domenica 29 luglio 2012

5 società con dividendi ad alto rendimento


One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +93.13%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +121.27
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +20.01%


Come noto gli indici di S&P misurano la performance di numerose classi di titoli quali mid-cap, large-cap ecc. Tra questi, mi sembra interessante da seguire lo "S&P Dividend Aristocrats" per investitori che preferiscono la tranquillita’ di un dividendo costante piuttosto che titoli più speculativi.
Negli Stati Uniti l'indice "S&P 500 Dividend Aristocrats" è composto da almeno 40 titoli di blue chip che hanno corrisposto dividendi crescenti ogni anno per almeno 25 anni.

Secondo le nuove regole e il riequilibrio dell'indice, ci sono 14 nuove società con un alto rendimento aggiunte al S&P Dividend Yield Aristocrats. Queste aziende appena aggiunte possono servire come base per la scelta di un investimento basato sul dividendo ad alto rendimento per portafogli a lungo periodo. Le 14 nuove azioni ad alto rendimento vantano un dividend yield medio del 3,64%, con i rendimenti che vanno da un minimo del l'1,5% ad un massimo del 6,1%. Gli investitori dovrebbero considerare questi titoli ad alto rendimento quando costruiscono i loro portafogli.

Di seguito analizzeremo più nel dettaglio 5 titoli dei 14 inseriti.

Cardinal Health Inc. (NYSE: CAH) è una società da 14,7 miliardi dollari nel settore dei servizi sanitari che fornisce prodotti farmaceutici, medicali e servizi. Il dividendo attuale è del 2,2% con payout ratio del 32%.

L'azienda distribuisce dividendi da 23 anni. Il dividendo e l'EPS sono cresciuta a tassi medi del 17,7% e 0,2% per anno, rispettivamente, negli ultimi cinque anni. Gli analisti prevedono che l'EPS si espanderà ad un tasso medio del 12% all'anno per i prossimi cinque anni.

Il titolo è molto popolare tra i fund manager Larry Robbins (Glenview Capital) e il miliardario DE Shaw.
Cardinal Health Inc. (NYSE: CAH) è anche nel paniere dell'ETF iShares S&P 500 (IUSA) in valuta USD.
Nota dal sito dell'ETF:iShares S&P 500 è un exchange traded fund (ETF) che mira a replicare la performance del S&P 500 Index il più fedelmente possibile. L'ETF investe in titoli fisici. Il S&P 500 Index offre esposizione a 500 titoli americani a larga capitalizzazione che rientrano nell'indice S&P per dimensione, liquidità e flottante. L'indice è ponderato in base alla capitalizzazione del flottante. Gli ETF iShares sono fondi gestiti da BlackRock.


Chevron Corp. (NYSE: CVX) è una società da 209 miliardi dollari nel settore del petrolio e gas naturale. La dirette concorrenti Exxon Mobil (XOM) e ConocoPhillips (COP) vantano rendimenti da dividendi del 2,7% e 4,8%, rispettivamente

Chevron ha aumentato i dividendi per 25 anni consecutivi. Negli ultimi cinque anni il suo dividendo e EPS sono cresciuta a tassi medi del 9,0% e 11,5% per anno, rispettivamente. L'EPS è prvesito in aumento ad un tasso del 2,1% all'anno per i prossimi cinque anni.

Il titolo è compreso nei portafogli dei miliardari Cliff Asness e Jim Simons.

Chevron Corp. (NYSE: CVX) paga dividendi da ben 100 anni e negli ultimi 19 ha sempre presentato un incremento su base annua. E' anche nel paniere dell'ETF iShares Dow Jones U.S. Select Dividend (DE) (EXX5) in valuta USD.
Nota dal sito dell'ETF:iShares Dow Jones U.S. Select Dividend (DE) è un exchange traded fund (ETF) che mira a replicare la performance del Dow Jones U.S. Select Dividend Index il più fedelmente possibile. L'ETF investe in titoli fisici. Il Dow Jones U.S. Select Dividend Index offre esposizione a I titoli delle 100 società a più alto dividendo racchiusi nell'indice Dow Jones U.S. Sono incluse soltanto le società che hanno un tasso di crescita del dividendo storico non negativo negli ultimi cinque anni e un rapporto medio tra dividendo e utile netto per azione inferiore o uguale al 60%, che hanno versato i dividendi nel corso di tutti e cinque gli anni precedenti e che soddisfano i criteri in termini di volumi di scambio. L'indice è ponderato in base al rapporto dividendo/prezzo.


General Dynamics (NYSE: GD) ha una capitalizzazione di 23 miliardi dollari nel settore aerospaziale e della difesa. E' il quinto contractor militare del mondo. Il suo dividend yield è del 3,1% con un payout molto basso intorno al 21%. I suoi competiro Lockheed Martin Corp. (LMT) e Raytheon Co. (RTN) pagano rendimenti del 4,6% e del 3,6%, rispettivamente.

General Dynamics ha aumentato i dividendi per 21 anni consecutivi. Il dividendo e l'EPS sono cresciuti ad un tasso medio del 13,5% e 10,6% per anno, rispettivamente, negli ultimi cinque anni. Gli analisti prevedono che l'EPS della società si espanderà ad un tasso medio del 9,1% all'anno per i prossimi cinque anni.

Il leggendario investitore Warren Buffett è uno dei maggiori investitori nella società.

General Dynamics (NYSE: GD) paga dividendi da 25 anni e negli ultimi 17 ha sempre presentato un incremento su base annua. E' anche nel paniere dell'ETF iShares Dow Jones U.S. Select Dividend (DE) (EXX5) in valuta USD.
Nota dal sito dell'ETF:iShares Dow Jones U.S. Select Dividend (DE) è un exchange traded fund (ETF) che mira a replicare la performance del Dow Jones U.S. Select Dividend Index il più fedelmente possibile. L'ETF investe in titoli fisici. Il Dow Jones U.S. Select Dividend Index offre esposizione a I titoli delle 100 società a più alto dividendo racchiusi nell'indice Dow Jones U.S. Sono incluse soltanto le società che hanno un tasso di crescita del dividendo storico non negativo negli ultimi cinque anni e un rapporto medio tra dividendo e utile netto per azione inferiore o uguale al 60%, che hanno versato i dividendi nel corso di tutti e cinque gli anni precedenti e che soddisfano i criteri in termini di volumi di scambio. L'indice è ponderato in base al rapporto dividendo/prezzo.


SEI Investments Corp. (SEIC) ha una capitalizzazione di 3.5 miliardi dollari nel settore della gestione degli investimenti. Il suo dividend yield è del 1.5% con un payout molto basso intorno al 28%. Le banche concorrenti della società sono New York Mellon Corporation (BK) e State Street Corporation (STT) le quali pagano rendimenti del 2,4% e del 2,2%, rispettivamente

La società paga dividendi da 12 anni. L'EPS è previsto increscita ad un robusto tasso medio annuo del 15% per i prossimi cinque anni. SEI Investments Corp. è nei fondi di Chuck Royce e Ken Griffin.

General Dynamics (NYSE: GD) paga dividendi da 12 anni. E' presente nel paniere dell'ETF iShares MSCI North America (INAA) in valuta USD.
Nota dal sito dell'ETF:iShares MSCI North America è un exchange traded fund (ETF) che mira a replicare la performance del MSCI North America Index il più fedelmente possibile. L'ETF investe in titoli fisici. Il MSCI North America Index offre esposizione a Titoli dei paesi sviluppati dell'America del Nord (Canada e Stati Uniti) che rientrano nell'indice MSCI per dimensione, liquidità e flottante. L'indice è ponderato in base alla capitalizzazione del flottante.


UGI Corp. (UGI) ha una capitalizzazione di 3.5 miliardi dollari nel settore della distribuzione e commercializzazione di prodotti energetici. Il suo dividend yield è del 3.6% con un payout ancora accettabile intorno al 64%. I suoi competiro Ferrellgas Partners LP (FGP) e Suburban Propane Partners LP (SPH) pagano rendimenti da dividendi di 10,1% e 7,6%, rispettivamente.

L'azienda ha aumentato i dividendi per gli ultimi 25 anni consecutivi. Negli ultimi cinque anni, il suo dividendo e EPS sono saliti a tassi medi annui dell'8% e del 4,6%, rispettivamente. Gli analisti prevedono la crescita dell'EPS pressoché piatta per i prossimi cinque anni.

I gestori di fondi Clint Carlson e Chuck Royce hanno partecipazioni in questa azienda.



Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

(Glossario) Payout ratio

Il payout-ratio è un termine inglese con cui si identifica per una società il rapporto tra gli utili distribuiti e gli utili conseguiti. Maggiore è il payout-ratio, più elevata sarà la propensione dell'azienda a remunerare il capitale di rischio e quindi i propri azionisti con il dividendo.

Di norma non si potrebbe specificare un valore di payout ratio ottimale perchè dipende dal settore e dal momento in cui viene calcolato. Dli economisti più severi hanno stabilito col tempo che un valore intorno al 65% è un valore significativo, indica una società che non ha difficoltà a pagare i propri dividendi senza dover intaccare troppo la propria liquidità.

E' da sottolineare comunque come un payout ratio elevato solitamente indica società che forniscono dividendi più generosi, c'è da stare attenti quando ci si trova di fronte a queste indicazioni, un payout al di sopra del 100% potrebbe essere rischioso, indica una società che col tempo potrebbe non essere in grado di fornire tali dividendi con una potenziale decrescita del proprio valore azionario.

mercoledì 25 luglio 2012

Il Gas Naturale non ha ancora raggiunto il punto più basso


One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +92.52%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +125.04
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +18.17%


Il gas naturale ha fatto parlare di se parecchie volte quest'anno a causa della sua incredibile volatilità. All'inizio di quest'anno sono stati reimpostati tutti i minimi storici (al netto dell'inflazione), in quanto è sceso al di sotto del punto critico di 2,00/MMBtu. Subito dopo c'è stata una cavalcata superiore al 30% in un mese, facendola diventare una delle migliori performance nel settore delle materie prime nel mese di maggio.

Dal momento che il gas naturale ha raggiunto 2.00/MMBtu a metà aprile, è andato oltre il 50% dai suoi minimi. Questo violento recupero può portare molti a pensare che il fondo sia stato effettivamente raggiunto facendolo salire ai livelli precedenti che non si vedevano da diversi anni. Un parere perfettamente comprensibile, dato il recente movimento dei prezzi esaminato sui fondamentali, fa notare che il gas naturale potrebbe ancora sperimentare diversi anni di ribasso.

Il gas naturale è utilizzato in diversi settori e ha registrato un graduale aumento della domanda per diversi anni. I due fattori principali della domanda di consumo di gas naturale sono il settore industriale e il suo uso come combustibile per la produzione di energia. Il grafico seguente mostra il consumo di gas naturale negli ultimi 15 anni.



E' importante notare che la domanda di produzione di energia elettrica è stata in costante aumento, mentre il consumo industriale è diminuito. La ragione dell'aumento della domanda di produzione di energia è che il gas naturale è progressivamente diventato una fonte di combustibile più conveniente sulla base dei milioni di metri cubi (MMBtu).

Ciò ha portato al passaggio dal carbone al gas nelle centrali a carbone scoprendo così che è più conveniente, sempre su base MMBtu, utilizzare il gas naturale anzichè il carbone. Guardando al futuro, l'energia elettrica sarà molto probabilmente fonte principale della domanda di gas naturale e gli operatori di mercato cercando di capire l'equazione economica che bisognerebbere tenere per poter ottenere il meglio dalla valutazione del gas naturale.

Nei ultimi anni il mercato del gas naturale ha avuto un afflusso di fornitura senza precedenti. Questa fornitura è stata in gran parte dovuta al gas scisto. In questo articolo cercheremo di fornire una buona spiegazione di ciò che il gas scisto e perché è importante.
Il gas da argille termine nato come contrazione dell'espressione «gas [ottenuto] da argille», in inglese shale gas, è gas metano prodotto da giacimenti non convenzionali in argille parzialmente diagenizzate, derivate dalla decomposizione anaerobica di materia organica contenuta in argille. Il termine shale gas viene comunemente usato per indicare il particolare tipo di giacimento non convenzionale da cui viene prodotto questo gas. Nella microporosità della roccia è intrappolato il gas, l'argilla è scarsamente permeabile; per cui, questi giacimenti non possono essere messi in produzione spontanea, come avviene nei giacimenti convenzionali, ma necessitano di trattamenti per aumentarne artificialmente la permeabilità in prossimità dei pozzi di produzione.
Il gas da argille ha attirato molto interesse negli ultimi due decenni soprattutto negli Stati Uniti, in quanto si ritiene che questa risorsa possa soddisfare largamente il fabbisogno energetico mondiale nei prossimi decenni, rimpiazzando le riserve convenzionali di gas in via di esaurimento. Si stima che lo stato con la più grande riserva di shale gas sia la Cina. Negli Stati Uniti sono attive 1000 unità in grado di perforare fino a 10 mila pozzi all'anno. Nello stesso Paese la produzione di gas da scisti è passata, nel decennio 2000-2010 da 10 a 140 miliardi di metri cubi, soddisfacendo circa il 23% del fabbisogno di gas naturale annuale degli Stati Uniti.
Il grafico seguente mostra la quantità di gas naturale, tenuto in deposito negli Stati Uniti. Questi dati mostrano un periodo di cinque anni e ci forniscono un quadro di come lo stoccaggio si modifica stagionalmente. Lo stoccaggio di gas naturale è più alto nei mesi "di spalla", o nei mesi tra inverno ed estate, mentre è in genere più basso alla fine dell'inverno a causa della maggiore domanda di riscaldamento e della produzione di energia associata con il riscaldamento.



Quest'anno il valore più basso in giacenza alla fine dell'inverno non si avvicina nemmeno agli anni precedenti. C'è un forte surplus di gas naturale in magazzino e sta inoltre crescendo a causa del fatto che siamo appena entrati in un'altra stagione di immissione.

Con un tale travolgente cambiamento dal punto di vista dell'offerta, credo che il gas naturale sia pronto per un significativo e continuo ribasso.

lunedì 23 luglio 2012

Opportunità di acquisto azionario in Brasile


One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +92.52%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +125.04
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +18.17%


L'economia brasiliana sta mostrando un rallentamento notevole e anche una vera e propria recessione non è fuori discussione per i prossimi mesi. Il Brasile è, tuttavia, un paese molto forte con una invidiabile prospettiva a lungo termine e una delle storie di crescita più interessanti di tutto il mondo. Con le valutazioni che diventano sempre più attraenti, gli investitori potrebbero voler prendere in considerazione la possibilità di capitalizzare la debolezza corrente a lungo termine trasformandole in una opportunità di acquisto.

Le prospettive

Il Brasile è già oggi la sesta economia mondiale (e nel 2015 supererà la Francia). Il Pil 2011 – 2.500 miliardi di dollari – è più del doppio di quello messicano e 5 volte quello argentino. Nell'ultimo anno ha creato 1,4 milioni di posti di lavoro, ridimensionato il debito pubblico al 37% sul Pil (era al 60% nel 2002) e l'inflazione al 5,2% (era al 17% solo 9 anni fa). Un grande cantiere edile e infrastrutturale per due appuntamenti ravvicinati: i Mondiali di calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016. Infine, l' avanzo primario ha spinto il governo a creare un fondo sovrano da 360 miliardi di dollari per lo sfruttamento del petrolio.

Una prospettiva del PIL rilasciata Giovedi da parte della banca centrale brasiliana ha mostrato livelli di crescita poco stimolanti, con contrattazione del PIL dello 0,02%. Rispetto a maggio dello scorso anno la crescita è stata appena dello 0,4%. Ecco perché l'istituzione monetaria ha deciso di ridurre i tassi di interesse dello 0,5% ad un minimo storico dell'8%.

Questo livello dell'8% è ancora molto superiore ai tassi di interesse osservabili in molti altri paesi, il che dimostra che le autorità hanno molto spazio di manovra, tagliando ulteriormente i tassi. Le autorità monetarie stanno anticipando misure di incentivazione di più in futuro, come la dichiarazione della Banca centrale:
In questo momento, Copom (la banca centrale della politica monetaria del comitato) ritiene che i rischi per le prospettive di inflazione restano limitate. La commissione rileva inoltre che, data la fragilità dell'economia globale, il contributo dall'ambiente esterno è stato disinflazionistico fino ad ora. Pertanto, continuando il processo di adeguamento delle condizioni monetarie, Copom ha deciso all'unanimità di ridurre il tasso Selic all'8% annuo.
Il Brasile ha mantenuto i tassi di interesse elevati negli ultimi anni al fine di mantenere l'inflazione sotto controllo, ora che le pressioni inflazionistiche sono in ritirata, il paese ha un sacco di materiale per investire in misure pro-crescita. Le autorità sono state molto conservatrici sul fronte fiscale. Il debito del colosso sudamericano sotto controllo e le riduzioni fiscali sono un altro strumento che il governo prevede di utilizzare nei mesi successivi al fine di rilanciare la crescita, se necessario.

Il futuro è nel petrolio

La scoperta e l’esplorazione di nuovi giacimenti petroliferi a trecento chilometri dalla costa di Rio de Janeiro proiettano il Brasile nella top 5 mondiale. Petrobras, la compagnia petrolifera nazionale detenuta per il 54% dal governo, gioca un ruolo principale. Ma il petrolio e i suoi profitti appartengono al popolo brasiliano. Senza questa presa di coscienza, non solo l’azienda, ma l’intero paese, rimarranno ancora lontani dai riflettori mondiali Oggi il Brasile è l’undicesimo produttore di petrolio al mondo. Nel 2020 potrebbe entrare nella top 5, in seguito alla scoperta e all’esplorazione di nuovi giacimenti di prè-sal (formazioni geologiche risalenti al periodo Cretaceo che appaiono sulle piattaforme continentali di Africa e Sud America) distanti trecento chilometri dalla costa di Rio de Janeiro e nascosti a una profondità di settemila metri, cinquemila sotto il fondale oceanico.

Titoli interessanti nell'area sudamericana (BRIC)

AmBev (NYSE: ABV)
AmBev (NYSE: ABV) è il più grande produttore di birra in America Latina. Produce, distribuisce e vende birra e prodotti di PepsiCo in Brasile e altri paesi latinoamericani. AmBev è il leader in sei mercati: Brasile (69% di share), Canada (41%), Argentina (77%), Bolivia (97%), Paraguay (96%) e Uruguay (97%). L'azienda dispone di solidi vantaggi competitivi conferiti dai suoi marchi di pregio e rete distributiva senza eguali. Il consumo pro capite è previsto in crescita fortemente con l'aumento dei livelli di reddito per le classi sociali medie in Brasile e in altri mercati.

Il management dell'azienda è stato molto efficace nel generare redditività alta per gli investitori - ABV ha margini operativi intorno al 40%, che è superiore ai coefficienti di altre società del settore. L'azienda premia anche gli investitori con un dividend yield del 3,9% e ha regolarmente aumentato i pagamenti. I prezzi delle materie prime possono influenzare i margini di profitto, in quanto costituiscono un input per questa società, ma AmBev è abbastanza forte per aumentare i prezzi per i consumatori nel tempo.

Questo titolo fa parte del nostro portafoglio Stock Win Usa che sta performando il 124% in due anni.





Itaú Unibanco (NYSE: ITUB)
Itaú Unibanco (NYSE: ITUB) è il più grande istituto finanziario del paese, non di proprietà del governo e ha un solido storico record di redditività. La banca è tra i leader di società di mercato in quasi tutte le sue offerte di prodotti. In particolare, in Brasile è la società dominante in carte di credito, veicoli finanziari e altri prodotti di credito al consumo e di investment banking.

Anche se il rallentamento economico può produrre effetti negativi quali un aumento dei prestiti inesigibili, l'azienda ha una solida posizione finanziaria e le sue opportunità di crescita sono attraenti grazie alla sua esposizione in settori come l'immobiliare e credito al consumo, che dovrebbero rimanere forti dato che il Brasile continua ad offrire tassi di crescita medi nel lungo periodo.





Petroleo Brasileiro (NYSE: PBR)
Petroleo Brasileiro (NYSE: PBR), o Petrobras, è la compagnia petrolifera principale in Brasile e la più grande società quotata in America Latina. Il governo brasiliano è un importante partner in Petrobras e guida anche le politiche di regolamentazione che possono influenzare la redditività della società e le decisioni strategiche. Investire in Petrobras significa anche essere esposti ad un forte intervento del governo. Gli investitori sono stati molto preoccupati per questi tipi di rischi ultimamente, ed è certamente un fattore da guardare per quanto riguarda questa società.

L'aspetto più interessante di Petrobras è che l'azienda ha scoperto molti giacimenti con un potenziale enorme sulle coste del Brasile dal 2007. Petrobras prevede di investire più di 200 miliardi di dollari in progetti offshore che potrebbero facilmente triplicare la produzione attuale dell'azienda negli anni successivi, se non di più.





iShares MSCI Brazil Index ETF
Il rischio specifico può essere ridotto tramite veicoli più efficai e diversificati come gli ETF. Lo strumento più tradizionale per investire in Brasile è l'iShares MSCI Brazil Index ETF (NYSEMKT: EWZ), che detiene più di 70 grandi aziende con una forte attenzione sulle materie prime, energetici e servizi finanziari. L'ETF ottiene un 2,85% in termini di dividendi e prevede un pagamento notevole mentre gli investitori attendono plusvalenze a lungo termine.

Una alternativa più attraente, tuttavia, potrebbe essere un ETF sulle Small-Cap delle aziende brasiliane, Market Vectors Brazil Small-Cap (NYSEMKT: BRF), che si concentra in aziende brasiliane a bassa capitalizzazione. Questo ETF è molto più piccolo rispetto all'EWZ con un patrimonio gestito di quasi 467 milioni dollari, ma fornisce una maggiore esposizione ai settori consumer e industriali, che potrebbero beneficiare enormemente dello sviluppo economico del Brasile nel lungo termine. Questo ETF fornisce un dividend yield del 2,76% e fornisce l'accesso alle imprese con più esposizione alla crescita dei consumi interni e meno esposizione governativi.

Se volete saperne di più su questi ETF vi invito a leggere l'articolo I cinque migliori ETF di sempre

Fondamentali economici solidi e interessanti prospettive di crescita fanno del Brasile uno dei paesi più interessanti per aggiungere diversificazione internazionale ed esposizione ai mercati emergenti a lungo termine del portafoglio. L'attuale rallentamento economico può essere considerato un'opportunità di acquisto nelle aziende forti con un potenziale di crescita.

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

lunedì 16 luglio 2012

Deficit commerciale degli Stati Uniti ridotto, analizziamo alcuni aspetti positivi

Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha annunciato Mercoledì che il deficit commerciale si è ridotto del 3,8% a 48,7 miliardi in maggio, alla pari con le aspettative del mercato. Il prezzo del petrolio in calo e la domanda, allentata negli Stati Uniti probabilmente a causa della mancanza di crescita occupazionale, ha contribuito efficacemente nel ridurre i costi delle importazioni.

Secondo il rapporto il deficit commerciale degli Stati Uniti è leggermente diminuito in maggio, grazie ad un lieve aumento delle esportazioni - abbastanza sorprendentemente legate alle esportazioni in Europa e Cina.

Quali sono i lati positivi e negativi?

Fatta eccezione per i dati più recenti degli ordini di fabbrica, la maggior parte degli indicatori economici, tra cui l'indice ISM Manufacturing, che sono venuti fuori nelle ultime due settimane sono stati molto tristi. Il rapporto di mercoledì ha però alcuni aspetti positivi:

Le esportazioni nominali hanno registrato un lieve aumento - le esportazioni di beni e servizi hanno registrato un aumento dello 0,2%.
Le esportazioni verso l'Europa migliorano leggermente e sono da considerare sicuramente una ripresa visto il terribile declino a doppia cifra del mese precedente.
A maggio le importazioni dei beni nel settore investimento e automobilistico (veicoli e componenti) sono aumentate.
Le esportazioni verso la Cina sono aumentate del 5,2% a maggio, tuttavia questo è inferiore rispetto ai guadagni del 6% nel periodo gennaio-maggio 2012.
Tuttavia, queste cifre non indicano un quadro del tutto roseo. Le implicazioni negative sono discusse qui di seguito:
C'è stato un calo delle importazioni di beni di consumo. Questo dimostra che la fiducia dei consumatori continua ad essere sotto pressione e il consumo potrebbe rimanere vincolato per Q3.
A dispetto di un guadagno nominale molto leggero, le esportazioni verso l'Europa continueranno ad avere problemi con un dollaro USA in aumento e con la recessione in corso nell'ambito dell'Eurozona. Ricordate, la volatilità dei cambi e un dollaro in aumento sono già un caro prezzo da pagare, in quanto, insieme con il ristagno della crescita globale, hanno già causato alla Cummins Inc. (CMI) la perdita della crescita dei ricavi dell'intero 2012. Martedì l'azienda è precipitata quasi del 10%.
Secondo il rapporto, se si regolano le variazioni dei prezzi, sia le esportazioni che le importazioni di merci sono crollate.
Conclusione

Il rapporto di Mercoledì, mostra entrambi i lati della medaglia, ma una cosa è chiara - la riduzione del disavanzo tende a facilitare il panico di un massiccio rallentamento.

Il più grande sollievo per ora è che (almeno) a partire da maggio, il pasticcio della zona euro non stà portando ad un collasso commerciale.

La più grande preoccupazione che rimane ancora è se questa attività di esportazione leggermente positiva reggerà per i prossimi tre mesi, in particolare con l'ammorbidimento della domanda in Cina e la confusione ancora irrisolta in Europa.

giovedì 12 luglio 2012

Il cambio EUR/USD si stà dirigendo verso la parità?


One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +90.07%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +123.41
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +16.83%


La decisione della BCE della settimana scorsa di ridurre il tasso dei rifinanziamenti e dei depositi di 25 pb - rispettivamente a 0,75% e 0% - non è stato sufficiente a spingere i mercati azionari europei visto che la BCE non ha dato alcuna indicazione su un ulteriore allentamento della politica monetaria nel prossimi mesi. Infatti, durante la conferenza stampa, il presidente della Bce Mario Draghi non ha indicato se sia imminente un terzo ORLT (operazione di rifinanziamento a più lungo termine) per le banche commerciali o una riattivazione della SMP (Securities Market Programme), con cui l'Eurotower acquista titoli di stato dei paesi dell'Eurozona.

Una conseguenza importante del taglio dei tassi della BCE è stato il calo dell'euro nei confronti di tutte le principali valute internazionali, e specialmente del dollaro statunitense: la coppia EUR/USD è scesa sotto 1,22 per la prima volta dal 1° giugno.
A nostro avviso il recente ribasso dell'euro rispetto al dollaro americano potrà continuare nei prossimi mesi, soprattutto se la BCE taglierà, nuovamente, durante l'estate il tasso Refi, come previsto da alcune banche di investimento.
Dopo il taglio dei tassi della scorsa settimana, l'euro è diventato maggiormente valuta di finanziamento nelle operazioni commerciali nel transporto rispetto al dollaro australiano e neozelandese e alla Corona svedese e norvegese. Dall'altro lato, il positivo differenziale di interesse rispetto al dollaro USA e alla sterlina si è ridotto, riducendo l'incentivo per gli investitori privati di mantenere Euro in portafoglio.

L'obiettivo nascosto della BCE, nei prossimi mesi, potrebbe essere di voler abbassare il valore dell'Euro. In effetti un indebolimento dell'euro può essere, in questo momento, la notizia maggiormente positiva per le economie della zona euro. Secondo le stime dell'OCSE, un calo dell'Euro del 10%, può stimolare la crescita economica dello 0,8% dopo 1 anno e dello 0,9% dopo due anni. Inoltre il taglio di 25 pb del tasso effettuato Giovedi 5 Luglio dovrebbe aumentare la crescita del PIL dello 0,1%.

Per questo motivo, un declino del cambio EUR/USD verso la parità - obiettivo per il tasso del cambio stabilito alcuni mesi fa da John Taylor nei Concepts Fx - sarà il risultato più positivo per la zona Euro.

Ma è l'obiettivo più credibile per la coppia EUR/USD ?

La coppia EUR/USD sarebbe sottovalutata del 20% in base al potere d'acquisto secondo l'OCSE. Questo non sarà un evento straordinario in una prospettiva a lungo termine, come indicato dal grafico seguente.



Esso mostra che i movimenti di +/- 20% rispetto al valore del potere di acquisto dell'OCSE al valore equo non sono inusuali per i tassi di cambio:

1) Nel 1995 l'euro (utilizzando il marco come benchmark) è stato sottovalutato del 30%

2) Nel 2000/2002 è stato sottovalutato del 20%

3) Nel 2008 è stato sopravvalutato del 20%.

In una prospettiva a medio termine, ci sono altri fattori che puntano verso un declino dell'Euro. Anche non considerando lo scenario di una rottura della zona euro, la debolezza dell'economia della zona Euro probabilmente persisterà per molti anni, soprattutto nei paesi periferici. In questo scenario l'incentivo per gli investitori ad acquistare asset denominati in Euro rimarranno bassi e il flusso di capitali potrebbe continuare ad essere negativi.

Inoltre, a spingere la valuta verso il basso, potrebbero essere state le politiche di stretta fiscale adottate nella zona euro. Come mostrato dal grafico seguente, le misure di austerità, in passato, hanno avuto come effetto, che l'indebolimento dell'euro ha pesato sulla crescita economica e costretto la BCE a proseguire facilitando le politiche monetarie.



Infine, guardando avanti, quando la crisi economica finirà, la Fed potrebbe iniziare ad alzare i tassi prima della BCE e a un ritmo più elevato. In questo caso il differenziale di tasso di interesse sarà favorevole al dollaro USA, aumentando gli incentivi ad investire in dollari USA.

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

mercoledì 11 luglio 2012

6 Aziende con crescenti dividendi da tenere in portafoglio per sempre


One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +89.28%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +124.90
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +17.86%


Imprese in crescita ad alto rendimento dei dividendi sono particolarmente attraenti a lungo termine da acquistare e poi tenere, perché la cedola in denaro di per sé offre un buon margine di sicurezza per l'investimento. Quando si investe in società che lavorano in settori particolarmente noiosi, il reinvestimento dei dividendi è una strategia comunemente adottata per favorire a rendimenti sul lungo termine. Inoltre, la crescita offre la possibilità di un apprezzamento del prezzo azionario. Operando con la strategia del costo medio del dollaro e anche con un tempismo sull'acquisto,investendo costantemente in aziende che pagano dividendi possono spesso produrre ritorni decisamente miglirori dei titoli più caldi del momento come Facebook (FB) o Groupon (GRPN).

Data la combinazione di un dividendo buono (3% - 8%), crescita dei ricavi positiva e valutazione a buon mercato (enterprise value/EBITDA ratio), le seguenti società possono essere molto attraenti per i portafogli a lungo termine.

AFLAC Incorporated
Aflac Incorporated (Aflac) è una società commerciale holding che agisce come una società di gestione e vigilanza sulle operazioni delle sue controllate, fornendo servizi di gestione. La sua attività è integrativa sanitaria e assicurazione sulla vita, attraverso la sua controllata American Family Life Assurance Company of Columbus, che opera negli Stati Uniti e ha una filiale in Giappone. L'attività assicurativa Aflac consiste in due segmenti: Aflac Giappone e Aflac USA. Aflac Giappone vende prodotti assicurativi supplementari, compresi piani in caso di cancro, piani di indennizzo, malattie, piani di cura, piani oridinari di assicurazione sulla vita e rendite. Aflac USA vende prodotti assicurativi integrativi tra cui la perdita di reddito per proteggere le persone dall'esaurimento di beni (indennità ospedaliera, cure dentarie, cure della vista, incidenti, cancro, malattie gravi e le cure intensive ospedaliere).

La società paga un dividendo del 3,00%. Aflac fornisce una assicurazione sanitaria integrativa e assicurazioni sulla vita. Ha un P/E ratio del 8,47, il titolo appare abbastanza a buon mercato nella valutazione. Un rapporto PEG basso di 0,59 indica generalmente una sottovalutazione.

AFLAC Inc. ha un valore EBITDA di 5,80, abbastanza a buon mercato. Ha un margine di profitto del 10,17%. La società ha avuto un utile netto di 2,36 miliardi dollari e un Ebitda di 3,79 miliardi dollari su un fatturato di 23,22 miliardi dollari. Sia il fatturato sia gli utili sono cresciuti a due cifre per l'ultimo trimestre, del 20,30% e del 101,80%, rispettivamente. Il suo flusso di cassa operativo è di 12,23 miliardi dollari e il suo cash flow free è di 3,69 miliardi dollari. Il volume degli scambi recente è inferiore alla media.






E.I. du Pont de Nemours
La DuPont (E.I. du Pont de Nemours and Company) è un'azienda chimica tra le più note al mondo.È una società fondata a Wilmington (Delaware) nel 1802 da Eleuthère Irénée du Pont, allievo di Antoine Lavoisier. Presente in oltre 70 paesi, offre una vasta gamma di prodotti e servizi destinati a una varietà di mercati che includono agricoltura e alimentazione, arredamento e costruzioni, elettronica e comunicazioni, sicurezza e protezione, trasporti. Il Nylon è stato inventato dalla DuPont. È titolare di numerosissimi marchi e brevetti per processi e materie chimiche tra cui il Biomax, Butacite, Corian, Cromalin, Delrin, Hytrel, Kevlar, Nomex, Neoprene, SentryGlas, Solae, Sorona, Surlyn, Teflon, Tyvek, Zodiaq e Zytel. È anche una delle aziende più note nel settore delle pile a combustibile in quanto produttrice del Nafion, impiegato nelle membrane.

Du Pont ha una ragionevole P/E ratio di 13,10. L'Enterprise Value/EBITDA rapporto è di 8,49. La società ha un reddito netto di 3,52 miliardi di dollari e un Ebitda di 6,82 miliardi dollari su un fatturato di 39,62 miliardi dollari. Il suo fatturato è cresciuto dell'11,70%, e il suo utile netto è migliorato al 4,00% durante il trimestre più recente.

Il suo flusso di cassa operativo è 4,76 miliardi dollari, e il suo flusso di cassa disponibile è di 3,9 miliardi. Il volume degli scambi è rimasto stabile di recente. Il dividend yield finale è del 3,40%.






FirstEnergy Corporation
FirstEnergy è una holding che detiene direttamente o indirettamente otto principali controllate operative utilities elettriche: Ohio Edison Company, The Cleveland Electric Illuminating Company, The Toledo Edison Company, Jersey Central Power & Light Company, Metropolitan Edison Company and Pennsylvania Electric Companyy. Il 25 febbraio 2011 FirstEnergy e Allegheny Energy hanno concluso la fusione di Element Merger Sub, una consociata interamente controllata da FirstEnergy con Allegheny Energy.

Dato che il suo prezzo è solo 1,50% inferiore al suo 52° rialzo settimanale, il sentimento del mercato globale appare positivo. Il P/E ratio di 18,11 la rende piuttosto costosa. Il rapporto di PEG è al di sopra 1, quindi è meglio essere cauti. FirstEnergy ha un valore EBITDA di 9,76. Si tratta di una valutazione ragionevole.

Il suo margine di profitto è 7,00% rispetto all'anno passato. La società ha avuto un utile netto di 1,14 miliardi dollari e un Ebitda di 3,99 miliardi dollari su un fatturato di 16,27 miliardi di dollari. Sia il fatturato sia gli utili sono cresciuti a due cifre nell'ultimo trimestre, dal 14,50% e del 488,50%, rispettivamente. Il suo flusso di cassa operativo è 2,16 miliardi di dollari e il suo free cash flow è 195,30 milioni. Negli ultimi cinque anni il rendimento medio dei dividendi è stato del 4.6%.






General Mills (GIS)
General Mills è un produttore e distributore globale di prodotti alimentari di consumo venduti attraverso negozi di vendita al dettaglio. La società è inoltre un fornitore di prodotti alimentari di marca e senza marchio foodservice. General Mills produce i suoi prodotti in 15 Paesi e mercati. Le attività della società sono organizzate in tre settori operativi: U.S. Retail, International e Bakeries and Foodservice. Le categorie di prodotti negli Stati Uniti sono pronti per il consumo di cereali, yogurt, zuppe pronte, liofilizzati, verdure surgelate, prodotti di pasta refrigerati e congelati, dessert e miscele da forno, pizza surgelata e pizza snack, frutta e snack salati e una varietà di prodotti biologici tra cui zuppe, barrette di cereali e cereali.

A causa del potere del marchio forte General Mills gode sia di un P/E ratio relativamente alto di 16,49 e un rapporto di PEG sopra 1. General Mills ha un EBITDA di 10,07. E' un valore ragionevole. Il suo margine di profitto è stato superiore del 9,41% rispetto all'anno passato. La società ha avuto un utile netto di 1,57 miliardi dollari e un Ebitda di 3,21 miliardi dollari su un fatturato di 16,66 miliardi di dollari.

Il suo fatturato è cresciuto del 11,90% e il suo utile netto migliorato del 1,60% durante l'ultimo trimestre. Il suo flusso di cassa operativo è di 2,4 miliardi e il suo free cash flow è di 1,63 miliardi dollari. Negli ultimi cinque anni il rendimento medio dei dividendi è stato del 2,90%.






Health Care REIT (HCN)
Health Care REIT è una società di investimento immobiliare (REIT). Il portafoglio della società comprende alloggi per anziani e assistenza immobiliare sanitaria, comprese le comunità e gli alloggi per anziani, anziani non autosufficienti, edifici per uffici medici, centri di degenza e ambulatori medici e strutture di ricerca. Opera in tre segmenti di business: strutture abitative per anziani, alloggi per anziani e cliniche mediche. I suoi ospedali e le abitazioni triple-net sono generalmente proprietà affittate ad operatori con contratti di leasing a lungo termine. I contratti di locazione in genere hanno una scadenza prefissata contrattuale di 12 a 15 anni e contengono da 5 a 15 anni di opzioni sul rinnovo. Al 31 dicembre 2011 circa il 93% dei suoi ospedali e le abitazioni triple-net sono state oggetto di contratti di locazione master.

Health Care REIT Inc. ha un EBITDA del 18,29. Il suo margine di profitto è stato del 14,55% rispetto all'anno passato. Mi piace il margine operativo di Health Care REIT, del 34,97%, un buon segno per la salute finanziaria della società. La società aveva un reddito netto di 137.370.000 e un EBITDA di 1,05 miliardi dollari su un fatturato di 1,61 miliardi dollari.

Il suo fatturato è cresciuto del 77,20% rispetto l'ultimo trimestre. Il suo flusso di cassa operativo è di 648.480.000 dollari, e il suo free cash flow è di 676.610.000 dollari. Il volume degli scambi è relativamente normale. Questo mese, 8.97 milioni di azioni sono state scambiate in media. Il dividend yield finale è 4,10. Negli ultimi cinque anni, il rendimento medio è stato del 5,90%.

Di questa società abbiamo parlato anche nell'articolo di Giugno 2012 5 società in crescita con uno stabile dividendo del 5,7%






PPL Corp (PPL)
PPL Corporation (PPL) è una società di servizi energetici. Attraverso società controllate, PPL produce energia elettrica da centrali elettriche nel nord-est, nord-ovest e sud-est degli Stati Uniti, mercati all'ingrosso o al dettaglio di energia principalmente nelle parti nord-est e nord-ovest degli Stati Uniti, fornisce energia elettrica a clienti in Pennsylvania, Kentucky, Virginia, Tennessee e Regno Unito e fornisce gas naturale in Kentucky. Al 31 dicembre 2010 le società controllate dalla PPL erano Energy Supply, Ppl Electric Utilities Corporation, LG & E e KU Energy, PPL Global, PPL EnergyPlus, PPL LLC Generation, Louisville gas and Electric Company e Kentucky Utility Company (KU).

Il prezzo delle azioni è in un range abbastanza ristretto negli ultimi 12 mesi. Con un P/E ratio di 9,85 il titolo appare abbastanza a buon mercato. PPL ha un EBITDA di 7.25. Il rapporto EV/EBITDA indica che questa società è a buon mercato. Il suo margine di profitto è stato del 11,73% rispetto all'anno passato.

PPL Corporation ha un margine operativo del 24,28%. La società ha un utile netto di 1,63 miliardi dollari e un Ebitda di 4,66 miliardi dollari su un fatturato di 13,94 miliardi di dollari. Sia il fatturato sia gli utili sono cresciuti a due cifre nell'ultimo trimestre, dal 41,30% e del 34,90%. Il suo flusso di cassa operativo è di 3,04 miliardi dollari e il suo free cash flow è di 370.750.000 dollari. Il dividend yield finale è del 5,10%.






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lunedì 2 luglio 2012

Investire nel Petrolio: I fondamentali che il trader deve conoscere


One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +87.63%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +123.32
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +18.05%


Il petrolio greggio è uno dei prodotti più utilizzati e richiesti nel mondo di oggi quando si tratta di consumo di energia. E' storicamente noto, che la domanda di petrolio aumenta o diminuisce, in quanto c'è un'alta correlazione con l'attività economica mondiale, sopratutto nei tempi di crescita.

Esistono diversi tipi di petrolio, a seconda della fonte di estrazione, e possono essere differenziate sulla base dei gradi API (American Petroleum Institute gravity) e contenuti di zolfo. I parametri più popolari per il petrolio sono il West Texas Intermediate (WTI), prodotto negli Stati Uniti, e il Brent, prodotto nel Mare del Nord.

Prezzi del petrolio

I prezzi del petrolio sono precipitati quasi del 24% da marzo 2012 a 79 $ al barile. Questa caduta è stata innescata da un eccesso di offerta globale, che a sua volta è dovuta all'aumento non convenzionale della produzione americana di scisto e delle sabbie bituminose canadesi.

Domanda globale di petrolio

La domanda di petrolio è guidata dal suo prezzo, il prezzo e la disponibilità di sostituti, le condizioni climatiche, le normative statali e la crescita del prodotto interno lordo (PIL). Il più importante di questi fattori è la crescita del PIL, dal momento che ogni paese ha necessità di una certa unità economica, richiederà un certo apporto di energia, mentre ciascun paese utilizza diverse quantità di energia a seconda della propria produzione economica e della propria efficienza energetica.

Di seguito la richiesta di petrolio in America in prospettiva nei prossimi anni


Domanda di petrolio a livello globale nei prossimi quarti


La domanda di petrolio è più forte nei mercati emergenti e si prevede che superi quella dei paesi dell'OPEC a partire dal 2Q 2013. Questo aumento della domanda proveniente dai mercati emergenti è dovuto a causa della crescita del reddito pro capite degli stessi mercati e un maggior uso delle rimanenze del petrolio nel trasporto. Cina e India sono considerati tra i più forti contribuenti all'aumento della domanda di petrolio nel futuro.

Fattori che influenzano la domanda di petrolio nell'Industria Globale

Cina

In Cina, considerata la seconda più grande economia del mondo, è in atto, nel corso degli ultimi anni, una forte crescita del 9% circa, ed è uno dei principali consumatori di petrolio, con un consumo di 9,5 milioni di barili al giorno. Tuttavia, recentemente ci sono stati timori che l'economia possa avere un rallentamento nel breve termine, che avrebbe un impatto significativo sulla domanda di petrolio.

Stati Uniti

Ci sono timori che gli Stati Uniti possano mostrare un rallentamento dell'attività economica, da qui in avanti, a causa dei recenti dati economici. Gli Stati Uniti rappresentano circa il 22% del consumo globale e qualsiasi rallentamento della sua economia influenzerebbe negativamente i prezzi del petrolio.

Europa

L'Europa è stata al centro dell'attenzione con la sua crisi del debito, che ha immerso il continente in una recessione e ha anche minacciato l'esistenza dell'Unione europea. E' ampiamente facile prevedere che un eventuale sviluppo negativo sarebbe dannoso per l'economia dell'Unione europea e l'economia mondiale la quale interesserebbe negativamente i prezzi del petrolio. L'Europa conta per quasi il 17% della domanda globale.

Approvvigionamento globale

Un aumento dell'offerta di petrolio a breve termine è limitato dalla capacità in eccesso, e dal petrolio che viene immagazzinato nelle riserve, riserve strategiche aziendali.

L'approvvigionamento del petrolio ha visto un aumento dovuto al passaggio dal gas non convenzionale ai vari liquidi nella produzione di scisti bituminosi, che è stato a sua volta innescato da bassi prezzi del gas naturale prevalentemente negli Stati Uniti e dall'aumento dell'attività nelle sabbie bituminose canadesi.

Maggiori produttori di petrolio

I principali produttori di petrolio del mondo sono l'Arabia Saudita, Russia, Stati Uniti, Iraq, Iran, Kuwait, Venezuela, Canada, Messico e Regno Unito (Mare del Nord).

Fattori di approvvigionamento del petrolio nell'Industria Globale

Iran

Le sanzioni economiche imposte contro l'Iran a causa delle sue continue attività nucleari hanno diminuito l'uscita dal paese di petrolio il quale ha interrotto la fornitura. Dovrebbe rimanere basso nel prossimo futuro e dovrebbe scendere a 2,4 milioni di barili al giorno.

Iraq

La produzione di greggio dovrebbe essere tra i 3,4 milioni e i 3,6 milioni di barili al giorno entro la fine del 2012, suggerendo che all'inizio del 2013, la produzione farà un balzo a livelli mai registrati prima della prima guerra del Golfo che era di circa 3,5 milioni di barili al giorno.

Arabia Saudita

L'Arabia Saudita ha aumentato la sua produzione di petrolio a 10 milioni di barili al giorno per compensare la produzione ridotta da parte dell'Iran.

Stati Uniti

I recenti record di prezzi bassi del gas naturale negli Stati Uniti a causa dell'aumento dell'offerta di gas naturale non convenzionale hanno spostato la produzione verso il petrolio e gas liquidi negli Stati Uniti, che ha aumentato la disponibilità del petrolio stesso.

Canada

C'è stato un aumento della produzione del petrolio dalle sabbie bituminose canadesi.

Cina La Cina ha recentemente fatto una presentazione sulla sua potenziale produzione di gas scisto e di petrolio. Le riserve totali di scisto sono stimate a 36 miliardi di metri cubi, il che è molto più elevato rispetto ai 24,4 miliardi di metri cubi delle riserve detenute dagli Stati Uniti.

Scorte di petrolio

Le scorte di petrolio sono in aumento con gli inventari OCSE che raggiungono 2.643 milioni di barili nel mese di aprile, mentre i dati preliminari indicano un incremento di 20,1 milioni di barili per il mese di maggio. La Cina ha anche accumulato le sue scorte di petrolio, che fungono da sostegno alla domanda.

Domanda di Raffinazione

La domanda di raffinazione nel mondo dovrebbe salire di 2,8 milioni di barili tra aprile e agosto a causa delle svalutazioni dell'eolico. Le nuove e ritornate capacità in Europa e Asia daranno un contributo alla domanda di raffinazione.

Prospettive

Sulla base dei fattori di cui sopra, abbiamo assistito alla contrazione del prezzo del petrolio greggio del 24% nel 2° trimestre 2012. L'eccesso di offerta e il rallentamento della crescita del petrolio avrà un ruolo fondamentale nel dirigere i prezzi in futuro.

Le case automobilistiche e i consumatori hanno mostrato una risposta lenta verso le vetture con energia alternativa, e se qualche progresso è stato fatto su questo fronte, tale da indirizzare una parte significativa dei consumatori verso queste vetture, questo sarà dannoso per i prezzi del petrolio andando avanti.

I prezzi del gas naturale sono scesi ai minimi storici negli Stati Uniti a causa di un eccesso di offerta del gas naturale non convenzionale, che ha accresciuto il divario tra i prezzi del petrolio e del gas stesso. Se i consumatori andranno verso il combustibile più economico, questo interesserà la domanda di petrolio, che pregiudicherebbe il suo prezzo.

Previsioni del prezzo del pertolio

La previsione generale del mercato è che i prezzi del petrolio saliranno oltre i 100 dollari al barile. Questa ipotesi di inversione è molto forte, a condizione che la crisi del debito nell'Unione europea sia risolta, e che l'economia Statunitense e cinese comincino a mostrare segni di crescita.

Tuttavia i prezzi possono rimanere depressi a causa di una minor disponibilità del gas naturale negli Stati Uniti, dallo sviluppo cinese per quanto riguarda il gas scisto, il continuo rallentamento dell'economia negli Stati Uniti e in Cina e il perdurare della crisi del debito e della recessione nell'Unione europea.

Come investire nel petrolio

Investire in futures del petrolio è un processo difficile. Si consiglia agli investitori, che sono rialzisti sui prezzi del petrolio, di acquistare Exxon Mobil Corporation (XOM), ConocoPhillips (COP) e Chevron Corporation (CVX), in quanto queste azioni hanno una significativa esposizione di esplorazione e produzione nel settore del petrolio. Questi titoli offrono rendimenti da dividendi elevati. Gli investitori che sono ribassisti sul prezzo del petrolio possono vendere a breve l'ETF Oil, United States Oil Fund LP (USO).

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