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giovedì 21 agosto 2025

Nvidia (NVDA) il 27 presenterà le trimestrali, saranno un portento

Il titolo di Nvidia Corporation ha avuto una crescita eccezionale nel corso dell'anno, con un aumento del 31%. L'attesa per i prossimi risultati del secondo trimestre è altissima, ma nutro dei dubbi sul fatto che un semplice "superamento" delle aspettative possa essere sufficiente per sostenere la crescita. Ritengo che, con il titolo già gonfiato dall'ottimismo generale, la situazione sia diventata rischiosa, non a causa delle performance dell'azienda, ma perché le aspettative del mercato sono ormai irrealisticamente elevate.

Il mercato sta sottovalutando i gravi problemi che Nvidia sta affrontando in Cina. Dopo il blocco delle vendite del chip H20 da parte dell'amministrazione Trump, Nvidia ha perso circa 8 miliardi di dollari di ricavi nel solo secondo trimestre. Sebbene l'azienda abbia riavuto le licenze per le esportazioni, vedo in questa situazione un classico scenario del tipo "compra sul rumor, vendi sulla notizia".

L'accordo per la riapertura del mercato cinese, che impone a Nvidia di versare il 15% dei ricavi direttamente al Tesoro degli Stati Uniti, è un duro colpo per i margini dell'azienda. Inoltre, le autorità cinesi hanno iniziato a sconsigliare alle aziende locali l'uso dei chip H20 americani, spingendole a sviluppare alternative interne. Questo potrebbe ridurre ulteriormente la domanda a lungo termine.


A complicare il quadro, prima del blocco, le aziende cinesi avevano già fatto massicce scorte di chip, riducendo la necessità di nuovi ordini nel breve periodo. A questo si aggiunge la concorrenza di Advanced Micro Devices (AMD), che ha anch'essa ricevuto il permesso di esportare i suoi chip M1308 in Cina. Nonostante le licenze siano state ripristinate, la situazione in Cina rappresenta un freno e non un catalizzatore per la crescita di Nvidia.

Un'altra preoccupazione è che i clienti più importanti di Nvidia, le grandi aziende di servizi cloud (i cosiddetti "hyperscaler") come Amazon, Microsoft, Meta e Alphabet, stanno spendendo cifre astronomiche in infrastrutture AI, ma allo stesso tempo stanno sviluppando chip proprietari per ridurre la loro dipendenza da Nvidia.

Miliardi di dollari vengono investiti in chip come il Maia AI Accelerator di Microsoft, che, sebbene non sia efficiente quanto quelli di Nvidia, potrebbe rivelarsi più convenienti per i loro scopi. 

Questa strategia consente a questi giganti di ottenere un maggiore potere contrattuale e di limitare la dipendenza da un unico fornitore. Il mercato sta dando per scontato che l'attuale dinamica continuerà all'infinito, ma ritengo che questo sia un rischio significativo.

Nonostante le preoccupazioni comincio ad avere una visione negativa su Nvidia, tanto da mantenere il titolo come la seconda maggiore posizione nel mio portafoglio a lungo termine. Tuttavia, ritengo che il facile guadagno sia stato già realizzato e che ora sia il momento di un approccio più strategico.

Oltre al margine ancora eccellente e alla posizione di leadership di mercato di NVDA, vale la pena sottolineare anche aspetti positivi. La maggior parte dei suoi profitti proviene dagli Stati Uniti, dove l'investimento in intelligenza artificiale rimane solido, secondo gli aggiornamenti CAPEX descritti nel report sugli utili (ER) di importanti aziende tecnologiche come Google e Meta. 

Inoltre il titolo è ancora valutato in modo ragionevole, tenendo conto del suo potenziale di crescita. In particolare, si stima che l'utile per azione di Nvidia crescerà da 4,33 dollari per l'intero anno fiscale 2026 a 5,92 dollari nel 2027. Questa traiettoria di crescita si traduce in un tasso di crescita annuo del 44,8% nel 2026 e del 36,6% nel 2027. 

Riassumendo, questo aggiornamento su NVDA è principalmente dovuto ai recenti sviluppi delle sue esportazioni cinesi dopo il mio ultimo articolo. Le esperienze passate mi hanno insegnato che la generazione di alfa dipende da una chiara definizione dei catalizzatori a lungo e breve termine. Ritengo che tutti i catalizzatori a breve termine siano stati già inclusi nei prezzi, con conseguente adeguamento del rating a Hold.