mercoledì 11 aprile 2018

Portogallo, azioni ed ETF che godrebbero della riforma Costa

Gli ultimi dati pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica (INE) portoghese confermano l’andamento positivo dell’economia con un tasso di crescita stimato del 2,4% nel primo semestre 2018, risultato che ha mantenuto le aspettative delle agenzie internazionali. L’uscita definitiva dalla crisi è stata sancita lo scorso maggio, con la conclusione della procedura d’infrazione per deficit eccessivo, a seguito dell’attestarsi del deficit al 2% del PIL. Il Governo, inoltre, a luglio 2017 è riuscito a restituire il 60% dei 23,3 miliardi di euro di prestiti elargiti dal FMI nel corso del Programma triennale di assistenza finanziaria, sottoscritto nel 2011.

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Noi ovviamente puntiamo al settore privato, essendo investitori in azioni è quello il nostro scenario ideale, il settore privato sta ricevendo flussi di reddito ampi e crescenti da varie fonti, maggiori esportazioni, le banche elargiscono maggiori prestiti e possibile taglio delle tasse. L’impatto complessivo dovrebbe essere un flusso positivo complessivo. La borsa del settore privato, così come tutte le altre attività finanziarie private, dovrebbe aumentare se il flusso di reddito complessivo nel settore privato è positivo.

La politica economica di Costa

Il Primo Ministro António Costa ha presentato il suo Programma di Governo come un’alternativa all’austerità che ha caratterizzato la precedente legislatura e ha al contempo assicurato che il suo esecutivo intende rispettare pienamente gli impegni assunti a livello internazionale, in particolare in ambito UE, dal Portogallo.

A fine marzo, Costa ha illustrato il Programma Nazionale di Riforme, documento strategico che presenta le principali linee di azione dell’esecutivo per conseguire l’obiettivo delle riforme strutturali considerate necessarie per il Paese.

Tra queste riforme c’è l’intervento a sostegno della capitalizzazione delle imprese che è stato presentato come una delle strategie principali per il rilancio della crescita economica del Paese. I problemi di capitalizzazione costituiscono, infatti, uno dei maggiori ostacoli agli investimenti. L’esecutivo si propone quindi di utilizzare 2,78 mld di Euro a favore delle imprese, nel quadro dell’Accordo Portugal 2020 concluso con la Commissione Europea, e di avvalersi dei finanziamenti previsti dal piano Juncker per gli investimenti (2 mld di Euro).

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Il Governo aveva già annunciato, inoltre, la creazione di una task force, con la partecipazione delle parti sociali, con lo scopo di proporre misure concrete quali la creazione di un fondo per la capitalizzazione ed il sostegno agli investimenti delle imprese, il rafforzamento del ruolo del mercato dei capitali nel finanziamento delle piccole e medie imprese, lo sviluppo di meccanismi di conversione del debito in titoli azionari o di riduzione del debito per le imprese considerate economicamente sane.

Le migliori società portoghesi che godrebbero delle riforme

Il Portogallo presenta una struttura geologica sufficientemente favorevole all’estrazione mineraria che attualmente garantisce circa 15.000 posti di lavoro. L’attività estrattiva si concentra nelle regioni di Tras os Montes, Minho e Alentejo e si riferisce ai seguenti minerali metallici: rame, zinco e tungsteno di cui sono presenti discrete riserve. Interessante risulta anche il settore delle acque minerali: il Portogallo, infatti, dispone di una più che discreta riserva idrominerale, caratterizzata da un elevato numero di falde acquifere e da una grande diversità idrochimica causata dalla complessa e diversificata composizione geologica del territorio.

Gal Energia – settore enrgia
La Galp Energia è una azienda portoghese operante nel settore petrolifero e del gas. È stata fondata il 22 aprile 1999 come GALP – Petróleos e Gás de Portugal in seguito alla riorganizzazione del settore energetico portoghese, e dalle ceneri della vecchia Galp, fondata nel 1977 dalla fusione di diverse aziende energetiche nazionali del paese. Da piu’ di un decennio e’ attiva la prospezione petrolifera dell’area di Aljubarrota (regione del Ribatejo) condotta in joint venture tra la portoghese Galp Energia e la canadese Mohave Oil.

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Dal grafico possiamo notare come la società abbia una buona crescita nel tempo con stime molto interessanti, al di là del 2017, dove non ha pagato dividendi, questi sono sempre stati in crescita come le vendite gli utili e il flusso di cassa. Quest’anno la società punta ad una crescita intorno al 7% di margine operativo ma soprattutto ad un taglio dei costi interessanti, un taglio del 50% entro il 2020. Paga una cedola annuale del 3.47%. Negli ultimi 3 anni il prezzo del titolo è cresciuto del 73%, poco più del 24% annuale di plusvalenza, dividendi esclusi.

Semapa – settore materie da costruzione
Semapa Sociedade de Investimento e Gestão opera come una holding, produce e commercializza cementi e materiali da costruzione, carta e cellulosa oltre ad impegnarsi in servizi ambientali. Il segmento della polpa e della carta si impegna nella produzione di carta non patinata per la stampa e la scrittura e la pasta di eucalipto sbiancata. Il segmento Cemento e derivati produce e commercializza diversi tipi e classi di cementi. Il segmento Ambiente si occupa dell’eliminazione, dell’uso e della rivalutazione dei prodotti animali e di altri prodotti alimentari. La società è stata fondata il 21 giugno 1991 e ha sede a Lisbona, in Portogallo.

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Dal grafico possiamo notare come la società abbia una buona crescita nel tempo con stime molto interessanti, i suoi dividendi hanno una crescita discontinua anche se la società ha riferito che si attende di alzarli almeno per i prossimi 3 anni. Quest’anno la società punta ad una crescita intorno al 14% di margine operativo ma soprattutto ad un taglio dei costi interessanti, un taglio del 33% entro il 2020. Paga una cedola annuale del 2.61%. Negli ultimi 3 anni il prezzo del titolo è cresciuto del 68%, poco meno del 23% annuale di plusvalenza, dividendi esclusi.

ComStage PSI 20® UCITS ETF – ETF
Il ComStage ETF PSI 20® è un fondo negoziato in borsa legato alle prestazioni del PSI 20 (indice azioni portoghesi). I dividendi non sono inclusi nella performance dell’indice. Tuttavia, i dividendi sono sempre inclusi nell’ETF di ComStage e quindi aumentano le prestazioni dell’ETF.

Gli strumenti finanziari segnalati non sono un segnale di acquisto, sono analisi fatto dal nostro studio in base alle informazioni raccolte negli ultimi mesi. Nel caso aveste dubbi o domande vi invito a contattarmi al 320.4082091 o a compilare il nostro form di richiesta contatto.

martedì 3 aprile 2018

De'Longhi dal caffe al clima il made in italy che fa tendenza

Oggi analizziamo un titolo italiano molto interessante, il prezzo della società ha perso il 20% negli ultimi 9 mesi e sta raggiungendo dei livelli di supporto interessanti per un ingresso. Un livelli di debito bassi e una crescita dei dividendi sostenuta da stime di vendite in salita.

De’Longhi Spa (DLG.MI) è una società con sede in Italia impegnata nella progettazione, produzione e vendita di piccoli elettrodomestici. Offre prodotti con quattro marchi: De’Longhi, Kenwood, Braun e Ariete. I prodotti con il marchio De’Longhi contribuiscono per oltre la metà delle entrate totali. L’azienda è presente in tutto il mondo, tra cui Europa, Australia e Nuova Zelanda, America e Asia, con l’Europa il suo più grande mercato. Fondata nel 1902 per la produzione di stufe a legna, solo nel 1974 lancia il primo prodotto con il proprio marchio, il radiatore a olio.

Negli anni ’80 inizia la diversificazione della produzione grazie a prodotti di successo come il forno elettrico Sfornatutto e il climatizzatore portatile Pinguino, mentre la produzione di radiatori viene scorporata sotto la controllata DLRadiators.

Intelligenti acquisizioni

Nel 1994 grazie all’acquisizione di Climaveneta, De’Longhi entra nel settore del comfort e della climatizzazione. L’anno successivo acquisisce la Simac, azienda nota per i suoi prodotti per la stiratura e la cucina. Nel 2001 la De’Longhi acquisisce la britannica Kenwood Limited produttrice di elettrodomestici da cucina rilanciandone il marchio. Il 18 aprile 2007 un incendio di vaste proporzioni è scoppiato intorno alle 13,10 nello stabilimento della De’Longhi, in zona Fiera, a Treviso. Nel 2009 i due responsabili aziendali alla sicurezza hanno patteggiato 6 mesi, la pena è stata convertita in pena pecuniaria.

Nel 2010 De’Longhi, acquisisce il 100% di un altro marchio storico di piccoli elettrodomestici, l’Ariete SpA, azienda di Campi Bisenzio fondata nel 1964. Due anni dopo a seguito di uno scorporo da De’Longhi, nasce il gruppo DeLclima, che riunisce le attività nel campo del riscaldamento e della climatizzazione, ceduto poi nel 2015 ai giapponesi di Mitsubishi Electric Corporation.

Il 17 aprile 2012 a seguito di un’operazione economica che vede il versamento di 50 milioni subito e 90 diluiti in 15 anni, più 75 legati al rendimento dei prodotti, la De’Longhi acquisisce da Procter & Gamble lo storico marchio tedesco Braun con perpetuo diritto di sfruttamento dello stesso nei settori degli elettrodomestici e altri prodotti per la casa (ferri da stiro, climatizzatori, frullatori, aspirapolveri ecc.), mentre P&G manterrà l’uso esclusivo del marchio nel settore dei rasoi e dell’health care.

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La compagnia, storicamente grande produttrice di apparecchi per il clima quali caloriferi e condizionatori (tra i più celebri i climatizzatori portatili della serie Pinguino), è oggi attiva in ogni settore dei piccoli elettrodomestici, specialmente macchine da caffè (tra cui alcune per i sistemi della Nestlé Nespresso e Nescafé Dolce Gusto) e apparecchi per la cottura dei cibi, ma anche prodotti per la pulizia e il benessere della casa e per la cura del bucato.

Bilanci sani

De Longhi ha chiuso il 2017 con ricavi consolidati pari a 1,97 miliardi di euro, in crescita del 6,8% (+6,6% in termini organici) rispetto al 2016. Il risultato operativo si è attestato a 245,4 milioni di euro, da 239,3 milioni di euro, pari al 12,4% dei ricavi (dal 13% del 2016). La società ha ottenuto un utile netto pari 179,7 milioni di euro, in crescita del 7,2%, sostanzialmente in linea con l’anno precedente. Il management si attende per il 2018 una crescita organica delle vendite a cifra singola medio alta e un aumento del margine operativo lordo in valore assoluto.

Evoluzione in borsa

Le azioni De’Longhi fanno parte del paniere Ftse Italia Mid Cap e rientrano nel segmento Blue Chips. De’Longhi mostra una rischiosità inferiore alla media del mercato (beta inferiore a 1) che riflette la scarsa correlazione del business al ciclo economico. Dal 20109 il titolo De’Longhi ha registrato una performance del 2700%. Le azioni hanno avuto un trend crescente fino ai massimi di fine 2015 seguito da una forte correzione nei primi due mesi del 2016 ed una successiva fase laterale che si è protratta per tutto l’anno. Da inizio 2017 è iniziato un nuovo trend rialzista culminato nei massimi di inizio giugno e seguito da una correzione che sembra essere tuttora in corso.

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