mercoledì 16 aprile 2014

Cosa dobbiamo sapere della correzione che sta avvenendo sui mercati

Tutti noi abbiamo visto la scorsa settimana quanto male siano andate le azioni, in prospettiva, la perdita della scorsa settimana del 3,1% è stata la più grande battuta d'arresto settimanale che il Nasdaq Composite ha visto dal giugno del 2012. Ancora più preoccupante è che con il pullback della scorsa settimana è stata la terza settimana perdente di fila per l'indice, costringendo gli investitori a chiedersi se questo era l'inizio della grande correzione che siamo riusciti a schivare per più di due anni.



Beh ... in realtà potrebbe essere l'inizio di un pullback considerevole. Forse anche una correzione in piena regola. Ma prima che qualcuno salti a conclusioni affrettate su quanto la bandiera fosse grande e rossa, bisogna fare un passo indietro, fare un respiro profondo e somatizzare le seguenti quattro realtà:

1) Anche se brutto come il selloff avvenuto nel picco del 7 Marzo, il Nasdaq non ha ancora rotto il livello di supporto chiave a 3967. In quel puntoil composite rimbalzò all'inizio di febbraio e a metà dicembre. Questo livello è stato anche un massimo per un breve periodo nel mese di ottobre.

Mentre "pavimenti e soffitti" precedenti non sempre agiscono come tali in futuro, questo è un punto importante che più di qualche trader sta monitorando, si tratta di un livello che molti investitori potrebbero fissare come un livello fondamentale, il che significa che - anche se solo per motivi psicologici - si tratta di un livello che potrebbe fermare il pullback e far partire un'inversione.

2) L'indice S&P500 non ha esattamente ancora toccato nuovi minimi, ma un buon supporto è stato perforato Giovedì, quello a 1841 punti. Lo S&P500 ha messo una certa distanza tra sé e quel livello di supporto li giorno dopo. Ora siamo in giorni frenetici e quel supporto viene testato giorno dopo giorno, senza però dare la sensazione di romperlo con forza.

Il prossimo supporto logico sarebbe il minimo di febbraio a 1737,92, ma se l'S&P 500 scende fino a quel livello, significherebbe una correzione di oltre l'8% rispetto al picco del 4 aprile. Se il mercato cade così in basso, ci sono buone probabilità che gli investitori siano abbastanza spaventati a tal punto da lasciarlo andare.

3) Una maggiore correzione significa semplicemente un pullback del 10% o più, dall'alto verso il basso. A dire il vero, abbiamo visto rally ininterrotti durare molto più di questo. Il rally da inizio 2003 a fine 2007, per esempio, è rimasto in sella per 57 mesi prima della crisi dei mutui subprime. Quello attuale è a soli 30 mesi ed è salito solo del 68% contro un guadagno del 90% nel periodo 2003-07. Se fate i conti, però, questo è avvenuto ad un ritmo molto più elevato rispetto a quello precedente.

4) Nonostante quello che alcuni analisti e guru tramite i media stanno suggerendo, i fondamentali del mercato vanno bene. Non sono stratosferici, ma sono buoni. Venerdì la media del rapporto P/E dello S&P500 era di 16,7 e il rapporto P/E forward era a 14,7. Il mercato dovrebbe aumentare i guadagni del 13% nei prossimi quattro trimestri. Nulla di ciò che è accaduto la scorsa settimana compromette veramente la crescita.

Questo calo è poco più di un mercato che è stato colto alla sprovvista non appena i traders hanno capito quanto stavano guadagnando da settembre 2011. Dei quattro punti analizzati sopra, il quarto è il più importante di sicuro, ma il terzo è assai fondamentale. Il mercato ha ancora tanta crescita da offrire agli investitori a lungo termine. Mentre sembra terrificante al momento - e potrebbe peggiorare prima di migliorare - nel grande schema delle cose, anche se lo scenario peggiore si dovesse materializzare e vedessimo una correzione, sarà solo un ricordo sbiadito nel giro di pochi mesi.

Avete solo bisogno di decidere se state visualizzando questa azione correttiva dal punto di vista di un investitore, o da quello di un trader.