Sto tenendo d'occhio Salesforce (CRM), l'azienda di San Francisco specializzata in vendite e marketing. Negli ultimi tempi ha perso oltre il 30% del suo valore massimo e sta sottoperformando l'indice S&P 500, nonostante non abbia riportato dati finanziari negativi. Anzi, dopo la pubblicazione dei risultati del terzo trimestre 2026 ieri sera, il titolo è sceso ancora, e io mi sono messo a riflettere sul perché.
I numeri che ho analizzato mi sembrano piuttosto solidi. I ricavi totali sono cresciuti del 10%, superando le aspettative, e ho visto una crescita impressionante del 120% nel fatturato del segmento Data Cloud + AI ARR. Anche l'utile per azione ha battuto le stime. Hanno persino alzato le previsioni di fatturato e di crescita del flusso di cassa per l'intero anno fiscale 2026. L'unica nota stonata, e forse il motivo del calo, è una previsione leggermente ridotta del margine operativo GAAP, anche se il margine non-GAAP è stato alzato.
Credo che il mercato stia faticando ad accettare il rallentamento della crescita delle vendite di Salesforce. Ma, a mio parere, questo non deve scoraggiare, perché l'azienda ha ancora un enorme potenziale. Grazie al suo posizionamento nel software B2B e nell'AI, a una redditività in miglioramento, a un programma di riacquisto di azioni e a una valutazione che ritengo equa, sono convinto che Salesforce genererà ottimi rendimenti nei prossimi anni.
Salesforce è un'azienda gigantesca, con un valore di oltre 250 miliardi di dollari, e non può sfuggire alla legge dei grandi numeri. Man mano che un'azienda matura e i suoi servizi diventano ampiamente adottati, è naturale che il tasso di crescita rallenti. Il grafico dei ricavi lo dimostra chiaramente: la crescita è diminuita negli ultimi trimestri. Tuttavia, ho notato che il 10% di crescita di quest'ultimo trimestre ha interrotto questo trend negativo, e credo che una crescita a una cifra medio-alta sia assolutamente sostenibile per il futuro.
Ora l'attenzione è sulla redditività
Con il rallentamento della crescita dei ricavi, Salesforce si sta focalizzando sulla crescita dell'utile per azione (EPS) e del flusso di cassa libero (FCF). I margini operativi sono destinati ad aumentare, e l'azienda sta mettendo in atto un forte programma di riacquisto di azioni. Solo nell'ultimo trimestre hanno riacquistato 2,6 miliardi di dollari di azioni. Hanno anche aumentato il programma di riacquisto totale a 50 miliardi di dollari, il che mi dà fiducia e penso che offrirà un buon supporto al prezzo delle azioni.
In più, la valutazione attuale del titolo mi sembra molto favorevole. Il rapporto prezzo/flusso di cassa (P/FCF) è a 19,7, il valore più basso dal 2009. Se considero la crescita prevista del 12,5% dell'FCF, questo mi sembra un valore fin troppo basso. Anche rispetto ai concorrenti nel settore del software B2B, il rapporto EV/EBITDA di Salesforce è nella parte bassa della fascia, il che suggerisce che il titolo potrebbe essere sottovalutato.
I miei rischi e conclusioni
Ovviamente, non è un investimento privo di rischi. Un rallentamento dell'economia, la disoccupazione, o anche un'adozione dell'AI che porti a un minor numero di posti di lavoro, potrebbero influenzare negativamente il modello di business di Salesforce, che si basa sulla fatturazione per postazione.
In conclusione, sono fiducioso. La crescita costante dei ricavi, l'espansione dei margini e i riacquisti di azioni mi fanno pensare che, anche se non sarà più l'azienda dalla crescita esplosiva, Salesforce è un solido investimento a lungo termine.