In una situazione di tale incertezza, sarebbe il caso di investire su azioni di valore. Gli investitori di valore cercano momenti di volatilità per far salire le azioni che hanno prezzi scontati, ma che sono allo stesso tempo fondamentalmente forti da resistere a qualsiasi crisi economica. Nelle prime sei settimane del 2016 i mercati hanno chiuso in perdita, durante tale periodo il prezzo del petrolio era sceso a $ 26 al barile. Il crollo dei prezzi del petrolio a livello mondiale, per lo più a causa della minore domanda in un mercato già sovrabbondante, ha investito tutti i mercati. L'Iran si è preparata ad aggiungere i suoi barili in un mercato petrolifero globale saturo e la Russia ha continuato a pompare petrolio per aumentare la sua economia in difficoltà. D'altra parte, l'economia cinese, risultata debole dopo i tristi rapporti economici, ha sollevato non poche preoccupazioni circa la domanda di petrolio. Da metà febbraio però, i prezzi del petrolio hanno guadagnato oltre il 30% prima della riunione del 17 aprile a Doha, dove l'OPEC e la Russia discuteranno su un congelamento della produzione al fine di far aumentare prezzi. In concomitanza all'aumento dei prezzi del petrolio sono aumentati i mercati azionari. Nonostante questo rally però, gli investitori rimangono nervosi in quanto il livello dell'inventario globale continua a crescere. Dato questo scenario, l'incontro probabilmente non riuscirà a sostenere più di tanto i prezzi. In effetti, i prezzi del petrolio sono scesi circa del 3% Martedì dopo che il Kuwait e Arabia Saudita hanno deciso di riprendere la produzione di petrolio del giacimento di Khafji, gestito congiuntamente.
I dati economici americani continuano a dare segnali contrastanti sullo stato di salute della sua economia, detto questo però, i dati sui posti di lavoro del mese di febbraio, mostrano un solido quadro, questo aumento è generalizzato su diversi settori, tra cui, servizi di ristorazione, commercio al dettaglio, servizi educativi privati e servizi di assistenza sanitaria e sociale. Il settore immobiliare è addirittura più solido di quello che si poteva pensare, con un impressionante dato sulle nuove costruzioni, anche se l'aumento delle vendite di case nuove indica una mancanza di slancio nel settore. Se invece guardiamo i dati sulla produzione, servizi e spesa dei consumatori, la situazione è più cupa, in quanto i produttori hanno ridotto la loro produzione a febbraio per il quinto mese consecutivo, un dato che pesa molto sull'economia. Il settore dei servizi è aumentato lentamente nel mese di febbraio, con i fornitori che rimangono meno ottimisti sulla crescita nel prossimo futuro. Se a questo aggiungiamo il calo delle vendite al dettaglio, con una revisione al ribasso dei dati di gennaio, ci rendiamo conto del perché ci sono preoccupazioni circa le prospettive di crescita dell'economia americana. Mentre la spesa dei consumatori è scarsa, il tasso di inflazione è sceso sotto l'obiettivo della Fed del 2% nel mese di febbraio, questo ha comportato una frenata delle scommesse degli investitori in merito a quando sarebbe avvenuto il prossimo rialzo dei tassi. La Fed ha mantenuto i tassi invariati due settimane fa e ha detto che l'incertezza economica globale, in abbinamento con il crollo dei prezzi del petrolio sono il motivo del ritardo nel rialzo dei tassi nel mese di gennaio e febbraio. Inoltre ha prospettato che ci potrebbero essere due aumenti quest'anno rispetto ai 4 previsti nella riunione di Dicembre. Il Presidente della FED Janet Yellen ha detto che si aspetta aumenti dei tassi graduali nel tempo visto che la crescita dell'economia statunitense quest'anno sarà più debole del previsto. Ha inoltre aggiunto, però che se dovesse notevolmente migliorare, la FED potrà facilmente aumentarli. Tuttavia, in contrapposizione alle sue convinzioni, diversi funzionari ritengono che l'economia americana sia sufficientemente resistente e che possa supportare un secondo aumento a breve.
Detto che il mercato ha subito forti oscillazioni a causa dei movimenti del prezzo del petrolio, che i dati macroeconomici sono stati misti e che ci sono indecisioni sui futuri aumenti dei tassi, il sentiment degli investitori è continuamente afflitto, per cui in mezzo a questa volatilità, potrebbe essere prudente investire in azioni di valore, percepite come occasioni o sottovalutate. Chi investe in questo tipo di azione, la tiene fino a quando non incontra il suo prezzo indicativo, o addirittura anche di più se l'azienda dimostra di avere una redditività costante. Nel frattempo, i titoli di valore con una capitalizzazione medio/grande sono maggiormente attraenti nei periodi di volatilità dal momento che sono leader del settore e possono sopportare meglio le battute d'arresto rispetto ai loro coetanei più piccoli. La scelta è ricaduta quindi, su due aziende leader dei loro rispettivi settori.
Johnson & Johnson (JNJ) sviluppa, produce e commercializza vari prodotti nel settore sanitario, farmaceutico e per la cura della persona in tutto il mondo. E' stata fondata da Robert Wood Johnson I, James Wood Johnson e Edward Mead Johnson Sr. nel 1886 e ha sede a New Brunswick, NJ. Nelle ultime trimestrali la società ha pubblicato un EPS di $1,44 superiore alle aspettative degli analisti, i ricavi sono stati pari a $17,81B. La società ha inoltre aumentato le sue aspettative per il 2016.
HCA Holdings (HCA), possiede e gestisce ospedali non governativi negli Stati Uniti, nonché centri di chirurgia freestanding, centri diagnostici e di imaging, e centri di terapia oncologica, di riabilitazione completa e centri di terapia fisica. Inoltre fornisce i servizi per specialità mediche come medicina interna, chirurgia generale, cardiologia, oncologia, neurochirurgia, ortopedia e ostetricia, così come servizi di diagnosi e di emergenza. HCA Holdings è stata fondata il 22 novembre 2010 ed ha sede a Nashville, TN. Nelle ultime trimestrali la società ha pubblicato un EPS di $ 1,69, che ha battuto le aspettative degli analisti di $0,30. I ricavi sono stati pari a $ 10,25B, +6,3% su base annua) superiori alle attese di Wall Street di $90M.