giovedì 18 settembre 2025

Monolith Power (MPWR) è una società rischiosa ma con un potenziale enorme

Abbiamo iniziato a seguire Monolithic Power Systems (MPWR) a giugno. La nostra tesi era semplice: i multipli di valutazione erano vicini ai minimi storici e l'azienda era finalmente rientrata in un canale rialzista. Abbiamo grande fiducia sia nel modello di business dell’azienda sia nella capacità del management di garantire crescita costante.

Investire in MPWR può sembrare rischioso, ma la finanza è cambiata, qualche rischio è necessario prenderselo per ottenere rendimenti più alti. Abbiamo atteso la Fed, il taglio dei tassi e i dazi che si sono calmati. 

Guardando solo i multipli, il titolo sembra sempre costoso. Ma c’è una ragione: l’azienda ha dimostrato più volte di saper entrare in mercati dove i suoi prodotti offrono un reale vantaggio prestazionale rispetto alle alternative standard. Questo tipo di differenziazione dà potere di prezzo, e lo si paga in termini di valutazione.

Passando agli ultimi dati, i ricavi del primo trimestre sono arrivati nella parte alta della guidance, con un +39% anno su anno e +3% sequenziale. Ancora una volta ci ha colpito la capacità dell’azienda di sfruttare la propria tecnologia core su più mercati finali.

Il segmento Enterprise Data ha segnato un -32% sequenziale (in calo anche YoY), ma la forza di Storage & Computing e Automotive ha più che compensato. Vediamo il calo del datacenter come il risultato di tre fattori: 

1) concentrazione della clientela

2) ordini naturalmente irregolari

3) probabilmente anche un po’ di perdita di share sulle piattaforme NVIDIA B200, dove Infineon sembra aver guadagnato terreno.

La buona notizia è che il management si dice fiducioso nel recupero, con nuovi design win già qualificati che dovrebbero scalare nella seconda metà dell’anno. Anche se non hanno fatto nomi, noi crediamo che si tratti proprio delle piattaforme NVIDIA B300: se così fosse, MPWR potrebbe riconquistare parte dello share perso.

Intanto l’Automotive continua a sorprendere, nonostante un contesto macro complicato e venti contrari sui dazi. Questo dimostra che i design win conquistati in passato si stanno trasformando in ricavi concreti, segno che la specializzazione e l’integrazione spinta dell’azienda restano un vantaggio competitivo forte.

Un altro punto che consideriamo positivo è l’attesa diversificazione dei ricavi legati all’AI, grazie all’ingresso di nuovi player nella seconda metà dell’anno. Questo dovrebbe ridurre il rischio di concentrazione, smussare la volatilità del segmento Enterprise Data e rafforzare il rapporto con NVIDIA.

Nel frattempo, i dazi non stanno avendo un impatto rilevante né su costi né su domanda, a conferma che la strategia di diversificazione geografica e produttiva funziona bene come scudo contro le tensioni geopolitiche.

Sul fronte della valutazione il titolo è passato da circa 36x forward earnings a circa 40x. A prima vista sembra caro, ma in realtà siamo in linea con la media storica. Per acquisti aggressivi preferiamo aspettare momenti di compressione, ma crediamo comunque ci sia spazio per upside se i prossimi trimestri sorprenderanno positivamente, soprattutto con le nuove linee AI in rampa.



Enterprise Data è sceso dal 30% degli ultimi 12 mesi al 21% nel Q1, ma ci aspettiamo un’inversione nella seconda metà. Automotive continua a crescere a doppia cifra, e con l’adozione di sistemi a 48V e 800V crediamo che vedremo un impatto ancora più forte nel 2026.

Storage & Computing ha messo a segno un +38% sequenziale, trainato da domanda reale su memoria e computing, non solo da riempimento canali. Per il resto dell’anno mi aspetto un mix di normalizzazione e ulteriore spinta legata all’AI.

Il consensus stima ricavi 2025 a circa $2,66 miliardi. Con $637,5 milioni già fatti in Q1 e una guidance di $650 milioni per Q2, significa che la seconda metà dovrebbe portare circa $1,37 miliardi: solo un +6,5% rispetto al primo semestre. A nostro avviso è una stima conservativa, viste le attese accelerazioni in automotive e enterprise.

Tra i rischi principali ci sono lo scenario macro e una possibile recessione, che penalizzerebbe un titolo a beta alto come MPWR, i dubbi sul trade AI, in particolare se i timori su un picco negli investimenti infrastrutturali dovessero riaffiorare nel 2026.

In definitiva, MPWR continua a eseguire bene e la sua strategia di sistema resta vincente. Ai prezzi crediamo che il potenziale di revisione al rialzo delle stime di ricavi sia concreto, soprattutto se la domanda AI accelererà come previsto. Per noi, è un titolo da tenere in portafoglio nel lungo termine.

lunedì 15 settembre 2025

Quali sono i farmaci che hanno già negoziato il prezzo nel piano Inflation Reduction Act americano

Ecco un elenco aggiornato dei farmaci selezionati per la negoziazione dei prezzi da parte di Medicare ai sensi dell'Inflation Reduction Act, con l'indicazione dei produttori e dell'anno di applicazione dei prezzi negoziati:

💊 Farmaci selezionati per il 2026 (Medicare Part D)

A partire dal 1° gennaio 2026, Medicare applicherà i prezzi negoziati per i seguenti 10 farmaci:

Eliquis – Bristol Myers Squibb

Jardiance – Boehringer Ingelheim

Xarelto – Janssen Pharmaceuticals

Januvia – Merck

Farxiga – AstraZeneca

Entresto – Novartis

Enbrel – Immunex

Imbruvica – Pharmacyclics

Stelara – Janssen Pharmaceuticals

Fiasp e NovoLog – Novo Nordisk

Questi farmaci sono stati selezionati in base ai costi elevati per Medicare e alla mancanza di concorrenza generica o biosimilare cms.gov.


💊 Farmaci selezionati per il 2027 (Medicare Part D)

A partire dal 1° gennaio 2027, Medicare applicherà i prezzi negoziati per i seguenti 15 farmaci:

Ozempic, Rybelsus, Wegovy – Novo Nordisk

Trelegy Ellipta – GlaxoSmithKline (GSK)

Xtandi – Astellas/Pfizer

Pomalyst – Bristol Myers Squibb

Ibrance – Pfizer

Austedo – Teva Pharmaceuticals

Linzess – AbbVie

Entyvio – Takeda Pharmaceuticals

Dupixent – Sanofi/Regeneron

Imbruvica – Pharmacyclics

Jardiance – Boehringer Ingelheim

Farxiga – AstraZeneca

Eliquis – Bristol Myers Squibb

Xarelto – Janssen Pharmaceuticals

Januvia – Merck

Questi farmaci sono stati selezionati in base ai costi elevati per Medicare e alla mancanza di concorrenza generica o biosimilare Avalere Health Advisory.

📌 Note Importanti

I prezzi negoziati entreranno in vigore il 1° gennaio 2026 per i farmaci selezionati per il 2026 e il 1° gennaio 2027 per quelli selezionati per il 2027.

Le aziende farmaceutiche coinvolte hanno accettato di partecipare al programma di negoziazione dei prezzi, pena sanzioni fiscali significative Reuters.

I farmaci selezionati coprono una vasta gamma di condizioni, tra cui diabete, malattie cardiovascolari, cancro, malattie autoimmuni e malattie rare.

Synopsys (SNPS) dopo le trimestrali è scesa del 35%, ci vorrà tempo ma una piccola parte vale la pena acquistarla

Ultimamente, Synopsys (SNPS) ha avuto un calo significativo, perdendo oltre il 30% dopo la pubblicazione degli utili. Ho notato che molti analisti hanno rivisto al ribasso il loro target di prezzo a causa di una debolezza nel settore della proprietà intellettuale di design (IP), anche se il potenziale di rialzo rimane comunque interessante.



Credo che il calo del prezzo sia stata una reazione eccessiva e che questo possa aver creato un'opportunità per aprire una piccola posizione. Tuttavia, sono cauto. Nonostante il boom dell'intelligenza artificiale non mostri segni di rallentamento, Synopsys ha mostrato alcune debolezze. La guida futura è prudente, i ricavi dalla Cina sono diminuiti a causa delle restrizioni e i margini operativi della IP di design si sono contratti.

Synopsys è un attore chiave nel software EDA (Electronic Design Automation), essenziale per la progettazione dei chip, e nel settore della IP per semiconduttori. Insieme a Cadence, detengono una quota enorme del mercato EDA globale.

La mia fiducia nell'azienda è rafforzata da diversi fattori. Il boom dell'intelligenza artificiale continua a spingere la domanda di chip avanzati e, di conseguenza, di strumenti EDA. L'acquisizione di Ansys, che permette di simulare il comportamento fisico ed elettrico dei chip, posiziona Synopsys per offrire una soluzione completa, dal silicio al sistema.

Ho notato che il segmento Design Automation, che rappresenta la maggior parte dei ricavi, è in forte crescita, con margini in espansione. Questo settore è fondamentale per le grandi fonderie come TSMC e Intel, che continuano a investire in nuove fabbriche e nodi tecnologici avanzati. Gli investimenti degli Stati Uniti in Intel, ad esempio, sono un chiaro vantaggio per Synopsys, poiché più fabbriche significano più bisogno dei loro strumenti EDA.

Il problema è stato il segmento Design IP, che ha mostrato una forte debolezza, con ricavi in calo e margini contratti. È un campanello d'allarme, soprattutto perché Cadence, il loro concorrente, ha visto crescere il suo business IP. Questo calo è stato influenzato dalle restrizioni sulle esportazioni verso la Cina e da difficoltà con un cliente importante (probabilmente Intel). Il management ha ammesso che alcuni accordi non si sono concretizzati e che alcune decisioni sulla roadmap non hanno portato i risultati sperati.

Il management ha adottato una visione conservativa per il prossimo trimestre, il che suggerisce che potrebbero esserci ulteriori chiarimenti in futuro. Se la debolezza del settore IP si rivelasse temporanea, come spero, e non strutturale, il potenziale di rialzo potrebbe essere enorme.

Un catalizzatore importante potrebbe essere l'acquisizione di Ansys. Synopsys intende integrare il software EDA con la simulazione multifisica, una novità che potrebbe rivoluzionare la progettazione dei chip. Questo permetterebbe ai progettisti di identificare i problemi fin dalle prime fasi, riducendo i costi e i tempi di sviluppo. Se questa integrazione diventerà uno standard, potrebbe portare a una crescita significativa dei ricavi della Design Automation.

Tuttavia, i rischi sono concreti. Se i prossimi risultati saranno deludenti, il titolo potrebbe subire ulteriori cali. Al momento, Synopsys appare costosa se guardiamo i multipli di valutazione rispetto alla media del settore. Ma va considerato che l'azienda ha una quota di mercato dominante nell'EDA e margini elevati. Rispetto a Cadence, Synopsys appare sottovalutata, e se dovesse riprendersi nel segmento IP, il suo potenziale di rialzo potrebbe essere molto significativo.

Il recente calo del 35% ha portato il titolo in zona di ipervenduto sull'RSI, suggerendo che la svendita è stata eccessiva. Considerando che il segmento principale di ricavi è in crescita con margini in espansione, e che ci sono catalizzatori come l'integrazione Ansys, sono convinto che l'attuale ribasso offra un'opportunità, nonostante le incertezze.

mercoledì 10 settembre 2025

I migliori titoli secondo gli analisti di Wall Street per il mese di Settembre 2025

SymbolCompany NameMarket CapWall Street Ratings
AMSCAmerican Superconductor Corporation2.26BStrong Buy
CWTCalifornia Water Service Group2.76BStrong Buy
GEOThe GEO Group, Inc.2.87BStrong Buy
GSATGlobalstar, Inc.4.81BStrong Buy
MCYMercury General Corporation4.30BStrong Buy
PRSUPursuit Attractions and Hospitality, Inc.1.04BStrong Buy
PSIXPower Solutions International, Inc.1.94BStrong Buy
REAXThe Real Brokerage Inc.1.06BStrong Buy
SEZLSezzle Inc.2.99BStrong Buy
SOCSable Offshore Corp.2.20BStrong Buy
USARUSA Rare Earth, Inc.1.32BStrong Buy

 

Nasdaq (NDAQ) sfrutta il momento incerto del mercato per crescere

Non è un nome che ha bisogno di grandi presentazioni: per molti è sinonimo di tecnologia e innovazione, ma per me è stato anche uno dei primi titoli che ho seguito seriamente quando ho iniziato a scrivere su questo blog, ormai sono 10 anni. 

Perché NDAQ mi convince? Semplice: un mix di crescita, dividendi solidi e la capacità di espandersi in aree strategiche come la lotta ai crimini finanziari. Il Nasdaq non è solo una piazza di scambio, ma un ecosistema fatto di tre anime: piattaforme di accesso al capitale, tecnologia finanziaria e servizi di mercato. Una struttura che lo rende molto più robusto di quanto si possa immaginare a prima vista.

Guardando i dati aggiornati, non posso che confermare la mia visione: per me il Nasdaq resta un titolo da comprare. Sì, le valutazioni sono tirate, ma credo ci sia ancora spazio per crescere. Il motivo è chiaro: in un mondo dove gli scambi aumentano, la volatilità torna protagonista e i dati finanziari diventano un bene sempre più prezioso, chi presidia questi mercati ha ancora tanto da guadagnare.

VIX, l'indice della paura.

Quello che mi affascina è la resilienza di questo settore. Ogni volta che si alzano i tassi, che esplode un conflitto o che i mercati si agitano per tariffe e dazi, le borse non si fermano: anzi, spesso prosperano.

La volatilità, tanto temuta dagli investitori, è benzina pura per chi gestisce piattaforme di scambio. E in questo scenario il Nasdaq brilla, non solo per la quantità di transazioni che attrae, ma anche per la sua crescente divisione dedicata ai dati e alle soluzioni tecnologiche.

Un dettaglio che mi ha colpito, ad esempio, è il piano di avviare il trading 24 ore su 24 entro il 2026: un passo che potrebbe cambiare le regole del gioco. A questo si aggiungono prodotti come Verafin, che continua a guadagnare clienti nel settore bancario, e l’arrivo costante di nuove società quotate che alimentano il motore della crescita. Tutti tasselli che rafforzano un modello basato non solo sulle commissioni di negoziazione, ma su ricavi ricorrenti, diversificati e sempre più legati all’innovazione.

E poi c’è l’intelligenza artificiale, un’altra leva che la società sta già integrando nei suoi prodotti. Non è difficile immaginare che questa tecnologia possa diventare un ulteriore vantaggio competitivo, migliorando efficienza, velocità e qualità dei servizi offerti.

Certo, non è tutto perfetto. I margini sono solidi ma inferiori a quelli di alcuni concorrenti come CME o ICE, e questo limita un po’ la mia valutazione nella categoria della redditività pura. Tuttavia, il Nasdaq ha dimostrato di saper migliorare i propri conti, ridurre l’indebitamento e ottenere un solido rating investment grade da Moody’s. Non è un dettaglio da poco: significa poter finanziare la crescita in modo più sicuro, attirando anche investitori prudenti.

Un altro punto che mi piace sottolineare è la politica dei dividendi. Non parliamo di rendimenti altissimi (circa l’1,2%), ma di una crescita costante e ben superiore alla media del settore: oltre il 15% annuo composto negli ultimi dieci anni. In poche parole, un dividendo che non solo c’è, ma che migliora di anno in anno, sostenuto da un flusso di cassa operativo sano.

La domanda, a questo punto, è inevitabile: il titolo è già salito tanto, conviene davvero comprare ancora?

Io credo di sì. Nonostante il prezzo attuale e le previsioni degli analisti, che a volte parlano addirittura di un potenziale ribasso, il quadro complessivo mi porta a confermare il mio giudizio rialzista. Per me il Nasdaq resta un titolo da tenere in portafoglio con convinzione, perché unisce resilienza, crescita e capacità di innovare in un settore che, alla fine, è il cuore stesso dei mercati globali.

In fondo, mi piace pensare che in questa partita il banco vince quasi sempre. E io preferisco stare dalla parte del banco.