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giovedì 15 marzo 2018

I migliori ETF 2018 in Euro quotati in Italia

Abbiamo analizzato vari ETF dell’area Italia nel tentativo di trovare qualche strumento diverso dalle solite azioni, un investimento sul medio/lungo periodo nostrano. Siamo convinti che l’Italia rimanga una grande risorsa per gli investimenti e che sia sottovalutata dal mercato da anni. Gli investitori utilizzano comunemente gli ETF come strumenti di investimento per ottenere un portafoglio di diversificato a livello globale evitando i potenziali problemi di diretti nei mercati azionari esteri.

Investire in titoli esteri è solitamente problematico per gli investitori. Il processo può richiedere la registrazione e l’apertura di un conto di intermediazione in un paese straniero. La compravendita di titoli denominati in una valuta diversa dall’Euro espone gli investitori al rischio di cambio, oltre al normale rischio di mercato. Può anche essere difficile valutare e monitorare le società con sede in paesi stranieri in cui esistono pratiche contabili e di reporting aziendale diverse da quelle utilizzate in Europa. Gli ETF rappresentano un’opportunità per trarre profitto da un paniere di titoli azionari con sede all’estero con un investimento finanziario scambiato su uno scambio italiano.

L’Italia è la terza più grande economia della zona euro ed è classificata come l’ottava più grande economia del mondo. È considerato uno dei primi 10 paesi al mondo in termini di industrializzazione e commercio globale. La produzione è una parte importante dell’economia italiana. Il paese è organizzato in una serie di distretti industriali che producono prodotti diversi. Rispetto alla Francia, l’Italia ha meno conglomerati multinazionali, ma un numero elevato di piccole imprese che servono mercati di nicchia e hanno una reputazione per prodotti di alta qualità, in particolare nel settore automobilistico e moda.

Di seguito vi segnaliamo alcuni ETF area Italia che secondo la nostra analisi risultano tra i migliori per un investimento sul medio/lungo termine da inserire in un portafoglio diversificato.

Lyxor FTSE Italia Mid Cap PIR (DR) – ISIN:FR0011758085
LYXOR UCITS ETF FTSE ITALIA MID CAP è un fondo negoziato in borsa conforme all’OICVM che mira a tracciare l’indice di riferimento FTSE Italia Mid Cap Ind. L’indice è rappresentativo della performance delle azioni a media capitalizzazione quotate su Borsa Italiana ed è composto da i 60 titoli con i rating più alti in termini di capitalizzazione di mercato e liquidità.

Lo strumento è ideale per chi vuole assumere una piena esposizione sulle società italiane a media capitalizzazione. Nel complesso lo strumento appare particolarmente indicato in presenza di aspettative di sostenuta crescita economica in virtù della presenza preponderante di società industriali operanti anche fuori dai confini nazionali. Non è presente il rischio cambio. L’economia italiana è una delle principali economie europee. Molte delle società facenti parte dell’indice Ftse Italia Mid Cap hanno una buona fetta dei ricavi generata fuori dall’Italia e quindi dipendono dalla forza o meno della congiuntura a livello globale.

Tecnicamente un ingresso ora sarebbe ideale visto il calo del 7% dai massimi di gennaio. Riteniamo che l’ETF in questo momento sia appetibile per un acquisto, i sentiment sono posizionati per una salita almeno fino all’area di resistenza di 147 € nel breve periodo e 159 € nel medio/lungo. Solo una rottura del supporto a 133 € darebbe un segnale di termine della fase rimbalzista. Al contrario una rottura di un supporto a 133 € indicherebbe l’inizio di un trend negativo di medio lungo periodo.

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iShares FTSE MIB UCITS ETF – ISIN:IE00B53L4X51
L’obiettivo di investimento dell’ETF consiste nel fornire il rendimento netto totale dell’indice di riferimento (FTSEMIB), indice di titoli azionari che comprende le 40 azioni più liquide e a maggior capitalizzazione di mercato quotate sulla Borsa Italiana e selezionate da FTSE Italia Joint Executive Group.

Lo strumento è ideale per chi vuole assumere una piena esposizione sul mercato italiano. Considerate però le caratteristiche di concentrazione settoriale dell’indice di riferimento, per ottenere un buon grado di diversificazione del portafoglio l’Etf in questione va abbinato all’investimento in altri Etf, focalizzati sull’area euro qualora si voglia evitare il rischio di cambio, oppure internazionali. Nel complesso lo strumento appare particolarmente indicato in presenza di aspettative di tassi di interesse calanti o stabili, proprio a causa dell’elevato peso che al suo interno hanno la componente bancaria e le società ad elevato indebitamento, come le utility o le compagnie telefoniche, sfavorite da tassi di interesse in crescita.

Non è presente il rischio cambio. L’economia italiana è una delle principali economie mondiali anche se le previsioni di crescita per i prossimi anni sono abbastanza stabili. Le società facenti parte dell’indice Ftse Mib sono tutte a media-grande capitalizzazione con rating investment grade.

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Xtrackers STOXX Europe 600 Technology – ISIN:LU0292104469
L’Obiettivo di Investimento del Comparto è quello di replicare il rendimento dell’indice Dow Jones STOXX® 600 Technology Index. Questo ETF non distribuisce dividendi. L’obiettivo dell’Indice è quello di fornire il rendimento delle principali società presenti in Europa Occidentale nel Settore Technology/Tecnologia.

L’investimento su questo strumento risulterà maggiormente premiante nelle fasi di forte espansione del mercato, quando a guidare i listini sono i titoli delle società caratterizzate dai maggiori tassi di crescita e soprattutto dalle maggiori aspettative sui risultati futuri. Proprio in considerazione di quest’ultimo aspetto l’indice di riferimento può risultare penalizzato in coincidenza con i periodi di presentazione dei risultati societari trimestrali, non sempre in linea con le eccessive attese del mercato. Per l’elevata volatilità dei rendimenti dell’indice, l’Etf può inoltre essere utilizzato come strumento per l’effettuazione di attività di trading, soprattutto in considerazione del suo elevato grado di liquidità.

Tra i rischi dell’investimento va annoverata l’esposizione verso il tasso di cambio tra euro e corona svedese. Un altro fattore di rischio è costituito dalla forte concentrazione dell’investimento sui principali titoli in portafoglio. L’indice presenta una volatilità dei rendimenti elevata, mentre i titoli appartenenti al paniere sono particolarmente sensibili all’andamento del ciclo economico, in particolare per quanto riguarda la dinamica degli investimenti in Information Technology da parte delle aziende. L’andamento di questi ultimi può poi essere parzialmente influenzata negativamente da rialzi dei tassi d’interesse.

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Nota: gli ETF analizzati sono stati scelti in base alla performance, al patrimonio gestito e all’esposizione complessiva al mercato. Non sono ETF con leva finanziaria. Tutti i dati relativi alle prestazioni sono aggiornati al 14 marzo 2018, se non diversamente specificato. Prima di eseguire qualsiasi acquisto potete richiedere un’analisi più specifica alla Domino Solutions. 059.665319 o info@dominosolutions.it

venerdì 29 agosto 2014

Investire in ETF: I 3 migliori da acquistare con gli stimoli monetari

Dopo che il Presidente della Banca centrale europea (BCE), Mario Draghi, ha comunicato che il tanto atteso quantitative easing sarebbe pronto, qual'ora l'ambiente deflazionistico dovesse peggiorare, indicando che la BCE è pronta ad intervenire con tutti i mezzi a disposizione. Gli investitori hanno percepito questa affermazione come il probabile inizio di un programma di riacquisto di asset o altro tipo di programma di stimolo. Questa percezione ha spinto le borse europee verso i picchi più alti di questo mese. Diversi indici nazionali sono aumentati dell'1%.

L'euforia degli investitori è giustificata in quanto il denaro a basso costo atteso dalla BCE dovrebbe essere un vantaggio per le Borse europee che, dopo aver visto qualche raggio di speranza lo scorso anno, hanno ricominciato a languire quest'anno a causa delle preoccupazioni deflazionistiche. L'efficacia di precedenti QE si è dimostrata estremamente vantaggiosa per il mercato statunitense e giapponese. Durante il periodo del QE, l'indice di riferimento chiave USA, lo S&P 500, è salito alle stelle di circa il 175%. L'economia statunitense ha ottenuto una buona spinta, il che ha portato la Fed a concludere il suo programma quest'anno. Un altro esempio è il modello giapponese che fondamentalmente ricorda i problemi della zona euro. Il Giappone è stato appesantito da una striscia deflazionistica di 15 anni e da una crescita debole. Per combattere la situazione, nell'aprile 2013, la Banca del Giappone ha promosso 1.400 miliardi di dollari di allentamento quantitativo per raggiungere un tasso di inflazione del 2% entro due anni. L'indice di riferimento chiave giapponese, il Nikkei, è salito del 25% circa.
Il QE è una forma di stimolo monetario, applicabile quando qualsiasi altro sostegno monetario non riesce a fornire lo slancio necessario agli indicatori economici.
Ai primi di giugno, la BCE ha annunciato un taglio del tasso di riferimento allo 0,15% dallo 0,25%, inoltre, ha introdotto un tasso di deposito del -0,1% precedentemente tenuto allo zero per cento, il primo caso di tasso di interesse negativo per una grande banca centrale. L'inflazione annuale è scivolata al minimo di 5 anni nel mese di luglio, lo 0,4% in quel mese, in calo dallo 0,5% di giugno e dall'1,6% del mese di luglio 2013. I tassi di inflazione negativi sono stati notati in Grecia, Portogallo, Spagna e Slovacchia. La BCE segue come direttiva il mantenimento dell'inflazione vicino al 2%.

Dopo la pubblicazione del tasso di crescita dello 0,2% nel 1° trimestre, il PIL della zona euro in fase di stallo nel Q2, conferma che l'economia della regione sta perdendo forza. Il principale motore della zona Euro, l'economia tedesca, si è infatti indebolita nel Q2, la seconda più grande economia della zona euro, la Francia, è in fase di stallo e la terza, l'Italia, è già scivolata in recessione.

Nuovi guai bancari sono esplosi in Portogallo e la disoccupazione nel mese di luglio ha raggiunto circa l'11,5% secondo i dati Bloomberg, non lontano dal livello record del 12% toccato lo scorso anno. Sebbene Draghi non parli esplicitamente di QE nel suo discorso del 22 Agosto e fà ancora affidamento sulle misure politiche adottate nel mese di giugno, per ravvivare i numeri dell'inflazione e della crescita dell'area Euro, un ulteriore deterioramento delle prospettive di inflazione a medio termine potrebbero costringerlo ad intraprendere il QE. La maggior parte degli ETF azionari europei hanno guadagnato in seguito al commento di Draghi. Lo Stoxx 600 ha registrato il più grande guadagno (più del 2%) dal mese di febbraio, riflettendo l'ottimismo degli investitori circa l'introduzione del programma di acquisto di asset.

Per coloro che sono interessati a partecipare a questa euforica attesa del QE, ecco tre ETF:



db X-trackers MSCI Germany Hedged Equity Fund (DBGR)
Anche se la Germania si è afflosciata nel Q2, la sua economia è più robusta rispetto ai suoi vicini della zona euro. Quindi, è meglio concentrarsi su un ETF tedesco senza esposizione in Euro, in quanto un eventuale allentamento renderebbe la moneta più debole. Le quotazioni sono risultati di investimento che corrispondono generalmente alle prestazioni, al lordo di commissioni e spese, del MSCI Germany US Dollar Hedged Index. L'indice è progettato per fornire un'esposizione nei mercati azionari tedeschi e allo stesso tempo mitigare l'esposizione alle fluttuazioni tra il valore del dollaro e dell'Euro. Il fondo di norma investirà almeno l'80% del suo patrimonio netto, più l'importo di eventuali prestiti a fini di investimento, in titoli azionari tedeschi e negli strumenti destinati a coprire l'esposizione del fondo all'Euro. Il fondo si concentra principalmente sui settori delle Materie prime, Beni di consumo ciclici, finanziari, salute e Beni Industriali.

Ripartizione Geografica
Europa Occidentale - Euro 100,00%
Ripartizione Settoriale
Materie prime 15,73
Beni di consumo ciclici 19,02
Finanza 17,18
Immobiliare 0,54
Beni di consumo difensivi 1,79
Salute 14,32
Servizi di pubblica utilità 5,07
Servizi di comunicazione 5,33
Beni industriali 13,21
Tecnologia 7,81

iShares MSCI USA ETF (EWU)
L'ETF mira a monitorare i risultati di un indice composto da titoli azionari del Regno Unito. Il fondo monitorizza i risultati di investimento del MSCI United Kingdom Index, che consiste in azioni scambiate principalmente sul London Stock Exchange. Investirà almeno il 90% del suo patrimonio in titoli dell'indice e in certificati di deposito ("DRS") rappresentativi dei titoli dell'indice stesso.

Ripartizione Geografica
Regno Unito 99,60
Stati Uniti 0,24
Ripartizione Settoriale
Materie prime 9,70
Beni di consumo ciclici 7,54
Finanza 21,00
Immobiliare 1,48
Beni di consumo difensivi 16,41
Salute 9,46
Servizi di pubblica utilità 4,30
Servizi alla comunicazione 5,58
Energia 17,23
Beni industriali 6,28
Tecnologia 1,03

Vanguard FTSE Europe ETF (VGK)
L'ETF mira a replicare la performance di un indice di riferimento che misura il rendimento dei titoli emessi da società con sede nei principali mercati europei. Il fondo impiega un approccio d'investimento ad indicizzazione investendo tutto, o quasi tutto, il suo patrimonio in azioni ordinarie incluse nel FTSE Developed Europe Index. Il FTSE Developed Europe Index è composto da circa 500 azioni ordinarie di società situate in 16 paesi europei, per lo più società del Regno Unito, Francia, Svizzera e Germania.

Ripartizione Geografica
Regno Unito 33,41
Europa Occidentale - Euro 44,33
Europa Occidentale - Non Euro 21,97
Ripartizione Settoriale
Materie prime 9,27
Beni di consumo ciclici 8,88
Finanza 20,99
Immobiliare 1,19
Beni di consumo difensivi 12,94
Salute 13,22
Servizi di pubblica utilità 4,25
Servizi alla comunicazione 5,26
Energia 9,68
Beni industriali 10,41
Tecnologia 3,91

mercoledì 6 marzo 2013

ETF in Italia, tempo di vendere o opportunità di acquisto ?

One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +96.52%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +137.01
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +29.94%
ETF migliori dal 10 ottobre 2012 +12.58%
Gemme nascoste nel 2012 +354.57%
Visione del nostro portafoglio One Million Dollar + 96.52%
Alert acquisto/vendita quando viene modificato il portafoglio One Million Dollar
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Calendario eventi macroeconomici USA, EUROPA e CINA
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Non è un segreto che l'euro-zona sia al centro di turbolenze di mercato da parecchie settimane, inutile poi sottolineare l'andamento degli ultimi anni, tra i problemi delle banche e della politica di austerità, il vecchio continente non sta vivendo un buon periodo. Proprio i piani di austerità sono al centro del mirino degli investitori i quali rimangono alla porta in attesa che la politica dei vari paesi decida sul da farsi.

In questa confusione economica in prima fila c'è la Grecia, la sua condizione spesso è stata additata come la miccia che ha dato il via al fallimento della zona euro. Le voci sul futuro non proprio roseo si dividono in chi crede sia la fine della moneta unica a chi invece è convinto sia l'inizio di un nuovo inizio, perdonate il gioco di parole.

Parliamo di ciò che sta accadendo e non di cosa potrebbe accadere, la Grecia per ora rimane nell'Euro, ed è a capo di un importante cambiamento dei propri membri che la disciplinano. In questa condizione di stallo le luci della ribalta sono ora spostate verso l'Italia.

La preoccupazione della disoccupazione italiana

L'italia è ormai da un decennio una nazione che vive gravi problemi di crescita economica, il tutto accentuato dalla compagnia della Spagna e del Portogallo. Con la politica di Monti alcuni conti si sono risolti ma le elezioni delle ultime settimane hanno riaperto il dubbio sul futuro italiano.

Molti hanno ritenuto che Berlusconi sia stato uno dei motivi per cui l'Italia si trova in una situazione di stallo politico. Le sue ultime dichiarazioni sul piano di austerità abbandonato per proporre lo sviluppo è visto come un tentativo bieco di ottenere consensi.
E' una follia imporre regole di austerita' a un Paese che non e' in sviluppo. La Merkel e' una donna intelligente ma e' nata nella Germania dell'Est e si e' formata come una burocrate dell'economia centralizzata. E' convinta che non ci si possa discostare dal rigore di bilancio e che un Paese non possa avere un deficit di bilancio oltre lo 0,5%.
Inutile comunque pensare a ciò che è avvenuto in passato, nel nostro presente c'è una incertezza politica che non è colpa di Berlusconi, questa incertezza spinge tutto verso il basso. La maggior parte degli indici europei hanno sofferto la scorsa settimana, il FTSE 100 è scivolato del 2,5%.

L'Italia, l'ottava economia più grande del mondo, si trova ad affrontare un debito pari a 2,6 miliardi di euro, più elevato rispetto al resto del continente. E' ormai evidente che non vi è alcuna soluzione rapida per le questioni europee, ma secondo il Vice Primo Ministro britannico Nick Clegg, Riforma ora o rimpianto per sempre

In mezzo a tutta questa volatilità dei mercati, gli investitori hanno ricche opportunità, sul breve o lungo periodo, da aggiungere al proprio portafoglio.

MSCI Index Fund Italia (EWI) - ISIN:IE00B1XNH568

Questo ETF è progettato per misurare il mercato azionario italiano. Il fondo, purtroppo, ha quasi un terzo del suo patrimonio in titoli finanziari, che avrà certamente effetto importante sulle sue prestazioni. Negli scambi della scorsa settimana EWI è sceso fino al 9,2%, in quanto gli investitori sono stati facilmente spaventati dalla volatilità del fondo. L'ETF, anche se attualmente paga un rendimento del 2,2%, ha perso oltre il 15% dal 2011.

Con la crisi italiana che sta dilagando, una posizione corta su EWI potrebbe produrre enormi ritorni nel breve e anche medio termine. Ma c'è anche la possibilità per gli investitori di acquistare ad un prezzo più basso. Nel corso delle prossime settimane, questo ETF potrebbe vedere il suo prezzo crollare in attesa di una stabilità politica del paese, ma una volta risolta la questione di potere, EWI potrebbe trovarsi ad un prezzo davvero favorevole per un ingresso. Il gioco è rischioso, ma questo ETF mostra le caratteristiche migliori per ottenere guadagni enormi nel breve periodo.



Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo