martedì 6 maggio 2025

PayPal è la Value delle Value, la più sottovalutata di tutte

PayPal ha da poco pubblicato i risultati del primo trimestre, sorprendendo positivamente gli analisti con utili per azione superiori alle attese e una guidance solida per i trimestri successivi. Eppure, nonostante le buone notizie, il mercato non ha reagito come previsto: il titolo è rimasto pressoché invariato. Questo apparente disinteresse potrebbe essere legato ai timori generali sul rallentamento dei consumi e sulle incertezze legate al contesto macroeconomico e geopolitico.

In ogni caso, le azioni PayPal sono ancora in calo del 19% da inizio anno e sembrano oggi scambiare a una delle valutazioni più basse da quando la società è quotata. Alla luce del miglioramento dei fondamentali, continuo a ritenere che questa debolezza offra un’interessante finestra di ingresso per gli investitori orientati al lungo termine.

Dopo un periodo difficile, PayPal ha finalmente ricominciato a crescere anche dal punto di vista della base utenti. Gli account attivi hanno toccato i 436 milioni, un nuovo massimo storico, in leggera crescita rispetto al trimestre precedente e al primo trimestre del 2024. Allo stesso modo, gli utenti attivi mensili, una metrica che meglio riflette il coinvolgimento reale, sono saliti a 224 milioni. Un segnale chiaro: PayPal è ben lontana dall’essere un’azienda “morta”.

Non tutto, però, è stato in crescita: il numero di transazioni totali e di transazioni per account è sceso rispettivamente del 7% e dell’1% rispetto all’anno scorso. Questo calo, tuttavia, è attribuibile in gran parte a Braintree, la piattaforma di elaborazione pagamenti che PayPal sta riposizionando con una strategia orientata alla qualità e alla redditività. Se si esclude questo segmento, le transazioni per account sono invece aumentate, raggiungendo un nuovo record. In altre parole, gli utenti più fedeli e legati al marchio stanno utilizzando PayPal più di prima.

Il volume complessivo dei pagamenti processati (TPV) è cresciuto del 3% rispetto all’anno precedente, arrivando a 417 miliardi di dollari. È vero che la contrazione stagionale del primo trimestre è stata più marcata del solito, ma ancora una volta è Braintree il principale responsabile. In compenso, il segmento Branded Checkout ha continuato a crescere in modo costante, alimentato da grandi piattaforme aziendali, marketplace, e soprattutto da Pay with Venmo, che sta diventando sempre più popolare tra i consumatori.

Particolarmente interessante è la performance del segmento Branded Experiences, che include sia i pagamenti online che quelli fisici, in crescita del 7% su base annua. Questo segnala che PayPal si sta ritagliando un ruolo sempre più solido anche nel mondo offline, rafforzando la propria presenza omnicanale. In questo contesto, le carte di debito hanno registrato un’espansione impressionante: +64% nel volume delle transazioni, +90% di nuovi utenti su base annua, e una crescita del 40% degli utenti attivi mensili per le carte Venmo. Non solo: chi usa la carta spende di più, effettua molte più transazioni e tende a usare PayPal anche nei pagamenti online. Un effetto alone positivo che il management punta a valorizzare ulteriormente.

Anche Venmo sta mostrando un’accelerazione significativa, grazie a una migliore monetizzazione della rete peer-to-peer. Nel primo trimestre, i ricavi di Venmo sono cresciuti del 20% su base annua, con TPV e utenti attivi in netto aumento. PayPal ha così confermato che questo è il tasso di crescita più alto degli ultimi anni per il servizio.

Nel complesso, il primo trimestre si è chiuso con ricavi per 7,8 miliardi di dollari, in lieve crescita (+1%) rispetto all’anno precedente. È vero, si tratta di un risultato leggermente sotto le stime degli analisti, ma il dato nasconde dinamiche positive: i ricavi di Venmo e Branded sono aumentati, mentre il rallentamento di Braintree, pur pesando, fa parte di una strategia consapevole volta a privilegiare la qualità dei volumi.



Il tasso di prelievo – ovvero la quota che PayPal riesce a trattenere sui volumi transati – è leggermente sceso, ma il costo per transazione è diminuito ancora di più, portando a un incremento del margine di transazione in termini assoluti. È un trend molto incoraggiante, che conferma l’effetto leva della strategia orientata alla redditività.

Guardando avanti, la crescita dei ricavi nel secondo trimestre dovrebbe rimanere modesta, ma con segnali di accelerazione nella seconda parte dell’anno. Il CEO ha ribadito la fiducia nella ripresa del segmento Branded, nell’espansione di Venmo e nel potenziale di nuove soluzioni come il BNPL (Buy Now Pay Later), che potrebbe diventare un altro pilastro della crescita futura.

Dal punto di vista della redditività, il margine di transazione ha continuato a migliorare, raggiungendo il livello più alto degli ultimi due anni. L’utile operativo non-GAAP ha toccato un nuovo record a 1,6 miliardi di dollari, con un margine operativo che ha superato per la prima volta da quattro anni la soglia del 20%. Anche l’utile per azione non-GAAP è stato da record: 1,33 dollari, in crescita del 23% rispetto all’anno scorso.

Le previsioni per i trimestri successivi parlano di una crescita dell’EPS attorno all’8% per l’intero 2025. Tuttavia, guardando nel dettaglio le stime e confrontandole con i risultati già raggiunti nei primi sei mesi, sembra che il management stia adottando un approccio estremamente prudente. A mio avviso, c’è un’alta probabilità che PayPal possa superare queste previsioni nel corso dell’anno.

Un ulteriore elemento che potrebbe contribuire alla crescita dell’EPS è il piano di buyback. Nel primo trimestre, PayPal ha riacquistato 19 milioni di azioni per 1,5 miliardi di dollari. Considerando che il titolo è attualmente scambiato ben al di sotto del prezzo medio di riacquisto, è probabile che la società continui ad approfittare di queste valutazioni basse per accelerare ulteriormente il programma, contribuendo così a una crescita per azione ancora più marcata.

In definitiva, sebbene alcuni segmenti continuino a mostrare debolezze legate a scelte strategiche deliberate, la traiettoria complessiva dell’azienda appare positiva. La ripresa del core business, la solida redditività, le iniziative di monetizzazione e l’allocazione intelligente del capitale confermano che PayPal sta tornando a essere una realtà solida e profittevole, con prospettive di crescita interessanti per il medio-lungo termine.