martedì 29 novembre 2022

LA PARTE PIÙ IMPORTANTE DI OGNI PIANO: IL MARGINE DI ERRORE

I migliori esempi di comportamento finanziario intelligente si possono trovare in un luogo impensabile: i casinò di Las Vegas.


Non da parte di tutti i clienti, naturalmente. Ma un piccolo gruppo di giocatori di blackjack che praticano il conteggio delle carte possono insegnare alle persone "normali" qualcosa di molto importante sulla gestione del denaro: 


l'importanza di lasciare sempre un margine di errore.


I fondamentali del conteggio delle carte nel blackjack sono semplici:


1) Nessuno può sapere con certezza quale sarà la prossima carta estratta dal banco.

2) Tenendo il conto delle carte già uscite si può calcolare quali carte restano nel mazzo.

3) In questo modo si può calcolare la probabilità che il banco scopra una certa carta.


Il giocatore scommette di più quando le probabilità che esca la carta che vuole sono maggiori e scommette di meno quando sono inferiori.


Il meccanismo con cui ciò avviene non ci dovrebbe interessare.


L'importante è che un giocatore che conta le carte sa di star praticando un gioco di probabilità, non di certezze. A ogni mano pensa di avere buone chance di indovinare, ma sa anche che c'è una certa probabilità di sbagliarsi. 


Può suonare strano, data la loro professione, ma la strategia di questi giocatori si basa interamente sull'umiltà: giocano ogni mano con la consapevolezza che non sanno e non possono sapere cosa succederà in futuro. 


Il metodo del conteggio funziona perché sposta leggermente le probabilità dal banco verso il giocatore. Ma se scommettete troppo anche quando le probabilità sembrano in vostro favore, se poi vi sbagliate potreste perdere così tanto da non avere più i soldi per continuare a giocare.


Non c'è mai un momento in cui avete così ragione da poter scommettere tutto il denaro che che avete davanti. Il mondo non è così benevolo con nessuno, o almeno non in modo costante. Dovete lasciarvi un margine di errore. 


Dovete sapere cosa fare nel caso i vostri piani non vadano in porto.


Kevin Lewis, un conteggiatore di carte di successo ritratto nel libro Bringing Down the House, ha scritto di questa filosofia:


Benché il conteggio delle carte abbia dimostrato statisticamente di funzionare, non ci garantisce di vincere tutte le mani e tantomeno di vincere tutte le volte che andiamo al casinò. Dobbiamo assicurarci di avere soldi a sufficienza per sopravvivere ai periodi sfortunati.


Immaginiamo che abbiate un vantaggio di circa il 2 per cento sul banco. Significa pur sempre che il banco vincerà il 49 per cento delle volte. Quindi dovete avere abbastanza denaro per sopportare ogni eventuale oscillazione in vostro sfavore. Una regola generale è che bisognerebbe avere almeno cento unità di base. Ipotizzando

di iniziare con diecimila dollari, potreste scommettere senza problemi un'unità da cento dollari.


La storia è lastricata di buone idee spinte troppo oltre, fino a diventare indistinguibili dalle cattive idee. Lasciare spazio all'errore è saggio perché riconosce che l'incertezza e il caso - "l'ignoto" - sono una parte ineliminabile della vita. L'unico modo per affrontarla è aumentare la distanza tra ciò che pensate succederà e ciò che può succedere, per restare in gioco e poter combattere ancora.


Benjamin Graham è noto per il concetto di "margine di sicurezza". 


Ne ha scritto estesamente e con grande precisione matematica. Ma credo si possa riassumere in una sua citazione durante una delle sue tante interviste: 


"L'obiettivo del margine di sicurezza è rendere superflua la previsione."


È difficile sopravvalutare il potere insito in questa semplice affermazione.

Il margine di sicurezza - che possiamo anche chiamare margine di errore o ridondanza - è l'unico modo efficace per orientarsi senza rischi in un mondo governato dalle probabilità e non dalle certezze.


E quasi tutto ciò che ha a che fare con i soldi esiste in quel mondo.


E difficile fare previsioni precise. Questo è ben noto a chi conta le carte, perché nessuno può mai sapere dove si trova una certa carta in un mazzo mescolato. E meno ovvio per chi chiede: "Quale sarà il rendimento annuo medio del mercato azionario nei prossimi dieci anni?" oppure: "In quale anno potrò andare in pensione?" 


Ma fondamentalmente è la stessa cosa. Il meglio che possiamo fare è pensare alle

probabilità.


Il margine di sicurezza di Graham è un semplice suggerimento che ci invita a non vedere il mondo in bianco e nero, come l'alternativa tra un futuro prevedibile e un salto nel buio. 


La cosa intelligente da fare è mantenersi nell'area grigia: perseguire obiettivi per i quali ci risulti accettabile una gamma di possibili risultati.


Ma le persone sottovalutano il bisogno di un margine di errore in quasi ogni attività che riguardi il denaro. Gli analisti finanziari comunicano ai clienti target di prezzo, non intervalli di prezzo. 


I cosiddetti "previsori economici" annunciano cifre esatte, raramente parlano di probabilità.


L'esperto che enuncia certezze incrollabili otterrà molti più seguaci di

quello che dice: "Non possiamo saperlo con sicurezza."


Ci comportiamo così in ogni genere di attività finanziaria, soprattutto quelle collegate alle nostre decisioni. 


Due considerazioni ci inducono a non lasciare un margine di errore. Una è l'idea che qualcuno debba sapere cosa ha in serbo il futuro, alimentata dalla spiacevole sensazione che ci dà ammettere il contrario. 


La seconda è che, di conseguenza, danneggiamo noi stessi non intraprendendo le azioni più consone alla versione del futuro che realmente si avvererà.


Il margine di errore viene sottovalutato e frainteso. Spesso è visto come una posizione prudente da parte di chi non vuole correre troppi rischi o non ha fiducia nelle proprie idee. Ma quando è usato nel modo giusto è l'esatto contrario.


Il margine di errore ci permette di tollerare una gamma di risultati possibili; la perseveranza ci permette di restare in gioco abbastanza a lungo per consentire che le probabilità di trarre vantaggio da un risultato poco probabile vadano in nostro favore. I guadagni più alti arrivano di rado, perché non accadono spesso o perché richiedono tempo per accumularsi. 


Così, la persona che lascia sufficiente margine di errore in una parte della sua strategia (liquidità) al fine di poter tollerare le difficoltà in un'altra parte (titoli azionari) ha un vantaggio rispetto alla persona che quando si sbaglia perde tutto: game over, inserisci un'altra moneta.


Ci sono alcune situazioni specifiche in cui gli investitori possono

riflettere sul margine di errore.


Una è la volatilità. Potete sopravvivere se i vostri asset perdono il

30 per cento? Sulla carta forse sì - nel senso di poter pagare i conti e

mantenere un cash flow positivo. Ma mentalmente? É facile sottovalutare l'effetto psicologico di una perdita del trenta per cento. 


La fiducia viene scossa proprio quando le opportunità sono migliori.


Voi - o il vostro coniuge - potete decidere che è ora di cambiare progetti, o di cambiare lavoro. Conosco diversi investitori che si sono ritirati dopo una perdita perché si sentivano esausti. Fisicamente esausti. I fogli di calcolo sono bravi a dirvi quando i conti tornano e quando no, ma non sono bravi a dirvi come vi sentirete quando metterete a letto i bambini la sera e vi domanderete se le vostre decisioni sbagliate stanno rubando loro il futuro. 


Possiamo consultare le serie storiche e vedere, per esempio, che il mercato azionario americano ha reso in media il 6,8 per cento annuo al netto dell'inflazione

dagli anni Settanta dell'Ottocento. 


È una prima approssimazione ragionevole usare quel dato come stima di cosa aspettarci dal nostro portafoglio diversificato quando risparmiamo per la pensione. 


Possiamo usare quelle ipotesi di rendimento per calcolare la cifra giusta da risparmiare ogni mese per accumulare il gruzzolo necessario.


Ma che succede se i rendimenti futuri saranno più bassi? E se la storia a lungo termine è utile a stimare il futuro a lungo termine, ma poi la vostra data di pensionamento prevista cade in mezzo a un terribile recessione, come il 2009? 


E se una futura recessione vi induce ad abbandonare le azioni per paura e finite per perdervi un periodo toro futuro, ottenendo rendimenti inferiori alla media del mercato? 


La risposta a quei “E se...?" è la seguente: "Non riuscirete ad andare in pensione nell'anno previsto." 


La soluzione è semplice: usate il margine di errore per stimare i rendimenti futuri. 


Il futuro può essere peggiore di un terzo rispetto al passato e nessun margine di sicurezza offre una garanzia del cento per cento. Un cuscinetto di un terzo mi basta per dormire sereno la notte. E se invece il futuro dovesse somigliare al passato, beh, sarò piacevolmente sorpreso. 


"Il modo migliore per raggiungere la felicità è puntare in basso"


Parole di Charlie Munger.


Grazie a M. Housel per la lezione sul blackjack.