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giovedì 19 giugno 2025

Enphase Energy: molti dicono Buy ma non sono convinto

Devo ammetterlo: in passato ero piuttosto entusiasta di Enphase Energy (ENPH). Un anno fa, scrissi un articolo positivo sul suo potenziale, convinto che l’azienda avesse tutte le carte in regola per brillare nel settore dell’energia solare. Tuttavia, qualche settimana dopo la pubblicazione, decisi di vendere le ultime azioni che avevo in portafoglio, intorno ai 110-105 dollari. Una scelta dettata in parte dall’istinto, in parte dall’impressione che lo scenario a breve termine fosse diventato troppo incerto per restare esposto.

Nonostante tutto, Enphase continua a intrigarmi. Dopo il crollo delle quotazioni dell’ultimo anno, ritengo che il titolo abbia oggi una valutazione interessante. E non lo dico tanto per dire: ieri ho effettivamente acquistato alcune azioni a circa 34,75 dollari.

Il titolo ha iniziato la sua discesa dopo aver toccato un massimo di circa 130 dollari lo scorso settembre, proprio quando la Fed ha cominciato ad allentare la propria politica monetaria e i tassi d’interesse si trovavano sui livelli più bassi. Da lì in poi, per Enphase è stata tutta discesa. Un andamento che dimostra quanto i tassi d’interesse incidano sull’attività e sulle prospettive di questa azienda.

Le cose si sono ulteriormente complicate dopo le elezioni di novembre: è apparso chiaro che una nuova amministrazione Trump non sarebbe stata altrettanto favorevole all’energia solare quanto la precedente. Di conseguenza, il titolo Enphase ha subito ulteriore pressione.

Ora, dopo un crollo di circa il 75% negli ultimi nove mesi, viene naturale chiedersi: le vendite non saranno state un po’ troppo drastiche? Enphase, infatti, è ancora un’azienda solida dal punto di vista finanziario, e non ci sono segnali di un’imminente crisi o di difficoltà sistemiche. Vale la pena ricordare che il titolo aveva toccato un massimo storico di circa 340 dollari nel 2022: da allora ha perso circa il 90% del suo valore.

Una situazione finanziaria ancora solida

Nonostante il calo delle vendite tra il 2022 e il 2023, Enphase ha riportato un utile lordo di 524 milioni di dollari (TTM), un utile operativo di circa 153 milioni e un utile netto di 149 milioni. Certo, sono valori inferiori rispetto agli anni migliori, ma ben lontani dai tempi bui del 2015-2017, quando l’azienda rischiava seriamente la bancarotta.

Se paragoniamo Enphase al suo principale concorrente, SolarEdge Technologies (SEDG), la differenza è notevole. SolarEdge versa in condizioni molto più critiche, il che potrebbe rappresentare un’opportunità per Enphase. Se infatti SolarEdge dovesse uscire di scena – eventualità tutt’altro che remota – Enphase potrebbe accaparrarsi una quota di mercato significativa.

Un vantaggio competitivo che potrebbe fare la differenza

Enphase deve confrontarsi anche con colossi come Tesla (TSLA), ma la sua tecnologia proprietaria, basata sui microinverter, le conferisce un vantaggio competitivo non trascurabile. Quando i tassi cominceranno a scendere, i mutui diventeranno più accessibili, la domanda di abitazioni riprenderà e le ristrutturazioni torneranno a crescere: tutti fattori che potrebbero giocare a favore di Enphase.

Per quanto riguarda SolarEdge, la mia opinione è netta: le probabilità di un default sono elevate. Basta guardarsi intorno. Negli ultimi mesi abbiamo assistito al fallimento di diversi operatori del settore solare: Sunnova, Sunworks, iSun, SunPower. Il problema ricorrente? Troppo debito e perdite continue. Enphase, invece, non presenta questi sintomi. L’azienda dispone di quasi 1,5 miliardi di dollari in cassa e investimenti a breve termine, a fronte di soli 630 milioni di debiti a lungo termine. Il flusso di cassa operativo è solido: 513 milioni di dollari. Un bilancio decisamente sano.

Al contrario, SolarEdge ha perso oltre 1,8 miliardi di dollari nell’ultimo anno e il suo flusso di cassa operativo nel 2024 è stato negativo per oltre 300 milioni. Se SolarEdge dovesse cadere, per Enphase si aprirebbe un'opportunità enorme.

Il nodo della politica fiscale

Naturalmente, non possiamo ignorare i rischi. Di recente, la commissione Finanze del Senato USA ha presentato modifiche al disegno di legge fiscale che prevedono l’eliminazione graduale dei crediti d’imposta per l’energia solare ed eolica entro il 2028. Una notizia che ha spinto al ribasso Enphase e l’intero settore.

Tuttavia, è importante mantenere la prospettiva: si tratterebbe di una transizione graduale, e nel frattempo i tassi d’interesse più bassi potrebbero dare nuova linfa al settore. Inoltre, con i prezzi del petrolio, del gas e di altre fonti energetiche ancora elevati, molte famiglie potrebbero considerare le soluzioni offerte da Enphase come alternative economicamente vantaggiose, anche in assenza di incentivi fiscali.

Inoltre, non è affatto scontato che il testo definitivo della legge sia così penalizzante per il settore. Potrebbero emergere nuove forme di sostegno, anche in base all’orientamento della futura amministrazione. Dopotutto, è difficile immaginare una politica che voglia deliberatamente azzerare l’industria solare.

Due titoli da tenere d’occhio

Se oggi dovessi scegliere due aziende del solare su cui puntare nel lungo termine, probabilmente opterei per Enphase e First Solar (FSLR). Naturalmente, continuerò a monitorare da vicino eventuali segnali di difficoltà finanziarie, ma al momento Enphase appare ben posizionata per resistere alle turbolenze.

Conclusione: rischio alto, ma anche potenziale alto

Enphase vanta una leadership di mercato consolidata, una gestione competente e una delle tecnologie più avanzate nel settore dell’energia solare residenziale. Ma ci sono anche diverse ombre. I tassi sui mutui restano elevati, rallentando il mercato immobiliare e quindi anche la domanda di soluzioni Enphase. Il contesto macro resta ostico: prezzi bassi per le fonti fossili, concorrenza dell’energia nucleare, nuove tariffe e incertezza normativa.

Il crollo del titolo del 17 giugno, a seguito della proposta di riduzione degli incentivi, ne è un esempio lampante.

In definitiva, credo ancora nel potenziale di lungo termine di Enphase, ma è fondamentale essere consapevoli dei rischi. Tra tassi, politica, concorrenza e mutamenti normativi, il cammino sarà tutto fuorché lineare. Chi investe oggi deve farlo con una visione di lungo periodo e una buona tolleranza alla volatilità.