martedì 18 dicembre 2018

Vendere le azioni in portafoglio, gli errori comuni da evitare

Sapere quando vendere azioni è la chiave del successo finanziario. Scopri i motivi per cui dovresti vendere - e come evitare di perdere la crescita degli investimenti. L'acquisto al giusto prezzo è vitale. Il rendimento finale che si otterrà da qualsiasi investimento è determinato in primo luogo dal prezzo di acquisto. In un certo senso, si può sostenere che un guadagno o una perdita sono fatti al momento dell'acquisto; semplicemente non lo sai finché non vendi. Mentre questa teoria è profondamente radicata in solidi principi fondamentali di investimento, la vendita è un collegamento vitale.

Molti investitori prendono decisioni di vendita esclusivamente sulla base di movimenti di prezzo. Ma un titolo azionario che ha perso valore può ancora essere un investimento perfettamente ragionevole da mantenere in portafoglio. Viceversa, la vendita di un titolo, che è aumentato e ha generato un profitto, potrebbe essere logico nel caso in cui abbia raggiunto un obiettivo di prezzo o sia cresciuto in maniera sproporzionata.

Ma quali sono i motivi per cui erroneamente vendiamo un titolo o magari erroneamente l'abbiamo acquistato?

1) Controlla le tue emozioni
Ci sono buone ragioni per vendere azioni e cattive ragioni per farlo. Le cattive prestazioni rispetto i competitor, la leadership irresponsabile che prende spesso cattive decisioni, possono tutte far parte di una lista di buone ragioni. Forse hai deciso che il tuo denaro andrebbe investito altrove, o stai raccogliendo perdite per compensare i guadagni per i quali dovrai pagare le tasse sul reddito.



Le cattive ragioni in genere comportano una reazione istintiva alle fluttuazioni del mercato a breve termine o alle notizie una tantum. Liberarti dalle tue posizioni quando le cose si fanno pesanti bloccano solo le perdite, che è l'opposto di quello che vuoi. (Conosci il detto: compra in basso, vendi in alto). Prima di vendere un titolo, ripassa il tuo ragionamento per assicurarti di non cedere ad una risposta emotiva di cui poi potresti pentirti.

2) Vendere troppo presto
Un errore comune che gli investitori fanno nel mercato azionario è quello di vendere troppo presto un titolo vincente. Come definire il troppo presto? Gli studi dimostrano che gli investitori hanno maggiori probabilità di vendere un titolo quando ha un profitto e meno probabilità di vendere un titolo quando lo possiedono in perdita.

Sembra che le persone abbiano maggiori probabilità di ottenere un piccolo guadagno, piuttosto che vendere in perdita, il che conferma l'errore dell'investitore che chiude la porta ad un possibile rimbalzo. Molti investitori hanno una forte, seppur subconscia, paura di trasformare una perdita "nominale" in una perdita "reale". Quindi quando è il momento giusto per vendere un titolo vincente? Alcuni consiglierebbero di non vendere mai azioni vincenti, mentre altri avvertono che la vendita dovrebbe essere un processo deliberato proprio come l'acquisto.

Se i fondamentali della società, come vendite, debito e flusso di cassa mostrano segnali positivi ma i mercati scendono, potrebbe significare che qualcosa è cambiato e i mercati influenzeranno negativamente il prezzo del tuo titolo vincente. Non date retta al mercato che si lascia prendere dal panico per un calo delle entrate, siate pronto a scaricare il titolo se i suoi fondamentali sono sotto stress, ma preparatevi ad accumulare nel caso di un rimbalzo e soprattutto non temete di mantenere le posizioni nel caso in cui i vostri titoli, siamo solidi. I titoli solidi scendono come il mercato, ma sono anche i primi a riprendersi al termine del panico.

3) Il terribile investimento
Hai fatto un investimento terribile che è costantemente sottoperformante. Questo punto è in gran parte discutibile se si investe in un portafoglio di large cap solido, poiché questo riflette l'intera performance del mercato. Se sta andando giù, significa che l'intero mercato è in calo.

Se credi che il mercato si riprenderà (come fa sempre), ciò significa che i titoli sono in vendita a prezzi più bassi rispetto a prima, il che significa non solo che non devi vendere, ma devi continuare ad investire e raccogliere azioni ad un prezzo più conveniente. In una situazione di mercato attuale la prima cosa che ti verrebbe in mente è Questo è un brutto affare. Ho bisogno di venderlo prima di perdere ulteriormente!

Rallenta. Invece di dare di matto e vendere le tue azioni più velocemente di quanto tu possa urlare, Vendo! Analizziamo il contesto. Guardando attentamente il mercato, notiamo che quasi tutti i settori sono in declino. Non è il tuo investimento in particolare. Stanno scendendo tutti. Ora, questo solleva domande sul futuro, ma ti fornisce anche un contesto per spiegare la profonda discesa dei tuoi titoli. Solo perché stanno precipitando, non significa che dovresti venderli immediatamente.

Se pensi che l'industria o gli investimenti stiano semplicemente attraversando una crisi ciclica, aggrappati all'investimento e continua a mantenerlo in portafoglio, si creeranno ulteriori spazi di accumulo a prezzo più bassi. Se, tuttavia, ritieni che l'industria non si riprenderà, allora sarebbe logico chiudere gli investimenti anche in perdita.

4) Vendere sulle notizie
Essere legato alle notizie e ossessionato da ogni piccolo blip può causare la miopia nell'investitore buy-and-hold più lungimirante. Questi alti e bassi giornalieri - confezionati ad hoc - sono buoni per i rating ma negativi per i rendimenti degli investitori. La tentazione di prendere decisioni istintive è un segno che è ora di staccare la spina e lasciare la borsa, questo ambiente non fa per voi.



È meglio controllare i titoli trimestralmente, che è anche la frequenza con cui le società quotate pubblicano lo stato delle loro attività. Nel frattempo, se la tua azienda è attaccata dai media, valuta con calma come le notizie mettono in discussione la tua tesi di investimento originale e/o minaccia le prospettive a lungo termine dell'azienda. Hai bisogno di un aggiornamento? Rivisita l'investimento iniziale che hai creato. Quindi ringrazia te stesso per aver dedicato del tempo alla ricerca completa dei tuoi acquisti.

Il miglior investimento che puoi fare
La tua situazione finanziaria è unica per te. Ecco perché non esiste una soluzione valida su quando vendere i tuoi titoli. Sono i tuoi soldi - e spetta a te decidere alla fine della giornata. Ma può essere fonte di confusione se sei nuovo in questo mondo e non hai idea di come farlo. Ecco perché ci siano noi.

Domino Solutions analizza i fondamentali di tutti i titoli in portafoglio, della situazione macroeconomica ed è in contatto con la sezione investors delle società, prendiamo decisioni tutti i giorni su tutti i titoli. Con la nostra guida, sarai sulla buona strada per cominciare a vivere una vita economica serena. E non hai bisogno di schemi fantastici, catene di Sant'Antonio o altre diavolerie su come diventare ricco in 3 ore. Tutto ciò di cui hai bisogno è la determinazione e i giusti sistemi messi in atto per aiutarti a ottenere il massimo dalla tua situazione finanziaria e non avere preoccupazioni, anche nella situazione di mercato attuale.

Stay tuned.

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martedì 11 dicembre 2018

La guerra Cina vs USA mette a rischio l'espansione del ciclo economico

I mercati azionari stanno vivendo un periodo incerto, è sotto gli occhi di tutti, le ragioni sono molteplici, guerra commerciale Cina-Usa, Brexit e rallentamento economico in vista, ma davvero il ciclo economico espansivo, iniziato dopo la crisi dei subprime nel 2008, è giunto al termine? La domanda che più spesso mi pongono i clienti è: quanto durerà il periodo di crescita? Non importa se ci stiamo avvicinando alla fine del ciclo o siamo alla fine. Ciò che è chiaro, è che siamo molto più vicini alla fine rispetto all'inizio. Ciò pone una sfida per gli investitori: dove investire la liquidità?

Noi trattiamo azioni, il PIL non sorprende, i profitti societari migliorati e l'aumento dei prezzi azionari si muovono in maniera sincrona. Ma, a fine ciclo, gli investitori non vedono l'ora di chiudere le posizioni di guadagno e diventano nervosi. Quindi la prudenza è il fattore dominante. Aumentare l'esposizione su capitalizzazione alte e aziende con fondamentali solidi, anche in periodi negativi di mercato, ci sono settori che non perdono.

Cercare la qualità, solidi dati finanziari e buoni dividendi in cui hai un alto grado di fiducia che verranno pagati. Noioso e vecchio stile? Forse, ma se ci saranno delle oscillazioni la qualità vincerà sempre perchè è la più richiesta. Cerchiamo di analizzare il motivo principale di questo periodo nervoso, correttivo, volatile, scegliete voi il termine, alla fine il risultato è lo stesso, i mercati stanno scendendo.

La guerra commerciale Cina vs USA

Il Trade Representative statunitense Robert Lighthizer ha riferito domenica che considera il 1° marzo "una dura scadenza" per raggiungere un accordo sul commercio con la Cina e che le nuove tariffe saranno imposte diversamente. Il ministero del commercio cinese ha risposto in una breve dichiarazione che entrambe le parti si sono scambiate opinioni sul raggiungimento di un accordo durante il G20, stanno spingendo per un secondo incontro per attuare la prossima fase delle consultazioni economiche e commerciali. Il caso dell'arresto di Meng Wanzhou, figlia del fondatore Huawei ha complicato non poco le trattative.



I mercati globali sono nervosi, lo scontro crescente tra le due maggiori potenze economiche del mondo, rispetto all'enorme surplus commerciale della Cina con gli Stati Uniti e le accuse di Washington sul fatto che Pechino stia rubando proprietà intellettuali e tecnologiche, sembrano passi indietro dalla famosa telefonata tra i due leader avvenuta appena 10 giorni fa.

Ma alla fine, cosa vuole Trump per chiudere la faccenda in maniera positiva?

Proprietà intellettuale
La Cina ha ufficialmente negato di costringere le compagnie straniere a consegnare la tecnologia come condizione per fare affari nel paese - una denuncia di lunga data da parte degli Stati Uniti e di altri paesi. L'America è convinta che ci sia un furto di proprietà intellettuale e pretende la fine di queste minacce.

La protezione degli IP
Già nel 2012, il generale Keith Alexander, che all'epoca era impegnato nello sforzo americano contro la guerra informatica, descrisse il furto degli IP americani da parte delle compagnie cinesi come il più grande trasferimento di ricchezza nella storia. La riforma dell'IP è in cantiere da anni e nel 2019 si prevede qualche aggiornamento. Resta da vedere se questo sia sufficiente per soddisfare i negoziatori statunitensi, ma sarebbe sicuramente considerato come una vittoria di Donald Trump.

Intrusioni e furti informatici
Nel 2015, Xi Jinping e Barack Obama hanno accettato di ridurre i cyber-attacchi. Tuttavia, gli attacchi cinesi alle società statunitensi sono aumentati da quando gli Stati Uniti hanno implementato per la prima volta le tariffe commerciali nel luglio 2018. Questi attacchi sono direttamente collegati all'esercito di liberazione popolare. L'implicazione che questi siano stati orchestrati dallo stato significa che ci potrebbe essere spazio per gli Stati Uniti per forzare ulteriormente la mano sulla Cina, in quella che sarebbe considerata un'altra vittoria per Trump.

Servizi e agricoltura
La notizia che la Cina aveva accettato di acquistare "una quantità molto consistente di prodotti agricoli" ha fatto salire i prezzi della soia dopo il vertice di Buenos Aires. Non ci sono state dichiarazioni pubbliche ufficiali da parte della Cina su questo fronte, ma i mercati sono in attesa. Anche un semplice riferimento al settore dei servizi potrebbe significare che il mercato cinese sarebbe più aperto ai fornitori di servizi statunitensi, in particolare in quello finanziario, dove sono anni che l'America sta tentando di entrare. Ancora una volta, è improbabile che questo obiettivo a lungo termine venga risolto entro 90 giorni. Tuttavia, è un'area in cui la Cina potrebbe essere in grado di fare alcune concessioni.

L'inizio dei nuovi negoziati, siamo ad una svolta?

Gli Stati Uniti e la Cina hanno avviato l'ultimo giro di negoziati commerciali con una telefonata che ha coinvolto il segretario al Tesoro Steven Mnuchin, il rappresentante del commercio americano Robert Lighthizer e il vice premier cinese Liu He.

Come parte della tregua commerciale raggiunta tra Xi e Trump, i funzionari cinesi stanno anche valutando di apportare modifiche al piano Made in China 2025, una politica industriale guidata dallo stato volta a consentire alle società cinesi di dominare un certo numero di industrie come intelligenza artificiale e robotica. E' un punto focale delle denunce degli Stati Uniti, secondo cui Pechino utilizza pratiche commerciali sleali che mettono le imprese straniere in svantaggio rispetto alle aziende cinesi.

Durante i negoziati, gli Stati Uniti hanno dichiarato che non aumenteranno le tariffe di $ 200 miliardi di merci cinesi al 25% dal 10%, come previsto per il 1° gennaio.

Entrambe le parti stanno spingendo per impedire che i negoziati vengano deragliati, anche se la Cina si dichiara indignata dall'arresto in Canada di Meng Wanzhou, figlia del fondatore di Huawei, da parte di una richiesta americana. Trump ha nominato Lighthizer come il capo negoziatore sulle questioni della Cina, avere sia il segretario del Tesoro che il rappresentante commerciale a gestire la questione, suggerisce che il Tesoro continuerà ad avere un ruolo significativo nei colloqui.

Cosa può far terminare la guerra tra Cina e USA?

L'orologio segna la tregua della guerra commerciale di 90 giorni approvata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump e dal presidente cinese Xi Jinping a Buenos Aires lo scorso fine settimana, con gli analisti che avvertono che non è un tempo sufficiente per permettere alle due parti di colmare le grandi differenze tra le loro posizioni sulle questioni chiave.

Inoltre, mentre i progressi sulla protezione della proprietà intellettuale potrebbero essere possibili durante il periodo del "cessate il fuoco", le aspettative per le principali concessioni cinesi in altri settori, in particolare la riforma delle imprese statali, sono quasi impossibili.



Negoziare accordi commerciali può essere un processo arduo anche per i paesi con credenziali di libero scambio stabilite da lungo tempo. Tuttavia, potrebbero esserci situazioni favorevoli che possono essere concesse, se non in tre mesi, sicuramente nel 2019. Le aziende statunitensi gradirebbero un miglioramento, dato che secondo le loro stime, questa guerra ormai è costata tra i $ 225 miliardi e $ 600 miliardi. A questo ritmo, gli Stati Uniti potrebbero soffrire di perdite intorno a 1,2 trilioni di dollari di danni economici dalla pubblicazione del rapporto originale della Commissione IP.

L'esito dei colloqui può essere considerato come se ciascuna parte cercasse di placare le rispettive pretese, guadagnare tempo per la Cina e ottenere il massimo dai prossimi 90 giorni per gli Stati Uniti, per i quali il successo sarebbe un cambiamento significativo nelle pressioni sulla Cina per il trasferimento tecnologico forzato e le restrizioni agli investimenti. Trump potrebbe ancora guardarlo attraverso un obiettivo di riduzione del deficit commerciale, che potrebbe implicare un impegno all'acquisto significativo da parte della Cina - la quale sarebbe più una concessione a breve termine rispetto a un cambiamento sistemico.

Quindi, ancora una volta, c'è sul piatto l'ennesimo accordo, non si può realizzare tutto in 90 giorni, ma ci aspettiamo molti progressi. Le dichiarazioni disparate di Trump sul suo impegno a negoziare un accordo duraturo con la Cina, sono il risultato del suo tentativo di placare i mercati azionari e di ottenere un effetto leva nei negoziati con la Cina.

La Cina sta già facendo progressi. Questa settimana sono stati segnalati funzionari cinesi che hanno iniziato a riavviare le importazioni di soia e gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti. Una riforma pianificata delle leggi sui brevetti e sui diritti d'autore cinesi, entrambe in corso da diversi anni, potrebbe essere portata avanti per placare le richieste del governo degli Stati Uniti. La nostra aspettativa è che qualcosa si verificherà entro il periodo di 90 giorni.

giovedì 6 dicembre 2018

Arrestata in Canada Meng Wanzhou, figlia del fondatore Huawei. Borse a picco.

Da una parte Trump e Xi Jinping che fanno foto insieme illudendo il mondo che la guerra dei dazi sia al termine, dall'altra invece gli stessi Stati Uniti minano gli accordi con un colpo a sorpresa, l'arresto di Meng Wanzhou, chief financial officer e vicepresidente di Huawei, nonché figlia del fondatore, arrestata a Vancouver il 1° dicembre. L'America ha già richiesto l'estradizione.

L'arresto arriva in un momento delicato per le relazioni USA-Cina. Le nazioni sono impegnate in una guerra commerciale che ha visto imporre dazi di miliardi di dollari sui beni da ambo le parti. L'arresto non aiuterà la tregua tariffaria di 90 giorni approvata dalle nazioni dopo che il presidente Donald Trump e il suo omologo cinese Xi Jinping si sono incontrati al G20.



Il ministero della giustizia canadese ha confermato la data e il luogo dell'arresto della sig.ra Meng e ha aggiunto: E' stata richiesta l'estradizione dagli Stati Uniti e l'udienza per la cauzione è stata fissata per venerdì. Un portavoce del dipartimento di giustizia degli Stati Uniti nel distretto orientale di New York non ha voluto commentare.

L'arresto è legato a violazioni delle sanzioni statunitensi, ha affermato una persona che ha familiarità con la questione. Reuters non è stato in grado di determinare la natura precisa delle violazioni. L'arresto e qualsiasi eventuale sanzione sul secondo produttore mondiale di smartphone potrebbe avere ripercussioni importanti sulla catena di fornitura globale degli smartphone. Le azioni dei fornitori asiatici verso Huawei, Qualcomm Inc e Intel tra i principali, stanno crollando nei premarket.

Le motivazioni e le reazioni

Ad aprile le fonti hanno riferito a Reuters che le autorità statunitensi stavano indagando su Huawei, il più grande produttore mondiale di apparecchiature per le telecomunicazioni, già dal 2016 per aver presumibilmente spedito prodotti di origine statunitense all'Iran e ad altri paesi in violazione delle leggi statunitensi sull'esportazione.

L'ambasciata cinese in Canada ha dichiarato di opporsi risolutamente all'arresto e ha chiesto l'immediato rilascio di Meng. La Sig.ra Wanzhou, che venerdì avrà la libertà su cauzione, è la figlia di Ren Zhengfei, il quale ha fondato Huawei ed è stato vicedirettore del corpo di ingegneria dell'esercito popolare di liberazione. L'esperienza militare di Ren è uno dei legami statali citati dagli Stati Uniti negli avvertimenti secondo cui l'uso delle apparecchiature dell'azienda potrebbe rendere i dati vulnerabili all'accesso dal governo cinese.



I timori degli Stati Uniti riguardo al potenziale spionaggio cinese e ai progressi tecnologici della Cina sono aumentati mentre il mondo si prepara a passare alla tecnologia di rete 5G, la cui velocità dovrebbe contribuire a inaugurare l'Internet of Things, come le auto a guida autonoma. Huawei, il più grande produttore al mondo di apparecchiature cellulari e il secondo più grande venditore di smartphone, è in prima linea nello sviluppo della 5G Network.

L'arresto di Meng è diventato rapidamente un argomento di discussione online sulle piattaforme di social media cinesi come il microblog Weibo, con molti che esprimono rabbia contro gli Stati Uniti e orgoglio per la tecnologia cinese.

Dobbiamo far capire agli Stati Uniti che il grande popolo cinese non teme il potere o le minacce. Niente può fermare il nostro continuo ritmo di progresso. Qualsiasi difficoltà diventerà un trampolino di lancio per proseguire in avanti. La Cina si sforza costantemente di essere più forte. Huawei è invincibile.

Gli osservatori in Cina hanno avvertito che aziende e dirigenti statunitensi potrebbero subire ritorsioni da Pechino. James Lewis, direttore della politica tecnologica presso il centro di ricerca CSIS a Washington, ha scritto sul sito di notizie Axios:

Si vendicheranno e la Cina prenderà ostaggi. Se fossi un dirigente americano, non viaggerei in Cina questa settimana.

In una dichiarazione, Huawei ha riconosciuto la richiesta di detenzione e di estradizione da parte del governo degli Stati Uniti.

Il nostro CFO aziendale, la signora Meng Wanzhou, è stata provvisoriamente detenuta dalle autorità canadesi a nome degli Stati Uniti d'America, che cercano l'estradizione della signora Meng Wanzhou per far fronte ad accuse non specificate nel distretto orientale di New York. Alla compagnia sono state fornite pochissime informazioni riguardo le accuse e non è a conoscenza di alcun illecito da parte della signora Meng. La società ritiene che i sistemi legali canadesi e statunitensi alla fine raggiungeranno una conclusione equa. Huawei rispetta tutte le leggi e i regolamenti applicabili in cui opera, tra cui le leggi e i regolamenti in materia di controllo delle esportazioni e sanzioni delle Nazioni Unite, degli Stati Uniti e dell'UE.

ha affermato la società.

I precedenti

Il rapporto sulle indagini del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti su Huawei ha fatto seguito alla notizia che i pubblici ministeri statunitensi attivarono sanzioni su un altro produttore cinese di apparecchiature per telecomunicazioni, ZTE, per accuse relative alle vendite di attrezzature in Iran.

ZTE fu quindi sottoposto a sanzioni dopo che il governo degli Stati Uniti stabilì che aveva tentato inizialmente di commerciare illegalmente con l'Iran e la Corea del Nord, e successivamente non riuscì a seguire i rimedi imposti dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti.

Alle aziende statunitensi fu vietato di vendere microchip e altri componenti a ZTE, paralizzando e quasi uccidendo la compagnia, fino a quando il divieto fu revocato per ordine del presidente Donald Trump dopo essere stato contattato dal governo cinese. Come parte di un nuovo accordo per revocare il divieto, ZTE pagò 1,4 miliardi di dollari in sanzioni, licenziando parte del board e assumendo funzionari designati dagli Stati Uniti.

Wenran Jiang, senior fellow all'Institute of Asian Research presso l'Università della British Columbia, ha detto che i cinesi interpreteranno l'arresto, nello stesso giorno dell'incontro di Trump in Argentina con il presidente cinese Xi Jinping, come una cospirazione pianificata per fare danni.