Dopo aver toccato quasi i 20500 punti, l’indice italia, il FTSEMIB, è calato fino a rompere i 20.000 e ora punta di nuovo i 20.000 con un occhio però ad un potenziale ritorno in area 19.227, supporto fondamentale per dar via ad un trend decisamente discendente. Nel corso delle ultime sedute la situazione tecnica del mercato azionario italiano si è indebolita, anche se la seduta di iera è stata molto positiva. L’analisi dei principali indicatori quantitativi evidenzia un rafforzamento della pressione ribassista ma un forte ipervenduto di brevissimo termine può impedire un ulteriore cedimento.
Intanto ieri l’indice ha guadagnato lR#8217;1,96%, l’AllShare l’1,83% e il Mid Cap lo 0,9%. Volumi ancora relativamente bassi, tipici dei periodi che precedono o seguono lunghi ponti, per un controvalore di circa 2,6 miliardi di euro. Lo Stoxx 600 ha terminato in crescita dello 0,19%. Un recupero dovrà invece affrontare una prima barriera a quota 19.800 e una seconda resistenza in area 20.000-20.050. In questi giorni ci sta provando, ma prima di poter dire che è iniziata una risalita di una certa consistenza sarà pertanto necessaria un’adeguata fase laterale di riaccumulazione.
Secondo Keith Wade, Chief Economist and Strategist di Schroders, e David Docherty, Fund Manager UK Equities di Schroders. la volontà del Primo Ministro britannico, Theresa May, di anticipare le elezioni generali potrebbe rafforzare le sue posizioni negoziali con l’Unione Europea e all’interno del proprio partito. Questo potrebbe portare potenzialmente ad una Brexit più soft. Ottime performance per i bancari, in scia ai risultati trimestrali di Morgan Stanley. Da segnalare anche i forti rialzi messi a segno da Fiat Chrysler Automobiles.
Eventi chiave per il 2017
Anche il 2017 si preannuncia un anno complicato visto lo spostamento degli equilibri geo-politici e le crescenti difficoltà economiche di alcune aree sviluppate. In più, le banche, soprattutto europee, sono sempre nell’occhio del ciclone dato il contesto deflattivo e di tassi negativi. Il dollaro forte sta mettendo in difficoltà i mercati emergenti, mentre Trump potrebbe disilludere le aspettative dei mercati. Cerchiamo di capire, attraverso un’analisi approfondita, come sarà il 2017 per il Ftse Mib.
Tralasciando per un attimo le elezioni francesi che tutti noi stiamo attendendo per Domenica 23 Aprile, nel 2017, si terranno anche quelle in Germania (forse anche in Italia) nelle quali i populisti sono ben presenti. Mentre in Olanda Wilders non riesce a rompere il muro dei proeuropeisti, Marine Le Pen potrebbe salire al governo e nei punti principali del loro programma politico c’è l’attuazione di un referendum consultivo per uscire dall’Unione Europea. Anche Angela Merkel ha una spina nel fianco: il partito anti-islam e anti-Europa di Alternativa per la Germania (AFD) guidato da Frauke Petry. Siamo comunque convinti che i due partiti anti-europa non riusciranno ad ottenere la maggioranza per chiedere un referendum.
Oltre alle elezioni però, in Italia ci sono altri fattori, comunque importanti, che potrebbero spingere i mercati al ribasso, parliamo di banche. L’Italia rappresenta un dilemma per il Vecchio Continente a causa del sistema bancario, il quale fa fatica a riuscire a smaltire la questione degli NPL nonostante l’intervento del governo da €20 miliardi.
Dall’altra parte invece UniCredit è stata e sarà, anche e soprattutto dopo il recente successo dell’aumento di capitale da 13 miliardi, una grande banca paneuropea con sede e testa in Italia. Ma il nuovo azionariato ha una vocazione da vera public company internazionale che necessita di una struttura di governance più aperta al mercato. Per il presidente Vita, all’inizio del suo sesto anno di mandato, investire 13 miliardi in Italia è stato un grande atto di fiducia nel management, in UniCredit, ma anche nel sistema bancario italiano. E non è un fatto scontato, se pensiamo alla percezione generale. Che però è sbagliata: l’Italia ha avuto alcune banche mal gestite che hanno prodotto grandi danni e gravemente rovinato la reputazione del settore, ma la maggior parte è ancora sana e solida e ha contribuito con grande sforzo economico a ridurre tali danni.
Fattori esteri
Molti di voi si saranno dimenticati della Grecia, ma il mercato no, non dimentica e non sconta nulla. I cittadini ellenici stanno vivendo un vero e proprio inferno fatto di austerità, tagli alle pensioni, posti di lavoro e Welfare. Ogni giorno ad Atene e nelle grandi città greche si formano proteste nelle strade poiché oltre il 30% della popolazione vive con uno stipendio di poco più di 4000€ all’anno mentre i diritti di base tutelati dallo Stato vengono sempre meno.
L’ultima riunione dell’Eurogruppo a Malta però ha aperto la strada ad un accordo sulla conclusione della seconda revisione del programma di salvataggio: l’intesa raggiunta ha punti positivi e negativi ma non prevede un impatto per i cittadini ellenici dal punto di vista fiscale.
Spostiamoci ora virtualmente negli Stati Uniti dove Wall Street, dopo aver aggiornato i massimi storici nonostante l’elezione di Donald Trump, sta vivendo una fase di leggero ribasso in attesa che lo stesso entourage riescano nell’intento di convincere il Congresso ad effettuare le modifiche richieste da Trump in campagna elettorale, l’inflazione, tassi di interesse, abbassamento delle tasse, fondi per infrastrutture, dazi per materiale esteri, rientri di multinazionali americane e modifica dell’Obamacare. Proprio lo stop su quest’ultima legge ha fatto temere che il presidente potrebbe avere problemi in futuro anche sulle altre proposte di legge.
La Federal Reserve in tutto ciò ha deciso di alzare i tassi di interesse, prospettando almeno 3 rialzi per quest’anno. Queste mosse, a nostro avviso, avranno l’effetto inverso di sostegno alla crescita economica: minimi rialzi dei tassi hanno già fatto vedere come incidano profondamente sulle domande di mutui, di acquisti delle case e di aumento esponenziale dei delinquency loans.
Previsioni del FTSEMIB e analisi tecnica
Dopo aver elencato le prospettive per il 2017, o comunque quelle che potrebbero avere un maggiore impatto sui mercati e sul Ftse Mib, quale potrebbe essere l’andamento del listino milanese nel 2017? Senza essere troppo allarmisti, per il momento è difficile che si verifichi una discesa come nel 2008, anche se le condizioni economiche a livello globale non sono del tutto dissimili da quelle del periodo della grande Crisi. Possiamo aspettarci però sicuramente uno storno.
Storno che potrebbe essere violento vista la salita altrettanto violenta. In questo contesto, i target di supporto sono individuabili nella media di medio termine a quota 18.600 punti e al supporto, ben più consistente, in area 17.700-17.600 punti. La violazione di tale livello aprirebbe a quel punto scenari piuttosto bruschi di discesa sotto quota 17.000 punti. L’area chiave in questo contesto è quella di 15.000 punti poiché violato tale livello gli scenari sarebbero decisamente pessimi.
Al contrario, la soluzioni a molti fattori esogeni in favore dell’Europa, spingerebbe l’indice verso l’alto, la rottura dei 20000 è molto importante con obietti i 21.000/21.500 punti.