Abbiamo iniziato a seguire Monolithic Power Systems (MPWR) a giugno. La nostra tesi era semplice: i multipli di valutazione erano vicini ai minimi storici e l'azienda era finalmente rientrata in un canale rialzista. Abbiamo grande fiducia sia nel modello di business dell’azienda sia nella capacità del management di garantire crescita costante.
Investire in MPWR può sembrare rischioso, ma la finanza è cambiata, qualche rischio è necessario prenderselo per ottenere rendimenti più alti. Abbiamo atteso la Fed, il taglio dei tassi e i dazi che si sono calmati.
Guardando solo i multipli, il titolo sembra sempre costoso. Ma c’è una ragione: l’azienda ha dimostrato più volte di saper entrare in mercati dove i suoi prodotti offrono un reale vantaggio prestazionale rispetto alle alternative standard. Questo tipo di differenziazione dà potere di prezzo, e lo si paga in termini di valutazione.
Passando agli ultimi dati, i ricavi del primo trimestre sono arrivati nella parte alta della guidance, con un +39% anno su anno e +3% sequenziale. Ancora una volta ci ha colpito la capacità dell’azienda di sfruttare la propria tecnologia core su più mercati finali.
Il segmento Enterprise Data ha segnato un -32% sequenziale (in calo anche YoY), ma la forza di Storage & Computing e Automotive ha più che compensato. Vediamo il calo del datacenter come il risultato di tre fattori:
1) concentrazione della clientela
2) ordini naturalmente irregolari
3) probabilmente anche un po’ di perdita di share sulle piattaforme NVIDIA B200, dove Infineon sembra aver guadagnato terreno.
La buona notizia è che il management si dice fiducioso nel recupero, con nuovi design win già qualificati che dovrebbero scalare nella seconda metà dell’anno. Anche se non hanno fatto nomi, noi crediamo che si tratti proprio delle piattaforme NVIDIA B300: se così fosse, MPWR potrebbe riconquistare parte dello share perso.
Intanto l’Automotive continua a sorprendere, nonostante un contesto macro complicato e venti contrari sui dazi. Questo dimostra che i design win conquistati in passato si stanno trasformando in ricavi concreti, segno che la specializzazione e l’integrazione spinta dell’azienda restano un vantaggio competitivo forte.
Un altro punto che consideriamo positivo è l’attesa diversificazione dei ricavi legati all’AI, grazie all’ingresso di nuovi player nella seconda metà dell’anno. Questo dovrebbe ridurre il rischio di concentrazione, smussare la volatilità del segmento Enterprise Data e rafforzare il rapporto con NVIDIA.
Nel frattempo, i dazi non stanno avendo un impatto rilevante né su costi né su domanda, a conferma che la strategia di diversificazione geografica e produttiva funziona bene come scudo contro le tensioni geopolitiche.
Sul fronte della valutazione il titolo è passato da circa 36x forward earnings a circa 40x. A prima vista sembra caro, ma in realtà siamo in linea con la media storica. Per acquisti aggressivi preferiamo aspettare momenti di compressione, ma crediamo comunque ci sia spazio per upside se i prossimi trimestri sorprenderanno positivamente, soprattutto con le nuove linee AI in rampa.
Enterprise Data è sceso dal 30% degli ultimi 12 mesi al 21% nel Q1, ma ci aspettiamo un’inversione nella seconda metà. Automotive continua a crescere a doppia cifra, e con l’adozione di sistemi a 48V e 800V crediamo che vedremo un impatto ancora più forte nel 2026.
Storage & Computing ha messo a segno un +38% sequenziale, trainato da domanda reale su memoria e computing, non solo da riempimento canali. Per il resto dell’anno mi aspetto un mix di normalizzazione e ulteriore spinta legata all’AI.
Il consensus stima ricavi 2025 a circa $2,66 miliardi. Con $637,5 milioni già fatti in Q1 e una guidance di $650 milioni per Q2, significa che la seconda metà dovrebbe portare circa $1,37 miliardi: solo un +6,5% rispetto al primo semestre. A nostro avviso è una stima conservativa, viste le attese accelerazioni in automotive e enterprise.
Tra i rischi principali ci sono lo scenario macro e una possibile recessione, che penalizzerebbe un titolo a beta alto come MPWR, i dubbi sul trade AI, in particolare se i timori su un picco negli investimenti infrastrutturali dovessero riaffiorare nel 2026.
In definitiva, MPWR continua a eseguire bene e la sua strategia di sistema resta vincente. Ai prezzi crediamo che il potenziale di revisione al rialzo delle stime di ricavi sia concreto, soprattutto se la domanda AI accelererà come previsto. Per noi, è un titolo da tenere in portafoglio nel lungo termine.