giovedì 1 settembre 2016

L'Arabia Saudita emette il primo bond da 15 miliardi

Bloomberg riporta che l’Arabia Saudita sta progettando di vendere le sue prime obbligazioni internazionale, circa 10 miliardi, ai primi di ottobre. Il paese spera di abbassare così il suo deficit di bilancio stimato in circa 80 miliardi di dollari di quest’anno. Il prestito obbligazionario è previsto dopo la riunione del FOMC di Settembre della FED per rimuovere ogni incertezza sui tassi di interesse in sospeso. La decisione dell’Arabia Saudita di accedere ai mercati internazionali dei capitali segue Abu Dhabi e Qatar, che hanno emesso obbligazioni per un valore di 5 e 9 miliardi di dollari nel mese di aprile e maggio 2016. Secondo Albawaba.com, il FMI stima che il Gulf Cooperation Council (GCC) hanno bisogno di 265 miliardi per coprire il loro deficit di bilancio 2016.

Il clamore per il debito sovrano saudita, potrebbe essere la più grande emissione di un mercato emergente nella storia, si presenta con tassi di interesse ai minimi storici in economie mature spingendo gli investitori a versare soldi nei mercati in via di sviluppo ad un ritmo record in una parte del mondo dove le economie sono meno stabili.

La notizia dell’emissione è stata resa ufficiale dal ministro delle Finanze di Riyad, Ibrahim Al-Assaf, sottolineando che il Regno sta lavorando sulle emissioni di obbligazioni internazionali. In effetti, l’Arabia Saudita, cosi’ come altri Paesi del Golfo Persico esportatori di greggio, intendono accedere ai mercati di capitale per slegare le loro finanze dagli introiti garantiti dall’export di oro nero. Tuttavia, ha precisato il ministro delle Finanze del Regno, i funzionari sauditi non hanno ancora deciso l’ammontare dei bond da collocare. Tutto dipendera’ dalle necessità del Governo.

I mercati emergenti sono tornati di moda per gli investitori. Secondo una nota di BlackRock le azioni dei mercati emergenti cita che la stabilizzazione della crescita e un contesto di tassi di interesse basso globale favoriscono le economie di mercato emergenti. Tornando all’emissione, l’Arabia Saudita è stata spronata dal crollo dei prezzi dell’energia, il principe Mohammed ha guidato un programma di riforma radicale volto a diversificare l’economia del regno lontano dalla dipendenza delle riserve di petrolio. L’offerta do emissione di 15 miliardi dovrebbe partire già nel mese di ottobre, si prevede anche che aprirà la strada per la più grande offerta pubblica iniziale di tutti i tempi da parte del produttore di petrolio Saudita Aramco.

Il debutto di Riyad sul mercato obbligazionario internazionale e’ certamente molto atteso soprattutto vista la forte domanda riscontrata a seguito delle emissioni di debito del Qatar, realizzate lo scorso mese in diverse tranche per un totale di 9 miliardi di dollari. Riyadh può restituire al mercato con una seconda tranche il prossimo anno se i prezzi del petrolio resteranno sotto i 50 dollari al barile.

Le finanze statali sono stati duramente colpite dal crollo continuo dei prezzi del petrolio, rallentando l’economia globale e costringendo Riyad a saccheggiare le sue riserve in valuta estera e prendere prestiti locali, ciò sta comprimendo ulteriormente un settore privato già colpito da ritardi nei pagamenti da enti statali.

Conclusioni

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