Il 2016 è stato un anno caratterizzato da una molteplicità di eventi politico-economici (Brexit, elezioni presidenziali statunitensi, referendum costituzionale italiano) che hanno creato e potrebbero continuare a creare grande incertezza e tensione sui mercati finanziari. In questo particolare clima, però, i principali mercati americani hanno comunque reagito positivamente, raggiungendo i loro massimi, a testimonianza di una certa fiducia sul futuro.
Ora diventa indispensabile attuare una strategia che permetta nel 2017 di realizzare guadagni certi, senza vivere le preoccupazioni tipiche di periodi (come quello attuale) di incertezza politica ed economica che comportano una lettura del futuro complessa e stressante, ma che allo stesso tempo non escludano l’ipotesi di usufruire di gain sul prezzo del titolo anche a fronte dei nuovi valori elevati.
La soluzione a tali problematiche è l’investimento in dividendi forniti da società a grande capitalizzazione, differenziando nei vari settori. Mettere in atto una strategia sui dividendi non è un qualcosa di automatico che si limita all’analisi del singolo dato (i dollari per azione distribuiti), infatti occorre il rispetto di diversi requisiti per avere la certezza di non subire la sorpresa di un taglio (globalmente si è verificata una riduzione del 7% nell’ultimo trimestre dovuta al rallentamento degli utili societari) o addirittura della sospensione dei dividendi (che ovviamente per aziende consolidate è meno probabile ma non impossibile): sono necessari un tasso di distribuzione degli utili (a loro volta in crescita) adeguato e una costante disponibilità di flussi di cassa.
UnitedHealth Group Incorporated (UNH)
UnitedHealth Group Incorporated (UNH), con i suoi 153 miliardi di capitalizzazione che la rendono una delle più grandi aziende statunitensi, è una società di assicurazione sanitaria che serve circa 70 milioni di persone a livello nazionale. Essa offre una gamma di prodotti e servizi attraverso due attività operative: United Healthcare, collegata ai piani di salute governativi voluti dal governo Obama e Optum, la piattaforma specializzata al miglioramento della salute del sistema sanitario stesso e che comprende la gestione della salute della popolazione.
L’azienda prevede di generare più di 184,0 miliardi di entrate per il 2016, con prospettive per il 2017 ben migliori di quanto gli stessi analisti di mercato ipotizzavano.
Malgrado il prezzo sia aumentato nel mese di Novembre, UNH registra un rapporto prezzo su utile molto positivo, il che equivale ad una mancata sopravvalutazione che renderebbe il titolo troppo costoso e dunque a forte rischio deprezzamento.
Il dividendo attuale è di 2,50 dollari per azione, a fronte di un prezzo di mercato di 157$.
Bristol-Myers Squibb Company (BMY)
Bristol-Myers (BMY) è una società biofarmaceutica concentrata sulla scoperta, sviluppo e fornitura di farmaci innovativi per la cura di gravi malattie quali il cancro, le malattie cardiovascolari, l’epatite B e l’epatite C, HIV/AIDS,ecc.
L’erogazione di un dividendo di 1,52$ per azione nel 2017 verrà sostenuto dal fatto che l’azienda dovrebbe mettere in commercializzazione due farmaci immuno-oncologici (Opdivo e Yervoy), approvati dalla Food and Drug Administration, che vengono utilizzati in maniera complementare per il trattamento di pazienti con tumore non operabile.
La riduzione del prezzo del 16,50% di quest’anno, abbinata ad un incremento dell’utile netto del 70% rispetto al terzo trimestre scorso e ad un enorme quantitativo di flussi di cassa in entrata, rendono Bristol-Myers Squibb Company molto attraente per l’attuazione di una strategia basata sul ricevimento di dividendi in continua crescita.
CVS Health Corp (CVS)
CVS Health Corp (CVS) è una multinazionale del settore farmaceutico con una capitalizzazione di circa 83 miliardi. Il punto di forza della società è la volontà di instaurare un rapporto molto stretto con il cliente, tale da fornire un servizio di assistenza personalizzato (farmacisti capaci di consigliare il prodotto migliore da acquistare, tra cui non solo farmaci ma anche di creme di bellezza, cibi sani, ecc. e la possibilità di procedere con eventuali vaccinazioni) e facilmente accessibile non solo nelle oltre 9500 farmacie sparse su tutto il territorio statunitense, bensì anche per via elettronica.
Il dividendo di 1,70$ per azione è in crescita da 8 anni consecutivi e i vari indicatori quali un tasso di distribuzione di utili (a loro volta in crescita del 24% rispetto all’anno recedente) ancora del 30% e un aumento del fatturato rispetto al terzo trimestre del 2015, lasciano intendere la possibilità concreta di un mantenimento del tasso di crescita del dividendo.
Negli ultimi mesi il prezzo di CVS è diventato decisamente economico, essendo sceso di ben 30 punti percentuali a causa del rilascio di prospettive sul 2017 piuttosto negative in termini di fatturato. Tuttavia l’annuncio di un ingente buyback da 15 miliardi rappresenterà una compensazione a tale problematica più che sufficiente.
Xerox Corporation (XRX)
Dopo il dominio del settore farmaceutico possiamo finalmente passare ad un settore diverso, ovvero quello tecnologico, rappresentato da Xerox Corporation, una delle più grandi aziende produttrici di stampanti e fotocopiatrici.
Il titolo appare sottovalutato dopo il crollo del 35% (passando dai circa 14$ di Gennaio 2015 agli attuali 9,50$), come testimoniato da un rapporto prezzo su utili che si aggira attorno all’8
(ricordiamo che tendenzialmente un valore inferiore ai 15 indica una sottovalutazione). Xerox sta operando un processo di scorporamento (da completarsi per il prossimo anno) di alcune attività secondarie che finivano per appesantire notevolmente la struttura dei costi, concentrando così gli sforzi sul suo business centrale (produzione di stampanti e fotocopiatrici).
In tal modo non dovrebbero esserci particolari sorprese relative ad un taglio del dividendo erogato attualmente a 0,31$ ad azione, in aumento da tre anni consecutivi, bensì è corretto auspicare ulteriori miglioramenti futuri.