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lunedì 12 gennaio 2015

5 temi importanti per il 2015

Il nuovo anno è iniziato, lasciandoci un 2014 che ha portato molte sorprese agli investitori. Mentre lo S&P 500 è salito di poco più del 12%, i Bond del tesoro americano zero cupon a 20 anni hanno ancora una volta sconfitto i rendimenti azionari, con un rendimento del 44%, non male per un prodotto che viene diffamato continuamente dai media finanziari. Guardando avanti al 2015, sono molte le incertezze nell'economia globale, ma condensiamo il tutto in cinque temi, di cui gli investitori devono essere a conoscenza, per sapere come potrebbe andare il nuovo anno.

- Nel 2014, l'indice di volatilità è aumentato di quasi il 40%, questa tendenza potrebbe aumentare ulteriormente nel 2015. Il quantitative easing è giunto al termine, mentre la politica monetaria straordinaria rimane al suo posto, sotto forma di tassi di interesse pari a zero, portando ad un aumento della volatilità del mercato azionario. Questo dovrebbe creare opportunità per gli operatori e gli investitori a lungo termine che desiderano acquistare società riccamente valutate a prezzi più bassi.

- Nel 2014, abbiamo visto il PowerShares DB USD Bull ETF (UUP) salire del 10,72%, segnando l'anno migliore per il dollaro americano dal 2005. Tra la continua debolezza dell'economia globale e l'ascesa di forze deflazionistiche, aspettiamoci che il dollaro continui la sua ascesa fulminea, così come, il calo delle valute estere, quali euro, yen e rublo russo.



- Molti sono rimasti spiazzati dallo scivolone delle materie prime, in particolare nel comparto energetico. Ma chi segue la macroeconomia non dovrebbe rimanere sorpreso dalla caduta precipitosa delle materie prime nel suo complesso. Solo quest'anno, il petrolio greggio è sceso di oltre il 40%, mentre il Brent è sceso del 45%, la benzina è caduta del 42% e il Goldman Sachs Commodity Index è giù del 31%. Mi aspetto che questo trend continui, anche se non al ritmo che abbiamo visto nel 2014. Ci sarà una debolezza più moderata in questo ambito, in quanto la deflazione continuerà, la domanda sarà debole e la diminuzione dell'effetto leva dovrà avvenire in modo tale da vedere la crescita reale in futuro.

- Dal 2009, è stato abbastanza facile essere lunghi sugli indici azionari statunitensi. Il Vanguard Total Stock Market Index (VTI) è aumentato di oltre il 130,33%, il Nasdaq Index (QQQ) è salito del 232,74% e anche il Dow Jones Industrial Average (DIA) ha visto guadagni di oltre il 98,37%. Durante questo periodo, gli investitori più attivi hanno avuto difficoltà a battere gli indici. Mi aspetto che questa tendenza finisca nel 2015 e che questo trend venga invertito. Questo avviene perché, quando l'indice di volatilità aumenta, viene creata una dislocazione, dando ai partecipanti attivi l'opportunità di sfruttare i movimenti di breve termine dei titoli, per guadagni a lungo termine nei portafogli degli investitori. Inoltre, a 18x degli utili futuri, lo S&P 500 sembra abbastanza valorizzato, credo che ci sia un grande valore da trovare per coloro che sono disposti a fare i compiti e selezionare singole società che operano a meno di 10x degli utili prospettici.

- Infine, la sorpresa dell'anno sarà che probabilmente la FED non alzerà i tassi di interesse. Il presidente della FED ricorda gli errori commessi del 1937 e state certi che non li ripeterà. La deflazione è reale e non possiamo ignorare i suoi effetti e la necessità di una politica monetaria eccessivamente accomodante, anche in questo periodo. Abbiamo sentito commenti che confermano questa indicazione da molti economisti come ad esempio dal Dr. Kocherlakota, presidente della Federal Reserve Bank di Minneapolis. Siamo molto lontani dalle pressioni inflazionistiche che possano essere un catalizzatore per un cambiamento nella politica monetaria, in quanto l'economia rimane decisamente inferiore al suo potenziale. Gli oneri del debito dei paesi sviluppati continuano ad essere deleteri per una reale crescita economica globale. Pertanto, mi aspetto che i buoni del tesoro americano trentennali zero-coupon, battano le azioni ancora una volta nel 2015.

venerdì 29 agosto 2014

Investire in ETF: I 3 migliori da acquistare con gli stimoli monetari

Dopo che il Presidente della Banca centrale europea (BCE), Mario Draghi, ha comunicato che il tanto atteso quantitative easing sarebbe pronto, qual'ora l'ambiente deflazionistico dovesse peggiorare, indicando che la BCE è pronta ad intervenire con tutti i mezzi a disposizione. Gli investitori hanno percepito questa affermazione come il probabile inizio di un programma di riacquisto di asset o altro tipo di programma di stimolo. Questa percezione ha spinto le borse europee verso i picchi più alti di questo mese. Diversi indici nazionali sono aumentati dell'1%.

L'euforia degli investitori è giustificata in quanto il denaro a basso costo atteso dalla BCE dovrebbe essere un vantaggio per le Borse europee che, dopo aver visto qualche raggio di speranza lo scorso anno, hanno ricominciato a languire quest'anno a causa delle preoccupazioni deflazionistiche. L'efficacia di precedenti QE si è dimostrata estremamente vantaggiosa per il mercato statunitense e giapponese. Durante il periodo del QE, l'indice di riferimento chiave USA, lo S&P 500, è salito alle stelle di circa il 175%. L'economia statunitense ha ottenuto una buona spinta, il che ha portato la Fed a concludere il suo programma quest'anno. Un altro esempio è il modello giapponese che fondamentalmente ricorda i problemi della zona euro. Il Giappone è stato appesantito da una striscia deflazionistica di 15 anni e da una crescita debole. Per combattere la situazione, nell'aprile 2013, la Banca del Giappone ha promosso 1.400 miliardi di dollari di allentamento quantitativo per raggiungere un tasso di inflazione del 2% entro due anni. L'indice di riferimento chiave giapponese, il Nikkei, è salito del 25% circa.
Il QE è una forma di stimolo monetario, applicabile quando qualsiasi altro sostegno monetario non riesce a fornire lo slancio necessario agli indicatori economici.
Ai primi di giugno, la BCE ha annunciato un taglio del tasso di riferimento allo 0,15% dallo 0,25%, inoltre, ha introdotto un tasso di deposito del -0,1% precedentemente tenuto allo zero per cento, il primo caso di tasso di interesse negativo per una grande banca centrale. L'inflazione annuale è scivolata al minimo di 5 anni nel mese di luglio, lo 0,4% in quel mese, in calo dallo 0,5% di giugno e dall'1,6% del mese di luglio 2013. I tassi di inflazione negativi sono stati notati in Grecia, Portogallo, Spagna e Slovacchia. La BCE segue come direttiva il mantenimento dell'inflazione vicino al 2%.

Dopo la pubblicazione del tasso di crescita dello 0,2% nel 1° trimestre, il PIL della zona euro in fase di stallo nel Q2, conferma che l'economia della regione sta perdendo forza. Il principale motore della zona Euro, l'economia tedesca, si è infatti indebolita nel Q2, la seconda più grande economia della zona euro, la Francia, è in fase di stallo e la terza, l'Italia, è già scivolata in recessione.

Nuovi guai bancari sono esplosi in Portogallo e la disoccupazione nel mese di luglio ha raggiunto circa l'11,5% secondo i dati Bloomberg, non lontano dal livello record del 12% toccato lo scorso anno. Sebbene Draghi non parli esplicitamente di QE nel suo discorso del 22 Agosto e fà ancora affidamento sulle misure politiche adottate nel mese di giugno, per ravvivare i numeri dell'inflazione e della crescita dell'area Euro, un ulteriore deterioramento delle prospettive di inflazione a medio termine potrebbero costringerlo ad intraprendere il QE. La maggior parte degli ETF azionari europei hanno guadagnato in seguito al commento di Draghi. Lo Stoxx 600 ha registrato il più grande guadagno (più del 2%) dal mese di febbraio, riflettendo l'ottimismo degli investitori circa l'introduzione del programma di acquisto di asset.

Per coloro che sono interessati a partecipare a questa euforica attesa del QE, ecco tre ETF:



db X-trackers MSCI Germany Hedged Equity Fund (DBGR)
Anche se la Germania si è afflosciata nel Q2, la sua economia è più robusta rispetto ai suoi vicini della zona euro. Quindi, è meglio concentrarsi su un ETF tedesco senza esposizione in Euro, in quanto un eventuale allentamento renderebbe la moneta più debole. Le quotazioni sono risultati di investimento che corrispondono generalmente alle prestazioni, al lordo di commissioni e spese, del MSCI Germany US Dollar Hedged Index. L'indice è progettato per fornire un'esposizione nei mercati azionari tedeschi e allo stesso tempo mitigare l'esposizione alle fluttuazioni tra il valore del dollaro e dell'Euro. Il fondo di norma investirà almeno l'80% del suo patrimonio netto, più l'importo di eventuali prestiti a fini di investimento, in titoli azionari tedeschi e negli strumenti destinati a coprire l'esposizione del fondo all'Euro. Il fondo si concentra principalmente sui settori delle Materie prime, Beni di consumo ciclici, finanziari, salute e Beni Industriali.

Ripartizione Geografica
Europa Occidentale - Euro 100,00%
Ripartizione Settoriale
Materie prime 15,73
Beni di consumo ciclici 19,02
Finanza 17,18
Immobiliare 0,54
Beni di consumo difensivi 1,79
Salute 14,32
Servizi di pubblica utilità 5,07
Servizi di comunicazione 5,33
Beni industriali 13,21
Tecnologia 7,81

iShares MSCI USA ETF (EWU)
L'ETF mira a monitorare i risultati di un indice composto da titoli azionari del Regno Unito. Il fondo monitorizza i risultati di investimento del MSCI United Kingdom Index, che consiste in azioni scambiate principalmente sul London Stock Exchange. Investirà almeno il 90% del suo patrimonio in titoli dell'indice e in certificati di deposito ("DRS") rappresentativi dei titoli dell'indice stesso.

Ripartizione Geografica
Regno Unito 99,60
Stati Uniti 0,24
Ripartizione Settoriale
Materie prime 9,70
Beni di consumo ciclici 7,54
Finanza 21,00
Immobiliare 1,48
Beni di consumo difensivi 16,41
Salute 9,46
Servizi di pubblica utilità 4,30
Servizi alla comunicazione 5,58
Energia 17,23
Beni industriali 6,28
Tecnologia 1,03

Vanguard FTSE Europe ETF (VGK)
L'ETF mira a replicare la performance di un indice di riferimento che misura il rendimento dei titoli emessi da società con sede nei principali mercati europei. Il fondo impiega un approccio d'investimento ad indicizzazione investendo tutto, o quasi tutto, il suo patrimonio in azioni ordinarie incluse nel FTSE Developed Europe Index. Il FTSE Developed Europe Index è composto da circa 500 azioni ordinarie di società situate in 16 paesi europei, per lo più società del Regno Unito, Francia, Svizzera e Germania.

Ripartizione Geografica
Regno Unito 33,41
Europa Occidentale - Euro 44,33
Europa Occidentale - Non Euro 21,97
Ripartizione Settoriale
Materie prime 9,27
Beni di consumo ciclici 8,88
Finanza 20,99
Immobiliare 1,19
Beni di consumo difensivi 12,94
Salute 13,22
Servizi di pubblica utilità 4,25
Servizi alla comunicazione 5,26
Energia 9,68
Beni industriali 10,41
Tecnologia 3,91

lunedì 5 marzo 2012

Gli ETF più volatili sulla scia del debito della Grecia


One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +66.64%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +116.92%
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +14.02%


Domenica sera Bloomberg ha rilasciato un rapporto riguardante un articolo della rivista Der Spiegel in cui si diceva che la Grecia potrebbe non riuscire a raccogliere sufficienti investitori per partecipare ad una svalutazione volontaria per l'abbassamento del debito., questo secondo anonimi funzionari della Banca Centrale Europea.

Questo potrebbe essere un grosso problema per il piano di salvataggio greco che ormai più che un piano sembra una trilogia cinematografica. L'ultimo accordo prevede infatti che il piano vada a buon fine se alcuni investitori privati "volontariamente" accettano un taglio del 70% del proprio guadagno o addirittura una perdita di esso entro l'8 marzo alle 3 del mattino.

Se questo dovesse fallire, nessuno è abbastanza sicuro di quello che potrebbe accadere per quanto riguarda le "clausole di azione collettiva" e l'attivazione dei credit default swaps sul debito sovrano greco.

La Grecia ha detto che il 75% degli investitori privati devono accettare i "tagli" affinché l'accordo possa essere volontario e trattenere la Grecia dal costringere gli investitori a partecipare per chiudere l'affare. Se questo non dovesse accadere, l'affare di 130 miliardi di euro probabilmente crollerà e se ciò avviene, nessuno è abbastanza sicuro di quello che succederà dopo.

Come se non dovesse bastare la Spagna preoccupa Bruxelles. Venerdì scorso il premier iberico Mariano Rajoy aveva annunciato che Madrid non riuscirà a rispettare gli obiettivi di bilancio fissati per il 2012 dal precedente governo di Luis Zapatero: il rapporto deficit Pil non scenderà al 4,4%. Al massimo, sarà raggiunto il 5,8%. Un cambiamento di obiettivo "serio e grave", secondo Amadeu Altafaj, portavoce del vicepresidente della Commissione europea e responsabile Ue degli Affari economici, Olli Rehn.
Bisogna capire se si tratta di un fatto temporaneo o strutturale e cosa si intenda fare sul 2012. La Commissione europea farà la sua analisi e darà le sue raccomandazioni. La posizione della Commissione resta immutata: riteniamo che la piena attuazione sia una pietra miliare nella risposta alla crisi, specialmente nei paesi sotto osservazione dei mercati.

Quello che constatiamo è che fino allo scorso novembre ci dicevano che Spagna poteva andare un po' oltre l'obiettivo di deficit-Pil 2011 al 6%, ma comunque tra il 6 e il 7%. Ma poi a dicembre ci è stata comunicata una deviazione che avrebbe potuto essere di 2 punti percentuali, e qualche giorno fa di 2,5 punti percentuali.

Dobbiamo sapere l'origine di questa deviazione e quali misure sono da prendere nel 2012 per rimediare a questa situazione. Una volta che avremo chiarezza sulle cifre, la commissione farà la sua analisi e se necessario le sue raccomandazioni al Consiglio.
Ha detto Altafaj.

Fatta questa premessa, analizziamo brevemente 5 ETF che potrebbero essere estremamente volatili in queste condizioni critiche per l'Europa.

iShares MSCI Germany Index ETF (NYSERCA:EWG)
E' sceso del 1,1% Venerdì mentre il mondo guardava all'Europa nel tentativo di risolvere la crisi in corso.
L'iShares MSCI Germany Index Fund si propone di fornire risultati di investimento che corrispondono generalmente al prezzo e prestazioni rese dei titoli quotati sul mercato tedesco, come misurato dall'indice MSCI Germania.



CurrencyShares Euro Trust (NYSEARCA:FXE)
Questo ETF che segue il Dollaro-Euro è diminuito dello 0,77% Venerdì, e negli scambi di Domenica sera 4 marzo 2012, il dollaro-euro è sceso a 1,318 dollari.


iShares MSCI Spain Index (NYSEARCA:EWP)
E' diminuito dell'1,05% Venerdì mentre gli investitori continuano a preoccuparsi della solvibilità a lungo termine del paese (Spagna) il quale trova di fronte ad una recessione e problemi austerity.
L'iShares MSCI Spain Index Fund si propone di fornire risultati di investimento che corrispondono generalmente al prezzo e prestazioni rese dei titoli quotati nel mercato spagnolo, come misurato dall'indice MSCI Spagna.



Vanguard MSCI Europe ETF (NYSEARCA:VGK)
Sceso dell'1,24% Venerdì ed è probabile che rimarrà sotto pressione fino alla fine della settimana.


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