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Solitamente trattiamo articoli che discutono di titoli, ETF o fondi negli Stati Uniti. In questo articolo vorremmo parlarvi dei rischi a cui vanno incontro gli investitori quando si parla di Brasile. Il Brasile è una miccia accesa in questo periodo, un governo democratico stabile e libertà religiosa. Il discorso della libertà religiosa è importante per il fatto che in molti paesi emergenti i conflitti religiosi destabilizzino il potere, così come il terrorismo, la sovrappopolazione e i disordini civili.
Tuttavia, se l'investitore vuole puntare ad una rendita maggiore dovrà per forza fare i conti con fattori di rischio come l'inflazione, la corruzione e le disuguaglianze di reddito che colpiscono il paese. Anche in Brasile.
Il rischio della valuta
Come il resto dell'America Latina, Il Brasile non ha una storia fortunata quando si parla di valuta stabile. L'inflazione e i controlli sui capitali dilagano in tutto il Sud America. L'inflazione al 6,5% è al massimo dal 2005 in Brasile. Tuttavia la banca centrale brasiliana tiene i tassi al 11,75%, con questa misura allinea la sua politica monetaria a quella dei Paesi emergenti con forte crescita economica nel tentativo di raffreddare i prezzi. In Dicembre il BC della Cina ha aumentato il suo tasso di interesse per la seconda volta in poco più di due mesi . In Novembre anche l'Australia aveva adottato la stessa misura sorprendendo i mercati finanziari .
Alti rendimenti possono incoraggiare gli investitori locali per mettere effettivamente i propri soldi in banca rispetto che nei titoli. Il paese ha un 2% di imposta sugli investimenti esteri in azioni e obbligazioni. Il metodo migliori per gli hedge-investor è quello di comprare titoli che vendono materie prime come Petrobas (PBR) o Vale (Vale).
Intervento del governo e la corruzione
La recente coalizione di sinistra guidata dal presidente Dilma Rouseff e i suoi predecessori ha un record di interventi del governo nel settore privato. Il governo infatti detiene una partecipazione di controllo nelle principali aziende produttrici di petrolio come Petrobas (PBR) e di miniere come Vale (Vale). Spesso l'uso dei profitti di Petrobas (PBR) sono stati utilizzati dal governo stesso per programmi sociali o per realizzare progetti di infrastrutture i quali però non aiutano il business.
Vale (Vale) ha recentemente sostituito l'amministratore delegato Roger Agnelli con Tito Botelho Martins, presidente della Inco, controllata canadese della Vale. L’indicazione del manager, di cui é nota la fama di “duro” per i suoi estenuanti confronti con i sindacati, é stata proposta dalla banca Bradesco, azionista di maggioranza. Agnelli – al timone della maggiore impresa privata verdeoro dal 2001 – sarebbe stato sacrificato su tacita richiesta del Governo.
I rapporti tra il manager e i vertici petisti si sarebbero incrinati nel 2008, dopo le mega dimissioni di mille e trecento dipendenti dell’azienda, all’apice della crisi economica mondiale.
Anche se il governo è ridimensionato in termini di materia di regolamentazione, ci sono ancora forti controlli sui prezzi del carburante, delle telecomunicazioni e dell'industria aerea. Combinato con il moderato aumento dell'inflazione, questi regolamenti danneggiano le piccole imprese locali. Questo anche a causa dello sperpero dei politici corrotti i quali utilizzano parte dei fondi statali per pagarsi uno stile di vita assai lussuoso.
Il paese si trova al 75esimo posto tra i 180 paesi più corrotti del pianeta.
Disuguaglianze di reddito
Di tutti i paesi che fanno parte del Sud America, il Brasile è quello che deve lottare di più con la disuguaglianza del reddito. In Brasile il 36% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. Guardie armate per uomini ricchi e facoltosi sono all'ordine del giorno e ormai le favelas si stanno mischiando sempre più con la classe media. Questa disparità di ricchezza porta a tassi di criminalità molto elevati, se poi ci aggiungiamo la guerra alla droga e le baraccopoli nelle grandi città, capiamo come sia impossibile per la polizia mantenere un certo ordine. Con i benefici della crescita economica riservata solo alle persone più ricche, la crescita dei consumi in Brasile è estremamente limitata.
Oltre alle perdite economiche causate dai tassi di criminalità sempre in aumento, la disuguaglianza del reddito incoraggia modelli populisti per rispondere alle soffocanti pressioni fiscali, il 39% del PIL contro un 28% degli Stati Uniti. Il controllo dei prezzi, la nazionalizzazione delle imprese, l'inflazione galoppante. Questi punti sono fondamentali per rendere il Brasile un paese sicuro in cui investire. La disparità della ricchezza è un problema reale in Brasile, senza soluzione non esiste crescita economica.
Non tutto è da buttare
Nonostante queste preoccupazioni però il Brasile insieme al Cile è uno dei due mercati emergenti migliori in cui investire parte del proprio portafoglio. A differenza dei problemi sociali e strutturali che esistono in India e in Cina, il Brasile ha problemi che possono essere risolti con sforzi da parte del governo e uno sviluppo economico aggiuntivo. Un altro punto a favore del Brasile è sicuramente il fatto che è un esportatore di minerali, prodotti agricoli e il petrolio.
Consigliamo di tenere sotto controlloo Ambev (ABV), Petrobras (PBR), Cozan (CZZ), SABESP (SBS), l'iShares ETF (EWZ).
Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo.