martedì 5 giugno 2012

Il nuovo piano tra la BCE e UE per salvare l'euro e la situazione di Cipro

One Million Dollar Portfolio dal 2010 ad oggi +96.52%
Stock Win Usa Portfolio dal 2010 ad oggi +137.01
Europa Vincente Portfolio dall'inizio del 2012 +29.94%
ETF migliori dal 10 ottobre 2012 +12.58%
Gemme nascoste nel 2012 +354.57%
Visione del nostro portafoglio One Million Dollar + 96.52%
Alert acquisto/vendita quando viene modificato il portafoglio One Million Dollar
Iscrizione newsletter dove riceverai analisi societarie e report macroeconomici
Bilanci societari, Dati societari e Sec Filing
Calendario dividendi del nostro portfolio.
Calendario eventi macroeconomici USA, EUROPA e CINA
Iscrizione completamente gratuita


Le autorità europee, nelle persone di Mario Draghi, Herman Van Rompuy, Jose Manuel Barroso e Jean-Claude Juncker, stanno definendo un "piano generale", definito segreto, per far uscire l'eurozona della crisi economica in atto nel Vecchio continente e per salvare l´euro. Durante il vertice UE del 23 maggio è stato istituito un gruppo di lavoro che dovrà presentare una bozza del cosiddetto masterplan al Consiglio europeo che si terrà il 28 e 29 giugno.

Le riforme sul tavolo sono quattro: riforme strutturali, unione bancaria, unione fiscale e unione politica. Vista la situazione delicata e gli obiettivi ambiziosi non trapelano notizie sui lavori. Comunque l'obiettivo sarà quello di fissare il cammino che porterà ad una soluzione duratura della crisi. Nessuno nel mondo crede nella riuscita di questi road map, dato il perdurare della crisi, ma questa è l'ultima occasione che ha l'Europa di dare una risposta seria e di dimostrare di essere in grado di prendere decisioni cosi delicate.

Il piano prevede un organismo di controllo europeo per il settore bancario con nuovi poteri; maggiori poteri per le istituzioni europee sui bilanci nazionali; maggiore armonia sulle politiche economiche, fiscali, di politica estera e di sicurezza; e una riforma dei programmi di welfare.
Questo piano potrebbe essere applicato inizialmente solo ai 17 Paesi dell'Eurozona e non a tutti i 27 dell'Unione europea.

Il masterplan include poi un rafforzamento dei poteri del Parlamento europeo e, quindi, una maggiore armonizzazione delle politiche finanziarie, fiscali, di politica estera e di sicurezza.
Il progetto più delicato resta l’Unione fiscale, che dovrebbe comprendere anche un meccanismo di garanzia in comune dei debiti, cioè gli eurobond che la Germania ancora non ha accettato poiché li considera solo come un potenziamento dei compiti di controllo della Ue sui bilanci nazionali.

Quello appena cominciato si prospetta, dunque, come un mese abbastanza caldo per l’Unione europea, ma anche per l’Italia. Anche il nostro presidente del Consiglio Monti, infatti, è destinato ad affrontare scadenze cruciali, a partire da un possibile consiglio dei ministri straordinario per varare il piano sulla crescita. A questo proposito, sempre il Welt am Sonntag ha sottolineato, citando fonti della Bce e della Ue non meglio precisate, che il masterplan non dovrebbe essere presentato sotto l’ottica dell’austerity, ma come insieme di misure per favorire lo sviluppo economico. Come è emerso lo scorso 2 giugno, la Commissione europea intende fare un altro passo avanti verso l’unione bancaria mercoledì prossimo, quando è attesa all’approvazione di una direttiva volta a spianare la strada al meccanismo salva-banche della Ue.

Resta controversa la questione Spagna, sulla quale con la Germania insiste sugli aiuti, mentre il premier Mariano Rajoy continua a dire che il Paese può farcela da solo e, per dimostrarlo, si prepara a mettere all’asta giovedì 7 titoli di Stato con scadenza a ottobre del 2014, ottobre del 2016 e gennaio del 2022.

Un nuovo problema, però, protrebbe presentarsi all'orizzonte: Cipro, una realtà finanziaria di piccole dimensioni ma troppo vicina alla Grecia per non esserne influenzata, non se ne parla ma le banche di questo paese sono al collasso...Quando scoppierà questa nuova mina?
In questa crisi economica che stà investendo i paesi Europei, vi sono alcuni casi molto strani, delle vere e proprie mine vaganti, che per uno strano caso, sconosciuto, non sono stati ancora portati alla luce. Uno dei motivi, sicuramente, è che l'unione europea ha talmente tanti guai che non si può permettere di sollevarne dei nuovi, per cui preferisce tacere nella speranza che nessuno ne parli. Anche agli speculatori conviene che non se ne parli per non agitare troppo le acque, i mercati sono già nel caos così, inutile forzare la mano ulteriormente, potrebbero rompere il giocattolo, che in questo momento funziona con la precisione di un orologio svizzero.

Gli scheletri vanno tenuti negli armadi, pronti per essere tirati fuori al momento giusto. Uno di questi, che potrebbe apparire di dimensioni trascurabili, anche se così non è, è Cipro. In effetti stupisce come uno stato così vicino alla Grecia, sia dal punto di vista geografico che economico, possa essere passato così innosservato per tutto questo tempo.

Ci sono però un paio di dati che vanno presi in considerazione, gli investimenti ciprioti all'interno delle banche greche sono il 130% del PIL dell'intero Paese, in cui il settore bancario rappresenta addirittura, l'835% del PIL. Il sistema bancario di Cipro, è già contaminato dalla crisi Greca tanto da aver già richiesto e ottenuto la ricapitalizzazione di 2 miliardi di euro. Sicuramente pochi, se messi a confronto con realtà tipo Spagna o Italia, ma se consideriamo la dimensione economica del paese...
Le banche cipriote ci hanno rimesso tantissimo nell'affare greco, addirittura la Banca Nazionale Cipriota è ormai vicina al risanamento ed avrà bisogno di circa 1 milardo e 800 milioni in cash per sistemare i suoi conti.

Il problema fondamentale è che tutto questo denaro non ha risolto nessun problema, tant'è che, il Ministro alle Finanze cipriote ha dichiarato che lo Stato è pronto ad intervenire per metterci una pezza, quindi, saranno nuovamente le casse pubbliche ad aiutare le banche in difficoltà, questo scenario, però, è già stato visto in altre parti del mondo, e sappiamo tutti com'è andata a finire.
Nel frattempo, purtroppo, nel paese cominciano ad affiorare tensioni sociali, come quelle viste in Grecia, Spagna e anche se in misura ridotta in Italia. Invitare, però, Cipro a rimettere in sesto le sue finanze tramite un’azione di rigore fiscale, tagliando risorse, sempre che ve ne siano, è un film già visto e non dal lieto fine.

Ma come potrà rimanere la situazione cipriota fuori dai giochi speculativi, nel momento in cui assumerà la presidenza di turno dell’Unione europea?
Sarà un’occasione più unica che rara per gli speculatori, per portare scompiglio tra i mercati, mettendo in croce il paese presidente dell’Unione stessa. Guarda caso proprio nel mese di Luglio a poca distanza dalle elezioni greche del 17 giugno, giusto in tempo per poter dare la spallata decisiva al sistema della moneta unica, in caso di un inasprirsi della crisi politica greca.

Viene però da sorridere al semplice pensiero che proprio Cipro assumerà la presidenza di turno dell’Unione europea il prossimo luglio, esattamente quando entrerà in vigore il nuovo fondo salva Stati Ems da circa 800 miliardi, che farebbe sorridere economie in difficoltà come quella spagnola ed italiana, figuriamoci cosa vorrebbe dire per un Paese come Cipro. Tutte queste coincidenze, forse troppe, cominciano a farci capire come questo piccolo stato abbia potuto sopravvivere in acque tranquille fino ad ora, malgrado sia stato già contaminato a fondo dalla crisi greca, evidentemente non serviva ancora portare alla luce la sua situazione.

Le informazioni e i dati sono ritenuti accurati, ma non ci sono garanzie. Domino Solutions non è un consulente d'investimento e non offre consigli specifici di investimento. Le informazioni qui contenute sono solo a scopo informativo