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giovedì 21 maggio 2015

Lo yen si indebolisce sui massimi del nikkei 225 degli ultimi 15 anni

Le azioni giapponesi sono salite per il quarto giorno di fila, col Nikkei 225 Stock Average che ha chiuso al suo livello più alto degli ultimi 15 anni, come lo yen indebolito e dati del governo hanno mostrato l'economia è cresciuta più rapidamente del previsto. Con l'aggiunta dell'allentamento da parte della Banca del Giappone all'orizzonte e gli hedge fund che cercano di ricostruire alcune posizioni speculative, tutto si è concentrato su un punto cruciale, quando la valuta del Giappone avrebbe spinto contro il dollaro rafforzandolo a livelli degli ultimi tre mesi.

Il prodotto interno lordo del Giappone annualizzato è salito al 2,4 per cento nel primo trimestre, le imprese hanno aumentato le spese e potenziato le scorte, questo secondo un rapporto governativo. Il risultato ha battuto le stime che vedevano una espansione all'1.6 per cento secondo gli economisti dopo aver visto il ribasso intorno all'1,1 per cento nei tre mesi precedenti.
L'economia è in ripresa per due trimestri consecutivi, le aspettative per questo trend positivo continueranno nel prossimo periodo e dovrebbero portare a nuovi massimi il Topix.
Secondo Hiroichi Nishi, un manager di SMBC Nikko Securities Inc. di Tokyo.

Un calcolo dei titoli immobiliari ha riportato guadagni tra i 33 gruppi industriali del Topix. Sumitomo Realty è salita del 5,3 per cento e Mitsubishi Estate Co. del 3,5 per cento. I produttori di gomma dopo il crollo del petrolio hanno rafforzato le prospettive dei costi di produzione più bassi. Il produttore di resina JSR Corp è salita del 3,4 per cento, mentre il suo più grande cliente Bridgestone, è salita del 2,2 per cento.



Ma che cosa succede ora ? L'ultima rottura non può segnare una svolta definitiva, ma la maggior parte degli analisti sono fiduciosi che lo yen sarà inferiore entro la fine di quest'anno, spingendo il cambio a 125 nei confronti del dollaro. La recente stabilità nella valuta è stata una manna per gli investitori stranieri e l'acquisto di titoli azionari giapponesi, con l'indice Nikkei 225 superiore del 15 per cento finora quest'anno. I forti acquisti esteri di titoli azionari giapponesi ha anche contribuito a sostenere lo yen, ma ora i trader, dopo un lungo periodo di sterilità, vedono un aumento della volatilità.

La gente sembra avere dimenticato che il cambio USDJPY ancora esiste, ha riferito Matthew Cobon, fund manager di Threadneedle Investments. C'è stata una notevole mancanza di volatilità. Gli hedge fund che vogliono comprare i dollari sono riluttanti a vendere l'euro dando una "occhiata" allo yen, riferisce Yunosuke Ikeda, capo strategies di FX a Nomura. I gestori di fondi seguiranno l'atmosfera della BoJ, che si riuniranno oggi, e le prospettive di bilancio del Giappone presentate nelle prossime settimane.

Il punto di vista tra gli analisti a Tokyo è che i fondamentali stanno facendo pressione per uno yen più debole per la fine di quest'anno con una visione immutata dei numeri del PIL, sottolineando le turbolenze in atto nell'economia giapponese. Il titolo Takata, per esempio, è crollato del 10 per cento dopo aver richiesto il più grande richiamo automobilistico nella storia degli Stati Uniti. Il produttore di air-bag ha quasi raddoppiato il richiamo di circa 34 milioni di veicoli negli Stati Uniti.

Le costruzioni di nuove case negli Stati Uniti è salito ad aprile, il livello più alto dal novembre del 2007, indicando che il settore ha riacquistato il passo dopo una fase di debolezza. Gli investitori hanno anche esaminato i dati rilasciati dal verbale ieri sera sulla riunione di aprile della Federal Reserve per carpire indi sui tempi di un aumento dei tassi di interesse. La Banca del Giappone ha inizio un incontro politico di due giorni il Giovedi.



Intanto si fanno più forti le pressioni è la probabilità che la BoJ, sotto Haruhiko Kuroda, intraprenderà un altro ciclo di allentamento monetario, il che riflette il fatto che la ripresa del paese resta fragile. Un mercato del lavoro sotto torchio e un rally in azioni sono punti luminosi, grazie al deprezzamento dello yen. L'allentamento monetario della abenomics, la strategia economica triplice introdotta nel 2012 dal primo ministro Shinzo Abe, ha fatto scendere lo yen inesorabilmente, mentre il governo cerca di progettare un aumento dell'inflazione. Nonostante la debolezza dello yen però, gli investimenti all'estero del Giappone sono stati forti - quasi il 38 per cento su base annua nel corso degli ultimi sei mesi avvicinandosi a livelli record.

Se riusciranno i negoziati, riferisce Yamada, il Giappone potrebbe fornire maggiore libertà diplomatica per iniziare a parlare dello yen verso il basso. Sulla previsione di un indebolimento dello yen alcuni trader pensano che sia comunque già sceso troppo. Secondo Ugo Lancioni, direttore di valuta a Neuberger Berman, lo yen è sottovalutato del 20-25 per cento rispetto alle altre valute del G10. E' la moneta più economica del G10.

Lancioni inoltre aggiunge che un aumento dei rendimenti obbligazionari globali sono un'opportunità per gli investitori istituzionali giapponesi di riallocare i loro portafogli da debito pubblico giapponese, ma una tale mossa è mitigata dall'avversione al rischio, che è appesantita dalla volatilità.

lunedì 17 novembre 2014

Il Giappone entra in recessione tecnica, il PIL passa in negativo

L'economia giapponese inaspettatamente è scesa in recessione nel terzo trimestre, ponendo le basi per il primo ministro Shinzo Abe di ritardare un impopolare aumento delle tasse e richiamare le elezioni anticipate due anni prima del dovuto. La recessione arriva quasi due anni dopo che Abe è tornato al potere promettendo di rilanciare l'economia con il suo mix "Abenomics" di un massiccio stimolo monetario, spesa e riforme, notizia assai sgradita per un'economia globale già traballante.

Con la deludente performance del Pil di luglio-settembre, il Giappone ritorna in "recessione tecnica" a seguito della contrazione di due trimestri consecutivi, ma in condizioni peggiori delle più negative stime della vigilia che davano una economia in crescia congiunturale dello 0,2-3% e annualizzata del 2,4-5%. Invece, al -0,4% su aprile-giugno si somma il ribasso dei tre mesi precedenti (da -1,8% a -1,9%), mentre il -1,6% annualizzato segue il -7,3% del secondo trimestre (rivisto da -7,1%).



Abe aveva detto che avrebbe guardato i dati per decidere se portare avanti con un secondo aumento di imposta sulle vendite al 10 per cento nel mese di ottobre del prossimo anno, come parte di un piano per frenare l'enorme debito pubblico del Giappone, la peggiore tra le nazioni avanzate. I media hanno detto che Abe potrebbe annunciare la sua decisione di rinviare l'aumento di 18 mesi e dichiarare la sua intenzione di indire le elezioni per la camera bassa del parlamento.

L'inizio è stato incoraggiante grazie alla crescita dell'1,5% del 2013, sostenuta dal maxi allentamento qualitativo e qualitativo (Qqe) deciso ad aprile 2013 dalla Bank of Japan che, di fronte agli affanni dell'economia, ha varato un allentamento addizionale a fine ottobre. I margini di manovra sembrano adesso essere minimi: dopo le mosse della BoJ, i pacchetti di stimoli all'economia del governo devono fare i conti con un debito pubblico oltre il 200% del Pil. Lo stesso rialzo dell'Iva al 10% era al servizio delle risorse di riordino delle spese del welfare e del social securty.

La domanda privata è scesa dello 0,9% sul trimestre, malgrado un rimbalzo debole dei consumi delle famiglie (+0,3%). Gli investimenti privati sono caduti del 6,7% e quelli delle imprese dello 0,2%, non compensati dal +0,7% della componente pubblica. Il contributo dell'export al Pil è stato positivo: +0,8% le importazioni contro il +1,3% delle esportazioni. In ogni caso, si tratta di un duro e inaspettato colpo per il premier Abe che, nei resoconti dei media nipponici, dovrebbe annunciare domani lo scioglimento della potente Camera Bassa e fissare nuove elezioni politiche generali a dicembre, gia' il 14. Il Giappone era uscito dalla recessione negli ultimi mesi del 2012, poco prima dell'arrivo il potere di Abe che lanciò la sua ricetta per rafforzare l'economia, basata sulle tre frecce (politica monetaria espansiva, stimoli fiscali e riforme strutturali) della Abenomics.

Anche la banca centrale potrebbe trovarsi a dover agire in senso ulteriormente espansivo sul fronte della politica monetaria, visto che l'"output gap" sembra tornare ad allargarsi e, assieme al calo dei prezzi petroliferi, potrebbe rilanciare le pressioni deflazionistiche.

martedì 27 dicembre 2011

2012, l'inizio della fine per il Giappone e lo Yen

Il nostro One Million Dollar Portfolio da inizio anno sta realizzando il 62.37%
Il nostro Stock Win Usa Portfolio da inizio anno sta realizzando il 92.48%

Non so quanti di voi hanno visto la serie televisiva che sta spopolando negli Stati Uniti in questo periodo, The Walking Dead. La storia è incentrata sulla vita dello sceriffo di una piccola cittadina, Rick Grimes, il quale dopo un periodo di coma si risveglia in un mondo popolato da zombie. Esatto, sono gli zombie ora a governare la terra in cerca di carne fresca, e gli umani ? Beh pronti ad adattarsi alla nuova situazione vivendo la giornata e cercando di sopravvivere.

Perchè di questa storia ? C'è un nesso. Mi sento un po come Rick, mi sembra d'essere stato in coma per un lungo periodo ed ora mi sento di fronte ad una nuova realtà, una realtà in cui gli zombie senza cervello guidano il mercato dimenticando ogni senso comune, sono solo guidati dall'odore del sangue. In un mondo dove i fondamentali non contano ormai più, dove le stregonerie dell'analisi tecnica dettano le nuove regole, dove basta una conferenza stampa che subito scatta il panico, come può un investitore (umano) adattarsi a tutto questo ? Come può sopravvivere ?

A conti fatti quindi, l'arma migliore per la sopravvivenza rimane sempre la logica. Prendetevi il tempo necessario per analizzare il mondo in cui viviamo e usate il vostro cervello prima di diventare il pranzo di qualcuno. La ricetta migliore, inutile a dirsi, è sempre quella di investire sul lungo termine, una realtà quasi inevitabile. Una certezza per gli anni futuri comunque l'abbiamo, l'evidente crollo dello Yen sarà inarrestabile.

Dal luglio 2008 ad oggi, lo yen giapponese ha guadagnato oltre il 30% rispetto al dollaro americano , cioè ha perso il 30% del proprio valore. Se fossimo come Rick, appena svegliati da un coma, dando un rapido sguardo alle notizie di Bloomberg possiamo pure convincerci che l'economia giapponese è molto più forte oggi che nel 2008 e che la situazione fiscale giapponese sta migliorando aumentando la fluidità degli investimenti nel paese del Sol Levante. Si potrebbe anche dare uno sguardo agli Stati Uniti e concludere che l'economia locale si è scontrata con grossi problemi, anche peggiori di quelli affrontanti dal Giappone negli ultimi 30 anni. Ma gli Stati Uniti forse hanno subito un terremoto paralizzante con conseguente esplosione di un centrale nucleare ?

Naturalmente, nulla può essere più lontano dalla verità. La situazione in Giappone è catastrofica. Se l'Europa è sull'orlo del precipizio il Giappone è già caduto giù dalla scogliera. Sappiamo tutti che il debito giapponese e il PIL supera ormai il 200%. Tuttavia zombie-trader continuano a pompare lo Yen ad alti livello, come sono stati condizionati a farlo per 30 anni, nella convinzione che il Giappone è un rifugio sicuro, un investimento privilegiato quando aumenta la volatilità. Perché?

Perché contrariamente ad altri paesi, il debito giapponese è prevalentemente di proprietà della popolazione giapponese. Il debito è finanziato attraverso un surplus commerciale importante, che si traduce in maggiore risparmio locale. Mentre il paese ha attraversato una deflazione dall'1 al 2% negli ultimi 10 anni e le obbligazioni a 10 anni forniscono rendimenti superiore al 1%, il tasso di rendimento reale è rimasto attraente per gli investitori giapponesi con un rendimento reale (al netto dell'inflazione) di circa il 2,5%. Pertanto, per tutto il tempo in cui la gente del posto continua ad acquistare, il debito può aumentare infinitamente. La convinzione generale dell'investitore è che una breve perturbazione nel mercato dei titoli di Stato sia improbabile, in quanto il mercato vede i tassi di risparmio stabili e un futuro roseo per il paese. Si sbagliano.

In primo luogo il pool di attività rivolte al risparmio si è ridotto rapidamente. Il Giappone ha la popolazione più antica secondo al mondo, dopo Monaco, e i risparmi si stanno gradualmente trasformando in spese sanitarie. Il Giappone presenta anche uno dei più bassi tassi di natalità al mondo, l'1,2%, la più alta aspettativa di vita e un tasso di migrazione netta pari a zero per più di 10 anni. Il Giappone è un caso demografico disperato. Secondo Bank of Tokyo-Mitsubishi UFJ, il risparmio delle famiglie giapponesi attraverserà il territorio negativo nel 2015 - la tendenza al ribasso è irreversibile, senza un cambiamento significativo nel profilo demografico.

Pertanto nei prossimi anni, l'acquirente straniero dei debiti giapponese si ridurrà con l'aumentare del debito. La domanda allora diventa: l'invecchiamento della popolazione, la riduzione del risparmio e l'impoverimento del patrimonio dei fondi pensione, che ne sarà dell'acquisto di titoli giapponesi? Bank of Japan dovrà rivolgersi verso gli stranieri per continuare a finanziare il loro debito. Se l'Europa è un appetitosa per gli investitori internazionali per via degli asset rischiosi a reddito fisso, ci si aspettano tassi molto più alti sulle obbligazioni giapponesi in futuro.

Secondo Societe Generale, il Debt Service giapponese in percentuale delle entrate fiscali ha già superato il 57% nel 2010 e gli interessi passivi sono stati oltre il 27%. Quindi un aumento del tasso del 2 o 3% sarebbe sufficiente ad inviare il paese verso la bancarotta "virtuale". Sappiamo tutti che il default non è un'opzione per un governo in cui la maggior parte dei debiti è di proprietà della popolazione locale, il Giappone avrà solo una soluzione, stampare più Yen. Pertanto quando la nostra folla di zombie-trader inizia a odorare il sangue per le strade di Tokyo, si aspetterà il peggio.

In cosa investire:

Short obbligazioni giapponesi e/o yen. Eccone due esempi:

PowerShares DB Inverse Japanese Govt Bond Futures Exchange Traded Notes
ProShares UltraShort Yen

Se si ha accesso ad una piattaforma di valuta per il trading, si potrebbe anche voler guardare il cambio USDJPY sul lungo, oppure CADJPY rialzisti sul petrolio e, infine, XAUJPY se non vi piace il dollaro e volete investire nell'Oro.

Potrebbe essere necessario avere pazienza per questo trade. Tuttavia ricordarsi sempre che la ricompensa può essere enorme. Questo trade è stato ritenuto il "Widow Maker" degli ultimi venti anni, e tutti coloro che hanno cercato di capitalizzare su di essa sono stati schiacciati. Credo che la marea stia per girare. Dal 2007 le spese non discrezionali (sicurezza sociale, istruzione e Debt Servivec) hanno superato le entrate fiscali del Giappone. La situazione non può continuare per sempre, più debiti, meno risparmio e un'economia debole darà il via al break delle banche.

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo