giovedì 12 luglio 2012

Il cambio EUR/USD si stà dirigendo verso la parità?


One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +90.07%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +123.41
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +16.83%


La decisione della BCE della settimana scorsa di ridurre il tasso dei rifinanziamenti e dei depositi di 25 pb - rispettivamente a 0,75% e 0% - non è stato sufficiente a spingere i mercati azionari europei visto che la BCE non ha dato alcuna indicazione su un ulteriore allentamento della politica monetaria nel prossimi mesi. Infatti, durante la conferenza stampa, il presidente della Bce Mario Draghi non ha indicato se sia imminente un terzo ORLT (operazione di rifinanziamento a più lungo termine) per le banche commerciali o una riattivazione della SMP (Securities Market Programme), con cui l'Eurotower acquista titoli di stato dei paesi dell'Eurozona.

Una conseguenza importante del taglio dei tassi della BCE è stato il calo dell'euro nei confronti di tutte le principali valute internazionali, e specialmente del dollaro statunitense: la coppia EUR/USD è scesa sotto 1,22 per la prima volta dal 1° giugno.
A nostro avviso il recente ribasso dell'euro rispetto al dollaro americano potrà continuare nei prossimi mesi, soprattutto se la BCE taglierà, nuovamente, durante l'estate il tasso Refi, come previsto da alcune banche di investimento.
Dopo il taglio dei tassi della scorsa settimana, l'euro è diventato maggiormente valuta di finanziamento nelle operazioni commerciali nel transporto rispetto al dollaro australiano e neozelandese e alla Corona svedese e norvegese. Dall'altro lato, il positivo differenziale di interesse rispetto al dollaro USA e alla sterlina si è ridotto, riducendo l'incentivo per gli investitori privati di mantenere Euro in portafoglio.

L'obiettivo nascosto della BCE, nei prossimi mesi, potrebbe essere di voler abbassare il valore dell'Euro. In effetti un indebolimento dell'euro può essere, in questo momento, la notizia maggiormente positiva per le economie della zona euro. Secondo le stime dell'OCSE, un calo dell'Euro del 10%, può stimolare la crescita economica dello 0,8% dopo 1 anno e dello 0,9% dopo due anni. Inoltre il taglio di 25 pb del tasso effettuato Giovedi 5 Luglio dovrebbe aumentare la crescita del PIL dello 0,1%.

Per questo motivo, un declino del cambio EUR/USD verso la parità - obiettivo per il tasso del cambio stabilito alcuni mesi fa da John Taylor nei Concepts Fx - sarà il risultato più positivo per la zona Euro.

Ma è l'obiettivo più credibile per la coppia EUR/USD ?

La coppia EUR/USD sarebbe sottovalutata del 20% in base al potere d'acquisto secondo l'OCSE. Questo non sarà un evento straordinario in una prospettiva a lungo termine, come indicato dal grafico seguente.



Esso mostra che i movimenti di +/- 20% rispetto al valore del potere di acquisto dell'OCSE al valore equo non sono inusuali per i tassi di cambio:

1) Nel 1995 l'euro (utilizzando il marco come benchmark) è stato sottovalutato del 30%

2) Nel 2000/2002 è stato sottovalutato del 20%

3) Nel 2008 è stato sopravvalutato del 20%.

In una prospettiva a medio termine, ci sono altri fattori che puntano verso un declino dell'Euro. Anche non considerando lo scenario di una rottura della zona euro, la debolezza dell'economia della zona Euro probabilmente persisterà per molti anni, soprattutto nei paesi periferici. In questo scenario l'incentivo per gli investitori ad acquistare asset denominati in Euro rimarranno bassi e il flusso di capitali potrebbe continuare ad essere negativi.

Inoltre, a spingere la valuta verso il basso, potrebbero essere state le politiche di stretta fiscale adottate nella zona euro. Come mostrato dal grafico seguente, le misure di austerità, in passato, hanno avuto come effetto, che l'indebolimento dell'euro ha pesato sulla crescita economica e costretto la BCE a proseguire facilitando le politiche monetarie.



Infine, guardando avanti, quando la crisi economica finirà, la Fed potrebbe iniziare ad alzare i tassi prima della BCE e a un ritmo più elevato. In questo caso il differenziale di tasso di interesse sarà favorevole al dollaro USA, aumentando gli incentivi ad investire in dollari USA.

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