mercoledì 13 maggio 2015

La Cina è cresciuta del 100% in 12 mesi, più salire più in alto ma occhio alla bolla

Se diamo uno sguardo al mercato azionario cinese, questo ha più che raddoppiato negli ultimi 12 mesi, nonostante il crescente allarme circa la sua economia. I mercati emergenti nel loro insieme hanno ben performato spinti dai rimbalzi in Brasile e Russia - entrambe le economie in difficoltà, che però hanno visto guadagni di quasi il 20 per cento nel mese di aprile.

Azioni cinesi sono chiaramente sopravvalutate. Se escludiamo società di proprietà dello stato e le banche, tutto il resto è costoso. Longview Economics sottolinea che 20 dei 24 settori del commercio ha un multiplo di guadagni superiori a 30. Nel lungo termine un ampio investimento in titoli azionari cinesi è sembra improbabile a questo punto.

Ma è doveroso aggiungere che la valutazione è di poco aiuto nella tempistica attuale di mercato la quale analizza il breve termine - in particolare durante una bolla speculativa di cui la Cina sta mostrando tutti i sintomi. Gli investitori si stanno affrettando a aprire nuove posizioni e i gestori di fondi dicono che i loro clienti si rifiutano diversificare al di fuori della Cina.



Il governo facilita l’accesso al credito per le piccole imprese in difficoltà – in un mese ha tagliato per due volte la riserva obbligatoria delle banche – e vende il debito dei conglomerati di Stato ai privati, queste sono le condizioni che spingono gli investitori a non abbandoare il dragone asiatico. Qin Yangwen, direttore dell’agenzia Co-stone Venture Investment di Shanghai che gestisce oltre 800 milioni in investimenti borsistici, ha riferito a Forbes che il mercato crescerà ulteriormente, perché le autorità continueranno a tagliare gli interessi bancari, la riserva delle banche e a prendere tutte quelle misure che solleveranno la società nel suo complesso e trasferiranno i rischi al mercato.

La Cina ha esperienze di bolle, ricordiamo tutti l'ultima del 2007. Se ipoteticamente dovesse scoppiarne una nuova più grande e forte della precedente, allora ci sarà davvero da correre ai ripari. Quella bolla era molto simile a quella delle dotcom americane esplosa negli Stati Uniti nel 2000.

Quindi, come possiamo capire che cosa accadrà in Cina ?
La banca centrale cinese ha cominciato tagliando i tassi di interesse per sostenere l'economia. In qualche modo questa mossa era ampiamente attesa dai mercati, che ci contavano, dopo i pessimi dati PMI emersi di recente ed una serie di altri indicatori che confermano la fase di rallentamento dell'economia del Dragone. Naturalmente, la Cina cresce a tassi che fanno sorridere qualsiasi economia matura, giacché un 7% di PIL cinese sarebbe un tasso di espansione sorprendente in Occidente, dove il PIL aumenta a tassi vicini allo zero e, nel caso degli Stati Uniti al massimo del 3%. Ma la Cina è una economia "Emergente", un Paese giovane, in piena espansione.

Merryn Somerset Webb ha sottolineato la scorsa settimana che la crescita del mercato azionario giapponese è decollato in gran parte dopo la sua ricostruzione del dopoguerra. Il suo mercato toro è cresciuto negli anni 1970 e 1980, sostenuta dalla politica monetaria espansiva (come oggi in voga in Cina). Questo ha spinto la sua bolla e io conseguente malessere finanziario. La Corea ha aspettato molto la crescita economica prima di una serie di espansioni caturite poi nella crisi asiatica del 1997. Come per il Giappone, l'entrata e improvvisa uscita di investitori esteri hanno amplificato la recessione.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti nella Gilded Age (rapida crescita economica specialmente nel nord e nell'est dell'America) ha beneficiato di una forte crescita, alimentata dal denaro all'estero e puntellato dal panico finanziario. Come il Giappone, la sua crescita esponenziale è sfociata, alla fine del 1920, con una crisi finanziaria senza precedenti. Gli Stati Uniti e la Gilded Age hanno molto in comune con la Cina di oggi. I mercati possono salire per un lungo periodo di tempo, soprattutto quando il denaro straniero entra e tale crescita di solito porta ad una crisi a un certo punto.

In conclusione cosa dobbiamo attenderci dalla Cina prossimamente ? Un anno fa, le autorità sembravano aver accettato di rallentare la crescita memori del passato, e stavano cercando di risolvere i problemi di credito e di allontanarsi dal modello di export-led. Da allora, c'è stata una svolta di 180 gradi. Fred Neumann, capo economista di HSBC asiatico, suggerisce che il rallentamento del mercato del lavoro - una priorità vitale - e il fallimento dei tentativi di stabilizzare il mercato immobiliare, ha guidato il la super crescita. L'edilizia rimane una questione centrale per la crescita della Cina.

Con le banche autorizzate a prestare più soldi e tassi sui depositi più bassi che spingono gli investitori verso le azioni, la politica punta a gonfiare i prezzi delle attività con la speranza che si creano effetti positivi, o attirare fondi esteri. Questa è una ricetta pericolosa per il lungo termine - e potrebbe far crescere pericolosamente il mercato se le azioni intener cinesi si aggiungono a indici internazionali. Questo porterebbe a più soldi stranieri. Allo stato attuale, gli investitori stranieri sono pochi in Cina, aggiungendo un ulteriore motivo per cui Shanghai potrebbe andare più in alto prima di schiantarsi.

In tali situazioni, la cautela è la cosa migliore. Mantenere costante l'asset allocation, il che significa periodicamente prendere profitti in Cina se continua a salire. Il tempismo è troppo difficile da decifrare e stare lontano dai rischi potrebbe lasciare che qualcun altro si goda un ipotetico boom di breve termine.