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Ecco un breve riassunto dei driver delle settimane precedenti che hanno guidato il cambio EURUSD e che rischiano di continuare a guidare la coppia anche per questa settimana se non per l'intero Aprile.
Dati sul lavoro deludenti negli Stati Uniti: Rialzista per EURUSD
In marzo il tasso di disoccupazione è sceso al 7,6%, ma i nuovi posti creati sono stati appena 88 mila contro i 200 mila attesi. Wall Street non l'ha presa bene chiudendo la settimana con un -0,6% dell'indice Dow Jones. Il mercato del lavoro si conferma l'anello debole della ripresa a stelle e strisce.
I tassi d'interesse, che nel 2007 erano ancora al 5,25%, già da dicembre 2008 erano stati schiacciati da Ben Bernanke tra lo 0 e lo 0,25%. Il denaro a buon mercato non sembra aver fatto da volano all'economia reale. L'impressione, al contrario, è che tutte le manovre di stimolo varate finora (dai 7.700 miliardi erogati per salvare le banche da fine 2008 a marzo 2009, alle più recenti manovre di quantitative easing) siano solo servite a rimettere in moto la macchina della finanza. E, dunque, abbiano contribuito a generare l'ultima bolla (e l'inflazione).
L'Unione europea metterà tutto a posto: Rialzisti per EURUSD
Non a caso la coppia EURUSD ha avuto il suo più grande rimbalzo da febbraio. Quanto potrà salire ancora ? Molto dipenderà dall'aumento o no del rischio di un nuovo attacco bancario all'Unione europea o da una nuova crisi d'ansia del debito. Gli eventi in Italia, Cipro non hanno spaventato i mercati, né ci sono voci di un piano di salvataggio in arrivo per la Slovenia. I rendimenti dei titoli GIIPS hanno smesso di aumentare e la Slovenia sembra in grado rinviare ulteriormente le vendite dei titoli per ora, nella speranza di momenti più tranquilli.
L'unica altra fonte che potrebbe spaventare i mercati potrebbe venire dal Portogallo, dove un alto tribunale ha annullato parte del piano di austerità nazionale mettendo a repentaglio il suo pacchetto di salvataggio.
L'inattività della BCE, stimolo della Fed: Rialzista per EURUSD
Nonostante il notevole peggioramento nell'Eurozona dopo l'ultima riunione della BCE e le aspettative negative di Draghi sulle prospettive di crescita, la BCE non sta facendo alcuna nuova mossa di allentamento per il momento, anche se la possibilità è stata lasciata aperta in caso di ulteriore deterioramento. Nel frattempo la Fed, e ora il Giappone, sono entrambe impegnate in grandi operazioni di stimolo. Potrebbero aiutare le loro economie, ma saranno suscettibili ad un abbassamento del valore delle rispettive valute, USD e JPY.
Nota di analisi tecnica
La coppia sembra destinata a tentare un passo indietro fino alla prossima resistenza a breve termine a 1,3150 $. Si noti anche che la coppia è in zona neutra (centrale) nelle bande di Bollinger, il che suggerisce un debole slancio.
Il superamento della resistenza in area 1,3050, oltre alla quale si creerebbero i presupposti per una estensione dell'allungo in direzione di 1,3175, dove transita al momento la media mobile a 100 giorni, e 1,3230, 50% del ritracciamento di Fibonacci della discesa dai top annuali. Segnali negativi giungeranno, invece, con il cedimento dei supporti a 1,29 e 1,2880, preludio per un probabile test a 1,2750, strategico nel medio/breve periodo.
Probabili situazioni della coppia per questa settimana
Il calendario è relativamente tranquillo ma ci sono alcuni incontri e macro interessanti. Dopo i deboli rapporti sul lavoro di venerdì scorso della Fed, non sono previste modifiche alla situazione attuale. Ci saranno le vendite al dettaglio degli Stati Uniti e i dati sull'inflazione che potrebbero essere rialzisti per la coppia.
Se questi dati saranno sorprendentemente positivi (vendite al dettaglio superiore al previsto, inflazione più bassa o fissa) potrebbero compensare almeno in parte il pessimismo generato dal rapporto dei posti di lavoro di venerdì e diminuire la propensione al rischio, che a sua volta sosterrebbe la coppia. Se le vendite al dettaglio dovessero deludere le aspettative, il che confermerebbe un outlook negativa spingerebbe la Fed a nuovi interventi, anche questo sarebbe uno stimolo al rialzo per la coppia.
Ulteriori tensioni coreane
Una ulteriore escalation dalla Corea del Nord potrebbe spaventare i mercati e di conseguenza la pressione della coppia. La faccenda della Corea del Nord è una brutta storia, in linea generale i media non hanno dato molto spazio alla situazione ma rimane comunque in un'area di alta tensione che se esplodesse, potrebbe essere negativa per i mercati globali.
Il futuro degli Stati Uniti
La Fed, se non dovessero esserci macro negativi, rimarrà tranquilla fino al prossimo anno piuttosto che fare nuove e significative misure di allentamento, soprattutto se l'economia americana continuerà la sua crescita lentamente ma ancora positiva. Nel frattempo continuerà il deterioramento dell'Eurozona, e probabilmente avrà bisogno di salvataggi aggiuntivi, facilitando e aumentato la probabilità di nuove immissioni di liquidità, specialmente se le elezioni tedesche di settembre non saranno a favore della stabilità.
Come sempre, ricordiamo ai lettori l'importanza di diversificare le attività e l'esposizione valutaria, proprio come si fa per la diversificazione azionaria nei settori o di attività.
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