Il flusso di cassa (o cash flow nella terminologia anglosassone) è la ricostruzione dei flussi monetari (differenza tra tutte le entrate e le uscite monetarie) di una azienda/progetto nell'arco del periodo di analisi.
Il flusso di cassa rappresenta una misura dell'autofinanziamento aziendale e può essere calcolato a partire dal conto economico dell'impresa. L'obiettivo è definire la generazione di cassa di una società e di conseguenza l'attribuizione di tali flussi di cassa ai soci.
Quando il flusso è positivo (incremento) si definisce cash inflow, quando è negativo (decremento) si definisce cash outflow.
Il flusso di cassa può essere scomposto in due componenti:
flusso di cassa operativo (o Unlevered Free Cash Flow), che è originato dalla gestione caratteristica di una azienda;
flusso di cassa non operativo (che sommato all'Unlevered Free Cash Flow dà il Flow to Equity), che tiene in considerazione tutte le altre operazioni di cassa (prestiti, dividendi, interessi, tasse non operative, tax shield, variazioni del capitale).
Il Cash Flow Operativo (Unlevered Free Cash Flow) è un concetto molto eleborato sviluppato dalla Wharton School e dalla scuola di Chicago e per il quale esiste ampia letteratura.
Il Flow to Equity o cash-flow totale è definibile come il totale dei flussi di cassa generati dall'impresa mentre il Cash Flow Operativo è l'insieme dei flussi di cassa (cioè della liquidità) generati dalla sola gestione tipica (od operativa) ed è questa seconda definizione la più significativa per lo studio della gestione aziendale.
L'insieme dei flussi di cassa generati dalla gestione tipica (che è indice della liquidità aziendale) è importante per stabilire in che misura ed in che maniera possono essere remunerati i centri di costo.