lunedì 16 luglio 2012

Deficit commerciale degli Stati Uniti ridotto, analizziamo alcuni aspetti positivi

Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha annunciato Mercoledì che il deficit commerciale si è ridotto del 3,8% a 48,7 miliardi in maggio, alla pari con le aspettative del mercato. Il prezzo del petrolio in calo e la domanda, allentata negli Stati Uniti probabilmente a causa della mancanza di crescita occupazionale, ha contribuito efficacemente nel ridurre i costi delle importazioni.

Secondo il rapporto il deficit commerciale degli Stati Uniti è leggermente diminuito in maggio, grazie ad un lieve aumento delle esportazioni - abbastanza sorprendentemente legate alle esportazioni in Europa e Cina.

Quali sono i lati positivi e negativi?

Fatta eccezione per i dati più recenti degli ordini di fabbrica, la maggior parte degli indicatori economici, tra cui l'indice ISM Manufacturing, che sono venuti fuori nelle ultime due settimane sono stati molto tristi. Il rapporto di mercoledì ha però alcuni aspetti positivi:

Le esportazioni nominali hanno registrato un lieve aumento - le esportazioni di beni e servizi hanno registrato un aumento dello 0,2%.
Le esportazioni verso l'Europa migliorano leggermente e sono da considerare sicuramente una ripresa visto il terribile declino a doppia cifra del mese precedente.
A maggio le importazioni dei beni nel settore investimento e automobilistico (veicoli e componenti) sono aumentate.
Le esportazioni verso la Cina sono aumentate del 5,2% a maggio, tuttavia questo è inferiore rispetto ai guadagni del 6% nel periodo gennaio-maggio 2012.
Tuttavia, queste cifre non indicano un quadro del tutto roseo. Le implicazioni negative sono discusse qui di seguito:
C'è stato un calo delle importazioni di beni di consumo. Questo dimostra che la fiducia dei consumatori continua ad essere sotto pressione e il consumo potrebbe rimanere vincolato per Q3.
A dispetto di un guadagno nominale molto leggero, le esportazioni verso l'Europa continueranno ad avere problemi con un dollaro USA in aumento e con la recessione in corso nell'ambito dell'Eurozona. Ricordate, la volatilità dei cambi e un dollaro in aumento sono già un caro prezzo da pagare, in quanto, insieme con il ristagno della crescita globale, hanno già causato alla Cummins Inc. (CMI) la perdita della crescita dei ricavi dell'intero 2012. Martedì l'azienda è precipitata quasi del 10%.
Secondo il rapporto, se si regolano le variazioni dei prezzi, sia le esportazioni che le importazioni di merci sono crollate.
Conclusione

Il rapporto di Mercoledì, mostra entrambi i lati della medaglia, ma una cosa è chiara - la riduzione del disavanzo tende a facilitare il panico di un massiccio rallentamento.

Il più grande sollievo per ora è che (almeno) a partire da maggio, il pasticcio della zona euro non stà portando ad un collasso commerciale.

La più grande preoccupazione che rimane ancora è se questa attività di esportazione leggermente positiva reggerà per i prossimi tre mesi, in particolare con l'ammorbidimento della domanda in Cina e la confusione ancora irrisolta in Europa.