Visualizzazione post con etichetta investire valute. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta investire valute. Mostra tutti i post

mercoledì 17 aprile 2019

La coppia EUR/USD da sei mesi al palo, possibile 1.15 in arrivo

La coppia EUR/USD continua a mostrare segni di ripresa dal recente minimo di 1.1176, e ora sta spingendo forte verso il consolidamento degli 1.13. Penso che il cambio stia cercando una base solida, una certa stabilizzazione, prima di rompere la EMA a 200, posizionata sugli 1.1453, il cross dovrebbe puntare poi al massimo di 1.1570 di gennaio.

In primo luogo è importante notare che l'Euro sta attualmente offrendo un carry negativo; in altre parole, il differenziale del tasso di interesse è negativo se confrontato con le altre principali valute. Acquistare una valuta importante come il dollaro americano per acquistare euro è attualmente una proposta perdente se misurata esclusivamente sul rendimento (non sul prezzo).



Il dollaro USA è sceso la settimana scorsa a fronte di un miglioramento del sentiment del mercato, ma poi ha mutato il trend e ha recuperato terreno dal momento che i prezzi azionari sono passati al ribasso. Un tono cauto sembra dominare mentre continuano i colloqui commerciali tra Cina e Stati Uniti e tra le nuove minacce del presidente degli Stati Uniti Trump di imporre tariffe sui beni europei.

Gli svantaggi di un Euro forte

Export penalizzato
A soffrire più di tutti da un rafforzamento della moneta è sicuramente l'export. Per lo stesso motivo per cui comprare all'estero diventa più conveniente, vendere all'estero è più oneroso, o almeno verso i mercati Usa e chiunque paghi in dollari.

Utili a rischio
Una flessione dell'export, per un Paese esportatore come il nostro rischia di penalizzare la nostra economia. Nell'area euro, secondo un rapporto di Morgan Stanley, una crescita del 10% del valore della moneta comporta una flessione degli utili del 5-8%

L'inflazione non si scongela
Un altro pericolo non indifferente riguarda i prezzi. L'inflazione è ancora lontana dai livelli auspicati dalla Bce, e l'euro forte rischia di non aiutarne la risalita.



I macroeconomici che spingono l'Euro forte

Segnali di stabilizzazione economica in Cina e un buon inizio della stagione degli utili societari negli Stati Uniti hanno spinto la domanda di asset più rischiosi, lasciando il dollaro nella peggiore performance settimanale contro l'euro in quattro settimane.

Le esportazioni cinesi sono rimbalzate a marzo, ma le importazioni si sono ridotte per il quarto mese consecutivo e ad un ritmo più netto, dipingendo un quadro misto dell'economia mentre i colloqui commerciali con gli Stati Uniti hanno raggiunto il loro endgame. Gli investitori sperano in segnali di ripresa economica in Cina per arginare le preoccupazioni sul rallentamento della crescita globale dopo che il Fondo monetario internazionale ha declassato per la terza volta le sue prospettive mondiali del 2019.

I sondaggi effettuati in Cina per marzo avevano fornito alcuni spiragli di speranza sul fatto che la domanda stava migliorando in patria e all'estero, suggerendo che le misure di stimolo del governo stessero iniziando a prendere piede. Tuttavia, un alto funzionario della Casa Bianca ha detto oggi che la parte statunitense non è "ancora soddisfatta" di tutte le questioni che ostacolano la guerra commerciale USA-Cina.

Dove può arrivare lo spot EURUSD e cosa c'entra l'oro

Mentre il differenziale netto di rendimento si è attenuato recentemente, è chiaramente migliorato in modo significativo dal novembre 2018. In particolare, l'euro sembra meglio posizionato al rialzo oggi che a settembre 2018, quando EURUSD flirtava con il livello di 1,18. È mia opinione difficilmente quest'anno il cambio raggiunga di nuovo 1.18.

Sembra probabile un livello di 1.15 nel breve-medio termine; una salita a questo livello creerebbe abbastanza liquidità per l'euro per poi tornare indietro nel lungo termine.

È anche importante notare che l'oro, lentamente, si è spinto verso l'alto recentemente, che è inversamente correlato al dollaro. Dato che l'euro è considerato una delle principali valute "alternative" globali rispetto al dollaro USA, l'euro si muoverà solitamente con una correlazione positiva con il prezzo dell'oro.

Se il dollaro scende, inviando il prezzo dell'oro verso l'alto, questo di solito spingerà l'euro al rialzo parallelo all'oro.

Detto questo, dobbiamo tener conto anche del mercato americano, quasi ai livelli massimi, se a Maggio non si verificherà il "sell in May and go away", allora è probabile un ritracciamento dello spot di nuovo in area 1.13.

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter
Mi trovi su Linkedin

venerdì 25 agosto 2017

EURUSD, il cambio analizzato in vari punti mentre attende Draghi/Yellen

Tutti i trader in questo momento sono in attesa dei discorsi di Draghi e Yellen dal Simposio di Jackson Hole a Kansas City. Da Draghi ci aspettiamo informazioni maggiori sulla tempistica dell’uscita dalla politica monetaria “soft” dell’Unione Europea. Ogni volta che i banchieri del G10 si incontra si scoprono sempre carte interessanti per capire come muoversi nel prossimo futuro, e il cambio EURUSD sarà uno dei più seguiti.

Il dollaro ha avuto il freno a mano tirato nel corso delle ultime due sessioni, in quanto gli investitori rievocano l’incertezza politica statunitense davanti agli importanti discorsi dei banchieri centrali – sia la Yellen della Fed che Draghi della BCE sono attesi nel pomeriggio – il presidente Trump ha minacciato Martedì sera troverà in ogni modo i fondi per garantire finanziamenti per un muro sul confine messicano ed ha addirittura sollevato dubbi su un nuovo accordo NAFTA.

Diamo uno sguardo su come si stanno muovendo alcuni punti chiave dell’economia in generale in attesa della chiusura del Simposio.

Il mercato azionario globale

Quasi tutte le piazze mondiali sono in sali e scendi da circa un mese, in Europa il DAX ha perso 500 punti in 30 giorni e in 60 giorni anche di più. Il Giappone è sceso al suo minimo di quattro mesi, trascinato anche dalle perdite statali e uno yen più forte. A Hong Kong, l’indice Hang Seng vive un periodo felice grazie ai settori finanziari e immobiliari che stanno aiutando il mercato a crescere.

Mentre in Cina, i titoli sono scesi nelle ultime due settimane in quanto China Unicom è crollato dopo il rally della settimana precedente in vista delle riforme sulle imprese statali che sembra non saranno prese in considerazione. Per quanto riguarda l’America invece, anche se la stagione degli utili è parsa buona e i dati economici risultano positivi, gli indici principali hanno lasciato sul terreno quasi un 2% in un mese.

DAX discesa agosto 2017, media mobile, Draghi, FED, BCE, Yellen, cambio EURUSD

La Brexit rende tutti più nervosi

I dati di questi giorni hanno mostrato che l’economia britannica ha rallentato e non ha registrato una crescita nel secondo trimestre – un segno che l’incertezza legata ai negoziati di Brexit e alle elezioni generali di giugno potrebbero aver pesato sui piani a lungo termine delle imprese.

La spesa in conto capitale da parte delle imprese è rimasta invariata rispetto al trimestre precedente, così come il corrispondente trimestre del 2016, iintorno ai 43.8 miliardi di sterline (circa 47 miliardi di Euro). I ministri britannici hanno suggerito che il Regno Unito cercherà un “accordo di transizione” per dare tempo alle imprese per adattarsi, ma i segnali sulla forma di un simile accordo hanno portato le aziende al limite.

Altri dati hanno mostrato che il PIL del Regno Unito nel secondo trimestra è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, con un lieve miglioramento rispetto allo 0,2% registrato nel primo trimestre. È stato in linea con le aspettative e su base annua; L’economia britannica è cresciuta dell’1,2%. La spesa per le famiglie e quelle pubbliche hanno spinto l’espansione del secondo trimestre.

GBPEUR, braxit, economia inglese, theresa may

Il dollaro e la Yellen

L’euro ha esteso i suoi guadagni aiutato ieri dai dati che hanno mostrato le vendite negli Stati Uniti che hanno subito un forte calo nel mese di luglio e da un sondaggio provvisorio sul PMI e attività produttiva che ha battuto le aspettative. I miglioramenti nell’economia dell’eurozona, combinati con una maggiore incertezza politica sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito, continueranno a sostenere GBPEUR verso la soglia psicologica degli 0,92.

Il discorso di Draghi a Jackson Hole è visto come un potenziale catalizzatore dei mercati in quanto definirà una volta per tutte quando il QE europeo avrà fine smettendo di sostenere la politica monetaria del vecchio continente. Nel frattempo i cambi delle valute fremono, la sterlina rimane sotto pressione persistente, guidato dalle preoccupazioni sulla Brexit, mentre USDJPY scambia in una gamma ristretta tra i 120 pip durante la conferenza settimanale di Jackson Hole. Ogni forza americana è stata contrastata da un rischio geopolitico, in quanto gli Stati Uniti e la Corea del Sud proseguono i loro movimenti verso una guerra evitabile.

La moneta cinese ha guadagnato circa il 4,1% quest’anno, sostenuta dalla guida della Banca Popolare della Cina (PBoC) e dai controlli sui flussi di capitale.

Nuovi tagli alla produzione di petrolio e tempeste in arrivo

I grandi produttori di petrolio lasciano aperta la porta per un possibile prolungamento dei tagli in vigore alla produzione. Lo segnala un comunicato del cartello dei Paesi che rende conto della riunione, avvenuta lunedì, del comitato di monitoraggio sull’applicazione dell’accordo raggiunto nel maggio di scorso di estendere i tagli di 1,8 milioni di barili al giorno per nove mesi.

I prezzi del petrolio nel frattempo sono costanti, mantenendo la maggior parte dei loro recenti guadagni dopo che un’altra caduta degli inventari americani hanno indicato un mercato più ristretto. I prezzi sono stati sotto pressione anche a causa della minaccia di una tempesta tropicale verso le strutture produttrici di petrolio nel Golfo del Messico.

La produzione di petrolio statunitense ha colpito i 9,53 milioni di barili la scorsa settimana, il dato più alto da luglio 2015 ed è più del 13% rispetto al loro ultimo massimo a metà del 2016. Nonostante i livelli di produzione elevati, i dati dell’EIA ieri ha mostrato che le scorte degli Stati Uniti sono scese la scorsa settimana e che anche le scorte di gas sono diminuite – quelle del petrolio sono diminuite di -3,3 milioni di barili nella settimana che scade il 18 agosto a +463,17 milioni di barili, in calo del -13,5% dai livelli record di marzo.

Scorte di petrolio americane

Obbligazioni

Le obbligazioni canadesi hanno chiuso una striscia di perdita dell’ultimo periodo, mentre i prezzi a reddito fisso sono aumentati in mezzo alla crescente incertezza sul futuro dell’accordo Nafta a seguito dei commenti di Trump. Il rendimento delle obbligazioni biennali canadesi è scedo di 2 bps a 1.259%, mentre i decennali di -4 bps più basso a +1.883%. Il reddito fisso canadese continua a sottovalutare i treasuries statunitensi in attesa delle condizioni di mercato estivo in corso sul mercato.

I prezzi del debito degli Stati Uniti continua tra l’altro a far parlare di se, poiché la retorica combattiva del presidente Trump questa settimana ha fatto pressione sui titoli azionari, alimentando la domanda di beni considerati un rifugio sicuro. La resa dei treasuries statunitensi decennali ora sono a +2,185%, in calo rispetto ai livelli pre-discorsi di martedì a +2,215%.

I Bund decennali tedeschi sono in questo momento a +0,38%, mentre quelli del Regno Unito sono aumentati a +1,074%.

lunedì 17 luglio 2017

EURUSD, a breve saremo pronti per uno short

Venerdì negli Stati Uniti sono stati resi noti dei dati economici piuttosto deboli, che hanno svolto il ruolo maggiore nel successivo andamento della coppia EURUSD, anche perché ci si sta cominciando a chiedere se la Federal Reserve sarà in grado di innalzare i tassi d’interesse senza alcun tipo di slancio dell’economia, e questo naturalmente non favorisce il rafforzamento del dollaro statunitense. Detto questo, il mercato continuerà a mostrarsi volatile e le prossime due sessioni saranno vitali per questa coppia.

Innanzitutto dobbiamo dire che la tendenza dell’EURUSD è ancora rialzista. Su base puramente tecnica, le posizioni lunghe sono visibili finché il tasso di cambio rimane sopra l’area 1.1140-1.1120. Se l’euro superasse il cambio 1.1500, allora possiamo aspettarci che l’avanzamento si estenda verso 1.1590 e 1.1820. Tuttavia, riteniamo che uno scenario più probabile sia una falsa interruzione a 1.1500 seguita da una correzione o un consolidamento seguito da un moderato ritracciamento. Gli obiettivi sono 1.1300 – 1.1215.

La resistenza a 1.1500 è molto forte. È il limite superiore di un intervallo di trading degli ultimi 2 anni e mezzo. L’Euro ha ripetutamente fallito la rottura di questa resistenza. Inoltre, una divergenza ribassista Dell’RSI sembra essere formata su un grafico quotidiano, in realtà è molto vicino a rompersi al di sotto della propria linea di tendenza inclinata verso l’alto dal 20 giugno 2017.

Long term

Lloyds ha pubblicato una sua analisi per gli investitori. Nella relazione, la banca britannica scrive che calo del dollaro combinato con una performance di dati economici generalmente migliorati, ha supportato il cambio EURUSD. Più di recente le elezioni francesi hanno giocato un ruolo importante portando l’Euro fino agli attuali 1.14. Lloyds ritiene che qualsiasi ulteriore upside della coppia sarà probabilmente limitata dal fatto che ci può essere almeno un aumento dei tassi statunitensi prima della fine dell’anno.

La banca britannica ritiene inoltre che il lato negativo della coppia dovrebbe rimanere limitato se il recupero dell’Eurozona dovesse avere un tono più agguerrito o no dalla BCE mentre ci spostiamo verso la seconda metà dell’anno. Il risultato di questa prospettiva consiste nel fatto che Lloyds stima che l’euro finisca l’anno intorno al 1.12, in quanto, a suo avviso, l’euro sottovalutato inizierebbe la sua ripresa verso il suo fair value contro il dollaro.

Nel complesso, riteniamo che i rischi siano leggermente ribaltati a favore dell’apprezzamento dell’euro, soprattutto se i dati economici dell’area dell’euro continueranno a sorprendere come hanno fatto negli ultimi mesi. Prevediamo che EURUSD finisca l’anno intorno al 1.12. E’ probabile che un aumento sostenuto dell’inflazione “core” dell’area dell’euro fornisca segnali di ripresa economica e un rallentamento degli spread dei tassi di interesse spingendo l’euro verso gli 1.20.

Conclusioni

Ricordate il 2014, tutti parlavano di “PIGS”, la fine di Portogallo, Italia, Grecia e Spagna. Questi paesi sono tra i più indebitati nell’area dell’euro. Le loro banche sono tra le più sconvolgenti e la BCE ha ripetutamente trovato significative perdite di capitale – in particolare in Grecia. La situazione rimane tesa. Un modo per misurare lo stress della banca dell’area dell’euro è quello di esaminare la diffusione tra l’indice di rendimento finanziario PSI e l’indice dei servizi finanziari Prime Xetra.

 Un modo per misurare lo stress della banca dell'area dell'euro è quello di esaminare la diffusione tra l'indice di rendimento finanziario PSI e l'indice dei servizi finanziari Prime Xetra

Il risultato misura sostanzialmente la salute delle banche portoghesi rispetto alla salute di quelle tedesche. Come si può vedere dal grafico sopra, la diffusione è ancora molto bassa, questo indica che le banche in Germania sono in uno stato migliore rispetto alle loro omologhe portoghesi. Inoltre, notiamo la correlazione con lo spread EURUSD – ora c’è una chiara divergenza ribassista. Per inciso, una divergenza simile è stata presente alla metà del 2016 e alla fine ha portato al deprezzamento dell’euro.

Siamo sempre alla ricerca di opportunità per vendere l’euro quando si avvicina al livello 1.1500. La coppia EURUSD è una scelta ovvia, ma si potrebbe anche vendere l’euro contro altre valute – in particolare il dollaro australiano. Gli obiettivi sono 1.1300-1.1290, 1.1215-1.1200 e 1.1120 e 1.0900.

martedì 7 marzo 2017

EURUSD previsioni, il dollaro recupera leggermente ma attende i tassi e vari macro

Nonostante la conferenza stampa di Trump al congresso e il PIL americano sopra le stime, l’EURUSD è cresciuto leggermente questa settimana senza però fornire dati su eventuali rafforzamenti del biglietto verde o un cambio di direzione. Attendiamo i tassi di interesse, storicamente, col rialzo dei tassi il dollaro dovrebbe rafforzarsi ulteriormente portandosi in area 1.04. La coppia ha tentato di crescere all’inizio dell’anno, ma i dati peggiori del previsto sugli ordini di fabbrica tedeschi di gennaio hanno interrotto la ripresa.

Secondo i dati ufficiali, i nuovi ordini nel settore manifatturiero sono scesi del 7,4% nell’ultimo mese, contro una crescita del 5,2% a Dicembre. La lettura annuale diventa così negativa a -0,8%, da un precedente positivo dell’8,0%. L’unione europea ha pubblicato i dati definitivi sul PIL dell’ultimo trimestre rimanendo invariato a 0,4% per il trimestre e all’1,7% su base annua, mentre negli Stati Uniti, c’è poco che può scatenare grandi movimenti, il paese rilascerà la sua bilancia commerciale e il dato sul credito al consumo nel pomeriggio.

EURUSD, forex signals, investire forex, investire indici, investire valute, trading valute, segnali indici, cfd valute

Il rischio delle elezioni europee

Noi siamo convinti che il rischio politico nei prossimi mesi, come anticipato, possa rimanere. Ma per ora con le aspettative dei tassi di interesse europei, l’EURUSD non mostra segnali di una lunga tendenza sul dollaro. C’è però il rovescio della medaglia, è difficile entusiasmarsi per l’euro, nonostante possano migliorare le tendenze macro e inflazionistiche, almeno fino a quando la BCE dichiari chiaramente un cambiamento nella sua politica. Ma dato l’equilibrio generale del rischio per l’Europa, non dovremmo aspettarci che il cambiamento avvenga in occasione della riunione della BCE di Giovedì.

Prima di tutto dobbiamo fare comunque una premessa, i partiti anti Euro, è bene precisarlo, non hanno vinto: l’Unione Europea non è guidata da leader contrari all’organizzazione sovranazionale. Semplicemente, il numero di consensi (e quindi di voti) ricevuti dai partiti contrari in primo luogo alla moneta unica è cresciuto esponenzialmente e, per gli europeisti (perciò quelli a favore della moneta unica), in maniera preoccupante. Ma a tutto questo potrebbe reagire il cambio?

Il cambio EURUSD ha raggiunto un massimo di 1,0640 negli ultimi giorni, testando i massimi stabiliti nelle scorse settimane, ma da allora è sceso fino a quota 1,0570 (oggi), in calo dello 0,37%. Il test fallito della resistenza ha avuto luogo prima di raggiungere un livello di ipercomprato, segno di debolezza interna che suggerisce inoltre una probabile vendita nel breve termine. Il primo supporto si trova a circa 1.0560. Su un calo al di sotto di questo livello, il prossimo supporto è a 1,0495, test stabilito il 22 febbraio a 1,0494.

Un calo al di sotto di questo supporto avrebbe darebbe il via ad una tendenza al ribasso toccando il livello dell’11 gennaio a 1,0454. Tale mossa potrebbe anche confermare la rottura del ritracciamento 61,8% all’inizio di gennaio dando il via ad ritracciamento verso i 1,0340. Al contrario invece potrebbe salire fino a 1.820.

Le previsioni rimangono ribassiste

Il dollaro è tornato di moda, in rally contro tutti i suoi principali rivali dato che l’incertezza politica pesa sulle valute europee. Le parole di Marine Le Pen, leader dei francesi di estrema destra del partito Front National, che ha promesso che se eletta, il suo partito avrebbe fatto uscire la Francia fuori dell’Unione europea, e avrebbe combattuto l’Islam radicale.

La notizia è arrivata dopo che il Presidente della BCE Draghi ha respinto le accuse degli Stati Uniti su una manipolazione della valuta, e ha aggiunto che la Banca centrale è pronta ad aumentare sia la dimensione sia la durata del suo programma di acquisto di obbligazioni se le prospettive di inflazione dovessero rimanere basse. Lunedì, la Merkel ha perso il primo posto nei sondaggi per la poltrona dei centro-sinistra socialdemocratici.

Tutte queste notizie, sommate ai macro segnalati in precedenza indicano previsioni ribassiste per il cambio nelle prossime settimane, ricordiamo che l’Olanda è alle urne il prossimo 15 marzo, mentre le presidenziali francesi ci sono in Aprile.

martedì 23 agosto 2016

EURUSD, il dollaro continua ad indebolirsi in attesa della Fed

Sono giorni ormai che il dollaro americano acquista debolezza nei confronti delle altre valute. Persino la sterlina è riuscita a guardare un +0.3%. Questo è dovuto al fatto che il mercato torna a concentrarsi sulla Federal Reserve e la lenta prospettiva per il rialzo dei tassi di interesse in un contesto di incertezza per la crescita economica mondiale, spingendo il rialzo dell’oro e dei titoli di stato. Intanto l’azionario dei mercati emergenti e le loro valute toccano i massimi di luglio 2015.

Le incertezze sulla decisione della Fed sono aumentate dopo il minute sul rapporto di lavoro migliore di quanto previsto all’inizio del mese, per poi subire un contraccolpo sul rapporto di vendite al dettaglio deludenti e alcuni commenti di alcuni presidenti regionali della Fed che richiedono a gran voce un’innalzamento dei tassi in tempi brevi.

Il mercato azionario mondiale è in salita negli ultimi quattro giorni sull’ottimismo che le banche centrali di Londra e Tokyo manterranno altro lo stimolo di politica monetaria.

Tuttavia è lecito dare un occhio a cosa è avvenuto negli ultimi giorni, il 12 agosto le probabilità la Fed alzasse i tassi di 50-75 punti base erano rispettivamente nel mese di settembre, novembre e dicembre, del ​​16%, 17,5% e 36,8%, secondo un sondaggio di Bloomberg. Ora, dopo alcuni dati robusti e commenti che sostengono la linea dura, come quelli di Fischer e Dudley, due terzi della troika della Fed (ricordiamo che la Yellen parlerà alla fine della settimana al Confab Jackson Hole) hanno spinto le percentuali verso l’alto con probabilità aumentate al 26%, 30,1%, e 41,9%.

I commenti di Dudley potrebbero essere in realtà più vicini allo stato d’animo attuale del FOMC rispetto ai verbali che risalgono a circa un mese fa, dato che nel frattempo abbiamo assistito ad un ulteriore miglioramento del mercato del lavoro. C’è un precedente per la Fed nel mese di settembre durante un anno elettorale, ma non ci sono precedenti per un movimento di novembre. Uno dei pericoli nel permettere alle aspettative di essere eccessivamente dovish è che ogni tentativo di rialzo possa poi innescare un forte aumento dei tassi reali, minando la propensione al rischio. Con molta probabilità la Fed vuole evitare questo scenario, almeno fino a quando avrà intenzione di agire entro la fine dell’anno.

Il tasso di interesse a 2 anni US-Germania si è allargato a 136 bp da un minimo di 125 bp in precedenza nel mese di agosto. Le medie mobili 100 e 200 giorni convergono a 130 bp. Nella nostra esperienza, i differenziali di tasso spesso portano il movimento della valuta. A causa dei differenziali dei tassi di interesse (e tassi swap), diventa costoso coprire gli investimenti denominati in dollari per gli investitori giapponesi e altri. In effetti, il rapporto TIC (Treasury International Capital) ha mostrato che la Cina e Hong Kong hanno venduto 28 miliardi e 11 miliardi di titoli del Tesoro USA, rispettivamente, nel mese di giugno. Gli investitori giapponesi hanno venduto 13 miliardi.

La discesa del dollaro si è fatta sentire soprattutto a Tokyo dove il Nikkei la scorsa settimana è crollato e il cambio è arrivato a 100 yen per comprare un dollaro, dato assai sgradito alle autorità giapponesi alle prese con il calo dell’export (-14% negli ultimi 12 mesi) e dell’import (-24,7%). Il dollaro debole spinge invece al rialzo Hong Kong +1,6%, ai nuovi massimi dell’anno sotto la spinta degli ottimi profitti del colosso tech Tencent, e i listini cinesi.

martedì 29 gennaio 2013

Il cambio EURUSD è pronto per gli 1.40 ?

One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +92.60%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +135.36
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +31.56%
ETF migliori dal 10 ottobre 2012 +12.12%
Gemme nascoste nel 2012 +331.84%
Visione del nostro portafoglio One Million Dollar + 92.60%
Alert acquisto/vendita quando viene modificato il portafoglio One Million Dollar
Iscrizione newsletter dove riceverai analisi societarie e report macroeconomici
Bilanci societari, Dati societari e Sec Filing
Calendario dividendi del nostro portfolio.
Calendario eventi macroeconomici USA, EUROPA e CINA
Iscrizione completamente gratuita


L'eurofia è tornata, l'Euro ha rotto gli 1.35 nei confronti del dollaro, in aumento dal massimi degli ultimi 11 mesi quando tocco 1.3480, spinto dalla notizia dell'LTRO* in Europa. E' stata una settimana indimenticabile per la moneta unica, sopra 1.345 si spinge verso gli 1.40.
*Il long term refinancing operation (LTRO) o piano di rifinanziamento a lungo termine consiste in interventi finanziari effettuati dalla BCE guidata da Mario Draghi a seguito dell'inizio della crisi del debito sovrano dei paesi europei. Tale operazione può essere riconducibile alle operazioni di alleggerimento quantitativo effettuate dalla Fed.
LTRO consiste in un'asta di liquidità in cui la BCE concede un prestito alle banche richiedenti, della durata di 3 anni e con un tasso di interesse pari alla media del tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale calcolata nel periodo dell'operazione stessa. In cambio la BCE riceve dalle banche una garanzia sul prestito, detta "collaterale. La garanzia è composta solitamente da obbligazioni governative (titoli degli stati membri dell'UE); la BCE accetta come collaterale anche titoli privi di valore (ad esempio quelli emessi dalla Grecia, dichiaratasi insolvente).
L'aumento della coppia è stata alimentata già dalle prime ore del mattino grazie ai risultato IFO superiori alle attese, in seguito poi dalla notizia che 278 banche dell'area euro, la prosssima settimana, cominceranno il rimborso alla banca centrale di 137 miliardi di euro del prestito LTRO per i prossimi 3 anni.

Le azioni corrono in Europa e negli Stati Uniti sulle notizie della BCE forte dei rapporti degli utili e passano in secondo piano le debolezze dei dati immobiliari USA. Il mercato azionario statunitense ha chiuso una settima abbastanza forte grazie ai risultati della stagione degli utili. L'indice S & P 500 ha registrato la più lunga striscia vincente dal 2004. Ma Apple (AAPL) crollata del 12% a causa delle mancate stime. Bene Netflix (NFLX) vertiginosamente su di quasi il 100% grazie ai forti utili.

Torniamo a parlare del cambio EURUSD, la resistenza 1.35 è vicina e sarà provata varie volte, secondo l'analista Lien BK Kathy ci sono tre motivi importanti che potrebbero spingere la coppia ancora più in alto, l'IFO tedesco che ha superato i 104 punti raggiungendo i 104.2, i rimborsi LTRO da parte delle banche europee e i dati immobiliare di case nuove vendute al di sotto delle aspettative negli Stati Uniti.

Dopo aver eliminato la resistenza a 1.34 i prossimi livelli da tenere sotto controllo sono 1.3485 e 1.3525. Livelli molto importanti, sopratutto 1.35, quella cifra tonda che fa tutta la differenza tra alto e basso. Dobbiamo aggiungere per dovere di cronaca che gli analisti di FXstreet.com non sono propriamente d'accordo con noi e smorzano gli entusiasmi. Infatti secondo loro fra tre mesi la coppia sarà intorno a 1.33.



Con la soglia psicologica di 1.34 superata, la coppia EURUSD ora ha spazio per avanzare sulla barriera successiva, 1.3490. Secondo l'analista Richard Lee di FXstreet.com, la figura dovrebbe subiro un ritiro a 1.33 dopo aver toccato 1.3546. Rimarrà in territorio positivo probabilmente fino a quando la coppia rimarrà ancora sopra il livello psicologico di 1,3400, successivamente poi dovrebbe esserci una perdita fino a 1,3360 portando lo scambio in una nuova area di consolidamento.

Secondo invece il team di ricerca Economia e Commercio presso Goldman Sachs le previsioni sono rialziste, 1.4000 nei prossimi 3 e 6 mesi, secondo noi troppo alte come previsioni ma vale sempre la pena mostravi varie analisi. Esercizi di benchmarking diversi suggeriscono una movimento per EURUSD a 1,40, secondo Goldman Sachs.

UBS rimane più contratta e in difesa. La coppia oscillerà tra 1.30 e 1.35:
I mercati sono stati piuttosto soddisfatti dell'indice IFO forte e anche con dei rimborsi annunciati della BCE. 137 EUR miliardi di euro sono stati leggermente sopra le attese del mercato che ha portato ad un rally dei rendimenti dei titoli italiani.
Tuttavia, secondo UBS, la figura non è ancora abbastanza grande per segnalare che la crisi finanziaria sia finita, non credono in un rally sopra 1.35 almeno per i prossimi mesi.

Gli appuntamenti importanti dei prossimi giorni

Già nei prossimi giorni ci saranno delle uscite di dati macroeconomici molto importanti per testare il livello della coppia.

1. Tasso di Interesse della Fed (30 Gennaio 19:15 GMT)
2. Non-Farm Payrolls (1 febbraio 13:30 GMT)
3. Prodotto interno lordo degli Stati Uniti annualizzati (30 Gennaio 13:30 GMT)
4. Fiducia dei consumatori degli Stati Uniti (29 gennaio 15:00 GMT)
5. German Consumer Price Index (31 Gennaio 13:00 GMT)

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

venerdì 26 ottobre 2012

EURUSD si riposa a 1.30 punti base. Può intensificarsi la pressione ?


One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +92.97%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +121.81
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +23.62%
ETF migliori dal 10 ottobre 2012 +5.23%
Visione del nostro portafoglio One Million Dollar + 92% dal 2010
Alert acquisto/vendita quando viene modificato il portafoglio One Million Dollar
Iscrizione newsletter dove riceverai analisi societarie e report macroeconomici
Bilanci societari, Dati societari e Sec Filing
Calendario dividendi del nostro portfolio.
Calendario eventi macroeconomici USA, EUROPA e CINA
Iscrizione completamente gratuita


Dopo il danno inflitto nella seconda metà della scorsa settimanala coppia valutaria EURUSD torna a testare le chiave di supporto tecnico a 1,3060. La maggior parte dei guadagni del dollaro sono arrivati in ritardo negli Stati Uniti, come sentimento negativo stabilito in seguito a un crollo importante del 10% di Google dopo le perdite delle trimestrali del colosso motore di ricerca.

Il vertice UE, il fattore di rischio principale che possa destabilizzare l'euro non si è mai materializzato, e nonostante i leader europei abbiano concordato una tabella di marcia per stabilire un supervisore unico bancario, che dovrebbe entrare in vigore il prossimo anno, dovrebbe in ultima analisi, vedere una iniezione di capitale diretta per far fronte alla difficoltà delle banche europee. L'accordo è stato percepito come una "notizia vecchia", quindi non ha influenzato i prezzi.

Sul piano di salvataggio spagnolo ?
Kathy Lien, co-fondatore di Asset BK osserva:
La Spagna potrebbe essere in fase di riscaldamento su un piano di salvataggio, perché secondo il Wall Street Journal, che ha citato un funzionario spagnolo, la BCE deve stabilire le condizioni di aiuto per la Spagna. Non significa affatto che la Spagna è impegnata in un piano di salvataggio, ma il fatto che il vertice sta dicendo che la BCE sta per mostrare loro ciò che hanno in mente, suggerisce che non sono contrari all'idea.
Cosa dobbiamo aspettarci dalla coppia EURUSD ?

Dopo il forte rally che ha portato l'EURUSD a superare l'1,3137 il 17 ottobre, la coppia ha visto poco interesse nel tentare il rialzo sbattendo spesso contro l'1,3150. Durante la discesa con i trailing sell-stop attivati sotto 1,3080 si è arrivati alla quota di 1,3060 dove si attendeva il rimbalzo ma siamo invece scesi a 1.2940.



I "tecnici" stanno ancora molto attenti a vendere la coppia vista la diminuzione recente segnata come una semplice correzione dopo la rottura improvvisa di 1,3060. Il grafico sopra mostra come l'euro trova ancora la resistenza dinamica superiore nel triangolo a 1,3100.

Gli analisti di Commerzbank fanno notare
Fino a quando non ci saranno notizie di smorzamento sull'attesa di una richiesta imminente dei fondi per un piano di salvataggio della Spagna o pagamenti di aiuti alla Grecia la situazione della coppia sarà stabile. Il primo supporto di EURUSD si trova a circa 1.3000/1.3025 mentre per nuovi massimi dovrà essere sfondata la resistenza di 1,3140 violata sulla parte superiore
Fan Yang, Esperto tecnico di FXTimes riferisce
Dovremmo trattare la coppia come la scorsa settimana con un'alta resistenza e un eventuale supporto per un ritracciamento a 1,2990. Una rottura sotto 1,2985 avverrebbe sotto la 61,8% di ritracciamento del rally della settimana scorsa proponendo una prospettiva di continuazione rialzista. Non ci aspettiamo un grafico ribassista per il prossimo futuro ma piuttosto un mantenimento sull'incrocio tra le linee di tendenza chiave

Il capo analista di In-House Valeria Bednarik aggiunge un po di pessimismo sulla coppia EURUSD suggerendo che
il potenziale ribassista è in crescita sia nel grafico orario che in quello a 4 ore con gli indicatori che si avvicinano alle loro linee mediane pronti a girare verso il basso, mentre il prezzo sta trovando sostegno in sulla SMA a 20.
Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

giovedì 30 agosto 2012

La coppia EUR/USD si prepara per un brusco cambio di movimento.


One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +91.61%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +125.77
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +23.11%


Ormai la tregua offerta dai giochi olimpici, che hanno offuscato gli incontri dei governi e l’andamento del mercato, è finita. Si torna alla realtà, si torna alla BCE di Draghi che lotta con la Germania e la Fed che domani potrebbe influire in due sensi sui mercati mondiali, Bernanke farà ciò che non si dovrebbe fare o immetterà la tanto amara liquidità nel mercato americano ? In tutto questo c’è di mezzo il cambio EUR/USD che per gli investitori in titoli americani sta diventando sempre più importante.

La Fed vorrebbe un cambio più debole (quindi più alto) favorendo così l’industria ma danneggiando la PMI, tuttavia la correlazione della coppia con le altre attività rimane tuttora incerta. Come potete visionare dal grafico qui sotto la correlazione tra la coppia EUR/USD, S&P 500 (VIX), Petrolio e Oro. Come potete vedere il VIX ha invertito bruscamente, è la quarta volta quest'anno. Tuttavia, tali cambiamenti di segno correlazione sono in genere molto brevi. Essi rivelano i rischi idiosincratici che interessano l'unità europea. Forniscono inoltre interessanti segnali di market timing, dato che generalmente la correlazione torna normale in breve tempo.



Solitamente per gli investitori significa due cose: o rompere l’attuale resistenza a 1.2590 con il rialzo degli indici azionari, o chiamarsi fuori verso il basso, una mossa che rinnova il rischio dovuto alla violenta correzione del VIX che in passato ha mostrato una caduta del cambio in questa situazione.

Qui ci sono due scenari probabili per il breve periodo:

La coppia EUR / USD spinge verso la resistenza 1.2582/94, potrebbe essere il momento di riconsiderare una strategia al "ritorno alla normalità. In altre parole, facendo in modo che l’attività della correlazione incrociata torni alla situazione di normalità senza altre correzioni.

Scenario 1: Un aumento dell'avversione al rischio potrebbe spingere ulteriormente verso il basso le azioni, il rallentamento dell'economia mondiale è confermato dall’Europa e Cina, con letture molto negative per le esportazioni e gli ordini. Di conseguenza, le prospettive degli EPS potrebbero essere riviste al ribasso Questo è un male per il mercato azionario che guiderebbe la coppia EUR / USD giù dato che il dollaro è ancora visto come una moneta di rifugio.

Scenario 2: I prezzi del petrolio dovrebbero fare altrettanto. La domanda globale di petrolio, secondo il rapporti di Agosto dell’OPEC, è rimasta pressoché invariata. Anche se l'OPEC ha ridotto la sua produzione giornaliera, secondo l'ultimo rapporto sta ancora fornendo più petrolio di quanto richiesto. Sempre il rapporto suggerisce che vi sia un reale potenziale che il Brent torni a 107 dollari in breve.

Le probabilità che il cambio EUR/USD torni a 1.27 nel breve periodo esistono. Sarebbero confermate dall’audace piano QE3 previsto dalla Fed, che avrebbe un impatto negativo sul dollaro.

Conclusione: Siamo favorevoli a credere che lo scenario 1 sia il più ipotizzabile, un rallentamento globale sembra ormai alle porte se non già in atto, i vari tentativi della BCE e della FED potranno dare ossigeno ma i deficit dei paesi sono troppo elevati, prima bisogna risolvere il problema della spesa pubblica e aiutare la crescita, in questo scenario vediamo una coppia EUR/USD in ripresa per poi cedere il passo al dollaro in quanto moneta difensiva.

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

venerdì 27 aprile 2012

Valute: La pressione sull'Euro sta crescendo


One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +79.11%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +128.20
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +15.50%


Aprile sta per finire e l'Euro di trova sotto pressione a causa di nuovi fattori fondamentali che spingono al ribasso la valuta in maniera sempre più pronunciata. I fattori combinati sono abbastanza forti da spinger la moneta unica nella fascia inferiore del suo rating a 3 mesi, 1.30-1.34 (EUR/USD) verso il dollaro americano, dirigendola verso un obiettivo sul lungo termine ancora più basso, 1.20.

Non sarà facile per la moneta superare, nel corso delle prossime settimane e mesi avvenire, l'ostacolo del ribasso. A partire dai primi dati macroeconomici di lunedì dove il PMI (l'indici manifatturiero) si è presentato molto debole, più del previsto, a 46 punti al di sotto del consenso di 48.1. Si tratta di una insolita ma grave sconfitta perché il PMI è spinto sotto l'indice di sicurezza posto a 50 punti.



Questa debolezza inaspettata mostra un significativo indebolimento della lettura manifatturiera europea rispetto a quella degli Stati Uniti che invece tentenna ma continua a crescere. Come il grafico ci mostra la relativa debolezza europea si sta ora avvicinando ad un passo dai minimi di un anno fa.

Il secondo fattore è la lenta dissipazione dei fondi LTRO (Long Term Refinancing Operation) dalla BCE verso le banche e le loro controparti. LTRO è l'acronimo dell'ambizioso piano della BCE di erogare fondi ad almeno 800 banche dell'area Euro per migliorarne la liquidità.
Come funziona ? Ogni singolo giorno le banche europee fanno l’inventario della propria necessità o disponibilità si denaro su tutti i segmenti temporali. Ogni banca, ogni giorno, si chiede: di quanta liquidità dispongo/necessito a 1 giorno, 1 settimana, 1 mese, 3 mesi…20 anni ?
La risposta varia di giorno in giorno a seconda delle operazioni fatte dalla banca il giorno prima. Se la banca si accorge di avere necessità di denaro a 3 mesi (magari per averlo prestato ad un suo cliente) può andare a chiederlo sul mercato interbancario (cioè ad un altra banca) e lo pagherà un certo prezzo, ovvero un certo tasso di interesse.(applicherà al cliente quel tasso + uno spread, vi ricorda qualcosa?)
Viceversa se la stessa banca si accorge di avere disponibilità di denaro a un mese (ad esempio), andrà sul mercato ad offrirlo ad un certo tasso e ATTENZIONE quel tasso potrà essere più o meno alto a seconda della banca controparte, alle banche più “sicure” il denaro verrà offerto a un tasso basso, a quelle meno “sicure” ad un tasso più alto e…. a certe banche il denaro non verrà MAI prestato perché ritenute con un profilo di rischio superiore ai parametri massimi accettabili, in ogni caso sarà richiesta una garanzia per il prestito, il termine tecnico è COLLATERALE.
LTRO è simile a vari programmi della Fed come per esempio il QE. QE ha avuto un effetto significativo sull'indebolimento del dollaro, ma finora non c'è stato alcun impatto evidente sull'euro. In realtà, l'euro ha registrato un aumento dell'1% rispetto al dollaro sin dall'inizio del LTRO il 21 dicembre dello scorso anno.

Tuttavia LTRO non funziona esattamente nello stesso modo dei programmi della Fed QE. Nel caso di LTRO, le banche hanno prestato circa 500 miliardi di euro in nuovi prestiti netti in due tranches. Finora la maggior parte dei proventi dei prestiti sono effettivamente rimasti presso la BCE. Il grafico qui sotto mostra il saldo dei prestiti bancari overnight presso la banca centrale, e possiamo vedere due rapidi aumenti, uno subito dopo la prima tranche LTRO il 21 dicembre e la seconda subito dopo la seconda tranche il 28 febbraio. Questo sterilizzazione efficace spiega perché l'euro non è stato intaccato - i fondi presi in prestito dalle banche sono tornati di nuovo alla BCE. Tuttavia, ora possiamo vedere che i fondi vengano piazzati per essere utilizzati in calo da un massimo di 816 miliardi alla lettura più recente di 775 miliardi.



Il terzo fattore che può influenzare l'euro si è verificato durante il fine settimana, con l'elezione francese. Sembra sempre più probabile che lo sfidante Francois Hollande sarà il prossimo presidente della Francia. Il programma di Hollande è simile a quello di Francois Mitterrand, il presidente francese 1981-1995. Entrambi sono dello stesso partito politico, riluttanti ad accettare l'integrazione europea, abbracciare un ordine del giorno di un aumento dei programmi sociali e benefici.

La prima elezione di Mitterrand avvenne nel maggio 1981 e come prima risposta il franco francese ha cominciato a indebolirsi, quasi dimezzando in valore nei successivi 3 anni 3 anni e mezzo, prima con un picco superiore al 10% rispetto al dollaro per poi risalire. Ovviamente è difficile paragonare il periodo attuale con quello di trent'anni fa, ma il numero di analogie è sorprendente.

Questi tre fattori sono impostati per pesare sull'euro nel corso dei prossimi mesi, se non di più, e possiamo anche aspettarci un impatto di nuovi fattori in futuro. Per cominciare, l'euro è ancora molto sopravvalutato in termini di acquisto, del 5-15% circa, a seconda del metodo di calcolo. Con un metodo popolare, l'indice Big Mac, l'euro è sopravvalutato del 12%. Questo ci dice che a parità di condizioni, l'euro dovrebbe tendere a sminuire l'equilibrio verso la parità di potere d'acquisto.

Una ragione per cui la valuta è sopravvalutata (e spesso rimanere così) è la differenza dei tassi di interesse tra i due paesi. Nel caso dell'euro, a 5 anni i tassi di interesse sul continente sono circa lo 0,17% inferiore a 5 anni degli Stati Uniti. Sulla base di tassi di interesse non c'è motivo di comprare l'euro.

Un altro elemento di peso contro l'euro è il trucco della moneta. L'euro è la somma dei tassi di cambio dei 17 paesi che compongono la zona euro. Il notevole impegno che gli Stati membri hanno dimostrato nel mantenere intatta la zona euro in realtà funziona per sminuire l'euro. Se i paesi più deboli come la Grecia e il Portogallo escono, gli stati più forti come la Germania e la Francia rappresentano un pezzo più grande della torta euro, portando ad un apprezzamento della valuta. Il fatto che i paesi in difficoltà restano e continueranno a rimanere nel prossimo futuro, può solo servire a svalutare la moneta.

Alcuni osservatori del mercato hanno sostenuto che è a causa dei problemi in Europa che l'euro è forte. Anche se la logica del ragionamento è plausibile, non abbiamo visto questo effetto negli Stati Uniti durante la crisi finanziaria. Infatti il valore del dollaro è stato rangebound ed è praticamente lo stesso prezzo oggi come lo era alla fine del 2007 quando la Grande Recessione ha avuto inizio.

L'euro è stato in range piuttosto stretto per diversi mesi, aspettando fino a quando le forze di mercato hanno funzionano per spingere in una direzione o l'altra. Con questi eventi in Europa e i fattori descritti, sempre di più i costi della valuta stanno saltando fuori. Le forze sono ora sul punto che dovrebbero portare ad un test ed è possibile una rottura delle fasce più basse della valuta. L'euro è molto costoso, troppo.

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo

venerdì 7 gennaio 2011

S&P 500 nel 2010 ha guadagnato il 20,7 % o l'1,8 % ? Dipende dalla tua valuta

Un recente articolo di Bloomberg ha spiegato come gli europei che hanno investito in titoli USA hanno ottenuto il rendimento migliore degli ultimi 10 anni.
Lo S&P 500 è salito del 12,8%, ma se ragioniamo in euro ecco che il guadagno complessivo è stato di ben il 20,7%. Sebbene l'articolo parli di una crescita intorno al 23% purtroppo non tiene conto dei cambiamenti della settimana successiva all'uscita dell'articolo in cui l'euro alla si è stabilizzato al 20,7% nella chiusura del 2010, questo dovuto alla bassa liquidità sul mercato che ha fatto scivolare il dollaro nei confronti dell'euro di circa 1,5%.

Queste variazioni cosa significano ? Spesso gli investitori non tengono conto delle correlazioni tra valute ed azioni. Cadendo nel tranello del cambio si mangiano guadagni, o viceversa si ritrovano con introiti maggiori.

Diamo una sguardo ora allo S&P 500 e l'andamento dell'euro nel grafico qui sotto:



Se ragioniamo in modo che lo S&P 500 (nella parte superiore del grafico) sia un importo in dollari, il grafico sotto mostrebbe il suo valore in euro. Ad esempio, agli inizi di Luglio, quando lo S&P 500 era a circa 1,022 e l'euro era scambiato a 1,25 $. Questo corrisponderebbe a 817 (1,022 diviso 1,25).

Si noti che mentre lo S&P 500 tocca il suo minimo a Luglio, in termini di euro, lo S&P 500 ottiene i minimi a Febbraio. Per inciso questo rappresenta solo il valore dell'indice S&P 500. Non si tiene conto dei dividendi o delle prestazioni reali di un ETF.
L'articolo si basa oltre che sull'euro anche su altre valute europee come il franco svizzero, a differenza dell'euro investire in azioni usa dalla Svizzera non è convenuto così tanto bene come mostrato nel grafico qui sotto.



Wall street risulta sostanzialmente piatta nei confronti dei franchi svizzeri, le minime dell'anno sono state toccate a fine Agosto. Forse è una coincidenza ma sembra proprio quando Ben Bernanke ha tenuto il discorso di Jackson Hole dove il presidente della Fed aveva promesso l'acquisto delle obbligazioni espandendo il suo bilancio.

Mettendo tutto insieme otterremmo un grafico simile.



Tutto questo per mostrarvi come negli investimenti all'estero è importante tenere conto della valuta chiave, infatti come mostrato dal grafico qui sopra gli investitori di due paesi così vicini come l'Italia e la Svizzera avrebbe ottenuto guadagni completamente diversi se avessero investito a Wall Street nello stesso periodo dell'anno indipendentemente da quanto sia cresciuta o calata la borsa di New York.