mercoledì 19 giugno 2013

Quali mercati emergenti sono a buon mercato ?



I mercati emergenti dall'inizio dell'anno stanno soffrendo abbastanza, anche se il mercato azionario statunitense è parecchio a credito, i mercati emergenti nel loro complesso sono in rosso. L'immagine qui sotto mostra l'andamento dell'ETF Vanguard FTSE Emerging Market da Gennaio 2013 ad oggi. Come potete notare l'ETF mostra una flessione di più dell'8%.

Quali mercati emergenti sono a buon mercato ? ETF Vanguard FTSE Emerging Markets 2013

La prima cosa che dobbiamo chiederci, quando vediamo un asset di negativo, è se il problema sta nel sentiment degli investitori non più attratti da quell'investimento o se esiste un qualche deterioramento dei fondamentali. Se riusciamo a stabilire che il sentiment fa da padrone, allora potremmmo essere di fronte ad un buon momento per acquistare. Con questo articolo cercheremo di valutare i vari mercati emergenti per capire quali sono ancora dei buoni affari e quali no.

La metodologia utilizzata per analizzare

Anche se ci sono una varietà di diversi metodi di valutazione per i mercati azionari, in questo articolo utilizzeremo l'analisi dei flussi di cassa per i mercati azionari di interi paesi. La crescita degli utili futuri sarà una funzione diretta della futura crescita economica e i mercati azionari saranno rappresentati da un ETF, in pratica utilizzeremo L'implied Correlation Index:
L'implied Correlation Index mette a confronto il rischio del mercato nel suo insieme a confronto con il rischio dei singoli titoli azionari (il tutto viene misurato in base la premio delle opzioni). E' un indice che, un pò come il VIX, ci da un'idea di quali sono le aspettative degli operatori. In teoria il rischio di mercato dovrebbe essere inferiore a quello dei singoli titoli dato che questi hanno earnings, notizie, acquisizioni etc. che li rendono più rischiosi rispetto al mercato nel suo complesso. Quando anche il mercato comincia a diventare rischioso quanto un singolo titolo le cose non vanno molto bene...
Questo metodo non è semplice e dobbiamo discutere di un paio di punti:

1) Attualmente gli ETF disponibili da utilizzare come benchmark ragionevoli per il mercato azionario di un paese intero sono molti

2) Qualsiasi crescita economica sarà condivisa tra capitale e lavoro in proporzioni attuali. Questo fa si che ci si allontani dalla realtà, alcuni dati potrebbero risultare errati.

Per poter ovviare a questi punti negativi bisogna fare un salto nel passato e analizzare a ritroso ciò che è avvenuto in situazioni simili, per questo motivo abbiamo analizzato vari ETF i quali ci hanno fornito aspettative di crescita che suggeriscono come divergono dalle previsioni di crescita attuali per il 2013. In più abbiamo utilizzato un valore di calcolo della crescita identico per ragioni di semplicità. L'analisi eseguita col nostro algoritmo ha portato al risultato mostrato nella tabella qui sotto.

La tabella mostra le divergenti aspettative di crescita all'interno dei corsi azionari:



Ciò che notiamo non deve soprenderci più di tanto, gli investitori hanno aspettative di crescita più pessimistiche per la Russia, Polonia e Turchia. Tutti e tre hanno una significativa esposizione dell'eurozona, a causa della questione Siria sono a rischio Turchia, Russia e Polonia, in più questi paesi hanno un serio problema demografico con l'invecchiamento della popolazione più alto e la Russia inoltre è famosa per i suoi problemi di governance. D'altra parte, gli investitori sono molto ottimisti circa la crescita futura in India, Cile, Filippine, Taiwan e Messico.

Aspettative contro Proiezioni

Molto spesso quando si parla di investimenti la psicologia ha un ruolo importantissimo. Anche se gli investitori appaiono troppo ottimisti nei confronti di diversi mercati emergenti, la storia suggerisce che le valutazioni ottimistiche sono spesso sovraesposte mentre le valutazioni pessimistiche danno luogo a occasioni. Proprio perchè l'investitore medio tende ad acquistare un titolo di cui sente parlare bene spesso associandolo ad un buon affare, ma come capita a volte, dal momento in cui se ne sente parlare spesso, questo è sovrastimato. "Abbiamo perso il timing".

Per avere un'idea della misura in cui gli investitori sono d'accordo con gli econometrici, abbiamo sottratto il tasso di crescita implicito incorporato nei prezzi azionari dalle previsioni di crescita economica per il 2013. Il risultato è la tabella qui sotto:

Proiezioni di crescita paesi emergenti 2013

Nella figura sopra, i paesi sotto lo 0% rappresentano i mercati in cui i prezzi suggeriscono che :

1.) Che gli economisti sono eccessivamente ottimisti circa le loro proiezioni per il 2013, oppure
2.) I livelli di crescita del 2013 sono insostenibili.

Al contrario i paesi sopra lo 0% rappresentano mercati in cui i prezzi suggeriscono che:

1.) Gli economisti sono troppo pessimisti circa le loro proiezioni per il 2013, oppure
2.) I livelli di crescita del 2013 saranno seguiti da una crescita più robusta nel futuro.

I paesi per i quali la differenza tra il tasso di crescita implicito nei prezzi azionari e la crescita prevista nel 2013 è inferiore ai due punti percentuali non ci interessa: il futuro è incerto e le valutazioni di questi mercati cadono entro un ragionevole margine di errore. Questo lascia tre mercati verso cui gli investitori sembrano avere un pessimismo irragionevole, Russia (ERU), Cina (MCHI) e Perù (EPU).

Dividendi come margine di sicurezza

Dato che stiamo discutendo sul lungo periodo, i dividendi saranno una componente importante nei rendimenti complessivi. Questo è il caso soprattutto per i titoli azionari dei mercati emergenti, che spesso portano alti rendimenti. I dividendi possono fornire un margine di sicurezza per gli investimenti, perché i dividendi reinvestiti possono compensare un deprezzamento. Ho quindi sottratto i rendimenti finali da crescita implicita per vedere quali mercati offrono rendimenti sufficientemente buoni da produrre rendimenti, anche se la crescita degli utili è inferiore.



Nella figura sopra, una percentuale bassa o negativa suggerisce che semplicemente reinvestendo i dividendi saranno sufficienti a fornire una buona copertura di crescita. Una cifra elevata suggerisce che reinvestendo i dividendi attuali non saranno necessari per fornire rendimenti richiesti e quindi gli investitori dovranno sipendere dalla crescita degli utili o l'aumento dei dividendi distribuiti.

Prendete per esempio la Russia. Alle valutazioni attuali, la Russia ha un tasso di crescita implicito del -1,7% (P/E 7.7), ma un rendimento finale del 2,5%. Questo ci fornisce un valore aggiuntivo, anche se la crescita degli utili per le società sono deboli. D'altro canto, il tasso di crescita implicito per l'India (INDA) è del 7,2%, mentre i dividendi finali sono dello 0,40%. Ciò significa che la crescita degli utili dovrà fare il lavoro pesante per produrre buoni rendimenti a lungo termine.

Le implicazioni di un investimento sui mercati emergenti

In conclusione, non so se i mercati emergenti in generale sono sopravvalutati o sottovalutati, ma alcuni mercati particolari sembrano essere buoni affari in questo momento. Alle valutazioni e rendimenti attuali, la Russia, la Cina e il Perù sembrano particolarmente interessante. D'altra parte, gli investitori sono molto ottimisti sul Brasile (EWZ), India, Cile (ECH), Taiwan (EWT), Messico e Sud Africa. A questo punto non vediao strategia per ora in Corea del Sud (EWY), Filippine (EPHE), Malesia (EWM), Indonesia (EIDO) o Turchia (TUR).

Gli investitori interessati ad un'esposizione in Cina potrebbero anche voler aggiungere una posizione in Taiwan sul breve come copertura del rischio o sovralimentare i rendimenti. Allo stesso modo, il Perù potrebbe prendere in considerazione una posizione in Brasile come compensazione.

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo