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giovedì 16 marzo 2017

Gas Naturale, continua la salita malgrado i macro non buoni

Il gas naturale ha l’abitudine di ignorare i dati macro fondamentali anche quando si tratta di informazioni che potrebbero spingerlo verso il basso il suo prezzo. Nel 2016 il prezzo è sceso al livello più basso dal 1998, quando i futures del mese avevano raggiunto un minimo di 1,611 $ per MMBtu (milione di unità termiche britanniche).

Le materie prime tendono ad essere altamente volatili; infatti, il settore delle materie prime è spesso la asset class con la più alta variabilità di prezzo rispetto ad altri mercati tradizionali, come azioni, obbligazioni e valute. La propensione alla volatilità dei prezzi porta spesso il prezzo di una merce a salire ai massimi sfidando ogni spiegazione razionale e cadere ai minimi di gran lunga inferiori ai livelli che la teoria economica classica imporrebbe.

Uno dei motivi che cui le materie prime sono così volatili è che i trader dei mercati future possono controllare una posizione significativa long/short con un margine del 5-10% del valore contrattuale. Il flusso di capitali speculativi uniti alle condizioni geopolitiche e altri fattori globali, provoca una maggiore variazione dei prezzi delle materie prime. Pertanto, quando si parla del prezzo del gas naturale, è probabile che i minimi visti lo scorso anno alla fine della stagione invernale siano una sovra-estensione verso il basso.

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Il grafico qui sopra mostra il prezzo del gas naturale, come possiamo notare è diminuito di circa il 30% da fine dicembre a fine febbraio. L’open interest è aumentato proprio con la discesa del prezzo. Tuttavia, appena gli indicatori di momentum e la forza sono scesi in territorio oversold, il prezzo ha trovato un supporto a 2.7 molto interessante, da quel momento c’è stata la ripresa fino a 3 $ per MMBtu lo scorso Venerdì. Il rally è stato tecnico, i fondamentali continuano a puntare ad una condizione di eccesso di offerta.

Il dato che ha cambiato tutto, le riserve

Secondo quanto pubblicato, il dato sul cambiamento del numero di piedi cubi di gas naturale è stato negativo di 68 miliardi, mentre nella precedente rilevazione aveva segnato +7 miliardi. Gli analisti avevano previsto un calo di 61 miliardi. Le riserve di gas naturale sono scese più del previsto. Questo è stato un cambiamento significativo di 7 miliardi di piedi cubi.

Il prezzo del gas naturale è andato quindi in controtendenza al trend di riduzione delle materie prime e ha guadagnato terreno nonostante un forte calo di oltre il 5,0% del greggio . Il gas naturale è stato anche resiliente questa settimana a fronte di un dollaro forte.

Alte le scorte potrebbero fare pressione sul prezzo del gas naturale. Tuttavia, il freddo potrebbe guidare i prezzi nel breve termine. Ad Aprile infatti, i futures sull’ETF del GAS, United States Natural Gas (UNG), sono saliti dell’1,1% e sono stati scambiato a 3 $ per MMBtu.

I prezzi sono cresciuti molto durante il mese a causa del rapporto di inventario del gas naturale rialzista e delle previsioni di tempo freddo. Lo S&P500, il Dow Jones e il NASDAQ sono in prossimità di livello alti. Lo slancio rialzista nel mercato azionario degli Stati Uniti potrebbe sostenere la domanda di gas naturale e di prezzi del gas.

Come si muovono i grandi investitori

Il 10 marzo 2017, la CFTC (Stati Uniti Commodity Futures Trading Commission) pubblicherà il suo settimanale “Commitment of Traders”, rapporto per la settimana terminata il 7 marzo 2017.

Il 3 marzo 2017, la CFTC ha riferito che gli hedge fund hanno aumentato la loro posizione netta sul lungo in contratti future e opzioni di gas naturale degli Stati Uniti per 2.477 contratti a 78.292 dal 21-28 Febbraio, posizione long per il 2017. I contratti degli hedge fund sul gas naturale sono vicino al livello più basso del 2017, 75,815 contratti nella settimana terminata il 21 febbraio 2017. Questo suggerisce che i fondi speculativi sono meno rialzista sul gas naturale.

Gli hedge fund potrebbero aver ridotto le loro posizioni long a causa dei fondamentali del gas naturale. Alti inventari e il clima mite in questo periodo dell’anno stanno facendo pressione sui prezzi. I prezzi del gas naturale possono avere un impatto sui guadagni di alcuni produttori come Southwestern Energy (SWN).

mercoledì 21 dicembre 2016

Investire in materie prime: shale realmente in ripresa?

Lo shale oil è una particolare tipologia di petrolio derivante dai frammenti di rocce di scisto bituminoso presenti nel sottosuolo e prodotto mediante complessi processi chimici che convertono la materia organica all’interno della roccia in petrolio e gas sintetico. Esso viene poi usato come combustibile (principalmente come olio per riscaldamento e carburante marino) e in misura minore nella produzione di varie sostanze chimiche.

Gli Stati Uniti nell’ultimo decennio hanno puntato molto sullo shale oil (e in parallelo sullo shale gas) per raggiungere l’indipendenza energetica, tanto da investire 200 miliardi di dollari dal 2003 in poi in equipaggiamenti e macchinari di estrazione. Proprio nel momento più fiorente per questa moderna attività, però, si è verificata la ben nota crisi di sovrapproduzione petrolifera, con il crollo del suo prezzo sino ai minimi di 28,50$ al barile di inizio 2016 che ha portato alla bancarotta di un terzo degli operatori di questo nuovo settore, sin troppo esposti finanziariamente e incapaci dunque di adempiere alle loro obbligazioni a seguito delle gravi perdite di liquidità subite (non sostenute in alcun modo dalle varie linee di credito che hanno deciso di sospendere ogni forma di prestito).

Dopo più di un anno di tagli della produzione di shale oil, le aziende produttrici sembrerebbero finalmente essere in grado di invertire la tendenza: è stata infatti annunciata la produzione complessiva di 2,000 barili al giorno in più a partire dal Gennaio 2017, per un totale di 4542 milioni di barili quotidiani.

Shale gas America, fracking, estrazione petrolio

Il 30 Novembre 2016 è stata una data fondamentale in quanto si è raggiunto uno storico accordo tra i paesi membri dell’OPEC, i quali ridurranno la produzione di 1,2 milioni di barili al giorno. Inoltre gli stessi i paesi non-OPEC realizzeranno imponenti tagli alla produzione, guidati dall’importante collaborazione in tal senso garantita dai russi, così da esserci la possibilità concreta che il mercato del greggio giunga ad una condizione di deficit per la prima metà dell’anno nuovo.

Questa serie di spinte rialziste al prezzo del petrolio non può far altro che giovare agli interessi dei produttori di shale oil, i quali a loro volta nel frattempo hanno migliorato notevolmente le tecniche di estrazione, abbassandone i costi del 40% (in alcune aree anche più del 50%) tanto da ridurre il punto di pareggio tra costi e ricavi al punto tale che un prezzo di 50$ al barile è divenuto più che sufficiente per trarre profitto dall’attività (il chè era impensabile solo un anno fa).

Occorre precisare che nel mese di Dicembre si sono verificati nuovi cali della produzione in alcune aree estrattive, a testimonianza di una ripresa ancora incerta. Al contrario il giacimento del Permiano, collocato tra la parte occidentale del Texas e il New Mexico, continua a mostrare segnali più che positivi, quali l’aumento del numero di piattaforme attive e il conseguente miglioramento della produttività stimato in 27.000 barili al giorno in più rispetto a Novembre.

Il maggiore produttore di questo bacino, con il suo 13% rispetto al totale di petrolio estratto, è Occidental Petroleum (OXY).

OXY, Occidental petrolium, analisi tecnica medio periodo

Per il 2017, dunque, diventa interessante seguire le vicende legate alle grandi aziende produttrici di shale oil, considerando seriamente l’ipotesi di investire in esse, pur ricordando come sia necessario porre grande attenzione alle reali intenzioni dei paesi OPEC (non sempre quanto affermato è stato poi realizzato) e soprattutto come questa ripresa della produttività statunitense potrebbe bloccare l’attuale spinta rialzista al prezzo per il petrolio.

sabato 20 agosto 2016

Il petrolio rompe i 48 dollari ed entra nel periodo toro

Il Brent il 18 Agosto ha superato di nuovo i 50$ al barile nel pomeriggio portando di nuovo il greggio in territorio da mercato Toro. Le salite sono alimentate dalla speranza che l’incontro dell’OPEC a settembre possa portare qualcosa di buono per il greggio, anche se i gestori non sono molto convinti, inoltre sono usciti i dati dell’invetories americano al di sotto, di molto, dalle stime, questo ha aiutato la ripresa forzata dei prezzi e l’indebolimento del dollaro. Ricordiamo che neanche tre settimane fa il petrolio ha toccato i 40$ e sembrava potesse scendere ancora, una perdita stimata in un 20% dai quasi 55 dollari al barile precedenti.

Il Brent, punto di riferimento internazionale, e la sua controparte statunitense, West Texas Intermediate (WTI), hanno rispettivamente toccato i valori di 50,89 e 48,22 dollari al barile al barile.

E’ L’OPEC che fa da riferimento in questo caso. Infatti sia il Brent sia il WTI si sono mossi con forza dop il 15 Agosto, quando le indiscrezioni di un incontro tra i produttori ha preso corpo. Tuttavia, i gestori rimangono incerti e scettici, si parla di congelamento, calo della produzione ma in definitiva non ci sono ancora dati ufficiali a supporto di tali soluzioni. Una esclusione dell’Iran pare improbabile e una costruzione dell’asse Arabia-Russia sembra invece molto più concreto. Anche il minute meeting della Federal Reserve ha aiutato il recupero del greggio.

Dopo la riunione della Fed di luglio sono stati rilasciate le aspettative di un rialzo dei tassi di interesse nel mese di dicembre sono scese da un 54,8% a 45,8%. Questo ha significato un dollaro più debole, contribuendo ulteriormente al giro di boa dei prezzi del petrolio. Due ore dopo l’avvio degli scambi i prezzi del petrolio sono saliti grazie alla diffusione del report sulle scorte strategiche da parte del Dipartimento dell’energia.

I futures sul WTI sono in rialzo di circa l’11 per cento dall’inizio dell’anno, ma rimangono nettamente al di sotto dei livelli oltre i $100 prima dell’inizio del grande sell-off del prezzo del petrolio inaugurato a luglio 2014. I movimenti del prezzo del petrolio quest’anno sono stati alimentati dalla paura per l’eccesso di offerta, il rallentamento economico della Cina e il relativo impatto sulla domanda di petrolio. I membri dell’OPEC si incontreranno per una riunione informale (probabilmente insieme alla Russia) a settembre, mentre monta la speculazione per cui l’Arabia Saudita sia finalmente pronta ad accettare di porre un limite ai livelli di produzione per sostenere una ripresa del prezzo del petrolio.

Al momento però sono solo chiacchiere quelle con cui Russia e Arabia Saudita vorrebbero far credere di puntare a un congelamento della produzione, così da sostenere le quotazioni del greggio e riportarle sopra i 50 dollari.

Il greggio ha perso oltre il 20% dal recente picco di prezzo superiore ai 50 dollari per barile e si è riportato al di sotto dei 40 dollari per barile in un contesto complessivo che vedeva i gestori aumentare le short bets sul prodotto. Renaissance Capital, specializzata nei mercati emergenti, ritiene che il prezzo del petrolio a 50 dollari sua il prezzo ideale per le aziende energetiche russe; il ministro egiziano del Commercio e dell’Industria Tarek Kabil aveva dichiarato alla CNBC a giugno che $50-$ 55 al barile è il posto migliore per il prezzo del petrolio a vantaggio dell’Egitto.

Disclosure

Nel settore petrolifero stiamo per inserire due nuovi nel nostro portafoglio sulle materie prime, Domino Oil.

lunedì 2 marzo 2015

Il prezzo del gas naturale andrà alle stelle grazie all'inverno rigido

Il prezzo del gas naturale a febbraio si è chiuso a 2,902 dollari per MMBtu (milioni di unità termiche britanniche) , testando i massimi il 28 e il 29 gennaio. I giorni medi di crescita sono stati dello 0,30% in più rispetto ai giorni in in cui il prezzo è sceso nello stesso periodo. I futures del Gas naturale di marzo sono stati chiusi verso l'alto , con un volume totale di 79.603 contratti.



I volumi scambiati per il gas naturale sono aumentati di 14.615 contratti rispetto la sessione di negoziazione precedente. Il prezzo del gas naturale è diminuito di circa il 35% da metà novembre 2014, guidato da una domanda e offerta che si sono compesate. Tuttavia, l'estensione dell'inverno rigido nelle principali parti degli Stati Uniti ha portato ad un recente aumento del prezzo del gas.

Il 19 febbraio 2015, l'EIA (US Energy Information Administration) ha riportato il suo rapporto di stoccaggio di gas naturale. Il rapporto ha mostrato che lo stoccaggio di gas è diminuito a 111 miliardi di piedi cubi, più che le stime. Questi dati hanno aiutato l'aumento del prezzo del gas. Il prezzo poi è diminuito Lunedi 23 febbraio guidato dal sentiment di una grande visione di produzione. Martedì il gas ha ripreso il suo slancio guidato da una previsione che un'estensione del rigido inverno avrebbe aumentato la domanda nel breve termine. Il successivo rapporto uscito il 26 Febbraio ha mostrato ancora lo stoccaggio del gas che si è attestato a 219B di piedi cubi, decisamente alto.

L'aumento del prezzo del gas naturale influisce positivamente sui ritorni di ETF di gas naturale, come il United States Natural Gas Fund (UNG) e il VelocityShares 3X lungo Natural Gas ETN (Ugaz). Inoltre l'impatto dei margini dei produttori di gas naturali come Southwestern Energy Company (SWN), Chesapeake Energy (CHK) e Anadarko Petroleum (APC).

Il prezzo del gas naturale rompe il livello di resistenza chiave

I future sul gas naturale hanno continuato il recente rally il 24 febbraio dopo calo del 23 febbraio. Il rally del prezzo è stato trainata dal consenso che l'estremo freddo fornirà una domanda di gas naturale maggiore nel breve termine. Il rally del gas naturale è spaccato proprio il livello chiave di resistenza di 2,900 dollari per MMBtu (milione di unità termiche britanniche).



Il rigido inverno e un catalizzatore tecnico potrebbero spingere il prezzo del gas naturale fino al prossimo livello di resistenza di 3,000 dollari per MMBtu. D'altra parte, gli operatori ribassisti possono vedere il supporto per il gas naturale a 2,71 dollari MMBtu a causa delle preoccupazioni su un eccesso di offerta.



Sulla base del grafico precedente, notiamo che il prezzo del gas naturale è in un canale di trend rialzista, il che suggerisce che il prezzo potrebbe colpire livelli di target intorno ai 3,1 dollari per MMBtu. Tuttavia, l'indice di forza relativa (RSI) unito con la divergena del MACD stanno dando alcuni segnali di direzione contrastanti. I traders rialzisti dovrebbero ricordare che gli accumuli innescati da fattori stagionali, non sono a lungo termine. Gli orsi staranno scommettendo su un lungo termine al ribasso grazie ai fattori di eccesso di offerta.

Tori e orsi sul prezzo del petrolio greggio

La recente volatilità dei prezzi del petrolio greggio è guidata dalla lotta tra tori e orsi dall'inizio di febbraio 2015. I tori sostengono un aumento del prezzo del petrolio grazie alla situazione libica e al declino produttivo, una massiccia riduzione del numero di pozzi e tagli alla spesa di capitale sulle esplorazioni e produzione. D'altra parte, gli orsi vedono i prezzi verso il basso dato dal consenso di una massiccia fornitura, deboli prospettive di domanda ed un enorme accumulo di scorte.

La scorsa settimana, l'EIA (US Energy Information Administration) ha riferito che le scorte di petrolio greggio commerciali sono aumentate di 7,7 milioni di barili rispetto alla settimana precedente, più che le stime. Il rapporto dell'EIA successivo c'è stato il 25 febbraio con un aumento di circa 8 milioni di barili di scorte di petrolio greggio. Per chi fosse interessato ad un ETF che segue l'andamento del WTI c'è il United States Oil Fund (USO) e il PowerShares DB Oil Fund (DBO). L'andamento del petrolio influenza anche la redditività dei produttori di petrolio come la Exxon Mobil (XOM), Chesapeake Energy (CHK) e ConocoPhillips (COP)

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Il WTI continuerà la sua tendenza al ribasso ?

Il prossimo importante supporto orizzontale per il petrolio greggio è a 48 dollari al barile. I prezzi del greggio hanno colpito questo livello più volte da metà gennaio 2015. Tuttavia, gli operatori rialzisti possono aspettarsi una resistenza a 52 $ al barile, livelli stabiliti dai massimi del 5 febbraio.

Secondo il grafico mostrato qui sopra, gli indicatori tecnici come l'indice di forza relativa (RSI) o il MACD, suggeriscono un trend laterale. D'altra parte, il modello simmetrico potrebbe rompere se gli Stati Uniti aumenteranno le scorte di petrolio greggio a marzo, dove gli speculatori rialzisti possono aspettarsi possibili acquisti e chiusura delle posizioni corte, spingendo il prezzo del greggio verso l'alto.

venerdì 23 gennaio 2015

Cinque Small-Cap del petrolio con bassi livelli di debito

Un vecchio detto dice che il momento di comprare è quando c'è sangue nelle strade. C'è abbondanza di carneficina nei titoli di petrolio e di gas a bassa capitalizzazione a causa del prezzo del petrolio che è crollato da oltre 100 $ nel mese di luglio del 2014, a meno di 50 a gennaio di quest'anno. Molti titoli sono diminuiti dal 50% all'80% dai loro massimi di Luglio. Wall Street ha scaricato un sacco di titoli del settore petrolio a bassa capitalizzazione con debiti che non possono essere in grado di ripagare, se i prezzi del petrolio restano sotto il range di 75 $ per un periodo di tempo prolungato. Il mercato è giustamente preoccupato per potenziali aziende le quali potrebbero diventare candidate al fallimento, soprattutto se le condizioni dei mercati del petrolio non dovessero migliorare.

Molti team di gestione hanno deciso di seguire il modello impiegato da Brigham Exploration nel Bakken. Brigham ha forato con successo pozzi nel Bakken, in più nel Nord Dakota a Williams e McKenzie. Il piccolo operatore poi ha assunto grandi quantità di debito per acquisire più superficie nella zona e perforare il maggior numero di pozzi che poteva. Il piano era quello di costruire una base patrimoniale abbastanza grande diventare una grande società di petrolio e gas. Brigham è riuscita quando Statoil (STO) ha pagato 36 $ per azione in contanti per acquisire la società. Kodiak ha impiegato lo stesso modello con un sacco di debito ad alto prezzo ed è stata recentemente acquisita da Whiting Petroleum (WLL) nell'affare Whiting.

Quei giorni sono finiti, e i management che seguirono quel modello di business possono aver fatto un grosso errore. Non importa quanto bravo un operatore di una società sia se la maggior parte della superficie era molto redditizia quando il petrolio era oltre 100 $. Nella ricerca di questo articolo è stato incredibile quanto fosse facile trovare aziende petrolifere e gas a bassa capitalizzazione con elevati carichi di debito, e come relativamente fosse difficile trovare aziende simili con i carichi di debito relativamente bassi.

Tutti i confronti in questo articolo provengono da un analisi fatta sui bilanci dell'ultimo trimestre presentati alla SEC. Gli investitori devono tenere presente che tutte le aziende presentate potrebbero presentare una drastica riduzione dei ricavi trimestrali dal terzo trimestre. Quasi tutte queste aziende potrebbero anche finire col svalutarsi i prezzi del persistono su questi livelli.

Matador Resources (MTDR)
Matador Resources Company è una società energetica indipendente che acquisisce, esplora, sviluppa e produce petrolio e risorse di gas naturale negli Stati Uniti. Detiene principalmente interessi nello scisto nel Eagle Ford nel sud del Texas e la Wolfcamp e Bone Spring nel bacino Permiano nel sud-est del New Mexico e Texas occidentale. La società ha anche interessi scisto a Haynesville e Cotton Valley, nella Northwest Louisiana e Texas orientale; nella Meade Peak nel sud-ovest del Wyoming e le aree adiacenti di Utah e Idaho.

Matador Resources è un esempio di una società con un debito basso rispetto ai ricavi e patrimonio netto secondo il bilancio del terzo trimestre presentato alla SEC. Matador ha avuto una passività totale di 459 milioni dollari, ma l'azienda ha avuto un patrimonio netto di 818 milioni dollari. Aveva circa un rapporto di debito di 1 a 2 rispetto al patrimonio netto. Inoltre nel terzo trimestre i ricavi sono stati di 97 milioni dollari, che su base annua ammontano a 388 milioni dollari. Naturalmente, proprio come una società con elevati carichi di debito, le imprese con livelli di debito relativi inferiori stanno ora anche ricevendo molto meno a causa del costo delle materie prime. Matador ha qualche buona superficie nel Permiano e nell'Eagle Ford, ed è un operatore ben gestita. Sopra i 25$ il titolo diventa molto interessante.



Callon Petroleum (CPE)
Callon Petroleum Company è impegnata nell'acquisizione, esplorazione, sviluppo e produzione di proprietà di petrolio e gas nel Bacino Permiano nel West Texas. Al 31 dicembre 2013 le sue riserve certe ammontavano a 14,9 milioni di barile di petrolio equivalente, tra cui 11,9 milioni di barili di petrolio e 17,8 miliardi metri cubi di gas naturale. La società è stata fondata nel 1950 e ha sede a Natchez, Mississippi.

Callon Petroleum è un'altra società di petrolio e gas con un basso livello del debito analizzando i suoi dati finanziari del terzo trimestre. Callon ha 176 milioni dollari di totale passività rispetto ai 415 milioni dollari di patrimonio netto. Questo rappresenta un forte rapporto di 1 $ di debito per ogni tre dollari. La società ha ottenuto nel terzo trimestre ricavi per 40 milioni, che annualizzati sono di 160 milioni. Questo è quasi un rapporto di 1 a 1 di debito rispetto alle entrate. Il titolo diventa interessante se rompe i 6 dollari.



Contango (MCF)
Contango Oil & Gas è una società indipendente di gas naturale e petrolio che esplora, sviluppa, produce e acquista gas naturale e petrolio soprattutto in mare aperto nelle acque del Golfo del Messico poco profonde. La società è stata fondata nel 1986 ed ha sede a Houston, Texas.

Contango ha un forte bilancio con un livello di indebitamento relativamente bassi basato sul bilancio del terzo trimestre. Ha 277 milioni dollari in totale passività contro un patrimonio netto di 595 milioni dollari. Contango ha un rapporto di 1 a 2 di debito netto. La società aveva 67 milioni dollari di fatturato nel terzo trimestre, che su base annua sarebbe un totale 268 Milioni di dollari. Contango ha anche quasi un rapporto di 1 a 1 sul debito delle entrate. Questa società è una diversificata off-shore di gas naturale e una on-shore di petrolio con superficie in Woodbine, Eagle Ford e Buda. Tenere d'occhi se rompe i 32$.



US Energy Corp (USEG)
US Energy Corp. è una società energetica indipendente, si concentra sulla acquisizione e lo sviluppo di giacimenti di petrolio e di gas e altre proprietà minerali negli Stati Uniti continentali. Opera in due segmenti, petrolio e gas e manutenzione di proprietà minerali. L'azienda dispone di progetti oil & gas in Buda e Eagle Ford nel sud del Texas; Williston del Nord Dakota e Costa del Golfo degli Stati Uniti nel sud del Texas, così come in Louisiana.

US Energy ha un forte stato patrimoniale secondo i dati finanziari del terzo trimestre. La società aveva 16 milioni di dollari di passività rispetto a 110 milioni di patrimonio netto. Ciò rende il debito della società di equity ratio quasi di 1 a 7. Nel terzo trimestre, US Energy aveva 10 milioni di dollari di entrate. Su base annua la società ha ottenuto 40 milioni di dollari di entrate il che fornisce un rapporto tra debito e fatturato di circa 1 a 3.



Abraxas Petroleum (AXAS)
Abraxas Petroleum Corporation è una società di energia indipendente impegnata nell'acquisizione, valorizzazione, sviluppo e produzione di petrolio e gas negli Stati Uniti e in Canada. La società gestisce asset petroliferi nel Rocky Mountain, Permian Basin e onshore nelle regioni della costa del Golfo degli Stati Uniti, così come nella provincia di Alberta, Canada.

Abraxas ha un livello di indebitamento relativamente basso in base ai propri dati finanziari del terzo trimestre. La società ha totale delle passività di 141 milioni dollari e un patrimonio netto complessivo di 176 milioni dollari. Questo fornisce un ottimo rapporto tra indebitamento netto inferiore a 1 a 1. La società ha ottenuto nel terzo trimestre ricavi per un totale di 44 milioni dollari.

venerdì 7 marzo 2014

Previsioni per il petrolio e il gas nel 2014, società migliori e peggiori

Le aspettative di un miglioramento dell'economia e i dati macro rialzisti, hanno rafforzato i prezzi del petrolio portandolo a circa 100 dollari al barile. Recentemente la corsa del greggio è stata spinto dall'annuncio del tepering della Federal Reserve. La banca centrale - affermando che l'economia americana è abbastanza forte - ha dichiarato che ridurrà gli riacquisti di 10 miliardi, portando il suo stimolo monetario a zero entro la fine del 2014.

Ciò ha alimentato le speranze di un aumento della domanda di energia dal più grande consumatore di petrolio al mondo. Il momentum rialzista è stato spinto ulteriormente dalle revisioni positive del PIL del terzo trimestre e ha continuato col declino delle forniture statunitensi. Le prospettive sul breve per il petrolio rimangono positive. In particolare, mentre le economie occidentali presentano prospettive di crescita lenta, il consumo mondiale di petrolio si prevede ottenga una spinta sostenuta dalla Cina, Medio Oriente, Centro e Sud America che continuano a espandersi ad un buon ritmo.

Secondo l'Energy Information Administration (EIA), che fornisce statistiche ufficiali sull'energia del governo degli Stati Uniti, il consumo mondiale di greggio è cresciuto da circa 1,1 milioni di barili al giorno nel 2013 ad un livello record di 90,3 milioni di barili al giorno. L'agenzia, nel suo più recente outlook, ha detto che si aspetta che la crescita della domanda globale di petrolio sarà di altri 1,2 milioni di barili al giorno nel 2014. È importante sottolineare che l'ultimo rapporto di VIA presuppone che l'offerta mondiale è anche probabile che salire di 1,2 milioni di barili al giorno nel 2014.



Secondo le nostre analisi, i prezzi del greggio nella prima metà del 2014 saranno in un trend laterale ribassista, la negoziazione sarà tra 90 - 100 dollari al barile. Come fornitura il Nord America rimane forte e il primo accordo con l'Iran rende più facile per il paese vendere la merce.

Outlook gas naturale

Dopo aver postato un calo da record di circa 2,00$ in pochi giorni, il mercato del gas naturale si muove al rialzo guadagnando 25 punti, giacché i trader hanno acquistato il combustibile a prezzi vantaggiosi sperando in una nuova perturbazione prima dell’arrivo della primavera. Il trading del gas naturale è piuttosto interessante, infatti, l’inventario dei giorni scorsi, ha mostrato un calo delle scorte di circa 95 miliardi di piedi cubi contro i 104 miliardi precedentemente stimati mostrando come il prezzo abbia subito un calo maggiore rispetto a quello mostrato dalla domanda.

Negli ultimi anni, una rivoluzione silenziosa sta rimodellando il business dell'energia negli Stati Uniti. Il successo dello shale gas - gas naturale intrappolato all'interno di sedimentarie formazioni rocciose o formazioni argillose - ha trasformato l'approvvigionamento energetico nazionale, con un potenziale economico e un'abbondante nuova fonte di combustibile per il più grande consumatore di energia del mondo.

Con l'avvento della fratturazione idraulica (fracking) - un metodo utilizzato per estrarre gas naturale dalle formazioni rocciose sotterranee con una miscela di acqua, sabbia e sostanze chimiche - la produzione di gas di scisto è ora in forte espansione negli Stati Uniti. La nuova tecnologia è stato valutata come una svolta nelle forniture di energia negli Stati Uniti, giocando un ruolo chiave nel promuovere riserve di gas naturale sul mercato interno.

Detto questo, nei primi giorni di marzo una nuova tempesta invernale ha colpito il nord-est degli Stati Uniti e molte città sono state sommerse dalla neve. Le continue previsioni sul tempo freddo aumentano la domanda di gas naturale per il riscaldamento da parte dei consumatori residenziali e commerciali.

Quali sono le opportunità ?

Considerando le turbolenze del settore energetico, sosteniamo le strutture di business a basso rischio come le large-cap, con i loro bilanci sicuri, gli ampi flussi di cassa e crescita dei dividendi anche in un contesto di prezzi del petrolio basso. Il gruppo migliore rimane sicuramente Chevron Corp. (CVX). La sua attuale pipeline di progetti di sviluppo di petrolio e gas è tra le migliori nel settore, vanta grandi progetti pluriennali. Inoltre, Chevron possiede uno dei più sani bilanci, il che aiuta a sfruttare le opportunità di investimento, con la possibilità di effettuare acquisizioni strategiche.

Si può anche capitalizzare su questa opportunità con il settore relativo ai fornitori di servizi di impianti energetici come Seadrill (SDRL). Questa società di perforazioni vanta contratti di perforazione e attrezzature altamente ingegnerizzate per situazioni gravi come acque profonde e condizioni ambientali difficili.

Il gigante delle perforazione offshore Transocean Ltd. (RIG) fa parte dei nostri preferiti. Con la sua flotta tecnologicamente avanzata e versatile nel drillare offshore. Ha forte portafoglio ordini e una notevole potere sui prezzi, l'azienda offre un elevatissimo livello di guadagni e flussi di cassa. La recente approvazione del dividendo e l'insediamento di una serie di cause civili/penali connessi con l'incidente della Deepwater Horizon hanno anche facilitato l'abbassamento del prezzo del titolo.

Sostenuta dalle tendenze favorevoli nel settore della raffinazione, siamo più ottimisti sul settore di quanto lo fossimo qualche mese fa. Dopo aver attraversato un percorso accidentato per gran parte del 2013, il settore ha iniziato a trovare una via d'uscita dal tunnel negativo.

Su cosa siamo ribassisti

Siamo ribassista sulla compagnia petrolifera più grande d'Europa, la Royal Dutch Shell plc (RDS.A). La società è particolarmente suscettibile alla sua elevata esposizione al business downstream, in più ha spese in conto capitale molto alte.

Non siamo particolarmente contenti anche della società energetica italiana Eni SpA (E). Con una grande presenza in Libia ha visto la sua produzione totale fluttuare negli ultimi tempi, soprattutto a causa delle perturbazioni operative in diversi campi della nazione nordafricana. Inoltre, il portafoglio upstream di Eni comporta un maggiore rischio politico rispetto ai suoi coetanei, dal momento che ha la maggiore esposizione verso i paesi OPEC.

Nabors Industries Ltd. (NBR) è un'altra società che evitiamo, per il momento, soprattutto a causa delle turbolenze del mercato del pompaggio a pressione. La recente debolezza del onshore nel Nord America è stato un negativo. Rimaniamo preoccupati sui fondamenti deboli del gas naturale, che rischiano di limitare la capacità della società di generare utili positivi.

Infine evitiamo il fornitore di servizi di perforazione Rowan Aziende plc (RDC). La volatilità in un contesto macro con ostacoli operativi solleva preoccupazioni. Inoltre, la società si aspetta che le sue spese di perforazione aumentino dal 5% al 7% nel 2013. Rowan si aspetta anche che i costi operativi salgano dal 10% al 11% a partire dal 2014.