Il 2010 è finito, ovvio, passato col botto. I dati macro degli Stati Uniti continuano a suggerire che l'economia più forte del mondo rimane in traiettoria positiva. Le probabilità che ci sia un double-dip sono timori sempre più lontani, soprattutto dopo le uscite dei dati sulla disoccupazione che, migliori delle attese, hanno mostrato un ribasso delle richieste settimanali della disoccupazione.
Dati sulle case e paesi emergenti
Le vendite di case nuove o usate a Novembre ha subito una brusca battuta d'arresto. Sul fronte immobiliare, come in molti altri settori, c'è ancora molto da fare, ma gli analisti puntano il dito sul 2011 come anno della rinascita. Le informazioni più importanti da sottolineare vengono dal consumo dei mercati emergenti che fanno da traino di tutte le economie mondiali. La storia insegna che tra il 1998 e il 2008 la spesa dei consumatori dei mercati emergenti è salita del 66%. Tale cifra rappresenta il doppio del tasso delle nazione già sviluppate. La media della spesa pro capite è stata del 48% più elevata nel 2008 rispetto al 1998. Nel 2008, la spesa dei consumatori dei paesi emergenti ha rappresentato il 27% del totale mondiale. Le previsioni sulla industria dei consumatori della classe media crescerà da 2.5 a 4.5 miliardi entro il 2025, la maggioranza dei quali dovrebbero provenire dai mercati emergenti. Il duro lavoro e grandi investimenti di capitale degli Stati Uniti in questi ultimi cinquant'anni stanno finalmente producendo un rendimento positivo.
Dal 1947 il rapporto dello S&P 500 del reddito nazionale degli Stati Uniti ha prodotto una media dello 0,86%. Ora si trova intorno allo 0,74%. Se i profitti rimarranno costanti lo S&P 500 dovrebbe salire quota 1400, secondo le proiezioni di molti analisti, i quali sottolineano come possa esplodere indicandoci però anche quali possano essere i rischi a cui l'investitore potrebbe andare incontro.
1. Politico. Sul fronte America i democratici e repubblicani avranno la necessità di ripristinare i bilanci e la spesa a livelli mai raggiunti in questo decennio per compiere progressi significativi sul deficit statunitense e mantenere il rating del debito AAA.
2. Debito dell'Europa. Diamo un occhio alle mine europee, la Grecia è ancora additata come potenziale prima tessera del domino (si pensi Lehman Brothers) a cadere e, potenzialmente, scatenare un contagio. In un tranquillo Venerdì pomeriggio di qualche settimana fa nel mese di dicembre, i funzionari greci sussurrarono l'idea della ristrutturazione del debito. Questa notizia però non ha avuto una grande risonanza a causa delle vacanze immagino, ma se la ristrutturazione greca dovesse andare in porto aprirebbe la strada all'Irlanda, il Portogallo e qualsiasi altro paese con rischio di contagio.
L'alto deficit fiscale della Grecia però non permette altra soluzione (9,6% del Pil nel 2010); l'enorme debito pubblico e le basse prospettive di crescita rendono la situazione insostenibile. Di più: il necessario incremento delle entrate fiscali dovrebbe essere sostenuto da un maggiore "consenso" sociale rispetto al prelievo fiscale. Al contrario, il condono voluto dal governo (in contrasto con la troika Fmi, Bce e Ue), non fa altro che alimentare l'evasione fiscale e altri comportamenti non virtuosi da parte dei contribuenti.
3. Inflazione. Dal momento che l'inflazione è in una situazione "benigna", da questo lato l'America non si preoccupa. Cosa significa: non si può smettere di mangiare, di usare un'auto o di scaldare una casa, queste considerazioni unite alla proliferazione degli ETFs e lo svilimento del biglietto verde hanno fatto schizzare i prezzi delle commodities.
Questo dato bisogna sicuramente tenerlo sotto controllo, il petrolio non può raggiungere livelli di qualche anno fa, avrebbe sicuramente un profondo impatto sulla spesa dei consumatori e sarebbe sabbia sugli ingranaggi del motore economico nazionale.
Proiezioni
La politica monetaria resta altamente accomodante, grazie alla continua debolezza del mercato immobiliare, deve restare tale per tutto l'anno 2011. L'attuale piano di acquisto QEII da parte della FED potrebbe non essere completamente eseguito a causa del ritmo accellerato del recupero che ci sarebbe a causa della crisi di mercato e una ripresa delle oscillazioni della volatilità. Lo S&P 500 prevede degi guadagni intorno ai 94 $ ad azione, guadagno che si prospetta sempre in periodo di tassi di interesse bassi, basso tasso di inflazione e un ambiente che consente una espansione P/E più vicina a 15-15,5. Questo ci porta al target proposto in precedenza, 1400, 1450, pari circa ad una crescita in percentuale del 12%.
Questo però presuppone che gli Stati Uniti abbiano una espansione del 3-3,5 del PIL. Tutto quindi si basa sulla capacità del presidente della FED Bernanke di individuare in che modo, più o meno aggressivo, sia giunto il momento di rimuovere l'eccesso di liquidità in giro . Pensiamo che una posizione aggressiva nel 2011 sia l'investimento giusto, concentrandosi sui progressi già ottenuti nel prolifico 2010. Qualora il mercato dovesse entrare in un circolo di qualcosa di più che una semplice presa di profitto, allora ci muoveremo di conseguenza.
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