martedì 27 marzo 2012

Analisi tecnica: RSI (Relative Strength Index), significato, formula, intepretazione, tempi ed esempi


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Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +123.49
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +20.49%


Questo è il primo di vari articoli che scriveremo dedicato all'analisi tecnica. Per chi già conosce l'analisi tecnica potrà servire come ripasso, per chi invece ha un approccio iniziale all’analisi del grafico di un qualsiasi titolo o tipo di investimento, consigliamo, oltre alla lettura di questo articolo, anche l’acquisto di un testo molto molto importante, Analisi tecnica dei mercato finanziari, di Martin J. Pring edito da Macgraw-Hill. 


L’indicatore di forza relativa (RSI) o Relative Strength Index

L’RSI è definito un indicatore di momentum, gli indicatori di momentum sono quegli indicatori che possono segnalare la forza o la debolezza latente del prezzo che stiamo esaminando molto prima del punto di svolta finale. 

Il Relative Strength Index (RSI), o indice di forza relativa, è uno fra gli oscillatori più popolari dell'analisi tecnica e comunemente usati dai traders, in particolar modo da quelli che operano sui mercati dei futures. Fu ideato da John Welles Wilder, che lo pubblicò nel suo libro New Concepts in Technical Trading System nel 1978.

Consiste in un indicatore o oscillatore che misura la forza relativa che mette a confronto il rendimento di un titolo rispetto ad un altro, la sua formula è



RSI = 
media esponenziale di N giorni dei singoli incrementi di prezzo /
media esponenziale di N giorni dei singoli decrementi di prezzo

L’intendo del RSI è quello di superare un inconveniente di altri indicatori di momentum come il ROC (che vedremo in futuro), cioè quello di eliminare le fluttuazioni che generano errori. Infatti il risultato della formula sopra descritta impone un risultato che oscilla tra due valori, 0 e 100. In questo modo il nostro indicatori “ballerà” all’interno di questi due valori senza generare grafici con valori infiniti.


Presentando una banda d'escursione costante, da 0 a 100, è possibile individuare zone fisse in cui l'oscillatore si trovi in una situazione di estremo; saranno quindi considerate zone di ipercomprato quando l'oscillatore segnerà valori superiori a 70, mentre saremo in ipervenduto qualora segnasse valori inferiori al 30. Va comunque fatto notare come la dottrina classica dell'analisi tecnica identificasse questi livelli di estremo a 80 e 20, anziché 70 e 30.

I segnali generati da questo oscillatore sono simili a quelli di molti altri. La linea mediana del 50 va considerata come lo spartiacque fra un mercato rialzista, bull market, e uno ribassista, bear market. L'incrocio della linea del RSI con questo livello può essere considerato un segnale di acquisto o di vendita. Ma molto più importanti e interessanti sono però le divergenze rialziste o ribassiste che si possono identificare in zone di estremo. Questi segnali sono da monitorare molto attentamente in quanto possono essere catalogate come situazioni assai preoccupanti; lo stesso ideatore considera le divergenze la caratteristica più indicativa di questo oscillatore.

Va comunque ricordato come un forte mercato generi prematuramente segnali di ipercomprato o ipervenduto e questo può portare a precipitose uscite da un trend ancora potenzialmente valido; infatti le fasi di ipercomprato durante un mercato rialzista possono durare a lungo, come quelle di ipervenduto durante un mercato ribassista.

Ulteriore sistema per identificare segnali di ingresso e uscita dal mercato grazie a questo oscillatore è mediante l'utilizzo delle linee di 30 e 70, che delimitano le situazioni di estremo. Nel caso per esempio di un mercato ribassista che venga a generare una situazione di ipervenduto, con l'oscillatore quindi ben al di sotto della linea del 30, potrebbe essere interessante prendere posizioni rialziste una volta che il valore si sia riportato al di sopra di tale livello. Si tratterebbe di un'entrata con un discreto margine di rischio, ma che potrebbe rivelarsi ottimo e tempestivo ingresso in vista di un nuovo movimento rialzista.

La costruzione di linee di ipercomprato e ipervenduto

Il periodo di tempo predefinito per il calcolo dell’RSI è di 14 unità, le linee di ipervenduto e ipercomprato sono di 30 e 70 come accennato prima. 
In un articolo, Peter W. Aan sostenne che i valori giusti dovrebbero essere quelli di 72 e 32, quindi i valori di 70 e 30 consigliati da Wilder andrebbero rialzati di poco.

Ci sono alcune considerazioni da fare importanti, se stiamo studiando un grafico con un tempo lungo di RSI questo potrebbe ridurre le oscillazioni, quindi i livelli di 70 e 30 sono inappropriati. Se per esempio teniamo come unità di RSI 9 invece che 14, subito dal grafico ci accorgeremo che 70 e 30 non possono andare bene, ma bisognerà aumentare i livello a 80 e 20. 

Questo significa che non esiste un livello esatto di unità RSI e rispettivi livelli ma che ogni titolo ha una sua storia, inserite dei livelli a caso e guardate l’andamento del titolo con quel  livello nel passato, se i movimenti del prezzo del titolo seguono una certa logica allora avete trovato i valori di RSI per quel titolo, cambio o bond. 




Il grafico qui sopra ci mostra l'analisi dell'Oro tra il 2011 e il 2012 fatta con l'RSI a 14 giorni. Come potete notare l'acquisto è avvenuto proprio quando l'indicatore ha superato la linea 50 volando verso l'ipercomprato dove ha danzata per quasi un mese prima di cominciare di nuovo la discesa verso la linea dei 50.
Diciamo che siamo stati degli investitori diligenti e pazienti, al superamento della linea dei 50 abbiamo comprato Oro a 1,525 dollari e abbiamo atteso che l'ipercomprato scendesse sotto il nostro livello di 70 a 1,825 dollari. In due mesi avremmo acquisto Oro a 1,525 e venduto a 1,825 quadagnando 300 punti, circa il 20%. Non male.


Periodi di tempo

L’RSI può essere applicato a qualsiasi periodi di tempo. 

Secondo l’economista Perry Kaufman, l’unità 14 dell’RSI funziona benissimo con periodi di tempo brevi ma non sono trascurabili anche i 9,25,30 e 45 giorni. 

Per i dati settimanali funzionano bene le 13,26,39 e 52 settimane, mentre per i periodi lunghi gli ideali sono i 9,12,18 e 24 mesi. 

Tenete a mente che un RSI di 26 settimane si tradurrà in una oscillazione molto molto stretta, quindi i 70 e 30 come livelli di ipercomprato e ipervenduto non andranno bene ma dovranno essere adeguati ad ogni periodo di tempo, ricorda, la storia del titolo ci insegnerà il probabile futuro.



Interpretare l’RSI 


Ogni volta che l’RSI supera il suo livello di ipercomprato o scende sotto il livello dell’ipervenduto, significa che il titolo in questione è maturo per una inversione la cui importanza è legata all’estensione temporale dell’indicatore.

Ma questo cosa significa ?
Significa che quando l'indicatore raggiunge un livello estremo, inferiore o superiore, si determina semplicemente la possibilità che l'adamento del prezzo possa essere soggetto a una correzione in senso contrario, in quanto l'attuale escursione risulta eccessiva. Dunque in conclusione di determina una opportunità di vendita o di acquisto, ma non un segnale effettivo, che deve provenire soltanto da una effettiva inversione di tendenza dell'attività finanziaria osservata, individuabile mediante attraversamenti di medie mobili, perforiazioni di linee di tendenza o modelli di prezzo che vedremo nei prossimi articoli di analisi tecnica.

Per evere una idea più chiara visionate il grafico sopra con la spiegazione in corsivo.

Smorzamento dell'RSI


Una delle tecniche preferite dai trader è sicuramente quella di smorzare l'RSI con una media mobile di 8 giorni. Come mostrato dal grafico qui sotto una delle letture migliori dell'RSI è quella di accompagnarla con una media mobile per studiarne i falsi segnali e gli attraversamenti.
Infatti potete notare dove sono posizionate le frecce che quando la media mobile dell'RSI viene perforata al ribasso il valore del prezzo scende, al contrario quando viene perforata verso l'alto è il momento di acquistare.
Lo smorzamento serve anche per rendere l'indicatore più morbido come lettura, ma tenete presente che se decidete di utilizzare la media mobile come RSI oscurando l'indicatore stesso i livelli di 70/30 potrebbe cambiare, quindi vale sempre la regola di studiare bene la storia del titolo prima di addentrarsi alla sola lettura della media mobile.



Con questo è tutto. Spero possa esservi utile un po di analisi tecnica, l'RSI è una goccia nel mare degli indicatori e delle linee di tendenza, nei prossimi giorni rilasceremo altri articoli in cui vi parleremo del MACD e delle medie mobili. Queste sono le basi per un investitore, prima di raggiungere lo studio delle figure delle candele giapponesi, gann e fibonacci bisogan conoscere le basi.

Prossimamente integreremo questo articolo con lo studio delle divergenze dell'RSI, molto molto importanti.

Saluti. E buon trade a tutti.
Se avete domande mi raccomando, info@dominosolutions.it. Non esitate.

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