- Nel 2014, l'indice di volatilità è aumentato di quasi il 40%, questa tendenza potrebbe aumentare ulteriormente nel 2015. Il quantitative easing è giunto al termine, mentre la politica monetaria straordinaria rimane al suo posto, sotto forma di tassi di interesse pari a zero, portando ad un aumento della volatilità del mercato azionario. Questo dovrebbe creare opportunità per gli operatori e gli investitori a lungo termine che desiderano acquistare società riccamente valutate a prezzi più bassi.
- Nel 2014, abbiamo visto il PowerShares DB USD Bull ETF (UUP) salire del 10,72%, segnando l'anno migliore per il dollaro americano dal 2005. Tra la continua debolezza dell'economia globale e l'ascesa di forze deflazionistiche, aspettiamoci che il dollaro continui la sua ascesa fulminea, così come, il calo delle valute estere, quali euro, yen e rublo russo.
- Molti sono rimasti spiazzati dallo scivolone delle materie prime, in particolare nel comparto energetico. Ma chi segue la macroeconomia non dovrebbe rimanere sorpreso dalla caduta precipitosa delle materie prime nel suo complesso. Solo quest'anno, il petrolio greggio è sceso di oltre il 40%, mentre il Brent è sceso del 45%, la benzina è caduta del 42% e il Goldman Sachs Commodity Index è giù del 31%. Mi aspetto che questo trend continui, anche se non al ritmo che abbiamo visto nel 2014. Ci sarà una debolezza più moderata in questo ambito, in quanto la deflazione continuerà, la domanda sarà debole e la diminuzione dell'effetto leva dovrà avvenire in modo tale da vedere la crescita reale in futuro.
- Dal 2009, è stato abbastanza facile essere lunghi sugli indici azionari statunitensi. Il Vanguard Total Stock Market Index (VTI) è aumentato di oltre il 130,33%, il Nasdaq Index (QQQ) è salito del 232,74% e anche il Dow Jones Industrial Average (DIA) ha visto guadagni di oltre il 98,37%. Durante questo periodo, gli investitori più attivi hanno avuto difficoltà a battere gli indici. Mi aspetto che questa tendenza finisca nel 2015 e che questo trend venga invertito. Questo avviene perché, quando l'indice di volatilità aumenta, viene creata una dislocazione, dando ai partecipanti attivi l'opportunità di sfruttare i movimenti di breve termine dei titoli, per guadagni a lungo termine nei portafogli degli investitori. Inoltre, a 18x degli utili futuri, lo S&P 500 sembra abbastanza valorizzato, credo che ci sia un grande valore da trovare per coloro che sono disposti a fare i compiti e selezionare singole società che operano a meno di 10x degli utili prospettici.
- Infine, la sorpresa dell'anno sarà che probabilmente la FED non alzerà i tassi di interesse. Il presidente della FED ricorda gli errori commessi del 1937 e state certi che non li ripeterà. La deflazione è reale e non possiamo ignorare i suoi effetti e la necessità di una politica monetaria eccessivamente accomodante, anche in questo periodo. Abbiamo sentito commenti che confermano questa indicazione da molti economisti come ad esempio dal Dr. Kocherlakota, presidente della Federal Reserve Bank di Minneapolis. Siamo molto lontani dalle pressioni inflazionistiche che possano essere un catalizzatore per un cambiamento nella politica monetaria, in quanto l'economia rimane decisamente inferiore al suo potenziale. Gli oneri del debito dei paesi sviluppati continuano ad essere deleteri per una reale crescita economica globale. Pertanto, mi aspetto che i buoni del tesoro americano trentennali zero-coupon, battano le azioni ancora una volta nel 2015.