Venerdì scorso il Regno Unito ha votato per ritirarsi dall’Unione europea. L’uscita della Gran Bretagna, o Brexit, ha spedito il prezzo dell’Oro su dell’8.5% ad un massimo degli due anni a 1358 $ per oncia dopo poche ore dalla chiusura dei seggi. Un rialzo così improntante si è visto solo durante la finanziaria globale del 2008. Allo stesso tempo, il dollaro si è rafforzato in quanto gli investitori hanno comprato Treasuries, guidati dal deprezzamento del 4% del dollaro australiano (AUD) e un deprezzamento del 9% del Rand sudafricano (ZAR) rispetto al dollaro USA.
Il dollaro australiano e il rand sudafricano sono crediti positivi per le miniere d’oro della AngloGold Ashanti Limited (AU) e Gold Fields Limited (GIF), il cui free cash flow è aumentato con minori costi operativi grazie al dollaro australiano e il rand sudafricano
mrispetto ai dollari USA.
Come risultato del Brexit, AngloGold Ashanti potrebbe generare un ulteriore 120 milioni in free cash flow nella seconda metà del 2016, mentre la Gold Fields potrebbe aggiungere un ulteriore 50 milioni di free cash flow. Basiamo queste affermazioni sul prezzo dell’oro di 1300 $ per oncia e tassi di cambio delle AUD a 1.35 per dollaro USA e ZAR a 15 per dollaro statunitense. A 1200 $ per oncia sono un po’ più deboli, i tassi di cambio delle AUD a 1.40 per dollaro USA e ZAR a 16 per dollaro, prevediamo una ripresa nel 2016 della generazione di cassa di circa 185 milioni di per AngloGold Ashanti e 135 milioni per Gold Fields. AngloGold Ashanti ha circa il 14% della sua produzione in oro dall’Australia e il 26% dal Sud Africa, mentre Gold Fields il 43% dall’Australia e il 10% dal Sud Africa.
La situazione attuale è insolita dato che gli aumenti dei prezzi dell’oro sono solitamente accompagnati da un apprezzamento del dollaro australiano e rand sudafricano rispetto al dollaro USA. L’interazione del prezzo dell’oro e questi tassi di valuta locale mantengono l’EBITDA relativamente stabile, dato che i costi operativi e i ricavi si muovono nella stessa direzione.
Continuiamo a valutare il profilo di credito di una miniera d’oro intorno ai 1.000 $ per oncia, 1.100 per oncia e 1.200 per oncia. Questo ci permette di analizzare il grado di esposizione al rischio operativo per un bene sottostante il cui prezzo è difficile da prevedere e può avere movimenti estremi in un breve periodo di tempo. L’incertezza di contagio legati al Brexit porta all’economia globale un rischio di continuare a sostenere la domanda per le classi di asset rifugio sicuro, mantenendo i prezzi dell’oro alti e il dollaro USA forte rispetto al dollaro australiano e il rand sudafricano dato che gli investitori comprano titoli del Tesoro degli Stati Uniti.
Questo dà peso alla nostra stima di aumento sulle metriche di credito e sulle previsioni in un prezzo dell’oro intorno ai 1,200 $. I prossimi mesi saranno probabilmente difficili per i mercati dell’oro e valute dato gli effetti Brexit che si materializzano. I profili di credito di AngloGold Ashanti rimangono ben posizionati per ospitare qualsiasi volatilità in questo periodo data la loro liquidità e le forti metriche di credito.
Segnaliamo un portafoglio molto interessante. Il Portafoglio di materie prima Domino Oil, dedicato solo a società che si occupano di materie prime. Per saperne di più, cliccate su Domino Oil.
Disclosure
Io non sono posizionato su nessuna società segnalata in questo articolo. Sono posizionato long su un ETF leva 1 basato sullo spot dell’Oro.