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martedì 1 agosto 2017

Materie prime, il ferro soffre dopo le notizie dalla Cina

Se pensiamo ai mercati in generale di questo periodo, non possiamo sottolineare i nuovi massimi dello S&P500, dovuti probabilmente grazie ad alcuni macro americani migliori delle attese e dai dati sulla crescita cinese. Non sarà così per molto comunque, sicuramente in Agosto avremo delle prese di posizione, su alcuni settori che hanno corso molto anche se la stagione degli utili tutto sommato sta andando bene.

I dati dell’inflazione statunitense sono ancora in calo, questo potrebbe indurre a pensare che la macchina economica americana vada a rilento e l’aumento dei tassi sia più lontano, in particolare le spese basate sul consumo personale sono molto prese in considerazione dalla FED – e se queste rimangono basse, pensiamo che il rischio globale rimanga medio/alto.

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Le previsioni per i prossimi mesi

Le previsioni del ferro secondo Morgan Stanley sono più basse delle precedenti per il resto dell’anno, a causa della crescita della produzione a basso costo e la probabilità che l’eccedenza mondiale aumenterà ogni anno fino al 2021. La materia prima sarà in media intorno ai 50 dollari nel terzo trimestre secondo un rapporto. La previsione del 2017 sono pari a 63 dollari, mentre gli outlook per il prossimo anno e 2019 sono rimasti invariati a 58 e 54 dollari a tonnellata.

Dopo il ritiro del secondo trimestre della merce, “tutti i segnali di mercato suggeriscono la stabilità commerciale a questo livello”, ha commentato l’analista Tom Price, nella nota ricevuta martedì. La banca, che ha elencato il minerale di ferro tra i metalli sui quali è neutrale, ha affermato che la creazione di una nuova miniera S11D di Vale SA in Brasile è dietro un surplus, limitando i prezzi spot, nonostante la domanda robusta o stabile.

I prezzi del ferro, che hanno raggiunto il picco di 95 dollari a metà febbraio, sono affondati a causa delle crescenti forniture da parte dei produttori, tra cui la brasiliana Vale (VALE), e i movimenti della Cina per bloccare la leva, hanno contribuito a sopprimere il trading speculativo. In settimana, BHP Billiton (BHP), la più grande società mineraria al mondo, ha anche sottolineato come ci saranno nuove forniture dal Brasile, prevedendo un calo della volatilità del mercato.

La domanda globale delle risorse e delle materie prime, in particolare per le materie prime in acciaio, dovrebbero rallentare nei prossimi due anni, calo sostenuto in gran parte da un rallentamento della spesa in infrastrutture e attività costruttive in Cina. La crescita della domanda dovrebbe diminuire nei minerali di ferro e i prezzi del carbone metallurgico. Prevediamo che i volumi di esportazione di gas naturale liquefatto (LNG) cresceranno per compensare i prezzi in calo delle altre materie prime.

Abbiamo previsto un surplus in espansione per il commercio marittimo, ma un prezzo piatto intorno ai 55-60 dollari, l’afflusso marittimo è previsto in crescita da 34 milioni di tonnellate quest’anno a 81 milioni nel 2018, raggiungendo 185 milioni entro il 2021. L’oro con il 62 per cento di contenuto consegnato a Qingdao è salito del 5,2 per cento a 59,70 dollari a tonnellate di sabbia, un declino trimestrale, secondo Metal Bulletin Ltd. L’aumento è stato preceduto da un aumento di futures, con il contratto SGX AsiaClear a Singapore che è salito del 6,4 per cento .

La visione di Morgan Stanley si confronta con la prospettiva di Citigroup Inc., che vede i prezzi a 51 dollari nel terzo trimestre e 48 dollari negli ultimi tre mesi dopo aver tagliato le sue previsioni all’inizio di questo mese. Citigroup stima un avanzo a 118 milioni di tonnellate nel 2017, passato da oltre 60 milioni di tonnellate dell’anno scorso. Il ferro sarà mediamente inferiore a 50 dollari per tonnellata l’anno prossimo e rimarrà sotto tale cifra fino al 2019, secondo le ultime previsioni del Dipartimento per l’industria, l’innovazione e la scienza.

Il dipartimento prevede che il prezzo del ferro in media sarà di 55 dollari a tonnellata nella seconda metà del 2017. La recente forza del settore siderurgico cinese dovrebbe fornire qualche supporto a breve termine, tuttavia, il prezzo del minerale è previsto per in ultima analisi in declino. Le scorte di ferro in Cina sono aumentate costantemente registrando livelli record, raggiungendo i 140 milioni di tonnellate a giugno 2017.

Probabilmente sarà necessario un periodo prolungato di prezzi bassi per spostare l’offerta aggiuntiva. Nel frattempo, gli utili per l’esportazione di risorse e energia in Australia nell’esercizio finanziario 2016-17 sono stati stimati intorno ai 205 miliardi di dollari. Si tratta di un aumento del 25% degli utili dell’esercizio precedente, secondo il dipartimento, determinato dagli aumenti di prezzo del del ferro e del carbone metallurgico. Tuttavia, i guadagni dovrebbero diminuire marginalmente nel 2017-18 a 202 miliardi di dollari e ulteriormente a 200 miliardi di dollari nel 2018-19, con i prezzi delle commodities in declino.

giovedì 16 marzo 2017

Gas Naturale, continua la salita malgrado i macro non buoni

Il gas naturale ha l’abitudine di ignorare i dati macro fondamentali anche quando si tratta di informazioni che potrebbero spingerlo verso il basso il suo prezzo. Nel 2016 il prezzo è sceso al livello più basso dal 1998, quando i futures del mese avevano raggiunto un minimo di 1,611 $ per MMBtu (milione di unità termiche britanniche).

Le materie prime tendono ad essere altamente volatili; infatti, il settore delle materie prime è spesso la asset class con la più alta variabilità di prezzo rispetto ad altri mercati tradizionali, come azioni, obbligazioni e valute. La propensione alla volatilità dei prezzi porta spesso il prezzo di una merce a salire ai massimi sfidando ogni spiegazione razionale e cadere ai minimi di gran lunga inferiori ai livelli che la teoria economica classica imporrebbe.

Uno dei motivi che cui le materie prime sono così volatili è che i trader dei mercati future possono controllare una posizione significativa long/short con un margine del 5-10% del valore contrattuale. Il flusso di capitali speculativi uniti alle condizioni geopolitiche e altri fattori globali, provoca una maggiore variazione dei prezzi delle materie prime. Pertanto, quando si parla del prezzo del gas naturale, è probabile che i minimi visti lo scorso anno alla fine della stagione invernale siano una sovra-estensione verso il basso.

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Il grafico qui sopra mostra il prezzo del gas naturale, come possiamo notare è diminuito di circa il 30% da fine dicembre a fine febbraio. L’open interest è aumentato proprio con la discesa del prezzo. Tuttavia, appena gli indicatori di momentum e la forza sono scesi in territorio oversold, il prezzo ha trovato un supporto a 2.7 molto interessante, da quel momento c’è stata la ripresa fino a 3 $ per MMBtu lo scorso Venerdì. Il rally è stato tecnico, i fondamentali continuano a puntare ad una condizione di eccesso di offerta.

Il dato che ha cambiato tutto, le riserve

Secondo quanto pubblicato, il dato sul cambiamento del numero di piedi cubi di gas naturale è stato negativo di 68 miliardi, mentre nella precedente rilevazione aveva segnato +7 miliardi. Gli analisti avevano previsto un calo di 61 miliardi. Le riserve di gas naturale sono scese più del previsto. Questo è stato un cambiamento significativo di 7 miliardi di piedi cubi.

Il prezzo del gas naturale è andato quindi in controtendenza al trend di riduzione delle materie prime e ha guadagnato terreno nonostante un forte calo di oltre il 5,0% del greggio . Il gas naturale è stato anche resiliente questa settimana a fronte di un dollaro forte.

Alte le scorte potrebbero fare pressione sul prezzo del gas naturale. Tuttavia, il freddo potrebbe guidare i prezzi nel breve termine. Ad Aprile infatti, i futures sull’ETF del GAS, United States Natural Gas (UNG), sono saliti dell’1,1% e sono stati scambiato a 3 $ per MMBtu.

I prezzi sono cresciuti molto durante il mese a causa del rapporto di inventario del gas naturale rialzista e delle previsioni di tempo freddo. Lo S&P500, il Dow Jones e il NASDAQ sono in prossimità di livello alti. Lo slancio rialzista nel mercato azionario degli Stati Uniti potrebbe sostenere la domanda di gas naturale e di prezzi del gas.

Come si muovono i grandi investitori

Il 10 marzo 2017, la CFTC (Stati Uniti Commodity Futures Trading Commission) pubblicherà il suo settimanale “Commitment of Traders”, rapporto per la settimana terminata il 7 marzo 2017.

Il 3 marzo 2017, la CFTC ha riferito che gli hedge fund hanno aumentato la loro posizione netta sul lungo in contratti future e opzioni di gas naturale degli Stati Uniti per 2.477 contratti a 78.292 dal 21-28 Febbraio, posizione long per il 2017. I contratti degli hedge fund sul gas naturale sono vicino al livello più basso del 2017, 75,815 contratti nella settimana terminata il 21 febbraio 2017. Questo suggerisce che i fondi speculativi sono meno rialzista sul gas naturale.

Gli hedge fund potrebbero aver ridotto le loro posizioni long a causa dei fondamentali del gas naturale. Alti inventari e il clima mite in questo periodo dell’anno stanno facendo pressione sui prezzi. I prezzi del gas naturale possono avere un impatto sui guadagni di alcuni produttori come Southwestern Energy (SWN).

venerdì 10 febbraio 2017

Uranio, cosa ha fatto scattare la scintilla della sua crescita da Novembre

Da Novembre l’ETF Global X Uranium (URA) (ETF che segue lo spot dell’Uranio) è salito di quasi il +60%, cerchiamo di capire quali siano stati i fattori scatenanti di questo rally e soprattutto se questo può continuare. Alla base della mia analisi ci sono alcuni punti chiave importanti, la riapertura imminente del reattore nucleare in Cina, un aumento di centrali nucleari in Cina e India, l’apertura di nuovi impianti negli Stati Uniti e un taglio della produzione in Russia. Questi i fattori principali, ma cerchiamo di analizzarli singolarmente.

Il Giappone riaprirà 8 siti nucleari entro il 2018

Il governo Giapponese si appresta ad aprire un impianto di trattamento di combustibile nucleare esausto in grado di produrre plutonio per fabbricare fino a mille bombe atomiche all’anno. Indipendentemente dall’economia, i fondamenti della dipendenza energetica del Giappone da combustibili importati, il riavvio dei reattori nucleari del Giappone è principalmente una politica guidata da un innalzamento del settore armi. Il Giappone ha 42 reattori nucleari. Solo 2 sono operativi, altri 2 sono stati riavviati e poi fermati da una ingiunzione del tribunale. L’istituto dell’energia del Giappone pensa che 7 reattori saranno avviati entro la fine di marzo 2017 e un ottavo entro il 19 per marzo 2018.

Il programma nucleare pacifico del Giappone – quello che ha prodotto la tragedia di Fukushima Daiichi si basava sul fatto che si procedesse al ritrattamento solo per soddisfare i bisogni di combustibile nucleare delle centrali nucleari del Paese, ma lungo questa strada il governo e la lobby nucleare giapponese hanno trovato diverse difficoltà. Inoltre, con il calo del costo dell’uranio sui mercati internazionali, il ri-processamento del plutonio è diventato troppo costoso.

Cameco (CCJ) proprio la settimana scorsa è entrata in una disputa contrattuale con TEPCO denunciando una violazione del loro contratto. Tra le tante persone e le questioni che ostacolano Cameco c’è il governatore di una prefettura locale che ospita alcuni dei reattori della TEPCO.

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Cina, India e Stati Uniti apriranno nuovi reattori nucleari

La Cina ha fatto sapere che entro il 2030 costruirà almeno trenta nuove centrali nucleari, lo ha riferito Sun Qin, presidente di China national nuclear corporation. Pechino sta stringendo importanti accordi bilaterali di cooperazione nucleare con molti paesi, tra cui, Egitto, Giordania, Argentina, Brasile, Francia e Regno Unito. Attualmente la Cina possiede trenta reattori nucleari con una capacità totale di ventotto milioni di gigawatt.

Quando era ancora in carica, l’ex presidente Usa Barack Obama e il primo ministro indiano Narendra Modi raggiunsero un accordo sull’avvio di lavori di costruzione di 6 reattori nucleari in India, un passo fondamentale per la chiusura del primo accordo sul nucleare civile USA-India firmato oltre un decennio fa e che la destra induista – ora al governo – aveva contestato insieme ai Partiti comunisti indiani perché violava la sovranità indiana.

Nella dichiarazione congiunta Usa-India si legge che India e US Export-Import Bank lavoreranno insieme per un pacchetto di finanziamenti competitivo per costruire i 6 reattori nucleari e che la progettazione del sito in India potrà iniziare nel 2017.

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Il Kazakistan taglia la produzione di Uranio

Il mercato dell’uranio è stato in declino per più di dieci anni, con il crollo dei prezzi dai massimi intorno ai 140 $ per libbra nel 2007 ai livelli più bassi nel 2016, al di sotto dei 20 $ per libbra. Il mercato ha preso un ulteriore colpo dopo che il Giappone ha chiuso i suoi reattori nucleari a seguito del disastro di Fukushima nel 2011, con i prezzi spot che hanno perso più della metà del loro valore.

L’uranio è salito negli ultimi mesi anche grazie al Kazakistan, che ha riferito di una produzione del 10 per cento quest’anno, dopo i prezzi crollati nel 2016

Il taglio del 10% è stato abbinato ad un aumento del 10% del prezzo che ha raggiunto i 24,25 per libbra subito dopo la notizia. In un’intervista a Radio Palisade, David Cates, presidente e CEO di Denison Mines Corp. (DNN), ha notato che la sua azienda ha visto un aumento di volumi e del prezzo delle azioni dopo l’annuncio. Cates vede i guadagni recenti come “sostenibili”, notando che crede che il mercato è stato ipervenduto ed era in totale apatia. La riduzione della produzione di Kazatomprom rappresenta un fattore importante.

Minatori come Denison (DNN) e Cameco Corp. (CCJ) sono in grado di beneficiare dei tagli. Esploratori e sviluppatori come NexGen Energy Ltd. (NXGEF), Fission Uranium Corp. (FCU) e UEX Corp. (UEX), con progetti in Athabasca in Canada, hanno visto un movimento verso l’alto dei prezzi dei loro titoli azionari a seguito del bando di Kazatomprom. Il titolo americano Energy Fuels Inc. (EFR) è aumentato del +35% dall’inizio del 2017.

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venerdì 11 novembre 2016

Palladio, domanda in crescita e inversione di tendenza

Il Palladio fa parte di quel gruppo di metalli, direttamente collegato al Platino, che in gran parte viene utilizzato nell’industria. Quindi è un buon indicatore del miglioramento/peggioramento della produzione, soprattutto nel settore delle automobili. Il calo della domanda di carbone da parte della Cina mette pressione sui prezzi delle materie prime a livello mondiale, gli occhi ora sono puntati berso il rame dopo che ha ottenuto il più grande raduno settimanale degli ultimi 35 anni. Gli altri metalli preziosi come il Platino è sceso del 2,8 per cento a 970,99 $ l’oncia, dopo aver toccato i 966 $, il più basso dal 28 ottobre. Il palladio, d’altra parte, è salito per la quinta sessione di fila, in crescita del 2 per cento a 691 $ dopo avere toccato il livello più alto dal 5 ottobre a 697,50 $.

Domanda di Palladio nel settore auto 2015

Secondo HSBC Securities, i fondamenti del palladio non sono così legati al platino come si crede. E’ molto influenzato dall’Oro, ma non dal palladio. Sempre secondo HSBC la domanda per il 2017 di metalli per l’industria è a favore del Palladio, anche se in termini di aumento del prezzo, il mercato potrebbe favore il Platino, in quanto il Platino storicamente un rapporto di prezzo di prezzo migliore.

Il Palladio è un metallo raro, di aspetto bianco-argenteo, del gruppo del platino a cui somiglia anche chimicamente: viene estratto principalmente da alcuni minerali di rame e nichel. I suoi usi più comuni sono nell’industria, come catalizzatore, e in gioielleria. Da qui il suo collegamento con l’Oro, infatti l’oro bianco è una lega d’oro e palladio, quest’ultimo è aggiunto per decolorare l’oro.

Dal terzo trimestre al quarto cos’è cambiato ? il platino è probabile che sia più forte a causa della stagione dei matrimoni indiani e l’acquisto di gioielli per Natale. Dal punto di vista degli investimenti, dobbiamo anche stare attenti a due altre questioni. In primo luogo, quando le aspettative sono di un piccolo aumento di prezzo nel palladio, il mercato speculatorio potrebbe anticipare una correzione per ottenere una migliore opportunità di entrata. In secondo luogo, il rapporto di dollari e il potenziale aumento dei tassi di interesse nel mese di dicembre (il fattore di Trump potrebbe essere un motivo emotivo e non fondamentale). In entrambi i casi gli scenari rialzista o ribassista sono meglio controllati dai grafici.

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Il grafico qui sopra mostra come il MACD si stia portando in posizione di acquisto e il prezzo del metallo abbia rotto le due medie mobili, sul breve a 50 e sul lungo a 200. Il potenziale supporto di acquisto è evidenziato è intorno i 650 $. E’ possibile che si formi un H&S con la spalla destra che scenda fino ai 660 $. L’area di maggiore interesse si trova a circa 700 $, che indicherebbe l’apertura di un canale in calo dai precedenti due massimi – agosto e fine di settembre.

In sintesi, il mercato dovrebbe trovare spazio per un ulteriore rally, ma dopo la prima correzione di un imminente situazione di “ipercomprato”. A seconda del risultato o la gravità della correzione di breve termine, il palladio potrebbe correggere in un modello “testa e spalle”, prima che la continuazione rialzista (con la possibilità di testare i minimi del 2016). Un anticipo di una simile situazione e la correzione avuta nel 2010, ma che potrebbe essere un ostacolo troppo lontano per novembre, dato il crescente potenziale dei tassi di interesse.

mercoledì 25 luglio 2012

Il Gas Naturale non ha ancora raggiunto il punto più basso


One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +92.52%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +125.04
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +18.17%


Il gas naturale ha fatto parlare di se parecchie volte quest'anno a causa della sua incredibile volatilità. All'inizio di quest'anno sono stati reimpostati tutti i minimi storici (al netto dell'inflazione), in quanto è sceso al di sotto del punto critico di 2,00/MMBtu. Subito dopo c'è stata una cavalcata superiore al 30% in un mese, facendola diventare una delle migliori performance nel settore delle materie prime nel mese di maggio.

Dal momento che il gas naturale ha raggiunto 2.00/MMBtu a metà aprile, è andato oltre il 50% dai suoi minimi. Questo violento recupero può portare molti a pensare che il fondo sia stato effettivamente raggiunto facendolo salire ai livelli precedenti che non si vedevano da diversi anni. Un parere perfettamente comprensibile, dato il recente movimento dei prezzi esaminato sui fondamentali, fa notare che il gas naturale potrebbe ancora sperimentare diversi anni di ribasso.

Il gas naturale è utilizzato in diversi settori e ha registrato un graduale aumento della domanda per diversi anni. I due fattori principali della domanda di consumo di gas naturale sono il settore industriale e il suo uso come combustibile per la produzione di energia. Il grafico seguente mostra il consumo di gas naturale negli ultimi 15 anni.



E' importante notare che la domanda di produzione di energia elettrica è stata in costante aumento, mentre il consumo industriale è diminuito. La ragione dell'aumento della domanda di produzione di energia è che il gas naturale è progressivamente diventato una fonte di combustibile più conveniente sulla base dei milioni di metri cubi (MMBtu).

Ciò ha portato al passaggio dal carbone al gas nelle centrali a carbone scoprendo così che è più conveniente, sempre su base MMBtu, utilizzare il gas naturale anzichè il carbone. Guardando al futuro, l'energia elettrica sarà molto probabilmente fonte principale della domanda di gas naturale e gli operatori di mercato cercando di capire l'equazione economica che bisognerebbere tenere per poter ottenere il meglio dalla valutazione del gas naturale.

Nei ultimi anni il mercato del gas naturale ha avuto un afflusso di fornitura senza precedenti. Questa fornitura è stata in gran parte dovuta al gas scisto. In questo articolo cercheremo di fornire una buona spiegazione di ciò che il gas scisto e perché è importante.
Il gas da argille termine nato come contrazione dell'espressione «gas [ottenuto] da argille», in inglese shale gas, è gas metano prodotto da giacimenti non convenzionali in argille parzialmente diagenizzate, derivate dalla decomposizione anaerobica di materia organica contenuta in argille. Il termine shale gas viene comunemente usato per indicare il particolare tipo di giacimento non convenzionale da cui viene prodotto questo gas. Nella microporosità della roccia è intrappolato il gas, l'argilla è scarsamente permeabile; per cui, questi giacimenti non possono essere messi in produzione spontanea, come avviene nei giacimenti convenzionali, ma necessitano di trattamenti per aumentarne artificialmente la permeabilità in prossimità dei pozzi di produzione.
Il gas da argille ha attirato molto interesse negli ultimi due decenni soprattutto negli Stati Uniti, in quanto si ritiene che questa risorsa possa soddisfare largamente il fabbisogno energetico mondiale nei prossimi decenni, rimpiazzando le riserve convenzionali di gas in via di esaurimento. Si stima che lo stato con la più grande riserva di shale gas sia la Cina. Negli Stati Uniti sono attive 1000 unità in grado di perforare fino a 10 mila pozzi all'anno. Nello stesso Paese la produzione di gas da scisti è passata, nel decennio 2000-2010 da 10 a 140 miliardi di metri cubi, soddisfacendo circa il 23% del fabbisogno di gas naturale annuale degli Stati Uniti.
Il grafico seguente mostra la quantità di gas naturale, tenuto in deposito negli Stati Uniti. Questi dati mostrano un periodo di cinque anni e ci forniscono un quadro di come lo stoccaggio si modifica stagionalmente. Lo stoccaggio di gas naturale è più alto nei mesi "di spalla", o nei mesi tra inverno ed estate, mentre è in genere più basso alla fine dell'inverno a causa della maggiore domanda di riscaldamento e della produzione di energia associata con il riscaldamento.



Quest'anno il valore più basso in giacenza alla fine dell'inverno non si avvicina nemmeno agli anni precedenti. C'è un forte surplus di gas naturale in magazzino e sta inoltre crescendo a causa del fatto che siamo appena entrati in un'altra stagione di immissione.

Con un tale travolgente cambiamento dal punto di vista dell'offerta, credo che il gas naturale sia pronto per un significativo e continuo ribasso.

domenica 22 gennaio 2012

Analisi tecnica della stagione del Rame con un ETF e un Titolo sotto i riflettori


One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +66.29%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +98.55%
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +10.57%


La storia dimostra che il rame sale tipicamente nei primi mesi dell'anno e gli acquirenti dovrebbero guardare ad un ETN (vedi nota *) del rame e titoli che si occupano del settore rame.

*Gli Exchange Traded Notes (ETN) sono strumenti finanziari emessi a fronte dell'investimento diretto dell'emittente nel sottostante (diverso dalle commodities) o in contratti derivati sul medesimo. Il prezzo degli ETN è, pertanto, legato direttamente o indirettamente all'andamento del sottostante. Similarmente agli ETF gli ETN:

1) Sono negoziati in Borsa come delle azioni
2) Replicano passivamente la performance del sottostante (tipicamente un indice) a cui fanno riferimento rientrando a pieno merito nella famiglia dei “cloni”


Il mercato del rame è guardato da vicino come un barometro della salute dell'economia. Il recente rapporto che la Cina ha con le importazioni di rame è a livelli record da dicembre catturando l'attenzione di molti analisti, anche se alcuni pensano che l'aumento sia da attribuirsi ad un arbitraggio nel mercato dei futures. Il recente declino nel tasso di inflazione in Cina è anche un segnale incoraggiante.

Sono rialziste anche le previsioni di Alcoa (AA) in attesa delle importazioni cinesi di rame in aumento, secondo le previsioni, del 12% nel 2012. John Person, un esperto delle materie prime è modelli stagionali, ha riferito che lo scorso mese stavamo entrando in un periodo tipicamente rialzista per i prezzi del rame.

La nostre analisi del trend stagionale per i future di rame suggerisce che ora è il momento di guardare i prezzi del rame ed ETN e titoli che si occupano della distribuzione e raccolta della materia prima.

Grafico Analisi : Il grafico settimanale del future del rame postato qui sopra mostra una tendenza rialzista dai minimi ottobre, linea b. Una chisura al di sopra di 3,655 dollari a libbra sarebbe un segno positivo.

- Vi è inoltre la resistenza a 3,770 dollari

- L'analisi dei trend stagionale, cha sale da circa 20 anni, rivela che i prezzi di solito salgono a fine dicembre o inizio gennaio.

- Il picco iniziale viene generalmente nel mese di aprile seguito da un altro picco secondario nel mese di luglio, che precede un declino per il resto dell'anno

- Vi è il supporto fondamentale dei futures a 3,210 - 3,230 dollari.



IPath DJ-UBS Total Return Copper Sub-Index ETN (JJC) è il più liquido dei prodotti negoziati in borsa che seguono i prezzi del rame. Ha un patrimonio di circa 123 milioni dollari e un expense/ratio del 0,75%.

- JJC ha colpito il puntò più alto lo scorso luglio 59,06 dollari ed ha trovato supporto a 39 dollari lo scorso ottobre.

- Questo mercoledì è stato appena al di sopra del trend al ribasso a breve termine, linea A, con ulteriore resistenza a 46,80 dollari.

- Il ritracciamento di Fibonacci 50% ha come livello di resistenza 50,40 dollari

- La formazione a bandiera (linee A e B) è più coerente con un modello di continuazione o l'interruzione del trend al ribasso

- Di conseguenza, prezzi più elevati devono essere confermati da un aumento di volume, come il on-balance volume (OBV) giornaliero mostra ancora al di sotto della resistenza da luglio scorso, la linea c.

- L'OBV è ben sopra i minimi formati nel mese di ottobre

- Vi è ora il supporto a 42,80 dollari, 43,40 dollari e il trend rialzista, la linea b



Southern Copper Corporation (SCCO) è un produttore di rame. SCCO produce rame, molibdeno, zinco e argento. Tutte le strutture di estrazione, fusione e raffinazione della società si trovano in Perù e in Messico, e conduce attività di esplorazione in quei paesi e nel Cile. Le sue operazioni nel rame peruviano coinvolge operazioni minerarie, di fresatura e la flottazione del minerale per la produzione di concentrati di rame e molibdeno; la fusione del rame si concentra per la produzione di rame anodo, e la raffinazione del rame anodo per la produzione di catodi di rame. Gestisce le miniere di Toquepala e Cuajone nelle montagne delle Ande a circa 860 chilometri a sudest della città di Lima, Perù. Opera anche come fonderia e raffineria ad ovest delle miniere di Toquepala e Cuajone nella città costiera di Ilo, Perù. La società opera in tre segmenti: Peruvian operations, Mexican open-pit operations e Mexican underground mining operations.

- Il grafico giornaliero mostra che SCCO ha completato un reverse testa e spalle, la chiusura al di sopra della neckline (linea d) la settimana scorsa.

- Il livello di breakout è stato testato prima dei prezzi elevati di questa settimana

- Sul grafico, ho identificato la spalla sinistra (LS), la testa e spalla destra (RS)

- La performance relativa, o analisi RS , non è riuscita a confermare il breakout, in quanto è ancora al di sotto della resistenza posta in linea

- L'OBV è ancora bloccato in un trading range, le linee F e G. Ha bisogno di rompere al rialzo per confermare l'azione di prezzo

- Vi è il supporto iniziale ora a 29,80 dollari, 30,20 dollari con il supporto chiave a 27,50 dollari



Cosa significa: Il mercato del rame è importante seguirlo fino al prossimo mese o giù di lì, e se può confermare un trend nuovo corrispondente al pregiudizio positivo di stagione, avrà implicazioni per molti mercati.

Come approfittarne: Per Southern Copper (SCCO) ci aspettiamo una crescita sul lungo termine almeno fino a quota 45 dollari, alcuni segnali negativi però dovrebbero avvertirci dei pericoli, un ritracciamento a 27.38 dollari è segnale che il titolo potrebbe rivolgerrsi verso il basso ma ttto questo sarebbe sempre da mettere in relazione con il prezzo del rame e con il JJC.

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

lunedì 7 febbraio 2011

La corsa del petrolio è finita ?


I prezzi del greggio hanno recuperato molto terreno perso durante la crisi finanziaria e la recessione globale, ma gli investitori possono sperare in ulteriori guadagni avanti ?

Il rimbalzo è stato certamente impressionante. Il petrolio - in particolare prendiamo come punto di riferimento il West Texas Intermediate - è salito del 160 % dal minimo toccato nel 2009  e recentemente ha colpito il suo più alto livello degli ultimi 2 anni e mezzo. Gli osservatori hanno iniziato a preoccuparsi per le conseguenze di alti costi energetici, compreso il potenziale aumento dell'inflazione e la conseguente riduzione della crescita.

Se questi timori sono stati sufficienti a fermare l'aumento del petrolio, allora questo sarebbe probabilmente un buon momento per pensare ad una uscita dalla commodity. Ma diciamocelo, non pare che il petrolio e altre materie prime diano segnali di pericolo o stiano toccando barriere psicologiche,  sembra invece più probabile un continuo viaggio verso l'alto con il petrolio che potrebbe avere ancora molta strada da percorrere.

Anche se il contesto economico rimane incerto e la Cina, che ha recentemente superato gli Stati Uniti come il più grande consumatore di energia del mondo, ha mostrato segni di rallentamento. A gennaio,  l'indice purchasing manager index, che riflette l'attività di produzione, è sceso più del previsto.

L'Europa resta turbata, in parte colpita dal deficit di massa che mettono in discussione la linfa di crescita economica. Gli Stati Uniti, pur mostrando segni di miglioramento, ha ancora quasi 13.9 milioni di persone in cerca di occupazione. E chi è in cerca di lavoro solitamente sta ben lontano dalle concessionarie.

Nonostante queste preoccupazioni economiche, la domanda di petrolio è  stata tuttavia in crescita. Quando il prezzo del petrolio ha colpito il suo record nel 2007, la domanda di petrolio era di 86,5 milioni di barili al giorno, secondo l'International Energy Agency. Dopo la caduta durante la recessione, la domanda di petrolio nel 2010 sfiorò tale importo, colpendo gli 87,7 milioni b / g. E le previsioni della IEA è che la domanda aumenterà ancora nel 2011, raggiungendo gli 89,1 milioni b / g.



In altre parole, il prezzo attuale del petrolio è del 38 % più basso rispetto al 2007 ma la domanda è molto più alta di quanto non lo fosse allora. Anche se il prezzo del petrolio nel 2007 è stato volatile, a causa del fervore speculativo, al momento l'aumento della domanda implica che il prezzo del petrolio potrebbe aumentare in modo sostanziale dal livello attuale in cui l'economia globale inizia a riprendersi lentamente.

Naturalmente ci sono molte altre considerazioni da fare, in particolare, il prezzo del petrolio può muoversi di molto dopo le dichiarazioni dell'Organization of Petroleum Exporting Countries (OPEC) e il ministro dell'energia dell'Arabia Saudita recentemente ha lasciato intendere che l'Opec potrebbe aprire i rubinetti se i prezzi del petrolio minacciassero la crescita economica.

Ma contro l'aumento della domanda globale di energia, il ruolo dell'OPEC nel determinare il prezzo del petrolio sembra piuttosto debole, almeno nel lungo periodo. Se il prezzo attuale del petrolio non ha colpito l'economia globale è una buona scommessa, dato che l'economia potrebbe assorbirne i prezzi sul lungo.