Dopo una prima parte in cui sono state esaminate 5 azioni di 5 differenti settori di produzione, continua la rassegna dei titoli che, nel loro settore di appartenenza, offrono i migliori dividendi, dando la possibilità di realizzare una redditizia strategia a basso rischio anche in questo periodo di incertezza economica.
Settore chimico: Exxon Mobil (XOM)
Exxon Mobil (XOM), con una capitalizzazione di ben 378 miliardi, vanta un settore chimico tra i maggiori al mondo, oltre ad essere il più grande operatore nella raffinazione e nella commercializzazione a livello internazionale di prodotti petroliferi. Queste caratteristiche rendono quasi scontata una crescita degli utili decennale in periodi di mercato “normali”, con il pagamento di dividendi superiori rispetto all’anno precedente da ben 34 anni di fila, così da rientrare nella ristretta cerchia dei dividendi aristocratici.
La lunga e gloriosa storia della società e il raggiungimento di dimensioni di mercato imponenti non sono però stati sufficienti per restare immuni al crollo del prezzo del petrolio sotto i 30$ al barile, subendo un dimezzamento dei profitti e un pesante calo del prezzo del titolo che da un massimo di circa 105$ era finito a 71$ ad inizio anno.
La capacità di ridurre nettamente le spese in conto capitale, grazie al taglio di tutte le spese superflue, ha permesso di aumentare lo stesso il dividendo del 2,7%. Questa testimonianza di forza finanziaria, in aggiunta ad interessanti progetti in fase di sviluppo che una volta messi in atto miglioreranno la stabilità dei flussi di cassa, lasciano intendere un futuro positivo per un titolo che in questo primo semestre del 2016 ha già recuperato più del 25% delle perdite.
Settore tecnologico: Microsoft (MSFT)
Il colosso da 395 milioni di capitalizzazione Microsoft (MSFT) non ha bisogno di particolari presentazioni, piuttosto occorre rendere noto il periodo non particolarmente tranquillo che sta attraversando, nella consapevolezza di come esistano lo stesso ampie prospettive di crescita.
Dall’abdicazione del fondatore Bill Gates, il nuovo amministratore delegato Satya Nadella ha dovuto affrontare delle sfide innovative che si ripresentano ciclicamente per ogni azienda tecnologica, al di là del suo ruolo di leader del mercato. L’ultima novità parla di uno sforzo nel trasformarsi rapidamente in una società che punta molto sul cloud-computing (in poche parole uno spazio di archiviazione personale accessibile in qualsiasi momento ed in ogni luogo, utilizzando semplicemente una qualunque connessione ad Internet) dato che questo genererà 20 miliardi di fatturato entro il 2018 (le rivali si sono già mosse in questo senso). Si tratta di un modello di vendita molto diverso da quello tradizionale ma inevitabile.
In tutto ciò, malgrado le difficoltà di alcuni segmenti come il Phone (-46% nelle vendite), il fatturato di 22 miliardi è cresciuto dell’1,7% e i flussi di cassa di 11 miliardi sono aumentati dell’11,48%.
Il dividendo erogato è di 1,44$ per azione.
Settore dei beni di largo consumo: J.M. Smucker Company (SJM)
J.M. Smucker (SJM) è una società impegnata a livello mondiale nella produzione e commercializzazione di prodotti alimentari di marca, attraverso i suoi tre principali segmenti operativi: beni di consumo (burro di arachidi, margarina e oli, succhi di frutta, latte in scatola, ecc.), alimenti per gli animali domestici e caffè.
Il suo portafoglio di marchi è forte e completo (si sta ampliando con l’aggiunta di prodotti biologici) e genera continui e crescenti redditi. Nel primo semestre 2016 la società ha beneficiato degli ottimi risultati del segmento del caffè (+9%) e di quello per gli animali domestici, presentando a bilancio un fatturato vicino ai 2 miliardi di dollari (ben il 25% in più rispetto all’anno scorso) e un utile netto di 191 milioni (dai -90 milioni precedenti, +311,5%).
Per quanto non si possa considerare il leader di un settore soggetto per natura ad alta competizione, con la possibilità di essere superati da imprese innovative, J.M. Smucker sta generando notevoli flussi di cassa con lo sfruttamento dei suoi marchi in ascesa (tra cui Folgers e Dunkin’ Donets per il caffè) e l’acquisizione di partner strategici (ad esempio Big Heart Pet Brands, produttore di cibo per cani e per gatti), tanto da diventare un’azienda che offre un dividendo di 2,68$ ad azione in crescita ininterrotta da almeno 10 anni.
Settore immobiliare: Simon Property Group (SPG)
Simon Property Group (SPG) è una società di investimento immobiliare (REIT) che appartiene al sotto-settore “retail”. Questa tipologia di azienda basa la propria redditività sull’affitto delle sue proprietà a favore dei negozianti. Talvolta capita anche che una retail REIT faccia l’operazione opposta, ovvero gestisca questi centri di vendita di proprietà altrui, ricevendo in cambio una percentuale dei loro ricavi.
Simon Property possiede (o è coinvolto) in 379 proprietà situate tra Stati Uniti, Europea ed Asia e date in affitto ai grandi centri commerciali posti solitamente in importanti aree metropolitane con elevata presenza di consumatori di un certo rango sociale. E’ proprio la dismissione dei centri che fornivano introiti insoddisfacenti ad aver permesso il raggiungimento di grandi risultati nel corso dell’ultimo anno, confermati dal +11,4% delle vendite e dal +6,76% dei flussi di cassa netti di questo primo trimestre 2016.
Il tasso di dividendo è del 3,09% che equivale a ben 6,40$ ad azione.
Settore industriale: General Electric (GE)
General Electric (GE), attraverso i suoi numerosi segmenti, realizza attrezzature industriali come turbine, motori di aerei, locomotive o attrezzi per generare energia, per l’automazione, per l’assistenza sanitaria. Inoltre offre servizi finanziari per il finanziamento di imprese.
La forza della società risiede nella creazione di un imponente valore immateriale in termini di marchio, brevetti, tecnologie, software utilizzati e relazioni di lungo periodo con i clienti. General Electric punta molto anche sui servizi post vendita, come la manutenzione delle proprie attrezzature, stipulando con i clienti contratti che si estendono per diversi anni (a seconda della durata del bene possono arrivare anche a 20 anni), garantendo una fonte di reddito permanente.
Il tasso di dividendo è del 3,01%, pari a 0,92$ per azione. Il fatturato del primo trimestre ha segnato un +6,7% rispetto a quello dell’anno precedente.