lunedì 5 maggio 2025

Coca-Cola, se l'hai non venderla mai e se non l'hai, non è il momento di comprarla

Coca-Cola (NYSE: KO) è da anni uno dei titoli più amati dagli investitori orientati ai dividendi. E io non faccio eccezione. La possiedo da tempo, ho continuato ad accumularla con pazienza e non ho mai venduto nemmeno un'azione. Non ho intenzione di iniziare adesso :)

L’ultimo acquisto l’ho fatto a dicembre 2024, approfittando di una correzione del titolo superiore al 10%. Da allora, KO è salita del 14,7%, con un rendimento totale del 15,5%. Ma al di là della performance recente, ho deciso di tornare a guardare questa posizione con occhio critico. I mercati sono cambiati, le valutazioni si sono alzate e il contesto geopolitico – soprattutto con l’inasprimento della guerra commerciale – impone qualche riflessione.

Pensare due volte prima di vendere

La verità è che Coca-Cola oggi è più forte che mai. E non è un caso. Ha costruito negli anni vantaggi competitivi enormi, a cominciare dal suo portafoglio di marchi, noti in tutto il mondo. Da consulente M&A, trovo interessante osservare come KO sia riuscita a crescere sia per acquisizioni che in modo organico. Dei suoi 30 miliardi di dollari di valore attribuito ai brand, 3 derivano da acquisizioni, altri 12 sono stati generati grazie a sinergie con i marchi acquisiti. Il resto – ben 15 miliardi – è stato creato internamente. Un risultato davvero impressionante.

Ma non è tutto. Il secondo, e forse equivalente, vantaggio competitivo è la portata distributiva di Coca-Cola: una rete globale colossale, con oltre 6 milioni di persone coinvolte, 120.000 fornitori, 3.000 linee produttive e 5.000 magazzini. Questi asset, combinati con un marketing sempre efficace, hanno contribuito alla crescita del valore retail del marchio di ben 60 miliardi di dollari dal 2014 al 2024.

Non sorprende quindi che KO sia percepita come una roccia nei portafogli più prudenti. E in tempi di tensioni commerciali, come quelle riaccese recentemente, la domanda cruciale è: quanto riuscirà Coca-Cola a trasferire eventuali aumenti di costo sui consumatori? Non c’è una risposta certa, ma la forza del brand lascia ben sperare.

Un altro punto di forza riguarda i margini: KO registra margini lordi superiori al 60%, ben al di sopra della media dei concorrenti (tra il 50% e il 56% negli ultimi tre anni). Questo le consente di assorbire meglio le turbolenze, sia sul fronte dei costi che su quello dei ricavi.

Anche la sua politica di investimenti è esemplare: tra il 2021 e il 2024, Coca-Cola ha ottenuto un ROI tra il 19% e il 23%, con investimenti tra 1,4 e 2,1 miliardi di dollari. Grazie alla sua robusta generazione di cassa, nel 2024 ha distribuito in dividendi il 73% del flusso di cassa libero, confermando una tradizione eccezionale: 103 anni consecutivi di dividendi, di cui 62 in costante crescita. E non è finita: nel 2024 ha riacquistato azioni proprie per 1,1 miliardi di dollari.

Il bilancio resta solido, con una leva finanziaria netta pari a 2,1 volte l’EBITDA, perfettamente in linea con il target aziendale. In altre parole: KO ha ancora margine per continuare a investire e remunerare gli azionisti.

Un altro elemento interessante è la sua bassa volatilità: il beta su 60 mesi è pari a 0,45. In pratica, il titolo reagisce meno delle medie di mercato alle oscillazioni. Un punto a favore per chi teme una fase di recessione.

Ma è il momento giusto per comprare ancora?

Ecco dove arriva il rovescio della medaglia. Il prezzo delle azioni di KO è salito parecchio, e la valutazione attuale non è proprio economica. Il multiplo EV/EBITDA supera 21,5x, ben al di sopra di concorrenti come PepsiCo (13,5x). Certo, Coca-Cola è probabilmente più solida, ma vale davvero la pena pagare così tanto in un contesto di incertezza macroeconomica?



La società prevede una crescita organica del fatturato tra il 5% e il 6% nel 2025 e un aumento dell’utile per azione tra il 7% e il 9%. Sono stime interessanti, ma sarà necessario vedere come evolverà il contesto globale, soprattutto se le tensioni geopolitiche dovessero peggiorare.

In conclusione: Coca-Cola resta un caposaldo del mio portafoglio

Nonostante il titolo tratti a premio rispetto ai suoi competitor, continuo a considerare KO un investimento da mantenere. Il suo carattere difensivo, la capacità di generare valore per gli azionisti e la solidità operativa la rendono perfetta per chi, come me, cerca stabilità e reddito.

Valuterò un eventuale incremento della posizione solo se tornerà intorno ai 60 dollari per azione. Nel frattempo, resto fiducioso: anche in un contesto difficile, Coca-Cola ha tutto ciò che serve per affrontare la tempesta – e magari uscirne ancora più forte.