lunedì 14 gennaio 2013

Come diversificare correttamente il vostro portafoglio

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Pochissimi investitori professionali sono a favore di un portafoglio di titoli azionari senza insistere sulla diversificazione. È sicuramente un obiettivo importante, ma quello che è sconcertante è che così pochi sembrano capire o almeno fare lo sforzo di pensare in termini non convenzionali in merito alla diversificazione.

A mio modesto parere l'opinione in materia è semplicemente sbagliato e gli investitori con anche una conoscenza rudimentale possono meglio generare portafogli diversificati, non è necessario essere dei guru della finanza per costruirsi un buon portafoglio per tutti i periodi economici.

In questo articolo vorrei farvi concentrare brevemente su due idee. La prima è il concetto di bea e la seconda si riferisce a meccanismi basati su sistemi di investimento.

Il concetto di beta in linea di principio è meraviglioso. Teoricamente tutto ciò che un investitore deve fare è mettere insieme un portafoglio di azioni la cui media beta sia 1, costruendo così un portafoglio che si avvicina al rischio di mercato.

Se invece desideri un maggiore rischio puoi acquistare solo titoli con un beta superiore a uno. Il Beta è, per definizione, basato su dei dati storici. Ti dice se il beta era alto o basso in condizioni di mercato precedenti. Non sto dicendo che questo non sia utile. Lo è. Se le condizioni di mercato sono le stesse per il futuro allora il concetto di beta è altamente applicabile.

I mercati però non sono così comparabili. Negli ultimi 20 anni o giù di lì, abbiamo vissuto un boom della tecnologia, un boom del mercato immobiliare, uno bancario, un boom delle materie prime, un crollo bancario, un crollo del mercato immobiliare, un boom nelle obbligazioni dei mercati emergenti, boom nel oro, un boom edilizio della Cina e così via. Il fatto è che le condizioni di mercato cambiano continuamente e illudersi che le stesse possano ripetersi nello stesso identico modo basandosi solo su alcuni dati precedenti, come il beta, è una ricetta non buona.

Consideriamo, un titolo come Intel (NASDAQ: INTC) e poi guardiamo Caterpillar (NYSE: CAT). Durante il boom delle dotcom il primo è probabile che sia stato un titolo con beta elevato quanto il mercato valutava qualsiasi titolo tecnologico come non plus ultra, mentre Caterpillar avrà avuto un Beta decisamente più basso. Dopo tutto, forniva solo macchinari per le noiose industrie immobiliari e minerarie.

Subito dopo qualche anno il crollo delle dotcom e l'abbassamento dei tassi di interesse, del mercato immobiliare, dell'estrazione mineraria e tutta la Cina sono diventate (letteralmente) il punto di partenza degli investitori, nessuno voleva tech. Indovinate chi aveva un beta alto adesso ? Questo tipo di esempio dimostra che il beta cambia con le condizioni di mercato e non ci si può fare affidamento al 100%. In definitiva se il beta si muove intorno a delle condizioni allora strutturare un portafoglio sulla base di questo approccio non porterà alla diversificazione del portafoglio.

Meccaniche basate su strategie causate dal pregiudizio del settore

Un altro strumento di auto-illusione è l'idea seducente che gli investitori possono ottenere una diversificazione investendo sulla base di un insieme di parametri meccanici che cercano di catturare una sorta di attributo o altro. Anche in questo caso, non sto del tutto escludendo questa idea, perché io uso tali metriche per analizzare titoli e penso che siano utili. Quello che sto dicendo è che se vengono applicate senza tener conto delle condizioni macro o la direzione globale del portafoglio queste mi porteranno ad un "pregiudizio di settore". In parole povere, se un portafoglio è costruito esclusivamente con tali metriche, ad esempio dividend yield o PE ratio o Price/Assets ecc.., finirà per manifestare una visione involontaria del mercato.

Per fare un esempio, si consideri che nel 2008 i titoli con i più alti rendimenti tendevano ad essere le banche, le compagnie di assicurazione e i costruttori di case. Indovina cosa è successo dopo? Il dividendo non ha esattamente fornito un supporto per il crollo del prezzo delle azioni. Gli investitori possono guardare i titoli come Citigroup (NYSE: C) quale classico esempio di questa trappola. Un altro esempio di trappola con questo approccio può essere visto se gli investitori concentrano i loro investimenti solo sulla base degli utili o flussi di cassa. Questo tipo di approccio ha la tendenza a squalificare immediatamente determinati settori come la biotecnologia o il petrolio e l'esplorazione di gas. Nessuno investe in Vertex Pharmaceuticals (NASDAQ: VRTX) o altri titoli di questo tipo, perché le loro prospettive di crescita sono tutti su flussi di cassa futuri e utili. Se aspettate loro sarete in ritardo per entrare in un potenziale rialzo. Mettendo insieme questi due esempi si solleva una questione fondamentale. Come può essere un portafoglio veramente diversificato se è sovrappeso in un settore e/o ignora interi settori del mercato ?

Un approccio alternativo

Concluderò questo articolo grazie al suggerimento di un altro approccio. Vale a dire, provare attivamente a diversificare i fattori di profitto in un portafoglio e/o azioni selezionate con driver al rialzo, che sono relativamente non correlate con la macro economia. Un esempio del primo approccio sarebbe quello di bilanciare una compagnia di servizi petroliferi (che si pensa sia sottovalutata) con una cosidetta società che ha una percentuale elevata dei suoi costi fissi in petrolio o energia.

Un altro esempio sarebbe quello di acquistare una società di fertilizzanti e bilanciare con un produttore di alimenti. In altre parole, ciò che si sta cercando di fare è una pseudo-copertura dei rischi macro e creare un portafoglio diversificato che non è più esposto a nessun settore dell'economia.

Investire è più un'arte che una scienza e non esiste alcuna motivo per cui i gestori di fondi debbano cercare di abbindolare gli investitori privati con l'idea di avere la formula segreta per la diversificazione. Non lo fanno. In realtà, investire, è basato sulla comprensione del perché i titoli si muovono in quel modo e cercare di bilanciare il rischio. Non vi è alcun motivo per cui gli investitori privati non possano farlo altrettanto bene come gli investitori istituzionali.

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo