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Apple in questi mesi quale lezione sta insegnando agli investitori ? Che per trovare l'Oro bisogna scavare molto a fondo ed essere disposti a sacrifici. Sono anni ormai che gli investitori ignorano ogni logica sul titolo AAPL continuando ad acquistare il titolo spingendolo a livelli mai visti prima, rinforzati da dati di vendite migliori trimestre dopo trimestre.
Tuttavia, ora che il titolo è in calo di quasi il 40% dal suo picco di settembre scorso - tra cui un calo di oltre il 12% nella sola giornata di Giovedì - forse l'investitore sarà più aperto a considerare la saggezza dell'investire in un titolo che sia a buon mercato, e non perchè siano innamorati del brand.
Nei mercati di mezzo mondo ci sono sicuramente società che potrebbero apparire meno emozionanti, ma nel lungo periodo possono fornire ritorni migliori e con meno volatilità.
Per rendere più concreto il nostro ideale abbiamo scelto di mostrarvi una scommessa che Robert Arnott, presidente e fondatore di Research Affiliates ha lanciato nell'Agosto del 2010. Apple all'epoca si stava avviando a diventare la società più capitalizzata al mondo superando Microsoft (MSFT) e puntando allo scettro detenuto da ExxonMobil (XOM).
Dall'altro lato del ring avevamo BP (BP), la quale stava lottando per far fronte al disastro della fuoriuscita del petrolio nel Golfo del Messico. Il prezzo delle sue azioni erano precipitate ai minimi da oltre un decennio.
Robert Arnott pubblicamente scommise che BP avrebbe sovraperfomato Apple nel lungo periodo.
Ora ci appare come una scommessa semplice, ma provate a tornare indietro di 3 anni e immaginatevi nel momento in cui avreste venduto Apple, con i suoi Iphone, Ipad, Ipod e tutto il resto per comprare BP, umiliata, offesa e massacrata dalla stampa mondiale per aver distrutto un paradiso e una economia importante come quella del Golfo del Messico. E' stata una scommessa coraggiosa.
Arnott ha vinto, infatti dall'estate del 2010, BP (BP) ha prodotto un vero e proprio rendimento cumulativo del 83% in contrasto al 71% per Apple (AAPL).
Questa non è l'unica volta che Arnott ha ragionato come un investitore senza emozioni. Un anno dopo la scommessa BP contro AAPL, di preciso nell'agosto del 2011, ha previsto che Bank of America (BAC) avrebbe sovraperformato Apple sul lungo periodo.
A quel tempo era difficile immaginare Bank of America (BAC), con la sua terribile reputazione, come un titolo su cui investire. Rappresentava tutto ciò che era negativo sulle banche e società di mutui, il loro comportamento criminale ha portato alla crisi del credito e a quella successiva della liquidità del 2008.
Ancora oggi sta pagando il prezzo per le sue cattive azioni: le sue ultime trimestrali, rilasciate la scorsa settimana, sono risultate estremamente depresse da miliardi di oneri connessi alla risoluzione delle varie dispute legali derivanti dal fiasco dei mutui subprime.
Eppure Arnott ha guadagnato ancora di più da questa scomessa che da quella precedente. Da agosto 2011 Bank of America (BAC) ha prodotto un rendimento reale del 60% contro il 25% per Apple (AAPL).
Tenete a mente la prossima volta che siete tentati di investire nell'ultima moda a Wall Street.
Ora proviamo noi a fare una scommessa, mettiamo a confronto Amazon (AMZN) contro Wal-Mart (WMT). Certamente WallMart non ha lo stesso appeal della tecnologica di Amazon, amata e preferita dal mercato, ma studiamo le due società per capire meglio chi conviene acquistare.
Amazon è salita di oltre il 50% lo scorso anno mentre il guadagno di Wal-Mart è stato di appena (si fa per dire) il 17%.
Amazon ha una capitalizzazione di mercato di 124 miliardi dollari, più della metà di Wal-Mart che è di 233 miliardi di dollari. Eppure Wal-Mart è cinque volte la dimensione di Amazon se ci basiamo sulle vendite, flusso di cassa, dividendi e valore contabile. WalMart ha un flusso di cassa di 11 miliardi di dollari all'anno da distribuire ai propri azionisti, divisi in 5 miliardi in dividendi e 6 miliardi in riacquisto di azioni proprie, fornendo un rendimento di circa il 5% annuo.
Amazon, al contrario, ha solo 2 miliardi di dollari di free cash flow e non da nessuna rendita annuale ai suoi azionisti. Le vendite e il flusso di cassa di Amazon devono essere 5 volte quelle rispetto a WalMart per abbinare la capacità di Wal-Mart di pagare i propri azionisti. Wal-Mart è l'investimento migliore.
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