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mercoledì 10 settembre 2025

Nasdaq (NDAQ) sfrutta il momento incerto del mercato per crescere

Non è un nome che ha bisogno di grandi presentazioni: per molti è sinonimo di tecnologia e innovazione, ma per me è stato anche uno dei primi titoli che ho seguito seriamente quando ho iniziato a scrivere su questo blog, ormai sono 10 anni. 

Perché NDAQ mi convince? Semplice: un mix di crescita, dividendi solidi e la capacità di espandersi in aree strategiche come la lotta ai crimini finanziari. Il Nasdaq non è solo una piazza di scambio, ma un ecosistema fatto di tre anime: piattaforme di accesso al capitale, tecnologia finanziaria e servizi di mercato. Una struttura che lo rende molto più robusto di quanto si possa immaginare a prima vista.

Guardando i dati aggiornati, non posso che confermare la mia visione: per me il Nasdaq resta un titolo da comprare. Sì, le valutazioni sono tirate, ma credo ci sia ancora spazio per crescere. Il motivo è chiaro: in un mondo dove gli scambi aumentano, la volatilità torna protagonista e i dati finanziari diventano un bene sempre più prezioso, chi presidia questi mercati ha ancora tanto da guadagnare.

VIX, l'indice della paura.

Quello che mi affascina è la resilienza di questo settore. Ogni volta che si alzano i tassi, che esplode un conflitto o che i mercati si agitano per tariffe e dazi, le borse non si fermano: anzi, spesso prosperano.

La volatilità, tanto temuta dagli investitori, è benzina pura per chi gestisce piattaforme di scambio. E in questo scenario il Nasdaq brilla, non solo per la quantità di transazioni che attrae, ma anche per la sua crescente divisione dedicata ai dati e alle soluzioni tecnologiche.

Un dettaglio che mi ha colpito, ad esempio, è il piano di avviare il trading 24 ore su 24 entro il 2026: un passo che potrebbe cambiare le regole del gioco. A questo si aggiungono prodotti come Verafin, che continua a guadagnare clienti nel settore bancario, e l’arrivo costante di nuove società quotate che alimentano il motore della crescita. Tutti tasselli che rafforzano un modello basato non solo sulle commissioni di negoziazione, ma su ricavi ricorrenti, diversificati e sempre più legati all’innovazione.

E poi c’è l’intelligenza artificiale, un’altra leva che la società sta già integrando nei suoi prodotti. Non è difficile immaginare che questa tecnologia possa diventare un ulteriore vantaggio competitivo, migliorando efficienza, velocità e qualità dei servizi offerti.

Certo, non è tutto perfetto. I margini sono solidi ma inferiori a quelli di alcuni concorrenti come CME o ICE, e questo limita un po’ la mia valutazione nella categoria della redditività pura. Tuttavia, il Nasdaq ha dimostrato di saper migliorare i propri conti, ridurre l’indebitamento e ottenere un solido rating investment grade da Moody’s. Non è un dettaglio da poco: significa poter finanziare la crescita in modo più sicuro, attirando anche investitori prudenti.

Un altro punto che mi piace sottolineare è la politica dei dividendi. Non parliamo di rendimenti altissimi (circa l’1,2%), ma di una crescita costante e ben superiore alla media del settore: oltre il 15% annuo composto negli ultimi dieci anni. In poche parole, un dividendo che non solo c’è, ma che migliora di anno in anno, sostenuto da un flusso di cassa operativo sano.

La domanda, a questo punto, è inevitabile: il titolo è già salito tanto, conviene davvero comprare ancora?

Io credo di sì. Nonostante il prezzo attuale e le previsioni degli analisti, che a volte parlano addirittura di un potenziale ribasso, il quadro complessivo mi porta a confermare il mio giudizio rialzista. Per me il Nasdaq resta un titolo da tenere in portafoglio con convinzione, perché unisce resilienza, crescita e capacità di innovare in un settore che, alla fine, è il cuore stesso dei mercati globali.

In fondo, mi piace pensare che in questa partita il banco vince quasi sempre. E io preferisco stare dalla parte del banco.

martedì 9 settembre 2025

Bristol-Myers Squibb (BMY), il secondo trimestra segna un punto di svolta per l'azienda

Sono passati mesi da quando ho iniziato la copertura analitica su Bristol-Myers Squibb. Sto notando i progressi straordinari dell’azienda nel campo dell’oncologia, con “gioielli” come Opdivo Qvantig, Breyanzi e Opdualag. Eppure, con mia grande sorpresa, questi risultati continuano a passare quasi inosservati da Wall Street e dagli investitori retail.

Il mercato, infatti, sembra tenere il titolo incastrato in un canale laterale, oscillando tra 43,5 e 49,4 dollari, senza permettere né ai rialzisti né ai ribassisti di prendere il controllo.


Secondo me, questa pressione deriva da un clima di incertezza che va oltre i tentativi della Casa Bianca di ridurre i prezzi dei farmaci (argomento di cui parlano tutti, dai social come Facebook e X), e riguarda anche le continue ristrutturazioni interne di FDA e CDC. Personalmente, trovo deludente che cambiamenti così frequenti di personale possano minare la credibilità di due istituzioni che dovrebbero essere il punto fermo per l’intero settore sanitario.

Ma al di là del rumore mediatico, io credo che la domanda davvero centrale sia: il portafoglio di farmaci di Bristol-Myers Squibb continuerà a crescere nel breve termine?

 La mia risposta è sì.

Un esempio recente lo abbiamo avuto il 4 agosto 2025, quando l’FDA ha accettato la sBLA per estendere l’uso di Breyanzi al trattamento del linfoma marginale recidivante/refrattario. I dati dello studio TRANSCEND FL sono stati eccezionali: oltre il 62% dei pazienti ha raggiunto una risposta completa e la sopravvivenza a due anni supera il 90%, numeri migliori persino dei concorrenti Imbruvica e Brukinsa.

Dal punto di vista finanziario, il secondo trimestre 2025 ha visto ricavi per 12,27 miliardi di dollari, ben al di sopra delle attese, con una crescita del 9,6% sul trimestre precedente. Eppure il titolo resta sotto i 50 dollari: un paradosso, visto che la contrazione delle vendite di Revlimid e Sprycel è stata in gran parte compensata da nuovi driver come Camzyos, Yervoy e naturalmente Breyanzi.

Opdivo rimane il pilastro principale: le vendite hanno superato i 2,5 miliardi nel trimestre, in crescita a doppia cifra, e la nuova formulazione sottocutanea Qvantig, pensata proprio per contrastare la futura perdita di esclusività negli USA, ha già mostrato un’accelerazione impressionante.

Anche sul fronte cardiovascolare, Camzyos continua a stupirmi: le vendite sono raddoppiate in un anno, mentre Eliquis, nonostante la concorrenza, resta un blockbuster da 3,68 miliardi trimestrali.

Le marginalità stanno migliorando in maniera significativa, con un operating margin salito al 33,7% grazie anche a un piano di efficienza che sta iniziando a dare i suoi frutti. Sul debito, invece, resto un po’ critico: pur essendo sceso a 51 miliardi e mantenendo un rapporto debito/EBITDA sotto 3x, la velocità con cui si riduce non mi convince del tutto. Mi aspetto miglioramenti più tangibili tra il 2026 e il 2027.

Ovviamente non mancano i rischi: il calo continuo della domanda per Sprycel e Abraxane, e soprattutto la pressione politica di Trump sul taglio dei prezzi dei farmaci, che rimane una spina nel fianco per tutto il settore.

Detto ciò, nonostante la fase di accumulazione che il titolo sta vivendo negli ultimi mesi, io vedo una realtà diversa: dati clinici solidi, nuove approvazioni in arrivo, guidance 2025 rivista al rialzo e, soprattutto, una valutazione a forte sconto. Con un P/E non-GAAP di circa 7x, Bristol-Myers Squibb è oggi uno dei titoli più sottovalutati del settore.

Per questo motivo continuo a confermare la mia view: per me, su BMY è una società ottima per lungo periodo. 

venerdì 5 settembre 2025

NIO (NIO), un’opportunità che continua a brillare nonostante i dazi

Quando martedì NIO (NIO) ha pubblicato i suoi ultimi risultati trimestrali, la reazione del mercato è stata divisa: da un lato, l’utile per azione è stato migliore delle attese, dall’altro i ricavi non hanno centrato il consenso. Ma, personalmente, io non mi fermo a guardare il dato "secco" del fatturato. Quello che mi interessa davvero è il trend che l’azienda sta costruendo, e qui le sorprese positive non mancano.

NIO ha infatti messo a segno una crescita del fatturato del 9% anno su anno, e soprattutto ha continuato a migliorare il margine sui veicoli, arrivato al 10,3% nel secondo trimestre. Non è ancora ai livelli di Li Auto o XPeng, ma il progresso è evidente e dimostra che la società sta imparando a gestire i costi e ad aumentare la redditività.

Vedo un potenziale enorme nella capacità di NIO di ridurre gradualmente le perdite operative. Se l’azienda riuscirà in questa transizione, la sua valutazione attuale potrebbe rivelarsi davvero un affare.

Quello che più mi entusiasma è il ritmo con cui stanno crescendo le consegne. Nel secondo trimestre del 2025, NIO ha consegnato 72.056 veicoli elettrici, con un balzo del 25,6% rispetto all’anno scorso. E il dato di agosto è stato clamoroso: 31.305 veicoli consegnati in un solo mese, un record assoluto, +55% anno su anno.


Il protagonista indiscusso di questa accelerazione è Onvo, il marchio low-cost lanciato per conquistare i giovani acquirenti attenti al prezzo. Solo ad agosto, Onvo ha rappresentato il 53% delle consegne totali con oltre 16.000 unità vendute (+175% mese su mese!). A questo si aggiunge Firefly, il nuovo brand compatto ed economico pensato per la mobilità urbana, che in pochi mesi ha già trovato forte trazione.

Per me, questa è la dimostrazione che NIO ha centrato la strategia: andare a catturare quella fascia di mercato dove il prezzo conta, ma senza rinunciare alla qualità.

Qui viene la parte che, da investitore, trovo più stimolante: NIO oggi è valutata a un rapporto prezzo/ricavi inferiore a 1,0X. In altre parole, il mercato sta prezzando l’azienda come se fosse un player marginale, mentre i numeri delle consegne raccontano una storia molto diversa.

Se NIO riuscirà a mantenere questo slancio, io credo che il titolo possa tranquillamente tornare verso il suo multiplo storico di 1,3X P/S, che equivarrebbe a un valore equo di circa 9,4 dollari per azione. In un settore dove XPeng e Li Auto sono valutate su multipli superiori, NIO rimane di gran lunga la startup più conveniente.

Ovviamente non mi nascondo i lati deboli. NIO brucia ancora molto cassa, e le perdite operative restano il tallone d’Achille. Rispetto a Li Auto, che è già in utile operativo, NIO deve ancora fare tanta strada. Questo significa che il rischio di nuove emissioni azionarie e diluizione non può essere escluso.


Nonostante queste criticità, il quadro generale resta per me molto positivo. La crescita travolgente delle consegne, trainata da Onvo e Firefly, e le previsioni per il terzo trimestre (87.000-91.000 consegne, +47% anno su anno) sono la prova che NIO ha innescato un’accelerazione che potrebbe sorprendere ancora.

Certo, l’azienda dovrà ridurre le perdite e migliorare i margini, ma con una valutazione così bassa rispetto ai competitor, io vedo un profilo di rischio/rendimento sbilanciato al rialzo. Per questo continuo a considerare NIO un titolo estremamente interessante per chi guarda al lungo termine.

giovedì 4 settembre 2025

Salesforce (CRM) batte le stime degli analisti ma non basta, il titolo scende ma è una grande occasione

Sto tenendo d'occhio Salesforce (CRM), l'azienda di San Francisco specializzata in vendite e marketing. Negli ultimi tempi ha perso oltre il 30% del suo valore massimo e sta sottoperformando l'indice S&P 500, nonostante non abbia riportato dati finanziari negativi. Anzi, dopo la pubblicazione dei risultati del terzo trimestre 2026 ieri sera, il titolo è sceso ancora, e io mi sono messo a riflettere sul perché.

I numeri che ho analizzato mi sembrano piuttosto solidi. I ricavi totali sono cresciuti del 10%, superando le aspettative, e ho visto una crescita impressionante del 120% nel fatturato del segmento Data Cloud + AI ARR. Anche l'utile per azione ha battuto le stime. Hanno persino alzato le previsioni di fatturato e di crescita del flusso di cassa per l'intero anno fiscale 2026. L'unica nota stonata, e forse il motivo del calo, è una previsione leggermente ridotta del margine operativo GAAP, anche se il margine non-GAAP è stato alzato.

Credo che il mercato stia faticando ad accettare il rallentamento della crescita delle vendite di Salesforce. Ma, a mio parere, questo non deve scoraggiare, perché l'azienda ha ancora un enorme potenziale. Grazie al suo posizionamento nel software B2B e nell'AI, a una redditività in miglioramento, a un programma di riacquisto di azioni e a una valutazione che ritengo equa, sono convinto che Salesforce genererà ottimi rendimenti nei prossimi anni.

Salesforce è un'azienda gigantesca, con un valore di oltre 250 miliardi di dollari, e non può sfuggire alla legge dei grandi numeri. Man mano che un'azienda matura e i suoi servizi diventano ampiamente adottati, è naturale che il tasso di crescita rallenti. Il grafico dei ricavi lo dimostra chiaramente: la crescita è diminuita negli ultimi trimestri. Tuttavia, ho notato che il 10% di crescita di quest'ultimo trimestre ha interrotto questo trend negativo, e credo che una crescita a una cifra medio-alta sia assolutamente sostenibile per il futuro.

Ora l'attenzione è sulla redditività

Con il rallentamento della crescita dei ricavi, Salesforce si sta focalizzando sulla crescita dell'utile per azione (EPS) e del flusso di cassa libero (FCF). I margini operativi sono destinati ad aumentare, e l'azienda sta mettendo in atto un forte programma di riacquisto di azioni. Solo nell'ultimo trimestre hanno riacquistato 2,6 miliardi di dollari di azioni. Hanno anche aumentato il programma di riacquisto totale a 50 miliardi di dollari, il che mi dà fiducia e penso che offrirà un buon supporto al prezzo delle azioni.

In più, la valutazione attuale del titolo mi sembra molto favorevole. Il rapporto prezzo/flusso di cassa (P/FCF) è a 19,7, il valore più basso dal 2009. Se considero la crescita prevista del 12,5% dell'FCF, questo mi sembra un valore fin troppo basso. Anche rispetto ai concorrenti nel settore del software B2B, il rapporto EV/EBITDA di Salesforce è nella parte bassa della fascia, il che suggerisce che il titolo potrebbe essere sottovalutato.

I miei rischi e conclusioni

Ovviamente, non è un investimento privo di rischi. Un rallentamento dell'economia, la disoccupazione, o anche un'adozione dell'AI che porti a un minor numero di posti di lavoro, potrebbero influenzare negativamente il modello di business di Salesforce, che si basa sulla fatturazione per postazione.

In conclusione, sono fiducioso. La crescita costante dei ricavi, l'espansione dei margini e i riacquisti di azioni mi fanno pensare che, anche se non sarà più l'azienda dalla crescita esplosiva, Salesforce è un solido investimento a lungo termine.





mercoledì 3 settembre 2025

Marvell Technology (MRVL), il calo eccessivo diventa una grande opportunità

Sono sempre stato affascinato dalle aziende di semiconduttori, quelle che stanno guidando la rivoluzione dell'intelligenza artificiale. Marvell Technology (MRVL) è una di queste, specializzata nella creazione di prodotti per i data center. Ultimamente, però, ho notato che molti investitori sono in allarme, e credo di capire il perché.

Solo pochi giorni fa, MRVL ha pubblicato i risultati del secondo trimestre fiscale 2026. Nonostante i numeri storici siano stati interessanti, il mercato ha reagito in modo molto negativo alle previsioni per il trimestre successivo, facendo crollare il prezzo delle azioni di oltre il 20%. Vedendo il titolo scendere così tanto, mi sono chiesto se fosse un'occasione o un segnale di pericolo.



Dopo aver analizzato la situazione, sono giunto a una conclusione forte e chiara: per me, Marvell Technology è un acquisto sicuro. La sua posizione di mercato è solida, si sta concentrando sul segmento cruciale dei data center e, nonostante il recente calo, la sua valutazione mi sembra molto conveniente.

Perché sono ottimista su Marvell Technology

1. Il focus sui data center è la mossa giusta. Nel secondo trimestre del 2026, i ricavi di Marvell Technology hanno superato i 2 miliardi di dollari, trainati principalmente dal segmento dei data center, che da solo rappresenta il 74% del fatturato. Ho visto che il management sta raddoppiando la sua scommessa su questo settore, disinvestendo anche dal segmento automotive per concentrarsi completamente sull'IA e sui data center. Questa strategia, secondo me, è vincente.

Tuttavia, so che molti si preoccupano delle previsioni per il prossimo trimestre, che indicano una crescita "solo" del 36% su base annua. Capisco il timore, ma credo che si debba guardare oltre il breve periodo.

2. Sta conquistando un mercato in forte crescita. Marvell Technology non si sta limitando a cavalcare l'onda del mercato dei data center, ma sta anche aumentando la sua quota al suo interno. Il management stima che il mercato totale indirizzabile (TAM) per i data center crescerà dai 33 miliardi di dollari del 2024 fino a 94 miliardi di dollari entro il 2028. E Marvell prevede di aumentare la sua quota da un 13% a un 20%, il che si tradurrebbe in un fatturato di oltre 18 miliardi di dollari solo da questo segmento nei prossimi anni. L'IA sta rivoluzionando ogni settore, e Marvell è al centro di questa trasformazione.

3. La valutazione è allettante. Nonostante i suoi punti di forza, il crollo del prezzo ha reso la valutazione di MRVL molto interessante. L'azienda viene scambiata a circa 22,5 volte gli utili prospettici, un multiplo che mi sembra molto modesto per un'azienda con una tale posizione e prospettive di crescita. È vero che non si può paragonare a giganti come NVIDIA, ma il divario di valutazione è, a mio avviso, troppo ampio.


Nonostante il rischio di volatilità a breve termine, sono convinto che il potenziale di rialzo a lungo termine sia enorme. Ecco perché non ho esitato: ho appena acquistato la mia prima quota di MRVL.

Tesla (TSLA), il robotaxi non basta e non funziona

Quando guardo a Tesla, mi sembra che il suo valore sia alimentato più da promesse dirompenti che dai suoi veri fondamentali. Al centro di tutto c'è la visione dei robotaxi, il sogno di una flotta di auto autonome che generano profitti enormi. Per anni, Elon Musk ha sostenuto che questa realtà fosse imminente, e gli investitori hanno dato retta a questa narrazione, gonfiando il valore del titolo. Purtroppo, ora vedo che questa tesi sta iniziando a mostrare delle crepe significative.

Il segnale più forte di questo scricchiolio è la recente chiusura del progetto Dojo. Fino a poco tempo fa, Musk lo presentava come l'ingrediente segreto per l'autonomia completa. Senza Dojo, Tesla deve ora affidarsi a infrastrutture di terze parti come quelle di Nvidia e AMD, perdendo quel vantaggio competitivo che aveva promesso. Musk cerca di sminuire la cosa, ma per me è chiaro che la principale storia di crescita di Tesla è in pericolo. Senza i robotaxi, l'azienda mi appare semplicemente come una casa automobilistica con una gamma di modelli datata, margini in calo e una concorrenza sempre più agguerrita.



Quando confronto il sistema FSD (Full Self-Driving) di Tesla con quello di Waymo, mi rendo conto di quanto Tesla sia rimasta indietro. Waymo, sostenuta da Alphabet, gestisce già servizi di robotaxi completamente senza conducente in diverse città, muovendosi in ambienti urbani complessi con una sicurezza notevolmente superiore. Il sistema FSD di Tesla, invece, mi sembra ancora un prodotto beta che richiede la costante attenzione del guidatore, e le sue "robotaxi" necessitano ancora di un essere umano a tempo pieno a bordo.

Inoltre, la decisione di Tesla di affidarsi esclusivamente a un sistema basato sulla visione mi sembra problematica. Sebbene l'idea di replicare l'occhio e il cervello umano sia affascinante, nella pratica si sta dimostrando inaffidabile. Continuano a emergere video e report di malfunzionamenti, con auto che non riconoscono pedoni o si comportano in modo imprevedibile.

Un altro aspetto che mi preoccupa è la credibilità di Musk. Le sue previsioni sui robotaxi si sono costantemente rivelate errate per quasi un decennio. Questa mancanza di precisione erode la fiducia sia dei clienti che delle autorità regolatorie, che stanno già esaminando attentamente la sicurezza del sistema FSD.

Infine, la valutazione di Tesla. Con una capitalizzazione di 1,1 trilioni di dollari, il suo valore mi sembra del tutto insostenibile se non si tiene conto dei robotaxi. L'azienda viene trattata come un gigante del software in ipercrescita, non come una casa automobilistica con costi elevati e una concorrenza che si fa sempre più forte. Marchi come BYD, Volkswagen e le americane Ford e General Motors stanno rapidamente recuperando il divario nel mercato dei veicoli elettrici.

In conclusione, la mia opinione è che la storia di crescita di Tesla, basata sui robotaxi, sia un castello di carte. Senza questa promessa, Tesla è semplicemente un produttore di veicoli elettrici in un settore sempre più competitivo.

lunedì 25 agosto 2025

ASML è sempre leader nel mondo, fornisce picconi a chi cerca l'oro dei semiconduttori

Nelle ultime settimane, ho assistito a una crescita impressionante del titolo di ASML Holding NV, che ha registrato un aumento del 31% da inizio anno. La maggior parte del mercato si aspetta un'altra trimestrale eccezionale il 27 agosto, e probabilmente ha ragione. Personalmente, mi aspetto un superamento delle previsioni di circa il 10%. Tuttavia, c'è un aspetto cruciale che in pochi sembrano considerare: quando un titolo cresce in modo così vertiginoso prima dei risultati e tutti si aspettano il "botto", la situazione può diventare rischiosa.

Non perché l'azienda sia in difficoltà, ma perché l'asticella delle aspettative è stata alzata a un livello talmente alto che persino superarla non è più sufficiente a impressionare gli investitori. Per questo, mentre il resto del mercato si chiede se l'utile crescerà del 10% o del 15%, io ho deciso di adottare una strategia che mi permetterà di guadagnare indipendentemente dall'andamento del titolo.

Considero ASML il vero fondamento dell'intero settore tecnologico globale. Proviamo a immaginarlo come un edificio: le fondamenta sono ASML, che detiene il monopolio nella produzione di apparecchiature per chip da 2 a 7 nanometri. Al primo piano ci sono i produttori di chip come TSMC, Samsung e Intel. Salendo ancora, al secondo piano, troviamo aziende che producono dispositivi basati su questi chip, come NVIDIA e Apple. Infine, all'ultimo piano, troviamo le società di software e intelligenza artificiale, come Microsoft e Google.

La cosa che trovo illogica è che un'azienda al "terzo piano", come Microsoft, abbia un rapporto prezzo/utili di 40, mentre ASML, che ne è la base, ne abbia solo 26. Come è possibile che il "terzo piano" valga più delle fondamenta? Senza fondamenta, l'intero edificio crollerebbe.

ASML è l'unico produttore al mondo di scanner per litografia EUV. Hanno un monopolio del 100%, e non vedo concorrenti che possano raggiungerli nei prossimi anni. L'unica alternativa, rappresentata da aziende come Nikon e Canon, è tecnologicamente indietro di almeno un decennio. Senza le macchine di ASML, il mondo non sarebbe in grado di produrre in serie i chip più avanzati di cui l'industria dell'AI ha un disperato bisogno.

Il mercato è eccessivamente preoccupato per le tensioni geopolitiche, in particolare per le restrizioni sulle forniture alla Cina. Molti temono che un divieto imposto dagli Stati Uniti possa causare perdite dirette per ASML. Tuttavia, non concordo con questa visione.

La domanda globale di chip è in continua crescita, spinta in gran parte dalla corsa all'intelligenza artificiale. Se la Cina non può produrre 100 milioni di chip per mancanza di macchinari, la domanda non scompare; semplicemente, questi ordini andranno a TSMC, Samsung e Intel. Queste aziende, a loro volta, avranno bisogno di acquistare le stesse macchine da ASML che la Cina non ha potuto acquistare. La domanda aggregata per i prodotti di ASML rimarrà invariata. Il problema è della Cina, non di ASML. Nel breve termine ci potrebbe essere un rallentamento, ma a lungo andare la domanda globale riequilibrerà la situazione.

Un altro aspetto che non riceve sufficiente attenzione è il cosiddetto "sconto europeo". Le aziende con sede in Europa sono spesso valutate a multipli inferiori rispetto alle loro controparti americane a causa dei rischi geopolitici e normativi percepiti. Per questo, il rapporto P/E di 26 di ASML viene considerato "normale". Io però ritengo che questo sconto non si applichi a loro. Sebbene legalmente olandese, ASML è un asset strategico globale fondamentale per la sicurezza tecnologica degli Stati Uniti. La dipendenza di giganti come Apple e Intel dalla tecnologia di ASML è tale che l'America la proteggerà probabilmente più di molte delle sue stesse aziende. Valutare ASML con un metro "europeo" significa ignorare questa potente e invisibile protezione.


Tutto ciò non significa che ASML non abbia rischi. Anzi, c'è un pericolo enorme che il mercato ignora, e non è di natura politica o economica, ma fisica.

La vera minaccia al dominio di ASML risiede nel fatto che la corsa alla miniaturizzazione, il fondamento del suo successo, sta arrivando alla sua fine naturale. I chip moderni si stanno avvicinando ai 2 nanometri, e il diametro di un atomo di silicio è di soli 0,2 nanometri. Non si può andare oltre il limite fisico di un atomo. L'azienda ha un vantaggio decennale sui suoi concorrenti nel mondo bidimensionale dei chip, ma la prossima rivoluzione tecnologica sarà nella produzione di chip tridimensionali.

In questo campo, ASML non ha più il suo vantaggio incolmabile. La leadership nel 2D non garantisce la leadership nel 3D. Questa transizione verso una nuova architettura azzererà il vantaggio di ASML, mettendo tutti i concorrenti sullo stesso piano. Questo è il rischio più grande che intravedo a lungo termine.

Nonostante i rischi tecnologici a lungo termine, ritengo che l'attuale valutazione di ASML sia illogica. L'azienda è un monopolio indispensabile, un "titolo in crescita conservativa" venduto a un prezzo molto ragionevole. Il mercato sta esagerando i rischi geopolitici a breve termine e sta applicando uno "sconto europeo" ingiustificato a un'azienda che è, di fatto, un asset strategico globale protetto.

Questo, a mio avviso, rende il titolo un'opportunità di acquisto unica. La mia strategia è di sfruttare la volatilità a breve termine per ottenere un profitto in ogni caso, convinto che il mercato, prima o poi, si renderà conto del vero valore di ASML, il fondamento dell'intera catena del valore dell'AI.

giovedì 21 agosto 2025

Nvidia (NVDA) il 27 presenterà le trimestrali, saranno un portento

Il titolo di Nvidia Corporation ha avuto una crescita eccezionale nel corso dell'anno, con un aumento del 31%. L'attesa per i prossimi risultati del secondo trimestre è altissima, ma nutro dei dubbi sul fatto che un semplice "superamento" delle aspettative possa essere sufficiente per sostenere la crescita. Ritengo che, con il titolo già gonfiato dall'ottimismo generale, la situazione sia diventata rischiosa, non a causa delle performance dell'azienda, ma perché le aspettative del mercato sono ormai irrealisticamente elevate.

Il mercato sta sottovalutando i gravi problemi che Nvidia sta affrontando in Cina. Dopo il blocco delle vendite del chip H20 da parte dell'amministrazione Trump, Nvidia ha perso circa 8 miliardi di dollari di ricavi nel solo secondo trimestre. Sebbene l'azienda abbia riavuto le licenze per le esportazioni, vedo in questa situazione un classico scenario del tipo "compra sul rumor, vendi sulla notizia".

L'accordo per la riapertura del mercato cinese, che impone a Nvidia di versare il 15% dei ricavi direttamente al Tesoro degli Stati Uniti, è un duro colpo per i margini dell'azienda. Inoltre, le autorità cinesi hanno iniziato a sconsigliare alle aziende locali l'uso dei chip H20 americani, spingendole a sviluppare alternative interne. Questo potrebbe ridurre ulteriormente la domanda a lungo termine.


A complicare il quadro, prima del blocco, le aziende cinesi avevano già fatto massicce scorte di chip, riducendo la necessità di nuovi ordini nel breve periodo. A questo si aggiunge la concorrenza di Advanced Micro Devices (AMD), che ha anch'essa ricevuto il permesso di esportare i suoi chip M1308 in Cina. Nonostante le licenze siano state ripristinate, la situazione in Cina rappresenta un freno e non un catalizzatore per la crescita di Nvidia.

Un'altra preoccupazione è che i clienti più importanti di Nvidia, le grandi aziende di servizi cloud (i cosiddetti "hyperscaler") come Amazon, Microsoft, Meta e Alphabet, stanno spendendo cifre astronomiche in infrastrutture AI, ma allo stesso tempo stanno sviluppando chip proprietari per ridurre la loro dipendenza da Nvidia.

Miliardi di dollari vengono investiti in chip come il Maia AI Accelerator di Microsoft, che, sebbene non sia efficiente quanto quelli di Nvidia, potrebbe rivelarsi più convenienti per i loro scopi. 

Questa strategia consente a questi giganti di ottenere un maggiore potere contrattuale e di limitare la dipendenza da un unico fornitore. Il mercato sta dando per scontato che l'attuale dinamica continuerà all'infinito, ma ritengo che questo sia un rischio significativo.

Nonostante le preoccupazioni comincio ad avere una visione negativa su Nvidia, tanto da mantenere il titolo come la seconda maggiore posizione nel mio portafoglio a lungo termine. Tuttavia, ritengo che il facile guadagno sia stato già realizzato e che ora sia il momento di un approccio più strategico.

Oltre al margine ancora eccellente e alla posizione di leadership di mercato di NVDA, vale la pena sottolineare anche aspetti positivi. La maggior parte dei suoi profitti proviene dagli Stati Uniti, dove l'investimento in intelligenza artificiale rimane solido, secondo gli aggiornamenti CAPEX descritti nel report sugli utili (ER) di importanti aziende tecnologiche come Google e Meta. 

Inoltre il titolo è ancora valutato in modo ragionevole, tenendo conto del suo potenziale di crescita. In particolare, si stima che l'utile per azione di Nvidia crescerà da 4,33 dollari per l'intero anno fiscale 2026 a 5,92 dollari nel 2027. Questa traiettoria di crescita si traduce in un tasso di crescita annuo del 44,8% nel 2026 e del 36,6% nel 2027. 

Riassumendo, questo aggiornamento su NVDA è principalmente dovuto ai recenti sviluppi delle sue esportazioni cinesi dopo il mio ultimo articolo. Le esperienze passate mi hanno insegnato che la generazione di alfa dipende da una chiara definizione dei catalizzatori a lungo e breve termine. Ritengo che tutti i catalizzatori a breve termine siano stati già inclusi nei prezzi, con conseguente adeguamento del rating a Hold.

martedì 19 agosto 2025

AMD si getta nel mercato del gaming e gli fa molto bene.

L'investimento in Advanced Micro Devices (AMD) è un'opportunità che mi sento di considerare, soprattutto in un momento in cui l'azienda sta conquistando fette di mercato che una volta erano dominate da Intel. Con la crescente domanda di dispositivi basati sull'intelligenza artificiale, vedo l'azienda in una posizione di forza, supportata in particolare dai suoi prodotti per il settore consumer e gaming, che stanno compensando il rallentamento della crescita nel mercato dei data center.

Detto questo, ho deciso di aggiornare il mio rating per le azioni di AMD a "Hold", con un prezzo obiettivo a lungo termine di 220 dollari per azione. Credo che, dopo la recente impennata del prezzo, l'azione possa attraversare una fase di assestamento. Questo potrebbe creare un'ottima occasione per me per costruire una posizione nel portafoglio.

I risultati finanziari del secondo trimestre del 2025 sono stati eccezionali, soprattutto grazie ai segmenti Client e Gaming, che sono cresciuti rispettivamente del 67% e del 73% rispetto all'anno precedente. Questa performance è stata spinta dalle vendite di processori EPYC e Ryzen, la cui domanda è salita a dismisura per l'utilizzo in data center, PC e sistemi integrati.

I segmenti principali di AMD sono:

Data Center: Include i processori EPYC e le GPU Instinct per server, data center e intelligenza artificiale.

Client: Comprende i processori Ryzen per desktop e notebook.

Gaming: Questo segmento include le GPU Radeon e i chip semi-custom per console da gioco come PlayStation e Xbox.

Embedded: Consiste in soluzioni di calcolo adattivo per vari mercati, inclusi l'industria, le comunicazioni e la difesa.

Nel settore Gaming, AMD ha siglato un accordo pluriennale con Microsoft per la creazione di chip personalizzati per la prossima generazione di dispositivi Xbox (console, PC e portatili) che usciranno nel 2027. Ha anche rafforzato la sua partnership con Sony con il "Project Amethyst", un progetto che utilizzerà l'apprendimento automatico per potenziare le esperienze di gioco future.


Nonostante questa forte crescita, il segmento Data Center ha rallentato, con una crescita dei ricavi del 14% anno su anno e un margine operativo in perdita del -5%. Questo è stato in gran parte dovuto a una svalutazione di 800 milioni di dollari di inventario, causata dalle restrizioni sulle esportazioni verso la Cina. Ora che i controlli sono stati parzialmente revocati, AMD sta attendendo l'approvazione delle licenze per riprendere le vendite nella regione.

Per il futuro, vedo un ulteriore motore di crescita nell'emergere dell'AI agentiva, che permetterà alle aziende di automatizzare i processi decisionali. Dato che questa tecnologia si basa fortemente sulle architetture CPU + GPU, credo che la domanda di processori EPYC di AMD continuerà ad aumentare per supportare questi carichi di lavoro.

In risposta a queste nuove esigenze, nel secondo trimestre AMD ha lanciato le GPU Instinct MI350, che offrono prestazioni di inferenza paragonabili a quelle delle GPU Nvidia B200. L'azienda ha anche potenziato il suo software ROCm con la nuova versione 7, migliorando le prestazioni e lanciando il suo primo cloud per gli sviluppatori e soluzioni per l'adozione aziendale.

La mia valutazione e i rischi

Stimo che nel terzo trimestre del 2025 AMD genererà circa 8,77 miliardi di dollari di ricavi netti, con un EPS rettificato di 1,23 dollari per azione. La crescita sarà sostenuta in particolare dai segmenti Client e Gaming, mentre le vendite per i Data Center continueranno a crescere a un ritmo più moderato, in attesa del pieno ritorno sul mercato cinese.

AMD ha chiuso il secondo trimestre con una posizione di cassa netta di 2,65 miliardi di dollari. L'azienda ha continuato a riacquistare azioni, per un valore di 1,2 miliardi di dollari nella prima metà del 2025, a dimostrazione del suo impegno verso gli azionisti.

A mio parere, le azioni di AMD sono correttamente prezzate nel breve termine e potrebbero registrare una certa volatilità in attesa del ritorno delle vendite sul mercato cinese. Per questo motivo, il mio rating è ora "Hold", con un prezzo obiettivo a lungo termine di 220 dollari per azione.

mercoledì 13 agosto 2025

Wall Street si sta interessando a questi 6 titoli industriali.

Industriali è stato uno dei settori con le migliori performance nell'indice S&P 500 quest'anno, alimentato dall'intelligenza artificiale e dall'aerospaziale. Barron's trovato sei aziende industriali con attività diverse che sono pronte a decollare ora.

Fino alle contrattazioni di martedì, i titoli industriali dell 'S&P 500 hanno registrato un rendimento di circa il 16% da inizio anno. Questo dato è appena superiore a azioni di servizi di pubblica utilità e circa un punto percentuale dietro tecnologie dell'informazione azioni.

L'intelligenza artificiale e i suoi data center ad alto consumo energetico hanno fatto impennare non solo le azioni di Nvidia , ma anche quelle dei fornitori di infrastrutture elettriche. Martedì, il titolo del fornitore di tecnologie energetiche GE Vernova è quasi raddoppiato nel 2025. Sul fronte dell'aviazione, nel frattempo, le azioni della consociata GE Aerospace hanno guadagnato circa il 68%, trainate dagli arretrati di Boeing e Airbus che durano da oltre un decennio. 

Gli investitori potrebbero voler cercare altri nomi che potrebbero sovraperformare nei prossimi mesi. Tra i sei titoli individuati da Barron's figurano il produttore di ascensori Otis , la società ferroviaria CSX , il produttore di camion Paccar , la società di ingegneria Jacobs Solutions , la società di logistica Old Dominion Freight Line e il distributore industriale Fastenal . 

Wall Street si sta avvicinando a questo gruppo. Tutti e sei sono stati rivalutati almeno una volta nell'ultimo mese, alcuni più di una volta.

Otis è stata promossa da JP Morgan e Wolfe Research da Sell a Hold. Non si tratta di un'approvazione clamorosa, ma indica che il peggio potrebbe essere passato per l'azienda. Fino alle contrattazioni di martedì, il titolo era in calo di circa il 5% da inizio anno e viene scambiato a circa 19,7 volte gli utili stimati per il 2026, uno sconto rispetto al multiplo di 21,4 volte dell'S&P 500 e al multiplo forward storico del titolo Otis, che si avvicina a 22 volte.



Deutsche Bank ha alzato il prezzo delle azioni CSX da Hold a Buy, e TD Cowen le ha alzate da Sell a Hold dopo che Union Pacific e Norfolk Southern hanno annunciato piani di fusioneSe la fusione verrà autorizzata, CSX sarà un candidato al consolidamento.

L'analista di KeyBanc Sangita Jain ha promosso Jacobs da Hold a Buy. Jacobs ha scorporato la sua attività di servizi governativi alla fine del 2024 e, dopo la ristrutturazione, è diventata più interessante, ha scritto l'analista.

Fastenal vende centinaia di prodotti a migliaia di clienti del settore manifatturiero negli Stati Uniti. Nonostante il boom dell'intelligenza artificiale e del settore aerospaziale, il settore industriale nel suo complesso è rimasto stagnante. Il Purchasing Managers' Index ( PMI ) dell'Institute for Supply Management , un indicatore chiave dell'attività industriale, si è attestato a 48 a luglio, in calo rispetto al 49 di giugno.

Un valore superiore a 50 indica crescita. Il valore di luglio è stato il quinto consecutivo al di sotto di tale livello e il trentunesimo valore inferiore a 50 negli ultimi 33 mesi, dopo tutte le revisioni.

Tuttavia, l'analista Baird Dave Manthey Di recente, ha alzato il livello di indicizzazione delle azioni Fastenal da Hold ad Buy, sottolineando che è meglio acquistare azioni di distribuzione quando l'indice di acquisto è inferiore a 50 e inizia a migliorare. Il suo obiettivo è di 55 dollari ad azione, in aumento di quasi il 15% rispetto ai livelli recenti.

Un indice PMI debole ha pesato sulle azioni di molti fornitori di servizi logistici. C'è meno merce da trasportare, con conseguente pressione sui prezzi e sui margini di profitto. Fino a martedì, il titolo Old Dominion ha perso circa il 15% da inizio anno. Le azioni sono scese del 10% dopo i risultati relativamente deboli del secondo trimestre, ma quel calo ha rappresentato un'opportunità per l'analista di Vertical Research Partners Jeffrey Kauffman, che ha alzato il rating delle azioni da Hold a Buy dopo la pubblicazione del rapporto sugli utili.

Paccar vende camion a società come Old Dominion. Si prevede che le vendite nel 2025 ammonteranno a circa 27 miliardi di dollari, in calo rispetto ai quasi 32 miliardi di dollari del 2024. Tuttavia, si prevede che le vendite saliranno a 29 miliardi di dollari nel 2026. Anche Kauffman ha recentemente alzato il livello di valutazione delle azioni Paccar da Hold a Buy. Lo stesso ha fatto l'analista di Argus William Selesky. Con il titolo in calo di circa il 5% da inizio anno fino alle contrattazioni di martedì, entrambi ritengono che il punto più basso del ciclo di vendita sia un'opportunità per acquistare azioni.

I sei titoli non hanno tutti registrato buone performance e non sono tra i più gettonati tra gli analisti di Wall Street, ma potrebbero esserci un paio di perle nascoste nel gruppo per gli investitori disposti a impegnarsi. Non dimenticate che uno screening azionario è solo un punto di partenza. Dopo aver identificato potenziali nuove idee, utilizzando fattori come crescita, valore o controversie, inizia il lavoro più duro dell'analisi aziendale e della valutazione.

venerdì 8 agosto 2025

Monster beverage (MNST), record di fatturato e missile nel mio portafoglio

Approfondimenti sulla conference call sui risultati: Monster Beverage Corporation (MNST) Q2 2025

Vista di gestione

  • L'amministratore delegato Hilton H. Schlosberg ha sottolineato un trimestre da record: "Le nostre vendite nette del secondo trimestre, pari a 2,11 miliardi di dollari, rappresentano un record trimestrale e hanno superato per la prima volta nella storia dell'azienda la soglia dei 2 miliardi di dollari, con un aumento delle vendite nette dell'11,1% rispetto al secondo trimestre del 2024". Schlosberg ha sottolineato che la crescita dell'utile lordo, del reddito operativo, dell'utile netto e dell'utile per azione ha superato la crescita delle vendite.
  • Schlosberg ha illustrato nel dettaglio le tendenze solide nelle categorie globali delle bevande energetiche, citando un aumento delle vendite della categoria delle bevande energetiche negli Stati Uniti del 13,2% per il periodo di 30 settimane fino al 26 luglio 2025 e una forte crescita in EMEA (15,4%), APAC (20,9%) e LATAM (13,9%).
  • Le iniziative strategiche hanno incluso il lancio di successo di Monster Energy Lando Norris Zero Sugar in mercati EMEA selezionati, con piani per un'implementazione più ampia, e una nuova identità visiva per la famiglia di marchi Ultra. Schlosberg ha dichiarato: "Abbiamo creato nuove piattaforme di merchandising, tra cui refrigeratori in-store per una proposta di gusti Zero Sugar non ancora commercializzati".
  • L'azienda sta pianificando adeguamenti selettivi dei prezzi negli Stati Uniti in base al canale di confezionamento e riduzioni delle quote promozionali nel quarto trimestre, in risposta all'andamento favorevole dei prezzi delle bevande energetiche rispetto ad altre bevande NARTD.
  • Il CFO Tom Kelly ha dichiarato: "L'utile lordo in percentuale sulle vendite nette per il secondo trimestre del 2025 è stato del 55,7%, rispetto al 53,6% del secondo trimestre del 2024. L'aumento dell'utile lordo in percentuale sulle vendite nette per il secondo trimestre del 2025 è stato dovuto principalmente ad azioni di determinazione dei prezzi, all'ottimizzazione della supply chain e alla riduzione dei costi di produzione, in parte compensati dal mix geografico delle vendite e da maggiori sconti promozionali".

Veduta

  • L'azienda prevede un impatto modesto dei dazi nel terzo trimestre e sta pianificando aumenti di prezzo per canale di confezionamento e riduzioni delle quote promozionali negli Stati Uniti a partire dal quarto trimestre del 2025. Schlosberg ha osservato: "Riteniamo che l'aumento dei prezzi contribuirà in qualche modo a superare [l'impatto dei dazi]".
  • A livello internazionale, il lancio di Monster Energy Lando Norris Zero Sugar si estenderà ad altri 33 mercati EMEA nella seconda metà del 2025. Sono previsti lanci di nuovi prodotti in diverse regioni, tra cui Monster Energy Electric Blue, Monster Energy Orange Dreamsicle, Juiced Monster Bad Apple e Monster Energy Ultra Wild Passion nell'autunno del 2025.
  • La pipeline di innovazione rimane solida con ulteriori innovazioni Ultra e nuove linee Hard Lemonade di Monster Brewing spedite a livello nazionale.

Risultati finanziari

  • Il fatturato netto ha raggiunto i 2,11 miliardi di dollari, in crescita dell'11,1% su base annua. Il fatturato netto ai clienti al di fuori degli Stati Uniti è salito al 41% del fatturato totale nel secondo trimestre del 2025. Il fatturato netto del segmento Monster Energy Drinks è aumentato dell'11,2% a 1,94 miliardi di dollari, il segmento Strategic Brands è aumentato del 18,9% a 129,9 milioni di dollari, mentre il segmento Alcohol Brands è diminuito dell'8,6% a 38 milioni di dollari.
  • Il margine lordo di profitto è stato del 55,7%. L'utile operativo è aumentato del 19,8%, raggiungendo i 631,6 milioni di dollari. L'utile netto è aumentato del 14,9%, raggiungendo i 488,8 milioni di dollari. L'utile netto per azione diluita è aumentato del 21,1%, raggiungendo i 0,50 dollari.
  • Le spese di distribuzione sono state pari a 82 milioni di dollari (3,9% del fatturato netto), mentre le spese di vendita sono state pari a 196,9 milioni di dollari (9,3% del fatturato netto). Le spese generali e amministrative includevano 13,8 milioni di dollari di accantonamenti per contenziosi legali e 33,2 milioni di dollari di compensi azionari.
  • Si stima che le vendite di luglio 2025 saranno superiori del 24,3% rispetto a luglio 2024.

Domande e risposte

  • Dara Warren Mohsenian, Morgan Stanley: Interrogata sulla sostenibilità dei fattori che determinano il margine lordo e sull'impatto dei dazi, nonché sui dettagli degli adeguamenti dei prezzi negli Stati Uniti, Schlosberg ha risposto: "Rileviamo alcune modeste pressioni derivanti dai dazi nel terzo trimestre. E nel quarto trimestre, se l'aumento dei prezzi non si concretizzerà... crediamo che l'aumento dei prezzi contribuirà in qualche modo a superare la situazione".
  • Bonnie Lee Herzog, Goldman Sachs: Abbiamo chiesto informazioni sui progressi nell'ottimizzazione della supply chain e sulla forza della categoria. Schlosberg ha spiegato: "Quello che siamo riusciti a raggiungere è un buon equilibrio tra la nostra produzione... e un modello di co-packing molto ben bilanciato. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di offrire ai nostri clienti il prezzo di consegna più basso".
  • Christopher Michael Carey, Wells Fargo: Ha chiesto chiarimenti sulla solidità trimestrale, sugli effetti di accelerazione e sulla sostenibilità della categoria. Schlosberg ha dichiarato: "Non forniamo indicazioni. Quindi è davvero difficile per noi parlare del 2026 se non affermando che abbiamo una pipeline di innovazione molto solida".
  • Stephen Robert R. Powers, Deutsche Bank: Alla domanda se la crescita delle casse abbia superato quella del fatturato e se il prezzo per cassa sia più basso, Schlosberg ha attribuito questo risultato a fattori di mix: "il mix geografico, il mix di prodotti e il mix di vendite hanno tutti contribuito ai risultati di cui parla".
  • Robert Edward Ottenstein, Evercore: ha chiesto spiegazioni sulla logica della nuova identità visiva della linea Ultra. Schlosberg ha chiarito: "Si tratta semplicemente di un obiettivo: dare alla linea Ultra un'identità distinta, con un'immagine distintiva... uno spazio migliore grazie a una maggiore capacità di raffreddamento e a sistemi di raffreddamento dedicati".

Analisi del sentimento

  • Gli analisti hanno mantenuto un tono positivo e costruttivo, concentrandosi sulla sostenibilità dei fattori di crescita e di margine, sull'ottimizzazione della supply chain e sulle dinamiche di categoria. Le loro domande riflettevano l'interesse per la capacità dell'azienda di mantenere le performance recenti e il potere di determinazione dei prezzi.
  • Il management ha dimostrato sicurezza sia durante le presentazioni preparate che durante le sessioni di domande e risposte, sottolineando la forte innovazione, le strategie di prezzo proattive e una gestione equilibrata della supply chain. Le dichiarazioni di Schlosberg in merito a copertura e aumenti di prezzo hanno evidenziato un approccio misurato alle sfide future.
  • Rispetto al trimestre precedente, il management ha mantenuto un tono fiducioso, mentre gli analisti sono apparsi più concentrati sulla comprensione della durata della recente crescita e dell'impatto di potenziali venti contrari.

Confronto trimestre su trimestre

  • Il secondo trimestre del 2025 ha segnato una significativa accelerazione rispetto al primo trimestre, con un fatturato netto record che ha superato i 2 miliardi di dollari e un fatturato internazionale che ha raggiunto il 41% del fatturato totale. Nel primo trimestre, il fatturato netto era diminuito del 2,3% su base annua, mentre il secondo trimestre ha registrato una crescita a due cifre.
  • Il linguaggio delle linee guida è cambiato per enfatizzare gli aumenti selettivi dei prezzi e l'espansione dell'innovazione nei mercati statunitensi e internazionali. Il trimestre precedente si è concentrato sull'ottimizzazione della supply chain e sulla copertura dagli impatti tariffari, che sono tuttora in corso.
  • La fiducia del management è rimasta forte, mentre l'attenzione degli analisti si è spostata dalla catena di fornitura a breve termine e dai tempi dell'innovazione (primo trimestre) alla sostenibilità del margine lordo e alla forza della categoria nel secondo trimestre.
  • L'attenzione strategica nel secondo trimestre si è concentrata sull'innovazione dei prodotti, sul lancio internazionale e sulla gestione dei margini, basandosi sul lavoro svolto nel primo trimestre in termini di miglioramenti operativi e distributivi.

Rischi e preoccupazioni

  • Il management ha rilevato potenziali impatti modesti derivanti dai dazi nel terzo trimestre, in particolare sui costi dell'alluminio, ma ha delineato strategie di mitigazione, tra cui aumenti selettivi dei prezzi e operazioni di copertura. Schlosberg ha dichiarato: "Continueremo a riconoscere i dazi sull'alluminio attraverso il premio più elevato del Midwest e continueremo a implementare strategie di mitigazione in tutta l'azienda, ove possibile".
  • Il segmento dei marchi alcolici ha continuato a riscontrare difficoltà, con un calo delle vendite e continue riduzioni dei costi.
  • I rischi regionali includevano una crescita più lenta o un declino in America Latina e Argentina a causa di cambiamenti nei modelli operativi e condizioni meteorologiche avverse.

Conclusione finale

Il management ha sottolineato il raggiungimento da parte di Monster Beverage di un fatturato netto record, una forte crescita degli utili e un'espansione della presenza globale, supportata da una solida pipeline di innovazione e da aggiustamenti strategici dei prezzi. L'azienda rimane concentrata sulla protezione dei margini, sul lancio internazionale e sulla gestione dei costi, mentre affronta la crescita della categoria e le difficoltà esterne, esprimendo ottimismo nella sua capacità di continuare a crescere e creare valore.