sabato 26 giugno 2010

Crisi o opportunità nel mercato delle perforazioni dopo la marea nera ?

Il disastro della BP (BP) è di gran lunga il peggior disastro mai accaduto ad una società di perforazione, sia da un punto di vista economico sia ambientale. Interi settori industriali nel Golfo sono in pausa a causa della marea nera. Inutile dire che dopo la fuoriuscita di petrolio nel Golfo per più di due mesi gli habitat naturali per i pesci e altri tipi di vita marina sono stati rovinati. BP, che, prima dell'incidente era un gigante del settore ha goduto di ben 7.000 milioni di dollari a trimestre di flussi di entrate, ora è sull'orlo del fallimento. Chiaramente , le circostanze sono speciali. Mai prima nella storia del settore delle perforazioni profonde in mare abbiamo visto un tale fiasco. Ma, come investitori, dobbiamo riconoscere che le circostanze particolari creano occasioni speciali.

Ora, prima di eticchettarmi come un avido devo dire che ho una certa economica-simpatia per questo disastro ambientale. Ho anche simpatia per la gente del posto che vive in prossimità del golfo, le loro imprese, gli animali, anche BP, perché no, in una certa misura . La realtà è che gli investitori in tutto il mondo riconoscono che situazioni di questo tipo non accadono tutti gli anni (nemmeno in 20). Gli investitori ora si staranno chiedendo, dove arriveremo ? Cosa possiamo fare ?

L'aspetto più evidente di questa situazione è che gli investitori ritengono che se riesce BP a superare il brutto momento riguardo l'incidente e a rimanere a galla economicamente, le loro azioni sarebbero estremamente sottovalutate. L'unico problema potrebbe essere il pensiero ovvio sul rischio di fallimento di BP. Mentre questo può sembrare improbabile, qualsiasi investitore che ha seguito le vicende legate a BP in questi ultimi mesi sa che l'azienda sarà alle prese con non pochi problemi, ma se dovesse far fronte alle sanzioni e ai debiti causati dalla marea nera, sul lungo BP potrebbe essere una gran bella sorpresa.

Inoltre dobbiamo tenere conto di altre aziende oltre BP coinvolte nel disastro, prendiamo per esempio la Transocean (RIG) e la Diamond Offshore (DO), proprio come BP, le quote di entrambe le società sono scese parecchio. Transocean "paga" il fatto che è stato il loro impianto di perforazione ad essere esploso. Sebbene non sia legalmente ritenuta responsabile, il sentimento tende ad essere negativo quando il nome della società è associato a un disastro di tale portata.

Abbiamo fatto un rapido controllo sui fondamentali della RIG e abbiamo notato che RIG era in buona forma come azienda, ed era in una zona di prezzo indicato come "gravemente sottovalutato. DO non tanto. Eppure, al momento, la moratoria ( divieto di perforazione in un periodo di sei mesi nel golfo proposto dall'amministrazione Obama, che ora viene fortemente contestato da entrambe le parti ) e il fatto che BP aveva ancora da ripulire la fuoriuscita, sembrava un motivo sufficiente per non prendere decisioni affrettate .

Secondo un ex/dirigente della Noble Energy (NBL) i punti chiave per gli investitori da prendere in considerazione sono:

1) Sebbene fosse un impianto di perforazione quello della RIG esploso, la stessa RIG è stata giudicata "senza colpa o responsabilità nei loro confronti.".

2) Anadarko (APC) (che possedeva il 25% del petrolio che scorre attraverso la linea di rottura ) probabilmente se la caverà anche lei senza responsabilità. BP ha puntato il dito contro APC, e APC ha risposto dicendo: Noi non c'entriamo, questa è la tua confusione. Anche se è difficile da dimostrare in tribunale, BP sarà probabilmente condannata per negligenza. Se questo accade APC schiverà un proiettile.

3) E' importante distinguere la vostra prospettiva sul futuro dei trivellatori, in quanto società di perforazione molte sono internazionali ed esercitano in tutto il mondo. Le aziende di perforazione interne agli Stati Uniti avranno dei seri problemi l'anno prossimo. Tuttavia, quelle internazionali, come RIG non l'avranno. RIG fa solo il 3% del totale di perforazione offshore nel Golfo del Messico. Quindi, anche se la moratoria non fosse stata abrogata, alcune delle entrate di questa società non sarebbero comunque state interessanti, cioè i fondamentali di un sacco di società di perforazione internazionali non cambieranno indipendentemente da ciò che accadrà nel Golfo.

4) Prendendo l'ultimo punto in considerazione , le quote delle società di perforazione internazionali hanno preso un pezzo della BP. In breve, quelle che rimangono fondamentalmente sane sono gravemente sottovalutate.

5) I perforatori internazionali come NBL e RIG hanno entrate enormi a causa della maggior parte delle loro perforazioni in acque profonde, le quali sono molto più efficaci e redditizie rispetto a quelle costiere e  continentali.

6) Gli hedge fund sembrano "giocare" su RIG di più di quanto non facciano su BP, APC e NBL. Se ci sarà un eventuale recupero nel settore della perforazione ne seguirebbe allora che un tesoro come RIG potrebbe alzare le sue stime al rialzo.

7) Ultima indicazione, detto tutto questo non sottovalutiamo il fatto che gli investitori non devono aspettare quando i titoli delle società di perforazione faranno il rialzo, ma soprattutto "se" lo faranno.

La gente continua a speculare sulla possibilità che il fallimento di BP renda il rischio troppo grande. I perforatori internazionali possono essere una scommessa migliore se stai cercando di fare una mossa sul lungo termine. La gente di tutto il mondo ancora ha bisogno di petrolio, ora più che mai, per questo le società internazionali come NBL e RIG, che ne forniscono in grande quantità, non riscontreranno un calo della domanda per il loro prodotto.

Un investimento a lungo termine come NBL e RIG può sembrare attraente dopo aver analizzato le informazioni disponibili , c'è sempre una possibilità che non può esserci la certezza sicura o che possa richiedere più tempo del previsto per la nostra tesi.

Per maggiori informazioni vi invitiamo a scrivere a giuseppe@dominosolutions.it

Fonte Seekingalpha

mercoledì 23 giugno 2010

Dividendi molti alti, un rischio o un vantaggio ?

Molti investitori inesperti entrano nel mondo dei dividendi con la convinzione che sia possibile ottenere rendimenti elevati in doppia cifra. Acquistano tali titoli con l'idea di reddito corrente, solo per vedere queste distribuzioni tagliate dopo pochi mesi. La verità è che poche aziende possono permettersi di pagare alti dividendi. Qui sotto ho evidenziato i venti titolo dello S&P 500 che stanno offrendo alti dividendi in questo periodo.



Un buon investitore a colpo d'occhio potrebbe subito notare che alcuni settori problematici come la telecomunicazione o il tabacco spiccano per numero di società. Il motivo per cui queste società rendono così tanto è perché quasi tutte condividono gran parte dei loro utili con gli azionisti sotto forma di dividendi. Questo è chiaramente insostenibile, in particolare nel caso dei vettori di telecomunicazione, che hanno consistenti investimenti di capitale in un settore con una forte competizione . Un altro rischio degli investitori in telecomunicazione è la Wireline (telefonia fissa ), parte delle loro attività è destinata a ridursi nel corso degli anni fino alla sua estinzione a pochi anni da oggi. Poche famiglie hanno un sia telefono cellulare che una linea fissa, e quelli che ancora pagano entrambi stanno cominciando a mettere in discussione il beneficio del supplemento del telefono fisso. Questo business è destinato a morire fornendo sempre minori redditi che non possono essere compensati con i tagli dei costi.

Sono lontani i giorni in cui una società di telecomunicazioni ha avuto un monopolio naturale nei territori serviti, questo è stato il motivo per cui sono stati inclusi nella lista delle "stodgy utilities" . I clienti possono passare da un giorno all'altro da un primo vettore ad un secondo solo per un capriccio una volta che i loro contratti scadranno. Il servizio clienti è uniformemente lo stesso per i grandi vettori come AT & T (T), Verizon (VZ), Sprint -Nextel (S) e T -Mobile, parte di Deutsche Telecom (DT). La maggior parte dei clienti sono alla ricerca del prossimo telefono cool, come l'iPhone della Apple (AAPL). Il numero di utenti di telefonia cellulare negli Stati Uniti ha raggiunto il suo punto di saturazione e la maggior parte dei vettori stanno lottando duramente per mantenere i propri clienti.

Diciamo che in generale sono un credente delle utilities dato che hanno flussi di cassa elevati e sono relativamente sicuri grazie ai monopoli naturali nelle loro zone designate. Detto questo, anche quando le utilities tagliano i dividendi in genere iniziano sempre col alzarli qualche anno prima. Le utilities sono soggette al rischio di tasso di interesse il quale però renderebbe il costo del capitale costoso nel momento in cui gli investitori richiedano un rendimento superiore o nuove emissioni obbligazionari.

Anche il settore del tabacco soffrirà parecchio, le imprese forniscono quasi tutti i loro flussi di cassa agli investitori sotto forma di dividendi e riacquistano azioni. L'unica nota positiva per le aziende di tabacco è la causa del divieto di pubblicità, è praticamente impossibile infatti per le nuove imprese entrare nel mercato, oltre al fatto che il prodotto crea dipendenza e gli aumenti dei prezzi hanno finora compensato il calo del numero di fumatori negli Stati Uniti. Il rischio maggiore è la normativa che vieta l'uso del tabacco negli Stati Uniti, che sembra già essere valutata dalle azioni di alcune compagnie del tabacco come Altria (MO). Gli stati necessitano di ricavi e tutte le accise generate da prodotti del settore del tabacco rendono molto improbabile che questi prodotti verranno vietati nei prossimi dieci anni .

In generale gli investitori non dovrebbero avere una "antipatia" eccessiva verso un particolare settore del mercato, indipendentemente dagli alti o bassi rendimenti correnti. Se si acquista un azione del valore di 100 dollari e perdete l'8%, le vostre aspettative sono per un reddito da dividendo annuale di 8 dollari ad azione. Se la società attua dei tagli del 50% , tuttavia, il reddito dei dividendi diventerebbe di 4 dollari per azione. Molti investitori in azioni hanno subito perdite finanziarie ripide del reddito e del capitale dopo l'acquisto di parti di Bank of America (BAC) o di Citigroup (C) quando avevano rese elevate, quindi occhio.

E' essenziale per creare un portafoglio basato sui dividendi che sia diversificato, rappresentato della maggior parte dei settori dell'economia. Questo ridurrebbe il rischio del flusso di dividendi e il capitale di base.

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Fonte Seekingalpha

lunedì 21 giugno 2010

La Cina rivaluta lo yuan perché le conviene

La Banca centrale cinese ha annunciato Sabato sera che si procederà con la riforma del tasso di cambio e permetterà una valuta più flessibile, segnalando così la fine del blocco sulla flessibilità del dollaro USA.

Il People's Bank of China ha dichiarato che l'economia cinese si è raforzata dopo la crisi finanziaria mondiale e che era "opportuno procedere ulteriormente con la riforma" della moneta yuan. L'annuncio arriva una settimana prima che i leader mondiali si riuniscono in Canada per il G20. Un numero crescente di paesi ha chiesto alla Cina di lasciare che il renminbi (yuan) di apprezzi, includendo non solo gli Stati Uniti e varie nazioni europee, ma anche l'India, il Brasile e Singapore.

L'annuncio della Cina, fortemente richiesto dal luglio 2005, permetterà di iniziare la crescita del renminbi (yuan) contro il dollaro. Lo yuan, la moneta cinese, è salita questa mattina a 6,8015 nei confronti del dollaro, con un +0,2% rispetto alla chiusura di venerdì, arrivando ai massimi degli ultimi 21 mesi nei confronti della valuta americana.

La banca centrale cinese ha stabilito oggi il mid-point a 6,8275, ovvero il valore di riferimento entro il quale la moneta può muoversi, stesso valore di venerdì. La Banca centrale cinese deve lasciare che lo yuan si apprezzi un po' per accomodare le pressioni degli Usa, afferma Wang Haoyu, economista di First Capital Securities a Shenzhen, secondo il quale confermare il mid-point di venerdì significa che non ci sarà un rivoluzione, ma una crescita lenta e graduale.

La politica di Obama

Il presidente Obama ha cercato un renminbi più forte come uno dei suoi obiettivi fondamentali della politica estera. Questo perchè un renmibi più forte aiuterebbe le esportazioni rendendo quelle cinesi più costose e meno competitive nel mercato americano, incoraggiando i consumatori americani ad acquistare beni americani.

Ma allora perchè la Cina vuole una moneta più forte ?

Per la Cina il renminbi forte aumenterebbe il potere di acquisto dei propri consumatori e renderebbe i prodotti legati al petrolio meno costosi in quanto il petrolio è calcolato in dollari USA. Di fronte alla diffusione di agitazioni sindacali , in particolare nel settore automobilistico , il governo cinese ha iniziato a fare uno sforzo energico per migliorare il tenore di vita dei lavoratori dell'industria.

Secondo un articolo di Bloomberg, il segretario al Tesoro Usa , Tim Geithner ha sostenuto la decisione.

Questo è un passo importante, ma il test sarà "quanto" velocemente lasceranno apprezzare la moneta, ha detto Geithner in una dichiarazione oggi a Washington. attuare il prima possibile l'apprezzamento darebbe un contributo positivo, forte e equilibrato alla crescita globale.

Conclusioni

La Cina dà questo annuncio prima della riunione di Toronto, per evitare di essere sul banco degli imputati, con l’accusa di avere tenuto artificialmente basso il cambio della sua moneta per essere competitiva nell’export. Ed è anche vero che vuole dare una contentino a Obama, che protesta per l’invasione di merce cinese scadente a basso prezzo proprio in un periodo in cui negli Usa c’è molta disoccupazione e la concorrenza dà un particolare fastidio.

La rivalutazione della moneta domestica, lo yuan, riducendo il prezzo delle importazioni, costituite in larga misura da alimentari di base e fonti di energia, dovrebbe contribuire ad attenuare le richieste in corso. D’altra parte l’inflazione ha indotto molti cinesi dotati di mezzi economici a buttarsi sul mercato degli immobili. E ciò genera una pericolosa bolla di questo mercato. Insomma, la rivalutazione dello yuan è necessaria per combattere l’inflazione. Tale rivalutazione sino al livello di cambio giusto con il dollaro è di un buon 40%. E altrettanto con l'euro, ora a un livello con il dollaro di 1,2, il che rispecchia le condizioni di equilibrio fra le due aree economiche dell'euro zona e degli Usa. Ma la Cina non aumenterà del 40% il valore della sua moneta. Ciò sarebbe sconvolgente per le sue esportazioni. La rivalutazione sarà attorno al 10%.

La trappola

Ma c’è una trappola, in cui i cinesi con le loro vendite a basso costo si sono ficcati. Per tenere basso il cambio, le banche cinesi hanno comperato una enorme quantità di titoli del debito pubblico americani e di obbligazioni di compagnie degli Usa. E adesso la Cina ha circa 2.200 miliardi di dollari. Rivalutando lo yuan del 10%, questi dollari, detenuti dalle banche, perdono, sul mercato interno, il 10% del loro valore. La vendita di merci cinesi a basso costo, quindi, continuerà, anche se sarà minore di prima. Ma le nostre imprese potranno vendere di più. Il mercato ha le sue leggi, anche con i Paesi ex comunisti.

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Fonte Seekingalpha

mercoledì 16 giugno 2010

Gli ETF con Dividendi sono molto più interessanti delle obbligazioni

Recentemente i prezzi dei Treasury Bond hanno registrato un'impennata, spingendo in basso i loro rendimenti ai minimi, quasi minimi da record. Con i rendimenti obbligazionari in calo, i dividendi delle azioni diventano sempre più attraenti per gli investitori.

Orizzonte temporale di investimento lungo per i paesi europei

Per la maggior parte dei paesi, le società per azioni non hanno fornito costanti rendimenti positivi a lungo termine. Storicamente, gli investitori hanno la necessità di mantenere le azioni per 20 o 30 anni per avere la garanzia di rendimenti positivi in società inglesi, olandesi, irlandesi, svedesi e svizzeri. Gli investitori francesi, tedeschi e spagnoli avrebbero necessità di un orizzonte temporale d'investimento di 50-60 anni per essere sicuri di un rendimento reale positivo, gli investitori belgi e italiani avrebbero bisogno di un orizzonte temporale d'investimento di oltre 70 anni, secondo il ricercatore Elroy Dimson.

Paura in Europa

C'è stato un sacco di ansia per la crisi del debito in Europa nel corso delle ultime settimane. Molte imprese europee hanno visto enormi vendite in borsa nonostante i loro bilanci forti e gli ottimi cash flow. Il grafico seguente mostra che il prezzo del Vanguard europeo ETF (VGK) è precipitato del 15% dall'inizio dell'anno.



Dividend Aristocrats in Europa

Lo S&P Europe 350 Dividend Aristocrats è progettato per misurare le prestazioni dell'indice S&P Europe 350 che ha costantemente aumentato i dividendi ogni anno per almeno 10 anni consecutivi. Ci sono 35 aziende in questa lista. Queste società, duramente colpite, hanno visto aumentare notevolmente la loro recente produzione. Due di loro sono quotate al NYSE: Novartis AG (NVS) E National Grid Transco (NGG). Entrambe hanno presentato un P/E di solo 10 punti.

10 principali ETF europei (per patrimonio netto)

Poiché la maggior parte degli "Europe Dividend Aristocrats" non sono quotati nelle borse statunitensi, l'unica scelta per gli investitori sono gli ETF europei. I seguenti sono i 10 principali per patrimonio netto:

Nome ETF (Ticker) - Rendimento a 12 mesi - Indice di spesa

iShares MSCI EAFE Index (EFA) - 3.0% - 0.35%

Vanguard ETF Europa Pacifico (VEA) - 2.7% - 0.11%
Vanguard europea ETF (VGK) - 4.2% - 0.16%
iShares S & P Europe 350 Index (IEV) - 3.0% - 0.60%
iShares MSCI EMU Index (EZU) - 3.5% - 0.56%
SPDR S & P Emerging Europe (GUR) - 0.5% - 0.59%
SPDR DJ EURO STOXX 50 (FEZ) - 3.4% - 0.29%
SPDR DJ STOXX 50 (FEU) - 3.9% - 0.29%
WisdomTree SmallCap Europa Div (DFE) - 3.6% - 0.58%
WisdomTree Dividend Europe totale (DEB) - 2.7% - 0.48%

Paesi europei nella Top MSCI EAFE Index Fund (EFA)

EFA include le azienda provenienti dall'Europa, Oceania e Estremo Oriente. Di seguito ci sono i primi 8 paesi europei all'interno dell'EFA. Essi rappresentano più del 57% delle aziende EFA:

Paese - Percentuale

Regno Unito (EWU) - 20.8%
Francia (EWQ) - 9.3%
Germania (EWG) - 7.6%
Svizzera (EWL) - 7.6%
Spagna (EWP) - 3.5%
Paesi Bassi (EWN) - 2.8%
Svezia (EWD) - 2.8%
Italia (EWI) - 2.7%

Totale - 57.1%

Conclusione

In una realtà in rapido cambiamento, un investitore deve aggiustare il proprio asset allocation in base alle condizioni attuali. Vi sono un centinaio di ragioni per passare liquidi al 100%, ci sono società forti che che possono perdere terreno o sospendere il proprio dividendo a causa di eventi imprevisti, come BP. Un paniere di azioni continentali non ha quel tipo di rischio. Con gli ETF europei, si può ricevere un flusso costante di reddito e possono tranquillamente competere con i bond governativi a lungo periodo.

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Fonte Seekingalpha

martedì 15 giugno 2010

Altre 5 azioni con dividendi crescenti negli anni da analizzare

Ci sono oltre 10.000 azioni scambiate al NYSE, NASDAQ e AMEX. Fuori da questo universo c'è una gamma di azioni, solo circa 300 o giù di lì, che sono riuscite ad aumentare i propri dividendi per 10 anni consecutivi. Il tipico "Achiever Dividend" è un marchio forte e riconoscibile, è caratterizzato da solidi vantaggi competitivi che si traducono nella capacità di sfornare profitti più elevati e alti ritorni sugli investimenti. Queste aziende generano tanto cash flow in eccesso che gli permette di fornire dividendi sempre più alti per gli azionisti.

Una di queste aziende è Target Corporation (TGT), società che opera merci in generale e discount alimentare negli Stati Uniti. La società ha elevato il suo dividendo trimestrale del 47% da $ 0,17 a $ 0,25 per azione. La società ha alzato i dividendi per 43 anni consecutivi. Questo "Aristocratic Dividend" offre l'1,90%.



La generazione di cash flow è di molto superiore alla quantità necessaria per il reinvestimento ottimale nel nostro core business, ha detto Gregg Steinhafel, chairman, presidente e chief executive officer di Target Corporation (TGT). Perché ci aspettiamo di continuare ad aumentare il chas flow per i nostri azionisti attraverso una combinazione di dividendi regolari e riacquisto di azioni, crediamo sia opportuno aumentare l'importo restituito per mezzo del dividendo trimestrale.

Universal Health Realty Income Trust (UHT) opera come real estate investment trust (REIT) negli Stati Uniti. Questo società ha aumentato il dividendo trimestrale da $ 0,005 a $ 0,605 per azione. La società ha aumentato la distribuzione dei dividendi per ben 22 anni consecutivi arrivando ad offrire il 7,40%.

C.R. Bard (BCR), svolge l'attività di progettazione, fabbricazione, confezionamento, distribuzione e vendita di apparecchi medicali, dispositivi di cure chirurgiche, diagnostiche a pazienti in tutto il mondo. La società ha aumentato i propri dividendi del 6%, a $ 0,18 per azione. La C.R. Bard (BCR) ha aumentato la percentuale di rilascio dei suoi dividendi per ben 39 anni consecutivi. Offre lo 0,90%

Nazionale Fuel Gas Company (NFG), attraverso le proprie controllate, opera come una società energetica diversificata principalmente negli Stati Uniti. La società ha aumnetato il suo dividendo trimestrale del 3% circa da $ 0,335 a $ 0.345/share. Questo elevato dividend yield ha aumentato i dividendi per 40 anni consecutivi. Attualmente offre il 2,80%.

Caterpillar Inc. (CAT), fabbrica e vende costruzioni e attrezzatura minerarie, motori diesel e a gas naturale e turbine a gas industriali in tutto il mondo. La società ha aumentato il suo dividendo trimestrale da 4,80% a 44cent/azione, che è stato il primo aumento di dividendi dal 2008. Nonostante un calo delle vendite negli ultimi anni la società è ancora riuscita a registrare un aumento del suo dividendo annuale per 17 anni consecutivi. Attualmente offre il 2,90%.

L'universo relativamente piccolo degli "Achievers Dividend" consente agli investitori di concentrarsi su un numero minore di azioni. Applicando una serie di criteri, gli investitori potrebbero trovare una lista diversificata di aziende con tali caratteristiche di diversi settori e posizionamenti geografici.

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Fonte Seekingalpha

domenica 13 giugno 2010

Dov'è diretta BP: a 70$ o alla bancarotta ?

Molte persone e forse anche qualche giornale starà dicendo in questo periodo che BP è sull'orlo del fallimento. Noi siamo convinti che i media stiano "massacrando" l'azienda in base all'errore e all'arroganza della sua gestione nel Golfo del Messico, senza tenere conto la logica dei risultati aziendali degli ultimi anni.

Chiaramente, la gestione corrente di BP ha una cultura di presunzione mescolata con una sfrontatezza che passa per l'aggressività dei loro spot più famosi. Spingiamoci oltre le frontiere, era il loro credo dominante. Dopo tutto, siamo i migliori.

Ora però diamo uno sguardo a BP come compagnia. La società direttamente responsabile per la pulizia della marea nera controlla BP America. Picola nota: BP America ha cresciuto le sue risorse e la sua rete di distribuzione enormemente negli ultimi 10 anni, quando ha acquisito il 100% di Arco, da cui molti degli stati occidentali ancora comprano la benzina.

A livello mondiale BP è una società che ha generato 145,4 miliardi dollari in flusso di cassa operativo negli ultimi 5 anni. Credit Suisse ha analizzato gli esiti più probabili per il costo della pulizia marea nera, le passività, gli obblighi, multe e sanzioni. Mentre possiamo contare sui mezzi d'informazione per cercare di fare una stima intorno ai 50 miliardi di dollari, 70 miliardi di dollari, 140 miliardi di dollari, ect, Credit Suisse ha fatto realmente un'analisi e ritiene che il costo sarà fissato a 37 miliardi di dollari. Ok, diciamo d'essere pessimisti, e stimiamo che i costi siano più elevati, 50 miliardi di dollari. Se questo è il caso, il costo totale per BP sarà di circa 20 mesi di flusso di cassa corrente.



Credit Suisse, inoltre, stima che la società BP genererà 184.700 milioni di dollari nei prossimi 5 anni. Se la loro stima è vicina alla precisione, ridurrebbe la passività a circa 16 mesi di flusso di cassa.

Potrebbe BP essere costretta al fallimento da cause legali, multe e sanzioni? Potrebbe essere, ma dato il numero stimato in precedenza sul flusso di cassa, ci rendiamo conto che questo è assai improbabile. Inoltre se l'azienda fosse messa con le spalle al muro dalla ricerca di un capro espiatorio, BP potrebbe dire Basta. Non possiamo stare a guardare mentre viene spinta la nostra azienda al fallimento. Se ciò dovesse accadere, dobbiamo ricordare che il responsabile del disastro della marea nera è BP America, valutata circa 25 miliardi di dollari. BP potrebbe semplicemente dichiarare BP America insolvente e lasciare che l'azienda venga smembrata. Ciò lascerebbe ancora a BP il 75% della sua attività svolta al di là delle coste degli Stati Uniti, con circa il 75% dei suoi attuali 30 miliardi dollari di cash flow annuali intatti. Il fallimento completo dell'azienda, visti questi dati, sembra assai improbabile.

Un altro risultato possibile è che BP sia "ferita" al punto che potrebbe essere rilevata da un'altra società. Con il flusso di cassa degli ultimi 5 anni di oltre 145 miliardi di dollari ? Chi ha questo tipo di cassa in giro? Non Warren Buffett. Non Carl Icahn. Solo Exxon (XOM), Royal Dutch Shell (RDS.B) e Chevron (CVX), più o meno in questo ordine. Exxon sta ancora digerendo i 31 miliardi di dollari di acquisizione di XTO Energy (XTO) e non possiamo credere che abbia l'appetito per tentare di mordere i 105 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato (più premi) di BP. Chevron ricorda ancora i dolori della fusione quando acquistò Texaco. Ciò lascia Shell come più probabile. Non crediamo comunque che la compagnia di bandiera della Gran Bretagna sia interessata ad un acquisto in questo momento.

Ma allora quale può essere lo scenario finale, quello più probabile ? Noi crediamo che le ammende e le sanzioni del governo degli Stati Uniti, le cause civili da parti lese, e i costi effettivi che BP sosterrà per la pulitura saranno contati nell'ordine delle decine di miliardi di dollari e faranno male ai suoi guadagni nel breve periodo. Ma con i premi versati nel lungo termine BP riuscirà a sostenere la dura prova a cui è sottoposta in questo periodo assorbendo i costi attuali.

Questo punto di vista, certamente non è condiviso dalla maggior parte degli economi, ma poggia su due importanti fondamenti:

1. Il governo americano consapevolmente e volutamente continua a deprezzare il valore del dollaro americano. BP è una goccia nel mare rispetto allo zampillo di denaro preso in prestito e sperperato dagli Stati Uniti. Le migliaia di miliardi che l'America ha preso in prestito non possono essere rimborsati soltanto da una maggiore produttività. Così il governo degli Stati Uniti deprezzerà il dollaro attraverso l'inflazione. Mentre lo fa, tutti i dollari varranno meno, tra questi i dollari che BP pagherà al governo degli Stati Uniti in multe e sanzioni! Così il governo otterrà, invece del 25% del patrimonio netto di BP America, i suoi 6 o 12 mesi di flusso di cassa effettivo.

2. Una cosa che non diminuirà sostanzialmente nel corso del tempo rispetto ai dollari USA è il petrolio. La Cina può incappare in un incidente di percorso, l'India una tosse lieve, ma nel corso dei prossimi anni il mondo emergetico continuerà ad utilizzare sempre più petrolio, gas e carbone. Così BP possiede qualcosa che non subisce ammortamento - il petrolio - che si può convertire in qualcosa che si sta volutamente ammortizzato rapidamente - i dollari - per pagare le proprie multe e sanzioni. Il governo degli Stati Uniti sa che i dollari che BP usa per pagare nel corso del tempo le multe valgono sempre meno rispetto agli importi in gioco svalutando il valore del dollaro per pagare i creditori.

La nostra logica è semplice: i dollari diminuiranno di valore; il petrolio non lo fara. I dollari sono costosi ora, le compagnie petrolifere non lo sono, BP si salverà dalla bancarotta e sul lungo termine rimarrà una dele 4 maggiori industrie petrolifere del pianeta.

Per maggiori informazioni vi invitiamo a scrivere a giuseppe@dominosolutions.it


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