wilmington Trust NA, offre una vasta gamma di servizi bancari retail e commerciali, fiduciarie, gestioni patrimoniali e servizi di investimento per i loro clienti. Offre un'ampia gamma di servizi finanziari ad una base diversificata di consumatori, imprese, clienti professionali, enti governativi e istituzioni finanziarie. La società è stata fondata nel novembre del 1969 e ha sede a Buffalo, NY.

MT Bank Corporation è una delle poche banche che non ha tagliato i suoi dividendi durante la crisi dei mutui subprime del 2008. MT Bank Corporation è cresciuta fino a diventare la 16° banca più grande degli Stati Uniti. La crescita dei ricavi ha leggermente superato la media del settore dello 0,9%. L'utile netto è aumentato del 5,5% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa, passando da 229,02 milioni di dollari a 241,61 milioni. Il margine di profitto lordo è attualmente molto alto, attestandosi al 90,11%.

Nel corso dell'esercizio passato, MT Bank Corp ha registrato un utile più basso pari a 7,42 dollari contro gli 8,20 dollari dell'anno precedente. Quest'anno il mercato si aspetta un miglioramento del risultato a 7,80 dollari contro i 7,42 dollari. L'azienda è molto apprezzata per la sua natura conservatrice che le ha permesso di produrre risultati fenomenali per gli azionisti sul lungo termine. L'azienda ha prodotto rendimenti totali annualizzati del 19,4% per gli azionisti dal 1980. La banca dovrebbe registrare una forte crescita per l'anno fiscale 2015, grazie ad un mercato più favorevole dei prestiti commerciali.



National Oilwell Varco (NOV)
Dividend Yield: 3,35%
P/E Ratio: 9.80
Anni di dividendi stabili o in Aumento: 6
Percentuale nel Portafoglio di Warren Buffett: 0,27%
Tasso di Crescita degli ultimi 10 anni dell'Utile per azione: 23,9%
Paga dividendi dal: 2009

National Oilwell Varco fornisce apparecchiature e componenti che vengono utilizzati per operazioni di perforazione e produzione di petrolio e gas, servizi petroliferi e fornitura di servizi di integrazione della catena per l'industria del petrolio e del gas. National Oilwell Varco è stata fondata nel 1841 e ha sede a Houston.

Il rapporto debit-to-equity è molto basso, 0,22, ed è attualmente inferiore a quello della media del settore, il che implica che vi è stato una gestione dei livelli di debito di grande successo. Inoltre la società mantiene un adeguato quick ratio di 1,06, il che dimostra la capacità di evitare problemi di cassa nel breve termine. Indipendentemente dalla diminuzione degli introiti, la società è riuscita a sovraperformare rispetto alla media del settore del 2,3%. Anche lo stesso trimestre dell'anno prima, i ricavi sono leggermente diminuiti dell'1,4%.

Il margine di profitto lordo di National Oilwell Varco è attualmente inferiore a quello auspicabile, essendo al 28,38%. Indipendentemente dai risultati deboli del margine di profitto lordo, il margine di profitto netto del 6,43% è al di sopra della media del settore. Come per tutte le aziende petrolifere, anche per National Oilwell Varco il prezzo delle azioni è diminuito del 23% nell'ultimo anno a causa del calo del prezzo del petrolio. Questo ha comportato una diminuzione del P/E a 9,80.

Questa società è il maggior fornitore di attrezzature per la trivellazione, ma i bassi prezzi del petrolio avranno un impatto sui suoi utili nel 2015, visto che la sua clientela acquisterà una minor quantità di impianti e sistemi di perforazione, il che inevitabilmente, andrà ad incidere sul bilancio. Fortunatamente la gestione di National Oilwell Varco sta gestendo il calo azionario con l'atteggiamento giusto. La società prevede di utilizzare la solidità patrimoniale per il riacquisto delle azioni a prezzi bassi. Questo sarà un importante operazione per gli azionisti di lungo termine, visti i prezzi attuali. National Oilwell Varco ha attualmente 3,146 miliardi di dollari di debito e 4,091 miliardi di dollari in contanti.



Phillips 66 (PSX)
Dividend Yield: 2.47%
P/E Ratio: 11,38
Anni di dividendi stabili o in Aumento: 37(compresa il periodo con ConocoPhillips)
Percentuale nel Portafoglio di Warren Buffett: 0,50%
Tasso di Crescita degli ultimi 10 anni dell'Utile per azione: N/A
Paga dividendi dal: 2012

Phillips 66 è un'azienda di produzione di energia e di logistica, si occupa di raffinazione e marketing, midstream e prodotti chimici per aziende. La società è stata creata il 30 Apr 2012 quando ConocoPhillips ha scisso le sue divisioni chimiche, distributori di benzina e gas naturale. Ha sede a Houston.

Phillips 66 ha migliorato l'utile per azione del 21,8% nel trimestre più recente rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. L'azienda ha mostrato un profilo di crescita positivo degli utili per azione rispetto allo scorso anno. Durante l'ultimo anno fiscale ha aumentato le sue stime di utili a 7,12 dollari contro i 5,91 dollari dell'anno precedente. Per il prossimo anno il mercato si aspetta una contrazione del 5,6% negli utili a 6,72 contro i 7,12.

Attualmente il suo margine di profitto lordo è estremamente basso, attestandosi al 7,86%. Nonostante i risultati contrastanti del margine di profitto lordo, il margine di profitto netto del 5,08% si confronta favorevolmente con la media del settore. Il cash flow operativo netto è diminuito marginalmente a 1,352 miliardi o del 3,29% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. L'utile netto è significativamente diminuito del 37,2% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa, cadendo dai 1,572 miliardi ai 987,00 milioni.

La società è attualmente scambiata a un rapporto P/E di appena 11,4. Le sue azioni sembrano essere un affare in questo momento. Phillips 66 paga un rendimento superiore alla media di quasi il 2,5%. Inoltre ha anche divorato le sue azioni attraverso un programma di riacquisto.



Procter & Gamble (PG)
Dividend Yield: 3.14%
P/E Ratio: 23,81
Anni di dividendi stabili o in Aumento: 59
Percentuale nel Portafoglio di Warren Buffett: 4,05%
Tasso di Crescita degli ultimi 10 anni dell'Utile per azione: 5,8%
Paga dividendi dal: 1891

Procter & Gamble si occupa di fornitura di beni di consumo confezionati per suoi consumatori in tutto il mondo. I suoi prodotti sono venduti principalmente tramite la grande distribuzione, negozi di alimentari, negozi di appartenenza a club e negozi di quartiere che servono molti consumatori nello sviluppo di mercati. L'azienda è stata fondata da William Procter e James Gamble nel 1837 e ha sede a Cincinnati.

Il margine di profitto lordo di Procter & Gamble è piuttosto elevato, attualmente è al 53,92%, ed è aumentato rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. Inoltre il margine di profitto netto dell'11,86% è superiore a quello della media del settore. L'attuale rapporto debit-to-equity dello 0,52, è basso, il che implica che vi sia stata una efficace gestione dei livelli di debito, ciò nonostante il quick ratio dello 0,57, mostra un potenziale problema a coprire le esigenze di cassa a breve termine.

L'utile per azione di PG del trimestre più recente è stato leggermente al di sotto dell'anno precedente. La stabilità degli utili per azione durante lo scorso anno indicano che la società ha una buona gestione sui suoi utili e la quota di flottante. Nel corso dell'esercizio passato, l'EPS è rimasto invariato a 3,87 dollari, quest'anno, il mercato si aspetta un miglioramento del risultato a 3,97 dollari contro i 3,87 dollari.



In definitiva

Quello che abbiamo visto, e vedremo nei successivi articoli, dimostra che il portafoglio di Warren Buffett è pieno di aziende di altissima qualità che negli anni arricchiranno gli azionisti a lungo termine, detto questo, un investitore avveduto richiede di più che copiare semplicemente ogni mossa dell'Oracolo di Omaha. Un investitore intelligente dovrebbe imparare da Warren Buffett e analizzare i suoi investimenti da solo per capire se corrispondono al suo stile di investimento.

mercoledì 13 maggio 2015

La Cina è cresciuta del 100% in 12 mesi, più salire più in alto ma occhio alla bolla

Se diamo uno sguardo al mercato azionario cinese, questo ha più che raddoppiato negli ultimi 12 mesi, nonostante il crescente allarme circa la sua economia. I mercati emergenti nel loro insieme hanno ben performato spinti dai rimbalzi in Brasile e Russia - entrambe le economie in difficoltà, che però hanno visto guadagni di quasi il 20 per cento nel mese di aprile.

Azioni cinesi sono chiaramente sopravvalutate. Se escludiamo società di proprietà dello stato e le banche, tutto il resto è costoso. Longview Economics sottolinea che 20 dei 24 settori del commercio ha un multiplo di guadagni superiori a 30. Nel lungo termine un ampio investimento in titoli azionari cinesi è sembra improbabile a questo punto.

Ma è doveroso aggiungere che la valutazione è di poco aiuto nella tempistica attuale di mercato la quale analizza il breve termine - in particolare durante una bolla speculativa di cui la Cina sta mostrando tutti i sintomi. Gli investitori si stanno affrettando a aprire nuove posizioni e i gestori di fondi dicono che i loro clienti si rifiutano diversificare al di fuori della Cina.



Il governo facilita l’accesso al credito per le piccole imprese in difficoltà – in un mese ha tagliato per due volte la riserva obbligatoria delle banche – e vende il debito dei conglomerati di Stato ai privati, queste sono le condizioni che spingono gli investitori a non abbandoare il dragone asiatico. Qin Yangwen, direttore dell’agenzia Co-stone Venture Investment di Shanghai che gestisce oltre 800 milioni in investimenti borsistici, ha riferito a Forbes che il mercato crescerà ulteriormente, perché le autorità continueranno a tagliare gli interessi bancari, la riserva delle banche e a prendere tutte quelle misure che solleveranno la società nel suo complesso e trasferiranno i rischi al mercato.

La Cina ha esperienze di bolle, ricordiamo tutti l'ultima del 2007. Se ipoteticamente dovesse scoppiarne una nuova più grande e forte della precedente, allora ci sarà davvero da correre ai ripari. Quella bolla era molto simile a quella delle dotcom americane esplosa negli Stati Uniti nel 2000.

Quindi, come possiamo capire che cosa accadrà in Cina ?
La banca centrale cinese ha cominciato tagliando i tassi di interesse per sostenere l'economia. In qualche modo questa mossa era ampiamente attesa dai mercati, che ci contavano, dopo i pessimi dati PMI emersi di recente ed una serie di altri indicatori che confermano la fase di rallentamento dell'economia del Dragone. Naturalmente, la Cina cresce a tassi che fanno sorridere qualsiasi economia matura, giacché un 7% di PIL cinese sarebbe un tasso di espansione sorprendente in Occidente, dove il PIL aumenta a tassi vicini allo zero e, nel caso degli Stati Uniti al massimo del 3%. Ma la Cina è una economia "Emergente", un Paese giovane, in piena espansione.

Merryn Somerset Webb ha sottolineato la scorsa settimana che la crescita del mercato azionario giapponese è decollato in gran parte dopo la sua ricostruzione del dopoguerra. Il suo mercato toro è cresciuto negli anni 1970 e 1980, sostenuta dalla politica monetaria espansiva (come oggi in voga in Cina). Questo ha spinto la sua bolla e io conseguente malessere finanziario. La Corea ha aspettato molto la crescita economica prima di una serie di espansioni caturite poi nella crisi asiatica del 1997. Come per il Giappone, l'entrata e improvvisa uscita di investitori esteri hanno amplificato la recessione.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti nella Gilded Age (rapida crescita economica specialmente nel nord e nell'est dell'America) ha beneficiato di una forte crescita, alimentata dal denaro all'estero e puntellato dal panico finanziario. Come il Giappone, la sua crescita esponenziale è sfociata, alla fine del 1920, con una crisi finanziaria senza precedenti. Gli Stati Uniti e la Gilded Age hanno molto in comune con la Cina di oggi. I mercati possono salire per un lungo periodo di tempo, soprattutto quando il denaro straniero entra e tale crescita di solito porta ad una crisi a un certo punto.

In conclusione cosa dobbiamo attenderci dalla Cina prossimamente ? Un anno fa, le autorità sembravano aver accettato di rallentare la crescita memori del passato, e stavano cercando di risolvere i problemi di credito e di allontanarsi dal modello di export-led. Da allora, c'è stata una svolta di 180 gradi. Fred Neumann, capo economista di HSBC asiatico, suggerisce che il rallentamento del mercato del lavoro - una priorità vitale - e il fallimento dei tentativi di stabilizzare il mercato immobiliare, ha guidato il la super crescita. L'edilizia rimane una questione centrale per la crescita della Cina.

Con le banche autorizzate a prestare più soldi e tassi sui depositi più bassi che spingono gli investitori verso le azioni, la politica punta a gonfiare i prezzi delle attività con la speranza che si creano effetti positivi, o attirare fondi esteri. Questa è una ricetta pericolosa per il lungo termine - e potrebbe far crescere pericolosamente il mercato se le azioni intener cinesi si aggiungono a indici internazionali. Questo porterebbe a più soldi stranieri. Allo stato attuale, gli investitori stranieri sono pochi in Cina, aggiungendo un ulteriore motivo per cui Shanghai potrebbe andare più in alto prima di schiantarsi.

In tali situazioni, la cautela è la cosa migliore. Mantenere costante l'asset allocation, il che significa periodicamente prendere profitti in Cina se continua a salire. Il tempismo è troppo difficile da decifrare e stare lontano dai rischi potrebbe lasciare che qualcun altro si goda un ipotetico boom di breve termine.

venerdì 8 maggio 2015

Portafoglio Warren Buffett i suoi 20 migliori dividendi - parte 2/5

Questo articolo è stato scritto per darvi un'idea su come "l'Oracolo di Omaha", Warren Buffett, considerato uno dei più grandi investitori, se non il più grande, di tutti i tempi, è riuscito ad ampliare la sua fortuna seguendo uno dei suoi principi cardini negli investimenti, scegliere attività con un forte vantaggio competitivo a prezzi equo. Questo gli ha permesso di raggiungere un patrimonio netto di $ 70 miliardi di dollari. Quasi tutto il suo portafoglio è costruito su aziende che pagano dividendi, in questi articoli vengono analizzate quelle in cui preferisce investire, che sono quelle che hanno il dividendo più alto e un forte vantaggio competitivo nel loro settore. Il suo portafoglio attuale è costituito da 48 aziende, di queste 33 pagano dividendi, con una media del 2,17%. Le migliori 6 costituiscono il 70% del suo portafoglio, quindi le considera le più convincenti e pagano in media un dividendo del 2,53%, di queste, 3 fanno parte della chiera dei dividendi Aristocratici.

Nell'articolo sono analizzate le 20 aziende, appartenenti al portafoglio di Buffett, che pagano il dividendo più alto e lo abbiamo suddiviso in 5 parti. In ognuna di esse, vengono analizzati 4 titoli, suddivisi in rigoroso ordine alfabetico, in cui vengono presi in considerazione alcuni dati fondamentali dell'azienda tra cui rapporto P/E, storia del dividendo, dividend yield attuale e altro. Ecco i primi 4 titoli, sperando che la lettura possa darvi degli spunti da approfondire per i vostri futuri investimenti.

IBM (IBM)
Dividend Yield: 2.62%
P/E Ratio: 10,82
Anni di dividendi stabili o in Aumento: 23
Percentuale nel Portafoglio di Warren Buffett: 12.11%
Tasso di Crescita degli ultimi 10 anni dell'Utile per azione: 12,9%
Paga dividendi dal: 1990

International Business Machines Corp. è una società di information technology, che fornisce soluzioni integrate che sfruttano la tecnologia dell'informazione e della conoscenza dei processi di business attraverso l'utilizzo di tecnologie informatiche avanzate. International Business Machines è stata fondata da Thomas J. Watson Sr. il 16 giugno 1911 e ha sede a Armonk, NY.

Di norma Warren Buffett ha sempre evitato i titoli tecnologici, preferendo industrie mutevoli e imprese semplici da capire. I vantaggi competitivi in quei settori lenti nel cambiamento tendono a durare molto più a lungo di quelle industrie in rapida evoluzione. Quando nel 2011 ha iniziato l'acquisto di azioni IBM, ha scioccato il mondo degli investimenti essendosi spostato dal suo solito approccio.

IBM ha migliorato l'utile per azione del 6,1% nel trimestre più recente rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. Nel corso dell'esercizio passato, ha aumentato le sue stime di utili a 15,68 dollari contro i 15,37 dollari dell'anno precedente. Quest'anno, il mercato si aspetta un miglioramento degli utili a 15,86 dollari contro 15,68 dollari. Il rapporto debit-to-equity è molto alto a 3,20 e attualmente superiore alla media del settore, il che implica un aumento del rischio connesso con la gestione dei livelli del debito all'interno della società, anche se il quick ratio di IBM è forte a 1.03, il che dimostra la capacità di gestire la necessità di liquidità a breve termine.

IBM ha realizzato una forte crescita degli utili per azione del 12,9% l'anno negli ultimi dieci anni. L'azienda attualmente ha un dividend yield del 2,6%. Inoltre, ha riacquistato circa il 5% delle sue azioni in circolazione ogni anno negli ultimi dieci anni per un rendimento totale per gli azionisti del 7,6%. Lo scarso rendimento recente ha causato una caduta del suo P/E ratio in modo significativo al 10,8.



Johnson & Johnson (JNJ)
Dividend Yield: 2,80%
P/E Ratio: 17,97
Anni di dividendi stabili o in Aumento: 53
Percentuale nel Portafoglio di Warren Buffett: 0,03%
Tasso di Crescita degli ultimi 10 anni dell'Utile per azione: 6,1%
Paga dividendi dal: 1944

Johnson & Johnson è una holding con interessi nei prodotti per la cura della salute. Si occupa di ricerca e sviluppo, produzione e vendita di prodotti igienici per la cura personale, prodotti farmaceutici e apparecchi chirurgici. Johnson & Johnson è stata fondata da Robert Wood Johnson I, James Wood Johnson e Edward Mead Johnson Sr. nel 1886 e ha sede a New Brunswick, NJ.

L'azienda ha aumentato l'utile per azione ogni anno per 31 anni consecutivi e ha pagato dividendi crescenti per 53 anni consecutivi. Rimane uno dei titoli più sicuri e stabili su cui investire per la crescita dei dividendi a lungo termine. Questo continuo aumento dell'utile per azione avviene grazie al suo forte e duraturo vantaggio competitivo, ottenuto anche grazie al suo portafoglio di forti marchi tra cui: Aveeno, Neutrogena, Band-Aid, Bengay, Neosporin, Listerine, Tylenol, Motrin, Benadryl, Mylanta, Zyrtec, Nicorette, Pepcid, Splenda, e Visine tra gli altri.

In totale, i prodotti di consumo della società generano circa il 20% del totale dei ricavi. Nel corso dell'esercizio passato ha aumentato le sue stime di utili a 5,70 dollari contro i 4,82 dollari dell'anno precedente. Quest'anno il mercato si aspetta un miglioramento a 6,13 contro i 5,70 $. Attualmente il suo margine di profitto lordo è al 69,60%, mentre il margine di profitto netto è del 24,86% in linea con la media del settore.



Kraft (KRFT)
Dividend Yield: 2.51%
P/E Ratio: 51,01
Anni di dividendi stabili o in Aumento: 45 (Compreso periodo con Mondelez e Philip Morris)
Percentuale nel Portafoglio di Warren Buffett: 0,02%
Tasso di Crescita degli ultimi 10 anni dell'Utile per azione: N/A
Paga dividendi dal: 2012

Kraft Foods Group produce e commercializza prodotti alimentari e bevande, compresi pasti a basso costo, bevande da ristoro e caffè, formaggi e altri prodotti alimentari. Kraft Foods Group USA è stata fondata nel 1980 ed ha sede a Northfield, IL.

La crescita dei ricavi è stata più alta rispetto alla media del settore del 9,7%. Anche lo stesso trimestre dell'anno prima, i ricavi sono aumentati dello 2,2%. La crescita dei ricavi non ha aiutato l'utile per azione che invece è calato. Il cash flow operativo netto è aumentato a 1,140 miliardi o del 23.37% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Il margine di profitto lordo per KRAFT è attualmente estremamente basso, attestandosi al 12,67%.

Il margine di profitto netto di -8,47% è significativamente inferiore a quello della media del settore. Warren Buffett ha recentemente deciso di aumentare drasticamente la sua proprietà in Kraft Foods. Sta collaborando con la 3G Capital per fondere Kraft con Heinz. Berkshire Hathaway e 3G Capital possiedono entrambe il 50% di Heinz. La fusione vedrebbe Berkshire Hathaway e la 3G controllare complessivamente il 51% di Kraft. La fusione si basa sul successo che 3G Capital ha realizzato con l'acquisto di marchi americani e l'aggressiva espansione. Lo stesso piano ha funzionato bene con Budweiser e Burger King. 3G Capital ha fuso Burger King con Tim Horton per creare una nuova attività. L'accordo di fusione prevede che gli attuali azionisti di Kraft riceveranno uno speciale dividendo una tantum di 16,50 Dollari.



Mondelez International (MDLZ)
Dividend Yield: 1,6%
P/E Ratio: 20,9 (con Utile rettificato)
Anni di dividendi stabili o in Aumento: 45 (compreso periodo con Philip Morris)
Percentuale nel Portafoglio di Warren Buffett: 0,02%
Tasso di Crescita degli ultimi 10 anni dell'Utile per azione: N/A(a causa dello spin-off)
Paga dividendi dal: 2001

Mondelez International si occupa di produzione e commercializzazione di spuntini, prodotti alimentari e bevande, tra cui biscotti, crackers e snack salati, cioccolato, caramelle e gomme, caffè e bevande in polvere e vari formaggi e generi alimentari. Mondelez è stata fondata da James Lewis Kraft nel 2000 e ha sede a Deerfield, IL.

Mondelez è leader mondiale nel suo settore, prima del 2012 si chiamava Kraft. A ottobre del 2012 la società ha scisso la maggior parte dei suoi marchi di snack salati Nord Americani in Kraft ed ha rinominato se stessa in Mondelez International, incentrando la società sugli snack dolci e la crescita internazionale. La crescita del reddito netto rispetto allo stesso trimestre di un anno fa ha notevolmente superato quello dello S&P 500 e dell'industria Prodotti Alimentari. L'utile netto è aumentato del 98,8% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, passando da 163,00 milioni a 324,00 milioni.

Il Cash flow operativo netto è notevolmente aumentato del 51,12% a -282,00 milioni rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Il rapporto debit-to-equity è basso, attualmente a 0,76, anche se il quick ratio di 0.41 è molto debole e dimostra una mancanza di capacità di far fronte a necessità di liquidità nel breve periodo. L'utile per azione è cresciuto del 25,7% dallo spin-off. La forte crescita degli utili proviene interamente da una migliore efficienza operativa. Fortunatamente per gli azionisti la società ha ancora molto spazio per ridurre il sovrappeso, ridurre gli sprechi e aumentare l'efficienza operativa. Questo si tradurrà in un aumento dei margini e un'ulteriore crescita degli utili per azione. Nel Lungo periodo, il managment di Mondelez ritiene di poter far crescere gli utili per azione di circa il 10% all'anno. Questa crescita combinata con l'attuale dividend yield dell'1,6% offrirà agli investitori rendimenti totali di circa l'11,6% all'anno. Il suo P/E ratio è pari a 20,9 e riflette un basso rischio della società combinato con marchi di elevata qualità.



In definitiva

Quello che abbiamo visto, e vedremo nei successivi articoli, dimostra che il portafoglio di Warren Buffett è pieno di aziende di altissima qualità che negli anni arricchiranno gli azionisti a lungo termine, detto questo, un investitore avveduto richiede di più che copiare semplicemente ogni mossa dell'Oracolo di Omaha. Un investitore intelligente dovrebbe imparare da Warren Buffett e analizzare i suoi investimenti da solo per capire se corrispondono al suo stile di investimento.

mercoledì 6 maggio 2015

Il petrolio sale vero i 70$ dopo l'aumento dell'Arabia sui prezzi

Il petrolio continua a salire superando i 68$ al barile dopo l'aumento dei prezzi ufficili di vendita dell'Arabia Saudita in risposta alla debolezza attuale e rinvigorite anche dal deprezzamento del dollaro, che su base settimanale mostra un calo dello 0,3% contro le principali valute. Il Wti americano ha sfondato stamane la soglia dei 62 dollari, toccando un massimo giornaliero di 62,05 dollari al barile, così come il Brent che è salito fin quasi ai 69 dollari per poi attestarsi intorno ai 68.50 $ al barile.

La produzione dell'Arabia Saudita tocca un massimo storico, questo secondo le parole del ministro del petrolio Ali al-Naimi spiegando che a marzo l'output di oro nero ha raggiunto 10,3 milioni di barili al giorno, ovvero un incremento di 450 mila barili rispetto ai livelli di febbraio. Il ministro ha poi aggiunto che l'Arabia Saudita è pronta a operare per migliorare la situazione, sottolineando tuttavia l'importanza della cooperazione tra gli stati Opec e quelli non Opec.



Il Brent del Mar del Nord, punto di riferimento internazionale, ha rimbalzato del 50 per cento dalla caduta che portò il prezzo al livello di 45 dollari al barile nel mese di gennaio. L’ultima volta che il petrolio del Mare del Nord ha superato questo livello era stato il 10 dicembre 2014, quando il prezzo era di 67,24 dollari. L'Arabia Saudita, il più grande esportatore mondiale di greggio, Martedì ha aggiunto che non ha intenzione di frenare la propria produzione ma che si sta preparando ad espandere la propria quota di mercato.

Questi fattori portano tutti nella direzione che sostengono le quotazioni, dopo che quelle del Brent sono cresciute del 20% ad aprile e del 25% per il Wti. Ma attenzione al rapporto tra i prezzi attuali e quelli pre-rally delle ultime 14 sedute. Segnalano una corsa un pò troppo veloce per il mercato del greggio, non del tutto sostenuta dai fondamentali.

Mentre i prezzi sono aumentati di più di 10 nell'ultimo mese, nel quadro più ampio, il petrolio è ancora a buon mercato rispetto agli ultimi anni, avrebbe riferito una società di consulenza di petrolio con sede a Londra. Tuttavia, alcuni trader pensano che il rialzo dei prezzi potrebbe essere arrivato troppo velocemente. EOG Resources, il più grande produttore statunitense di scisto, ha detto questa settimana che avrebbe ripreso il fracking nei pozzi in Nord Dakota e Texas se i prezzi si fossero stabilizzati intorno 65 dollari al barile.

EOG Resources ha anche dichiarato a febbraio che avrebbe perforato in oltre 85 pozzi quest'anno, in attesa che i prezzi recuperassero. Anadarko Petroleum (APC) ha detto di voler fare lo stesso con oltre 125 pozzi quest'anno.

Il recente rally è stato potenziato anche dagli hedge fund e altri grandi investitori che hanno investito sul recupero del Brent, accumulando l'equivalente di più di 275m di barili di petrolio attraverso futures e opzioni. I fondi hanno anche costruito una grande posizione sul lungo periodo sul Nymex. I flussi rimangono critici nel mercato petrolifero, ha dichiarato Adam Longson, analista di Morgan Stanley.

lunedì 4 maggio 2015

Portafoglio Warren Buffett i suoi 20 migliori dividendi - parte 1/5

Questo articolo è stato scritto per darvi un'idea su come "l'Oracolo di Omaha", Warren Buffett, considerato uno dei più grandi investitori, se non il più grande, di tutti i tempi, è riuscito ad ampliare la sua fortuna seguendo uno dei suoi principi cardini negli investimenti, scegliere attività con un forte vantaggio competitivo a prezzi equi. Questo gli ha permesso di raggiungere un patrimonio netto di 70 miliardi di dollari. Quasi tutto il suo portafoglio è costruito su aziende che pagano dividendi, in questi articoli vengono analizzate quelle in cui preferisce investire, che sono quelle che hanno il dividendo più alto e un forte vantaggio competitivo nel loro settore. Il suo portafoglio attuale è costituito da 48 aziende, di queste 33 pagano dividendi, con una media del 2,17%. Le migliori 6 costituiscono il 70% del suo portafoglio, quindi le considera le più convincenti e pagano in media un dividendo del 2,53%, di queste, 3 fanno parte della schiera dei dividendi Aristocratici.

Nell'articolo sono analizzate le 20 aziende, appartenenti al portafoglio di Buffett, che pagano il dividendo più alto e lo abbiamo suddiviso in 5 parti. In ognuna di esse, vengono analizzati 4 titoli, suddivisi in rigoroso ordine alfabetico, in cui vengono presi in considerazione alcuni dati fondamentali dell'azienda tra cui rapporto P/E, storia del dividendo, dividend yield attuale e altro. Ecco i primi 4 titoli, sperando che la lettura possa darvi degli spunti da approfondire per i vostri futuri investimenti.

Coca-Cola (KO)

Dividend Yield: 3.21%
P/E Ratio: 20,01 (con Utile rettificato)
Anni di dividendi stabili o in Aumento: 53
Percentuale nel Portafoglio di Warren Buffett: 15.40%
Tasso di Crescita degli ultimi 10 anni dell'Utile per azione: 7,2%
Paga dividendi dal: 1893

Coca Cola è una società che vende la sua omonima bevanda non alcolica in tutto il mondo. La società possiede le licenze e commercializza oltre 500 marchi di bibite analcoliche, bevande frizzanti in primo luogo, ma anche una varietà di bevande come acqua, succhi, tè, caffè e bevande energetiche per lo sport. L'azienda è stata fondata da Asa Griggs Candler nel 1886 e ha sede a Atlanta, GA.

Questo titolo è la seconda maggiore azienda nel portafoglio di Warren Buffett (dietro Wells Fargo). La Berkshire Hathaway ha 16,440 milioni di dollari investiti in questa azienda. Coca-Cola ha aumentato i dividendi per oltre 50 anni. Possiede chiaramente un forte vantaggio competitivo, che nasce dai suoi forti marchi per i quali spende oltre 3 miliardi di dollari all'anno in pubblicità. Può spendere più di qualsiasi altra azienda di bevande per la pubblicità (tranne forse PepsiCo (PEP)), il che rafforza ulteriormente il suo vantaggio competitivo. In futuro, la crescita dell'utile per le azioni di Coca-Cola avverrà grazie ad un mix tra espansione globale e l'aumento dell'efficienza operativa. I risultati del 1° trimestre hanno evidenziato che l'utile per azione con valuta constante è cresciuto del 13% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa, in linea con il settore. Ha registrato un utile più basso pari a 1,59 dollari rispetto al 1,90 dollari dell'anno precedente. Quest'anno, il mercato si aspetta un miglioramento degli utili a 2,00 dollari contro 1,59 dollari. Coca-Cola ha attualmente un rendimento da dividendi elevato del 3,2%. Nel corso degli ultimi 5 anni la società ha riacquistato circa l'1,2% delle azioni in circolazione. Se mettete insieme il riacquisto con il dividendo, la società dà ai suoi azionisti il 4,4% circa. La crescita dei ricavi di ha leggermente superato la media del settore del 5,5%. Il Cash flow operativo netto è aumentato a 1,574.00 milioni o del 47.65% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.



Deere & Company (DE)

Dividend Yield: 2,72%
P/E Ratio: 11,52
Anni di dividendi stabili o in aumento: 7
Percentuale nel Portafoglio di Warren Buffett: 1,41%
Tasso di Crescita ultimi 10 anni dell'Utile per azione: 12,7%
Paga dividendi dal: 1937

Deere & Co. è il più grande produttore di macchine agricole di tutto il mondo. Produce e distribuisce una linea completa di attrezzature utilizzate in agricoltura, per le costruzioni, la silvicoltura e per il giardinaggio. Produce anche motori e di altri componenti di trasmissione. L'azienda ha una divisone finanziaria che fornisce credito e altri servizi ai clienti in tutto il mondo, per finanziare le costose attrezzature.

Deere & Company è uno degli ultimi acquisti di Warren Buffett. Con un rapporto P/E di appena 11,5, Deere & Company sembra essere sottovalutata. Al prezzo corrente, Deere & Company è probabilmente sottovalutata di almeno il 10%. Il vantaggio competitivo della società deriva dalla sua notorietà e reputazione di qualità nel settore delle macchine agricole che le ha permesso di avere una quota di mercato del 60% nel settore delle attrezzature agricole negli Stati Uniti e in Canada.

Inoltre le prospettive di crescita a lungo termine sono rosee per Deere & Company. L'aumento della ricchezza e della popolazione nei mercati Emergenti incrementerà probabilmente la domanda di prodotti alimentari, cereali, e di conseguenza attrezzature agricole a livello globale. Il Cash flow operativo netto è aumentato a -510,10 milioni di dollari o 31,64% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Il suo calo del fatturato, ha leggermente sottoperformato la media del settore del 9,6%. Anche lo stesso trimestre dell'anno prima, i ricavi sono diminuiti del 16,6%. Negli ultimi dieci anni, Deere & Company ha avuto una crescita media dell'EPS di oltre il 12% all'anno. La società dovrebbe continuare a crescere con un tasso a doppia cifra nel futuro. Questo si tradurrà in rendimenti più che soddisfacente per gli azionisti. Oltre ad una solida crescita, la società ha attualmente un dividend yield di circa il 2,7%, il che garantisce un reddito corrente per gli investitori.



General Electric (GE)

Dividend Yield: 3,43%
P/E Ratio: 16,25
Anni di dividendi stabili o in aumento: 6
Percentuale nel Portafoglio di Warren Buffett: 0,27%
Tasso di Crescita ultimi 10 anni dell'Utile per azione: -1,0%
Paga dividendi dal: 1899

General Electric sviluppa e produce prodotti per la generazione, trasmissione, distribuzione, controllo e l'utilizzo di energia elettrica, nonche produce motori per aerei e attrezzature mediche e fornisce servizi finanziari per clienti in tutto il mondo. L'azienda è stata fondata da Thomas A. Edison nel 1878 e ha sede a Fairfield, CT.

Gli azionisti di General Electric probabilemente vedranno forti rendimenti nel corso dei prossimi anni. L'azienda si è impegnata a cedere la sua attività GE Capital ridando circa 90 miliardi di dollari agli azionisti attraverso dividendi e riacquisto di azioni. Si tratta di circa il 33% del valore della società a prezzi correnti. Ci sono voci che General Electric presto venderà il proprio portafoglio di prestiti commerciali a Wells Fargo per un massimo di 74 miliardi di dollari. Se questa transazione si verificherà, la società avrà una montagna di denaro da poter ridare agli azionisti.

La cessione di GE Capital è un segnale positivo per i suoi azionisti. L'azienda si sta concentrando su cio che sa fare meglio. Quando la squadra di gestione cerca attivamente di rendere l'azienda più snella e di premiare gli azionisti, vi è un'elevata probabilità che gli azionisti vedranno forti guadagni in quanto la società riacquista la sua attenzione. Il margine lordo del 35,71% può essere considerato forte, sovrapperformando il settore del 14,5%. Lo stesso trimestre dello scorso anno i ricavi sono diminuiti del 12,4%. questo ha comportato una diminuzione dell'utile per azione. Il rapporto debt-to-equity è molto alto a 3,24 e attualmente superiore alla media del settore, il che implica un aumento di rischio connesso con la gestione dei livelli del debito all'interno della società.General Electric attualmente scambia a un ragionevole rapporto P/E di 16,25. Inoltre, l'azienda ha un forte dividend yield del 3,4%.



General Motors (GM)

Dividend Yield: 3,35%
P/E Ratio: 11,64
Anni di dividendi stabili o in Aumento: 1
Percentuale nel Portafoglio di Warren Buffett: 1,37%
Tasso di Crescita degli 10 anni dell'Utile per azione: N/A
Paga dividendi dal: 1915

General Motors Company progetta, sviluppa, produce e commercializza automobili, camion, nonché componenti di automobili in tutto il mondo. Con il segmento finanziario GM fornisce soluzioni di finanziamento automobilistico specializzato per l'acquisto di automobili con contratti rateale. L'azienda è stata fondata da William C. Durant il 16 settembre 1908 e ha sede a Detroit, MI.

General Motors è nota anche per aver dichiarato fallimento nel 2009. Da quando è stata ristrutturata ed è diventata nuovamente pubblica nel 2010, ha realizzato utili tutti gli anni ed ha ottenuto una lieve crescita degli utili per azione in media dell'1,4% all'anno. General Motor è il più grande produttore di automobili degli Stati Uniti, ed ha una quota di mercato di circa il 17% nel settore auto e camion. Circa il 40% del fatturato della società e ora generato all'Estero. General Motors ha forti prospettive di crescita da qui in avanti, inoltre l'elevato rendimento e il basso rapporto P/E dovrebbero essere un buon richiamo per gli investitori. La crescita del reddito netto rispetto allo stesso trimestre di un anno fa ha notevolmente superato quello del S&P 500 e del settore automobile. L'utile netto è aumentato del 343,7% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, passando da $ 213,00 milioni a 945,00 $ milioni. Ha registrato un utile più basso pari a 1,64 dollari rispetto ai 2,35 dollari dell'anno precedente. Quest'anno, il mercato si aspetta un miglioramento degli utili a 4,62 dollari contro 1,64 dollari.



In definitiva

Quello che abbiamo visto, e vedremo nei successivi articoli, dimostra che il portafoglio di Warren Buffett è pieno di aziende di altissima qualità che negli anni arricchiranno gli azionisti a lungo termine, detto questo, un investitore avveduto richiede di più che copiare semplicemente ogni mossa dell'Oracolo di Omaha. Un investitore intelligente dovrebbe imparare da Warren Buffett e analizzare i suoi investimenti da solo per capire se corrispondono al suo stile di investimento.

venerdì 1 maggio 2015

A rischio l'inflazione in Europa col rialzo dell'Euro

I mercati di questo periodo sono volatili all'ennemisa potenza, il 27 Aprile le Borse europee avevano festeggiato la scelta del premier Alexis Tsipras di silurare il ministro delle Finanze Varoufakis dal ruolo di negoziatore del debito con i creditori internazionali che subito ci ritroviamo alle prese con due giorni di cali pesanti, il 28 Aprile Piazza Affari ha ceduto l’1,15%, Francoforte l’1,93%, Parigi l’1,81%. Il dato sulla fiducia dei consumatori negli Usa (decisamente sotto le attese) hanno favorito nuove prese di beneficio sui listini continentali.

I mercati azionari della zona euro sono ormai indirizzati per il loro primo calo mensile di quest'anno, mentre i rendimenti dei titoli di Stato continuano l'aumento anche oggi, con gli investitori che stanno abbandonando i mercati che avevano prosperato molto grazie ad uno stimolo monetario aggressivo.

Torniamo un attimo ai macro economici, il dato sulla fiducia dei consumatori americani ha sicuramente pesato molto: ad aprile l'indice del Conference Board è sceso a sorpresa a quota 95,2 da 101,4 del mese di marzo, in netto ribasso rispetto alle stime degli economisti che invece avevano ipotizzato una crescita a 102,2. La notizia ha allontanato ulteriormente l’ipotesi di un rialzo immediato dei tassi negli Usa dando linfa all’euro che si è avvicinato a quota 1,1 sul dollaro. Ha continuato poi la sua corsa fino a toccare quota 1.12 dopo la conferenza della FED che Mercoledì ha annunciato un rallentamento economico americano unito ad un PIL più basso delle stime causa un inverno estremamente rigido.



A Tokyo la Borsa ha chiuso con un ribasso nell’ordine dei due percentuali. Frena anche Hong Kong (-0,83%). La debolezza del dollaro ha spinto intanto al rialzo le quotazioni del petrolio, con il Wti americano che avanza del 2,2% a 58,3 dollari al barile e il Brent a 65,6 dollari. Le perdite più massicce si sono registrate in Europa, spaventata dal recupero dell’euro che rischia di compromettere le basi di una ripresa fragile, che per ora poggia quasi solo sull’export. Nelle Borse di Milano, Parigi e Francoforte si sono cosi aperte le cateratte. In Piazza Affari l’indice FtseMib è sceso ieri del 2,2%, la Borsa francese ha chiuso in ribasso del 2,5%, quella tedesca ha perso addirittura il 3,2%.

Ormai aprile sta volgendo al termine e gli investitori hanno subito una inversione pronunciata in questo mercato dinamico, con il trading anche influenzato dalla vendita sostenuta del dollaro sulla scia della debolezza del primo trimestre per l'economia statunitense. L'euro forte porterà automaticamente alcuni investitori a rivalutare le prospettive per alcune delle aziende esportatrici europee che stavano prendendo in considerazione.

Certamente non possiamo dire di essere sorpresi, i rialzi ottenuti in queste settimane legati al QE della BCE erano diventati ingiustificati ed erano quindi vulnerabili a una improvvisa inversione. Il programma di acquisto di obbligazioni da 60 miliardi al mese della BCE, ossia fino al settembre del prossimo anno, tuttavia, non cancella del tutto le previsioni di crescita nel prossimo futuro, rafforzando il fascino di azioni della zona euro.

In aggiunta però, il rafforzamento dell'euro contro il dollaro potrebbe pregiudicare l'obiettivo della BCE di una risalita dell'inflazione a quasi il 2% dai cali tendenziali dei mesi scorsi. Questo mese, stando ai dati pubblicati dall'Eurostat, l'inflazione sarebbe stata pari allo 0% nell'Eurozona dal -0,1% di marzo.

Intanto un ulteriore aumento del cambio EURUSD sarebbe visto a 1,1378. A questo punto il cambio potrebbe rimbalzare fino a 1,0461 attuando una correzione. Cauti però sulla forte resistenza a 1,1378. Al di sotto di 1,0958, supporto secondario, ci potrebbe essere una fase di lateralizzazione prima di una discesa a 1,0461 o un rimbalzo di nuovo a 1,1378.