mercoledì 25 gennaio 2017

Biotech, ecco i motivi per scegliere questo settore

Dopo il crollo del 20% circa lo scorso anno, il settore biotech potrebbe dar vita ad un rally e permettere agli investitori di prendervi parte.

Nel 2016, il settore biotech è stato uno dei peggiori interpreti del mercato, ma ha accolto il nuovo anno con una ventata di freschezza. Nelle prime cinque sedute è salito del 5% e i sentiment sono molto positivi su questo settore. Dopo la brutta annata, le valutazioni dei colossi sono addirittura più basse del 2011 e ad un certo punto, il sentimento non può che andare verso l’alto. Gli investitori hanno visto accadere qualcosa di simile nel settore energetico dopo 18 mesi di “Purgatorio”. L’energia si è rivelato essere uno dei settori più produttivi del mercato nel 2016.

Il sorprendente risultato delle elezione in America ha fatto piazza pulita per i repubblicani. Questo ha sostanzialmente diminuito le possibilità di una legislazione negativa sull’industria nel 2017, anche se Trump in uno dei suoi innumerevoli Tweet ha ribadito che il settore dovrebbe comunque avere qualche regola, questo potrebbe portare ad avere qualche preoccupazione, ma il neo presidente ha indicato diversi candidati pro-mercato a capo delle principali agenzie sanitarie governative. Questo porterà un ambiente maggiormente favorevole per le fusioni quest’anno dopo che il Dipartimento del Tesoro ha di fatto annullato la mega-fusione tra Allergan (AGN) e Pfizer (PFE).

JP Morgan ospita ogni anno nel mese di gennaio una delle più grandi conferenze sanitarie dell’anno a San Francisco, frequentata da analisti e gestori di fondi. E’ dove le aziende espongono i loro farmaci in fase di sviluppo e come stanno andando.

Durante la conferenza aumentano gli interessi sulle piccole e medie capitalizzazioni. Takeda ha acquistato la mid-cap ARIAD Pharmaceuticals (ARIA) per oltre $5 miliardi, con un premio del 75%. Inoltre, sia Johnson and Johnson (JNJ) che Sanofi (SNY) sono ancora interessate ad acquisire Actelion, la più grande società biotech d’Europa.

I nomi da tenere d’occhio come possibili fusioni sono Aratana Therapeutics (PETX) e Acadia Pharmaceuticals (ACAD).

Aratana è uno degli ultimi piccoli giocatori rimasti in materia di salute animale, un settore che si sta rapidamente consolidando. La società ha una capitalizzazione di mercato di poco più di $ 300 milioni e ha ottenuto per i suoi primi tre farmaci l’approvazione della FDA nel 2016.

Acadia ha una capitalizzazione di mercato tra i $5 e i $15 miliardi. Il suo farmaco principale è Nuplazid, approvato per la psicosi trovata nel 40% dei pazienti col morbo di Parkinson. Alla fine, questo sarà un prodotto da $ 1 miliardo all’anno.

Il farmaco è in fase avanzata di sperimentazione per gli stessi sintomi che si trovano comunemente nelle popolazioni con Alzheimer e schizofrenia. Il 20% del flottante è di proprietà della Baker Bros. Si vocifera che tra gli interessati sia compresa anche Pfizer.

Di solito, all’uscita dalla conferenza della JP Morgan aumentano i commenti positivi degli analisti dando una spinta al settore. Celgene (CELG), dopo la sua presentazione di quest’anno, non ha fatto altro che salire. Nei risultati preliminare per l’intero esercizio 2016 i dati mostrano un aumento del 22% dei ricavi e un altro aumento di circa il 20% nel FY2017. La società ha anche ribadito le guidance per gli utili del 2020 a $ 13,00.