sabato 15 dicembre 2012

EURUSD a 1.31, quale sarà la prossima fermata ? 1.35 o 1.25 ?

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La coppia EUR/USD ha guadagnato in questi giorni 100 pips da 1.3065 raggiungendo quota 1.3175, livello che non si vedeva da Maggio 2012, di preciso il 4 Maggio, chiudendo poi la sessione settimanale tra 1.3155 e 1.3165. Con questa settimana positiva, l'EUR/USD ha concluso 4 delle ultime settimana in territorio positive con 4 candele verdi su 5.

La coppia è salita nel pomeriggio con la borsa americana che ha faticato parecchio dopo le uscite di bernanke che si vede preoccupato per l'andamento della risoluzione del Fiscal Cliff e dell'econmia in generale nel 2013. Rompendo i livelli di resistenza a toccato il picco di 1.3175, raggiungendo tale livello ben due volte.

Il dollaro rimane sotto pressione in quanto la FED ha introdotto nuove misure di allentamenti Mercoledì:
La Fed manterrà i tassi di interesse vicini allo zero fino a quando il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti non scenderà al di sotto del 6.5%. Inoltre, vista la fine della Operazione Twist, la Fed allarga gli acquisti del QE3, ma c’è anche un’altra questione, ha sottolineato il governatore Bernanke, che minaccia la ripresa economica degli Stati Uniti: è il fiscal cliff. Gli effetti del fiscal cliff sarebbero estremamente dannosi alla ripresa dell’economia americana e la Fed, ha proseguito Bernanke, non ha gli strumenti necessari per arginarne gli effetti - ad esclusione di un "piccolo" potenziamento della misura degli acquisti.
L'analista di FXstreet.com, Richard Lee ha riferito in una conferenza stampa:
In definitva l'impegno della FED manterrà a bada la pressione sul dollaro, a medio termine, con le pressioni inflazionistiche che rimarranno al di sotto dell'obiettivo seguito dalla banca centrale intorno al 2% per almeno i prossimmi due trimestri.
Tuttavia, nonostante l'ulteriore allentamento da parte della FED e di alcuni sviluppi positivi in Europa all'inizio di questa settimana, la coppia EURUSD ha lottato parecchio per raggiungere questo livello in quanto gli investitori rimangono sempre concentrati sui colloqui del bilancio americano seguendo i progressi fatti finora, seppur pochi.

Nick Bennenbroek, responsabile della strategia valutaria alla Wells Fargo Bank (WFC):
Mentre siamo riluttanti ad adottare una visione più forte, in particolare con le condizioni dei sottili scambi che si verificheranno verso fine anno, ci aspettiamo ancora che i colloquio del bilancio americano possa essere catalizzatore della forza o debolezza del dollaro verso l'Euro.
Ma allora la coppia EUR/USD da che parte andrà ?

Senza una chiara condizione del fiscal cliff negli Stati Uniti è difficile fare previsioni, detto questo però non sembrano esserci le condizioni per un rialzo elevato verso 1.40 sul breve termine, anzi si denota una certa debolezza. Indipendentemente dai guadagni recenti, l'Euro potrà al massimo raggiungere quota 1.35 prima di riprendere il ribasso verso 1.20. Questo è quanto sostiene Fxstreet.com.

Dello stesso avviso sono gli analisti valutari di Bank of Tokyo Mitsubishi UFJ i quali vedono la coppia in condizione stabile almeno fino alla fine dell'anno e non ritengono un rialzo al di sopra di 1.35 per la primavera.

L'snalista di City Index, Ashraf Laidi si aspetta l'EUR/USD a 1.32 seguito poi da 1.34 per la fine dell'anno e sempre secondo Laidi, per la fine del primo trimestre del 2013 la coppia sarà intorno 1.40.

D'altro avviso invece il Senior Analyst K. Kirkegaard di Danske Bank. Secondo Kirkegaard il fiscal cliff verrà risolto con un taglio alle spese di circa 1020 miliardi di dollari, ben al di sopra di quanto si possa sperare, questo darà grande forza al dollaro che prenderà pips contro AUD,RUB, NOK e EUR.

La prossima settimana

Con tutta la confusione intorno allo Yen della settimana scorsa, alla fine i giapponesi sono riusciti a raggiungere le elezioni della camera, quindi gli investitori devono prestare molta attenzione alle elezioni di Domenica e in particolare alla coppia USD/JPY.

Kathy Lien di BK sottolinea:
Considerando che la maggior parte degli investitori si aspettano una vittoria di shinzo Abe ci potrebbere essere un forte rischio di una inversione di tendenza. In paratico invece che un abbassamento del valore dello Yen di potrebbe essere un forte rally se dovisse vincere Abe.
Sempre rispetto alla coppia USD/JPY Richard Lee di FXstreet.com dice:
Se Noda venisse rieletto a capo del paese, significherebbe come al solito una calo per la coppia USD/JPY tornando ad un tasso di cambio di 80. Se invece venisse eletto Abe ci aspettiamo un rally a 85 con un ritracciamento 1 83 che diventerebbe il nuovo supporto per il cambio.
Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

venerdì 14 dicembre 2012

(Glossario) Cos'è una Poison Pill

Cos'è la poison pill 0 tecnicamente shareholder rights plan1 ? E' una di quelle manovre difensive che possono essere adottate dagli amministratori delle società negli Stati Uniti per fronteggiare le cosiddette scalate ostili.

La scalata diventa ostile, per l’appunto, quando il CDA della società bersaglio non vuole essere rilevato poiché il prezzo offerto per le azioni della propria società è inadeguato, ritenendo sia più profittevole per l’azionista tenersi le azioni anziché offrirle all’acquirente ostile. Le «pillole avvelenate», le cosiddette poison pills diventano popolari negli States durante il periodo di volatilità dei mercati azionari e d’intensificazione delle tecniche di scalate ostili. Quindi, le poison pills costituiscono una parte di un arsenale di manovre difensive, ad eventuali scalate ostili, a disposizione del consiglio d’amministrazione della società bersaglio. L’effetto della poison pill è quello di rendere la società target non attraente e più costosa da acquisire «smontando» l’interesse verso la società bersaglio da parte del potenziale acquirente.

La società bersaglio può arrivare a questo risultato in diversi modi. La via più comune è legata all’emissione di un certo quantitativo d’azioni aggiuntive della target così diventa più difficile per l’acquirente ostile venire in possesso della maggioranza delle azioni utili per spodestare il board.

Infatti, il CDA tramite sua delibera, senza il bisogno dell’approvazione degli azionisti ed in forza del potere affidatogli dall’atto costitutivo di emettere azioni, rilascia ai suoi azionisti un diritto (c.d. right) per ogni azione in circolazione della target.

Ogni diritto ha un prezzo d’esercizio che è stabilito dal CDA secondo dei criteri. Al verificarsi di un determinato evento, come ad esempio un acquisizione da parte di persona o società di una certa percentuale d’azioni della società bersaglio, questi rights iniziano a circolare separatamente dalle azioni avvalendosi di certificati (c.d. rights certificates) emessi da una banca (c.d. Rights Agent), la quale ha preso già accordi in merito con la società bersaglio in oggetto.

giovedì 13 dicembre 2012

6 Azioni che hanno escursioni dei dividendi in doppia cifra

One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +90.00%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +124.30
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +33%
ETF migliori dal 10 ottobre 2012 +9.84%
Gemme nascoste nel 2012 +324.85%
Visione del nostro portafoglio One Million Dollar + 90%
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Secondo BlackRock Asset Manager, la crescita dei dividendi è stata un fattore chiave di rendimento totale nel lungo periodo. Il gestore patrimoniale afferma anche che le azioni con dividendi in crescita, come scelte di investimento, sono più appropriate per i periodi di bassa o nulla crescita economica, dato che queste azioni tendono a sovraperformare la maggior parte delle altre attività durante questi momenti. Il contesto macROE (glossario)conomico attuale è caratterizzato da basse rese e bassa crescita economica dovuto a condizioni poco brillanti del mercato del lavoro, dalla debole spesa privata e commerciale e dall'austerità fiscale che sta soffocando la crescita.

Nel contesto attuale, sono particolarmente auspicabili azioni con dividendi che stanno aumentando le loro cedole grazie agli alti tassi di crescita. Mentre ci sono molti titoli con dividenti in crescita, solo alcuni hanno la capacità di mantenere o alzare i loro dividendi in doppia cifra. Ci concentriamo sui sei titoli con dividendi in crescita che di recente hanno aumentato le loro cedole trimestrali tra il 12% e il 25%, fornendo rendimenti più succulenti per gli investitori in un range tra il 2,1% e il 4,7%.

Neenah Paper Inc.
Neenah Paper Inc.(NP) è un fabbricante di prodotti di carta raffinati e tecnici. Paga un dividend yield del 2,1% con un payout ratio (glossario) del 26%. Il suo competitor P.H. Glatfelter Company (GLT) ha un rendimento del 2,1%, mentre i rivali KapStone Paper e Packaging Corporation (KS) non pagano dividendi regolari.

La crescita media dei dividendi di Neenah Paper è del 3,7% all'anno negli ultimi cinque anni, con aumenti realizzati prevalentemente nel 2011 e 2012. Nel mese di novembre l'azienda ha incrementato il suo dividendo trimestrale del 25%, da 0,12 dollari per azione a 0,15 dollari per azione. Nel corso degli ultimi cinque anni l'EPS della società è cresciuto ad un tasso medio annuo di circa il 7,0%.

E' prevista una accelerazione della crescita dell'EPS al 12,5% l'anno per i prossimi cinque anni. Neenah Paper, Inc. ha appena pubblicato i risultati finanziari che hanno battuto le aspettative degli analisti sui ricavi e l'EPS, siccome la società si concentra su prodotti con elevato valore di prestazioni, vede un aumento delle vendite e costi di ingresso inferiori raggiungendo così l'efficienza dei costi di produzione.

Il forward P/E (glossario) del titolo è il 10,2 rispetto alla media del settore del 11,8. AQR Capital Management Asness Cliff detiene una quota di minoranza nel titolo.

Settore Basic Materials
Capitalizzazione di mercato di 437.74 milioni di dollari.
Dividend yield al 2.10%
payout ratio (glossario) al 26.00%.
Beta 1.82.
Stima 2013 in crescita del +4.36%.




Orchids Paper Products Company
Orchids Paper Products Company (TIS) fabbrica prodotti in carta o tessuto quali asciugamani di carta, carta igienica e tovaglioli di carta. Il suo dividend yield è del 4,7% con un payout ratio (glossario) del 80%.

Il suo rivale Cascades Inc. (CADNF.PK) paga un dividend yield del 3,9%, mentre il produttore del marchio Kleenex, Kimberly-Clark Corporation (KMB) paga un dividend yield del 3,5%. Orchids Paper Products Company ha potenziato i suoi dividendi di 2,5 volte iniziando con il dividendo nel primo trimestre del 2011. L'anno scorso ha raddoppiato il suo dividendo trimestrale, quest'anno nel mese di novembre, lo ha incrementato di un altro 25%, da 0,20 dollari a 0,25 dollari per azione.

Nel corso degli ultimi cinque ann, l'EPS è cresciuto ad un tasso medio annuo del 48,4%. La crescita dell'utile per azione è previsto in aumento del 25% l'anno prossimo. Orchids Paper Products Company è stata recentemente inserita nella lista 2012 di Forbes delle "100 Best Small Companies in America", basato sulla forte crescita degli utili, la crescita delle vendite e della redditività del patrimonio netto negli ultimi dodici mesi e nell'arco di cinque anni, nonché dall'andamento del titolo rispetto al gruppo di riferimento di ciascuna società.

Il titolo vanta un ROE (glossario) del 13%. Il titolo ha un prezzo interessante con un P/E (glossario) di 13,2, rispetto alla media del settore del 18,6 e il rapporto medio quinquennale della società è di 16,6. Rentech Jim Simons è l'unico gestore di hedge fund affidabile che segnala una quota in questo titolo.

Settore Basic Materials
Capitalizzazione di mercato di 158.86 milioni di dollari.
Dividend yield al 4,7%
payout ratio (glossario) al 80.00%.
Beta 0.52.
Stima 2013 in crescita del +33.79%.




BankUnited Inc.
BankUnited Inc. (BKU) è una holding bancaria che gestisce un istituto indipendente di deposito e un'agenzia di assicurazione che vende prodotti e servizi di gestione patrimoniale e di pianificazione finanziaria.

Questa società di servizi finanziari con capitalizazione di 2 miliardi di dollari con sede in Florida paga un dividend yield del 3,6% con un payout ratio (glossario) del 45%. Le sue coetanee, Regions Financial Corp. (RF) e BB & T Corporation (BBT) pagano dividend yield dello 0,6% e 2,8% rispettivamente. Il dividendo di BankUnited, iniziato nel marzo 2011, è aumentato del 50% da 0,14 dollari per azione a 0,21 dollari per azione.

Dopo un aumento del dividendo del 21,4% lo scorso anno, la banca ha effettuato un ulteriore aumento del 23,5% a novembre. La crescita dell'utile per azione della banca dovrebbe raggiungere in media circa il 6,0% all'anno per i prossimi cinque anni. In assenza di debiti a lungo termine, questa banca vanta un ROE (glossario) del 10,8%. Il titolo è valutato con un forward P/E (glossario) del 13,9.

Wilbur Ross di Invesco Private Capital e Mark T. Gallogly sono entrambi grandi appassionati del titolo.

Settore Financial
Capitalizzazione di mercato di 2.18 miliardi di dollari.
Dividend yield al 3,6%
payout ratio (glossario) al 45.00%.
Beta NA.
Stima 2013 in calo del -12.54%.




Union Pacific Corporation
Union Pacific Corporation (UNP) è una azienda di servizi di trasporto ferroviario nel Nord America. Paga un dividend yield del 2,2% con un payout basso del 34%. I suoi rivali Canadian National Railway Company (CNI) e CSX Corp. (CSX) pagano dividendi dell'1,8% e 2,8%, rispettivamente.

Nel corso degli ultimi cinque anni i dividendi sono cresciuti del 27,3% su base annua. Il mese scorso ha aumentato il suo dividendo del 15%. Il suo EPS è cresciuto a un tasso del 16,2% annuo nel corso degli ultimi cinque anni. Per i prossimi cinque anni l'azienda ha previsto che il suo EPS crescerà ad un tasso medio di circa il 14% all'anno.

La società ha beneficiato di una ripresa della crescita economica e di un boom dell'estrazione per frantumazione di gas naturale e della produzione di petrolio. Gli elevati prezzi del petrolio aumentano l'attrattività del basso costo dei servizi ferroviari, il che probabilmente potrebbe essere un fattore positivo per il futuro appeal e crescita dell'azienda.

Warren Buffett, che con Berkshire Hathaway possiede Burlington Northern Santa Fe LLC, è molto rialzista sulle prospettive dell'industria ferroviaria. Union Pacific ha un ROE (glossario) del 20,3% e un P/E (glossario) del 13,5.

Il miliardario DE Shaw detiene quasi 262 milioni di dollari di questo titolo.

Settore Transportation
Capitalizzazione di mercato di 58.14 miliardi di dollari.
Dividend yield al 2,2%
payout ratio (glossario) al 34.00%.
Beta 1,15.
Stima 2013 in crescita del +14.97%.




Hormel Foods Corp. (HRL)
Hormel Foods Corp. (HRL) è un produttore di carni e prodotti alimentari. Questo aristocratic dividend paga una cedola del 2,2% e il suo payout ratio (glossario) è del 36%. I suoi concorrenti Hillshire Brands Company (HSH) e Tyson Foods (TSN) hanno un rendimento inferiore all'1,8% e 1,0%, rispettivamente.

Nel corso degli ultimi cinque anni l'EPS di Hormel Foods è cresciuto a un tasso del 11,4% annuo, mentre i suoi dividendi sono cresciuti di quasi il 15% annuo. Il mese scorso ha alzato il suo dividendo trimestrale del 13,3%, passando da 0,15 dollari per azione a 0,17 dollari per azione. La crescita dell'EPS dovrebbe raggiungere una media del 10,0% all'anno per il quinquennio successivo.

L'azienda ha appena raggiunto il suo obiettivo "Go for 2B entro il 2012" con la realizzazione di 2 miliardi di dollari di ricavi dei nuovi prodotti creati dal 2000 entro la fine dell'anno fiscale 2012. Hormel Foods è ricca di contanti e il suo debito a lungo termine è solo il 9% del capitale.

L'azione ha un rendimento del free cash flow (glossario) del 2,9% e un ROE (glossario) del 18,2%. Con un P/E (glossario) di 15,9, il titolo è più conveniente di Hillshire Brands Company, il cui P/E (glossario) è elevato a 19,1.

I gestori dei fondi Chuck Royce (Royce & Associates) e Asness Cliff sono possessori di questo titolo.

Settore Consumer/Non-Cyclical
Capitalizzazione di mercato di 8.17 miliardi di dollari.
Dividend yield al 2,2%
payout ratio (glossario) al 36,00%.
Beta 0,46.
Stima 2013 in crescita del +7.84%.




Waddell & Reed Financial Inc.
Waddell & Reed Financial Inc. (WDR) è un gestore patrimoniale con un dividend yield del 3,5% e un payout ratio (glossario) del 70%. I suoi competitors Eaton Vance Corp. (EV) e AllianceBernstein (DPS) hanno dividend yield del 2,5% e 8,0%, rispettivamente.

L'EPS della società è aumentato ad un tasso medio di circa il 30% all'anno negli ultimi cinque anni mentre i suoi dividendi sono aumentati ad un tasso di circa il 25% annuo nello stesso periodo. Nel mese di novembre ha incrementato il suo dividendo regolare del 12%, passando da 0,25 dollari per azione a 0,28 dollari per azione.

Gli analisti si aspettano che la crescita dell'EPS della società sarà in media un po' più bassa del 16% all'anno per i prossimi cinque anni. Ha un rendimento del free cash flow (glossario) del 3,5%, un ROE (glossario) del 33% e un P/E (glossario) di 13,5.

Gli investitori Ken Fisher e David Dreman sono appassionati di questo titolo.

Settore Financial
Capitalizzazione di mercato di 2,83 miliardi di dollari.
Dividend yield al 3,5%
payout ratio (glossario) al 70,00%.
Beta 1,77.
Stima 2013 in crescita del +11.55%.




Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

venerdì 7 dicembre 2012

Fiscal Cliff: tutto quello che bisogna sapere

One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +90.00%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +124.30
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +29.41%
ETF migliori dal 10 ottobre 2012 +8.90%
Gemme nascoste nel 2012 +237.32%
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In questi giorni è impossibile accendere il televisore, alzare il volume della radio o navigare in Internet senza sentire qualcosa riguardo il "Fiscal Cliff". Dopo tutto, se Capitol Hill non riuscirà a riconciliare le loro differenze entro il 1° gennaio, gli aumenti fiscali e i tagli potrebbero portare gli Stati Uniti in una recessione nel prossimo 2013.

Quindi non c'è dubbio che la scadenza imminente pesa sul mercato in questo momento e non aiuta il fatto che media come Fox News e CNBC stanno dedicando molto del loro tempo di trasmissione per dire a tutti di tenersi fuori dal mercato. Abbiamo buone ragioni per credere che la vendita è una delle peggiori cose che si possono fare in questo momento, così nel post di oggi abbiamo intenzione di farvi conoscere tutto quello che dovete sapere sul Fiscal Cliff in qualità di investitore.

Cosa succede se il Congresso non dovesse trovare un accordo ?

Se arriviamo al primo gennaio e il Congresso non ha trovato un accordo con la Casa Bianca, le tasse federali aumentereranno automaticamente di 500 miliardi dollari e 200 miliardi saranno i tagli della spesa federale. Gli economisti si aspettano che questo possa sottrarre circa un 4% alla crescita economica.

Quanto è probabile che si trovi un accordo ?

Considerando che c'è un offerta sul tavolo che predilige i tagli piuttosto che l'aumento delle tasse, il Congresso è probabilmente propenso a chiudere il discorso prima della scadenza. Più di otto americani su 10 sono sono d'accordo che sia estremamente importante per il Congresso e il Presidente raggiungere un accordo, non farlo sarebbe un serio impatto sull'opinione pubbliche di Washington. Inoltre, dubitiamo seriamente che il Congresso voglia lavorare durante le vacanze, quindi crediamo che un accordo sarà elaborato prima della vigilia di Natale.

Dovremmo prendere i profitti mentre i capital gain sono buoni ?

Secondo noi è contro producente chiudere il vostro intero portafoglio in questo momento. Il mercato azionario produce oggi più che le banche con l'indice S & P 500 che viaggia ad una media del 2,2%.

Se ti senti nervoso per il Fiscal Cliff, riteniamo che un buon modo per gestire la situazione è quello di tagliare i titoli che hanno performato molto. Siamo sempre contrari alle prese di profitto quando non ci sono segnali negativi, però, data la situazione è meglio concentrarsi sui titoli che sono ancora sottoperformati e usufruire di un pullback per comprare titoli interessanti a prezzi vantaggiosi.

Ci dobbiamo aspettare un aumento del capital gain sui dividendi l'anno prossimo?

Nella peggiore delle ipotesi, ci dobbiamo aspettare una tassa del 43,4% sui dividendi. Nel migliore dei casi, ci troveremmo di fronte a un tax rate del 23,8%. In questo momento, naturalmente, siamo ad un tasso d'imposta del 15% per i dividendi. Per chiarire, questo è ciò che è proposto a livello federale, le imposte statali ovviamente possono variare. La conseguenza di questi aumenti potrebbe portare ad un cambiamento di analisi su certi tipi di settori.

Un aumento delle tasse non è mai un buon segnale e ben accettato. L'unico suggerimento che possiamo darvi è di mantenere portafogli con capital gain differenti per equilibrare.

Abbiamo discusso capital gain di titoli americani posseduti da americani, per cittadini non americani verrà fatto il calcolo in base al paese di appartanenza e al broker.

Quando ci sarà la svolta del mercato azionario ?

E' vero che il consolidamento post-elettorale era inaspettato, perché un sacco di investitori puntavano sulla vittoria di Romney. Crediamo che siamo ancora in una fase di assestamento dalle elezioni presidenziali e con le preoccupazioni che circondano riguardo il Fiscal Cliff.

Ci aspettiamo che queste preoccupazioni si dissipino col tempo. L'ultima volta che abbiamo visto una grande prova di forza tra la Camera dei rappresentanti e il presidente Obama, la Casa Bianca ha vinto. Questa volta, il presidente Obama ha un più influenza politica a Washington, ma ha detto che vuole estendere i tagli fiscali di Bush al 98% della popolazione. E' previsto che i tagli alla spesa avranno un vantaggio sulla crescita del PIL, ma solo il tempo ci dirà di quanto.

Pensiamo che ci sarà una svolta nel breve periodo. Per coloro che sono preoccupati per la spesa pubblica, dobbiamo ricordare che il Congresso controlla quella parte del governo, e una Casa Repubblicana non mancherà di tenere la spesa puntata verso il basso. Sarà interessante vedere quali sono le priorità nazionali, ma crediamo che il Congresso si adopererà per mediare un accordo prima delle vacanze.

Per dubbi o richieste di informazioni visitate il nostro sito www.dominosolutions.it o scrivete a info@dominosolutions.it

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

mercoledì 5 dicembre 2012

La crisi Europea può facilmente divampare di nuovo ?

One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +90.00%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +124.30
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +29.41%
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Gemme nascoste nel 2012 +237.32%
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Nella periferia della zona euro, dopo diversi anni di eurocrisi, il debito/PIL è in continuo aumento e la stessa periferia è soggetta a diversi cicli viziosi da cui è difficile uscirne. La forzata austerità peggiora la crisi economica, aumenta la disoccupazione e i fallimenti, riducendo in tal modo la base imponibile e forzando maggiori tagli al bilancio.

Lo spettro di alti tassi di interesse, la crisi economica, le aliquote fiscali in aumento e l'incertezza sullo stato di salute delle banche e dei paesi che utilizzano l'Euro, porta ad uno sciopero degli investitori e alla fuga di capitali. Questa emigrazione peggiora ulteriormente le condizioni economiche, è un cane che si morde la coda.

Questa paralisi è più evidente in Grecia. Dopo diversi pacchetti di aiuti e tagli al debito, la situazione è solo peggiorata drammaticamente. La riduzione della retribuzione o la perdita di denaro di grandi dimensioni degli obbligazionisti greci hanno già avuto luogo, ma non hanno stabilizzato il rapporto debito/PIL, o portato ad un livello accettabile, per non parlare del fatto che non hanno condotto ad alcun punto di stabilità economica. L'economia greca è ormai al suo sesto anno di recessione e non crediamo possa finire per l'anno prossimo.

La maggior parte del debito greco è ora in mano "ufficiali", vale a dire, nelle mani degli Stati membri dell'UE, il FMI e la BCE. E' chiaro a tutti che essi dovranno anche mandar giù a forza i tagli, ma perchè questo abbia luogo, i politici devono rompere le promesse, la BCE deve infrangere la legge e l'FMI ha a che fare con qualcosa senza precedenti. Nulla di tutto questo è facile, per usare un eufemismo.

Recentemente c'è stato un nuovo accordo UE/FMI/BCE. Questo accordo si compone di una serie di elementi. Il direttore dell'FMI Christine Lagarde lo riassume:
Le iniziative comprendono il riacquisto del debito greco, il rimpatrio dei Securities Market Programme (SMP) utili alla Grecia, la riduzione dei tassi di interesse Loan Facility Greco (GLF), l'estensione significativa del GLF e la scadenza del patto di Stabilità finanziaria (EFSF).
Si suppone di portare il rapporto debito/PIL verso il 124% entro il 2020 e al di sotto del 110% entro il 2022, ma si dovrebbe tenere a mente che tutti questi obiettivi sono stati tentati anche in passato senza successo. Quindi in definitiva si tenterà di:
Tassi di interesse più bassi e scadenze estese
Fornire alla Grecia i profitti della BCE sui titoli greci
Prestito di 10 miliardi di euro alla Grecia, che permetterebbe un riacquisto del debito ad un massimo di circa 29 centesimi all'euro
In primo luogo, i tassi di interesse sono stati abbassati e la scadenza estesa su gran parte del debito greco. In molti paesi della zona euro del nord, questa è stato già un grosso passo e molto difficile, in quanto significa che i profitti promessi sui prestiti greci non si materializzeranno. In sostanza stiamo prestando denaro alla Grecia affinché possa mantenere l'aspetto attuale di paese che cerca di salvarsi nonostante le difficoltà, e questo non è una buona cosa.

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In secondo luogo, potrebbe benissimo essere che non ci saranno eventuali interventi della BCE sul debito greco. In terzo luogo, la Grecia sta per prendere in prestito altri 10 miliardi di euro che gli consentirebbero di eliminare una parte esigua del debito nominale attuale. E qui è l'ostacolo:
Il Fondo Monetario Internazionale non erogherà alla Grecia una eventuale tranche di salvataggio fino a quando il paese non effettuerà un ritorno volontario di acquisto del suo debito.
ha riferito un portavoce del FMI [Reuters]
Se l'FMI si ritira, la Finlandia e i Paesi Bassi faranno lo stesso. Questo renderebbe il mercato del debito greco piuttosto sottile, qualsiasi acquisto potrebbe aumentare sostanzialmente i prezzi riducendo i fondi.

Due terzi dei detentori del debito greco sono proprio le banche elleniche (22 miliardi di euro). Queste non hanno certo intenzione di vendere, perché così facendo aumenterebbero le perdite sul debito, nel qual caso diventererebbe irrisolvibile un salvataggio. In ogni caso, il debito è utilizzato come garanzia per ottenere finanziamenti dalla BCE, le banche ne hanno bisogno.

Rice, direttore delle relazioni esterne nel FMI ha riferito:
accogliamo con favore l'annuncio da parte delle autorità greche che hanno intenzione di avviare il processo di acquisto la prossima settimana e non vediamo l'ora che si arrivi all'attuazione.
La semplice verità è che, fintanto che l'economia della Grecia è moribonda e il debito/PIL si trova in una spirale fuori controllo, nessuno ha intenzione di investire in Grecia, si è generato un circolo vizioso, e la capacità della Grecia di ripagare il proprio debito si riduce di giorno in giorno.

L'unica vera alternativa è che la Grecia lasci l'euro, che avrebbe un effetto più devastante sul resto della zona euro (per non parlare della sua capacità di ripagare il suo debito), anche se in realtà potrebbe essere meglio per la Grecia stessa.

L'assunzione di grosse perdite sul debito greco sarebbe una sconfitta pesante per paesi come Germania, Austria, Finlandia, Paesi Bassi. Ma senza di essa potrebbe essere peggio. La strategia attuale è semplicemente criminale, mantenere la Grecia in coma economico solo per mantenere l'aspetto che continuerà a onorare le proprie obbligazioni.

Intanto l'economia europea continua a peggiorare a un ritmo allarmante. Abbiamo a lungo messo in guardia la Francia. Moody non solo ha tagliato il rating del debito francese, ha anche tagliato quella del MSE e l'ESFS (i fondi di soccorso europei). Ci sono piccole riforme politiche in Spagna, Irlanda, Portogallo, Italia e Grecia, ma quasi nessuna in Francia.

La BCE è riuscita a stabilizzare i rendimenti dei titoli italiani e spagnoli, ma questi sono molto più elevati che nel resto della zona euro, rendendo debiti e deficit di finanziamento molto costosi, mentre la perdurante fase di recessione divora gli sforzi di austerità.

Se i paesi del nord dovessero accettare perdite ripide sulle obbligazioni greche aumenterebbero le prospettive per la Grecia di migliorare effettivamente la propria situazione in modo considerevole. E' difficile immaginare che potrebbe effettivamente andare peggio, ma questo è quello che succederà se i paesi del Nord si rifiuteranno di giocare questa mano.

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