Mentre il tasso di disoccupazione tende ad abbassarsi avvicinandosi all'obiettivo della Federal Reserve del 6,5%, continua a suscitare la paura sul fatto che la stessa FED terminerà l'acquisto di Bond mensili americani, piano denominato QE, prima del previsto. Venerdì questa paura è diminuita leggermente perché il tasso di disoccupazione è salito al 7,6%, leggermente superiore al previsto.
Questo rialzo ha dato spinta ai mercati a causa del calo dei timori che il piano QE stia per finire. Tutto questo sembra piuttosto paradossale, il rally di mercato su un aumento della disoccupazione ? Le possiamo classificare come le tipiche reazioni di mercato che seguono strettamente le azioni della Fed. Fortunatamente (speriamo) per gli investitori, siamo convinti che il tasso di disoccupazione si sia solo assestato e avrà il tempo necessario per abbassarsi in futuro.
Diamo una sguardo al tasso di disoccupazione
La percentuale di disoccupazione che ci segnalano le agenzie, non ci trasmette in modo corretto il vero numero di disoccupati negli Stati Uniti, ovviamente quella percentuale non è altro che una stima per farci capire a livello macro come sta la salute economica di un determinato paese. Cerchiamo di capire meglio come viene calcolato il tasso di disoccupazione. Cominciamo con una premessa, la disoccupazione si basa su 6 livelli che vanno da U1 a U6. Vediamo questi livelli come vengono definiti :
U1: Percentuale della forza lavoro disoccupata da 15 settimane o più a lungo.Come possiamo notare da queste righe, il tasso di disoccupazione che ci viene mostrato, l'U3, è riferito a coloro che cercano lavoro da 4 settimane, non è proprio un indicatore preciso, non vengono tenute conto tutte quelle persone che non stanno cercando, che lavorano in nero o che semplicemente non credono nel futuro del lavoro in America.
U2: Percentuale della forza lavoro che ha perso il lavoro o ha completato un lavoro temporaneo.
U3: Tasso di disoccupazione ufficiale (dal 1994, prima era l'U5) che definisce le persone che sono senza lavoro e che hanno attivamente cercato lavoro nelle ultime quattro settimane.
U4: Coloro che hanno smesso di cercare lavoro perché le condizioni economiche attuali fanno credere che nessun lavoro sia disponibile.
U5: Coloro che vorrebbero e sono in grado di lavorare, ma non hanno cercato un lavoro di recente.
U6: Lavoratori part-time che desiderano lavorare a tempo pieno ma non possono a causa di ragioni economiche (sottoccupazione).
Il grafico mostra un calcolo della disoccupazione leggermente più reale, in primo luogo include i lavoratori scoraggiati, quelle persone che sono disoccupati da molto tempo e hanno semplicemente rinunciato a cercare un lavoro. Un'altra categoria che abbiamo inserito sono le persone che non hanno un lavoro e lo stanno cercando ma non in modo attivo. Hanno solo dato uno sguardo qualche volta negli ultimi 12 mesi. Infine abbiamo inserito le persone che lavorano part-time per motivi economici. Queste persone vorrebbero lavorare a tempo pieno ma riescono solo a trovare un lavoro part-time. Se mettiamo insieme tutti questi dati, il risultato è una percentuale ovviamente ben peggiore di quella reale, il 13,8%.
Perché tutto questo è importante ?
Se semplicemente guardiamo il tasso di disoccupazione (U3) si dovrebbe prevedere che, se sono stati creati un certo numero di posti di lavoro, il tasso di disoccupazione si dovrebbe ridurre di una certa cifra. Tuttavia, inserendo le altre categorie, queste quasi fungono da resistenza al tasso di disoccupazione perché molte di queste persone si uniranno alla forza lavoro, con il miglioramento dell'economia, in particolare la categoria di persone che lavorano part-time.
Se si confronta l'U6 con il tasso di disoccupazione nel 2007 la differenza è di solo circa il 3%, attualmente la differenza di queste misure è di circa il 6,5%. Ciò suggerisce che questo gruppo di persone è molto più grande di quello storico e può assorbire più posti di lavoro rispetto al passato.
Ma allora il QE quando finirà ?
Qualora dovessimo seguire le indicazioni precedenti date dalla Fed essi non dovrebbero modificare la loro politica monetaria almeno per un altro anno. E' inoltre evidente come alcune colombe del board abbiano cercato di sottolineare come una riduzione del tasso di disoccupazione non corrisponda ad un reale miglioramento del mercato del lavoro.
Tuttavia qualora il tasso di disoccupazione dovesse mostrare un nuovo calo questa tattica non funzionerà a lungo. I falchi del Fomc si auspicano viceversa che il processo di riduzione del Qe inizi il prima possibile. Bernake è decisamente stanco delle reazioni nervose dei mercati a cui stiamo assistendo nelle ultime settimane, il suo augurio è quello di registrare un positivissimo dato per il mese di maggio (250k unità e un tasso di disoccupazione in ulteriore calo) circostanza che porterebbe il Fomc ad agire già dal mese di Giugno.
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