mercoledì 5 luglio 2017

Amplifon, una realtà da 1700% di ritorno in 9 anni

Amplifon Spa (AMP.MI) è un’azienda italiana che si occupa della diagnosi, applicazione e commercializzazione di soluzioni uditive. Il gruppo detiene una quota di mercato del 9,0% a livello mondiale ed è presente in 20 paesi. Opera attraverso una rete di circa 3.250 punti vendita, 2.400 centri di assistenza e più di 1.600 negozi affiliati al network, impiegando complessivamente oltre 10.000 persone. Fondata a Milano nel 1950 da Algernon Charles Holland. Negli anni sessanta e settanta Amplifon si sviluppa sul mercato italiano attraverso l’apertura di punti vendita in tutte le regioni acquisendo la leadership nella distribuzione, vendita e applicazione di apparecchi acustici. Nel 1971 viene fondato il Centro Ricerche e Studi Amplifon (CRS), un organismo indipendente finalizzato alla diffusione di conoscenze in campo audiologico e otologico.

Ricerca e Sviluppo

Negli anni novanta, però, in seguito al cambiamento del management, la strategia si sposta verso un servizio personalizzato al cliente e di attenzione al progresso tecnologico con l’introduzione in Italia dei primi apparecchi acustici interamente digitali nel 1996. In questo periodo l’azienda raggiunge una quota di mercato in Italia superiore al 40%

Importanti Acquisizioni

Nel 2002 Amplifon acquisisce negli USA la Sonus Corporation e nel 2003 l’azienda National Hearing Centers, società con punti vendita localizzati principalmente all’interno di grandi centri commerciali. Negli anni successivi proseguono le acquisizioni nei Paesi Bassi, Germania, Regno Unito, Irlanda e Belgio, ma anche il cambiamento della propria strategia di marketing e comunicazione. Il 10 dicembre 2010 viene realizzata la più grande acquisizione nella storia del gruppo. Amplifon acquisisce infatti il 100% della National Hearing Care (NHC), in Australia, Nuova Zelanda e India. Due anni dopo, la società incrementa la copertura territoriale dell’India, e nello stesso anno il gruppo entra in Turchia, attraverso l’acquisizione del 51% della società Maxtone, mentre in Polonia costituisce la Amplifon Poland. Ancora oggi prosegue lo shopping di Amplifon, che si concentrerà nei prossimi mesi su paesi come la Germania, la Francia e il Canada. L’espansione è già cominciata con due closing, avvenuti prima dell’inizio di marzo, in Portogallo e Francia, dove ha inglobato i business retail di MiniSom e AudioNova, per un totale di 130 nuovi negozi, acquistandoli da Sonova Holding per 32 milioni di euro.

L’operazione è solo un assaggio, come spiegato in un intervista da Enrico Vita, AD di Amplifon “Per fattori demografici l’azienda opera in un mercato che cresce del 4% l’anno e investendo sulle zone più dinamiche, abbiamo registrato più 10%. Puntiamo su una crescita organica e ci focalizziamo sulle acquisizioni per cui abbiamo un target di cash out per circa 50 milioni. Sul piatto abbiamo messo 79 milioni nel 2016 per conquistare parte del già esistente e frammentato mercato tedesco, altri pezzi di mercato francese ed entrando in un’area praticamente inesplorata, come il Canada. Ma c’è anche tanto spazio di espansione negli Stati Uniti“. Qui si concentra il 40% del mercato mondiale retail, anche se molto frammentato (oltre il 50% del mercato è in mano a una miriade di piccole società), e la società, attraverso il brand locale Miracle-Ear e gli altri due business, Amplifon e Hearing Health Care ed Elite Hearing Network, con un market share del 10% ha una posizione di leadership e questo può rappresentare un’opportunità di consolidamento ulteriore. Anche l’ipotesi di smantellamento del sistema Obama Care non avrà ricadute sul loro business, dal momento che operano in un settore privo di supporti governativi.

I marchi, che hanno un tasso di riconoscimento del 90%, sono fondamentali e infatti la società ha aumentato l’investimento in marketing di oltre il 20%, passando da 80 a oltre 90 milioni di euro per sostenere un progetto di nuova brand identity. L’innovazione maggiore che l’azienda sta apportando nei suoi 9.424 punti vendita nel mondo, però, è un protocollo applicativo che rappresenterà un test standard di riferimento, appositamente studiato per valutare e seguire il cliente. Al di là della tecnologia, resta fondamentale il fattore umano, oltre 10 milioni l’anno vengono investiti in formazione per i 12.600 collaboratori del gruppo, di cui oltre metà sono dipendenti diretti, gli altri sono franchisee e affiliati.

Solidi Bilanci

Un anno record quello di Amplifon nel 2016 in cui l’azienda ha conseguito il massimo storico di ricavi ed ebitda (più 13,1%) e un utile netto in crescita di oltre il 35% pari a 63,6 milioni di euro. La generazione di cassa rimane rilevante a livello operativo pari a 82,5 milioni dopo aver assorbito maggiori investimenti, principalmente per le nuove aperture. L’indebitamento netto mostra un leggero aumento a 224,4 milioni per gli investimenti in acquisizioni, la società ha chiuso con 1,133 miliardi di fatturato, in aumento del 10,4%. L’indipendenza del management è stata importantissima per i risultati del 2016. La famiglia del fondatore è azionista di maggioranza al 54% del capitale ma, su nove consiglieri del cda, sette sono indipendenti, gli altri due sono l’AD e il presidente, Susan Carol Holland, erede del fondatore.

Previsioni
Per il prosieguo della strategia del Gruppo societario, Amplifon Spa (AMP.MI) prevede di continuare l’attuale corporate strategy che deve essere consolidata in quanto volta a registrare una favorevole evoluzione dei ricavi e dei principali ratios di redditività. Si tratta di consolidare il proprio posizionamento sul mercato e proseguire nella crescita del fatturato in Italia, Francia, Germania, Spagna. Ottimismo per il 2017 anche sul fronte dei mercati in America, in Asia ed Oceania.

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Evoluzione in Borsa
Nel 2001 la società è quotata negli indici FTSE Italia Mid Cap e FTSE Italia STAR della Borsa di Milano. Da inizio 2009 ad oggi il titolo ha fatto il 1700%.