giovedì 18 luglio 2013

Gli investitori dei dividendi devono trascurare le fluttuazioni dei prezzi



In queste ultime settimane siamo bombardati di informazioni dal mercato azionario ovunque ci giriamo. Potete trovare i prezzi delle azioni su molti canali televisivi, giornali, internet e telefoni cellulari. Questo eccesso di informazioni crea un sovraccarico di informazioni che genera la voglia di comprare e vendere azioni in pochi secondi. La frenesia prende il sopravvento e non si sta più nella pelle a vedere titoli salire senza essere entrati. Ciò potrebbe rivelarsi molto pericoloso per i nostri obiettivi.

Varie ricerche hanno dimostrato che gli investitori che sono spesso attivi sul mercato generano rendimenti più bassi rispetto a quelli che invece operano di meno. E' difficile, lo sappiamo, ma gli investitori dovrebbero ignorare le fluttuazioni di prezzo e semplicemente concentrarsi sui fondamentali.

Nel grafico qui sotto potete visionare l'andamento dei guadagni di titoli hanno offerto dividendi dal 1957 al 2011 investendo 1000 dollari. Noterete che investendo 1000 dollari in titoli che offrivano dividendi alti o molto alti, avreste avuto ritorni pazzeschi, da 500.000 a 600.000 dollari in 55 anni, una media di quasi il 13% annuo. Con dividendi medi, bassi o addirittura molto bassi i ritorni sono molto più miti, ma i titoli in questo periodo hanno sofferto meno degli sbalzi d'umore dei mercati. Ovvio che se avessi una linea temporale di investimento di 55 anni non ci dovremmo preoccupare degli sbalzi d'umore, ma il grafico è solo per farvi capire come le società che offrono dividendi hanno sempre battuto lo S&P500 indipendentemente dagli scossoni dei mercati, ritracciamenti e/o recessioni.



Gli investitori dovrebbero concentrarsi sui fondamentali delle società, al fine di trarre profitto nel lungo periodo. Concentrandosi sulle prestazioni a lungo termine, l'investitore si prende tempo per capire il tipo di business e di determinare se la società ha una possibilità di guadagno crescente nel tempo. Se i guadagni sono in aumento, è probabile che il mercato premierà le azioni della società con un prezzo più elevato e la società sarà in grado di premiare i propri azionisti con dividendi più elevati.

A volte però, i prezzi delle azioni si allontanano dai fondamentali, questa è la tipica situazione in cui la pazienza degli investitori è messa a dura prova. Durante i periodi di euforia dei mercati azionari, gli investitori che possiedono dividendi affidabili, tendono a sentirsi in sintonia con il resto del mercato, in quanto i titoli in portafoglio crescono e tendono a consegnare rendimenti a doppia cifra.

Durante le correzioni la musica cambia, e gli stessi titoli che prima crescevano, tendono a perdere parte dei loro guadagni. E' durante le correzioni di mercato che gli investitori di società sane, continuano a generare un ritorno sul loro investimento. Questo ritorno è sotto forma di dividendo che viene depositato direttamente sul conto corrente dell'investitore regolare ogni tre mesi.

Come investitori di dividendi tuttavia, dobbiamo essere pronti ad abbracciare periodi di tempo in cui i prezzi delle azioni declinino. Consideriamo questi periodi come delle opportunità per aggiungere alle nostre posizioni esistenti acquistando azioni di società che sono sempre state sopravvalutate in precedenza. Dopo di che, attendizmo pazientemente mentre le aziende eseguono le loro strategie e prosperino, anche se il mercato azionario potrebbe metterci qualche anno per riconoscerlo. Fino a quando i fondamentali sono solidi, e fintanto che il dividendo non è tagliato o eliminato, questi titoli vanno tenuti in portafoglio.

Ad esempio, tra il 1972 e il 1985, le azioni della Procter & Gamble (PG) sono state praticamente piatte. L'unico rendimento che gli investitori hanno ottenuto derivava dai dividendi. Nel 1985, il dividendo aumentatò del 233%, e il titolo scese del 4,30%. Per gli investitori che detenevano le azioni di Procter & Gamble (PG) a prezzi d'ingresso più bassi, tuttavia, il loro rendimento sul prezzo era comunque un guadagno, nonostante la stagnazione complessiva dei prezzi delle azioni. Nonostante il fatto che il prezzo fu piatto per 13 anni, i guadagni erano in aumento, pertanto, l'asset fu comunque positivo.

Purtroppo gli investitori non imparano mai, alla fine del 1999, Procter & Gamble (PG) era scambiata a 55 $ producendo solo un 1,20%. Il titolo scese dopo alcune notizie negative fino a 27 $, e ci sono voluti quattro anni prima che il titolo raggiunse i suoi massimi nel 2000.

Il dividendo aumentò di oltre il 50% durante quel periodo e per gli investitori che hanno acquistato Procter & Gamble (PG) nel 1980 stavano già generando alti rendimenti. Ciò significava che la volatilità dei prezzi delle azioni non dovrebbe spaventare, finchè i dividendi continueranno ad aumentare.

Un altro esempio emblematico fu quello del gigante McDonald (MCD). Il prezzo delle azioni declinarono dal suo massimo di 49 $ ad azione ai suoi minimi di 13 $ dollari nel 1999. Questo fu causato dalla sopravvalutazione del titolo, anche se gli investitori in quel periodo continuarono a prendere i loro dividendi. In verità dividendi non alti, intorno all'1%, questo certamente non ha espresso molto in termini di rendimenti per gli azionisti. Oggi però McDonald (MCD) vale 100 $ ad azione.

D'altra parte, alcune società a prezzi interessanti divennero ancora più convenienti da acquistare durante la crisi finanziaria del 2007. Titoli come Johnson & Johnson (JNJ), Abbott (ABT) e McDonald (MCD), hanno fornito agli azionisti un flusso crescente di dividendi con valutazioni estremamente interessanti. Gli investitori sono stati sostanzialmente ripagati nel tenere queste azioni durante quel periodo tumultuoso. Allo stesso tempo, i fondamentali stavano migliorando, e gli investitori poterono dormire sonni tranquilli con questi investimenti, nonostante il fatto che sembrava che il mondo intero stesse cadendo a pezzi, oggi è dimostrato.

Per riassumere, chi investe in dividendi a lungo termine deve aspettarsi di vedere una certa volatilità dei prezzi, anche se i fondamentali dei loro titoli sono fantastici. E' importante disporre di criteri di ingresso suscettibili a cali del prezzo fino a quando i fondamentali sono ottimi. Nel caso di Procter & Gamble nel 1972, 1999 e 2007, nonostante il fatto che i fondamentali erano solidi, il prezzo delle azioni erano troppo care.

I successivi miglioramenti nelle valutazioni delle azioni indussero gli investitori ad aggiungere o avviare posizioni in questi titolo, ad esempio, subito dopo il crollo del 1987, Warren Buffett iniziò ad accumulare Coca Cola e a quel tempo il costo medio del titolo era di 3.24 $ ad azione, oggi vale 40 $, dopo due split. Per gli investitori a lungo termine, come Warren Buffett, il flusso di dividendi in aumento, il suo rendimento coninuò a salire, e lui continuò a reinvestire producendo flussi di cassa sempre più positivi per la sua società, la Berkshire Hathaway (BRK.B). Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo