martedì 30 luglio 2013

4 titoli azionari che beneficeranno della prevenzione sanitaria



Non è un segreto che l'aumento dei costi sanitari è una preoccupazione seria per il futuro. Le persone non vogliono pagare di più e nemmeno gli assicuratori. Il modo più semplice per combattere i costi dell'assistenza sanitaria è agire alla fonte. Il pagamento di un premio nel breve periodo per cibo sano e esercizio fisico viene ripagato nel corso del tempo, riducendo la necessità di premi assicurativi costosi. Le persone stanno diventando sempre più consapevoli dei benefici di una vita sana, sia in termini di qualità della vita che di risparmio dei costi. Di seguito trovate quattro aziende pronte a beneficiare di questa rivoluzione sulla prevenzione sanitaria:

E' tutto nel cibo

Tu sei quello che mangi. Whole Foods (WFM) offre questa filosofia, servendo cibo di alta qualità a prezzi più elevati. I clienti hanno dimostrato la loro disponibilità a pagare, perché l'azienda genera margini netti superiori al doppio della media del settore vendita al dettaglio di generi alimentari e sta crescendo in modo aggressivo. Il CEO John Mackey è un leader del movimento Capitalismo Consapevole, che mira a trattare equamente tutti i soggetti interessati al settore, tra cui la comunità.

Se Whole Foods (WFM)non riesce a soddisfare le aspettative di crescita del mercato, il titolo potrebbe subire un colpo, ma un tale calo potrebbe essere una grande opportunità per gli investitori a lungo termine. Un'altra recessione e/o maggiori costi alimentari guasterebbero i margini, ma a lungo andare, Whole Foods sembra sulla buona strada per dominare non solo i generi alimentari al dettaglio ma anche, la sfera sanitaria preventiva.



La sempre più importanza del fitness nella nostra vita

Nike (NKE) è il marchio sportivo maggiormente riconoscibile nel mondo e sempre più persone stanno prendendo coscienza sull'importanza del fitness. Nike fornisce anche altri marchi rinomati come Converse, Jordan e Hurley e non ha avuto paura di disfarsi di marchi perdenti come Cole Haan e Umbro. L'azienda è in crescita aggressiva all'estero, con ricavi globali in su del 16% nell'anno fiscale 2012, svolge anche un lavoro diretto verso i consumatori, con un aumentato totale del 23% nel 2012. Questa è una tendenza chiave da osservare, in particolare il segmento on-line, perché il modello DTC taglia fuori i rivenditori tradizionali e si traduce in margini più elevati per Nike.

Prodotti come il Fuelband, un braccialetto per il monitoraggio nel fitness, consente ai consumatori di monitorare la loro salute tramite delle applicazioni. Questa è un'altra area da osservare, in particolare nel settore della sanità preventiva, in quanto la tecnologia è stata sempre più sviluppata per aiutare gli individui a monitorare la loro salute su base giornaliera. Infine, Nike deve affrontare la concorrenza agguerrita di aziende come Adidas, Under Armour e Foot Locker. Gli investitori che cercano la crescita potrebbero prendere in considerazione un concorrente più piccolo, ma sarà quasi impossibile sostituire completamente il marchio Nike.



Ci vuole impegno per ottenere risultati

L'obesità è stata ufficialmente etichettata come malattia e alcune aziende hanno dimostrato la loro capacità di combatterla come Weight Watchers (WTW). Trovare una dieta è facile, attenersi ad essa è molto più difficile. Ecco dove il network Weight Watchers entra in gioco.

La dieta della società non è niente di speciale, ma le riunioni dei membri mantengono i clienti motivati e paganti. Ecco perché Weight Watchers guadagna elevati e più consistenti margini netti rispetto al suo concorrente più vicino, NutriSystem. Mentre le riunioni dei membri sono un fattore importante, l'azienda ha quasi 2,3 miliardi di debiti a lungo termine. Con un utile operativo nel 2012 di 510,8 milioni di dollari e un carico di debito di quasi quattro volte tanto, gli investitori dovrebbero essere consapevoli dei rischi e dei guadagni che perderanno nel pagare il debito.

Detto questo, Weight Watchers ha una storia stabile di utili e dovrebbe essere in grado di gestire i chili di troppo. Ci sono anche le minacce provenienti da altri mezzi per la perdita di peso, come le app dei cellulari, che potrebbe rubare clienti. Ma con la preoccupazione diffusa per l'obesità nella società di oggi, Weight Watchers potrebbe essere una società da tenere d'occhio per il lungo periodo.



C'è un app per tutto

Le applicazioni mobile sconvolgono il mercato sanitario e dove c'è un app, c'è Apple Inc. (AAPL). Bracciali di rilevamento per il Fitness sincronizzati con l'iPhone, che permettono agli utenti di registrare ogni passo. Ci sono applicazioni che tracciano tutto, da come si mangia a come si dorme. Esempi di medicina avanzata includono applicazioni che aiutano i diabetici con l'autogestione e non passerà molto tempo prima che le malattie cardiache possano essere monitorate 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con la tecnologia mobile. Le applicazioni per la salute, in particolare, possono essere tremendamente importanti e portare di nuovo in alto le vendite di dispositivi come l'iPhone. Molti medici e ospedali hanno acquistato iPad per gestire le loro attività.

I recenti utili della società hanno mostrato che le vendite di iPhone sono andate meglio del previsto ma le vendite degli iPad non sono andate come sperato. Ma Apple sta gettando i futuri cardini con nuovi prodotti, che sono stati promessi per il prossimo autunno e il 2014. Il più grande rischio per gli investitori è se la società non riuscira a rinnovarsi e di conseguenza perderà quote di mercato. Ma se pensate che Apple continuerà a cambiare il gioco, l'attuale prezzo del titolo potrebbe rappresentare un buon momento per entrare.

Apple ha affrontato le preoccupazioni dell'innovazione in passato e l'azienda ha una storia significativa nello sfornare prodotti rivoluzionari per poi distruggerli in modo creativo con qualcosa di meglio. Apple riuscirà a sconvolgere i suoi Iphone e Ipad con nuovi prodotti.



Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

venerdì 26 luglio 2013

La bolla cinese, il calo del PIL coperto dalle uscite della FED



Lo S&P500 la scorsa settimana ha toccato nuovi massimi grazie anche alle dichiarizioni del presidente della Fed, Ben Bernake, il quale ha lasciato intendere che il ridimensionamento dei bond non è una cosa certa al 100%. Questo ha fatto si che lo sguardo degli investitori si allontanasse dai deludenti macro cinesi, fino a poco tempo fa ritenuto il motore economico del mondo, ma che ora ha bisogno di una messa a punto per evitare uno stallo.

La scorsa settimana infatti è stato reso noto il PIL cinese, il risultato è stato al di sotto delle stime, 7,5% contro il 7,7% e addirittura ben al di sotto del 9% della media degli ultimi 15 anni. Gli investitori sembrano non aver preso visione di queste informazioni, è come se fossero passate inosservate ma sono molto importanti, basti pensare che appena 3 mesi fa la Cina aveva mostrato un calo del PIL al 7.7% e lo S&P500 scese del 2.3%, in un solo giorno.



Ma allora perchè questa volta l'America non ha dato ascolto al calo cinese ? A differenza di 3 mesi fa, gli investitori sono convinti che i responsabili politici cinesi pomperanno liquidità per stimolare di nuovo una crescita, il mercato a questo punto sembra aver accettato come "normale" il calo dell'economia asiatica. Infatti, la Banca Popolare Cinese prevede una crescita moderata intorno al 7.5% per quest'anno, ma non siamo sicuri possano mantenere questo andamento per molto.

L'obiettivo del 7.5% secondo noi è ottimistico. I leader cinesi stanno spingendo il paese ad un radicale cambiamento economico, una trasformazione epocale, sono finiti i tempi di boom delle esportazioni e della spesa in infrastrutture. La Cina vuole vedere un aumento dei consumi interni e una riduzione della dipendenza dei prestiti delle proprie aziende, questo potrebbe indicare una crescita ben al di sotto delle loro stime.

Questi dati dovrebbero preoccupare gli investitori americani, infatti la grande crescita dello S&P500 di quest'anno è stata guidata da un aumento del crescente rapporto prezzo/utili e non dall'aumento degli utili in se, ne sono testimonianze le ultime trimestrali di colossi come Coca Cola e MacDonald. C'è un limite però a quanto gli investitori pagheranno per queste azioni, il che significa che lo S&P500 potrebbe vedere un calo per la fine dell'anno, almeno fino a quando la Cina continuerà a deludere. Il gigante asiatico infatti, rappresenta il 5% dei guadagni dello S&P500. Potrebbe non sembrare poi così tanto, ma lo è, ve lo assicuro, soprattutto se si pensa che la Cina è il primo importatore al mondo di materie prime e ha investito in infrastrutture americane quasi il 2%. Alcuni titoli hanno investito molto nel consumismo cinese, Mead Johnson Nutrition (MJN) e Wal-Mart Stores (WMT), per fare qualche esempio. Potrebbe essere solo l'inizio, Secondo Scott Minerd, Guggenheim Partners Global Chief Investment Officer, i settori dei materiali industriali, tecnologia e informazioni potrebbero farne le spese in un eventuale calo cinese.
Entro la fine dell'anno, vedremo lo stesso effetto in settori ora vediamo in salute. Le azioni in quei settori che ottengono una grande parte delle vendite provenienti dalla Cina comprendono Dow Chemical (DOW), Altera (ALTR), Expeditors Internazionale (EXPD) e General Electric (GE).
In alcuni casi, gli investitori hanno punito severamente le società focalizzate in Cina, un esempio potrebbe essere Las Vegas Sands (LVS). I suoi casinò di Macau rappresentano circa il 60% dei ricavi, rispetto a circa il 30% della MGM Resorts International (MGM). Durante i primi tre mesi dell'anno LVS ha guadagnato il 22%, mentre MGM è salito del 13%. Nel secondo trimestre tuttavia, LVS ha perso il 6% mentre MGM ha guadagnato il 12%.

Eppure i giocatori continuano a entrare nei casinò e a spendere. I ricavi lordi hanno toccato il record di 10.8 miliardi di dollari nel secondo trimestre e le vendite sono cresciute del 15%. Nessuno si aspetta che continui a salire così velocemente, però c'è spazio per continuare a crescere, diciamo intorno l'11% per la fine dell'anno, anche se la Cina dovesse continuare a rallentare.

Questo è dovuto in parte al fatto che Macau è all'inizio rispetto alla mecca del gioco come Las vegas. Solo l'1.3% delle persone in Asia ha visitato un casinò, l'1.3%. E' pazzesco quanto sia vergine questo settore. Nel frattempo Las Vegas Sands il 24 Luglio ha postato i propri risultati, ha totalizzato un fatturato di 3,24 miliardi dollari. I 22 analisti interpellati da S&P Capital IQ stimavano un fatturato di 3,30 miliardi. Ha registrato vendite intorno al 26% superiori a quello dell'anno precedente nello stesso trimestre.

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

giovedì 25 luglio 2013

I rischi nascosti nelle banche tedesche



Per quanto riguarda i rischi nel sistema bancario tedesco, si deve rilevare che le grandi banche tedesche sono tra le più fortemente indebitate in Europa rispetto al loro capitale netto. Questo quando vengono considerati i rischi noti, ma è stato recentemente constatato che ci sono anche rischi nascosti, fino ad ora sconosciuti. In questo contesto va preso in considerazione la recente rivelazione che Deutsche Bank ha mantenuto i crediti verso il Brasile e l'Italia fuori dai libri contabili, cosi come i prestiti alle banche greche ed altri istituti di credito come Dexia, la quale rimane nonostante tutto completamente esposta al rischio. Intendiamoci, DB apparentemente non ha fatto nulla di illegale - ma questa pratica contabile di fatto, maschera l'entità del rischio a cui la banca è esposta.

Tra il 2008 e il 2011 Deutsche Bank AG, la più grande banca tedesca e una delle più grandi del mondo, ha fatto prestiti a Monte dei Paschi di Siena e alla banca brasiliana Banco do Brasil SA, per un totale di 3,3 miliardi di dollari, ma non ha incluso tali operazioni nelle relazioni finanziarie inviate agli investitori. Prestiti simili sono stati fatti a Dexia SA, TT Hellenic Postbank SA, Banca Nazionale di Grecia e la banca del Qatar, Al Khaliji.

Questi prestiti sono parte di 395,5 miliardi di dollari di passività che Deutsche Bank AG ha compensato con altri impegni, un importo pari al 19% del totale del patrimonio della società. La portavoce della Deutsche Bank, Kathryn Hanes, dice
queste pratiche contabili sono prescritte dalla legge e le azioni della Deutsche Bank sono in linea con i principi delle normative finanziarie. Queste informazioni non hanno impatti sulla salute finanziaria della società o sugli indici finanziari.
Fin qui niente da dire, fino a quando, non vengono presi in considerazione i dettagli più sottili di tali operazioni, ovvero le compensazioni, quali:

I prestiti garantiti di solito comportano che una società dia una garanzia in cambio del denaro che una banca le presta e la garanzia viene detenuta fino a quando il prestito non è rimborsato per intero. Invece, Deutsche Bank AG ha ceduto le sue garanzie, in questo caso titoli di Stato, per avere soldi per fare prestiti, rimanendo però, con l'obbligo di restituire i titoli.

Secondo i termini dell'accordo, Deutsche Bank AG era obbligata solo a restituire il 'cheapest-to-deliver' equivalente delle obbligazioni, proteggendola da eventuali svalutazioni, ma lasciando la banca esposta al default. Questa manovra effettivamente mette short i titoli di Stato, esponendo però la banca ad un rischio maggiore se avesse tenuto i titoli per tutta la durata dei prestiti. Deutsche Bank poi ha venduto credit-default agli investitori, registrando un immediato profitto di 60.000.000 di euro fin dall'inizio della trattativa con Monte dei Paschi.

In altre parole, questi prestiti garantiti non sono realmente garantiti, a meno che non si consideri effettivamente un'adeguata sicurezza, una posizione corta su titoli che sono stati forniti come garanzia. Inoltre, DB ha apparentemente condito le offerte sottoscrivendo dei "credit default swap" (
contratto di assicurazione che prevede il pagamento di un premio periodico in cambio di un pagamento di protezione nel caso di fallimento di un'azienda di riferimento
), esponendosi ad un maggior rischio creditizio.

Ulteriori relazioni di Bloomberg fanno notare, che questa non è la prima volta che DB ha oscurato la sua vera posizione finanziaria mediante pratiche contabili, che non sono necessariamente illegali, ma certamente sollevano domande su come valutare correttamente i rischi a cui la banca è esposta.

Nel frattempo, le banche che hanno ricevuto i prestiti in questione sono state in grado di continuare a segnalare la proprietà dei titoli che DB ha venduto, permettendo loro di travisare la propria salute finanziaria. In realtà, sembra che questo sia stato il vero motivo del trattamento contabile dispari di tali operazioni. Mentre le mani di Deutsche sono considerate legalmente pulite, ad esempio, quelle di Monte dei Paschi a quanto pare non lo sono:
Monte Paschi è attualmente oggetto di indagine dai procuratori italiani per l'utilizzo del prestito, atto a nascondere le perdite, sia la Banca Monte dei Paschi di Siena SpA sia Banco do Brasil SA hanno continuato a segnalare la proprietà dei titoli che sono stati utilizzati come garanzia in quanto dovevano tornargli indietro. I procuratori non hanno ravvisato alcun illecito da parte di Deutsche Bank in questo caso.
Tuttavia, gli analisti dicono che la rete creata, rende difficile la precisa valutazione della salute finanziaria della società e che questo va contro lo spirito del regolamento finanziario, nascondendo la vera quantità di rischio che Deutsche Bank ha nei suoi libri contabili.

Questa non è la prima volta che la banca tedesca è stata accusata di oscurare le informazioni finanziarie quest'anno. All'indomani dello scandalo Libor, la banca era stata precedentemente indagata per aver probabilmente celato 12 miliardi di dollari di perdite valutando in modo non corretto il suo portafoglio di derivati. Non siamo sicuri a questo punto cosa, semmai, sia emerso dalle indagini di cui sopra riguardante la contabilità dei derivati, ma vorremmo sottolineare che i derivati aprono moltissime possibilità per oscurare le informazioni di bilancio.

Rapporti di leva finanziaria delle banche europee

Qui di seguito ci sono alcuni grafici che illustrano il fatto che la leva finanziaria della banche tedesche, così come quella di quelle francesi, sia estremamente alta. Queste istantanee provengono da fonti diverse e non sono congruenti al 100%. Dipende un pò dalle precise definizioni poste in bilancio. Il primo grafico mostra sia le passività medie delle banche in percentuale del debito nazionale del paese ospitante e del suo PIL, così come le attività bancarie in percentuale sul proprio patrimonio netto.



Il grafico mostra l'effetto leva delle singole banche secondo un articolo di Daily FX. Si noti che nel caso specifico di SocGen, per quanto ne sappiamo, vengono contestate le conclusioni della fonte originale per quanto riguarda il rapporto di leva, per cui queste informazioni vanno prese col beneficio d'inventario.

E infine, un grafico pubblicato dal Fondo monetario internazionale nel 2012, mostra il patrimonio netto medio/coefficienti patrimoniali netti dei sistemi bancari nei diversi paesi. Il messaggio che ne deriva è che: le banche tedesche e francesi hanno rapporti di leva finanziaria estremamente elevati.



In sintesi, anche se non si tiene conto delle esposizioni nascoste al rischio di credito, come quello rivelato nei prestiti di DB, la leva finanziaria delle banche in Europa rimane molto elevata. Questo spiega il perché ci fu panico per l'esposizione delle banche europee verso i debiti sovrani nel 2011. Mentre il panico si è placato in modo definitivo, le motivazioni rimangono saldamente al loro posto.



Questo grafico mostra il prezzo delle azioni di Deutsche Bank negli ultimi 2 anni. Il mercato sembra più ottimista su DB rispetto a molte altre banche europee, ma la banca è fortemente indebitata ed esposta a molti rischi. La sua più grande forza sono probabilmente i prestiti rilasciati in Germania.

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martedì 23 luglio 2013

E' tempo di vendere azioni di banche canadesi e passare a quelle americane ?



Negli ultimi dieci anni le banche canadesi sono state un modello di crescita stabile e sicurezza per gli investitori. I loro profitti sono cresciuti allo stesso ritmo anno per anno, aumentando dividendi e mai hanno messo in pericolo la salute finanziaria degli investitori. Sono state accusate di essere "titoli noiosi" e conservatori per vari anni fino a quando il mercato è crollato nel 2008.

A quel tempo le banche canadesi sono aumentate nella classifica del top delle banche più sicure al mondo trovando il perfetto equilibrio tra sicurezza e redditività. Se le banche sono il cuore dell'economia, sembra che le banche canadesi abbiano le vene più solide del pianeta.

Qualche tempo fa, di preciso il 17 Settembre 2012, scrissi un articolo sul valore delle banche canadesi e ne segnalai ben 5 con ottimi prezzi, l'articolo era Le banche canadesi aumentano i dividendi, le 5 big sono Buy. Da allora come sono andate queste 5 banche ? inclusi i dividendi percepiti.

Bank Of Montreal (BMO) ha realizzato un +9.56%
Bank Nova Scotia (BNS) ha realizzato un +14.11%
Canadian Imperial Bank (CM) ha realizzato un -0.48%
Royal Bank Of Canada (RY) ha realizzato un +21.85%
Toronto Dominion Bank (TD) ha realizzato un +11.77%

Direi proprio che non è andata male, voi che dite ?

Detto questo, durante questi 10 mesi spesso mi sono state espresse preoccupazione sulla tenuta di queste banche da vari clienti, ho sempre eseguito analisi approfondite sui bilanci per capire se l'esposizione ai mutui in un mercato immobiliare, comunque in rallentamento, possano portare queste banche in una condizione di instabilità, non come il 2008 ma comunque ad un calo tecnico.



Il grafico qui sopra mostra che mentre il rapporto debito degli Stati Uniti è sceso durante la crisi riportandosi vicino al 100%, il rapporto debito canadese ha continuato salendo sempre più in alto. Il tasso variabile non è stato aumentato nel 2013, ma i tassi dei mutui fissi hanno iniziato a salire. Abbiamo visto diverse banche canadesi alzare il loro margine di tali tassi al fine di attrarre nuovi clienti.

Come detto, il mercato immobiliare canadese sta rallentando e le banche possono scambiarsi clienti l'uno con l'altro al fine di far crescere la loro quota di mercato. Un settore maturo in un mercato maturo, non credo ci sarà una forte crescita nel breve periodo, ma le banche canadesi, si sa, non sono dei motori a benzina da un km al litro, sono diesel, lente nella ripresa ma costanti e basso consumo. Le banche americane sono state talmente colpite che la loro crescita è più rapida, ma perchè devono recuperare perdite ingenti dal 2008. Io scommetto ancora sulle canadesi sul lungo periodo, anche perchè la regolamentazione del Canada in fatto di concessioni ipotecari è ben più rigida di quella americana, ma sul breve qualche banca americana andrebbe vista.

Paese differente, differente storia

Negli Stati Uniti i titoli finanziari sono stati colpiti in modo drammatico nel 2008, giocando troppo con asset tossici. Con òe ultime trimestrali sembrano finalmente essere finiti i giorni bui dato che banche hanno ripulito i loro bilanci, hanno ripreso le loro perdite, con l'aiuto del governo, e sembrano essere di nuovo in pista nel quadro della redditività.

Nel corso delle ultime settimane, Wells Fargo ha dichiarato un utile del +20%, Citigroup ha fatto ancora meglio con un +41% (gli analisti finanziari si aspettavano un +17%). JP Morgan ha mostrato un EPS di 1,60 dollari rispetto a 1,21 dollari dello scorso anno.

Questi ottimi risultati sono una combinazione di due fattori:

1) Le banche hanno ripulito i loro bilanci e sono ora di fronte ad un portafoglio di crediti sano
2) L'economia degli Stati Uniti continua ad aumentare ad un tasso costante. Siamo di fronte ad una grande crescita con l'economia che si sta rafforzando trimestre dopo trimestre.

Il mercato immobiliare degli Stati Uniti sta facendo molto meglio e questo dovrebbe aiutare le banche a crescere il loro portafoglio crediti.

All'inizio dell'anno ho cominciato a seguire Wells Fargo (WFC) come una delle migliori azioni che forniscono dividendi per il 2013. Questo titolo è attualmente in crescita del 26,45% e ha aumentato il suo dividendo trimestrale da 0,25 dollari a 0,30 dollari per azione quest'anno. Le vendite aumentano costantemente mentre l'utile sale grazie ad un migliore ambiente economico. Sono abbastanza fiducioso su questa banca di Warren Buffett, penso che continuerà a fare bene fino alla fine dell'anno.

Considerazioni finali sul settore bancario

Alla luce della mia analisi, non vorrei che il lettore percepisse un dietro front sulle banche canadesi che comunque mostrano ancora forti metriche e rendimenti elevati sui dividendi (quesi tutte stanno pagando più del 4% in questo momento). Questa è sicuramente una buona scelta per costruire il tuo portafoglio. D'altra parte, non mi aspetto una crescita elevata in questo settore nei prossimi 12 mesi. Dovremo aspettare fino a quando il mercato immobiliare si riprenda mostrando gli stessi dati del 2000 quando tutto andava alla grande.

Per quanto riguarda il settore bancario statunitense, vedo le aziende che hanno avuto difficoltà durante la recente recessione, ma i principali problemi sono finalmente finiti. Mi aspetto che aumentino la loro distribuzione di dividendi con il miglioramento dei loro dati finanziari.

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giovedì 18 luglio 2013

Gli investitori dei dividendi devono trascurare le fluttuazioni dei prezzi



In queste ultime settimane siamo bombardati di informazioni dal mercato azionario ovunque ci giriamo. Potete trovare i prezzi delle azioni su molti canali televisivi, giornali, internet e telefoni cellulari. Questo eccesso di informazioni crea un sovraccarico di informazioni che genera la voglia di comprare e vendere azioni in pochi secondi. La frenesia prende il sopravvento e non si sta più nella pelle a vedere titoli salire senza essere entrati. Ciò potrebbe rivelarsi molto pericoloso per i nostri obiettivi.

Varie ricerche hanno dimostrato che gli investitori che sono spesso attivi sul mercato generano rendimenti più bassi rispetto a quelli che invece operano di meno. E' difficile, lo sappiamo, ma gli investitori dovrebbero ignorare le fluttuazioni di prezzo e semplicemente concentrarsi sui fondamentali.

Nel grafico qui sotto potete visionare l'andamento dei guadagni di titoli hanno offerto dividendi dal 1957 al 2011 investendo 1000 dollari. Noterete che investendo 1000 dollari in titoli che offrivano dividendi alti o molto alti, avreste avuto ritorni pazzeschi, da 500.000 a 600.000 dollari in 55 anni, una media di quasi il 13% annuo. Con dividendi medi, bassi o addirittura molto bassi i ritorni sono molto più miti, ma i titoli in questo periodo hanno sofferto meno degli sbalzi d'umore dei mercati. Ovvio che se avessi una linea temporale di investimento di 55 anni non ci dovremmo preoccupare degli sbalzi d'umore, ma il grafico è solo per farvi capire come le società che offrono dividendi hanno sempre battuto lo S&P500 indipendentemente dagli scossoni dei mercati, ritracciamenti e/o recessioni.



Gli investitori dovrebbero concentrarsi sui fondamentali delle società, al fine di trarre profitto nel lungo periodo. Concentrandosi sulle prestazioni a lungo termine, l'investitore si prende tempo per capire il tipo di business e di determinare se la società ha una possibilità di guadagno crescente nel tempo. Se i guadagni sono in aumento, è probabile che il mercato premierà le azioni della società con un prezzo più elevato e la società sarà in grado di premiare i propri azionisti con dividendi più elevati.

A volte però, i prezzi delle azioni si allontanano dai fondamentali, questa è la tipica situazione in cui la pazienza degli investitori è messa a dura prova. Durante i periodi di euforia dei mercati azionari, gli investitori che possiedono dividendi affidabili, tendono a sentirsi in sintonia con il resto del mercato, in quanto i titoli in portafoglio crescono e tendono a consegnare rendimenti a doppia cifra.

Durante le correzioni la musica cambia, e gli stessi titoli che prima crescevano, tendono a perdere parte dei loro guadagni. E' durante le correzioni di mercato che gli investitori di società sane, continuano a generare un ritorno sul loro investimento. Questo ritorno è sotto forma di dividendo che viene depositato direttamente sul conto corrente dell'investitore regolare ogni tre mesi.

Come investitori di dividendi tuttavia, dobbiamo essere pronti ad abbracciare periodi di tempo in cui i prezzi delle azioni declinino. Consideriamo questi periodi come delle opportunità per aggiungere alle nostre posizioni esistenti acquistando azioni di società che sono sempre state sopravvalutate in precedenza. Dopo di che, attendizmo pazientemente mentre le aziende eseguono le loro strategie e prosperino, anche se il mercato azionario potrebbe metterci qualche anno per riconoscerlo. Fino a quando i fondamentali sono solidi, e fintanto che il dividendo non è tagliato o eliminato, questi titoli vanno tenuti in portafoglio.

Ad esempio, tra il 1972 e il 1985, le azioni della Procter & Gamble (PG) sono state praticamente piatte. L'unico rendimento che gli investitori hanno ottenuto derivava dai dividendi. Nel 1985, il dividendo aumentatò del 233%, e il titolo scese del 4,30%. Per gli investitori che detenevano le azioni di Procter & Gamble (PG) a prezzi d'ingresso più bassi, tuttavia, il loro rendimento sul prezzo era comunque un guadagno, nonostante la stagnazione complessiva dei prezzi delle azioni. Nonostante il fatto che il prezzo fu piatto per 13 anni, i guadagni erano in aumento, pertanto, l'asset fu comunque positivo.

Purtroppo gli investitori non imparano mai, alla fine del 1999, Procter & Gamble (PG) era scambiata a 55 $ producendo solo un 1,20%. Il titolo scese dopo alcune notizie negative fino a 27 $, e ci sono voluti quattro anni prima che il titolo raggiunse i suoi massimi nel 2000.

Il dividendo aumentò di oltre il 50% durante quel periodo e per gli investitori che hanno acquistato Procter & Gamble (PG) nel 1980 stavano già generando alti rendimenti. Ciò significava che la volatilità dei prezzi delle azioni non dovrebbe spaventare, finchè i dividendi continueranno ad aumentare.

Un altro esempio emblematico fu quello del gigante McDonald (MCD). Il prezzo delle azioni declinarono dal suo massimo di 49 $ ad azione ai suoi minimi di 13 $ dollari nel 1999. Questo fu causato dalla sopravvalutazione del titolo, anche se gli investitori in quel periodo continuarono a prendere i loro dividendi. In verità dividendi non alti, intorno all'1%, questo certamente non ha espresso molto in termini di rendimenti per gli azionisti. Oggi però McDonald (MCD) vale 100 $ ad azione.

D'altra parte, alcune società a prezzi interessanti divennero ancora più convenienti da acquistare durante la crisi finanziaria del 2007. Titoli come Johnson & Johnson (JNJ), Abbott (ABT) e McDonald (MCD), hanno fornito agli azionisti un flusso crescente di dividendi con valutazioni estremamente interessanti. Gli investitori sono stati sostanzialmente ripagati nel tenere queste azioni durante quel periodo tumultuoso. Allo stesso tempo, i fondamentali stavano migliorando, e gli investitori poterono dormire sonni tranquilli con questi investimenti, nonostante il fatto che sembrava che il mondo intero stesse cadendo a pezzi, oggi è dimostrato.

Per riassumere, chi investe in dividendi a lungo termine deve aspettarsi di vedere una certa volatilità dei prezzi, anche se i fondamentali dei loro titoli sono fantastici. E' importante disporre di criteri di ingresso suscettibili a cali del prezzo fino a quando i fondamentali sono ottimi. Nel caso di Procter & Gamble nel 1972, 1999 e 2007, nonostante il fatto che i fondamentali erano solidi, il prezzo delle azioni erano troppo care.

I successivi miglioramenti nelle valutazioni delle azioni indussero gli investitori ad aggiungere o avviare posizioni in questi titolo, ad esempio, subito dopo il crollo del 1987, Warren Buffett iniziò ad accumulare Coca Cola e a quel tempo il costo medio del titolo era di 3.24 $ ad azione, oggi vale 40 $, dopo due split. Per gli investitori a lungo termine, come Warren Buffett, il flusso di dividendi in aumento, il suo rendimento coninuò a salire, e lui continuò a reinvestire producendo flussi di cassa sempre più positivi per la sua società, la Berkshire Hathaway (BRK.B). Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo